L’OPINIONE / Domenico Mazza: La Statale 106 sempre più lontana dai piani del Governo

di DOMENICO MAZZA – Come sovente accade, anche nell’ultimo Consiglio dei ministri, la vicenda riguardante la Statale Jonica è rimasta al palo. Probabilmente i luttuosi eventi che, a ciclica cadenza, rimandano agli onori della cronaca la tristemente nota “Strada della morte”, non hanno sortito alcun senso di colpa nei riguardi di uno Stato che ha preferito trasformare un luogo, lo Jonio, in un non luogo.

Una strada che da Sibari in giù è patria di nessuno. Una roulette russa, dove bisogna affidarsi alla provvidenza prima di percorrerla. Ci vantiamo tanto di aspirare alla normalità eppure di normale sullo Jonio è rimasto poco, se non nulla.

Certo è che siamo in Calabria, una Regione che nei suoi 50 anni di vita ha fatto del compromesso la sua ragione di vita. Una Regione che ha svenduto, parte del suo popolo in cambio di qualche obolo. La stessa porzione di popolo che a furia di ricevere brandelli di scarti ora è talmente abituata agli avanzi, da scambiarli per succulenti piatti da portata. Un concetto di regionalismo deviato, distorto, volutamente sbilanciato e foriero di interessi centralisti opposti a periferizzazione di altre aree.

Eppure, basterebbe percorrerla quella striscia di catrame conglomerato per accorgersi di quanto sia intollerabile che nel 2021 oltre al meta del popolo calabrese sia trattato da pezzente.

Un milione di persone che da Sibari a Reggio Calabria, vivono l’indigenza della mobilità, non conoscono cosa sia la sicurezza, avvertono di essere trattati da inferiori, in virtù di una non meglio definita appartenenza a dinamiche avulse ai processi dei centralismi.

Solo pochi chilometri dei circa 350 che distanziano Sibari dallo Stretto, risultano adeguati ai moderni standard, per il resto la strada si presenta, per lo più, larga 6 metri e con svincoli ed accessi abusivi.

E, mentre altrove si programmava l’ammodernamento di una strada che già era a 4 corsie, sulla Jonica ci hanno infestato di rotonde, con la scusa di elevare così gli standard di sicurezza, ma con la consapevolezza di averla resa arcor più pericolosa di quanto non fosse un ventennio fa: una ginkana, una corsa ad ostacoli, una processione di dolore, un martirio di flagellazione degno del rito dei Battienti. Un cimitero senza nome, un olocausto di Stato. Ben 750 sinistri negli ultimi 25 anni con circa 1000 vittime! È come se la Statale Jonica avesse cancellato dalle mappe un borgo calabrese, mentre sulla A2, il dato dei sinistri, nello stesso periodo, scende a poco più di 75.

E, come se non bastasse, in ossequioso rispetto delle dinamiche centraliste, si destinano circa 10miliardi per l’Av SA-RC, mentre lo Jonio non è meritevole neppure di qualche centesimo.

Evidentemente, la vita delle popolazioni della Magna Graecia, vale meno di quanto non valga quella dei residenti nelle aree del centralismo, altrimenti non si spiegherebbe perché uno Stato, distratto ed assente, ed una politica accondiscendente ai desiderata dei centri del potere, abbia fatto di tutto per non fare niente.

Ed il risultato è che oggi lo Jonio è niente. È polvere! Nella più completa e totale ignavia dei più, nel menefreghismo delle elite multicasacca che hanno tutelato il piccolo particolare, dimenticando che il benessere della cosa pubblica è, di riflesso, il benessere di tutti, anche di costoro. (dm)

Basta Vittime sulla ss 106, dal Terzo Consiglio dei ministri neanche un centesimo per la Statale 106

L’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106, ha denunciato che, nemmeno dopo il terzo Consiglio dei ministri, non ci sono fondi da destinare alla strada statale 106.

Il Consiglio dei ministri, infatti, nel corso della seduta – svoltasi in videoconferenza – ha approvato  l’aggiornamento 2020 del Contratto di Programma 2016-2020 tra Mims e Anas con le risorse assegnate al Fondo Unico Anas per 1,017 miliardi di euro e al Fondo finalizzato al rilancio degli investimenti delle Amministrazioni centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese per 1,253 miliardi di euro, destinando tali risorse solo per la manutenzione peraltro già programmata di interventi di ripristino della viabilità nelle aree interessate dagli eventi sismici del 2016 e altri interventi.

