Inchiesta di Rende, Manna: Sfregio perpetrato nei confronti della nostra città

Marcello Manna, a margine dell’incontro a Cosenza sul Pnrr, ha dichiarato che «lo sfregio perpetrato nei confronti della città di Rende, attraverso la spettacolarizzazione di una operazione senza eguali, non fa onore a nessuno, tantomeno a chi l’ha eseguita».

«Imbarazzante l’immagine di chi – ha aggiunto – mentre avrebbe dovuto notificare con la sobrietà e la riservatezza dovute, ha pensato bene di mettersi in posa e fotografarsi dinanzi la casa comunale. Chi ha il potere di controllo dovrebbe verificare tali vili atti».

«Vediamo che certa politica domenicale giustizionalista e garantista – che nulla a che fare con la serietà della democrazia – si agita nel chiedere dimissioni senza aver letto un rigo degli atti processuali – ha proseguito –. D’altronde da chi già con l’onorevole Mario Oliverio, vittima di ingiustizia processuale, oggi ne tace la comprovata innocenza, non si ci poteva di certo aspettare che si fosse speso per difendere l’onorabilità di una intera città e della sua amministrazione».
«Fortunatamente, però, – e si evince dagli innumerevoli attestati di stima e vicinanza giunti – la maggiore parte delle persone sa che l’avvio di un processo non coincide con una sentenza di condanna. Siamo onorati e fieri di far parte di una formazione civica politica e amministrativa coesa che si indigna per quello accaduto e, allo stesso tempo, continua alacremente a lavorare per il bene di questa città. Anche questa volta sarà chiarita la vicenda».
«La narrazione fatta, d’altronde, è esclusivamente unilaterale – ha spiegato – sono stati raccolti solo atti in maniera parziale. Basterà produrre le procedure complete per accertare che non è stato commesso nessun illecito amministrativo, tantomeno penale. Non vogliamo pensare al disegno di qualcuno che pensa di voler porre fine a questa esperienza amministrativa. Questo giustizionalismo non appartiene alla città di Rende, la nostra comunità non merita politicanti di mestiere, ma chi si spende per il bene comune». (rcs)

Terremoto al Comune di Rende: sospeso il sindaco Marcello Manna

Il sindaco di Rende, Marcello Manna, è stato sospeso. A notificarlo il prefetto di Cosenza, in virtù della misura disposta dal gip per il primo cittadino, ovvero il divieto di dimora nel Comune di Rende.

Per il vicesindaco Annamaria Artese è stata disposta la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio e servizio per nove mesi, l’ex assessore Pino Munno, che ha abbandonato la carica dopo il suo coinvolgimento nell’inchiesta Reset della Dda di Catanzaro e dirigenti e funzionari del Comune. (rcs)

Marcello Manna riconfermato presidente dell’Ato Cosenza

Marcello Manna è stato riconfermato alla guida dell’Ambito Territoriale Ottimale della provincia di Cosenza fino alla fine dell’anno, per garantire continuità, con l’entrata in vigore della nuova legge, al naturale passaggio ad un’unica Ato regionale.

Alla vicepresidenza l’assemblea ha poi nominato per acclamazione il sindaco di Acri, Pino Capalbo: «auguriamo a lui buon lavoro, certi che saprà ben operare all’interno di questo ufficio», ha sottolineato Manna.

La conferma è avvenuta nel corso della riunione svoltasi a Rende, in cui è stato chiesto al Commissario Straordinario Autorità Rifiuti e Risorse Idriche Calabria di individuare nel comune di Mendicino l’eco-distretto: «ringraziamo la disponibilità e la lungimiranza da parte del sindaco Antonio Palermo. La forza coesiva e pragmatica dimostrata dai primi cittadini sia sprone per una risoluzione non più rimandabile all’emergenza rifiuti».

