POLISTENA (RC) – Ricordato Girolamo Tripodi nel quinto anniversario della scomparsa

È con l’evento Senza memoria non c’è futuro, che la Fondazione Girolamo Tripodi, insieme all’Istituto Comprensivo “Francesco Jerace”, ha voluto ricordare Girolamo Tripodi, parlamentare e sindaco storico di Polistena, nel quinto anniversario della sua scomparsa.

L’incontro è stato aperto da un forte e motivato intervento della dirigente scolastica, prof.ssa MariaTigani, che ha sottolineato la necessità di riscoprire le proprie radici che affondano nel passato che troppo spesso viene gettato nel dimenticatoio. La prof.ssa Tigani ha detto di essere orgogliosa per poter ospitare una manifestazione come questa, in ricordo del sen. Tripodi, anche per la sua opera preziosa al servizio della comunità polistenese che ha lasciato un segno indelebile.
Subito dopo l’intervento di apertura è stato proiettato il video Girolamo Tropodi, Storia di un ideale, prodotto dalla Fondazione, che illustra il cammino compiuto dal sen. Tripodi nel corso della sua vita: da bracciante autodidatta, a sindacalista, parlamentare e sindaco di Polistena per oltre 31 anni.
Successivamente è intervenuto Michelangelo Tripodi, presidente della Fondazione, che ha ringraziato la dirigente scolastica prof.ssa Maria Tigani e con lei tutto l’Istituto Comprensivo “Francesco Jerace”, i docenti, il personale Ata, gli studenti e le famiglie per la bella accoglienza riservata alla Fondazione e per aver voluto organizzare questo importante momento celebrativo.
Il Presidente Tripodi ha manifestato la propria soddisfazione per lo svolgimento di questo incontro con gli studenti all’insegna dello slogan Senza Memoria non c’è Futuro, che rappresenta un imperativo categorico per il lavoro prodotto dalla Fondazione che cerca di onorare la memoria di Girolamo Tripodi, nella consapevolezza che lui è sempre presente con noi, proprio perché, al di là di parole retoriche di circostanza, i nostri atti concreti lo fanno vivere nei cuori di tutti quelli che gli hanno voluto bene veramente. Soddisfazione è stata espressa anche perché l’incontro si è tenuto in una scuola che è stata costruita proprio negli anni dell’Amministrazione popolare guidata da Girolamo Tripodi.
In quei 35 anni di buongoverno, di quello che si può definire il Rinascimento polistenese, Polistena era diventata un modello, un esempio guardato da tutti con ammirazione per essere stata trasformata in una città moderna , progredita e dotata di tutti i servizi. Oggi, purtroppo, Polistena è tornata indietro perché è stata smarrita la via maestra indicata da Girolamo Tripodi.
È intervenuto il professore Franco Mileto che ha affermato la necessità di studiare la materia che non c’è, quella che lui ha chiamato la cultura del territorio; il prof. Mileto, ricordando i suoi trascorsi di alunno della scuola media quando ancora i locali erano nel vecchio carcere mandamentale, ha esaltato il valore della conoscenza come strumento fondamentale per poter affrontare la vita e la società.
Infine, si è registrato l’intervento del professore Franco Nasso, che ha raccontato le sue prime esperienze di docente quando negli ’70 insegnava come supplente nella scuola media. Il prof. Nasso ha invitato gli studenti a fare tesoro della storia di Girolamo Tripodi e a riscoprire il valore e l’importanza della scuola, ed ha concluso annunciando che ha intenzione di scrivere un poemetto sulla vita e le opere del sen. Tripodi.
La giornata è stata davvero importante. È stata raccontata agli studenti una storia del proprio territorio. Una storia nella quale un bracciante, che è stato anche una delle più alte cariche dello Stato, trattato con sufficienza e derisione dai ceti borghesi e padronali, ha sorpreso tutti diventando un sindaco tanto esemplare che Polistena era perfino invidiata dagli altri comuni.
Girolamo Tripodi ha incarnato la storia di chi non si è mai rassegnato ai mali antichi di questa terra ed ha promosso grandi battaglie per il riscatto sociale da una condizione di servilismo, contro la ndrangheta e per la difesa dell’ambiente per costruire anche una nuova immagine della Calabria.
Durante l’incontro sono stati presentati le Borse di studio e il Bando di Concorso rivolto agli studenti delle classi seconde e terze della Scuola media “F. Jerace”, che la Fondazione ha deciso di istituire per l’anno scolastico 2022/2023.
Nel corso dell’evento vi è stata l’esibizione molto riuscita ed apprezzata dell’Orchestra della Scuola Media “Francesco Jerace” che ha presentato alcuni pezzi del proprio repertorio. (rrc)

POLISTENA (RC) – La Scuola “F. Jerace” apre le porte al progetto “Denti Sani & SorriDenti”

L’Istituto Comprensivo “F. Jerace” di Polistena ha aderito al progetto Denti Sani & SorriDenti del medico odontoiatra Vincenzo Nasso, che ha come scopo l’istruzione e la motivazione all’igiene orale domiciliare nei bambini con lezioni a tema, gadget, giochi e materiali educativi per tutta la famiglia.

