Il ministro Salvini: Ponte sullo Stretto non porterà devastazione

«Le zone in cui dovranno sorgere le opere del ponte, sulle due sponde dello Stretto non subiranno alcuna devastazione». È quanto ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a margine della presentazione del treno ibrido intercity di Trenitalia a Reggio Calabria.

«Le opere, anzi – ha aggiunto Salvini – arricchiranno i territori, sia sulla sponda calabrese che su quella siciliana. Ci sarà un aumento di lavoro, di turismo, di valore degli immobili, sia pubblici che privati. Penso che sia un’operazione vincente da tutti i punti di vista. Poi, fortunatamente, il ponte lo fanno gli ingegneri. Non lo fanno i ministri. E lo fanno perché resista al vento, ad eventuali, Dio non voglia, terremoti, alle maree. É un’infrastruttura che porterà soprattutto migliaia di posti di lavoro in due terre come Calabria e Sicilia che hanno diritto ad avere collegamenti moderni e speranza per i loro giovani».

«Il progetto del ponte sullo Stretto non è assolutamente quello del 2011. Il nuovo progetto – ha aggiunto – è stato approvato all’unanimità da un Comitato tecnico-scientifico che rappresenta le migliori Università italiane, composto da docenti di primario livello: ingegneri, geologi, strutturisti, architetti. Ne fanno parte specialisti italiani, spagnoli, danesi, giapponesi e americani che rappresentano una garanzia».

«Chi attacca il ponte – ha detto ancora il ministro – non attacca Salvini o la Lega. Attacca la Calabria, la Sicilia ed i migliori professionisti al mondo. Se il ponte ha avuto l’ok del Comitato tecnico-scientifico, io mi fido dei professori e degli ingegneri. Per la realizzazione del ponte sullo Stretto ci saranno protocolli di legalità ai massimi livelli. Escludo, dunque, qualsiasi rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nei lavori per la realizzazione dell’infrastruttura».

«E, poi – ha aggiunto Salvini – penso che sia irrispettoso nei confronti dei calabresi e dei siciliani dire che non si possono fare opere, ponti, gallerie, strade ed autostrade, perché altrimenti arrivano la mafia e la camorra e la ‘ndrangheta. Io penso che la Calabria e la Sicilia siano tanto altro e abbiano imprenditori, giovani, professionisti ed operai che non c’entrano nulla con la mafia, la camorra e la ‘ndrangheta».

«Io, piuttosto – ha concluso il ministro – non vedo l’ora che dopo 50 anni arrivi, entro il 2024, la posa della prima pietra di un manufatto che unisce l’Italia, l’Europa, la Sicilia, la Calabria. E per me è gratificante sapere che non dico siamo vicini, ma ci stiamo arrivando». (rrc)

Il presidente Mancuso: Dal ministro Salvini un forte impegno per far crescere la Calabria

Il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha evidenziato come con la presentazione del nuovo treno ibrido alla stazione centrale di Reggio, «l’attenzione del ministro Matteo Salvini, per il Sud e la Calabria, si sostanzia in azioni concrete e risorse mai viste prima, nonché in progettualità come il Ponte sullo Stretto che ridarà centralità in chiave euromediterranea a questa parte del Paese».

«La Regione sta mobilitando ogni energia – ha detto ancora – per assicurare alla Calabria realistiche prospettive di sviluppo e restituirle autorevolezza nello scenario nazionale ed europeo, dove sei credibile se non ti presenti rassegnato e con il cappello in mano, come spesso è avvenuto nel passato, ma con idee puntuali e performanti».

«Oggi la Calabria che dialoga con i ministri, il Governo e il Parlamento – ha concluso – con un protagonismo dinamico e lungimirante, ha l’occasione di dare risposte ai suoi  vecchi e nuovi problemi». (rrc)

Saccomanno (Lega) annuncia nuove opportunità per i piccoli Comuni

Il commissario della Lega in Calabria Giacomo Francesco Saccomanno annuncia nuove opportunità per i piccoli Comuni grazie al Fondo investimenti stradali del Ministero guidato da Matteo Salvini.

