A Roma stasera al Teatro Manzoni “Il viaggio dei Bronzi di Riace”

di PAOLO DI GIANNANTONIO – Ogni volta, e sono parecchie ormai, che sono andato, a Reggio Calabria, ad ammirare i Bronzi di Riace ho pensato che non fosse sufficiente fare due giri intorno alle statue, ammirarle, dire “ma quanto sono belli” e andare via. Quello è – a mio avviso – solo l’inizio del processo di conoscenza dei Bronzi. C’è tutta una storia, una epica, da raccontare. E c’è da portarli, idealmente, fuori della Calabria. C’è da alimentare un flusso di notizie che li riguardano per fare in modo che il mondo continui ad interessarsi di loro, della Calabria e – più in generale – della cultura magnogreca.
Per questo abbiamo pensato, con gli amici che tra poco citerò, di mettere su uno spettacolo teatrale che stiamo portando in giro in Italia e, probabilmente, anche all’estero. Finora siamo stati a Montegrotto di Padova, Venezia, Gardone Riviera, Bergamo, Pizzo Calabro e Reggio Calabria, naturalmente.
I due capolavori si sono ‘riposati’ in mare per centinaia di anni, nei pressi della spiaggia di Riace. Poi sono stati ritrovati l, 52 anni fa, ed hanno ripreso – dopo complessi restauri – la eterna missione che è di raccontare al mondo la perfezione dell’arte greca, la storia, il mito e la leggenda della civiltà mediterranea.
In questi anni sono stati ammirati, indagati, studiati. Attorno a loro sono sorte – e non poteva essere diversamente – discussioni e polemiche tra esperti (e non) per stabilire chi fossero, da dove venissero e dove andassero prima di quel naufragio che li fece diventare calabresi a tutti gli effetti.
Oggi ci sono novità. Novità molto importanti.
Si debbono alla collaborazione (parola magica!) tra archeologi italiani e greci, culminata con una missione di un team italiano ad Argos, città del Peloponneso, ricca di testimonianze storico/archeologiche che non finiscono di stupire. Argos, a una decina di km da Micene, è la città di Heracles/Ercole e di Agamennone, di Tideo, il re che mangiava il cervello dei nemici, solo per fare tre esempi.
Ma eccoci alle novità che vogliamo raccontare con una serata che è informazione, intrattenimento ed anche performance artistica.
1.⁠ ⁠I Bronzi vengono certamente da Argos perché la “terra di fusione” servita a modellarli viene solamente da quella città. E questo è provato scientificamente.
2.⁠ ⁠Le statue erano esposte nell’Antica agorà di Argos: le impronte trovate su un basamento di pietra coincidono perfettamente con quelle del Bronzo B.
3.⁠ ⁠C’è una terza statua, in fase di restauro ad Atene, trovata ad Argos nei pressi di un antico laboratorio. La terra di fusione è la stessa degli altri due. Si confronterà anche la lega di bronzo e, se sarà uguale, i bronzi diventeranno tre.
Questo verrà spiegato da Daniele Castrizio, l’archeologo reggino che da anni studia i Bronzi e che è arrivato ad ipotizzare, in base a ricerche su autori greci e romani, anche l’identità delle due statue: Eteocle e Polinice, figli di Edipo, che si affrontano in uno scontro fratricida per il potere a Tebe. Eschilo racconta che si combattono fino a morire entrambi, sotto gli occhi della madre Eurigania, della sorella Giocasta e dell’indovino Tiresia. Una scena a cinque che potrebbe essere stata affidata ad una potente “scena teatrale” con cinque statue protagoniste.
Tutto questo è ricostruito dal visual designer Saverio Autellitano, che ha studiato i Bronzi millimetro per millimetro ed ha trovato tracce interessanti a conferma di questa tesi.
Castrizio e Autellitano spiegheranno anche perché sono convinti che le due statue fossero state portate a Roma, dove rimasero per parecchio tempo. Al Foro di Pompeo, a tre chilometri in linea d’aria , più o meno, dal teatro Manzoni, dove performereremo lo spettacolo.
All’intensità interpretativa della attrice Annalisa Insardà sono affidate le parti recitate che raccontano il culmine della tragedia dei fratricidi mentre la musica e le parole del
musicantore Fulvio Cama riportano all’atmosfera e ai miti della Magnagrecia.
Resta da accennare alla cronaca “nera”: c’è chi dice che i Bronzi nel mare di Riace fossero tre e che qualcuno ne abbia sottratto uno, facendolo partire clandestinamente per la California, destinazione Museo Getty, che però smentisce tutto. Si ricorda anche il
misterioso sequestro di Paul Getty III da parte della n’drangheta nel 1973. Si disse che forse si trattò di un modo per costringere il nonno miliardario a pagare quello che era stato
pattuito per la terza statua. Ma sono voci destinate a rimanere tali.
I Bronzi, intanto, si apprestano ad essere sottoposti ad una ennesima e provvidenziale fase di restauro… (pdg)