Un progetto realizzato in collaborazione con Elmex, leader mondiale nell’igiene mondiale, e che vedrà coinvolti oltre 250 bambini, che impareranno a conoscere, divertendosi, i loro denti e a come prendersene cura, lavandoli bene e mangiando sano.

«Ringraziamo il Dirigente Scolastico, Maria Tigani, che ci ha permesso di realizzare il progetto – si legge in una nota – tutti i docenti e i collaboratori per la loro estrema gentilezza e disponibilità nei nostri confronti. Soprattutto ringraziamo i bambini, che sono attenti e curiosi di conoscere il loro cavo orale e come prendersene cura». (rrc)

POLISTENA (RC) – Domani in scena “Eros e Priapo, il libro delle furie”

In scena domani sera, a Polistena, alle 21, all’Auditorium Comunale, lo spettacolo Eros e Priapo, il libro delle furie di Carlo Emilio Gadda, con drammaturgia di Luca ScarliniMassimo Verdastro, regia e interpretazione di Massimo Verdastro.

Lo spettacolo rientra nell’ambito della stagione teatrale curata da Dracma – Centro Sperimentale d’Arti Sceniche.

In quest’opera il grande scrittore lombardo dà corpo alla sue rabbie più ingestibili, facendo i conti con l’ingombrante figura del Duce (articolato istericamente come “Ku-ce” dalle folle in delirio), di cui pure egli era stato plauditore.

L’ambiente è, quindi, quello della Roma imperiale, distesa sepolcrale di marmi.  Gadda descrive la corruzione sempre più mortifera che ne trapela, con cortocircuiti visionari e violentissimi. Come ogni grande invettiva, anche questo testo nasce in primo luogo dalla necessità di mettere drasticamente in crisi la figura dello scrivente rispetto ai dati del reale, svelando un meccanismo di seduzione di cui è stato vittima.

Il “bicchierante” che voleva fare figliare le donne per mandare i rampolli alla “guerra, guerra, guerra”, riuscì ad arrivare e a restare al potere grazie a un mix infernale di “patria, birri e femine”. E proprio come un politico Don Giovanni egli viene presentato, tra lampi neri di misoginia quasi isterica, che poi rientrano nei ranghi di una commedia di carattere.

L’attualità di queste parole è assoluta: i metodi di vendita del consenso si sono affinati grazie al nuovo parco media, ma sono rimasti largamente identici e, senza forzare niente né alterare tono e misura, le frecce scritte a ridosso della Seconda Guerra Mondiale colpiscono anche i bersagli dell’oggi. (rrc)

POLISTENA (RC) – I prossimi 7 eventi all’LSS Theater a cura dell’Associazione Volume Aps

Sabato 4 marzo, all’LSS Theater di Polistena, in scena Eppure adesso sono live di Barreca. Lo spettacolo rientra nell’ambito della rassegna musicale a cura dell’Associazione Volume Aps.

Il cantautore, nato a Taurianova (RC), porterà sul palco dell’LSS Theater il suo secondo album, caratterizzato da sperimentazioni artistiche e nuove sonorità, confermando una particolare cura della produzione musicale e una forte sensibilità interpretativa.

Il 12 marzo riprenderà la programmazione teatrale dell’associazione Volume Aps con lo spettacolo I 4 desideri di Santu Martinu, una riscrittura tratta da alcuni fabliaux anonimi medievali (brevi racconti in versi dal tono satirico). Riscoprendo la letteratura popolare oscena del XII e XIII secolo, Dario De Luca presta corpo e voce a un racconto folle e divertente. Testo, spazio scenico, disegno luci e regia sono a cura dello stesso Dario De Luca, musiche originali e disegno sonoro sono di Gianfranco De Franco, costumi e oggetti di scena di Mariella Carbone. Una produzione di Scena Verticale.

Il 26 marzo calcherà il palco dell’LSS Theater Tony Bungaro, in tour con il suo nuovo spettacolo: Volevo volare con i piedi per terra. Il bambino a braccia aperte, con gli occhi puntati verso il mare, rappresentato sulla locandina, è proprio il cantautore di fama mondiale che, da oltre trent’anni, scrive pagine importanti della musica italiana ed internazionale. A volare su questo mare insieme al celebre “artigiano della musica” è Marco Pacassoni con vibrafono, xilofono e percussioni.