«Il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit) – dice Saccomanno – ha annunciato l’apertura di un’importante iniziativa a sostegno dei piccoli comuni italiani. Con l’obiettivo di migliorare la sicurezza e la manutenzione delle strade comunali, è stato istituito un fondo speciale, denominato “Fondo investimenti stradali nei piccoli Comuni”. Questo fondo è destinato ai comuni con una popolazione fino a 5.000 abitanti e prevede il finanziamento di interventi fino a 150.000 euro. L’avviso pubblico, pubblicato il 13 marzo 2024, dettaglia le modalità di accesso al fondo e invita i comuni interessati a presentare le loro istanze. Le candidature possono essere inoltrate attraverso la piattaforma dedicata (https://stradepiccolicomuni.mit.gov.it), a partire dalle ore 12.00 del 14 marzo 2024 fino alla stessa ora del 29 marzo 2024».

Continua la nota: «Il Ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, ha espresso il proprio impegno nel supportare i piccoli comuni che spesso si trovano in difficoltà nel gestire la manutenzione delle infrastrutture stradali. Questo fondo rappresenta un passo significativo verso l’assicurazione di strade più sicure e ben mantenute, contribuendo così alla qualità della vita dei cittadini e alla sicurezza di chi percorre le strade dei piccoli comuni d’Italia».

«Con questa iniziativa – conclude Saccomanno – il Mit dimostra ancora una volta la propria attenzione verso le esigenze delle piccole realtà comunali, riconoscendo l’importanza di investire in infrastrutture fondamentali per lo sviluppo e la sicurezza del territorio nazionale». (rrm)

Saccomano (Lega): «Grazie a Salvini in arrivo oltre 3,5 miliardi per strade»

Il coordinatore della Lega in Calabria Giacomo Francesco Saccomanno annuncia l’arrivo di nuovi fondi in Calabria grazie all’interesse del ministro Matteo Salvini.

«Grazie all’impegno del ministro Salvini – dice Saccomanno – in arrivo oltre 3,5 miliardi per la realizzazione di diversi interventi in Calabria, a partire dalla Ss 106 Jonica, la A2 e il completamento delle strade di accesso al Porto di Gioia Tauro. Risorse preziose con cui si andrà a finanziare opere strategiche che i nostri cittadini aspettano da anni. Un intervento concreto, frutto della programmazione concordata tra Mit e Anas, che dimostra ancora una volta l’attenzione del ministro Salvini e della Lega alle richieste dei nostri territori».

ATTENTI A NON PERDERE IL TRENO: 13,4 MLD
LE FERROVIE INVESTONO SULLA CALABRIA

di ANTONIETTA MARIA STRATI – Sono 13,4 miliardi di euro la somma che il Gruppo FS Italiane investirà per rendere la Calabria più connessa, moderna e competitiva. È questa la strada, infatti, che si deve percorrere se si vuole rendere la regione «la Porta dell’Europa», come detto dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, a colloquio nei giorni scorsi col Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Un obiettivo che si raggiunge con interventi che devono rendere la Calabria più europea e non più fanalino di coda come viene spesso dipinta nei rapporti e nei dati dei vari Istituti. Interventi che sono stati illustrati nella sede a Roma di Ferrovie dello Stato, alla presenza dell’amministratore delegato del Gruppo FS Italiane Luigi Ferraris, del Presidente della Regione, Roberto Occhiuto e, la partecipazione, in video collegamento, del vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.

Gli investimenti previsti dal piano industriale del Gruppo ma anche grazie ai fondi del Pnrr, riguarderanno tutti i Poli di business del Gruppo FS: Infrastrutture, Passeggeri, Urbano e Logistica, e punteranno ad affermare il ruolo strategico per l’Italia e l’Europa di un territorio al centro dei collegamenti tra Mediterraneo e Continente, contribuendo a ridurre il gap infrastrutturale tra Sud e Nord.

Un «intervento molto intenso», l’ha definito il presidente Occhiuto, sottolineando che si tratta di «una cifra mai vista per la Calabria».

«Spesso gli investimenti sono stati annunciati e oggi sono in corso di realizzazione. Altri interventi sono stati immaginati in passato ma mai effettivamente avviati e in queste ultime settimane stanno diventando concreti», ha detto ancora Occhiuto, ricordando come «la rete di trasporto sul ferro in Calabria è vetusta mentre quella su strada è insufficiente».

