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Fabio Pugliese

Sulla Statale 106 «non è un problema economico»

di FABRIO PUGLIESE* – L’altro ieri, nella città di Corigliano-Rossano, vi è stata un’altisonante iniziativa (o se preferite una “passerella” come l’ha definita qualcuno), che ha visto presenti i due Sottosegretari del Governo, l’on. Dalila Nesci e l’on. Giancarlo Cancelleri.

L’iniziativa è stata indetta al fine di presentare il progetto definitivo di un tratto della Statale 106 compreso tra Sibari e Corigliano-Rossano che, per la stessa ammissione del sottosegretario Cancelleri, al momento non è finanziato poiché mancano più della metà dei 400 milioni di euro previsti per realizzare l’opera.

A chi chiede all’on. Cancelleri dove troverà le risorse che mancano, lui risponde un po’ seccato: «non è un problema quello economico».

Lo stesso sottosegretario Cancelleri sarà entro fine mese a Crotone per annunciare chissà quale bella notizia sulla Variante al Megalotto 6 (Crotone – Catanzaro), e sul tratto di Statale 106 tra Mandatoriccio e Crotone. Ovviamente, come è avvenuto a Corigliano-Rossano, se qualche giornalista gli chiederà giustamente «se l’Opera è finanziata», risponderà di no, oppure in alternativa dirà che lo è solo in parte per poi concludere – che «non è un problema quello economico».

Tutto questo mentre oggi il viceministro alle Infrastrutture della Lega, Alessandro Morelli, è in visita a Locri per incontrare i sindaci dell’area Jonica sul tema dello sviluppo della strada statale 106 Jonica.

Il fatto che vi sia tutto questo chiacchiericcio, privo di ogni sostanza, è certamente dovuto al fatto che in Calabria ci avviciniamo sempre più rapidamente alle elezioni regionali, e tutti i partiti al Governo accusano una evidente difficoltà con il territorio che vuole risposte che non ha e che non avrà però, questa volta, c’è di più.

Alla fine di aprile, verrà presentato all’Europa il Recovery Plan. In termini di infrastrutture, in Calabria c’è poco, e riguarda l’alta velocità ferroviaria sulla costa tirrenica, mentre sulla jonica non c’è proprio nulla. Come giustificare tutto questo? Con un vorticoso giro di propaganda demagogica, in cui si presenta ogni due settimane un progetto definitivo, che però non è finanziati anche perché «non è un problema quello economico».

In una regione diversa, più di qualcuno si alzerebbe per lanciare all’oratore di turno ed a chi lo accompagna uova e pomodori. In altre, ancora non esiterebbero a dargli del “buffone” mentre in Calabria, è noto, tutti applaudono e si dicono entusiasti perché finalmente il Governo ha risolto un atavico problema con un progetto definitivo non finanziato, perché «non è un problema quello economico».

Poi, però, ci si chiede: perché la Calabria è la regione più povera d’Italia? Quale è la relazione che lega questo dato al fatto che la Calabria è anche la regione che ha meno infrastrutture in Europa? La risposta è semplice ed è contenuta in prezioso detto antico: “senza soldi non si cantano messe”.

In Calabria sono necessarie infrastrutture non solo stradali ma, prima ancora, è necessario un cambio culturale: non si può applaudire un uomo sol perché è un Sottosegretario al Governo mentre parla di un progetto definitivo di un’opera non finanziata. Né si può accettare che affermi che «non è un problema quello economico».

Gli annunci del Sottosegretario si scioglieranno come neve al sole molto prima di quanto s’immagina. Per questa ragione, c’è solo da sperare che in futuro possa accadere che in Calabria arrivino ministri e sottosegretari solo quando c’è da inaugurare l’Opera realizzata ed ultimata, e che i calabresi imparino ad avere un po’ di dignità: quella che serve, per non fare sempre la figura di chi, ancora oggi nel 2021, ha l’anello al naso sa tal punto da credere persino a chi viene a raccontarci che «non è un problema quello economico». (rrc)

*ex Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”