L’assemblea ha infine votato e approvato tutti i punti all’ordine del giorno, tra cui l’individuazione, quale beneficiario, del comune di Villapiana del finanziamento regionale Por Calabria relativo alla realizzazione di un sito di compostaggio mobile che andrà a smaltire circa seimila tonnellate di rifiuti organici all’anno.

«L’emergenza rifiuti rimane grave – ha spiegato – come endemica la carenza degli impianti di smaltimento, oltre alla situazione di dissesto e pre-dissesto che la maggior parte dei comuni della provincia si trova ad affrontare. Come sindaci dell’ambito continueremo a far sentire la nostra voce e a chiedere al governo regionale risposte concrete». (rcs)

Marcello Manna: la legge Severino punisce gli amministratori anche se non condannati

Il sindaco di Rende, Marcello Manna, presidente di Anci Calabria, ha inviato una lettera aperta a tutti i sindaci della regione per sensibilizzarli sugli assurdi automatismi della legge Severino che penalizza in modo indiscriminato gli amministratori pubblici, prim’ancora di qualsiasi condanna o assoluzione. È una prassi di cui è rimasto vittima, nelle scorse settimane, lo stesso presidente Manna (tornato libero dagli arresti domiciliari)

«La nomina a presidente di Anci Calabria – scrive Marcello Manna – mi ha dato la possibilità di conoscere con quanto impegno civile, responsabilità e tenacia, lavorano i tanti sindaci e amministratori della nostra regione.
Un grande onore e privilegio essere accanto a voi e condividere un percorso che ci ha visti uniti in più occasioni.
La solidarietà e vicinanza che molti di voi mi hanno manifestato in questi momenti, mi conferma la grande sensibilità democratica che la nostra terra contiene.
In questi mesi, ho toccato con mano gli sforzi profuso dai sindaci calabresi che, nonostante le situazioni di dissesto e predissesto che affliggono pressoché tutti gli enti locali, con grande coraggio istituzionale, sostengono quotidianamente le proprie comunità dimostrando grande maturità amministrativa.
Tante le sfide che, insieme, ci attendono e che ci vedranno, fianco a fianco, lavorare per risollevare le sorti dei nostri territori.
Come presidente di Anci Calabria mi preme anche porre l’accento sulla stringente necessità di avviare una seria riflessione sulla questione giustizia e di come essa sia legata a doppio filo e, spesso in maniera distorta, alla politica.
Una questione, questa, discussa ampiamente e da tempo a livello nazionale. Basti ricordare la partecipata manifestazione a Roma lo scorso 7 luglio 2021 sul tema della reputazione degli Amministratori locali e le difficoltà a operare nella funzione di Sindaco.
In questi anni, infatti, sono stati tanti i colleghi sindaci coinvolti in vicende giudiziarie.
Gianluca Callipo, Giuseppe Idà, Giuseppe Falcomatà, Alessandro Tocci, Gianni Papasso, Franco Mundo, Umberto Bernaudo, Sandro Principe, Paolo Mascaro, Mario Oliverio. Elenco decisamente troppo lungo per poterne riportare tutti i nomi, così come sarebbe troppo lunga la lista di tutti i comuni sciolti per presunte infiltrazioni mafiose e poi risultati incolpevoli.
Con la legge Severino basta una sentenza di primo grado, quindi non definitiva, per far venir meno le funzioni di amministratore. C’è un automatismo che non funziona e che va rivisto perché lede le funzioni degli amministratori in maniera incomprensibile.
Bisogna dare un segnale al legislatore e scuoterlo dalla sua inerzia. La riforma sulla legge che regola lo scioglimento dei comuni non è più procrastinabile.
Noi sindaci abbiamo il dovere di richiamare tutti all’impegno civile: come la malasanità esiste anche la malagiustizia.
Ci tocca allora dare un segnale forte ai cittadini del nostro impegno civile, sociale, politico, affinché l’inerzia parlamentare che registriamo su tali temi si arresti in nome della nostra Repubblica e nel rispetto della nostra Costituzione».