«In Calabria ancora ci sono le littorine – ha detto ancora –. Da gennaio però possiamo contare su un treno ibrido intercity che collegherà Melito a Taranto, un treno degno di un Pese civile». Mentre si discute del Ponte sullo Stretto, molte delle stazioni ferroviarie in Calabria sono abbandonate, altre soggette ad incuria. «Penso alla stazione di Villa San Giovanni, con barriere architettoniche che impediscono l’accesso alla stazione stessa».

Il governatore, poi, ha evidenziato come «oggi ci sono i fondi complementari per realizzare la Av anche fino a Reggio Calabria. È importante, perché come ho detto al ministro Salvini il Ponte deve essere attrattore di infrastrutture, come fu l’autostrada nei decenni passati, ma il deve essere volano per altri investimenti, come l’Alta Velocità».

Occhiuto, poi, ha espresso il desiderio di «poter vedere completato il tracciato dell’Av in tempi rapidi, serve per sviluppare la Calabria che ha grandi driver di sviluppo».

«Con la Calabria e per la Calabria stiamo lavorando tanto», ha esordito il ministro Salvini nel suo intervento.

«Quando sono arrivato – ha detto il ministro – non c’era progettazione dell’Alta velocità fino a Reggio Calabria, adesso è in corso di progettazione. I progetti sono figli di scelte tecniche, infrastrutturali e non politiche. Voglio arrivare alla fine del mio mandato con una Calabria più moderna, più sicura, più infrastrutturata».

Salvini, poi, ha ricordato i 30 miliardi in Calabria e altrettanti in Sicilia per il Ponte sullo Stretto, che è «un anello di congiunzione», per poi passare ai 3 miliardi previsti per la Sibari-Crotone-Catanzaro con la gara di prossimo avvio, e i 521 milioni per la Trasversale delel Serre e la messa in sicurezza dell’ultimo tratto della A2 fra Cosenza e Altilia.

Un’attenzione «straordinaria» da parte dello Stato e delle sue articolazioni verso la Calabria, l’ha definita il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, sottolineando come «si è davanti a risorse, impegni e risultati un tempo inimmaginabili».

«C’è chi si scandalizza per i divari Nord-Sud – ha evidenziato – dimenticando che quand’era forza di governo ha contribuito ad acutizzarli, e chi, come il ministro Salvini, per colmarne il deficit infrastrutturale, agisce a suon di provvedimenti, mettendo a disposizione della Calabria ingenti risorse: 30 miliardi  tra strade, autostrade e ferrovie».

«I fatti sono ostinati e vanno nella direzione indicata dal presidente Occhiuto e dal ministro Salvini. Ossia – ha concluso il presidente Mancuso – che a fine legislatura la Calabria colmerà i ritardi accumulati nei decenni scorsi e sarà più moderna, più competitiva e più sicura».

Infrastrutture

Le principali azioni toccheranno le infrastrutture e comprenderanno interventi per la linea ferroviaria Jonica, interessata da interventi volti all’elettrificazione, ad aumentarne l’affidabilità e la velocizzazione; la linea ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, collegamento che consentirà di portare l’Alta Velocità in aree ad elevata valenza economica e turistica e di velocizzare gli itinerari verso le città già servite dall’AV e, per quanto riguarda le strade gestite da Anas, la SS106 Jonica, l’Autostrada A2 e il completamento della SS 182. Importante è la realizzazione della galleria “Santomarco”, che consentirà di collegare Cosenza alla rete AV, a prescindere dal tracciato che verrà seguito, nonché il completamento dell’iter autorizzativo, o della progettazione a seconda dei casi, dei diversi lotti della AV fino a Reggio Calabria.

Attenzione rivolta anche verso le stazioni ferroviarie, attraverso un piano dedicato con l’obiettivo di migliorarne la funzionalità e il decoro, abbattere le barriere architettoniche per il miglioramento dell’accessibilità al treno, potenziare l’informazione al pubblico.  Verrà inoltre realizzato il “Nuovo Posto Centrale di Reggio Calabria”, situando il Nuovo Controllo e Comando Circolazione Ferroviaria dell’intero meridione. Prosegue anche il piano di eliminazione dei passaggi a livello: ad oggi sono in corso lavori per la soppressione di 11 passaggi a livello, mentre per altri 21 sono in corso gli studi e le progettazioni.

