UNIVERSITÀ MAGNA GRAECIA: CATANZARO
ATTRAE STUDENTI IN CERCA D’ECCELLENZA

di GIOVANNI CUDADesidero fornire alcune precisazioni sulla nostra Università, soprattutto per infondere fiducia ai giovani e rassicurarli sull’ottimo stato di salute del nostro Ateneo che è in grado di offrire una didattica moderna, multidisciplinare e di qualità e una ricerca di elevato spessore.

Ritengo necessario fare questa precisazione fornendo i dati obiettivi relativi agli ultimi 15 anni di attività, proprio per mettere a tacere le incomprensibili polemiche e le insinuazioni apparse in questi ultimi mesi sugli organi di stampa relative alla nostra Università che possono confondere i giovani calabresi favorendo la loro emigrazione per motivi di studio in altre Regioni italiane.

Se ciò accadesse sarebbe un danno irrimediabile per la nostra Regione tale da compromettere definitivamente la crescita economica e sociale della nostra popolazione.

Ecco, dunque, i dati più rilevanti relativi agli ultimi 15 anni (2009-2023) sui principali indicatori espressione di qualità e di crescita dell’Ateneo Magna Graecia di Catanzaro.

Corsi di Laurea: siamo passati da 19 Corsi di Laurea nell’anno 2009/10 a ben 38 nel corrente anno accademico con un significativo incremento nel numero e nella qualità dell’offerta formativa caratterizzata da una forte multidisciplinarietà. Solo per fare un esempio, vale ricordare l’attivazione di nuovi corsi di studio come Psicologia cognitiva, psicologia forense e criminologica, biotecnologie molecolari per la medicina personalizzata, scienze biologiche per l’ambiente che si aggiungono ai Corsi di studio più tradizionali che comprendono le scienze giuridiche, storiche, economiche e sociali, l’area ingegneristica (triennale e magistrale) e l’area biomedico-farmacologica.

Il significativo incremento dei Corsi di Laurea e la varietà dell’offerta formativa hanno determinato una forte crescita delle immatricolazioni che sono passate da 2.171 nell’anno 2010 a ben 3.372 nel corrente anno con un incremento del 55%. Un risultato straordinario e in controtendenza rispetto al resto del Paese che ha visto un decremento del numero di iscritti nelle Università.

Dottorati di ricerca: siamo passati da 4 Corsi di Dottorato con 45 iscritti/anno nell’anno 2009/10 a ben 13 Corsi di Dottorato con un totale di 99 iscritti/anno. Anche in questo caso, il nostro Ateneo ha aumentato in modo significativo il numero e la multidisciplinarietà dei Corsi con l’obiettivo alto di preparare i giovani laureati all’inserimento nel mondo del lavoro e, in particolare all’inserimento nel mondo accademico. I giovani dottori di ricerca, molti dei quali sono calabresi che hanno studiato con noi, saranno infatti i professori del domani che contribuiranno alla crescita della nostra bella Università.

Assegni di ricerca: siamo passati da 42 nel 2009/2010 a 150 nel corrente anno. Gli assegni di ricerca sono stati prevalentemente conferiti a giovani laureati calabresi per consentire loro il proseguimento dell’attività di ricerca nell’Ateneo, indispensabile per la formazione scientifica e la futura carriera accademica. Ne è testimone, il significativo numero di nuovi ricercatori assunti nel nostro Ateneo, tutti con una brillante attività scientifica.

Scuole di Specializzazione: siamo passati da 19 Corsi di Specializzazione nel 2009/2010 con 83 iscritti a ben 32 Corsi di Specializzazione con 798 iscritti nel corrente anno. È un risultato eccezionale se si tiene conto delle normative attuali molto rigorose sulle Scuole di Specializzazioni, che è stato possibile raggiungere anche grazie all’intervento illuminato della Regione Calabria e, in particolare del Presidente Occhiuto, che hanno dato un contributo notevole all’ampliamento dei posti di Specializzazione.

Si tratta di un’opportunità molto importante, specie in un momento drammatico come l’attuale che vede una carenza marcata dei medici nel territorio calabrese. Mi piace sottolineare che la maggior parte degli specializzandi del nostro Ateneo sono stati e saranno assunti negli Ospedali per tamponare la carenza dei medici e al tempo stesso migliorare l’offerta sanitaria.

