UNA DONNA AL QUIRINALE? PIACE L’POTESI
LELLA GOLFO: SE COSÍ FOSSE LA PREMIEREI

di PINO NANO – «Non farò alcun nome, perché ho rispetto per le donne che possono, e devono, aspirare alla carica più alta della Repubblica. Mi concedo solo un lampo di orgoglio: se sarà donna, sarà una Mela D’Oro, Premio Marisa Bellisario!»

Straordinaria lezione di bon ton, ma non solo. Orgoglio, senso dell’appartenenza e assunzione piena di responsabilità. La giornalista calabrese Lella Golfo, già deputato della Repubblica per la circoscrizione di Reggio Calabria, e soprattutto storico Presidente della Fondazione Marisa Bellisario, non si smentisce mai e oggi scende in campo per difendere l’ipotesi che al Quirinale possa andarci anche una donna. Si voterà dal 24 gennaio in poi per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica.

Usa il blog della Fondazione, Lella Golfo, per spiegare quanto sia importante che al Quirinale possa aspirare anche una donna.

«In queste ultime settimane – scrive Lella Golfo  abbiamo letto decine e decine di articoli, appelli, riflessioni ora ottimiste, altre realistiche o scoraggiate sulla candidatura di una donna al Quirinale. Abbiamo sentito tanti, troppi, politici (maschi) dire che sì, sarebbe una bella cosa. Sarebbe, appunto… Mentre le donne della politica si sono guardate bene dall’esporsi alla consueta commedia presidenziale. Parlare, esprimersi a favore di un’ipotesi femminile per il Colle è ormai diventato un fiacco rituale e le donne hanno poco tempo da perdere in chiacchiere da Transatlantico. Servono voti, piuttosto».

Come si fa?

«Facendo i conti della serva, saranno 1009 i grandi elettori chiamati a eleggere il Capo dello Stato: 321 senatori, 630 deputati e 58 delegati regionali, tre per ogni Regione (ad eccezione della Valle d’Aosta che ne ha uno). Per essere eletti, servono 673 voti (pari ai due terzi dell’Assemblea) nei primi tre scrutini mentre per il quarto ne bastano 505, la maggioranza assoluta. Ora, le parlamentari non sono mai state tanto numerose: 339 donne che, se votassero facendo “partito”, avrebbero un peso non indifferente. Di questo nessuno ha mai parlato, forse perché non è fantapolitica ma “solo” un’argomentazione concreta. Eppure, un’elezione è fatta di teste, voti e accordi dietro le quinte mentre i “se”, le dichiarazioni di circostanza e il presunto “femminismo” dei leader politici servono solo per riempire le pagine dei quotidiani»

Piena di verve e di ironia il commento della “pasionaria” Lella Golfo.

«Ricordate come quegli stessi leader si sono cosparsi il capo di cenere dopo le ultime amministrative, le più maschiliste di sempre? Eppure, avevano dichiarato grande considerazione e apprezzamento per la partecipazione femminile al governo di Regioni e Comuni. Ecco, se davvero sono persuasi che sia finalmente arrivato il momento di una presidenza femminile, inizino i Presidenti delle Regioni a fare un passo indietro e indicare come delegati donne di qualità e spessore, dentro la loro maggioranza e all’opposizione. Una stragrande maggioranza maschile tra i delegati regionali ‒ l’ipotesi più credibile‒ sarà la prova provata che le dichiarazioni a favore di una svolta sono solo chiacchiere e fumo negli occhi per l’elettorato femminile».

Una donna a tutti i costi al Quirinale?

«Sembrerà strano ma non sono una fautrice del “purché sia donna”. Voglio un Presidente che tenga insieme un Paese in difficoltà, che incarni l’unione e l’unità – morale e istituzionale –, che non parteggi per una fazione o per l’altra, che abbia a cuore l’interesse di tutti e tutte, che abbia il dono della temperanza e della fermezza, dell’autorevolezza pacata e della saggezza. Una figura di controllo e rappresentanza, stimata all’estero come in Italia, che incarni il senso di responsabilità per le istituzioni, capace di rinsaldare la coesione e la speranza di un Paese stanco e scoraggiato».

Ma davvero Lella Golfo è convinta di avere il candidato ideale?

«Penso che una donna sarebbe capace di tutto ciò. Che esistano nel panorama italiano donne che rispondono a questo identikit? Sì, sì sì!! Il tema, quindi, non è “pretendere” una donna al Quirinale, dire, a ragione, che è arrivato il nostro turno, che democrazia vuol dire rappresentanza e che la nostra è una democrazia dimezzata. Il punto è il valore simbolico e al contempo la funzione reale che l’elezione di una donna avrebbe. Il punto è che, a parità di requisiti, scegliere una donna non solo ci riconcilierebbe con una politica “maschiocentrica” ma potrebbe segnare una nuova stagione per l’impegno femminile nelle istituzioni»

Nel suo intervento, pieno di passione civile e di impegno istituzionale, Lella Golfo ricorda giustamente la sua legge sulla parità di genere, legge importantissima e fondamentale, che ha permesso a tantissime donne di diventare protagoniste delle istituzioni e del Paese.

«Diciamo la verità: anche grazie alla mia legge sulle quote, la società e l’economia sono ormai avanti anni luce rispetto alla politica. Mentre ogni giorno si rompe un nuovo tabù e le donne entrano nelle stanze del potere economico, ai vertici della giustizia, delle professioni, della scienza, la politica resta a guardare, e ciarlare a vanvera, un passo indietro. Quanto può durare? Quanto può restare in sella una classe dirigente che non rappresenta i cittadini che dovrebbe governare? Poco e male».