Passeggeri

Entro il 2025, più del 50% dei treni regionali sarà rinnovato con un’età media che passerà dai 29 anni del 2018 ai 9 nel 2026. La Calabria è stata scelta come regione pilota nella sperimentazione dei carburanti alternativi: già dall’estate scorsa su alcune linee viaggiano cinque treni, tra cui il nuovissimo treno regionale ibrido Blues, alimentati con biocarburante HVO fornito da Eni. Per l’offerta di media e lunga percorrenza, sono attualmente 16 i collegamenti Frecce di Trenitalia da e per la Calabria con fermata in 10 stazioni, mentre sono 25 i collegamenti Intercity da e per la Calabria (di cui due periodici), oltre ai 4 collegamenti bus. Nei primi mesi del 2024, saranno presentati i treni Intercity ibridi per i collegamenti sulla linea Reggio Calabria-Taranto.

Urbano

La rigenerazione urbana delle aree ferroviarie dismesse e di futura dismissione vedrà protagonista il Polo Urbano di FS. I progetti mirano allo sviluppo delle città attorno alle stazioni e allo sviluppo di interventi per l’autoproduzione di energia da fotovoltaico. Di prossimo lancio il bando in partnership con il Comune di Paola per la realizzazione e la gestione del nuovo porto turistico per promuovere, anche l’interscambio ferro-acqua.

Logistica

Il Polo Logistica di FS si concentrerà sul potenziamento dei terminali per la creazione di nuovi hub intermodali. A inizio novembre è entrata a far parte del Polo anche Bluferries, società del Gruppo FS che si occupa del traghettamento dei passeggeri e dei mezzi di trasporto nello Stretto di Messina. Inoltre, il Polo Logistica è presente in Calabria con Mercitalia Rail, con oltre 1.100 treni l’anno da e verso i principali impianti calabresi e ulteriori 5.800 treni da/per Villa San Giovanni verso la Sicilia, e Mercitalia Shunting & Terminal, società specializzata nella gestione delle manovre ferroviarie di ingresso e uscita dai Porti e Terminal. (ams)

Irto (PD): Il ministro Salvini venga ad ascoltare i cittadini per sistema ferroviario della Calabria

«Il ministro Matteo Salvini venga in Calabria ad ascoltare i cittadini sulla drammatica condizione del sistema ferroviario nella regione, confermata dai dati del rapporto Pendolaria 2023, di Legambiente». È l’appello lanciato dal senatore e segretario del Pd in Calabria, Nicola Irto.

«I dati in questione – ha sottolineato Irto – sono impietosi: fotografano diseguaglianze gravissime fra la Calabria e il resto dell’Italia e chiamano in causa il governo Meloni, che vive di propaganda, continua a ingannare il Sud e vuole spaccare il Paese con la scure dell’autonomia differenziata. In particolare, Pendolaria 2023 riporta che il territorio calabrese è servito da 333 corse giornaliere, di cui 182 di Trenitalia e 152 di Ferrovie della Calabria. Ancora, i 99 treni della Calabria hanno un’età media di 21,4 anni e quasi il 79 per cento della flotta passa i 15 anni».

«Invece i viaggiatori della Liguria, che ha una superficie molto più piccola e meno abitanti della Calabria, hanno a disposizione – ha ricordato il senatore dem – 292 corse giornaliere, effettuate da 92 treni con età media di 11,3 anni, mentre appena il 17 per cento della flotta supera i 15 anni di attività. La differenza –ha osservato poi il parlamentare del Pd – è netta, tenuto insieme conto che nel 2021 l’età media dei treni era, in Italia, di 15,3 anni. Vuol dire che la Calabria ha ancora treni vecchi, peraltro con una rete, di 965 chilometri, che per quasi il 70 per cento ha un solo binario e per circa la metà della sua lunghezza non è elettrificata».