Personale docente: siamo passati da 224 professori (74 ordinari, 39 associati, 111 ricercatori nell’anno 2009/2010) a ben 345 professori (86 ordinari, 136 associati, 123 ricercatori) nel corrente anno accademico. Questi numeri testimoniano il grande sforzo fatto dall’Ateneo per rispondere alle esigenze dei giovani e del territorio, con l’obiettivo forte di garantire una formazione adeguata e di qualità. Il dato più clamoroso è la creazione di un’Università calabrese in cui la maggior parte del corpo docente è di origine calabrese che si è formata presso il nostro Ateneo e vive e lavora in Calabria.

Pubblicazioni scientifiche: siamo passati da 335 nell’anno 2009 a 1331 nell’anno 2023. Si tratta di un numero enorme di pubblicazioni scientifiche peer-reviewed che esprime molto bene la multidisciplinarietà della ricerca nel nostro Ateneo e al tempo la rilevanza dei progetti scientifici in corso. Ormai in tutto il mondo la qualità delle Università è misurata sulla base delle pubblicazioni prodotte che sono il risultato tangibile dell’attività scientifica della comunità accademica.

La rilevanza dell’attività scientifica della nostra Università è testimoniata dalla classifica della Via Academy che censisce gli scienziati più prestigiosi che abbiano almeno 30 di H-index. In questa classifica pubblica (https://topitalianscientists.org/top-italian-scientists-by-university), la nostra Università è in ottima posizione a livello nazionale e prima tra gli Atenei calabresi con 55 Top Italian Scientists (Tis). Questo risultato, già clamoroso in sé, diventa ancora più eclatante se il numero dei Tis viene rapportato al numero totale dei docenti dell’Ateneo (nel nostro caso, 55/345 pari al 15,9%). Questa proporzione assume una particolare rilevanza nel confronto con le altre prestigiose Università: si pensi che l’Università Federico II di Napoli, prima tra le Università meridionali per numero di Tis, ha un rapporto Tis/docenti pari al 5,2%, una proporzione di gran lunga inferiore a quella del nostro Ateneo che risulta così la prima Università del Sud.

Mi piace concludere questo breve ma chiarificatore intervento con un messaggio ai giovani calabresi: ragazzi non date ascolto alle maldicenze ma guardate ai dati obiettivi. Solo così riuscirete ad avere un’opinione corretta sull’Università Magna Graecia di Catanzaro che Vi permetterà di studiare con fiducia nella nostra Regione acquisendo una formazione moderna, innovativa e di qualità, unica possibilità per avere successo nella vita. (gc)

 

[Giovanni Cuda è Rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro]

Giovedì all’Umg giornata di studi su “Connettere gli ecosistemi”

Giovedì 16 maggio, all’Università Magna Graecia di Catanzaro, si terrà la Giornata di studi Connettere gli ecosistemi: uomo, animale e ambiente e la loro gestione sanitaria responsabile organizzata dal prof. Domenico Britti.

Dopo il saluto del Rettore, prof. Giovanni Cuda, sono previsti gli interventi del prof. Antonino De Lorenzo dell’Università di Tor Vergata, del prof. Federico Infascelli e del prof. Vincenzo Veneziano dell’Università di Napoli Federico II, con la partecipazione del dott. Floriano Faragò, direttore Interregionale del Ministero della Salute UVAC-PCF Piemonte Valle D’Aosta e del dott. Franco Foglia Dirigente Asp di Crotone.

Durante la giornata verranno proiettati alcuni estratti del film Figli del Minotauro/storie di uomini e animali, il documentario di Eugenio Attanasio che ha rappresentato in Italia e all’estero la transumanza della podolica calabrese. L’anno scorso “Figli del Minotauro” film e volume sono stati presentati al Salone del Libro di Torino, dove anche quest’anno (da oltre nove) Attanasio è presente con le sue opere su Vittorio De Seta e Tony Gaudio. A sostegno e promozione del film e del libro si è formato un gruppo di operatori culturali,  “figli del Minotauro” appunto, composto fra gli altri da  Domenico Levato, Giuseppe Gallucci, Elisabetta Grande, Elia Panzarella, Luigi Stanizzi.

Un esperimento che diventa un oggetto tattile, visivo e sonoro, per diffondere il film documentario pluripremiato in Italia e all’estero girato da Eugenio Attanasio, con la partecipazione dell’etnomusicologo Antonello Ricci, sulla transumanza portata avanti dalla famiglia Mancuso.  Nel cast figurano Franco Primiero, Mattia Isaac Renda, Francesco Stanizzi, Gianluca Cortese, Salvatore Gullì, Alessandra Macchioni.

