Umg e Commissario Zes insieme per lo sviluppo sociale

Mercoledì 21 giugno, alla Facoltà di Sociologia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro sarà firmata una convenzione tra il corso di laurea in Sociologia dell’Università Magna Grecia di Catanzaro, specializzata, tra l’altro, nello studio di discipline pertinenti lo sviluppo economico e sociale delle comunità e il Commissario Zes Calabria, guidato da Giosy Romano.

«Creare sviluppo non basta. Non è sufficiente il vantaggio economico – viene evidenziato in una nota –. È necessario che lo sviluppo produca anche valore sociale attraverso la partecipazione delle comunità locali, la promozione dell’occupazione e il rispetto dell’ambiente con una forte azione di sostenibilità. In una parola lo sviluppo deve creare benessere e non solo profitto».

La collaborazione sarà inaugurata con un seminario in programma alle 12, nella sede di Sociologia in Scesa eroi a Catanzaro che permette agli studenti di acquisire crediti formativi.

In particolare gli obiettivi dell’accordo (che ha la durata di tre anni tacitamente rinnovabili in ulteriori tre) riguardano i seguenti aspetti: Ricerca e sviluppo: saranno promossi progetti di ricerca congiunta e la condivisione di risorse, dati e informazioni per favorire la collaborazione tra gli enti associati; Programmi di formazione e sensibilizzazione: saranno sviluppati programmi di formazione e sensibilizzazione sulla sostenibilità sociale, rivolti agli operatori, alle aziende e alle comunità coinvolte nella Zes. Tali programmi potranno includere seminari, workshop, corsi di formazione e altre iniziative educative; Coinvolgimento delle comunità locali: gli enti associati promuoveranno il coinvolgimento attivo delle comunità locali nella pianificazione e nella gestione delle attività all’interno della Zes. Saranno organizzate consultazioni pubbliche e incontri partecipativi per favorire il dialogo tra le parti interessate e per acquisire una migliore comprensione delle esigenze, delle prospettive e delle sfide delle comunità locali.

 

Monitoraggio e valutazione dell’impatto sociale: saranno sviluppati sistemi di monitoraggio e valutazione dell’impatto sociale delle attività all’interno della Zes al fine di identificare e affrontare eventuali impatti negativi e promuovere pratiche di miglioramento continuo. Il corso di laurea apporterà il loro supporto tecnico e scientifico per la progettazione e l’implementazione di tali sistemi, fornendo indicazioni metodologiche e supporto analitico; Progetti di innovazione sociale: saranno promossi e sostenuti progetti di innovazione sociale all’interno della Zes. Il corso di laurea faciliterà l’identificazione e il sostegno di imprenditori sociali, studenti e ricercatori che desiderano sviluppare progetti o lavori di tesi centrati sull’innovazione sociale; Scambio di conoscenze e risorse: gli enti associati si impegnano a promuovere lo scambio di conoscenze, competenze, risorse e buone pratiche nel campo della sostenibilità sociale, favorendo la collaborazione tra loro. Saranno organizzati incontri regolari, workshop e altre forme di scambio e divulgazione delle conoscenze, al fine di favorire la diffusione delle esperienze e delle soluzioni innovative. (rcz)

L’Università Magna Graecia incontra il territorio

Domani,  alle 10, nella Sala Lucernario del Castello del San Giovanni di catanzaro, si terrà la conferenza stampa di presentazione dei nuovi corsi di Alta Formazione dell’Università Magna Graecia di Catanzaro.

Saranno presenti: il Rettore, Giovambattista De Sarro; il direttore della Scuola di Alta Formazione, Stefano Alcaro; la vicepresidente della Regione Calabria con delega alle attività formative, Giuseppina Princi ed i principali stakeholders di Enti pubblici e privati, per stimolare la definizione di nuovi corsi, interpretando le esigenze formative del territorio e delle realtà coinvolte.
Inoltre, durante la conferenza stampa, si annuncerà la prossima attivazione di un modulo innovativo di cine-didattica che sarà svolto mensilmente nella stessa sala del Lucernario della SAF, organizzato da associazioni studentesche e docenti dei corsi di laurea dell’Ateneo. (rcz)

L’OPINIONE / Daniela Palaia: L’Università di Catanzaro non è riuscita a farsi protagonista

di DANIELA PALAIA – Fa sicuramente piacere leggere che nella realizzazione del più grande telescopio solare d’Europa sono coinvolte anche tre università italiane, tra cui l’Unical di Cosenza. Fa piacere, come lo fanno le tante notizie, nei più svariati campi, che contribuiscono a sfatare lo stereotipo di una Calabria marginale, tutta arretratezza e malaffare.