«Davanti a questi numeri pesantissimi, Salvini e l’intero governo di centrodestra – ha concluso Irto – non possono più fingersi ciechi e sordi rispetto alle priorità del trasporto ferroviario in Calabria». (rrm)

PONTE, LA DISINFORMAZIONE DI “REPORT”
CONTRO IL SUD BALLE DELLA TV DI STATO

di SANTO STRATI – L’informazione di Stato, quella pubblica, contro il Sud e la sua voglia di sviluppo: la discutibile puntata di Report sul Ponte sullo Stretto è un chiarissimo esempio di disinformazione partigiana e assecondata di punti di vista unilaterali, con esclusione di qualsiasi contraddittorio. Ma il Governo, il ministro Salvini, hanno visto la puntata dedicata al Ponte? Ce n’è di lavoro per la commissione di vigilanza…
Nello scenario dei no-pontisti a tutti i costi è intollerabile il messaggio stracolmo di balle propalato ai telespettatori, da cui si deduce subliminalmente una sola cosa: il Sud deve schiattare e qualsiasi innovazione va bloccata. Ci avevano provato con l’Autostrada del Sole e con la Salerno-Reggio Calabria dopo: se avessero vinto i superscettici (che notoriamente non hanno alcuna competenza delle cose di cui parlano) non avremmo l’Italia collegata da Nord a Sud da un’infrastruttura stradale straordinariamente utile (che però ha prodotto utili solo ai privati, chissà perché?).

Si può essere di opinione contraria a quanti vorrebbero il Ponte (che significa – al di là di qualunque scetticismo – una grande operazione infrastrutturale per i territori della Calabria e della Sicilia: senza il Ponte scordiamoci l’alta Velocità ferroviaria e il rifacimento della statale 106), purché si oppongano argomentazioni basate su inoppugnabili elementi scientifici di valutazione. Lo sport nazionale negli ultimi anni è intervenire pro o contro qualsiasi opera pubblica (vedi i “grullini” antiTav) solo per essere controcorrente e alla disperata ricerca del famoso quarto d’ora di celebrità di warholiana memoria. Ebbene, sul Ponte si è scatenata una campagna di disinformazione spaventosa, di mitizzazione dell’impossibilità della realizzazione, probabilmente per salvaguardare (occulti) interessi di lobbies a cui del Sud interessa poco o, anzi, niente: si raccontano balle un tanto al chilo e arriva il risultato (anche se parziale) di confondere le idee, allarmare la gente, vaticinando disastri inimmaginabili, spaventando l’opinione pubblica.

Con tutto il rispetto per Report che negli anni ha spesso condotto campagne di civiltà con un’informazione corretta ed equilibrata, questa volta si è andati oltre ogni ragionevole sopportazione. Sarebbe bastato – vista la chiara impostazione no-ponte della trasmissione – chiamare esperti e progettisti di ponti (in Italia ne abbiamo svariate eccellenze) e controbattere le tesi a favore o contro con numeri, cifre, dati di fatto, documentazione reale non parole colte da incompetenti alla riscossa che vedono l’inferno in tutto ciò a a che fare con l’innovazione tecnologica. Ora, il minimo sarebbe una puntata dove siano ospitati tecnici, progettisti, costruttori di ponti per esporre con cifre reali e non citate a sentito dire gli aspetti positivi del progetto e le sue eventuali criticità. Guarda caso nel mondo ormai si parla di ponti Messina Type visto che il progetto originario viene utilizzato in tutto il mondo per le qualità innovative (il Ponte sui Dardanelli – realizzzato in tempi record – è un “piccolo” Ponte di Messina basato proprio sul progetto dello Stretto) che i nostri progettisti, tra i migliori al mondo, sono stati in grado di raggiungere.

Il sospetto è che la sospirata realizzazione del Ponte (che non è di Salvini né di Messina, ma appartiene al Paese) in queste condizioni stenti a decollare non perché manchino le condizioni tecniche e le soluzioni tecnologiche, ma per il prevalere di un atteggiamento negativo che presta il fianco ad alimentare la polemica politica. I dem un tempo erano favorevoli all’opera: siccome al Governo c’è la destra, improvvisamente si sono scoperti no-pontisti affiancando le folli idee di decrescita infelice predicate da Grillo & Co.