Crediamo di aver acquisito una comprensione della fisiologia e della patofisiologia umana, nonché delle necessità per la sua sopravvivenza. Tuttavia, ci sorprendiamo continuamente di quante scoperte giornaliere ancora influenzino la salute umana. Lo stesso vale per gli animali che utilizziamo per il cibo e quelli che condividono le nostre case, spesso alleviando la nostra solitudine. Quando consideriamo l’ambiente, spesso adottiamo una prospettiva puramente materialistica: la terra è terra, l’acqua è acqua, e così via.

Un esempio tangibile è la terra stessa, che quando è sana è ricca di vita: batteri azoto-fissatori, piccoli vermi, crostacei e altre creature che la rendono non solo un substrato per le piante ma una fonte di nutrimento e vitalità per esse. Nel corso di questo terzo millennio, emerge un nuovo paradigma che richiede una maggiore consapevolezza dell’interconnessione e dell’equilibrio degli ecosistemi. La nostra salute è intrinsecamente legata a quella degli animali, delle piante e dell’ambiente in generale.

In questo contesto, riflettiamo su un antico principio che assume rinnovata importanza: la transumanza. Questo antico rituale rappresenta il movimento dell’uomo e degli animali da un ambiente all’altro, per sfruttare le risorse della terra e consumare i prodotti stagionali che essa offre. L’erba dei pascoli, quando trasformata dagli animali, diventa nutrimento genuino che promuove equilibrio, armonia e salute umana.

Tuttavia, il progressivo abbandono delle montagne e delle campagne ha portato a un aumento delle specie sinantrope, delle quali spesso sappiamo poco o nulla riguardo al loro stato sanitario. Promuovere la sostenibilità richiede una rivalutazione del nostro ruolo e delle nostre priorità alimentari, nonché delle nostre responsabilità nei confronti della terra, che non ci appartiene ma che dobbiamo preservare come risorsa vitale per le generazioni future. Connettere meglio gli ecosistemi di uomo-animale e ambiente, attraverso l’attivazione di una gestione sanitaria responsabile, è solo l’inizio. Per ottenere questa connessione, è necessario non solo riscoprire le pratiche del passato, come la transumanza, ma anche adattarle come nuovi paradigmi di armonia e sostenibilità con il nostro pianeta ospitante. (rcz)

CATANZARO – All’Umg il convegno “In dialogo con Vito Teti”

Domani mattina, alle 9.30, all’Università Magna Grecia di Catanzaro, nell’Aula Giovanni Paolo II del Dipartimento di Giurisprudenza,  Economia e Sociologia, si terrà il convegno sul tema La Restanza.

L’iniziativa si inserisce nelle attività del Knowledge Café del Diges dell’Umg (Dipartimento di Eccellenza, Mur, 2023-2027) che intende affrontare tematiche di alto valore scientifico e di concreto riscontro nella realtà territoriale. Il problema dell’emigrazione dal sud Italia e lo spopolamento dei paesi pongono interrogativi complessi e di vasta portata su cui tutti siamo sollecitati a riflettere.

Il convegno sarà aperto dal Magnifico Rettore dell’Umg, prof. Giovanni Cuda, e dalla Direttrice del Diges, prof.ssa Aquila Villella. Parteciperanno all’iniziativa l’illustre antropologo calabrese Vito Teti e in qualità di discussants il prof. Cleto Corposanto (Ordinario di Sociologia generale – Università di Catanzaro), il prof. Massimo Fotino (Docente a contratto di Mercato del lavoro e progettazione sociale – Università di Catanzaro), il prof. Tommaso Greco (Ordinario di Filosofia del diritto – Università di Pisa),e il prof. Alberto Scerbo (Ordinario di Filosofia del diritto – Università di Catanzaro).

Nella seconda parte dell’incontro, sarà dato ampio spazio  agli studenti e alle studentesse dei corsi di Antropologia sociale e medica e di Antropologia giuridica dell’Università Catanzaro con i loro elaborati: video, interviste e domande che rivolgeranno al Prof. Teti.