«Ha espresso – viene spiegato in una nota – parere favorevole sull’aggiornamento per gli anni 2020 e 2021 del Contratto di Programma 2017-2021 – parte Investimenti tra il Mims e Rete Ferroviaria Italiana SpA confermando i nuovi interventi previsti che consentiranno di ridurre il gap infrastrutturale Nord-Sud, deliberando 9,4 miliardi per l’Aalta Velocità/Alta Capacità Salerno-Reggio Calabria. Ha approvato il nuovo progetto definitivo del “Completamento dello schema idrico Basento-Bradano (in provincia di Taranto): attrezzamento settore G”, ai fini del rinnovo del vincolo preordinato all’esproprio (VPE) e della dichiarazione di pubblica utilità (Dpu)».

«Informative importanti – ha spiegato l’Odv – sono state all’attenzione del Cipe, seppure non hanno comportato l’adozione di una delibera sul Terzo Valico dei Giovi, la Linea ferroviaria AV/AC Verona – Padova e l’aeroporto Marco Polo di Venezia. Il Direttivo evidenzia che, nel secondo Consiglio dei Ministri del Governo Draghi, non vi è alcuna traccia relativa ad interventi, finanziamenti o proposte che possano riguardare in qualsiasi modo la strada Statale 106 in Calabria».

«Il Direttivo dell’O.D.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – conclude la nota – continuerà ad informare correttamente e con serietà tutti i cittadini calabresi – come accade ormai da anni – i quali hanno il diritto, oltre la demagogia politica e la propaganda della “politica politicamente” che strumentalizza il tema della Statale 106 in vista delle elezioni regionali, di conoscere gli atti ufficiali, formali e sostanziali e le scelte del Governo italiano che riguardano la famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria ed è per questo motivo che continueremo senza sosta a rendicontare tutte le future sedute dei Consigli dei Ministri affinché tutti, nessuno escluso, possano finalmente avere contezza della verità». (rrc)

FenealUil Calabria: Procedere al finanziamento integrale della nuova Strada statale 106

Mariaelena Senese, segretario generale della FenealUil Calabria, ha sottolineato che «se si vuole completare la Statale 106 si pensi a finanziarla subito ed interamente».

«La Calabria – ha spiegato – si trova davanti una delle ultime occasioni per riallinearsi al resto del Paese ed aprirsi, senza tentennamenti, all’Europa. Quell’Europa che, riscoprendosi solidale, ha messo a disposizione dell’Italia, e in particolare delle sue regioni meridionali, una grande messe di finanziamenti. Per non sprecare questa occasione storica, e ripetiamo forse irripetibile, è importante non compiere gli errori del passato, è determinante saper programmare bene e per tempo lo sviluppo infrastrutturale e produttivo del nostro territorio».

«Anche per questo – ha proseguito – non possiamo più condividere le prassi del passato che, soprattutto nei settori di nostro primario interesse, hanno evidenziato un modo di procedere per step successivi che, purtroppo, oggi appare anacronistico. Il nostro riferimento, nelle specifico, è all’idea progettuale che soprassiede alla realizzazione della nuova Strada statale 106. Un’opera determinante per il futuro della Calabria, in particolare per la popolazione della fascia jonica calabrese che, ancora oggi, vede compresse le proprie aspettative, che non può più procedere a singhiozzo, passando attraverso il finanziamento di fasi preliminari infinite, senza che mai venga messo in conto la copertura economica e finanziaria della concreta realizzazione di una delle opere infrastrutturali allo stesso tempo più attese e necessarie per la Calabria».

«È questo – ha evidenziato – il momento storico per pretendere, da chi governa la cosa pubblica, la giusta attenzione sulle richieste che provengono da una fetta importante del territorio regionale che, sino ad oggi, è stata chiamata a fare i conti con un isolamento imposto dall’alto, e procedere al finanziamento integrale della nuova Strada statale 106, mettendo da parte non 15 milioni di euro per uno studio di fattibilità interlocutorio ma cinquanta miliardi di euro per la sua definitiva realizzazione». 

