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Alis Channel

Il sociologo Francesco Rao al TG-Alis Channel: sulla sanità calabrese basta approssimazione

Alis Channel, prima tv associativa molto seguita nel Mezzogiorno ma con copertura internazionale, dedicata interamente al settore del trasporto e della logistica, ha intervistato il sociologo Francesco Rao, di Cittanova,  sulle prospettive della sanità in Calabria, dopo l’arrivo del nuovo commissario prefetto Guido Longo

Il Vice Direttore di ALIS, Antonio Errigo, ha sentito Francesco Rao, Presidente del Dipartimento Calabria, Associazione Nazionale Sociologi sul tortuoso percorso che ha portato a questa nomina, sull’emergenza Covid che si sovrappone ai ritardi storici del territorio regionale e all’urgenza di un serio rilancio.

Errigo: – Dottor Rao, dopo Cotticelli, Zuccatelli e Glauco sino a Gino Strada, finalmente la Calabria ha un nuovo Commissario per la Sanità.  Lei che è un analista di dinamiche sociali complesse, non crede che questa via crucis, la Calabria non la meritasse proprio, specie direi un momento difficile che si sovrappone a tante altre priorità?

Rao: «Il problema che la Calabria ha affrontato nella dinamica che lei ha appena citato, sicuramente non è un gran biglietto da visita.  In tal senso, voglio continuare ad essere positivo ed ottimista, come lo sono sempre stato, nei confronti di questa terra che vive ancora per una volta una condizione difficile e complessa. Secondo me, l’individuazione di Guido Longo è una risposta che, seppur giunta dopo un percorso tortuoso, spero possa dare grandi risultati. Alle precedenti nomine, arriva oggi una persona che conosce bene la Calabria in quanto, prima da Questore e poi da Prefetto, in passato lo ha visto impegnato professionalmente e di conseguenza la qualità del lavoro che il prefetto Guido Longo potrà mettere in atto, soprattutto grazie all’affiancamento di un gruppo di un apposito gruppo di lavoro – anticipazione che lo stesso ha già dichiarato in vari interventi rilasciati ai giornalisti – lascia ben sperare.  A questo punto, non importa il tempo che è stato impiegato, secondo me sarà fondamentale il risultato che verrà ottenuto. Su tale dato, auspico una presenza pronta e funzionale dei cittadini calabresi.

AE: – Proprio in relazione ai cittadini calabresi, quali sono a suo avviso le leve per una serie di partenza cioè la Calabria ed i calabresi, possono ancora credere in un presente e un futuro migliore?

FR: – Questo è un argomento molto difficile. Le scienze sociali, in questo momento sono un termometro ed in quanto tali possono dare in parte una risposta. Personalmente penso che i calabresi, in questo momento, desiderino toccare con mano le certezze che soltanto lo Stato può dare. Sappiamo benissimo che lo Stato, oltre ad essere composto dal territorio e dalle persone si compone anche da un complesso apparato burocratico, indispensabile per il suo funzionamento, ed individuabile nelle istituzioni.  La sanità è un punto nevralgico per la Calabria. Sino ad ora, su questo argomento, da quasi undici anni, si sta dietro a continui commissariamenti per il quale intendo entrare nel merito. A fronte di un Commissariamento, ci saranno state delle valide motivazioni che lo hanno reso tale. Sarebbe auspicabile che per una volta, la Calabria potesse vedere la fine di un percorso che ha reso indispensabile il commissariamento e ricorrendo all’uso delle regole, applicate ad un sistema così complesso come quello della Calabria si possa restituire ai calabresi la normalità. Il Covid ci lascerà molti segni. Tra l’altro è stato per i calabresi un pretesto per rendere possibile la visione di una quotidianità che prima d’ora non era così chiara: chi poteva immaginare che dalla Calabria si potesse essere quotidianamente collegati tramite un computer per svolgere video conferenze, assistere alle lezioni scolastiche, oppure utilizzando i sistemi informatici poter dialogare con la Pubblica Amministrazione per richiedere un documento? Questa occasione, secondo me, la vedo come una grande opportunità che in fondo ha consentito anche quanti erano scettici e non volevano crederci che la Calabria è parte dell’Italia ed anche parte dell’Europa.  Adesso bisogna mettere in pratica tutte quelle regole che il caso richiede. Non può esistere uno Stato senza regole e non può esistere nemmeno uno Stato dove la regola sia relegata alla stregua di un qualcosa che appartenga a qualcuno rendendo invano il principio della Legalità per consentire a quanti hanno usurpato il potere delle regole a svilirle per farle apparire come un favore concesso. Questo è l’anello di una catena che va spezzato. E’giunta di mettere da parte tutta quell’approssimazione che sino ad ora ha alimentato il pregresso stato dei fatti. Dobbiamo iniziare un nuovo percorso in quanto, da una parte esistono i diritti dall’altra dovranno esistere doveri. Voglio pertanto riporre molta fiducia in questa fase, perché nella persona del Prefetto Guido Longo, penso ci sia la giusta competenza e professionalità per dare alla Calabria ed ai Calabresi quelle risposte sino ad ora mai pervenute». (rrm)

Nella foto di copertina il dott. Antonio Errigo, vicedirettore di Alis Channel