L’iniziativa coinvolgerà, inoltre, anche alcune classi degli Istituti di Istruzione Superiore della città di Catanzaro e Lamezia Terme. Il coordinamento dei lavori è affidato alla prof.ssa Paola Chiarella (docente Associata di Filosofia del diritto dell’Università di Catanzaro). (rcz)

All’Università Magna Graecia si è parlato dell’assistenza territoriale

Si è parlato delle nuove sfide per disegnare il futuro della sanità nel corso del convegno La riforma dell’assistenza territoriale: Tra disegno e sfide dell’implementazione, svoltosi nei giorni scorsi all’Università Magna Graecia di Catanzaro.

Si è trattato di un importante evento scientifico, promosso dal Centro di Ricerca in Health and Innovation dell’Ateneo di Catanzaro, che ha focalizzato l’attenzione sul Dm. 77/2022, che è stato aperto dal Rettore, Giovanni Cuda e coordinato dalla responsabile del Convegno scientifico, prof.ssa Marianna Mauro.

 La riforma dell’assistenza territoriale definisce un nuovo modello organizzativo del Servizio Sanitario Nazionale mirando a una sanità più vicina alle persone e al superamento delle disuguaglianze e sono tante le sfide emerse nell’ambito del convegno in termini di implementazione e di riorganizzazione. 

Nel corso del convegno si è posta l’attenzione sulle aree di indeterminatezza che riguardano la vocazione e il target dei servizi delle strutture sanitarie e i modelli organizzativi, le responsabilità nella gestione dei nuovi setting di cura, il ruolo delle case di comunità, la telemedicina e le problematiche connesse alle cure di transizione. 

All’esito del convegno, anche grazie alle relazioni e alla tavola rotonda, coordinata dalla dott.ssa Cristina Matranga (Direttore generale dell’ASL Roma 4), è emersa la necessità delle regioni di ridisegnare il sistema.  Le finalità principali sono: assicurare cure a bassa intensità assistenziale sempre più capillari e corrispondenti ai reali bisogni territoriali, ragionare e superare le criticità connesse allo sviluppo dei modelli territoriali, rispondere agli standard previsti dal D.M. 77/2022, reperire personale specializzato con particolare riferimento alla figura degli infermieri. 

L’impatto del Dm 77 è qualificabile attraverso il raggiungimento di diversi standard, tra questi si segnalano: la creazione di un distretto sanitario ogni 100,000 abitanti, la creazione di una Casa della Comunità Hub (CdC), intesa quale primo luogo di cura, ogni 40,000-50,000 abitanti, le case della Comunità spoke e gli ambulatori di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta; un consultorio di Famiglia ogni 20.000 abitanti; un infermiere di Famiglia o di Comunità ogni 3.000 abitanti; un’unità di continuità assistenziale ogni 100.000 abitanti; un Ospedale di Comunità con 20 posti letto ogni 100.000 abitanti; 1 Hospice con almeno 8 posti letto ogni 10.000 abitanti. 

Nell’ambito del convegno scientifico, è stata, inoltre, evidenziata l’importanza e l’efficacia della Telemedicina e l’esperienza di grande successo della piattaforma di telemedicina avviata dall’Azienda Ospedaliera Universitaria per fornire un migliore supporto ai pazienti attraverso gli innovativi servizi di televisita, teleconsulto, teleconsulenza medico-sanitaria, teleassistenza, telemonitoraggio, telecontrollo e teleriabilitazione. (rcz)

All’UMG il convegno sulla tutela dei confini del Paese e di difesa del territorio

Domani mattina, alle 9, all’Università Magna Graecia di Catanzaro, si terrà il convegno Interferenza illecita e difesa dello spazio aereo nell’era dell’innovazione tecnologica: tra Renegade e droni killer.

L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività formative del Dottorato di ricerca in “Diritto della società digitale e dell’innovazione tecnologica”, è stata promosso dalla Cattedra di Diritto della navigazione, fiore all’occhiello del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, che partecipa dal 2015 a un progetto di ricerca internazionale finanziato dal Ministerio español de Ciencia e Innovación y por la Agencia Estatal española de Investigación avente ad oggetto «El transporte ante el desarrollo tecnológico y la globalización: nuevos desafíos jurídicos del sector marítimo y portuario», in partenariato con la Universidad De País Vasco di Bilbao.

Obiettivo del convegno, quello di approfondire l’esigenza di conciliare la tutela dei confini del Paese e di difesa del territorio e della comunità stanziata sulla terraferma con la salvaguardia di valori protetti dalla Costituzione della Repubblica.