«Solo così – ha concluso – la classe politica nazionale e regionale potranno, allo stesso tempo, colmare le disattenzioni del passato, sanare il vulnus ancora aperto sul territorio e proiettare la Calabria lungo quei corridoi infrastrutturali attraverso i quali si muove la speranza di un futuro economicamente solido e culturalmente florido». (rcz)

I responsabili Anas illustrano lo stato dei lavori del III Megalotto della Statale 106

I responsabili Anas e del Contraente Generale Sirio, il responsabile della Struttura territoriale Calabria, Francesco Caporaso, il responsabile Nuove opere, Silvio Canalella, Salvatore Lieto, amministratore delegato e progettista del Contraente generale, hanno illustrato alcuni dati dei lavori in corso lungo il III Megalotto della Statale 106, spiegando che si tratta di «una produzione  pari ad oltre 160 milioni di euro, corrispondente al 16,38%».

Attualmente, sono in corso di esecuzione le sottofondazioni e le fondazioni dei viadotti Laghi, Raganello, Ferro, Satanasso, le paratie dell’imbocco nord della galleria Trebisacce e le opere d’imbocco della finestra intermedia della stessa galleria, la paratia dell’imbocco sud della galleria “Roseto 1” ed il consolidamento della frana di Roseto (con un fronte di circa 1 chilometro), della quale risulta completato circa il 50% dell’intervento di stabilizzazione.

«Dal punto di vista della complessità dell’opera – ha spiegato Lieto – si hanno 3 gallerie naturali, 15 viadotti, 11 gallerie artificiali, 13 milioni di metri cubi di scavo di terra, 4,7 milioni di metri cubi di terra per fare i rilevati, soprattutto nei primi 18 chilometri, e poi abbiamo tutta una serie di opere minori».

«Il problema delle opere compensative di cui parlano i sindaci è un problema reale – ha detto Caporaso rispondendo a una domanda sulla protesta dei sindaci in merito al mancato riconoscimento delle opere compensative –. Le opere compensative sono oggetto di valutazione da parte di una commissione ministeriale che ha valutato le proposte dei sindaci e non le ha accettate completamente. È stato chiesto un aggiornamento dell’elenco e la Regione si è fatta parte diligente nel proporre un tavolo per fare sintesi tra le varie proposte dei sindaci».

«A oggi – ha spiegato ancora – non è stato raggiunto un accordo tra tutti i sindaci. Fino a quando non ci sarà il placet della commissione ministeriale le opere compensative non potranno essere realizzate. Anas è assolutamente a fianco dei sindaci e si è dimostrata sempre disponibile. Bisogna, comunque, rispettare un insieme di regole che Anas deve rispettare insieme ai sindaci». (rrc)

STATALE 106, LA STRADA DELLA VERGOGNA
UN’ALTRA NUOVA INCOMPIUTA IN CALABRIA?

di FABIO PUGLIESE – «La nostra regione versa in una crisi così grave – anche d’immagine – da apparire senza scampo» scriveva, nei giorni scorsi, Agazio Loiero, già ministro e presidente della Regione Calabria. Parole che pesano come macigni, per una regione, come la nostra, in cui si finisce in televisione o per fatti di cronaca nera, o per malasanità e, ancora peggio, per le grandi incompiute, come lo è il terzo Megalotto della Statale 106 che, come già denunciato dall’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime sulla Strada Statale 106”, rischia di diventare «la nuova eterna incompiuta in Calabria».

Ma non è solo la televisione a occuparsi della ‘brutta Calabria’: sabato 29 maggio abbiamo letto l’articolo pubblicato su Domani, il quotidiano nazionale d’informazione edito da Carlo De Benedetti, e diretto da Stefano Feltri, dal titolo La grande opera in versione grillina è già insabbiata, a firma di Daniele Martini. Un articolo che riguarda, purtroppo, il progetto di ammodernamento del Megalotto 3, il tratto di strada Statale 106 compreso tra Sibari e Roseto Capo Spulico.

Nell’articolo si fa riferimento all’occupazione della sede Anas di Trebisacce, avvenuta da parte dei sindaci dell’alto Jonio cosentino, che hanno lamentato sull’opera problematiche evidenti a tutti, e che racconta chi è il “Rup” del progetto: l’ingegnere Silvio Canananella che, oltre ad essere addirittura “Responsabile Nuove Opere” per la Struttura Territoriale di Anas in Calabria è, appunto, anche Responsabile Unico del Procedimento per il Megalotto 3.

Niente male per un Dirigente di prima nomina, che il quotidiano nazionale ci riferisce essere «un tecnico – si legge appunto nell’articolo – che, come si dice in questi casi, ‘ha delle conoscenze’ essendo stato compagno di scuola a Caltanissetta del sottosegretario Cancelleri».