Nel mese di aprile, gli appuntamenti all’LSS Theater si intensificano.
La rassegna concertistica ha inizio il 1° aprile con l’evento gratuito degli Other Voices. La band made in Calabria, composta da Vincenzo Amato (voce), Giuseppe Dromì (chitarra), Vincenzo D’agostino (chitarra), Giuseppe Bonelli (basso), Rosario Siciliano (tastiere) e Francesco Misi (batteria), presenterà il suo nuovo album.

Il 2 aprile andrà in scena Le bureau de porc. Uno spettacolo scritto e diretto da Natale Filice, con l’attore Mario Massaro e, in video, gli attori Elisa Ianni Palarchio e Mirko Iaquinta.

Videomapping e scene virtuali a cura di Gianpaolo Palumbo e Valerio Massimo Filice, costumi di Antonella Carbone e video di Antonio Arena.

“Le bureau de porc” fa vivere al pubblico le sensazioni e le atmosfere “meravigliose” della fiaba, invita alla riflessione e solleva dibattiti attuali, ponendo al centro del racconto conflitti e diverse forme di violenza. Da “Le bureau de porc”, caratterizzato dalla narrazione di avvenimenti che riguardano la storia contadina calabrese dell’uccisione del maiale e la fiaba di Barbablù con la sua ossessione di uccidere le mogli, si passa ad uno spettacolo incentrato sull’amore: U Piscispada, in scena il 23 aprile con Barbara Bruni e Francesco Antonio Conti. “U Piscispada” prende il nome dalla ballata di Domenico Modugno e racconta con intensità quel sentimento che imbriglia tutti nella propria rete fatta di palpiti, semplicità, desiderio, passione, destino, amarezza, ricordo, favola.

Il sipario della prima parte della stagione artistica dell’associazione Volume Aps si chiude il 30 aprile con Spari e dispari, spettacolo diretto e interpretato da Paolo Mauro e Francesco Aiello. La rappresentazione teatrale intende raccontare, in chiave umoristica e grottesca, una faida familiare nata per futili motivi che prosegue nel tempo in modo spietato e acritico nonostante le cause della sua origine risultino poco chiare. La legge dell’onore impone la vendetta come morale.

Citando Mahatma Gandhi: «Occhio per occhio e il mondo diventa cieco». Il meccanismo binario di azione e reazione va avanti fino a quando il componente di una delle due famiglie, cieco dalla nascita, dispensato pertanto dall’obbligo di uccidere, prova a far luce sui motivi della faida.

L’associazione Volume Aps precisa che nell’elaborare questo cartellone di eventi: «Abbiamo pensato di invitare due band locali emergenti, che hanno tutte le carte in regola per raggiungere il successo, e lo straordinario Tony Bungaro che, per la seconda volta, si esibirà nel nostro teatro con un concerto spettacolo tutto da scoprire. Per quanto riguarda la rassegna teatrale, abbiamo dato spazio a compagnie della nostra terra già affermate e apprezzate anche fuori i confini regionali. Ma non finisce qui. Abbiamo pensato anche ad alcune interessanti proposte per gli appassionati di cinema. In programma, c’è la proiezione di un film a settimana (nel mese di marzo, ogni giovedì alle ore 21). Azione, suspense, musica, effetti speciali sono gli elementi che hanno contraddistinto la scelta dei titoli. Gli spettatori potranno così immergersi totalmente nella scena. Per tutti gli aggiornamenti sugli eventi, invitiamo il pubblico a seguire le nostre pagine social». (rrc)

POLISTENA (RC) – Sabato in scena “L’onesto fantasma” con Gianmarco Tognazzi

Sabato 25 febbraio, a Polistena, all’Auditorium Comunale, alle 21, in scena lo spettacolo L’onesto fantasma con Gianmarco TognazziRenato MarchettiFausto Sciarappa.

Lo spettacolo, con la drammaturgia e regia di Edoardo Erba, rientra nell’ambito della rassegna Il teatro in tutti i sensi di Dracma – Centro Sperimentale d’arti sceniche.

Quattro attori, che anni prima durante una tournée sono diventati grandi amici, si ritrovano in tre, perché uno di loro muore tragicamente. Dei tre, Gallo – interpretato da Tognazzi – ha nel frattempo fatto una rapida carriera ed ora è un personaggio cinematografico di successo. Gli altri due, Costa (Fausto Sciarappa) e Tito (Renato Marchetti), hanno un disperato bisogno di lavorare e tentano di convincerlo a portare in scena un Amleto. Ma Gallo si rifiuta: senza l’amico – a cui voleva un bene dell’anima – lui non ha più nessuna intenzione di fare teatro. Per vincere la sua resistenza, Costa si inventa che nella produzione ci sarà anche l’amico scomparso, con tanto di nome sul manifesto: gli riserveranno la parte del fantasma. Gallo non dà peso alla proposta, la prende come uno scherzo di dubbio giusto, finché una notte il fantasma gli appare veramente. Ed è un fantasma che sembra volersi vendicare dei suoi amici, che si trovano costretti a confessare i reciproci tradimenti. Ma che rivela infine di essere l’essenza del sentimento che li lega e li legherà per la vita.