Al dibattito, che sarà coordinato dal prof. Umberto La Torre, ordinario di Diritto della navigazione dell’UMG, interverranno: il Generale Claudio Gabellini, Comandante del Comando Operazioni Aerospaziali, il Colonnello Alfonso Ariu, il prof. Fulvio Gigliotti, ordinario di Diritto Privato dell’UMG e coordinatore del Corso di Dottorato di ricerca, il prof. Alberto Scerbo, ordinario di Filosofia del Diritto dell’UMG, il prof. Andrea Cardone, ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico presso l’Università degli Studi di Firenze; il prof. Domenico Siciliano, associato di Filosofia del Diritto dell’Università degli Studi di Firenze e il prof. Filippo Ruschi, associato di Filosofia del Diritto dell’Università degli Studi di Firenze.

Le relazioni in programma saranno incentrate sul tema trasversale della sicurezza del traffico e della difesa dello spazio aereo, talvolta in una incerta zona limite, al confine tra l’esercizio della sovranità territoriale e la tutela dei diritti fondamentali. La questione di fondo, che ha dato il via all’organizzazione del convegno, è se un aeromobile civile destinato al trasporto di persone, ex art. 743 c. nav., possa considerarsi formato da forze nemiche ove si trovi sotto illegittimo impossessamento (cd. «hijacking»).  Durante l’evento, saranno approfondite le questioni relative alle regole d’ingaggio (Rules of Engagement) e alla possibilità dell’uso della forza contro un aeromobile che minacci un obiettivo civile (c.d. Renegade).

L’abbattimento del Renegade ha sollevato, infatti, un acceso dibattito in Germania ove, sul punto, lo Stato è intervenuto con una legge nel 2005. La legge tedesca è stata resa pubblica e ha consentito l’apertura di un tormentato dibattito che ha coinvolto una intera nazione ed è sfociato, in sede giurisdizionale, nella pronuncia di incostituzionalità della legge stessa nella parte in cui in cui legittimava il Ministro della difesa a ordinare la distruzione di un aeromobile civile che potesse essere utilizzato «contro la vita di esseri umani». In Italia la questione non è stata ancora affrontata dal Parlamento. Il sacrificio delle persone (equipaggio e passeggeri) incolpevoli, imbarcate su un aereo utilizzato per un attentato contro la sicurezza dell’aviazione civile e abbattuto dai caccia intercettori, ha lo scopo di salvare chi è a terra, ma nega a quegli innocenti la dignità che, inderogabilmente e sul medesimo piano di chi è sulla superficie, spetta loro.

Il contesto in atto sfugge a previsioni nette sul futuro. La massiva diffusione di droni nello spazio aereo, la ventilata entrata in esercizio di aeromobili senza pilota a bordo per il trasporto di cose e persone, il ricorso a procedure di emergenza, la cui forza vincolante risiede nel presidio della vita e della libertà, piegata, con una falsa rappresentazione delle realtà, per fini diversi e opposti alla ratio legis, hanno modificato uno scenario che sino a poco tempo fa appariva immodificabile. Il futuro appare incerto e potrebbe essere dominato da dispositivi capaci di replicare l’intelligenza umana, ma dotati di capacità di calcolo incommensurabilmente più elevate di quella dell’uomo. Si aprono dunque scenari inediti, dotati di straordinaria mutevolezza in cui ibridazioni, simbiosi e antinomie convivono senza apparente contraddizione, su cui è necessario focalizzare l’attenzione.

L’evento scientifico, per tali ragioni, propone un approfondimento sulla difficoltà di conciliare la tutela dei confini del Paese, per ovvie esigenze di difesa del territorio e della comunità stanziata sulla terraferma, con la salvaguardia di valori protetti dalla Costituzione della Repubblica. In questa prospettiva, il campo di indagine si allarga e coinvolge gli specialisti di diverse materie, dal costituzionalista al filosofo del diritto, che relazioneranno, nell’ambito del convegno, partendo dall’osservazione del dato che scaturisce dalla realtà viva delle operazioni aeree che sarà illustrata dai vertici della Aereonautica Militare Italiana. (rcz)

 

 

In Calabria è arrivata la campagna #Uniamoleforze

«È stato un bellissimo momento di confronto, che ci ha visto tutti uniti nel dare inizio ad un percorso condiviso con l’obiettivo di portare avanti fattivamente le diverse problematiche delle persone con malattie rare». È quanto ha dichiarato Daniela Concolino, direttore UOC Pediatria Specialistica e Malattie Rare, nel corso del convegno, svoltosi all’Università Magna Graecia di Catanzaro, dal titolo #Uniamoleforze organizzato dalla Uniamo – Federazione Italiana Malattie Rare, in collaborazione con la Regione Calabria.

