È con il talk live su Donne, lavoro, pari opportunità che ha preso il via il Reggio Fest, manifestazione sostenuta dal Comune di Reggio Calabria attraverso fondi Mic e dedicato alle periferie delle città metropolitane.
L’evento è stato promosso dalla Compagnia Scena Nuda, diretta da Teresa Timpano, in collaborazione con la Piccola opera Papa Giovanni – Centro Antiviolenza “Angela Morabito” e con la partnership della sezione reggina dell’Udi (Unione donne italiane), svoltosi nella piazza di uno dei più popolosi quartieri cittadini, Gebbione, piazza dedicata a Serenella Lucisano, dirigente sindacale della Fp Cgil, prematuramente scomparsa 17 anni fa.
Ripartire dal racconto delle donne, del loro impegno, e coinvolgere il territorio: dunque, non poteva che iniziare da qui la grande stagione culturale che coinvolgerà le periferie cittadine. Importanti storie di resilienza che riguardano il Sud e di cui è fondamentale parlare, come sottolineato da Teresa Timpano, in apertura della serata, moderata dalla giornalista Eva Giumbo.
E ad evidenziare questi aspetti, e anche il rilevante significato del progetto “Reggio Fest”, è stata l’assessora comunale alla Programmazione finanziaria e bilancio, Cultura e Turismo, Irene Calabrò, che ha rimarcato proprio l’aspetto della cultura come testimonianza, del portare la cultura ai cittadini, nelle periferie, dimostrando come anche «a Reggio si possa realizzare qualcosa di diverso», raccontando storie positive, come quelle delle ospiti della serata.
Le ha fatto eco Celeste Costantino, presidente dell’Osservatorio sulla parità di genere del Ministero della Cultura, che ha posto l’accento sul ruolo della cultura e sulla speranza che «la città che ho lasciato stia tirando fuori tutta questa energia e questa forza» che le storie proposte dimostrano, sottolineando come grazie all’azione di ognuno, in questa direzione, «si possa fare la differenza».
Storie positive, di lotta per i diritti, di resilienza, quelle raccontate dalle protagoniste della serata: da Serena Sinigaglia, regista teatrale e d’opera lirica, all’avvocata Lucia Lipari, da Cinzia Nava, commercialista, a Luigia Barone, giudice onorario del Tribunale per i minori di Catanzaro, hanno portato all’attenzione del pubblico i loro percorsi, il loro impegno, ognuna nel proprio settore, la loro visione della cultura come elemento propulsivo per la società, come forza per condurre la propria azione.
Storie di donne che hanno inciso nella società: come Adele Cambria e Dacia Maraini, di cui Teresa Timpano ha interpretato, nelle letture sceniche, le parole, le testimonianze impresse nei loro scritti; e come Maria Calvarano, ricordata dall’Udi, di cui è stata una delle fondatrici, nonchè ricercatrice scientifica.
Un avvio intenso e partecipato, che ha coinvolto il territorio, dunque, per “Reggio Fest”: e anche per l’intesa stagione teatrale della Compagnia “Scena Nuda”, proseguita ieri con un importante appuntamento, che vede protagonista proprio Serena Sinigaglia, una delle più apprezzate e innovative registe del panorama teatrale contemporaneo.
Serena Sinigaglia, infatti, fino al 3 agosto, condurrà il laboratorio “Edipo’s family lab”, presso l’Istituto Comprensivo Maresca di Locri – Plesso di Portigliola. Un momento artistico e formativo, propedeutico alla costruzione di uno spettacolo che vedrà la luce nell’estate del 2023: con la regista, gli allievi si soffermeranno sulle figure principali del ciclo tebano, esplorando, con Letizia Russo che curerà la drammaturgia e la riscrittura dello spettacolo, quattro testi classici, “Edipo re”, “Edipo a Colono”, “Antigone” di Sofocle e “Le Fenicie” di Euripide, per poi tracciare un percorso drammaturgico e di messa in scena. (rrc)