Ancor più inquietante è quanto viene riportato nella parte finale dell’articolo del quotidiano: qui, infatti, viene specificato che la ministra del Partito Democratico, Paola De Micheli, ha erogato in anticipo alla Webuild «il 30% del valore delle costruzioni, cioè 288 milioni di euro», favorendo, di fatto, l’impresa visto e considerato che l’Anas, più sobriamente, aveva previsto nelle fasi propedeutiche alla firma del contratto, l’anticipo del 20 percento…

Eppure, nonostante questo lauto anticipo, ad oggi non è stato neanche progettato un Campo Base, le operazioni propedeutiche all’avvio dei lavori non sono state concluse e, malgrado la propaganda del sottosegretario Giancarlo Cancelleri, unita a quella di qualche suo vicino parlamentare incapace ed incompetente, il re è nudo e sotto questo cielo non si vede niente di concreto…

Bisogna, altresì, ricordare che nella finta inaugurazione del 19 maggio 2020 non furono mai consegnati i lavori al contraente generale, poiché quel verbale fu solo firmato con riserva. Questo implica che, ancora oggi, non abbiamo tempi certi per la realizzazione dell’Opera e, questo, certamente, può determinare un aumento dei costi per la realizzazione del progetto.
La responsabilità è certamente ascrivibile alla sconsiderata gestione del Partito Democratico e del M5S. Quest’ultimo, sul progetto non ha mai dimostrato una posizione favorevole e, ancora oggi, ha nell’alto Jonio diversi suoi rappresentanti che si dicono fortemente contrari alla sua realizzazione.

Nel corso della diretta della trasmissione televisiva L’Aria che Tira, diretta da Myrta Merlino su La7, ha aperto un focus sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria. Sulla Statale 106 erano presenti, insieme alla giornalista di La7 Ludovica Ciriello, il sindaco di Cassano all’Ionio, Giovanni Papasso, ed il prof. Antonio Trento, presidente dell’Associazione “Capodanno in Paradiso”, ma anche autorevole esponente dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”.

La trasmissione era incentrata sul tema del “decreto semplificazioni” annunciato come un provvedimento che avrebbe fatto ripartire le opere pubbliche in Italia mentre, invece, non ha fatto partire proprio un bel nulla. Compreso il Megalotto 3 della Statale Jonica in Calabria: il più grande cantiere d’Italia – è stato definito – nonostante ancora oggi non vi sia proprio un bel nulla.

La conduttrice Merlino ha chiesto al sindaco Papasso perché i lavori non si fanno, e il primo cittadino di Cassano all’Ionio che ha affermato che da qualche tempo «è cambiato qualcosa. Mentre prima io ed i miei sette colleghi sindaci interessati dall’Opera eravamo coinvolti, oggi non siamo coinvolti più. Abbiamo chiesto un appuntamento con il Commissario, che poi è l’ing. Simonini, l’amministratore delegato di Anas Gruppo FS Italiane proprio per parlare con lui e per cercare di capire cosa sta succedendo».

Dopo il sindaco Papasso, la conduttrice Merlino ha ripreso la parola e, di fronte ai numeri impietosi delle vittime e dei feriti della Statale 106 avvenuti dal ’96 ad oggi, ha riflettuto sull’importanza di quanto la realizzazione di un’opera è determinante per la sicurezza e la vita di una persona e, quindi, sul danno che l’immobilismo delle Istituzioni e degli Enti preposti determina alla collettività cedendo la parola, per un intervento, al prof. Antonio Trento.

«Io voglio dire una cosa – ha affermato Trento – con molta calma perché arrivi. Io sono convinto che tantissimi politici e funzionari calabresi finiranno all’inferno. E finiranno all’inferno non perché hanno ucciso o hanno sparato qualcuno come la mafia ma perché non hanno fatto quello che dovevano fare quando dovevano farlo. Nonostante le popolazioni, i sindaci, i comitati, le famiglie vadano tutti i giorni a ricordargli che prendono uno stipendio per fare delle cose, questi non fanno niente! Questo è il più grande problema che ha l’Italia». (fp)

L’OPINIONE/ Fabio Pugliese: Sulla Statale 106 siamo alle comiche finali

di FABIO PUGLIESE* – I sindaci dei comuni interessati dai lavori del 3° Megalotto, ieri (venerdì 21 maggio ndr) hanno occupato pacificamente la sede e gli uffici di Trebisacce dell’Anas al fine di definire con concretezza tanto le opere compensative quanto la gestione dei cantieri che stanno sorgendo nei vari comuni.

