Saccomanno (Lega): Il Reddito di Cittadinanza deve essere riformato

Il commissario regionale della LegaGiacomo Saccomanno, ha ribadito la necessità di riformare il reddito di cittadinanza e di utilizzarlo solo per le persone e famiglie bisognose.

« A distanza di qualche anno – ha spiegato – dal riconoscimento del reddito di cittadinanza si possono tirare le file della efficienza e necessità di tale misura. Se, da una parte, è stata una determinazione che ha sostenuto le persone in difficoltà, dall’altra, per la sua cattiva costruzione legislativa, ha portato a truffe ed all’utilizzo diverso da quello per la quale era stata delibata. Infatti, hanno usufruito di tale sostegno anche persone che non avevano le condizioni per ottenerlo, persone che sono giunte in Italia per lavorare e non per avere sostegni di tal tipo, persone che non hanno mai pagato le tasse nella nostra Nazione, e, quel che è più grave, vi è stato un impoverimento del mercato del lavoro, in quanto i soggetti fruitori invece di cercare di inserirsi in tale settore, hanno preferito acquisirlo e poi e spesso lavorare in nero».

«Con la evidente conseguenza che, da una parte – ha proseguito – si è quasi sostenuta l’evasione e l’illecito e, dall’altra, si è creato un meccanismo in cui è venuto a mancare la mano d’opera o questa poteva utilizzarsi solo in nero. Situazione aberrante che ha indebolito il sistema occupazionale e che, allo stato, ha messo in forte difficoltà le imprese, gli artigiani, gli agricoltori, e tutte quelle attività, specialmente stagionali, che ora non hanno quella mano d’opera che è imprescindibile per la prosecuzione dell’attività. Un danno pesantissimo che deve essere, assolutamente e celermente, riparato, per evitare che si perdano quelle piccole imprese, a volte anche familiari, che sono la base della forza economica italiana».

«Una misura, quella del reddito di cittadinanza, – ha concluso – completamente errata per la sua costruzione normativa e che risulta, veramente, un vero e concreto danno, oltre che una pacifica beffa per i tanti italiani che soffrono una crisi esistente da tempo e che pagano regolarmente le tasse, rispetto a chi spesso è quasi sconosciuto al fisco». (rcz)

CASSA INTEGRAZIONE, 100MILA RICHIESTE
LA CALABRIA DEL 2020 NEI CONTI DELL’INPS

«La Calabria è una delle regioni che nel passato hanno fatto poco accesso a strumenti di cassa integrazione guadagni o al Fondo di integrazione salariale: invece nel 2020 ci siamo trovati anche in Calabria davanti a uno tsunami di domande di cassa integrazione e Fondo di integrazione salariale»: le parole del presidente dell’Inps Pasquale Tridico all’incontro telematico presso la sede regionale dell’Istituto danno il senso dell’impegno e della complessità degli interventi di questo terribile anno di pandemia. L’occasione è la presentazione del bilancio sociale 2019, ma in realtà serve a fare una fotografia quanto mai nitida di una situazione che è tutt’altro che risolta. Il cosentino Tridico (è originario di Scala Coeli) è comunque soddisfatto del lavoro svolto dal Comitato regionale dell’Inps Calabria presieduto da Gianfranco Trotta, anche se – come dice lo stesso Trotta – «Il quadro che emerge e chiaramente allarmante e molto preoccupante sulla tenuta socio-economica e sociale della Calabria».

All’incontro ha partecipato anche il direttore regionale dell’Inps Calabria Giuseppe Greco, che in quest’anno di pandemia ha gestito in maniera adeguata le circa 100mila richieste di cassa integrazione insieme con le erogazioni del Reddito di Cittadinanza che hanno in un certo qual modo aiutato molte famiglie a superare il disagio economico provocato dalla perdita dei posti di lavoro e dalla crisi economica conseguenza del Covid. Il lavoro della sede regionale – ha detto Greco introducendo l’incontro – ha ottenuto un punteggio di soddisfazione in linea con la media nazionale (3,76 contro il 3,74), così da poter collocare – visti i risultati in termini di performance – l’Inps Calabria al sesto posto  a livello nazionale pe ril 2019, per salire al terzo posto nel primo semestre. «Un risultato – ha detto il direttore Greco – che mi rende soddisfatto e che vuole dire che abbiamo cercato di dare corso al maggior numero di istanze che ci sono pervenute. Considerando che queste sono state di gran lunga superiori a quello che è il flusso normale. L’ufficio ha avuto il merito e la forza di dare risposte celeri alle istanze senza trascurare la qualità del servizio». Intervenuti anche l’assessore regionale al Welfare Gianluca Gallo e il presidente nazionale della Centrale Patronati (CePa) Michele Pagliaro.