Al Museo dei Bronzi stasera MagnaGrecàntico con Daniele Castrizio e Fulvio Cama

Stasera al Museo Archeologico Nazionale di Reggio, per gli appuntamenti de Le Notti d’estate al MAaRc lo spettacolo di Daniele Castrizione e il musicantore Fulvio Cama Magnagregàntico. Musica e immagini per raccontare in modo originale (e piacevolissimo) per il pubblico la storia dei Bronzi

La serata fa parte dell’intenso programma di eventi per celebrare il Cinquantesimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi nel mare di Riace. In queste settimane decine di migliaia di visitatori hanno voluto ammirare e rendere omaggio a questi due capolavori della grande bronzistica greca del V secolo a.C., simboli della cultura di tutto il territorio. Molteplici le iniziative proposte dal MArRC tra conferenze, concerti e ben quattro diverse mostre temporanee, offerte senza alcun sovrapprezzo sul normale biglietto d’ingresso. 

Tra queste sta riscuotendo successo la grande esposizione inaugurata venerdì 12 agosto, nel suggestivo spazio di Piazza Paolo Orsi, dal titolo L’età degli Eroi. La Magna Grecia e i Bronzi di Riace: un tributo di tutti i principali Musei dell’Italia meridionale e della Calabria alle due statue che rendono celebre il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria in tutto il mondo.

Stasera, giovedì 18 agosto, torneranno gli appuntamenti delle Notti d’Estate al MArRC, con un evento promosso in collaborazione con il Centro Internazionale Scrittori della Calabria. Proprio i Bronzi di Riace saranno protagonisti della serata con Magnagrecàntico, un racconto con musica e immagini ideato dal prof. Daniele Castrizio e dal musicantore Fulvio Cama.

«Una Notte d’Estate che il Museo dedica tutta ai Bronzi di Riace – commenta il direttore Carmelo Malacrino. Una storia tra ipotesi e suoni evocativi per celebrare gli Eroi venuti dal mare a cinquant’anni dal loro ritrovamento. Ringrazio Daniele Castrizio, componente del Comitato Scientifico del Museo, e gli altri narratori di questo affascinante racconto, che certamente coinvolgerà tutto il pubblico presente. Ringrazio anche il Centro Internazionale Scrittori della Calabria, presieduto da Rosita Loreley Borruto, per la continua collaborazione, volta alla promozione di una cultura inclusiva».

Magnagrecàntico è a metà strada tra uno spettacolo e una conferenza multimediale, nell’ottica della public history, la divulgazione scientifica aperta a tutti i tipi di pubblico e a tutte le età anagrafiche, che riesce a coniugare assieme diverse discipline. Oltre a Cama e a Castrizio, che ne cura il racconto storico-archeologico, saranno presenti il grafico Saverio Autellitano e Dario Zema alle percussioni. 

Spiega il prof. Castrizio: «Attraverso le canzoni appositamente composte, la narrazione video e le spiegazioni scientificamente corrette, si approfondirà in modo piacevole la storia dei Bronzi di Riace a 50 anni dalla loro scoperta, cercando di chiarirne la provenienza, la paternità artistica, l’identificazione dei soggetti rappresentati, il contesto storico, il loro significato morale e politico, il restauro a Roma, il viaggio verso Costantinopoli, interrotto da un incidente ancora non compreso completamente».

