Ha preso il via oggi, virtualmente, Sport Heroes il format ideato da Giusva Branca e prodotto dal Teatro Primo di Villa San Giovanni che vuole raccontare storie di grandi campioni dello sport.
Si tratta di una iniziativa sul recupero e la divulgazione della storia dello sport e del valore epico ed etico delle sue imprese, che «abbraccia lo sport di tutti i tempi, d’ogni luogo, nella diversificazione delle varie discipline. Unico denominatore le emozioni, da perpetuare, trasmettere alle generazioni successive, in una parola rivivere» e che, per adesso, si svolgerà su Facebook, ma prevede anche restituzioni dal vivo.
Oggi, è andato “in scena” il primo incontro, dedicato al cestista Massimo Mazzetto, scomparso tragicamente, ripercorrendo le sue gesta.
Padovano di nascita, già dal 1978 inizia a giocare nelle giovanili della squadra della sua città, la Pallacanestro Petrarca Padova. Il suo esordio in prima squadra avviene nel 1982, in Serie B1.
Resta a Padova fino al 1985, e viene convocato nella nazionale juniores che partecipa agli Europei di categoria in Svezia e che si piazza al secondo posto (medaglia d’argento). Il grande salto avviene nella stagione 1985-1986, quando si trasferisce alla Viola Reggio Calabria in Serie A1.
Con la Viola allenata da Gianfranco Benvenuti indossa la maglia numero 14 e disputa 30 presenze al fianco di giocatori come Kim Hughes, Donato Avenia, Mark Campanaro, Luigi Mentasti, Massimo Bianchi. Al termine della stagione, ormai considerato una delle promesse più talentuose del basket italiano, ottiene la convocazione in Nazionale maggiore come “riserva a casa” per i Mondiali 1986 in Spagna.
La sera del 17 giugno 1986 Massimo Mazzetto era a Reggio in compagnia di alcuni amici, e stava ritornando a casa. Nel tentativo di superare un’automobile parcheggiata all’altezza del tornante che unisce via Reggio Campi e via Possidonea, per evitare un autobus che arrivava in direzione contraria, Mazzetto fece un salto su un muretto: perse però l’equilibrio e cadde da un’altezza di circa nove metri.
In condizioni disperate, con fratture e lesioni interne, venne sottoposto a una delicata operazione. Tuttavia alle ore 12:30 del giorno successivo morì in seguito a un arresto cardiaco. (rrc)