Per Concolino è «forte la presenza delle istituzioni che hanno dimostrato sensibilità, prendendo un impegno nei confronti delle associazioni dei pazienti. Un grazie ancor più grande va alle varie testimonianze che hanno trasmesso con semplicità la realtà complessa che ogni giorno affrontano. Grazie ancora a tutti loro per lo stimolo quotidiano che ci danno».

In rappresentanza di Uniamo in Calabria, è intervenuto Antonio Vigoroso, che ha ribadito l’importanza della rete e della presa in carico globale dei pazienti: «L’obiettivo è realizzare una rete territoriale che possa effettuare una presa in carico globale della persona affetta da malattia rara, a partire dal percorso diagnostico».

«Questa rete deve poi comprendere i servizi socio-sanitari territoriali per l’erogazione dei farmaci del piano terapeutico – ha aggiunto – delle prestazioni di riabilitazione, dei presidi e degli ausili fino all’erogazione delle prestazioni relativa all’assistenza domiciliare sia infermieristica che di sostegno alla persona».

Filippo Urso, coordinatore Regionale Sifo Calabria, ha ribadito come «la Sifo ha seguito – passo dopo passo – il percorso parlamentare del Testo unico, confermando che il farmacista ospedaliero e dei servizi faraceutici territoriali svolge un ruolo fondamentale per assicurare certezza e governo organizzativo di terapie disponibili (e spesso salvavita) in tempi brevi, soprattutto per patologie rare».

Il direttore generale di Amc S.p.A, Luca Brancaccio, ha voluto ribadire il supporto e l’impegno aziendale nella diffusione della campagna di sensibilizzazione per le malattie rare: «per tali motivi, anche su impulso del Sindaco di Catanzaro prof. Nicola Fiorita – ha spiegato – si intraprenderanno tutte le azioni operative finalizzate ad una strategia di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla tematica delle malattie rare».

La presidente nazionale di Uniamo, Annalisa Scopinaro, dopo aver ricordato che è stato «approvato Piano Regionale sulle Malattie Rare, con la creazione di una corsia preferenziale nel Cup per le prenotazioni delle visita», ha auspicato che, le tante attività illustrate nel corso del convegno possano essere realizzate.

Tra le realtà presenti anche il Comitato centrale della Fno Tsrm e Pstrp: «Durante il convegno – ha dichiarato Giovanni De Biasi – sono emersi spunti preziosi ma soprattutto l’importanza di tutti, comprese le 18 professioni sanitarie all’interno della Fno Tsrm e Pstrp, che andrebbero coinvolte nella governance delle problematiche connesse a queste tematiche molto complesse. Proprio per questo infatti è stato avviato da poco anche in Calabria il coordinamento regionale Malattie Rare ed è auspicabile che a questo tavolo ci siano anche i rappresentanti delle professioni sanitarie tecniche, riabilitative e della prevenzione».

All’evento di oggi hanno partecipato anche i Presidenti degli Ordini Tsrm e Pstrp della regione Calabria: il dott Salvatore Liserre, la dottoressa Vincenza Piraino e il dottor Massimo Morgante(rcz)

Al via bando per il progetto “Magna Graecia Mediterranea” dell’Umg

Fino al 14 febbraio è possibile partecipare al bando Magna Graecia Mediterranea, progetto di cui è capofila l’Università Magna Graecia di Catanzaro e, come partner accademico, la “Mediterranea” di Reggio Calabria.

Il “patto” vuole proporre e realizzare corsi di studio, prevalentemente nelle discipline Stem, utili alla formazione di profili professionali innovativi e altamente specializzati in grado di soddisfare i fabbisogni espressi dal mondo del lavoro e dalle filiere produttive nazionali, nonché́ di migliorare e ampliare l’offerta formativa universitaria anche attraverso la sua integrazione con le correlate attività̀ di ricerca, sviluppo e innovazione.