«Sarà un viaggio culturale e didascalico che metterà in scena la storia dei Bronzi di Riace» conclude Rosita Loreley Borruto, Presidente del Centro Internazionale Scrittori della Calabria, che introdurrà lo spettacolo. (rrc)

ELEZIONI REGGIO / VIDEO: L’opinione dell’archeologo Daniele Castrizio

Calabria.Live intende offrire una serie di contributi di personalità reggine che esprimono la propria opinione sulle prossime elezioni comunali che si svolgeranno a Reggio il prossimo 20 settembre. Cominciamo con l’archeologo e grande conoscitore della civiltà magnogreca Daniele Castrizio che su Facebook non le ha mandate a dire ai candidati, stigmatizzando l’incredibile situazione in cui è precipitata la città e lanciando una serie di proposte che, a nostro avviso, dovrebbero essere tenute in considerazione dal futuro sindaco. (rrm)

Il programma per Reggio che nessuno dice …

Posted by Daniele Castrizio on Tuesday, 1 September 2020

Quanto affascina la storia di Reggio antica con l’archeologo Daniele Castrizio

5 novembre 2018 – Il Teatro Metropolitano DLF stracolmo indica quanto sia sentita la storia di Reggio antica e quale richiamo eserciti la vis oratoria del prof. Daniele Castrizio, archeologo ed esperto di Magna Grecia, che ha costruito ieri un racconto avvincente sulla fondazione della città. Non una semplice conferenza, al contrario, uno spettacolo a tutto tondo con la partecipazione, attenta e ammirevole, di attori non professionisti (c’era anche l’ex direttore del Conservatorio Daniela De Blasio), che hanno saputo costruire un racconto “animato” e travolgente di una civiltà che tutti ci invidiano.
Il progetto di Antonio Calabrò, che firma l’idea e la sceneggiatura ed è a capo dell’Associazione L’Amaca, ha avuto, quindi, esiti felici e riscontrato il massimo interesse da parte del pubblico che ha affollato la sala di piazza Garibaldi a Reggio.

Il prof. Castrizio in scena, racconta la fondazione di Reggio

La grande conoscenza storica del prof. Castrizio e  la sua narrazione coinvolgente ha trovato dunque un adeguato equilibrio con l’interpretazione dei protagonisti sulla scena: oltre alla già citata Daniela De Blasio, Valeria Siclari, Nino Cervettini, Teo Zema, Umberto Aguglia, Anna Rita Fadda, Santo De Stefano e Dario Zema accompagnati dalle musiche originali di Fulvio Cama e Sebastian Trunfio.
Le scene e i costumi sono stati autoprodotti ma non per questo meno apprezzabili per l’ambientazione efficacemente realizzata che ha fatto da cornice ai siparietti – anche divertenti – che hanno fatto da sottofondo alla narrazione.


La storia di Reggio – secondo le fonti storiche – è iniziata da Calcide, città greca dalla quale partirono i protagonisti, non prima di essere simpaticamente scoraggiati da una delle tante profezie della “Pizia”: «Vedo tonnellate di salsiccia per strada; persone accalcate in una grande arena che urlano come ossessi intorno ad atleti che rincorrono un pallone, con uno straccio amaranto in mano, che urlano contro quelli dall’altra parte del mare chiamandoli ‘buddaci’; gente passeggiare avanti ed indietro su una strada parallela al mare ed inveire contro ogni capo. Meglio che mi taccio…». Non solo satira sul presente, ma, soprattutto, divulgazione storica ed identità reggina. Infatti, i protagonisti, forti anche della parole della Pizia Laddove il fiume Apsias, il più sacro dei fiumi, si getta in mare, troverete una femmina che si unisce ad un maschio, là fonderete la città, intrepidi, incontrando una vite stretta ad un fico alla foce dello stesso Calopinace, fondarono Reggio, dando vita ad una storia brillantemente evocata da Castrizio che, tra i miti antichi e la storia che la vide forte, potente e florida, come, ad esempio, a fianco di Roma, ha ricordato come quella dello Stretto sia la città più antica d’Italia e come abbia un passato del quale i reggini dovrebbero essere orgogliosi e coerenti con esso.
«Abbiamo raccontato – ha spiegato il prof. Castrizio – le tre fondazioni Reggio, quelle di Eolo, Giocasto e la greca; sottolineato la certezza della data del 743 avanti Cristo; come la città sia nata dall’incrocio fra la componente ionica, alla quale erano propri cultura e commercio, e quella dorica, alla quale appartenevano disciplina ed arte militare, un incrocio che per almeno due-tre secoli ha dato grandi frutti; esaltato la figura di Anassila, unico vero politico in tremila anni di storia reggina».
Soddisfatto il regista Antonio Calabrò: «La nostra narrazione su più livelli, un’ibridazione fra conoscenza storica e voglia di divertirci, è stata apprezzata dal nostro pubblico. Siamo felici».
Prossimo appuntamento domenica 18 novembre, questa volta, però, si parlerà di fumetti:  “Buon compleanno satanasso – Tex e la frontiera”. (rs)