Fa sicuramente piacere, ma purtroppo lascia in bocca un retrogusto amaro ai catanzaresi che leggono notizie di tutt’altro segno, a proposito dell’Università Magna Graecia che ha sede nel capoluogo di regione e che proprio quest’anno festeggia i venticinque anni dalla sua nascita. Notizie che impongono una riflessione seria, scevra da ipocrisie di facciata e, se necessario, impietosa.

L’ultima in ordine di tempo è quella relativa alla querelle tra UniCz e Cnr, sulla quale peraltro abbiamo registrato gli interventi incisivi del consigliere regionale e collega consigliere comunale, Antonello Talerico. Una vicenda preoccupante perché rischia di tramutarsi, se non lo è già, in un’occasione persa. L’ennesima. Lì dove sappiamo quanto sia fondamentale la ricerca per lo sviluppo del territorio e invece ci vediamo costretti ad assistere a una rissa che della dignità della ricerca sembra avere ben poco.

Come dimenticare, poi, la nascita di una seconda facoltà di Medicina, all’Unical, fuori da ogni pianificazione dell’offerta formativa in Calabria. Con l’università cosentina che si è comunque dimostrata apprezzabilmente capace di consumare tutti i passaggi necessari a giungere pronta all’appuntamento, a fronte di una università catanzarese il cui atteggiamento è apparso fiacco, debole e per molti versi contraddittorio.

Di recente, il collega consigliere Vincenzo Capellupo è tornato giustamente a chiedere conto di che fine abbia fatto il corso interateneo di Lingue Straniere ma anche qui, dall’UniCz, nessuna risposta, come se il tema fosse di second’ordine in un mondo globalizzato nel quale la conoscenze delle lingue è conditio sine qua non per reggere la concorrenza tra i mercati ma anche per alimentare lo scambio di conoscenze e la crescita più in generale.

E ancora: L’Università del Mare che nasce a Cosenza. Nessuna meraviglia, intendiamoci, il dinamismo brillante dell’Unical è cosa nota e, ribadisco, ci fa piacere come calabresi. Ma è appena il caso di ricordare che l’UniCz sorge a pochi chilometri da due mari, uno dei quali addirittura raggiungibile agevolmente in bicicletta se non addirittura a piedi. E questo, a pensarci bene, oltre a non fare piacere, lascia letteralmente sbigottiti nel dover prendere atto che la risorsa mare sembra non riguardare l’università del Capoluogo.

Andando indietro nel tempo, infine, troveremmo altre perle, come ad esempio le polemiche tra il rettore della Magna Graecia e i vertici medici e di governo dell’Ao Pugliese Ciaccio. Altra storia che ha dell’incredibile, ma fermiamoci qui perché l’esito di questa breve disamina appare ampiamente scontato: l’università di Catanzaro non è riuscita a farsi protagonista, insieme con gli altri attori sul territorio, di alcun beneficio per la crescita e lo sviluppo, al di là dell’ordinaria attività didattica.

Una università incapace di dialogare, chiusa all’interno delle sue mura, lontana, avulsa dal sistema-città che pure anche del suo ateneo avrebbe bisogno per ridarsi quel peso e quell’autorevolezza che tutti vorremmo ritrovare e per i quali tutti cerchiamo di dare un contributo. Quello dell’UniCz non riusciamo a vederlo; dispiace, addolora, ma nessuno può rimproverarci di non averlo sempre cercato. (dp)

[Daniela Palaia è consigliera comunale di Catanzaro]

 

All’Università Magna Graecia al via il Master di II livello in Angiologia

All’Università Magna Graecia di Catanzaro ha preso il via il Master di II livello in Angiologia, per l’a.a. 2022-2023. Il corso ha lo scopo di fornire conoscenze sugli aspetti fisiopatologici, clinici, diagnostici e terapeutici delle malattie vascolari arteriose, venose e linfatiche. Le malattie vascolari, infatti, hanno una elevata prevalenza nella popolazione generale e sono causa di notevole mortalità e morbilità.

Il Direttore del Corso, prof. Raffaele Serra, docente di chirurgia vascolare dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, ed il co-direttore, dott. Salvatore Ciranni, dirigente medico di chirurgia vascolare dell’Aou Renato Dulbecco, hanno illustrato le modalità di erogazione dei corsi ed hanno invitato i docenti del collegio (appartenenti ai ruoli docente di Umg o esperti esterni qualificati in materia), presenti alla riunione odierna, ad illustrare i loro corsi che verranno erogati durante il periodo di svolgimento del Master: prof. Carmelo Nobile (Epidemiologia), prof. Domenico Laganà (Diagnostica per immagini), prof. Federico Longhini (Anestesiologia), prof. Giuseppe Coppolino (Nefrologia ed accessi vascolari), prof. Giorgio Volpentesta (Neurochirurgia e diagnostica ultrasonografica intracranica), dott.ssa Giuseppina Torcia (Diagnostica Vascolare), avv. Pietro Marino (Etica ed Ambiente), dott. Davide Costa (Diversità e sistemi sanitari; Storia della Medicina).