Per quanto riguarda l’Università “Magna Græcia” di Catanzaro, i settori chiave sono due: quello “Sanitario”, che comprende ambiti di azione in campo biomedico, biotecnologico e farmaceutico, e quello delle “Tecnologie Digitali”, che riguarda le tecnologie Stem dedicate ai temi dell’informatica declinati in vari tipologie, potenziando ad esempio competenze emergenti come quelle richieste dalla Pubblica Amministrazione. La manifestazione di interesse è rivolta ad imprese, enti, istituzioni di ricerca pubblici o private, università, pubbliche amministrazioni e società pubbliche, che possono anche in forma di rete e/o partenariale, esprimere il proprio interesse alla sottoscrizione e a rendere disponibili le proprie competenze per le attività di progettazione, organizzazione e rendicontazione del Patto Territoriale.

I soggetti interessati dovranno manifestare i propri fabbisogni formativi, proporre e/o collaborare con l’Università per l’individuazione di percorsi di Alta Formazione, di Corsi di Laurea e di Dottorato, coerenti con quei fabbisogni.

Il coordinamento del progetto è affidato alla Scuola di Alta Formazione dell’Università degli Studi Magna Græcia di Catanzaro, che è a disposizione per eventuali chiarimenti sia telefonicamente (0961-3695838) che per email (altaformazione@unicz.it). 

Qui il link per partecipare al progetto. (rcz)

L’Università Magna Graecia attiva la formazione per il personale comunale di Catanzaro

Sono partite in questi giorni, per la prima volta, le giornate di formazione destinate ai dipendenti di Palazzo De Nobili di Catanzaro da parte dell’Università magna Graecia.

Ciò rientra nell’ambito della convenzione sottoscritta sette anni fa tra l’Ateneo e il Comune, in cui quest’ultimo concedeva una parte del Complesso Monumentale del San Giovanni, in comodato d’uso gratuito per le attività accademiche di Alta Formazione. L’attivazione delle giornate di formazione, che sono a titolo gratuito, era stata comunicata formalmente all’Amministrazione Comunale dal direttore della Scuola di Alta Formazione dell’UMG, il professore Stefano Alcaro.

Soddisfazione è stata espressa da Marinella Giordano, assessore con delega al Personale e Donatella Monteverdi, assessore con delega ai rapporti con l’Università, sottolineando come «a distanza di così tanti anni dalla firma della convenzione con l’UMG, finalmente si dà corpo per la prima volta a una delle previsione più importanti contenute nell’intesa».

«Un’opportunità preziosa per il nostro Ente ma che però era rimasta sostanzialmente lettera morta, nonostante la formazione del personale sia diventata nel tempo un requisito imprescindibile per l’efficienza e l’efficacia della pubblica amministrazione. È proprio per questo – scrivono ancora Giordano e Monteverdi – che la giunta Fiorita si è attivata subito per rendere concretamente operativo quell’articolo della convenzione tra Comune e università, trovando in quest’ultima la giusta sensibilità e piena disponibilità».

«Motivo per cui – hanno concluso – è giusto dare atto al professore Alcaro dell’impegno profuso non solo sul piano organizzativo, per garantire tempi rapidi nell’avvio delle attività, ma anche per avere garantito un corpo docente di alto profilo al personale comunale che sceglierà di far tesoro di questa importante opportunità».

Diverse e tutte di rilievo, le aree tematiche coinvolte. Si va da quella Manageriale Dirigenziale a quella Giudico Amministrativa e da quella Informatica a quella Socio Organizzativa, per finire a quella Specialistica che abbraccia vari ambiti: il nuovo codice degli appalti, la contrattualistica pubblica, il Terzo Settore, l’urbanistica e il Controllo del Territorio. Due le giornate tenute finora, che hanno suscitato grande interesse e sono state molto partecipate dal personale dell’Ente, il quale ha avuto la possibilità di confrontarsi utilmente con relatori specializzati, di considerevole valore scientifico. (rcz)

All’Umg partirà il Corso di Laurea magistrale in Scienze Riabilitative nelle professioni sanitarie

All’Università Magna Graecia di Catanzaro è stato istituito il corso di Laurea Magistrale in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie.

Si tratta di una nuova opportunità per gli studenti che provengono dai corsi di laurea triennale abilitanti all’esercizio di diverse professioni sanitarie.