Le foto, tratte dalla pagina FB dell’Associazione culturale L’Amaca, sono di Elvira Alfida Costarella

REGGIO – Una due giorni dedicata ai Bronzi

25 ottobre – Tra Reggio e Messina una due giorni, oggi al Museo Archeologico Nazionale, per il convegno internazionale su “I Bronzi di Riace e la bronzistica del V secolo a.C.”, organizzato dal professore Daniele Castrizio, del Dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’ Università degli Studi di Messina e componente del Comitato Scientifico del MArRC.
I lavori cominceranno al Museo stamattina, alle ore 9.30, per proseguire fino al pomeriggio, in un confronto aperto tra studiosi ed esperti sulle nuove ricerche sulle “opere più complesse, e perciò più intriganti e affascinanti che l’antichità classica abbia concepito”, come si legge sul sito web dedicato al convegno.
A partire dalle ore 18.00, giornalisti, blogger e comunicatori pubblici parleranno di come “Comunicare i Bronzi di Riace nell’era social. La percezione attraverso i media vecchi e nuovi”, in una tavola rotonda.
La seconda e ultima giornata si svolgerà domani nell’Aula Magna dell’ateneo messinese. Come si legge nel programma redatto dall’Università di Messina «
Qualcuno ha affermato che la grandezza di un’opera d’arte si misura con la complessità che richiede la sua analisi. Se questo è il parametro da utilizzare, ci sembra di poter affermare, senza tema di smentita, che i Bronzi di Riace sono una delle opere più complesse, e perciò più intriganti e affascinanti, che l’antichità classica abbia mai concepito. Dopo quarantasei anni di ricerche sulle due statue, forse si può ancora utilizzare la frase di Socrate “una sola cosa so: che non so nulla”. Di fatto, ogni volta che gli studiosi si sono illusi di poter considerare chiuso il cerchio delle ricerche, ecco che si dischiudevano nuovi fronti di indagine, nel tentativo di trarre profitto anche dalle indagini archeometriche e metallurgiche, dai restauri e da ogni altro apporto che esulasse dalla mera prospettiva archeologica».
L’Università degli Studi di Messina con questo Convegno Internazionale vuole fare il punto sulle ricerche e mettere in contatto i vari studiosi di tutto il mondo, che studiano appassionatamente le statue di Riace. (rrc)

 

www.netmuseum.it/ibronzidiriace/

 

REGGIO – Arte in Stazione, oggi il Lungomare com’era

21 ottobre – Oggi, alla Sala Museo Il Ferroviere della Stazione di Santa Caterina, a Reggio, per la rassegna Arte in Stazione la mostra Tutto Cesare. Prendendo spunto dall’omonimo chiosco verde della gelateria Cesare, in piazza Indipendenza, che quest’anno celebra i 100 anni di vita, alle 18.30 sarà raccontato dal prof. Daniele Castrizio il Lungomare di Reggio attraverso i secoli. Non mancherà – com’era da aspettarsi – una degustazione di specialità di Cesare Pastry & Soft, tra cui il gelato all’annona e bergamotto, una deliziosa e stravagante novità della rinomata gelateria reggina. Davide De Stefano, patron di Cesare, ha riscoperto l’annona di Catona, prodotta dai fratelli Bilardi, e l’ha abbinata al bergamotto per realizzare un gelato originale e dal gusto avvincente e straordinario. L’annona è un frutto tropicale tipico della provincia reggina che trova, come il bergamotto, un microclima ideale per maturare e crescere offrendo a palati esigenti l’inconfondibile e meravigliosa polpa dolcissima. L’iniziativa è dell’Associazione Incontriamoci Sempre, guidata dall’instancabile presidente Pino Strati che non utilizza ogni occasione per valorizzare prodotti rigorosamente di Calabria e soprattutto la meravigliosa gente di Calabria. (rrc)