Al fianco dei sindaci, si è subito schierato il consigliere regionale e capogruppo del Partito Democratico, Mimmo Bevacqua, il quale, dopo aver partecipato e festeggiato per l’inaugurazione dell’Opera avvenuto il 19 maggio scorso alla presenza dell’allora ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli del Partito Democratico ha affermato che sul 3° Megalotto «tutto si sta svolgendo come se mancasse un organico piano di cantierizzazione degli interventi e ciò è francamente intollerabile».

In tutto questo, i sindaci dei comuni interessati ed il consigliere Regionale del Partito Democratico Bevacqua ignorano che l’Anas, così come il contraente generale, non possono cacciar fuori neanche un euro per le opere compensative e non possono neanche creare un piano di cantierizzazione fino a quando non avverrà la consegna dei lavori che, ad oggi, è avvenuta ma solo con riserva. Quindi, non c’è stata!

Su questo aspetto, pubblicamente diffuso la scorsa settimana dall’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, non è stato detto nulla da alcun rappresentante istituzionale. La notizia, inoltre, non è stata pubblicata da nessun quotidiano. In pratica nessuno ha detto nulla!

Intanto il tempo passa e c’è da chiedersi: quando finirà l’Opera? Quanto costerà? Quando interverrà l’Autorità Nazionale Anticorruzione e la Dia…? Avvisate Gratteri! Davanti a questo spettacolo indegno di pessima politica che ovviamente allontana i cittadini dalla politica e dalle istituzioni appare incredibile la querelle innescata sui giornali nei giorni scorsi tra l’on. Rosa Abate del M5S ed il Sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi.

L’Abate accusa il primo cittadino della terza città della Calabria di non aver deliberato a favore della proposta progettuale per l’ammodernamento della Statale 106 da Sibari a Corigliano-Rossano. Il secondo, invece, ritiene che sull’idea progettuale debba esprimersi il territorio e la città.

Eppure all’on. Abate bisognerebbe far capire che su questo fantomatico progetto non c’è neanche un centesimo di euro. Manca persino la metà che il sottosegretario Cancelleri annuncia di avere. Basterebbe poco a dimostrare il contrario per un parlamentare in seno al Senato della Repubblica Italiana: dimostrare che quanto affermo è falso citando e dimostrando (carte alla mano!), chiaramente le fonti di questo presunto ed incompleto finanziamento.

Al sindaco Stasi, invece, bisognerebbe ricordare che se solo avesse mantenuto l’impegno tradito con i cittadini di dar vita al tavolo tecnico operativo permanente sulla Statale 106, qualora le barzellette di Cancelleri & Company fossero state vere, ora non avrebbe avuto bisogno di perder tempo per far condividere il “progetto barzelletta” nascosto e sconosciuto al territorio ed alla città…

Non solo. Al sindaco Stasi bisognerebbe anche ricordare che l’illuminazione dello svincolo di Schiavonea non si estende a sud fino allo svincolo per Villaggio Frassa, ed a nord fino agli svincoli per contrada Torricella. Questo è, senza dubbio, un merito esclusivo di cui può vantarsi l’attuale Amministrazione Comunale di Corigliano-Rossano poiché da sola ha gestito questo processo iniziato anni prima da altri con ben altri presupposti ed impegni.

Mentre bisognerà capire come l’attuale Amministrazione gestirà altri aspetti imminenti: l’intero rettilineo di Insiti sarà illuminato da Anas Gruppo Fs Italiane nell’ambito della realizzazione delle rotatorie in costruzione per lo svincolo dell’Ospedale della Sibaritide? Riuscirà l’Amministrazione di Corigliano-Rossano ad evitare che i lavori di Insiti (che fin qui procedono fortemente a rilento…), e quelli per la realizzazione della rotatoria di Santa Lucia (che fin qui non sono neanche partiti), non finiscano per dare origine a disagi dovuti all’installazione di semafori e lunghe code chilometriche per i lavori nel corso della stagione estiva grazie alla loro totale incapacità di gestire i processi?