Il Master ha l’obiettivo specifico di fornire abilità teorico – pratiche nel campo delle vasculopatie. Fondamentale rilievo sarà dato alla diagnostica strumentale vascolare, in particolare ultrasonografica (utilizzo dell’ecocolordoppler), nella quale i partecipanti medici dovranno raggiungere un sufficiente grado di esperienza ed autonomia, i partecipanti non medici studieranno più approfonditamente le modalità di funzionamento e gli aspetti biotecnologici ed ingegneristici delle apparecchiature in campo angiologico. Verranno studiati i protocolli più recenti di diagnosi e terapia farmacologica, fisica e chirurgica delle vasculopatie.

Il Master affronterà, inoltre, le tematiche con un approccio multidisciplinare secondo il modello One Health, in cui i sistemi biologici, le tematiche mediche, etiche, ambientali e sociali vengono intimamente correlate fra loro.  (rcz)

Sabato Nutri-Menti expo, l’evento organizzato dall’Università Magna Graecia e il lancio del Crisea Award

Il turismo enogastronomico e l’esperienza del buon vivere: sono i temi al centro di Nutri-Menti expo, l’evento, organizzato dalla Scuola di alta formazione e dottorato in Scienze della vita dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, che nasce e si amplifica dopo il successo dell’edizione 2022 organizzata in collaborazione con il prestigioso Istituto della enciclopedia italiana Treccani, che anche quest’anno entusiasticamente contribuisce alla sua realizzazione.

L’iniziativa si svolgerà il 6 maggio dalle ore 10 nella sala convegni del Centro di ricerca Crisea, in località Condoleo di Belcastro, in provincia di Catanzaro.

A porgere i saluti saranno: il presidente del consiglio regionale, Filippo Mancuso; l’assessore alle Politiche agricole e sviluppo agroalimentare della Regione Calabria, Gianluca Gallo; il presidente della Provincia di Catanzaro, Mario Amedeo Mormile; il presidente dell’associazione Crisea, Stefano Alcaro; i presidenti dei Gal calabresi.

Seguiranno gli interventi di illustri relatori invitati da Treccani che relazioneranno su temi legati al turismo enogastronomico: Tullio Romita, docente di Sociologia del turismo all’Università della Calabria, e Mauro Minervino, antropologo e scrittore.

Subito dopo verrà lanciata la prima edizione del concorso Criseaward, dedicato alle realtà del comparto vitivinicolo, olivicolo, cerealicolo e del superfood selezionate dai quattro Gal calabresi (Due mari, Kroton, Serre calabresi e Terre locridee).

L’evento, per il 2023, assume, non a caso, la denominazione “Expo” perché le aziende prescelte, oltre 30, saranno, infatti, invitate a presentare e far degustare i propri prodotti in “modalità esposizione” che avverrà nelle aree ristoro e laboratori laboratori del centro Crisea fino alle ore 17, grazie al supporto dell’Istituto d’istruzione superiore “Rita Levi Montalcini” di Sersale, diretto da Giovanna Moscato.

Una commissione di esperti selezionerà chi accederà al secondo step del concorso, denominato “Focus” che si svolgerà in una successiva data sempre al centro Crisea. Il Criseaward si concluderà con la manifestazione di premiazione delle quattro aziende, una per ogni categoria, che si terrà in una terza fase al Complesso San Giovanni di Catanzaro. I vincitori riceveranno come premi alcuni servizi offerti gratuitamente da professionisti del settore legale, trasferimento tecnologico, marketing e accelerazione di impresa, che hanno aderito con entusiasmo al progetto.

La giornata del 6 maggio sarà impreziosita dalla sfilata di auto d’epoca dell’associazione Calabria racing presieduta da Piero Canino.