REGGIO: IL PREMIO SIMPATIA ALLA CALABRIA MIGLIORE

8 settembre – Ancora una volta è stato un successo: il Premio Simpatia della Calabria, promosso dall’Associazione Incontriamoci Sempre di Reggio, consegnato martedì scorso nei saloni dell’ex Hotel Miramare ha confermato la validità di un riconoscimento sempre più ambito e apprezzato dai calabresi che vivono al di fuori della propria terra o che nella regione s’impegnano a favorire la crescita culturale e lo sviluppo economico. Così, la dodicesima edizione del Premio “Simpatia della Calabria” ha registrato la partecipazione di numerosi ospiti, con personalità calabresi provenienti da ogni parte d’Italia. La sapiente regia del presidente dell’Associazione, Pino Strati, ha curato ogni dettaglio e la cerimonia si è trasformata in una grande festa dei calabresi, resa ancora più “gustosa” dai prodotti dolciari della tradizione reggina, calabrese e siciliana (degli splendidi pasticceri Apar, capitanati dal presidente Angelo Musolino) e “piccante” con le degustazioni di nduja e pregiati insaccati al peperoncino portati dal salumificio Pontoriero di Spilinga.

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Una creazione del maestro Michele Affidato presentata alla sfilata sulla Magna Grecia

Bella e suggestiva anche la sfilata di gioielli di Michele Affidato, il maestro orafo di Crotone, dedicata all’ “Evoluzione del Gioiello dalla Magna Grecia ai giorni nostri”. Affidato è un testimonial perfetto della Calabria migliore, le sue creazioni (ricordiamo i premi di Sanremo) hanno un sapore mediterraneo ma dentro esprimono la calabresità che nasce dal cuore di chi è nato in questa terra. Se avessero odore, i suoi gioielli profumerebbero di Magna Grecia, come riflettono i colori del mare, del sole e della terra di Calabria. Per questo la sua partecipazione ha segnato – ove ce ne fosse bisogno – il senso di celebrazione “universale” della Calabria che queste iniziative riescono a realizzare. Una festa che vuole onorare calabresi importanti, ma che, soprattutto, rafforza il senso di appartenenza, senza campanilismi, ma nel segno di una Calabria viva che, purtroppo, non sempre ama i suoi figli come dovrebbe ma è invece riamata in modo assoluto.
Premio Simpatia della Calabria che guarda anche agli “amici” di questa terra e di tutto il Sud: il giornalista e scrittore Pino Aprile è uno di questi. La sua appassionata battaglia contro l’impoverimento del Sud e le bugie che hanno permesso che questo avvenisse è condivisa da tantissimi lettori non solo del Mezzogiorno. Le sue “arringhe” sono uno spettacolo da gustare e la sua capacità di coinvolgimento nella difesa del Meridione è apprezzatissima: il premio è più che meritato, andrebbe fatto un monumento alle sue tesi e alla sua infaticabile determinazione contro i “predoni” del Sud.

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Al centro lo scienziato Valter Longo tra Pino Strati, Mimmo Cavallaro, Stefano Caccavari e altri ospiti del Premio Simpatia della Calabria

Altro premio importante allo scienziato Valter Longo, un ricercatore biochimico di fama mondiale nativo di Genova, ma con origini calabresi, praticamente americano di adozione. Sua la “dieta della longevità” che ha messo in evidenza l’importanza dell’alimentazione per curare, ma soprattutto prevenire, le malattie e le patologie tumorali.
Lo storico Daniele Castrizio, altro premiato, è un reggino doc, che sa raccontare la storia dell’antica Reggio e della Magna Grecia come pochi. Docente all’Università di Messina (insegna Storia economica della moneta antica e medievale) è archeologo e studioso esperto di numismatica.

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Michele Affidato, Daniele Castrizio, Pino Strati e Marco Mauro

Un premio simpatia anche al genio dell’imprenditorialità di Stefano Caccavari (suo il Mulinum a pietra di San Floro che è diventato famoso in tutto il mondo) e al talento di Marinella Rodà, grande interprete della musica popolare. Nell’ambito musicale due ricoscimenti ad honorem sono andati al “mastru cantaturi” Otello Profazio e all’insuperabile Mimmo Cavallaro.