Alternando momenti realistici a scene shakespeariane, la commedia è un modo originale di rileggere l’Amleto dal punto di vista del fantasma. Ma soprattutto è la storia di un’amicizia speciale, talmente forte da eludere anche la morte. E un atto d’amore verso il teatro, dove ogni conflitto diventa accettabile perché riscattato dalla poesia.

«L’onesto fantasma è dedicato a un amico scomparso. Ma di lui non voglio parlare, non pubblicamente. L’amicizia è un sentimento che richiede pudore. Come l’amore. E certi testi si scrivono proprio per non dover parlare» – sottolinea Edoardo Erba, autore e regista dello spettacolo – “L’amore brucia tutto e subito, l’amicizia cuoce a fuoco lento, talvolta lentissimo. Ma gli ingredienti sono gli stessi: i momenti felici, il senso del possesso, gli equivoci, le gelosie, gli allontanamenti, le liti e le pacificazioni, i tradimenti. Tutto più sottotraccia, più facilmente occultabile. Volevo raccontare questa complessità, che un’assenza definitiva rende viva e dolorosa. E volevo anche mettere un po’ di parole di Shakespeare in un mio testo. Prendermi questo onore. Misurare la distanza fra quei versi immortali e i miei balbettii. Ma mettendoli insieme su un foglio, anche affermare immodestamente di aver condiviso con lui lo stesso mestiere».

«Ho scelto l’Amleto – ha continuato Erba –. È un testo che avevo letto tante volte ma ad ogni rilettura dicevo: non l’ho mai letto. Stavolta ho provato a leggerlo in inglese e mi sono chiesto perché ho aspettato così tanti anni a farlo. In lingua originale l’Amleto mi è sembrato più musicale, più intimo. Ma meno complesso, forse perché non capivo tutte le sfumature. In sostanza era la storia di una vendetta. Meglio, l’analisi poetica dei sentimenti di un vendicatore. Cosa che calzava perfettamente con l’idea che avevo in mente, più o meno questa: quattro attori, che lavorando avevano fatto gruppo ed erano diventati inseparabili amici, si ritrovano in tre. Per tenere in compagnia anche l’amico scomparso, decidono di mettere in scena un Amleto, riservandogli la parte del fantasma».

«“L’onesto fantasma” dunque è un’assenza – ha proseguito –. E come tale si vendica dei tradimenti dei suoi tre amici, costringendoli a una penosa confessione. Ma contemporaneamente rivela di essere l’essenza del sentimento che li legava e li legherà per la vita. Sui tre protagonisti di questo piccolo dramma, scende lo spirito santo. E il funerale mancato, che ha generato un lutto mancato, si consuma improvvisamente, traumaticamente, ma in un modo infine benefico. I tre scoprono nel teatro il luogo dove l’elaborazione di un conflitto diventa poesia, trova un modo per farsi accettabile e consentirci di andare avanti». (rrc)

L’associazione Volume Aps presenta cinque spettacoli teatrali imperdibili al LSS Theater di Polistena

Sono cinque gli appuntamenti imperdibili della stagione teatrale organizzata dall’Associazione Volume Aps, al LSS Theater di Polistena. Una rassegna che porterà nel territorio reggino compagnie e artisti provenienti da tutta la Calabria per regalare non solo risate, ma anche momenti di riflessione.

Si parte domenica 26 febbraio, con uno spettacolo all’insegna della buona musica e del teatro. Ma non solo. Per inaugurare l’apertura della rassegna teatrale, l’associazione Volume Aps accoglierà «spettatori e curiosi che intendono scoprire le nostre proposte artistiche ed i nostri progetti con un rinfresco gratuito e dj set nel pomeriggio, a partire dalle ore 17 fino alle 19, orario in cui avrà inizio lo spettacolo. Per chi vorrà trattenersi, al termine della rappresentazione teatrale, proseguiremo i festeggiamenti per l’inizio di questa stagione».