Sulla Statale 106, in passato sono state costruite carriere politiche ma questa volta la musica è cambiata: quanti hanno mentito ai cittadini con annunci e promesse piano, piano saranno assediati dalla verità che, a differenza della propaganda e della demagogia politica, è più forte e spazzerà via loro e le loro menzogne così lontano da farli dimenticare per sempre!

Altro che elezioni regionali ed ambizioni politiche… (fp)

* autore del libro “Chi è Stato?”, un racconto-inchiesta sulla strada Statale 106, già presidente dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”

Statale 106, la Regione ha chiesto al ministro Giovannini investimenti per la rete viaria dell’Alto Jonio

L’assessore regionale alle Infrastrutture, Domenica Catalfamo, ha inviato una nota al ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, chiedendo «che nell’accordo in fase di definizione, trovino spazio misure riservate al miglioramento della rete viaria lungo le dorsali ionica e tirrenica, come per la Silana Crotonese».

La richiesta è stata fatta in relazione al nuovo contratto di programma da stipularsi con l’Anas, previo assenso del ministero delle Infrastrutture in riferimento al quadriennio 2021-2024.

«Nel novero degli interventi di cui è stata sollecitata la programmazione ed esecuzione – si specifica – figurano anche azioni pensate per la Sibaritide, nell’ambito delle misure pianificate per l’intero arco ionico, da Sibari a Reggio Calabria. In particolare, su sollecitazione dell’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, una volta ricevuto il via libera del Mit, l’Anas dovrà eseguire opere destinate a ridurre i gravi deficit infrastrutturali dello snodo di Sibari e di alcuni centri della Calabria citra».

«Nello specifico – si evidenzia ancora – se la proposta avanzata dalla Regione dovesse trovare accoglienza, per come si auspica in Cittadella anche alla luce di un incontro svoltosi in proposito nei giorni scorsi, si procederà alla razionalizzazione dell’intersezione tra la Statale 106 e la Statale 534 (bivio Stombi, in agro di Sibari) e alla realizzazione del nuovo svincolo di Cassano Ionio e di quello di Villapiana, attraverso svincoli parziali. Previste inoltre, a Trebisacce, la demolizione del viadotto Pagliara e la creazione di un apposito svincolo».

«Interventi che, se realizzati – commenta l’assessore Gallo –, contribuirebbero ad abbattere l’isolamento di aree nevralgiche per lo sviluppo della Calabria, agevolando la crescita di zone a forte vocazione agricola e turistica».

«Il lavoro portato avanti dalla collega Catalfamo e dal dipartimento Infrastrutture della Regione – aggiunge – consentirà alla Sibaritide, e non solo, di compiere un importante passo avanti: siamo fiduciosi che dall’interlocuzione avviata col Governo possano scaturire i risultati attesi, che sono dovuti a una terra in forte credito rispetto alla questione dei collegamenti e delle infrastrutture. Andremo avanti fiduciosi, per garantire risposte e nuove opportunità alla Calabria e ai calabresi». (rcz)

Basta Vittime sulla 106: Il Megalotto 3 non diventi l’ennesima eterna incompiuta in Calabria

Il direttivo dell’Organizzazione di Volontariato Basta Vittime sulla Strada Statale 106 ha dichiarato che «non permetterà mai» che il Megalotto 3 della Statale 106 «diventi la nuova “Salerno – Reggio Calabria”: un’eterna incompiuta che in Calabria ha fatto la fortuna della ‘Ndrangheta».

«Noi pretendiamo – ha aggiunto – che sull’Opera ci sia la massima trasparenza: che siano pubblicati i contratti, i verbali di consegna dei lavori e, più in generale, sia garantita la massima chiarezza possibile poiché la storia ci insegna che i famigerati “protocolli” firmati in prefettura per garantire la legalità nelle opere pubbliche non valgono un bel nulla».

«Per questa ragione – si legge in una nota – apprezziamo la scelta del deputato Francesco Sapia di interrogare il ministro competente affinché si possa finalmente capire se il verbale della consegna dei lavori del Megalotto 3 è stato firmato dal Contraente Generale Webuild con o senza riserva e se esiste un crono programma definito. Quest’ultimo, se esiste, deve essere pubblico: poiché è necessario che i tempi stabiliti alla realizzazione dell’Opera siano garantiti ma anche monitorati dai cittadini calabresi affinché siano rispettati. Sull’Opera, il Direttivo intende ribadire con chiarezza che non c’è nulla. Nulla di più di ciò che oggi ogni cittadino può tranquillamente vedere con i propri occhi recandosi sull’intero tracciato lungo circa 40 chilometri. Non esiste un campo base. Non sono impegnati nemmeno un decimo dei 2.000 operai previsti per la realizzazione dell’Opera. C’è solo la forte preoccupazione che siano davvero stati utilizzati 130 milioni di euro (pari al 10%), per realizzare il nulla più assoluto…».