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Il presidente di “Incontriamoci sempre” Pino Strati con Otello Profazio e Mimmo Cavallaro

Infine, il riconoscimento ha premiato l’Antica Gelateria Cesare di Davide De Stefano, azienda che quest’anno compie cent’anni, e il cui chiosco verde sul Lungomare è nel cuore di tutti i reggini e di chiunque venga in visita a Reggio. Il Premio Simpatia a De Stefano sottolinea come l’impegno e la scelta di operare esclusivamente nel segno e col rigore della qualità nella scelta delle materie prime, possa portare a grandi risultati, soprattutto nel campo della gastronomia e, nello specifico, del gelato come cultura dell’alimentazione sana. Il gelato è una delle specialità dolciarie di Reggio e di tutta la Calabria: De Stefano si è fatto pioniere dell’utilizzo del Bergamotto di Reggio Calabria, coinvolgendo numerosi colleghi in tutt’Italia, per creare leccornie inimitabili nel campo della gelateria artigianale di qualità e della pasticceria.

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L’assessore Irene Calabrò consegna il Premio SImpatia a Davide De Stefano (Gelateria Cesare)

La serata è stata brillantemente condotta da Marco Mauro e Giovanna Scarfò. Una festa magnifica, l’appuntamento per il prossimo anno. (rrc)

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Giovanna Scarfò, Pino Strati e Marco Mauro al Premio Simpatia della Calabria

REGGIO: STASERA IL PREMIO SIMPATIA LA CALABRIA NEL CUORE

4 settembre – Stasera a Reggio la dodicesima edizione del Premio “Simpatia della Calabria” – la Calabria nel cuore, promosso dall’Associazione “Incontriamoci sempre per il volontariato”, guidata da Pino Strati. La cerimonia di premiazione, nel Salone delle feste dell’ex Albergo Miramare, vedrà la partecipazione di numerosi ospiti, con personalità calabresi provenienti da ogni parte d’Italia.
Con la conduzione ddi Marco Mauro, saranno premiati:
– Valter Longo, ricercatore biochimico di fama mondiale
– Daniele Castrizio, storico affermato, grandissime le sue competenze a livello numismatico
– Marinella Rodà, artista di grande talento nel mondo nella musica popolare
– Pino Aprile, giornalista e scrittore, grande e combattivo meridionalista
– Stefano Caccavari, Imprenditore, famosissimo per la sua start-up con il Mulinum S. Floro
– Antica Gelateria Cesare, la storia della città. Il celeberrimo Chiosco, proprio quest’anno, compie 100 anni.
Oltre alla Cerimonia di Premiazione, la serata sarà arricchita da altri due spettacolari momenti: la sfilata “L’Evoluzione del Gioiello dalla Magna Grecia ai giorni nostri” a cura del maestro Michele Affidato, notissimo orafo di Crotone, che da diversi anni impreziosisce anche il Festival di Sanremo con le sue creazioni ed il gran finale con la degustazione di prodotti dell’Arte Pasticciera e Gelatiera Reggina, della Calabria e della Sicilia, grazie alla presenza degli splendidi pasticceri Apar, capitanati dal presidente Angelo Musolino, con la presenza di Conpait, e della gelateria Cesare di Davide De Stefano. (rrc)

