L’INVITO AL PREMIER ARRIVA DA PARTE DEL SEGRETARIO GENERALE DELLA UIL CALABRIA, SANTO BIONDO;
La ss 106: la "strada della morte"

CARO DRAGHI, VENGA ANCHE IN CALABRIA
MA IN AUTO PERCORRENDO LA STATALE 106

La Strada Statale 106 è il simbolo di una Calabria dimenticata dal Governo, ma potrebbe diventare, anche, il simbolo del viaggio che il Premier Mario Draghi ha intrapreso per l’Italia per inaugurare la fase due del suo Governo. È la proposta avanzata dal segretario generale della Uil CalabriaSanto Biondo che, in maniera provocatoria suggerisce al Premier di venire nella nostra regione a bordo di un’auto, «per tastare con mano le tante problematiche ancora irrisolte di tutto il territorio regionale, a partire dalla Ss106».

L’arrivo di Draghi in Calabria sarebbe, infatti, un segnale importante di attenzione verso quella che è stata definita tra le strade più pericolose d’Italia e che, purtroppo, registra un numero altissimo di decessi (nel mese di gennaio, hanno perso la vita cinque persone) e di cui avrebbe bisogno – secondo Fabio Pugliese, fondatore dell’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106, «di una linea d’indirizzo politico e atti amministrativi», rivolgendosi ai consiglieri regionali calabresi che, il prossimo 28 febbraio, discuteranno del mancato ammodernamento della strada.

Si tratta di un passo importante, considerato l’aspetto strategico che l’infrastruttura rappresenta. Un aspetto, che è stato evidenziato anche dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, che ha scritto al premier Draghi «Draghi perché nel Pnrr non ci sono opere strategiche per la Calabria» e, tra queste, la statale 106 che il Governatore, nei suoi piani, vorrebbe rendere a quattro corsie. Un obiettivo che, tuttavia, si deve raggiungere per tappe, come ha illustrato Occhiuto, ricordando che «la complessità della SS 106 risiede nelle notevoli carenze relative alla sicurezza stradale, alla percorribilità e, rispetto a queste problematiche, ai notevoli costi complessivi per l’ammodernamento dell’intera tratta calabrese, che ammontano a più di 4 miliardi di euro».

«Purtroppo – ha spiegato ancora Occhiuto – questi costi non saranno neanche parzialmente coperti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, e per questa ragione nelle scorse settimane ho scritto al premier Draghi. Non è possibile che nessuna grande opera infrastrutturale calabrese venga finanziata con il Pnrr».

Anche il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha ribadito la necessità della statale 106 di «un’urgente messa in sicurezza e modernizzazione, affinché diventi un’infrastruttura efficace e sicura di connessione tra la dorsale ionica calabrese e il resto d’Italia e d’Europa».

D’altronde, come ha ricordato Mancuso, «la Calabria su alcuni dossier strategici come la modernizzazione della Statale 106 che, se portati a buon fine, possono consentirle di contenere il divario di cittadinanza e di agganciare la ripresa economica, ha necessità di segnali concreti da parte del Governo».

E di segnali concreti da parte del Governo potrebbero arrivare proprio da una visita on the road da parte del Premier Draghi, se dovesse accogliere l’invito del sindacalista Biondo, «con lo spirito di chi potrà avere l’occasione di rendersi conto fattivamente quanto di sottosviluppo ci sia a pochi chilometri da Roma».

«Mario Draghi – ha concluso Biondo – accolga questa sfida, lo faccia anche per mandare un messaggio preciso alla criminalità organizzata che imperversa in Calabria e, spesso, ostacola l’apertura dei cantieri e mette a serio repentaglio la conclusione delle opere pubbliche».

Chissà se all’ex presidente della Bce arriverà questo invito o se le parole di Biondo rimarranno inascoltate. Intanto, riecheggiano le parole di don Francesco Carlino, il parroco di Roccella Jonica dette nella sua omelia durante i funerali di Davide e Gabriele, tra le ultime vittime della statale 106: «Fermate questa strage infinita, mettetevi la mano sulla coscienza e ricordatevi che la Calabria non è la terra da menzionare solo per i problemi della malavita organizzata. La nuova 106 non è un optional secondario, ma questione di vita o di morte. Svegliatevi politici!». (rrm)