Il presidente Trotta ha sottolineato che «L’Inps Calabria ha risposto tempestivamente organizzando specifiche task-force che hanno consentito una gestione ordinata e celere che ha consentito le varie liquidazioni in tempi brevissimi». Secondo quanto si legge nel bilancio sociale dell’Inps, «le domande di Cassa integrazione straordinaria, di Cassa integrazione ordinaria, di Fondo di integrazione salariale Covid-19 presentate nel periodo 1 aprile-30 novembre 2020 sono state oltre 100.000 per un totale di beneficiari di oltre 340.000, a cui si aggiungono i 149.211 beneficiari dei vari bonus covid-19 Calabria. Altro aspetto non di secondaria importanza e stata l’erogazione delle indennità emergenziali Rem Covid 19 le domande pervenute all’Inps Calabria sono state 34.281 definite 33.391 pari al 97%. I sussidi e gli interventi per politiche attive e tirocini durante il periodo 1 aprile-30 novembre 2020 sono stati 13.236 per un importo totale pari a euro 12.760.900». Un focus aggiuntivo ai dati 2019 con gli interventi attuati nel corso del 2020, per offrire un quadro quanto mai aderente alla realtà pre e post-covid.

La verità è che – ha detto Trotta – «diminuisce il lavoro stabile, aumenta il precariato, la popolazione invecchia, i flussi demografici sono negativi, le aree interne soffrono lo spopolamento che inizia ad interessare anche le aree urbane. È necessario avviare una sana e robusta azione di programmazione e di investimenti dotando la Calabria di un vero e proprio piano industriale e sociale che – ha aggiunto il presidente del Comitato regionale dell’Inps Trotta – crei lavoro di qualità, che dia sbocchi lavorativi ai tanti giovani che emigrano e che doti la Calabria di tutti quei servizi primari di cui la popolazione ha necessita».

Qual è la situazione dell’Inps in Calabria a bilancio 2019? «I lavoratori assicurati – si legge nel documento della Sede regionale –  sono 489.449 per il 2019, in diminuzione rispetto al 2018 di 4.350 unità, le pensioni erogate sono 731.084 precisamente 618.711 relative alla gestione privata con un importo medio mensile di euro 604,29, per la gestione pubblica invece le pensioni erogate sono 111.835 il cui importo medio e pari a euro 1.837,80». Per quel che riguarda gli interventi di sostegno al reddito, nel 2019 «le domande di Naspi presentate sono state 72.839 e quelle accolte 66.861, le domande di Cassa integrazione ordinaria sono state 10.313 di cui 10.010 definite, I percettori di Reddito di Cittadinanza Calabria sono 63.721 nuclei familiari per un totale di 166.774 persone coinvolte, mentre le Pensioni di Cittadinanza sono 6.116 e coinvolgono 7.203 persone: i nuclei familiari coinvolti in totale sono 69.837 le persone 173.977 per un importo mensile medio erogato pari a euro 494,93 in linea con la media nazionale».

E a livello nazionale? Premesso che il Comitato regionale calabrese dell’Inps «ha risposto in modo eccellente» e che «gli indici di produttività della Calabria sono sopra la media delle Regioni italiane», il presidente Tridico ha voluto tracciare un breve profilo dell’impegno dell’Istituto:  «Nel contesto nazionale ad oggi abbiamo avuto 17 milioni di prestazioni direttamente pagate dall’istituto e 10 milioni anticipate dalle aziende e conguagliate successivamente dall’Inps. Anche in questo la Calabria ha fatto la sua parte, soprattutto con strumenti più tipici come la cassa integrazione per l’agricoltura». (ed)

I parlamentari del M5S: con Reddito di cittadinanza in Calabria 25.500 contratti di lavoro per i percettori occupabili

In Calabria, sono 25.500 (il 24%) i beneficiari del Reddito di Cittadinanza che hanno già firmato almeno un contratto di lavoro prima del 31 ottobre di quest’anno, un anno segnato dalla pandemia di Covid 19. Lo hanno reso noto i parlamentari del Movimento 5 Stelle, Alessandro Melicchio, Giuseppe Fabio Auddino, Riccardo Tucci, Anna Laura Orrico, Laura Ferrara, Elisa Scutellà e Massimo Misiti che hanno specificato che si parla di «percettori ‘occupabili’, cioè degli adulti tenuti a firmare un Patto per il Lavoro e che nei Comuni della nostra regione sono 105.626. Il numero dei rapporti di lavoro ancora in corso a fine ottobre è di 14.484».

«È il segno – hanno aggiunto – che il Reddito di Cittadinanza sta sostenendo e riattivando un numero crescente di persone in difficoltà anche nei nostri territori. Secondo i dati di Anpal, i contratti di lavoro firmati da percettori di Reddito di Cittadinanza prima del 31 ottobre superano quota 352mila su scala nazionale. A fine luglio erano 196mila. Nel giro di tre mesi sono quasi raddoppiati».