REGGIO: PROFUMO DI BERGAMOTTO AL MUSEO ARCHEOLOGICO

31 agosto – Da oggi al Museo Archeologico Nazionale di Reggio una tre giorni al profumo di bergamotto: lo spazio di piazza Paolo Orsi ospiterà, infatti, per tre giorni, dalle ore 18.00 alle 19.30, gli Incontri letterari del prestigioso Bergamotto Art Festival, promossi dalla Fondazione Marino.
Il primo appuntamento è stasera con “Narratori e Narrazioni calabresi”. Gli scrittori Giuseppe Aloe, Gioacchino Criaco, Domenico Dara ed Eliana Iorfida dialogheranno con Lionella Maria Morano in un confronto sugli stili e le forme del raccontare il Sud e la Calabria. Nello stesso contesto, i ragazzi del laboratorio teatrale del Liceo Classico “Tommaso Campanella” leggeranno una selezione di brani.
Il secondo appuntamento sarà domani con le “Incursioni nel mondo antico” di Valerio Massimo Manfredi. Prevista anche la partecipazione straordinaria di Michele Placido, che leggerà brani di classici letterari. Dal meraviglioso peregrinare di Ulisse al sovrumano sogno di potere di Alessandro Magno, fino alla grandezza di pensiero e di azione politica di Giulio Cesare, attraverso le invenzioni tecnologiche dell’antichità, gli eventi che portarono alla nascita e alla diffusione dell’Impero Romano, i perigliosi movimenti dei cartaginesi fino ai confini del mondo, per arrivare ai nostri giorni, al ritrovamento dei maestosi Bronzi di Riace, saranno “le tappe” del viaggio del tempo guidato dal noto e apprezzato intellettuale e storico divulgatore Valerio Massimo Manfredi, con il prezioso contributo di Michele Placido.
Ultimo appuntamento sarà domenica con “I luoghi dell’abbandono: appunti di geografia sentimentale”, dell’antropologo Vito Teti, professore ordinario all’Università della Calabria, a colloquio con Gilberto Floriani, direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese, e con la partecipazione straordinaria di Beppe Barra, che leggerà favole di Giambattista Basile, dal fondamentale “Cunto de li cunti”. I ragazzi del laboratorio teatrale del Liceo Classico “Tommaso Campanella” leggeranno brani dagli scritti di Vito Teti.
Il direttore del MArRC, Carmelo Malacrino, che aprirà gli incontri nelle tre giornate insieme al presidente della Fondazione Marino e di Sveva Edizioni, Antonio Marino, ha così commentato questa iniziativa: «Siamo soddisfatti di ospitare le manifestazioni promosse dalla Fondazione Marino e Sveva Edizioni. Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria sta diventando sempre più un luogo inclusivo e dinamico, rappresentazione dell’identità culturale di questo territorio e di tutta la regione
«Il Bergamotto Art Festival nasce intitolato all’“oro verde” della Calabria per promuovere la ricchezza del patrimonio di cultura e di tradizioni del territorio reggino», dichiara Marino. «Il nostro desiderio era già dall’anno scorso di avviare una collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale, simbolo per eccellenza e custode della ricchezza di storia, di arte e di produzione nella regione, e con il direttore Carmelo Malacrino, che ha reso questo luogo emozionante della cultura ancora più vivace e vitale».
Domani, inoltre, per l’apertura straordinaria delle Notti d’Estate al MArRC, con biglietto speciale a soli 3 euro con ingresso dalle 20.00 alle 23.00, un altro “gustoso” appuntamento attenderà gli ospiti del Museo, per il programma “…rEstate al MArRC!”, sulla splendida terrazza sullo Stretto. A partire dalle ore 20.30, in collaborazione con Costa Viola Gourmet, il MArRC proporrà il Simposio “Colori e sapori della Costa Viola sulle tracce di Ulisse”.
Interverranno: gli storici Daniele Castrizio, docente all’Università degli Studi di Messina e componente del Comitato Scientifico del Museo, e Pasquale Amato, docente all’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria e responsabile della Sezione Storia del Centro Internazionale Scrittori della Calabria, partner del MArRC per la valorizzazione; lo scrittore e ricercatore storico Natale Zappalà e lo scrittore e tecnologo alimentare Angelo Paolillo.
Il Simposio prevederà un momento conviviale a cura di grandi maestri Chef, con un menu di degustazione di piatti tipici “a tema”, ispirati ai poemi omerici e alla tradizione alimentare in Magna Grecia, per un viaggio dei sensi alla riscoperta di antichi sapori e saperi.
L’evento si colloca nel calendario per le celebrazioni dell’Anno del Cibo Italiano istituito dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e del Turismo e nella programmazione dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale dichiarato dal Parlamento Europeo con il Consiglio dell’Unione Europea.
In attesa della grande Festa patronale che avrà inizio la prossima settimana, domenica 2 settembre si potrà visitare gratuitamente il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, dalle 9.00 alle 20.00 (ultimo ingresso 19.30). (rrc)