«Ancor più apprezzabile – si legge ancora – è la seconda interrogazione presentata dall’on. Sapia. Quest’ultima riguarda l’intervento di ammodernamento previsto sulla strada Statale 106 nel tratto compreso tra Sibari e Corigliano-Rossano. È bene evidenziare che lo stesso sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, ha ammesso che per questo intervento mancano la metà delle risorse necessarie mentre non ha spiegato quale sia la provenienza dei fondi che ritiene di avere a disposizione. Anche qui, condividiamo l’interrogazione dell’on. Sapia che si limita a chiedere al Ministro come intende finanziare entro la fine dell’anno la metà delle risorse che mancano per realizzare l’intervento».

«Il Direttivo – prosegue la nota – ritiene che non vi siano neanche le risorse annunciate ma su questo ovviamente ci riserviamo – come sempre – di informare i cittadini appena avremo informazioni certe e verificate. A tal proposito, chiediamo pubblicamente all’on. Sapia di poter acquisite le risposte formali alle sue interrogazioni e di avvisarci qualora il Ministro dovesse cogliere l’opportunità di non rispondere».

«Il Direttivo dell’Odv. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – conclude la nota – non permetterà mai che la politica romana insieme ad una certa politica presente sul territorio possa continuare a prendere in giro i cittadini così come è avvenuto in passato. Noi siamo i primi ad auspicare che gli annunci e gli impegni assunti dal Governo siano veri e che vi sia un piano previsto di finanziamento per l’ammodernamento della strada Statale 106 da Sibari fino a Reggio Calabria ma saremo intransigenti nei confronti di chiunque se dovessimo scoprire che anche questa volta, questo argomento delicato e sentito dall’intera Calabria, è stato utilizzato per promuovere propaganda politica di bassissimo profilo». (rrc)

Al via deroga per dibattito pubblico sulla statale 106

Al via al dibattito pubblico per l’intervento sulla Strada Statale 106, nel tratto denominato “Itinerario in variante su nuova sede Catanzaro-Crotone dallo svincolo di Simeri Crichi (Cz) al km 17+020 della Ss106 Var A allo svincolo di Passovecchio (Kr) al km 250+800 della Ss106”.

Lo ha reso noto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Domenica Catalfamo, a seguito dell’autorizzazione, da parte della Giunta regionale, all’Anas per la deroga del dibattito pubblico.

«Lo scorso 13 gennaio – spiega una nota dell’assessorato –, la Giunta regionale aveva dichiarato l’intervento di particolare interesse pubblico e rilevanza sociale, dando mandato al dipartimento regionale alle Infrastrutture di acquisire l’adesione delle amministrazioni locali interessate».

«Preso atto dell’adesione della maggioranza dei consigli comunali e provinciali interessati – è scritto ancora –, per gli effetti della suddetta delibera, l’Anas verrà autorizzato alla deroga al dibattito pubblico sugli studi progettuali in corso. Utilizzando una possibilità introdotta dal “Decreto semplificazione” si salta una fase procedurale nell’iter autorizzativo che comporta spesso notevoli lungaggini che si traducono anche in 6-12 mesi di attesa per giungere all’approvazione del progetto».

«Si tratta – continua la nota – di un’opera di estremo rilievo che avvicinerà un bacino di oltre 500mila abitanti della provincia di Crotone a Catanzaro e a Lamezia e, conseguentemente, al resto della Calabria e dell’Italia. Nei prossimi giorni, la decisione sarà notificata ad Anas affinché vengano avviate le successive fasi nel progetto accelerando così il complesso iter per la realizzazione di una grande opera attesa da tempo e che contribuirà a un concreto impulso allo sviluppo socio-economico del territorio interessato. Per dare concretezza al processo avviato, l’opera è stata inclusa tra le proposte che la Regione ha avanzato nell’ambito del nuovo contratto di programma trasmesso al Mims».