«In provincia di Catanzaro – hanno spiegato i parlamentari – in 4.000 hanno sottoscritto un contratto di lavoro, in quella di Cosenza sono 9.016, nella città metropolitana di Reggio Calabria 6.958, in provincia di Crotone in 3.440 hanno già firmato un contratto e in quella di Vibo Valentia 2.086. Come ha rivelato la Svimez nel suo rapporto, ‘il reddito di cittadinanza ha evitato incontrollabili tensioni sociali durante il lockdown’ e, proprio nella pandemia, questo strumento sociale di sostegno al reddito ha avuto un ruolo e un’importanza incredibili, offrendo un salvagente contro la povertà in ogni regione italiana, da Nord a Sud, anche stimolando decine di migliaia di persone nella ricerca di una nuova occupazione. Questo è successo anche in Calabria, nonostante la debolezza del nostro tessuto produttivo».

«Con il Reddito di cittadinanza – hanno detto ancora – e le prime azioni di potenziamento dei Centri per l’Impiego attraverso l’importante contributo dei Navigator abbiamo raggiunto risultati impensabili, e su questa strada dobbiamo andare avanti. Per il rifinanziamento del Reddito di Cittadinanza sono pronti 4 miliardi in Legge di Bilancio, ma occorre renderlo ancora più efficace e inclusivo. Allo stesso modo serve un’accelerazione sul fronte delle politiche attive, per le quali sono già previsti importanti investimenti per la formazione e la riqualificazione dei lavoratori, grazie a nuove risorse che si aggiungono al Fondo Nuove Competenze voluto dal Ministero del Lavoro».

«Prevenire la disoccupazione dei lavoratori a rischio – hanno concluso – agganciare la formazione alle politiche di sviluppo e puntare a un sistema di ammortizzatori sociali finalmente universale sono alcuni degli obiettivi strategici che intendiamo perseguire con decisione anche in Parlamento, anche e soprattutto in favore della Calabria e dei calabresi». (rrm)

REGGIO – Incontro con Bruno Benelli sul Reddito di Cittadinanza

Grande interesse ha una folta partecipazione di pubblico ha suscitato l’incontro col l’esperto fiscalista Bruno Benelli sul tema Quota cento e reddito di cittadinanza  promosso da Biesse associazione culturale bene sociale che si è svolto nella Sala Giuditta Levato del Consiglio regionale della Calabria  .
Benelli, volto noto del TG5 e giornalista specializzato nel campo di norme e tributi, ha messo in evidenza tutti gli aspetti tecnici  e burocratici della riforma che divide l’Italia,  un argomento che ha visto un dibattito molto partecipato con interventi anche da parte del pubblico presente di alta qualità.
Il principio è buono dice Benelli  ma diventa difficile metterlo in pratica visto che i centri per l impiego non sono ancora preparati al nuovo sistema. Ha moderato il dibattito il giornalista dell’Ansa Giorgio Neri che ha sollecitato Benelli nei vari aspetti della complessa tematica che tocca l’assistenza e l’inclusione sociale per le persone senza reddito.
Ad introdurre la Presidente Biesse Bruna Siviglia che ha ringraziato il dott Bruno Benelli per aver accolto l’invito, offrendo la grande opportunità di fare chiarezza con un esperto qualificato sui tanti aspetti della nuova riforma sociale.
Presente anche il Consigliere regionale Giuseppe Pedà che ha espresso parole di  elogio per le attività concrete che l’associazione Biesse porta avanti sul territorio. Secondo Pedà, serve il lavoro. È su questo che bisogna puntare – ha detto – soffermandosi anche sulla grave situazione in cui versa la sanità calabrese commissariata da diversi anni e illustrando il suo impegno di consigliere regionale su diversi fronti.
Ha concluso il Presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, il quale ha messo in evidenza i suoi dubbi sul provvedimento. «Ho – ha detto – molte perplessità riguardo l’applicazione del reddito di cittadinanza, staremo a vedere il tempo darà tutte le risposte certo è che bisogna investire sulle politiche di sviluppo, di crescita occupazionale. Sono sempre più numerosi i calabresi che sono costretti a lasciare la nostra terra.  E questo non è accettabile. Puntare sul lavoro è dunque prioritario in una fase storica che vede la Calabria spopolarsi sempre di più».
Il Presidente Irto ha voluto altresì ringraziare la Presidente Bruna Siviglia per aver posto l’attenzione su un tema così importante e per tutto il lavoro che l’associazione con passione ed entusiasmo ammirevoli porta  avanti sul territorio. (rrc)