Marcello Manna in libertà: il Tar annulla gli arresti

Marcello Manna torna libero. Il Tar, infatti, ha annullato l’ordinanza a carico del sindaco di Rende e presidente di Anci Calabria, che era agli arresti domiciliari.

Lo ha dichiarato all’Ansa Nicola Carratelli, difensore insieme all’avvocato Gian Domenico Caiazza, spiegando che «dalla cancelleria ci risulta l’annullamento dell’ordinanza, ma al momento nulla è stato ancora notificato».

Il primo cittadino è coinvolto nell’inchiesta “Reset”, coordinata dal Dda di Catanzaro, dove è stato accusato di aver tenuto rapporti con esponenti della ‘ndrangheta, soprattutto alle elezioni comunali del 2019. (rcs)

Anci: vicinanza dei sindaci calabresi all’avv. Marcello Manna

I membri del Comitato Direttivo e del Consiglio Regionale di ANCI Calabria convenuti in riunione, già precedentemente indetta con altro ordine del giorno, hanno preso atto delle notizie di stampa da cui si evince che ieri, nell’ambito di una più vasta operazione giudiziaria, anche il Sindaco di Rende e Presidente dell’Associazione, Avv. Marcello Manna, risulta destinatario di un provvedimento cautelare che lo pone ai domiciliari determinandone così un temporaneo impedimento alle cariche e ruoli ricoperti.
Nel rispetto delle attività svolte dalla Magistratura, pur in assenza di elementi documentali conoscitivi delle contestazioni elevate, gli stessi avendo potuto apprezzare nella vita dell’Associazione la professionalità, la competenza e l’onestà intellettuale che hanno caratterizzato Marcello Manna gli esprimono sentimenti di vicinanza ed umana solidarietà.
Si reputano fiduciosi che lo stesso possa chiarire quanto prima la sua posizione dimostrando la propria innocenza ed estraneità dai reati contestati.
Auspicano un celere ed equilibrato corso della giustizia confidando che venga fatta chiarezza in tempi brevi.

Autorità Idrica, la risposta del presidente Marcello Manna

Marcello Manna, presidente dell’Autorità Idrica della Calabria, è intervenuto «per ristabilire alcune verità che riguardano l’Autorità Idrica della Calabria a seguito della nota stampa diramata dal Presidente della Giunta Regionale Occhiuto nei giorni scorsi».

«Non è la prima volta – ha spiegato – che la mia persona e l’Autorità Idrica vengono indicate come responsabili di perdite di finanziamento nel settore idrico da parte del Presidente in carica. Per garbo istituzionale in altre due occasioni non ho ritenuto di dover intervenire, ma oggi ciò si rende necessario per le evidenti verità distorte o parziali utilizzate nella polemica politica in corso. In particolare vengo citato in una querelle che vede contrapposti il Presidente della Regione e una parte dell’opposizione politica in seno al consiglio regionale».

«Ricordo che sono stato eletto alla carica di Presidente dell’Assemblea dei Sindaci dell’Autorità Idrica della Calabria alla fine di luglio 2019 – ha continuato – da quella data, sebbene il mondo intero abbia attraversato la piaga della pandemia sanitaria, insieme ai Sindaci dell’Assemblea, che rappresentano la vera politica di prossimità svincolata dalle dinamiche di palazzo, ho lavorato in modo incessante per recuperare anni di ritardi e rimettere in linea la Calabria con le altre Regioni d’Italia. Il prodotto di questo lavoro si è concretizzato con la definitiva stabilizzazione della governance dell’AIC, con la stesura del Piano d’Ambito, approvato nel dicembre del 2020 e con la costituzione del Gestore d’Ambito Acque Pubbliche della Calabria nel dicembre 2021, generando un nuovo percorso di credibilità nei confronti degli Enti sovraordinati a cominciare dal Regolatore nazionale ARERA».