Domenica 26 febbraio andrà in scena Canzoniere minimo – Amori nuovi e usa tra stoviglie, caffè, sigarette e carezze svogliate. Uno spettacolo ispirato all’omonima trasmissione di Gaber e Simonetta del 1970. Canzoni e monologhi teatrali sono uniti da un unico filo conduttore: l’amore. Nato da un’idea di Giuseppe Vincenzi e Alessandra Chiarello, lo spettacolo parla di amori vissuti, immaginati, sofferti, incompresi, dimenticati. È stato presentato per la prima volta nel 2010 con il sottotitolo Se la sua generazione ha perso, la mia non ci ha nemmeno provato!, ispirato al tema della ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia. A calcare il palcoscenico dell’LSS Theater il 26 febbraio saranno Alessandra Chiarello (cantante e attrice) e Alessandro Castriota Scanderbeg (cantante, attore e pianista). Una produzione Teatro RossoSimona.

Alessandra Chiarello ha dichiarato che in questo spettacolo: «Si parla di amori diversi. In alcuni casi, il tema viene affrontato in maniera giocosa e in altri con maggiore serietà. Strizzando l’occhio a storie di vita quotidiana, vogliamo far divertire il pubblico invitandolo alla riflessione sui rapporti interpersonali uomo-donna. Parleremo anche dell’amore legato alle proprie origini; in questo caso, alla città di Cosenza».

I 4 desideri di Santu Martinu è il titolo del secondo spettacolo teatrale della rassegna curata da Volume Aps che andrà in scena il 12 marzo. Una riscrittura, in dialetto calabrese, liberamente tratta da alcuni fabliaux anonimi medievali. Dario De Luca, riscoprendo la letteratura popolare oscena del XII e XIII secolo, presta corpo e voce a questo racconto folle e divertente. La lingua utilizzata è una lingua calabrese inventata per la scena. Testo, spazio scenico, disegno luci e regia a cura di Dario De Luca, musiche originali e disegno sonoro di Gianfranco De Franco, costumi e oggetti di scena di Mariella Carbone. Una produzione di Scena Verticale.

Il 2 aprile andrà in scena Le bureau de porc. Uno spettacolo scritto e diretto da Natale Filice, con l’attore Mario Massaro e, in video, gli attori Elisa Ianni Palarchio e Mirko Iaquinta. Videomapping e scene virtuali a cura di Gianpaolo Palumbo e Valerio Massimo Filice, costumi di Antonella Carbone e video di Antonio Arena. “Le Bureau de Porc” nasce come narrazione di avvenimenti che riguardano sia la storia contadina calabrese dell’uccisione del maiale sia la fiaba di Barbablù con la sua ossessione di uccidere le mogli.

Il 23 aprile a salire sul palcoscenico dell’LSS Theater saranno Barbara Bruni e Francesco Antonio Conti con U Piscispada. Tema centrale è l’amore; sentimento che imbriglia tutti nella propria rete fatta di palpiti, semplicità, desiderio, passione, destino, amarezza, ricordo, favola. Il titolo di questo spettacolo prende il nome dalla ballata di Domenico Modugno che racconta la storia di alcuni pescatori siciliani, i quali avevano arpionato un pesce spada.

Nel momento in cui il pesce spada viene riposto sul bagnasciuga, un altro pesce intento a seguire la barca riesce con un salto ad affiancarsi alla compagna: si trattava del maschio che, anziché sopravvivere in solitudine, aveva preferito raggiungere la femmina arpionata e morire accanto al suo amore.

Lo spettacolo che andrà in scena il 30 aprile si intitola Spari e dispari ed è diretto e interpretato da Paolo Mauro e Francesco Aiello. La rappresentazione teatrale intende raccontare, in chiave umoristica e grottesca, una faida familiare nata per futili motivi che prosegue ininterrottamente nel tempo sebbene siano poco chiare le cause della sua origine.

Un meccanismo binario di azione e reazione, sospinto dalla legge dell’onore che impone la vendetta come morale familiare. L’automatismo va avanti, in modo spietato, acritico, fino a quando il componente di una delle due famiglie, cieco dalla nascita, dispensato pertanto dall’obbligo di uccidere, prova a far luce sui motivi della faida. (rrc)

POLISTENA (RC) – In scena “Felicia”

Domani pomeriggio, a Polistena, alle 18, all’Auditorium Comunale, in scena Felicia di e con Stefania Ventura. Regia e drammaturgia sono di Stefania Ventura e Quinzio Quiescenti.

L’evento rientra nell’ambito della rassegna Il Teatro in tutti i Sensi, stagione teatrale curata curata da Dracma – Centro Sperimentale d’Arti Sceniche, che ha come palcoscenico l’Auditorium Comunale di Polistena. Un cartellone che ha fatto tanto parlare di sé già in questi primi mesi di programmazione, registrando un grande successo di pubblico, oltre che l’apprezzamento di attori, registi, addetti ai lavori che lo hanno riconosciuto come uno tra i più interessanti su scala nazionale.