“Nutri-Menti expo” sarà anticipato dal convegno “Cum grano salis”, in partnership con la società Barzanò-Zanardo di Roma, specializzata in brevettazioni e marchi in campo agroalimentare. L’incontro si terrà venerdì 5 maggio, dalle ore 14.30, nella sala Gissing del Complesso monumentale del San Giovanni a Catanzaro. L’incontro, organizzato grazie al supporto di Laura Berliocchi e Maria Colurcio, docenti dell’Umg, sarà incentrato sulle eccellenze agroalimentari del territorio calabrese e la loro valorizzazione. (rcz)

FALSA MODERNIZZAZIONE SENZA SVILUPPO
GLI ATENEI CALABRESI DEVONO FARE RETE

di MIMMO NUNNARI – La notizia di pochi giorni fa che nella prestigiosa “QS World University Ranking by Subject” del 2023 l’Università della Calabria è tra le prime nel mondo per “Computer science” e si riconferma in Fisica, i cui primati internazionali sono già ampiamente riconosciuti, è una di quelle buone nuove che incoraggiano e fanno ben sperare per lo sviluppo futuro della regione ultima in Europa, in tutte le graduatorie. Seppure ignorata dalla stampa nazionale, che notoriamente stenta a  “leggere” le buone notizie sotto Roma, la notizia già ampiamente diffusa con risalto dalla stampa regionale merita di essere amplificata e valorizzata, non per vanagloria inutile, ma perché il “territorio” prenda coscienza che per superare un passato quasi immobile e fare l’ingresso nella contemporaneità, il ruolo di Unical, Magna Grecia e Mediterranea sarà fondamentale e determinante.

Il futuro richiede inventiva e innovazione: caratteristiche che sono parte sostanziale della missione delle università. Uno dei motivi, per cui la Calabria è rimasta arretrata, va invero cercato in quella miopia dello Stato che ha aspettato più di un secolo per istituire l’università in Calabria, una regione dove si reputava non valesse la pena istituirla. Non rispondendo, lo Stato, in questo modo, alla domanda sociale di scienza, cultura, razionalità, organizzazione che invece la Calabria richiedeva, per promuovere i suoi processi di sviluppo. Ora che le Università ci sono e raggiungono traguardi qualificati – non solo l’Unical – è auspicabile che riescano a mettere insieme le loro competenze tecniche scientifiche e le esperienze facendo rete e non guerre di campanile. Il loro ruolo, per lo sviluppo della Calabria è primario considerato che tra i fattori principali, per una crescita armonica, il sapere e l’innovazione sono i primi requisiti.

In passato per l’innovazione sono stati gettati a mare pacchi di milioni o miliardi di lire, per progetti fatti fallire dalla politica famelica; e quelle esperienze non possono essere ripetute. Per evitare errori, tutto ciò che riguarda innovazione e progettazione di sviluppo di tipo tecnologico, capace di creare produzione, deve passare per le università, che hanno una consolidata cultura del risultato. Si possono fare tantissimi esempi, che riguardano l’Unical, ma anche la Mediterranea, con le facoltà tecniche, scientifiche e di Agraria, o la Magna Grecia, con gli studi giuridici.

C’è la necessita di un “Patto per la Calabria”, che coinvolga tutti i soggetti e gli attori sul campo, trasversalmente, fuori delle appartenenze politiche, unendo tutti coloro che hanno interesse e a cuore lo sviluppo della Calabria. Partire con un “patto”, che coinvolga le tre Università calabresi, con la Regione alla guida, significa assumere consapevolezza che la “forza università” è una risorsa su cui contare, che  è indispensabile per svuotare il vecchiume di vecchi sistemi e di una pubblica amministrazione da rottamare e rivitalizzare.

Non stiamo qui a ripetere che la Calabria ha energie e risorse d’intelligenza significative, e che è un peccato mortale farle fuggire, ma per invertire la tendenza migratoria di queste intelligenze occorre fare il passaggio dalla lamentela all’iniziativa, compiendo uno sforzo aggiuntivo alle cose che già si fanno, per immettere pienamente nel modello dello sviluppo i centri avanzati di studio e ricerca che altrove, dove ci sono da secoli, hanno fatto la differenza in tema di crescita civile e sociale e di sviluppo.

La Calabria non è più la società arretrata di alcuni decenni fa, tuttavia, non è ancora entrata appieno nella modernità, anzi, rimane un esempio di falsa modernizzazione senza sviluppo. Si trova in quel difficile passaggio tra vecchio e nuovo da accelerare, col vantaggio – paradossalmente – che non avendo mai vissuto una fase di industrializzazione, e non avendo dunque niente da riconvertire, è nella migliore condizione di partecipare ai processi di sviluppo moderni, che guardano a sistemi di informatizzazione reti energetiche idriche ambientali, che sono gli unici per i quali le prospettive del mercato globale sono le più promettenti.

Qualcosa già si muove, bisogna prenderne atto: la vicepresidente della Giunta regionale Giusi Princi recentemente ha riunito il mondo della scuola, delle università e delle associazioni rappresentative delle famiglie con bambini affetti da disturbi specifici dell’apprendimento, con l’obiettivo di dar vita a una rete di sostegno tra le stesse famiglie e le scuole, che fornisca supporto sia agli istituti scolastici, sia alle famiglie. E’ un modello che darà risultati. Un modello da “mettere a terra”, per tutti gli altri aspetti legati alla crescita e allo sviluppo della Calabria. (mn)

 

 

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La vicepresidente Princi al lavoro con gli studenti per realizzare un Comitato Interateneo calabrese

Istituire un Comitato interateneo calabrese che unisca tutte le Università della Calabria. È questo l’obiettivo della vicepresidente della Regione, Giusi Princi, coinvolgendo i rappresentanti degli studenti delle tre Università calabresi.