«Questi elementi, insieme – ha proseguito – hanno originato la possibilità per la Calabria di partecipare alle linee di finanziamento rese disponibili dai programmi europei. Ogni passaggio dell’attività posta in essere è stato comunicato al Presidente della Giunta Regionale pro-tempore, fino all’insediamento dell’attuale governance politica; infatti, fin dal suo insediamento, all’attuale Presidente della Giunta Regionale; numerose sono le note e gli inviti attraverso i quali è stato richiesto l’aiuto istituzionale necessario e fondamentale per una netta accelerazione verso l’obiettivo prefissato. Sebbene siano stati numerosi gli appelli a partecipare ai lavori e a sostenere l’azione dei Sindaci, la Regione Calabria si è limitata ad osservare il percorso non intervenendo in modo sostanziale».

«Sebbene rimasti soli, i sindaci dell’Autorità hanno comunque inteso – ha detto ancora – dimostrando il coraggio istituzionale di scegliere di proseguire sul percorso di innovazione pianificato costituendo, così come imposto dalla legge, il gestore unico completamente pubblico del servizio per i segmenti a valle della grande adduzione. Tuttavia, sebbene costituito formalmente, il nuovo gestore è risultato essere un contenitore debole poiché manchevole del supporto strategico dell’Ente Regione e privo delle necessarie risorse finanziarie più volte richieste. Il primo appuntamento per intercettare fondi dedicati al settore portava la scadenza del 22 dicembre 2021; Con grande sforzo e coraggio amministrativo da parte dei Sindaci, il gestore in grado di partecipare al bando è stato costituito il giorno prima ossia in data 21 dicembre 2021».

«Il bando, come detto – ha spiegato ancora Manna – richiedeva oltre alla proposta tecnica stessa anche alcuni allegati le cui informazioni erano già contenute nella medesima proposta. Per un mero errore di trasmissione, uno degli allegati veniva trasmesso oltre la data di scadenza del bando stesso. Il Ministero, pertanto, formalmente escludeva per il ritardo nella trasmissione dell’allegato 4; di fatto escludeva la nostra Regione perché il gestore pubblico appena costituito era privo di strutture e risorse finanziarie. Questo elemento è ben noto a tutti, compreso quelli oggi richiamano la mancata trasmissione dell’allegato 4».

«Tuttavia, si adiva l’istituto del soccorso istruttorio e, nel contempo, venivano acquisiti pareri di autorevoli legali amministrativi, che confortavano l’Autorità Idrica circa la fattibilità del ricorso amministrativo con altissima percentuale di soccombenza del provvedimento emesso, che risultava caratterizzato da aspetti meramente burocratici e privi di argomentazioni amministrative valide», ha precisato Manna.

«La promulgazione della Legge 10 dello scorso aprile che, di fatto – ha spiegato ancora – mette fine all’Autorità Idrica non ha permesso alla stessa di intraprendere la strada del ricorso amministrativo che risulta essere stato sollecitato alla Regione attraverso il Commissario nominato in vece dell’Assemblea. La richiesta di ricorrere in giudizio, con la elevata certezza della vittoria, non risulta essere stata inspiegabilmente evasa. Le scelte effettuate sino ad ora da parte della Regione: la ripubblicizzazione di Sorical e la sua riqualificazione insieme alla richiesta, da parte della stessa Regione di mantenere “in vita” la società pubblica Acque Pubbliche della Calabria richiedono tempi e modalità difficilmente compatibili con le scadenze previste per i bandi».

«Ci si riferisce – ha precisato – al mancato accesso alla prima finestra del Pnrr scaduta nello scorso maggio, che metteva a disposizione circa 600 milioni di euro e per la quale la Calabria non ha partecipato, al nuovo bando per le fognature e depurazione in scadenza il 23 agosto e, per ultimo, alla scadenza della seconda finestra del Pnrr fissata per il 31 di ottobre prossimo. Senza l’intervento governativo che sposti di alcuni mesi tali scadenze la Calabria rischia di non intercettare nessun finanziamento per il settore idrico, acuendo gravemente l’attuale stato già ampiamente deficitario dell’infrastruttura».