Come si raggiunge la felicità? Cosa siamo disposti a fare pur di ottenerla? Cosa succede quando i mezzi e le energie che utilizziamo per ottenerla superano i limiti andando ad intaccare, pur senza volerlo, la felicità o l’equilibrio degli altri attorno a noi? E come reagiamo quando ci sentiamo “invasi” o “privati di qualcosa” dalle azioni che gli altri compiono per sentirsi felici?

Questa è la storia di una strega alla ricerca della propria felicità, una strega di nome Felicia. Per provarla, Felicia ruba la felicità a chiunque le capiti a tiro, la fiuta a chilometri di distanza, con i suoi artigli affilati la cattura in un lampo e la intreccia stretta nei suoi capelli. Ma l’indomani la felicità sbiadisce e così Felicia ritorna triste e ricomincia nuovamente la sua “ricerca”.

Finché una notte gli animali del bosco, stanchi di vivere a causa sua nella paura e nella tristezza, si riuniscono nel cuore della foresta per cercare di porre un rimedio a questa situazione, un drastico rimedio: sbarazzarsi della strega! (rrc)

 

POLISTENA (RC) – Il 19 febbraio il concerto di Hayward Williams

Il 19 febbraio, a Polistena, alle 21.30, all’LSS Theater, è in programma il concerto di Hayward Williams, accompagnato dal tastierista di Boston Brooks Milgate.

Il live dell’eclettico artista americano aprirà la stagione musicale 2023 curata dall’Associazione Volume Aps.

Cresciuto nel circuito alternative country di Milwaukee, Hayward Williams si è affermato nel panorama internazionale a inizio millennio con la band Exit (premiata nel 2004 come band dell’anno dal Wisconsin Area Music Industry), per poi intraprendere una brillante carriera solista. Voce profonda, canzoni intense, spiccata personalità, grande carisma, Williams è riuscito a conquistare ben presto anche il pubblico italiano; infatti, è al quarto tour nel nostro Paese.

L’associazione Volume Aps ha deciso di dare il via alla programmazione concertistica con un ospite internazionale e di proseguire con un’offerta variegata proprio perché l’intento è promuovere, sviluppare e diffondere l’educazione alla cultura musicale.

Il prossimo concerto sarà Eppure adesso suono live del cantautore Barreca. Il 4 marzo (ore 21.30), sempre all’LSS Theater, il pubblico potrà assistere ad un live pop, impreziosito dall’eleganza della partitura musicale e da testi ricchi di contenuti esistenziali estremamente coinvolgenti.

Il 26 marzo a salire sul palcoscenico dell’LSS Theater sarà Tony Bungaro, in tour con Volevo volare con i piedi per terra. Cantautore di fama mondiale, da oltre trent’anni, scrive pagine importanti della musica italiana ed internazionale.

Il 1° aprile si terrà la presentazione del nuovo album degli Other Voices. Una band made in Calabria composta da Vincenzo Amato (voce), Giuseppe Dromì (chitarra), Vincenzo D’agostino (chitarra), Giuseppe Bonelli (basso), Rosario Siciliano (tastiere) e Francesco Misi (batteria). Per quest’ultimo evento, l’ingresso è gratuito.

L’associazione Volume Aps ha precisato che «Inizialmente, utilizzavamo l’LSS Theater per le demo dei nostri prodotti. Ma sarebbe stato un peccato non aprire questa struttura al pubblico, così abbiamo pensato di usarla per portare avanti le nostre iniziative culturali. Abbiamo proposto una programmazione variegata e completa, differente dalle solite rassegne. Tra i grandi cantautori, non poteva mancare Tony Bungaro. Ha apprezzato le nostre idee ed il nostro entusiasmo, infatti è stato lui stesso a contattarci per proporre nuovamente un suo concerto. Oltre alla musica live, abbiamo previsto numerose rappresentazioni teatrali».

«Ma non finisce qui. Ogni venerdì, alle ore 21 – continua l’Associazione – verranno proiettati film dal contenuto tecnico audio interessante. Non essendo un cinema, non proponiamo prime visioni ma pellicole in cui l’acustica è particolarmente curata grazie all’impianto di cui disponiamo. A tal proposito, invitiamo il pubblico a seguire le nostre pagine social per restare aggiornati sui prossimi eventi». (rrc)

POLISTENA (RC) – Successo per l’incontro con Claudia Pinelli, figlia di Pino Pinelli

Nei giorni scorsi, a Polistena, nella Sala Conferenze della Comunità “Luigi Monti”, si è svolto l’incontro con Claudia Pinelli, figlia di Pino Pinelli.