Il Comitato sarebbe una sorta di Consulta formata dai rappresentanti degli studenti universitari dei diversi organi, affinché si possa avere un quadro costante e paritario della situazione di ciascun Ateneo del territorio regionale.

E proprio su questo che si è svolto l’incontro in Cittadella regionale, tra la vicepresidente e cinque giovani membri in rappresentanza di Università Magna Graecia di Catanzaro, Università della Calabria di Cosenza e Università Mediterranea di Reggio Calabria.

Una riunione operativa, propedeutica alla concreta costituzione dell’organismo, mai realizzato fino ad oggi.

«Ringraziamo il Presidente Roberto Occhiuto e la sua Vice Giusi Princi – hanno detto gli studenti al termine della riunione – per la grande attenzione e la sensibilità sull’argomento dimostrate sin dall’inizio e che siamo certi dimostreranno lungo tutto il percorso che condivideremo con grande entusiasmo».

La Calabria, dunque, si appresta a raggiungere un nuovo traguardo, mettendo insieme mondo delle istituzioni e mondo giovanile, in un binomio efficace che punta ad un rapporto più diretto, dinamico e proficuo.

«Fiero e soddisfatto per questi primi risultati raggiunti» si è dichiarato il Consigliere d’Amministrazione di UniCal Nazzareno Zaccaria, «soprattutto per la splendida idea della Consulta regionale, formata dai rappresentanti degli studenti universitari dei diversi organi e presieduta dal Vicepresidente Giusi Princi».

«La Regione – ha evidenziato – ha mantenuto gli impegni assunti e programmati nell’incontro di dicembre. Quello che ci siamo posti è il raggiungimento di qualcosa di storico per tutte le Università calabresi. Durante l’incontro si è detto fondamentale e prioritario sia garantire il totale riconoscimento del diritto allo studio, sia l’avvio di riforme strutturali. Il nascituro organismo avrà il pregio di dialogare con le massime istituzioni politiche regionali, garantendo così un canale diretto per affrontare le esigenze degli studenti».

«È emersa, inoltre – ha proseguito – la necessità di individuare nuove aree di intervento, osservando e approfondendo le principali criticità degli Atenei calabresi: il miglioramento dell’orientamento e le misure finalizzate al sostegno agli studenti. Già nei prossimi mesi, come ha affermato la vicepresidente, sarà presentato un disegno di legge regionale, finalizzato all’istituzione della prima Consulta interateneo della Calabria,quale organo di supporto all’Assessorato all’Istruzione e all’Università, nell’ottica di azioni partecipate di promozione e sviluppo e nell’individuazione dei bisogni delle università calabresi».

«La Consulta risulterà cruciale soprattutto nel suo primo anno di vita – ha affermato Riccardo Latella, Consigliere d’Amministrazione di UniCal – avrà il compito improrogabile di gettare le basi normative e operative per garantire servizi adeguati alle generazioni future: borse di studio erogate nei tempi corretti, edilizia universitaria di qualità, prezzi dei trasporti accessibili a tutti.”

«Una riunione proficua ed un’occasione, per gli atenei calabresi tutti, di ottimizzare il dialogo con le alte istituzioni, ponendo come obiettivo basilare la risoluzione delle problematiche che interessano il nostro territorio. Sono molto soddisfatto e mi sento fortemente motivato – ha detto Gabriele De Salvo, Consigliere d’Amministrazione della Mediterranea – pertanto ringrazio la Vicepresidente Princi per la disponibilità dimostrata. Che io sappia, è la prima volta che un assessore regionale al ramo spalanca le porte agli studenti, rendendoli parte attiva di un progetto di tale portata».

Stessa grande soddisfazione espressa anche da Emanuele Scigliano, rappresentante in Senato accademico dell’Università Magna Græcia di Catanzaro e membro Coruc: «Non posso che ritenermi soddisfatto, per questa iniziativa che mira a rafforzare il filo diretto tra gli studenti ed i massimi organi regionali, al fine di ottenere risposte concrete su quelle che sono le esigenze di tutti gli universitari».