Salvini difende il suo progetto ed è comico constatare che debba essere un lumbard a difendere un’idea di sviluppo per il Sud (ma ricordiamoci che la Cassa per il Mezzogiorno nacque per iniziativa di illuminati settentrionali), ma farebbero bene i calabresi e i siciliani a difendere quest’idea di crescita che è solo il Ponte (futura nuova meraviglia del III Millennio?) ma le infrastrutture necessarie a rendere utilizzabile l’opera. Se ci sarà il Ponte non potrà non esserci l’Alta Velocità (ad alta capacità) in gradi di collegare Roma e Palermo con tempi accettabili; se ci sarà il Ponte non potranno non esserci strada sgarrupate e finte superstrade (la ss 106, per esempio) perché la mobilità sarebbe impossibile nell’ottica dell’attraversamento stabile.
La comunicazione sul Ponte – lo abbiamo scritto tante volte, sempre manifestando senza sotterfugi di condividere quest’idea di sviluppo – dev’essere non al servizio di lobbies e interessi oscuri: sia al servizio del Paese e dei citatdini. Con onestaà, correttezza e soprattutto basata su competenze specifiche. I mestieranti del No non hanno argomenti, solo slogan e prese di posizione basate sul nulla, in base a un’idea di terrorismo ideologico che non porta nulla di buono. Divide il Paese e danneggia il Mezzogiorno che, invece, vuole crescere  e donare un futuro nella propria terra alle nuove generazioni. (s)

PS: Chi ha voglia si legga il lungo dossier apparso su Facebook che riproponiamo che contesta punto per punto le osservazioni (vistosamente di parte) proposte dal servizio di Report. Non è legge divina o verità assoluta, ma almeno si basa su studi, numeri e cifre inconfutabili.

Falcomatà: «Al Ministro Salvini un dossier sulle infrastrutture necessarie a collegare la Calabria con l’Italia»

«Ritengo che noi dobbiamo approfittare della presenza dei rappresentanti del governo sul territorio, per porre questioni di interesse generale che riguardano lo sviluppo della nostra area metropolitana e la risoluzione di questioni annose. Siamo in un momento di grandi cambiamenti per il nostro Paese, con grandi risorse da mettere al servizio dei territori e dei cittadini. Credo che la Calabria non possa sprecare questa occasione e che la Città metropolitana di Reggio Calabria non debba perdere una chance per mettersi al passo con le grandi metropoli europee». Così il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà a margine dell’incontro avuto con il ministro dei Trasporti ed infrastrutture Matteo Salvini, al quale è indirizzato il dossier sulle priorità che riguardano il suo dicastero per il territorio reggino.

«Siamo anche in una fase di spinta decisiva del governo sulla l’avvio dei lavori del Ponte sullo Stretto, stando a quanto ha detto il ministro Salvini – ha aggiunto il primo cittadino – ecco perché le infrastrutture di collegamento e di passaggio che mettono in correlazione non solo Calabria alla Sicilia, ma la Calabria con il resto del Paese e l’Italia con il resto dell’Europa, debbano essere ammodernate».

«Il tema in generale delle infrastrutture – ha evidenziato Falcomatà – deve essere affrontato in maniera integrata, quindi all’interno di questo dossier ci sono i problemi relativi alla portualità, al rilancio dell’aeroporto dello Stretto. Naturalmente abbiamo chiesto al ministro Salvini anche maggiore chiarezza sugli investimenti generali rispetto a tutta la Statale Jonica 106 in Calabria, perché da quello che abbiamo sentito da Anas questa SS 106 sembrerebbe fermarsi a Catanzaro. Naturalmente questo non va bene l’ottica di unire il Paese».

«Abbiamo chiesto una parola di chiarezza rispetto anche al tracciato dell’Alta velocità ferroviaria – ha affermato – consegnando la richiesta al governo di dare mandato ai tecnici di lavorare sul tratto più semplice e diretto. Perché se di alta velocità si parla, non possiamo sacrificare questa opportunità rispetto a interessi locali che invece, in questa fase, dovrebbero essere messi da parte».

«Sul fronte della viabilità interna al territorio – ha ricordato Falcomatà – i sindaci dell’area metropolitana reggina, hanno messo in evidenza alcune criticità di tratti di strade di competenza Anas, tutto nell’ottica di una proporzionalità di investimenti che deve avvenire fra le varie province della Calabria. Se si vanno a vedere i dati degli investimenti, sul sito del governo Open Coesione, vi renderete conto che ad oggi il territorio della Città metropolitana di Reggio Calabria è evidentemente sacrificato rispetto agli altri investimenti nelle altre province».