«La semplificazione del complesso iter autorizzativo per l’avvio dei lavori – ha dichiarato Catalfamo –, è coerente con l’obiettivo primario dell’assessorato regionale alle Infrastrutture, che mira ad avviare ogni possibile attività che conduca a un adeguato sistema dei trasporti regionale anche attraverso lo snellimento delle procedure e l’accelerazione della realizzazione delle opere, fruendo di ogni possibilità giuridica contenuta nel decreto “Semplificazione” in materia di contratti pubblici». (rcz)

Sulla Statale 106 «non è un problema economico»

di FABRIO PUGLIESE* – L’altro ieri, nella città di Corigliano-Rossano, vi è stata un’altisonante iniziativa (o se preferite una “passerella” come l’ha definita qualcuno), che ha visto presenti i due Sottosegretari del Governo, l’on. Dalila Nesci e l’on. Giancarlo Cancelleri.

L’iniziativa è stata indetta al fine di presentare il progetto definitivo di un tratto della Statale 106 compreso tra Sibari e Corigliano-Rossano che, per la stessa ammissione del sottosegretario Cancelleri, al momento non è finanziato poiché mancano più della metà dei 400 milioni di euro previsti per realizzare l’opera.

A chi chiede all’on. Cancelleri dove troverà le risorse che mancano, lui risponde un po’ seccato: «non è un problema quello economico».

Lo stesso sottosegretario Cancelleri sarà entro fine mese a Crotone per annunciare chissà quale bella notizia sulla Variante al Megalotto 6 (Crotone – Catanzaro), e sul tratto di Statale 106 tra Mandatoriccio e Crotone. Ovviamente, come è avvenuto a Corigliano-Rossano, se qualche giornalista gli chiederà giustamente «se l’Opera è finanziata», risponderà di no, oppure in alternativa dirà che lo è solo in parte per poi concludere – che «non è un problema quello economico».

Tutto questo mentre oggi il viceministro alle Infrastrutture della Lega, Alessandro Morelli, è in visita a Locri per incontrare i sindaci dell’area Jonica sul tema dello sviluppo della strada statale 106 Jonica.

Il fatto che vi sia tutto questo chiacchiericcio, privo di ogni sostanza, è certamente dovuto al fatto che in Calabria ci avviciniamo sempre più rapidamente alle elezioni regionali, e tutti i partiti al Governo accusano una evidente difficoltà con il territorio che vuole risposte che non ha e che non avrà però, questa volta, c’è di più.

Alla fine di aprile, verrà presentato all’Europa il Recovery Plan. In termini di infrastrutture, in Calabria c’è poco, e riguarda l’alta velocità ferroviaria sulla costa tirrenica, mentre sulla jonica non c’è proprio nulla. Come giustificare tutto questo? Con un vorticoso giro di propaganda demagogica, in cui si presenta ogni due settimane un progetto definitivo, che però non è finanziati anche perché «non è un problema quello economico».

In una regione diversa, più di qualcuno si alzerebbe per lanciare all’oratore di turno ed a chi lo accompagna uova e pomodori. In altre, ancora non esiterebbero a dargli del “buffone” mentre in Calabria, è noto, tutti applaudono e si dicono entusiasti perché finalmente il Governo ha risolto un atavico problema con un progetto definitivo non finanziato, perché «non è un problema quello economico».

Poi, però, ci si chiede: perché la Calabria è la regione più povera d’Italia? Quale è la relazione che lega questo dato al fatto che la Calabria è anche la regione che ha meno infrastrutture in Europa? La risposta è semplice ed è contenuta in prezioso detto antico: “senza soldi non si cantano messe”.

In Calabria sono necessarie infrastrutture non solo stradali ma, prima ancora, è necessario un cambio culturale: non si può applaudire un uomo sol perché è un Sottosegretario al Governo mentre parla di un progetto definitivo di un’opera non finanziata. Né si può accettare che affermi che «non è un problema quello economico».

Gli annunci del Sottosegretario si scioglieranno come neve al sole molto prima di quanto s’immagina. Per questa ragione, c’è solo da sperare che in futuro possa accadere che in Calabria arrivino ministri e sottosegretari solo quando c’è da inaugurare l’Opera realizzata ed ultimata, e che i calabresi imparino ad avere un po’ di dignità: quella che serve, per non fare sempre la figura di chi, ancora oggi nel 2021, ha l’anello al naso sa tal punto da credere persino a chi viene a raccontarci che «non è un problema quello economico». (rrc)

*ex Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”