«Questi momenti di confronto – ha evidenziato – sono un’occasione per dar voce a tutti gli studenti.Non dovranno mancare al centro della discussione: diritto allo studio, servizi, trasporti, orientamento in entrata ma soprattutto in uscita. Molti neolaureati, dopo anni di studio e sacrificio, riscontrano la difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro, problema serio della nostra regione che porta via tanti giovani laureati. Questi ultimi, nonostante nella fase di studio decidano di rimanere in Calabria, sono costretti, successivamente, ad emigrare. La collaborazione con la Regione può rappresentare un’occasione per poter potenziare anche il post-laurea. Ringrazio la Vicepresidente per questo momento di confronto e per aver promosso questa iniziativa coinvolgendo tutti gli Atenei Calabresi».

Tutti i rappresentanti si sono resi disponibili a dare il proprio contributo all’Assessorato di riferimento.

La Vicepresidente ha accolto di buon grado, specificando che i criteri di formazione del nuovo Organo saranno definiti all’interno della proposta di legge, che prevederà una rappresentanza democratica di tutta la componente studentesca universitaria della Calabria. (rcz)

Intesa tra Camera di Commercio e Umg per “Università in Centro”

Creare uno spazio destinato agli studenti che potranno così facilmente usufruire di una sede e di strumenti informativi, anche al di fuori del campus universitario. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato tra la camera di Commercio Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia e l’Università Magna Graecia di Catanzaro.

A siglare l’accordo, il presidente dell’Ente camerale, Pietro Falbo e la presidente del Sistema Bibliotecario di Ateneo, Tiziana Montalcini.

L’iniziativa – che si pone in continuità con la precedente amministrazione – è stata illustrata questa mattina nel corso di una conferenza stampa a cui ha partecipato anche il rettore dell’Università Magna Grecia, Giovanbattista De Sarro, e il presidente del corso di laurea in Sociologia, Cleto Corposanto. Il protocollo disciplina l’integrazione tra i due sistemi bibliotecari per consentire l’accesso a materiale bibliografico elettronico di area giuridico-economica, sociologica e biomedica direttamente all’interno della Camera di Commercio. Uno spazio di libero accesso agli studenti per consultare documentazione universitaria nella biblioteca dell’ente camerale dotata di una postazione internet e di un servizio di lettura, fotocopie e prestito dei volumi. 

In particolare, con il protocollo d’intesa il sistema bibliotecario d’ateneo si impegna a garantire l’accesso al materiale bibliografico elettronico universitario di area giuridico-economica, sociologica e biomedica e la collocazione nella biblioteca dell’ente camerale di libri d’interesse dell’area sociologica. Nel corso della conferenza stampa è stato chiarito come si sia già in una fase operativa dal momento che 163 volumi di area sociologica di proprietà dell’ateneo sono stato collocati nella biblioteca della Camera di Commercio a disposizione degli studenti.

L’ente camerale si impegna, infatti, a garantire l’accesso fisico alla biblioteca agli studenti dell’università Magna Grecia, una postazione internet per la consultazione del materiale elettronico universitario di area giuridico-economica, sociologica e biomedica; un servizio di lettura, un servizio fotocopie e un servizio di prestito dei volumi di area sociologica o altri volumi di interesse. 

Durante la conferenza stampa, è stato inoltre presentato il premio alla migliore tesi di laurea finanziato dalla Camera di Commercio sul tema della “Innovazione nella ricerca nell’ambito della consultazione e accesso documentale alle biblioteche finalizzata ad elevare la crescita dell’individuo e dei processi e dei risultati formativi”. Il premio, appositamente pensato per promuovere le attività della biblioteca, sarà consegnato al termine dell’anno accademico durante una cerimonia ufficiale. Al momento l’avviso è accessibile sul sito del sistema bibliotecario d’ateneo.

«La firma di questo protocollo d’intesa rappresenta un ulteriore passo verso quell’utile collaborazione tra enti che deve essere perseguita per offrire servizi sempre più efficienti e vicini ai cittadini» ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Pietro Falbo.

«In questo caso – ha aggiunto – i sistemi bibliotecari di Università e Camera di Commercio si integrano per sostenere e facilitare il percorso formativo degli studenti. La biblioteca dell’ente potrà così diventare uno spazio abitato dai nostri giovani e punto di riferimento per coloro che frequentano i corsi di laurea in centro storico». 

«È un protocollo d’intesa che non porta solo benefici agli studenti universitari ma anche a tutti coloro che vorranno usufruire in via telematica dei titoli e dei volumi in possesso dell’ateneo direttamene nel centro cittadino» ha dichiarato il rettore dell’Università Magna Grecia di Catanzaro, Giovanbattista De Sarro.

«Oggi partiamo – ha proseguito –. Ritengo di fondamentale importanza questa integrazione tra università e la città di Catanzaro». Il rettore ha, inoltre, chiarito che si tratta di un protocollo immediatamente valido e che potrà rappresentare un’apripista per altri accordi istituzionali al fine di incrementare i servizi universitari nel cuore della città.