«Ciò a comprova – ha concluso – che nella nostra Regione c’è necessità di condivisione e di dialogo tra tutti gli Enti. Puntare il dito per allontanare responsabilità non è una soluzione; noi comunque non lo faremo per etica della politica e per stile, oltre che per l’amore nei confronti della nostra terra». (rrm)

Città unica e servizi, il sindaco Manna: Serve un approccio condiviso

«C’è bisogno di un approccio condiviso, di dare risposte concrete ai cittadini, andare oltre il percorso già tracciato e trovato da Caruso per il nuovo ospedale». È quanto ha dichiarato il sindaco di Rende, Marcello Manna, nel corso del confronto televisivo su Ten col sindaco di Cosenza, Franz Caruso.

«Cosenza, Montalto, Castrolibero e Rende – ha spiegato Manna – stanno già dialogando da tempo sui servizi essenziali quali i trasporti. Per la prima volta stiamo parlando di grande città e cosa fare per essa: si parla di una struttura il cui unico sviluppo è quello esistente, non ci sono prospettive per le analisi già fatte».
«Se però pensiamo che Cosenza debba muoversi da sola allora va bene Vaglio Lise – ha proseguito –. Se invece si pensa a città unica bisogna fare un discorso più complesso. La questione è politica: parlare di ospedale significa pensare allo sviluppo della città a nord. Lo studio di fattibilità per il nuovo ospedale parla di costruire un’area limitata: non si può andare oltre a questo, si pensi solo ai vincoli legati al fiume Crati».
«Se si pensa che il nuovo nosocomio di Corigliano si svilupperà su un terreno nettamente maggiore per area – ha detto ancora Manna –. Era una visione miope quella fatta quando si pensava all’ospedale in quella area, legata solo alla città di Cosenza. Dobbiamo pensare a qualcosa che sia funzionale, non rimanere vincolati a quell’idea, ma a ciò che sarà il nostro territorio. Se si pensa alla città unica, va da se che si debba pensare a luoghi dove si può costruire il nostro futuro, aldilà dei nostri naturali mandati».
«Confrontiamoci su questi temi, decidiamo in sinergia. Il Planetario, il Parco acquatico sono opere dell’area urbana. Per questo c’è bisogno di dialogo», ha rimarcato il primo cittadino.
«In un momento storico che ha posto l’accento sul tema della salute quale centrale nell’agenda politica regionale – ha detto ancora Marcello Manna – siamo certi che l’Università della Calabria debba avere un ruolo fondamentale nel contribuire ad affrontare i problemi che affliggono il nostro territorio. Il corso di laurea in Medicina e tecnologie digitali è stato pensato come integrato alle nuove tecnologie digitali legate all’ingegneria informatica e alla intelligenza artificiale».
«Ciò dovrebbe andare di pari passo – ha spiegato – con il diritto alla salute che in questi anni è stato minato dai continui commissariamenti e dal depotenziamento delle strutture sanitarie esistenti. La medicina si fa sul territorio: è l’organizzazione territoriale a fare la differenza e con l’implementazione del nuovo assetto urbanistico, attraverso la realizzazione dello svincolo autostradale a Settimo e della stazione ferroviaria tra Rende e Montalto, si potrà offrire un servizio essenziale in una zona strategica in vista della città unica».
«Bisogna attuare – ha concluso – strategie finalizzate al cambiamento e alla crescita sociale ed economica del territorio regionale, oltre a poter garantire i servizi di assistenza alla cittadinanza. Pensiamo alla città più grande e importante della Calabria, all’Atene del sud. Andiamo oltre i campanilismi e costruiamo la città del futuro, la città di tutti”.