All’evento, organizzato dalla Fondazione Tripodi e con il contributo di Enzo Marafioti, è stato, inoltre, proiettato il docufilm Pino – Vita accidentale di un anarchico di Claudia Cipriani.

L’iniziativa ha registrato una partecipazione numerosa ed attenta di tanti cittadini e cittadine, che con la loro presenza hanno sancito il successo della manifestazione e la vicinanza alle attività sviluppate dalla Fondazione Girolamo Tripodi.

L’incontro è stato aperto da Michelangelo Tripodi, Presidente della Fondazione Girolamo Tripodi, che ha ringraziato tutti i presenti ed ha espresso apprezzamento per la qualificata e numerosa partecipazione che non era certamente scontata, anche in considerazione della tematica dell’evento, che si occupa di vicende accadute nel nostro paese oltre 50 anni fa.

Michelangelo Tripodi ha rivolto un ringraziamento particolare a Claudia Pinelli per la sua presenza e per la testimonianza straordinaria che, attraverso queste iniziative, ci consente parlare di una delle stagioni più buie della vita democratica del paese, quando si sviluppò la famigerata “strategia della tensione” promossa dal blocco reazionario che allora veniva definito “il partito dell’avventura” che, per fermare l’avanzata operaia e studentesca culminata nel ’68 e nell’autunno caldo, organizzò le famose trame nere delle stragi di Stato, a cominciare dagli attentati del 1969, culminati nella strage di Piazza Fontana (dove si contarono 17 morti) e nell’uccisione di Giuseppe Pinelli, nella questura di Milano.

Com’è noto le stragi di Stato e la strategia della tensione insanguinarono tutti gli anni ’70 (attentato al treno Freccia del Sud a Gioia Tauro, strage alla questura di Milano, strage di Piazza della Loggia a Brescia, attentato al treno Italicus, ecc.), fino alla strage della stazione di Bologna del 1980. Tutte incontrovertibilmente stragi di Stato, ovvero stragi compiute da uomini facenti parte direttamente degli apparati più “coperti” dello Stato, oppure da fascisti da loro personalmente organizzati, indirizzati, finanziati, protetti.

Purtroppo, ancora oggi siamo qui a chiedere verità e giustizia per tutte le 138 vittime innocenti di quella stagione in cui più cresceva la forza della sinistra, del partito comunista e del movimento operaio e più si faceva spregiudicato, virulento e pericoloso il tentativo reazionario di stroncare il cambiamento.

Tripodi ha infine sottolineato la necessità che anche in altre sedi, specie nella scuola e nell’università, ci si possa occupare di queste vicende, soprattutto per trasmettere ai nostri giovani l’informazione e la conoscenza di una storia completamente cancellata e rimossa, la conoscenza di un pezzo di storia del novecento italiano che è fondamentale per comprendere meglio non solo quello che è accaduto allora, ma anche quello che conseguentemente è avvenuto dopo.

Subito dopo è intervenuto Giuseppe Auddino, già senatore del M5S, che ha detto di essere stato molto colpito dal docufilm che ha avuto occasione di rivedere un paio di volte e, soprattutto, dalla reazione dignitosa e fiera della moglie e delle figlie di Pino Pinelli. In particolare ha ricordato l’episodio della moglie, che di fronte all’assassinio del marito, disse che non bisognava far scendere neanche una lacrima per non dare soddisfazione agli assassini.

Auddino ha sottolineato l’importanza di continuare ancora a chiedere che si faccia piena luce su quelle vicende drammatiche: la ricerca del capro espiatorio fa veramente pensare se in questo paese c’è davvero la sovranità.

Successivamente ha preso la parola il prof. Giancarlo Costabile, che ha collocato la vicenda Pinelli e le stragi di Stato in quella che lui ha definito “mafia di Stato”: tutto ciò dimostra la tragedia di questo paese perché non ci può essere democrazia senza verità. L’Italia è l’unico paese dell’occidente ad aver prodotto un Terrorismo di Stato e una Mafia di Stato: non esistono servizi segreti deviati, perché dalla vicenda Valpreda-Pinelli in poi in questo paese viene costruita una narrazione precisa per cui quell’ondata di proteste operaie, bracciantili e studentesche doveva essere stroncata usando tutti i mezzi.

Costabile ha poi comunicato che insieme alla Fondazione Girolamo Tripodi si svolgerà un’iniziativa analoga presso l’Università della Calabria.

È, poi, intervenuta Claudia Pinelli che ha ringraziato la Fondazione Girolamo Tripodi e tutti i presenti.