Il corso di laurea magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie, di durata biennale, è finalizzato alla preparazione di professionisti sanitari dell’area della riabilitazione e ha lo scopo di fornire una più approfondita preparazione relativa alle esigenze riabilitative derivanti da processi patologici interessanti l’età evolutiva, adulta e geriatrica. Già presenti nell’offerta formativa degli anni passati i CdlM in  Psicologia Clinica e Neuroscienze, in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, Ingegneria Biomedica e Scienze e Tecniche dello Sport e delle Attività Motorie  Preventive e Adattate (INTERATENEO) per la Scuola di Medicina e Chirurgia.

Nella Scuola di Farmacia e Nutraceutica i CdlM presenti sono Biotecnologie per l’approccio One Health e Biotecnologie Molecolari per la Medicina Personalizzata mentre al Diges tra i CdlM troviamo Economia Aziendale e Management e Amministrazioni Pubbliche e Società.

L’Umg offre dunque una formazione a 360 gradi poiché, oltre ai Corsi di Laurea Magistrali a ciclo unico, i giovani potranno intraprendere un periodo di studi  triennale, poi uno magistrale arricchito con l’appena accreditato Corso di Laurea Magistrale in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie per poi poter dare ancora seguito ai propri studi con un  dottorato di ricerca che rappresenta il più alto grado di istruzione dell’ordinamento accademico.

Dottorati di Ricerca che, così come i Corsi di Laurea triennali e Magistrali, sono aumentati considerevolmente nel sessennio De Sarro, passando da quattro a tredici dando pertanto la possibilità di una formazione post-laurea in diversi ambiti di ricerca.  I Dottorati di Ricerca per l a.a. 2023/24, sono:  1)Biotecnologie per la Medicina Molecolare; 2)Intelligenza Artificiale, Ingegneria Biomedica e Informatica; 3) Oncologia Molecolare e Traslazionale; 4) Psicologia;

5)Scienze Biomediche Cliniche e Sperimentali;6) Scienze dell’Esercizio Fisico e dello Sport; 7) Scienze della Vita; 8)Scienze Mediche, Preventive e della Nutrizione per la Salute e la Longevità; 9) Scienze Tecniche e delle Professioni Sanitarie Applicate alla Sanità Pubblica;10) Tecnologie Digitali Applicate alla Medicina;11)Diritto della Società Digitale e dell’Innovazione Tecnologica; 12)Diritto ed Economia delle Transizioni e dello Sviluppo Sostenibile; 13) Ordine Giuridico ed Economico Europeo.

Un occhio di riguardo per numerosi Master di I° e II° livello, corsi di aggiornamento, nonché per i corsi TFA sostegno.

Straordinarie opportunità per tutti i giovani che vogliono formarsi con strumenti ed opportunità rare e di eccellenza nella propria terra, contribuendo, in tal modo, alla sua crescita. (rcz)

All’Umg si elegge il Senato Accademico

All’Università Magna Graecia di Catanzaro si elegge il nuovo Senato Accademico.

Il Seggio Elettorale è costituito dai Professori Francesco Ortuso (Presidente), Donato Cosco e dalla dott.ssa Sonia Bonacci, la Commissione Elettorale è invece composta dai Professori Paolo Falzea (Presidente), Antonio Procopio ed Olimpio Galasso.

A candidarsi per i Professori di I° Fascia i Professori Antonio Gambardella, Daniele Torella e Fulvio Gigliotti, per i Professori di II° Fascia hanno invece presentato le proprie candidature il Professore Eugenio Garafolo, la Professoressa Elena Augusta Andolina e la Professoressa Maria Cristina Caroleo, mentre per il Personale Tecnico Amministrativo si sono candidati il signor Tommaso Cristofaro e la signora Francesca Guzzi.

Unico candidato fra i Ricercatori il dottor Francesco Rania.

Il seggio elettorale è stato ubicato nel Campus Universitario, nel corpo H, livello -1, nell’Aula Magna A, e si è potuto votare nella giornata di mercoledì 19 luglio 2023 dalle ore 9.30 alle ore 17.00.

Al termine della giornata sono risultati eletti fra i Professori di I° Fascia Antonio Gambardella e Daniele Torella.

Eletti tra i Professori di II° Fascia i Professori Eugenio Garofalo, Maria Cristina Caroleo ed Elena Augusta Andolina.

Candidato eletto dei ricercatori il Dottor Francesco Rania.

Fra il Personale Tecnico Amministrativo il Dottore Tommaso Cristofaro.

Al Senato Accademico entrano a farne parte anche tre Direttori di Dipartimento: i Professori Arturo Pujia, Francesco Luzza ed Aquila Villella(rcz)