È Reggio Calabria la città calabrese con la migliore qualità della vita. Almeno secondo l’indagine condotta da Italia Oggi e dall’Università degli studi La Sapienza di Roma. Nell’annuale classifica, la città dello Stretto si classifica al 78° posto, guadagnando ben 12 posizioni rispetto allo scorso anno, scavalcando Catanzaro che si piazza all’82° posto, con una flessione di 2 gradini. Segue Cosenza al 91° posto, poi Vibo Valentia al 101° posto e infine Crotone al 106° posto, malinconicamente penultima, appena avanti alla “maglia nera” Foggia.
Ma si tratta di un mesto primato, di una leadership povera e senza respiro, poiché è impietosa l’indagine di Italia Oggi che ci mostra una Calabria in evidente declino, non essendo rientrata nemmeno una delle cinque città capoluogo nel novero della qualità “buona” o “accettabile” (dalla prima alla sessantesima posizione).
Reggio Calabria, Catanzaro e Cosenza sono classificate con l’etichetta “scarsa qualità della vita”, mentre Vibo Valentia e Crotone con “insufficiente qualità della vita”.
Lontane, lontanissime anni luce dalle performance delle città che guidano la classifica, da Pordenone a Trento, da Vicenza a Padova, tutte collocate nel nord del Paese. Per trovare una “meridionale” bisogna scendere fino al 33° posto di Benevento.
Scendendo nei particolari e nei settori analizzati dalla ricerca, emerge nettamente la marginalità delle città calabresi.
Nella sezione “affari/lavoro”, molto significativa per fotografare lo stato dell’economia, Reggio Calabria si conferma al 93° posto, seguita da Cosenza al 98°, da Catanzaro al 99°, mentre Vibo Valentia (103) e Crotone (107) chiudono mestamente la graduatoria.
Nella sezione “ambiente” si registra un forte arretramento rispetto all’anno precedente. Catanzaro si piazza prima tra le calabresi al 42° posto, ma perde ben 15 posizioni. Addirittura 46 postazioni perde Cosenza che lo scorso anno era al 13° posto. Sedici postazioni le perde anche Reggio Calabria che si attesta al 63° posto. Ventitré postazioni le perde Vibo Valentia e tredici le perde Crotone.
Nella sezione “sicurezza”, Cosenza si piazza bene al 34° posto, con un balzo di 19 postazioni. Ancora più notevole l’aumento di Reggio Calabria che guadagna 29 posti, arrivando al 35° posto in graduatoria generale. Seguono Crotone al 43° posto, Catanzaro al 73° e Vibo Valentia all’80°.
Nella sezione “sicurezza sociale”, è notevole il piazzamento di Reggio Calabria al 18° posto, seguito da Vibo Valentia al 29°, Catanzaro al 47°, Cosenza all’88° e Crotone al 96°.
Nella sezione “popolazione”, ottima Reggio Calabria al 15° posto, seguita da Catanzaro al 26°, Vibo Valentia al 29°, Crotone al 34° e Cosenza al 38°.
Nella sezione “istruzione”, tutte posizioni basse per le calabresi: Catanzaro all’85° posto, Cosenza all’86°, Vibo Valentia al 100°, Reggio Calabria al 101°, Crotone al 107°.
Così come erano prevedibili le pessime performance nella sezione “reddito/ricchezza” che vede le seguenti posizioni delle calabresi: 86° posto per Catanzaro, 89° per Reggio Calabria, 98° per Vibo Valentia, 104° per Cosenza, 107° per Crotone.
Nella sezione “tempo libero”, primato di Catanzaro al 65° posto, seguita da Cosenza al 77°, Reggio Calabria all’83°, Vibo Valentia al 100° e Crotone al 107°.
Dati in controtendenza con quelli analizzati dal Ministero della Salute quelli riferiti alla sezione “salute”, dove Catanzaro è addirittura al 4° posto, Crotone al 35°, Reggio Calabria al 65°, Cosenza al 70°, mentre Vibo è in coda alla classifica al 106°.
Benché queste indagini statistiche debbano sempre essere prese con le pinze, non c’è dubbio che la tendenza che riguarda la Calabria è nettamente negativa e tale dato deve fare riflettere la politica e il sistema dell’economia. Evidentemente servono scelte più forti e coraggiose per fare uscire la nostra terra e le nostre città dal tunnel.
Ottimistico il commento del sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà, affidato a un psot su Facebook: «Non eravamo dei brocchi prima, non siamo dei campioni adesso. 2 posizioni in più rispetto al 2019. Primi fra i comuni calabresi. Prima città metropolitana del Mezzogiorno. Nell’anno forse più difficile per la nostra città tra Covid e rifiuti.Abbiamo sempre guardato con sportività a queste classifiche, però in questi anni c’è stato sempre un percorso di crescita costante. Vuol dire poco, ciò che conta è la percezione dei cittadini e in questi mesi siamo andati incontro a tantissime difficoltà soprattuto sul tema della pulizia della città. Bisogna lavorare ancora molto, tantissimo.In passato leggevamo titoloni sui giornali che vedevano la nostra città in fondo alle classifiche, mi spiace non vedere la stessa attenzione oggi». (rrm)