«Non si tratta di un incontro episodico ma di un rapporto che intendiamo ulteriormente strutturare», ha dichiarato il segretario generale della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Bruno Calvetta, assente alla conferenza stampa a causa di improvvisi impegni personali. «In adesione alla mission della Camera di Commercio intendiamo avviare uno stretto legame con l’università affiancandola nei percorsi dell’alta formazione. Auspico che questo protocollo d’intesa rappresenti il primo passo di un lungo cammino insieme».

 «È un accordo molto importante perché noi abbiamo scelto sin da subito e in modo convinto di stare nel centro storico» ha dichiarato il presidente del corso di laurea in Sociologia, Cleto Corposanto.

«Finalmente – ha aggiunto – c’è anche la possibilità di usufruire di questa sinergia con la Camera di Commercio, con la quale già in passato abbiamo avuto esperienze positive. Giudico positivo poter fare in modo che i nostri studenti si spostino di poche centinaia di metri per avere a disposizione i volumi che abbiamo fatto arrivare nei giorni scorsi e che da oggi trovano posto nella biblioteca dell’ente camerale».

«Questo protocollo è importante perché consente di avere un accesso al materiale bibliografico dell’università Magna Grecia di Catanzaro dal centro città» ha dichiarato la presidente del sistema bibliotecario d’ateneo Tiziana Montalcini.

«Tutti gli studenti potranno comodamente accedere a questa prestigiosa biblioteca per i loro studi, per gli approfondimenti, per le ricerche anche online – ha spiegato – dal momento che la gran parte del patrimonio bibliotecario dell’università è ormai digitale. Noi ci abboniamo ogni anno a più di 25mila riviste scientifiche internazionali. Da oggi direttamente dalla Camera di Commercio si potrà avere un accesso diretto a tutto questo materiale e consentiremo anche agli utenti non istituzionali di aver un luogo fisico dove potersi aggiornare».

La conferenza stampa è stata preceduta da una visita nella biblioteca della Camera di Commercio che conta la presenza di 10.871 volumi, alcuni dei quali storici, e tutti catalogati. A fare da guida nell’immenso e prestigioso patrimonio la responsabile, Raffaella Gigliotti, che ha anche moderato l’incontro. «Siamo oggi qui per presentare un protocollo già operativo e che rappresenta un efficace modello d’integrazione» ha dichiarato. Presente inoltre l’assessore all’Istruzione del Comune di Catanzaro, Donatella Monteverdi, la quale si è detta disponibile ed aperta a stringere ulteriori accordi istituzionali per rendere il centro cittadino un luogo accogliente e a misura di studente. (rcz)

All’Umg al via il master di II livello in medicina estetica

Prende il via domani, all’Università Magna Graecia di Catanzaro, il Master di II livello in Medicina Estetica, coordinato e diretto dal prof. Steven Nisticò.

Lo scopo è quello di permettere di fornire competenze nel settore della medicina estetica, in quanto è necessaria la presenza di un professionista medico, abilitato alla professione, che abbia la formazione adeguata per evitare di incorrere in effetti collaterali indesiderati e, nel peggiore dei casi, in danni permanenti.

Per la prima volta, dunque, i partecipanti riceveranno una formazione di qualità sulle principali tecniche di Medicina Estetica attraverso dieci moduli teorico-pratici, della durata di un anno. A tenere i moduli, docenti di alta esperienza e valore clinico-scientifico provenienti da tutta Italia e non solo che arricchiranno l’offerta formativa. Tra questi, il professore Giovanni Pellacani di Roma, il professore Manfredi Greco, il dottore Hassan Galadari, celebre dermatologo di Dubai.

«La medicina estetica – si legge in una nota – nata dall’intuizione che l’uomo è sano quando è in armonia con il proprio corpo, è una disciplina piuttosto recente, nata negli ultimi 40 anni e sempre più sviluppatasi. Branca multidisciplinare, si occupa di contrastare o rallentare gli effetti dell’invecchiamento cutaneo, utilizzando tecniche mininvasive».

«Inoltre – continua la nota – oltre che medicina correttiva, è oggi considerata anche medicina preventiva e ha un campo di applicazione complementare e non alternativo alla chirurgia estetica, attraverso l’utilizzo di tecniche sempre più sofisticate».