Tavernise (M5S): Manna si dimetta da presidente Ato Cosenza e Autorità Idrica della Calabria

Il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 StelleDavide Tavernise, ha chiesto a Marcello Manna di rassegnare le dimissioni «irrevocabili da presidente dell’ATO Cosenza e dell’Autorità Idrica della Calabria».

«Lo testimoniano – ha detto Tavernise – i rifiuti ammassati lungo le strade dei Comuni della provincia di Cosenza. Lo testimonia la recente perdita dei 105 milioni, fondamentali per contribuire a monitorare la rete idrica calabrese. Dalla gestione del sistema rifiuti alla gestione dell’autorità idrica calabrese, è un perpetrarsi di fallimenti e occasioni mancate che tra mille scuse, hanno un responsabile: il sindaco di Rende, Marcello Manna, che oggi risulta anche, presidente dell’Anci Calabria, oltre che presidente dell’Autorità Idrica della Calabria e presidente dell’ATO Cosenza. Tante poltrone, zero risultati».

«Con una nota del Comune di Rende il 4 dicembre del 2019 – ha proseguito – in qualità di presidente dell’ATO Cosenza ha espressamente richiesto l’attivazione dei poteri sostituitivi della Regione, per come previsti dalla legge regionale n.14 del 2014, al fine di rimettere all’ente regionale  l’individuazione di siti da destinare alla realizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti solidi urbani e di smaltimento degli scarti. Compito che la legge regionale affida proprio all’ATO, e per la quale ha chiesto di essere sostituito dalla Regione».

«Intervento, questo – ha detto ancora – legittimato solo dall’inerzia di chi dovrebbe agire. Perché continuare a presiedere un organismo che si autodefinisce “incapace di agire”? Nel 1997 ha avuto inizio il commissariamento della Calabria nel settore rifiuti. Nel 2013 con ordinanza del Capo Dipartimento di Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri la cessazione dello stato di emergenza. Da allora quali passi avanti? I Comuni dell’ATO Cosenza, presieduti da Manna – sindaco di Rende, presidente ANCI Calabria, presidente ATO Cosenza, presidente AIC – passano il tempo a rimpallare responsabilità sulla mancata individuazione di un sito per l’ecodistretto, per la quale sono previsti 50 milioni fermi da anni nei cassetti della Regione e mai realizzato per l’impossibilità di individuare il sito».

Per quanto riguarda l’Autorità Idrica della Calabria, «è mancata – ha spiegato – una firma digitale. No un allegato. No in realtà è mancato il piano industriale. Regna il caos anche nella gestione del sistema idrico calabrese, e le giustificazioni si susseguono sulla perdita di 105 milioni di euro dal PNRR».

«Eppure Manna, nel mese di gennaio con annuncio trionfante – ha detto ancora – ci ha informato che la costituzione dell’Azienda Speciale Consortile ha permesso alla Calabria di poter accedere ai finanziamenti messi a disposizione dal Programma React-Eu. In realtà, se le risorse idriche calabresi entro il prossimo 30 giugno non verranno affidate a un soggetto gestore c’è la possibilità che non solo la Calabria, ma tutte le altre regioni perdano la possibilità di utilizzare i fondi PNRR destinati al settore».

«Per la fine di giugno sarebbe, infatti – ha concluso – prevista la scadenza per l’affidamento a regime del servizio idrico integrato e, a livello nazionale, l’Italia deve fornire talune condizioni abilitanti, ovvero pre – requisiti che gli Stati membri dell’UE devono avere per usufruire dei fondi europei. Condizioni che ad oggi mancano, in tutto o in parte, a quattro regioni: tra queste neanche a dirlo, la Calabria che ha un ritardo enorme nell’individuazione del soggetto gestore unico previsto dalla normativa nazionale e regionale». (rrm)

«PNRR, IL CONFRONTO ANCHE COI GIOVANI
PER PROGETTARE IL FUTURO DELLE CITTÀ»

di BIANCA VIOLANTE – Possono i giovani progettare la loro città del futuro, attraverso le risorse del Pnrr? Per il sindaco di Rende e presidente Anci Calabria, Marcello Manna sì anzi, è fondamentale rendere partecipi, attivamente, i giovani di quel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che dovrebbe risollevare le sorti del nostro Paese, profondamente segnato dalla pandemia.