Ma non si illuda nessuno. La “pasionaria” Lella Golfo anche questa volta non si smentisce, anzi conferma la determinatezza con cui ha condotto per anni importantissime battaglie sociali nel Paese e spiega a chiare lettere che «non farò alcun nome, perché ho rispetto per le donne che possono, e devono, aspirare alla carica più alta della Repubblica. Mi concedo solo un lampo di orgoglio: se sarà donna, sarà una Mela D’Oro, Premio Marisa Bellisario!». 

Dalla Fondazione Marisia Bellisario ancora oggi una ennesima lezione di stile e di comportamento istituzionale.Grande Lella Golfo. (pn)

Da Vibo a Roma col suo taxi portò gratis una bimba malata: Mattarella lo fa Cavaliere

Quella del tassista romano Alessandro Bellantoni, che con il suo taxi portò, gratuitamente, da Vibo Valentia al Bambin Gesù di Roma, una bambina che doveva fare un controllo oncologico, non è passato inosservato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che gli ha conferito l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica.

Insieme a lui, altri 31 uomini e 25 donne «di diversi ruoli, professioni e provenienza geografica, che si sono particolarmente distinti nel servizio alla comunità durante l’emergenza del Coronavirus», sono stati premiati con l’onorificenza.

«I riconoscimenti – si legge in una nota del Quirinale –attribuiti ai singoli, vogliono simbolicamente rappresentare l’impegno corale di tanti nostri concittadini nel nome della solidarietà e dei valori costituzionali».

Come riportato da Roma Today, Alessandro Bellantoni, con la sua Cooperativa, è stato in prima linea durante la Fase 1 dell’emergenza Coronavirus, mettendo a disposizione il proprio taxi alle famiglie con figli disabili. Ed è proprio grazie a questa, che ha potuto accompagnare la bimba di Vibo Valentia a Roma per il controllo oncologico: «sapevo che c’era una bambina – ha raccontato Bellantoni al giornalista Fabio Grilli di Roma Today – che aveva bisogno di effettuare un controllo al Bambin Gesù. E la visita era molto importante perché la piccola, che ora ha tre anni, in passato ha dovuto effettuare dei cicli di chemioterapia. Conosco la famiglia che, come me, ha anche un altro figlio con disabilità. So che, in questo momento, quella coppia sta attraversando un momento difficile e così mi sono offerto di dare una mano». (rrm)

MATTARELLA: LA GAZZETTA DEL SUD PONTE CULTURALE TRA CALABRIA E SICILIA

16 settembre – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio pubblico inviato ieri all’amministratore delegato della Gazzetta del Sud, Lino Morgante, ha sottolineato come sia stato costruito un ponte editoriale e culturale tra Calabria e Sicilia, con la nuova realtà d’informazione che vede associato il Giornale di Sicilia alla Gazzetta. Il messaggio è arrivato in concomitanza della rinnovata veste grafica della Gazzetta (dal 1952 punto di riferimento essenziale dell’informazione in Calabria) e poco prima della grande festa di beneficenza GDShow organizzato da GDS Media&Communication assieme al gruppo editoriale SES (Giornale di Sicilia e Gazzetta del Sud) al Teatro greco di Taormina dove sì è registrato l’en plein stagionale (4425 spettatori).
«L’intento del rilancio di due testate significative e cariche di storia come la Gazzetta del Sud e il Giornale di Sicilia  – scrive Mattarella nel suo messaggio – appare tanto più meritevole in un contesto, quello del Mezzogiorno, in cui la battaglia per l’affermazione dei valori costituzionali e della legalità è particolarmente meritoria».
«Si tratta di un impegno di valore culturale e sociale, la cui essenza trova riscontro nell’arricchimento del tessuto civile dei territori ai quali i due giornali si dirigono. Una stampa credibile, sgombra da condizionamenti di poteri pubblici e privati, società editrici capaci di sostenere lo sforzo dell’innovazione e dell’allargamento della fruizione dei contenuti giornalistici attraverso i nuovi mezzi, sono strumenti importanti a tutela della democrazia. Questa consapevolezza deve saper guidare l’azione delle istituzioni.
«L’incondizionata libertà di stampa costituisce elemento portante e fondamentale della democrazia e non può essere oggetto di insidie volte a fiaccarne la piena autonomia e a ridurre il ruolo del giornalismo. La Gazzetta del Sud e il Giornale di Sicilia hanno da pochi mesi costruito un ponte, editoriale e culturale, tra Calabria e Sicilia investendo sulla forza del loro radicamento e su sinergie idonee ad affrontare le difficili sfide del nostro tempo.
«L’impegno sviluppato dai corpi redazionali, dai reparti tecnici e grafici, dai direttori, dall’editore, è promessa di rinnovato fervore e prova di fiducia nei confronti delle opinioni pubbliche dei lettori di queste regioni, è motivo di soddisfazione e speranza, in un mercato editoriale attraversato da non poche tensioni. Il rafforzamento di voci espressive delle realtà del Mezzogiorno rappresenta un servizio reso all’intero Paese: il pluralismo e la libertà delle opinioni – condivise o non condivise – sono condizioni imprescindibili per la democrazia. Sono certo che la vostra fatica quotidiana, come già nel passato, aiuterà a rappresentare realtà dei vostri territori, i loro problemi e le loro attese, contribuendo a renderle protagoniste. A questo lavoro e a questo sforzo sono lieto di augurare ogni successo».

Nella foto di copertina: Antonio Ardizzone, Lino Morgante, Pippo Baudo e Salvo La Rosa alla serata di beneficenza di Taormina 

La serata di beneficenza della GDS al Teatro greco di Taormina: 4425 spettatori, record dell’anno