«Al termine del corso – conclude la nota – i medici saranno in grado di stabilire il trattamento più adeguato, in rigorosa conformità alle regole scientifiche del settore, ponendo sempre come obiettivo finale il benessere e l’armonia del paziente». (rcz)

 

Medicina all’Unical / Fiorita non è un sovversivo: difende Catanzaro

di SERGIO DRAGONE – Paride Leporace e Filippo Veltri sono due luminosi esempi di giornalismo militante. Socialista e un po’ anarchico il primo, comunista mai pentito il secondo. Sono due fuoriclasse della penna, autori di inchieste e servizi, nonché di approfonditi saggi di politica e costume. Li considero due cari amici dall’intelligenza fervida e vivace, le cui analisi sono sempre molto profonde e attente.

Si sono ritrovati entrambi, riflettendo sulla dura polemica per la nascita di una nuova facoltà di medicina ad Arcavacata, su una posizione che non mi sento di condividere e che anzi ritengo poco opportuna: il parallelismo tra la mite assemblea indetta dall’altrettanto mite sindaco Nicola Fiorita nei giorni scorsi per discutere con la società civile su quello che a Catanzaro considerano uno scippo e l’ormai celebre ed infuocato “rapporto alla Città” del sindaco Demetrio Battaglia che più di 50 anni fa diede vita ai sanguinosi moti di Reggio Calabria.

Non posso essere tacciato di campanilismo, anche se amo smisuratamente la mia città, Catanzaro. Ho vissuto e lavorato molti anni a Cosenza, dove ho mosso i più importanti passi professionali e dove ho avuto il grande onore di conoscere Giacomo Mancini. Ancora oggi conservo molte amicizie in quella Città, tra cui Pietro e Giacomo Mancini junior. Non tutti sanno che sono stato io a suggerire a Pietro e Giacomo la realizzazione della statua in ricordo del grande leader socialista che oggi campeggia sul corso Mazzini, a due passi da Palazzo dei Bruzi. Ho fornito all’indimenticabile Giuseppe Petitto il soggetto del riuscitissimo docu-film Il leone socialista. Per inciso, sono stato anche per due anni membro del CdA dell’Unical, quando rettore era il professore Latorre. Non ho difficoltà a riconoscere lo straordinario ruolo di quell’Ateneo per la nostra regione.

No, cari Paride e Filippo, Fiorita non è un nuovo “boia chi molla” e da Catanzaro non partirà mai nessun moto violento e sovversivo. Non c’è nessuna analogia storica tra la chiamata alle armi di Demetrio Battaglia e la quasi soporifera riunione indetta da Fiorita. A Reggio, nel luglio del 1970, c’erano più di settemila reggini e un clima incandescente che l’oratore fomentò con un evidente richiamo alla forza fisica. Si sentivano già nell’aria gli odori dei lacrimogeni e il rumore dei cingolati dei carri armati dell’esercito.

Nulla di questo nella piccola sala concerti di palazzo De Nobili che contiene meno di un centinaio di persone. Ho seguito, per la lontananza, la diretta facebook dell’evento. Nessun tono minaccioso, solo l’ipotesi di un ricorso al TAR su deliberazioni che la Città di Catanzaro percepisce come illegittime e lesive dei suoi interessi. Tutto qui. 

Ho sentito quasi tutti gli interventi. Vi immaginate la mite e gentile notaia Paola Gualtieri su barricate infuocate su viale De Filippis? O l’elegante e colto professore Valerio Donato alla testa di rivoluzionari di un’ipotetica “repubblica di Gagliano”?

No, cari colleghi, credo abbiate commesso un errore nel solo evocare uno dei momenti più bui della storia calabrese. Concordo con voi che questa guerra delle facoltà è controproducente e fa ripiombare, come ho scritto qualche giorno fa, la Calabria nel Medioevo del campanilismo.

Ma chi doveva governare questi processi? Chi doveva inquadrare la nascita della nuova Facoltà di medicina ad Arcavacata in un disegno più ampio, senza dare l’impressione di un atto di prepotenza o violenza ? Chi doveva preparare l’opinione pubblica calabrese ad un nuovo assetto del sistema universitario ? Credo che qualche domanda in questo senso se la debba porre il presidente Occhiuto.

Fiorita, che peraltro è docente dell’Unical, ha fatto e fa il suo dovere. Senza un disegno generale del sistema universitario, si rischia di generare una concorrenzialità tra due debolezze. E credo che Leporace e Veltri concorderanno con me nel riconoscere che l’Annunziata di Cosenza, ospedale purtroppo con enormi problemi logistici e strutturali, tutto può essere meno che un Policlinico universitario.

Ora si tratta di ricomporre la frattura e non sarà facile. Ma evocare i moti di Reggio Calabria per giustificare una enorme forzatura, con evidenti limiti di legittimità, non aiuta e addirittura rischia di alimentare questa suggestione. Catanzaro, come ha detto Fiorita nel suo discorso che ho seguito in diretta, è una città colta e civile, portata al dialogo e non alla contrapposizione. E così sarà anche in questa occasione.