E dunque, perché non mettersi a tavolino con loro, per conoscere il loro punto di vista e le loro opinioni per elaborare idee sulla città che i nostri ragazzi vorrebbero e, sopratutto, estendere l’iniziativa di Rende, ad altre Amministrazioni comunali?

Il primo cittadino, infatti, è convinto che «sostenere politiche volte alla partecipazione attiva dei cittadini sia esercizio democratico in grado di avvicinare concretamente le nostre comunità alla cosa pubblica» e che «il confronto aperto, la pluralità di visioni, possano davvero fare la differenza nel ricostruire le nostre città».

Così, Manna ha scritto al presidente di Anci, Antonio Decaro, informandolo che «inviterò i miei colleghi a chiedere a loro volta momenti di confronto tra istituzioni e studenti sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, soprattutto in quei territori che mostrano le maggiori criticità e difficolta di coinvolgimento con le locali istituzioni scolastiche».

«Da anni – ha scritto Manna – crediamo che sostenere politiche volte alla partecipazione attiva dei cittadini sia esercizio democratico in grado di avvicinare concretamente le nostre comunità alla cosa pubblica. Se una cosa, poi, ci ha insegnato la pandemia è che il confronto aperto, la pluralità di visioni, possano davvero fare la differenza nel ricostruire le nostre città.
Le giovani e giovanissime menti giocano un ruolo fondamentale in questo processo di democrazia diretta».
«Per questo – ha spiegato – abbiamo coinvolto gli studenti delle nostre scuole nei laboratori di cittadinanza attiva: momenti di approfondimento, spazi volti ad elaborare idee sulla città che i nostri ragazzi vorrebbero in vista delle concrete opportunità che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ci offre. La progettazione deve essere momento partecipato, la sinergia tra istituzioni e cittadini deve mettere al centro bisogni, aspirazioni e necessità di ogni cittadino. Sin dai primi incontri sono uscite proposte creative e innovative: la sede dove solitamente si svolgono le sedute del consiglio comunale è divenuta agorà di partecipazione civica».
«Abbiamo chiesto agli studenti, facendo riferimento alla propria esperienza scolastica – si legge nella lettera – di pensare e ideare proposte che potessero fornire alla cabina di regia che lavora al Pnrr il prezioso apporto di queste giovani menti.
E la loro risposta è stata immediata, attraverso progetti che esprimono appieno il loro sentire, i loro bisogni e le idee di una città più a misura di bambino e ragazzo, una società più accogliente, pluralista. Gli alunni hanno chiesto, prendendo spunto dalle linee guida del Pnrr, di puntare su istruzione, ricerca, inclusione e coesione».
«Uno sguardo – si legge ancora nella lettera – su sostenibilità, salute e ambiente premendo sulla digitalizzazione, spazi di socializzazione, abbattimento delle barriere architettoniche, inclusività, valorizzazione del patrimonio identitario e culturale: i progetti presentati dai nostri ragazzi hanno mostrato quanto la loro visione sia riuscita a cogliere punti di vista molteplici, necessari a costruire la città del futuro e, al contempo, a crescere e a migliorare come comunità».
«I laboratori di cittadinanza attiva – ha illustrato il primo cittadino – sono nati proprio per fornire loro gli strumenti atti ad esercitare il pensiero critico e di conoscere il funzionamento della macchina costituzionale prima, e amministrativa poi, con le opportune iniziative di interazione con i luoghi della politica. Gli studenti, con grande abilità, hanno infatti dimostrato quanto il loro percorso verso l’autodeterminarsi debba essere sostenuto dalle istituzioni». (bvi)