LA PROPOSTA PARTE DA RENDE, DOVE IL SINDACO MARCELLO MANNA INVITA I COLLEGHI A FARE ALTRETTANTO;
Ascoltare i giovani per il PNRR

«PNRR, IL CONFRONTO ANCHE COI GIOVANI
PER PROGETTARE IL FUTURO DELLE CITTÀ»

di BIANCA VIOLANTE – Possono i giovani progettare la loro città del futuro, attraverso le risorse del Pnrr? Per il sindaco di Rende e presidente Anci Calabria, Marcello Manna sì anzi, è fondamentale rendere partecipi, attivamente, i giovani di quel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che dovrebbe risollevare le sorti del nostro Paese, profondamente segnato dalla pandemia.

E dunque, perché non mettersi a tavolino con loro, per conoscere il loro punto di vista e le loro opinioni per elaborare idee sulla città che i nostri ragazzi vorrebbero e, sopratutto, estendere l’iniziativa di Rende, ad altre Amministrazioni comunali?

Il primo cittadino, infatti, è convinto che «sostenere politiche volte alla partecipazione attiva dei cittadini sia esercizio democratico in grado di avvicinare concretamente le nostre comunità alla cosa pubblica» e che «il confronto aperto, la pluralità di visioni, possano davvero fare la differenza nel ricostruire le nostre città».

Così, Manna ha scritto al presidente di Anci, Antonio Decaro, informandolo che «inviterò i miei colleghi a chiedere a loro volta momenti di confronto tra istituzioni e studenti sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, soprattutto in quei territori che mostrano le maggiori criticità e difficolta di coinvolgimento con le locali istituzioni scolastiche».

«Da anni – ha scritto Manna – crediamo che sostenere politiche volte alla partecipazione attiva dei cittadini sia esercizio democratico in grado di avvicinare concretamente le nostre comunità alla cosa pubblica. Se una cosa, poi, ci ha insegnato la pandemia è che il confronto aperto, la pluralità di visioni, possano davvero fare la differenza nel ricostruire le nostre città.
Le giovani e giovanissime menti giocano un ruolo fondamentale in questo processo di democrazia diretta».
«Per questo – ha spiegato – abbiamo coinvolto gli studenti delle nostre scuole nei laboratori di cittadinanza attiva: momenti di approfondimento, spazi volti ad elaborare idee sulla città che i nostri ragazzi vorrebbero in vista delle concrete opportunità che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ci offre. La progettazione deve essere momento partecipato, la sinergia tra istituzioni e cittadini deve mettere al centro bisogni, aspirazioni e necessità di ogni cittadino. Sin dai primi incontri sono uscite proposte creative e innovative: la sede dove solitamente si svolgono le sedute del consiglio comunale è divenuta agorà di partecipazione civica».
«Abbiamo chiesto agli studenti, facendo riferimento alla propria esperienza scolastica – si legge nella lettera – di pensare e ideare proposte che potessero fornire alla cabina di regia che lavora al Pnrr il prezioso apporto di queste giovani menti.
E la loro risposta è stata immediata, attraverso progetti che esprimono appieno il loro sentire, i loro bisogni e le idee di una città più a misura di bambino e ragazzo, una società più accogliente, pluralista. Gli alunni hanno chiesto, prendendo spunto dalle linee guida del Pnrr, di puntare su istruzione, ricerca, inclusione e coesione».
«Uno sguardo – si legge ancora nella lettera – su sostenibilità, salute e ambiente premendo sulla digitalizzazione, spazi di socializzazione, abbattimento delle barriere architettoniche, inclusività, valorizzazione del patrimonio identitario e culturale: i progetti presentati dai nostri ragazzi hanno mostrato quanto la loro visione sia riuscita a cogliere punti di vista molteplici, necessari a costruire la città del futuro e, al contempo, a crescere e a migliorare come comunità».
«I laboratori di cittadinanza attiva – ha illustrato il primo cittadino – sono nati proprio per fornire loro gli strumenti atti ad esercitare il pensiero critico e di conoscere il funzionamento della macchina costituzionale prima, e amministrativa poi, con le opportune iniziative di interazione con i luoghi della politica. Gli studenti, con grande abilità, hanno infatti dimostrato quanto il loro percorso verso l’autodeterminarsi debba essere sostenuto dalle istituzioni». (bvi)