«Naturalmente – ha concluso Falcomatà – non vogliamo che si sottraggano fondi a Catanzaro, a Cosenza piuttosto che a Castrovillari, a Crotone, a Vibo Valentia o a Lamezia Terme, ma vorremmo che la stessa attenzione fosse riservata al nostro territorio». (rrc)

Carcere di Reggio Calabria, Saccomanno (Lega) ringrazia Salvini per i fondi

Arriveranno a Reggio Calabria, per il carcere di Arghillà, 11.249.169,28 euro e, per questo motivo, Giacomo Francesco Saccomanno, commissario della Lega Calabria, ringrazia il ministro Matteo Salvini.

«Grande attenzione del Ministro Matteo Salvini sulle strutture carcerarie – dice Saccomanno – Il Comitato interministeriale sull’edilizia carceraria ha dato il via per oltre 166 milioni di euro per interventi sugli istituti penitenziari. In Calabria è stata finanziata la somma di euro 11.249.169,28 per lavori a sostegno del carcere di Arghillà. Un importo importante per cercare di rendere più adeguata la struttura e migliorare le condizioni di vita dei detenuti. Si tratta, complessivamente, di uno dei maggiori finanziamenti elargiti dal Governo per il sistema penitenziario. Interventi importanti, alcuni dei quali attesi da anni, riguardanti la sicurezza degli istituti e il miglioramento delle condizioni di vivibilità, nonché l’adeguamento funzionale dei penitenziari. Le attività saranno affidate ai provveditorati interregionali, che avranno il ruolo di soggetti attuatori.Ancora una volta la Lega e il Ministro Salvini dimostrano concretezza ed operatività».

Occhiuto da Salvini per parlare di infrastrutture

Non solo Ponte, ma anche e soprattutto i lavori per la statale 106 e il definitivo completamento dell’Autostrada Mediterranea (A2). L’incontro tra il presidente della Regione Roberto Occhiuto con il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini è stato proficuo ed è servito per fare il punto dell’agenda politica sulle opere necessarie e ormai improrogabili per la Calabria.

Dopo l’incontro con il Presidente della Regione Sicilia Schifani, il ministro Salvini ha voluto incontarre il governatore calabrese per delineare un programma operativo di massima di quelle che sono le prosisme scadenze che vedranno coinvolto il suo dicastero.

Stranamente, non si è parlato dell’Alta Velocità, oggi al centro di una forte disputa sul tracciato originario, quello modificato e quello che, alla fine, dovrà essere il definitivo. Com’è noto, l’attuale linea (tradizionale) è di 393 km tra Reggio e Battipaglia e, secondo la stima più diffusa dovrebbe diventare di 350 km se si seguisse la linea retta Battipaglia-Reggio. Invece, a seguire l’ultimo tracciato proposto, con la deviazione Praia-Tarsia-Cosenza-Lamezia, si arriverebbe a 440 km. In pratica, un aumento dei tempi di percorrenza in controtendenza all’Alta Velocità che ha l’obiettivo di ridurli. 

Peraltro Salvini è convinto – e lo ha ribadito in più occasioni che – l’Alta Velocità ferroviaria è direttamente collegata al Ponte.

Oggetto dell’incontro è stata invece la statale 106 per la quale è prossima l’apertura dei cantieri, già finanziati dalla legge di Bilancio 2023 con 3 miliardi di euro per l’asse Sibari-Catanzaro. Il Presidnete Occhiuto ha sollecitato il ministro a indire le gare già ai primi mesi del 2024. Si è parlato anche dell’Autostrada Mediterranea che continua a essere un’incompiuta: una delle priorità è la variante Altilia-Grimaldi – Cosenza ( è di competenza Anas) e dell’elettrificazione della linea ferroviaria jonica.

Per Salvini tutte opere necessarie per poter rispettare l’apertura dei cantieri del Ponte nell’estate del 2024. Del resto, in assenza dell’Alta Velocità e dell’ammodernamento delle strade in Calabria e Siciliail Ponte servirebbe a poco. Forse è la volta buona che i calabresi e i siciliani vedranno njuovi cantieri destinati a non fermarsi a metà dell’opera, ma a completare i progetti nell’ambito di un grande piano infrastrutturale che l’Europa ci chiede e non è più rinviabile(rrm)