«C’era un clima terribile allora – ha detto – non ci fu solo la strage di Piazza Fontana, ma ci furono bombe anche a Rona che per puro caso non fecero altre stragi. Si ha paura, si ha veramente paura. La presenza di tantissime persone al funerale delle vittime di piazza Fontana, impedisce al Presidente del Consiglio di allora Rumor di proclamare lo stato di emergenza. Non si aspettavano che quella strage e la morte di Pino avessero scosso una società civile, che in quella democrazia credeva e che veramente voleva cambiare le cose. Noi, io e mia sorella, che eravamo bambine quella notte tragica siamo state prelevate da casa e ospitate da amici di famiglia».

«Il percorso è stato lungo, difficile e posso dire che non è assolutamente concluso – ha proseguito –. Eravamo una famiglia di sole donne e mia madre è stata una roccia, non si è fatta schiacciare, ci ha fatto crescere e ci ha fatto scegliere se portare avanti questa memoria. Un momento importantissimo è stato il riconoscimento del 2009 da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: l’unico atto ufficiale, perché non siamo mai riusciti ad entrare in un tribunale».

«Mio padre non è un nome su una lapide – ha ribadito – in piazza Fontana a Milano ce ne sono addirittura due, ma è una persona, ha vissuto, è stato partigiano, era esperantista, aveva degli ideali, è morto perché era un anarchico. Io ho dovuto raccogliere per poter trasmettere, soprattutto con mia figlia più piccola. Non è stato facile. Ma siamo ancora qui e continuiamo a portare avanti la testimonianza di una storia lunga che noi accogliamo tutta. La storia non può essere una pagina di un libro, come la memoria non ci può tenere ancorati a quel momento lì, ma deve proprio essere uno stimolo per potere riconoscere i meccanismi del presente, per essere attori ee artefici del cambiamento».

Si è poi tenuta la proiezione del docufilm “Pino – Vita accidentale di un anarchico” di Claudia Cipriani.

Successivamente si è aperto il dibattito e sono intervenuti: Amalia Bruni (Consigliere Regionale, già candidata alla Presidente della Regione), Aldo Polisena (giornalista), Antonella Aricò (sorella di Gianni, uno dei cinque ragazzi anarchici ammazzati nel 1970), Rosaria Tropepe (consigliere comunale di Polistena).

La Fondazione Girolamo Tripodi è orgogliosa di aver dato vita a questo bellissimo incontro e di aver ospitato una persona come Claudia Pinelli, che con grande dignità e fierezza continua in questa giusta battaglia per la giustizia e per la verità. (rrc)

POLISTENA (RC) – In scena “Que Serà”

Domani sera, a Polistena, alle 21, all’Auditorium Comunale, in scena Que Serà, opera teatrale che è uno straordinario racconto di amicizia e di vita, un testo di Roberta Skerl, autrice teatrale attiva già da molti anni, per la regia di Paolo Triestino.

Lo spettacolo rientra nll’ambito della rassegna Il Teatro in Tutti i Sensi, la stagione teatrale curata da Dracma – Centro Sperimentale d’Arti Sceniche. Un cartellone che ha fatto tanto parlare di sé già in questi primi mesi di programmazione, registrando un grande successo di pubblico, oltre che l’apprezzamento di attori, registi, addetti ai lavori che lo hanno riconosciuto come uno tra i più interessanti su scala nazionale.

Oltre che regista, Triestino è anche uno degli attori in scena, forte di un curriculum che negli anni lo ha visto già diretto da registi del calibro di Monicelli, Lavia, Verdone, Pingitore, Archibugi, Dino Risi e altri. Accanto a lui: Edy Angelillo, anche lei al lavoro tra cinema e teatro con mostri sacri come Alberto Sordi, Duccio Camerini, Fausto Brizzi, e protagonista in tv in programmi come il Festival di Sanremo, Tale e Quale show, e fiction quali Un medico in famiglia, Don Matteo, Noi; ed Emanuele Barresi, attore, autore e regista, già al lavoro con Paolo Virzì, Silvio Soldini, Francesco Bruni e tanti altri.

L’opera si snoda lungo il rapporto d’amicizia che lega i tre protagonisti, Filippo, Giovanni e Ninni, amici da sempre e per sempre. In una cena d’estate tra profumi e note brasiliane, dove l’allegria non manca, tra parole, risate e pensieri ecco che all’improvviso tutto cambia, perché qualcosa di imprevisto, di molto imprevisto, accade, portandoci a chiedere così siamo disposti a fare per il nostro migliore amico.  Sulle note della celebre canzone di Chico Buarque de Hollanda, da cui Ivano Fossati ha tratto la versione italiana splendidamente interpretata da Fiorella Mannoia, “Que Serà” indaga sulla profondità dei legami, affrontando questioni delicate e cruciali con la leggerezza della commedia, tra ironia e poesia. (rrc)