L’ADDIO / Vittorio Daniele, economista e meridionalista

Cordoglio, nel mondo accademico, per la scomparsa di Vittorio Daniele, economista e meridionalista tra i più conosciuti e stimati della regione e non solo.

Professore ordinario di Politica Economica presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro, è stato tra le figure maggiormente illuminate dell’ateneo catanzarese. Originario di Roccella Jonica, noto per il suo impegno verso la giustizia sociale e lo sviluppo del Mezzogiorno, la sua attività di ricerca ha riguardato, principalmente, i divari regionali in Italia in prospettiva storica e il ruolo dei fattori culturali nello sviluppo economico.

Oltre a numerosi articoli ha pubblicato i volumi: “La crescita delle nazioni. Fatti e teorie”, Rubbettino, 2008; “Il divario Nord-Sud in Italia 1861-2011” (con Paolo Malanima), Rubbettino, 2011; “Il Paese diviso. Nord e Sud nella storia d’Italia”, Rubbettino, 2019 (il volume ha ricevuto il Premio Sele d’Oro Mezzogiorno 2020).

«Opencalabria si unisce al dolore della famiglia per la scomparsa del prof. Vittorio Daniele», si legge in una nota.
«La comunità scientifica perde uno studioso brillante​ e appassionato, dal pensiero libero. A noi mancherà, soprattutto, il caro amico Vittorio, che continuerà a vivere nel nostro lavoro, al quale ha sempre contribuito con ​entusiasmo e dedizione​: la stessa che ha dedicato alle sue attività di docente e ricercatore».

Il presidente di Unindustria Calabria Aldo Ferrara e il direttore Dario Lamanna, unitamente a tutti gli organi confindustriali e gli imprenditori calabresi, «esprimono il più sentito cordoglio alla famiglia, agli affetti più cari e al mondo accademico locale per la prematura e improvvisa scomparsa del prof. Vittorio Daniele».

«Stimato docente, economista serio che ha sempre legato la sua analisi e il suo giudizio al rigore scientifico e alla profonda capacità di osservazione dei fenomeni sociali ed economici – si legge – il professore Daniele lascia un profondo solco nella comunità locale e in quella accademica. La sua prematura scomparsa lascia un grande vuoto umano e professionale».

«Vittorio Daniele è stato un collega di grande spessore professionale e umano, uno studioso molto attento, un economista di rara profondità di analisi», ha ricordato l’europarlamentare del M5S, Pasquale Tridico.

«Vittorio – ha sottolineato Tridico – ha sempre avuto una visione lucida della storia economica del Sud e dello sviluppo dei nostri territori».

«Con i suoi studi, il professore Daniele – ha proseguito il parlamentare Ue – ha dato un contributo significativo alla comprensione dei problemi del Mezzogiorno e ha formato con scienza e coscienza diverse generazioni di studenti. Per questo e per la sua signorilità e disponibilità, gli siamo tanto grati e siamo certi che non sarà dimenticato». «Sono vicino ai familiari, cui va – conclude Tridico – il mio primo pensiero per il loro lutto e dolore».

«Sono profondamente addolorato per questa bruttissima notizia», ha detto il Rettore dell’Umg, Giovanni Cuda.

«Il professor Vittorio Daniele lascia un grande vuoto. Nella sua vita e nella sua carriera accademica – continua Gianni Cuda –  Vittorio ha portato avanti le sue due grandi passioni, la formazione degli studenti e la ricerca, con estremo coraggio e in maniera innovativa. Una vita intera spesa per l’università e nell’università che lo hanno reso un professore di grande esempio per tutti i suoi studenti e un apprezzato intellettuale».

«La sua attività è stata sempre contraddistinta da intelligenza, pacatezza e garbo. Ricorderemo sempre tutto ciò che ha saputo realizzare per la nostra Università, sviluppando anche importanti collaborazioni a livello territoriale, con un impegno encomiabile e con la voglia di raggiungere sempre nuovi traguardi. Di questo e di tanto altro saremo sempre grati al Professor Vittorio Daniele. Tutta l’Università di Catanzaro ricorda con profondo affetto, stima e gratitudine il professore Daniele – chiude la nota del Magnifico Rettore – per il suo impegno professionale e per le sue qualità umane e si unisce, esprimendo il suo cordoglio e la sua vicinanza, alla famiglia». (rcz)

L’ADDIO / Domenico Zavettieri, Ex sindaco di Bova Marina ed esempio di serietà

Cordoglio, a Bova Marina, per la scomparsa di Domenico Zavettieri, ex sindaco di Bova Marino, dirigente scolastico ed amministratore di lungo.

«La nostra città perde una figura di grande valore umano e civile, che ha dedicato la sua vita al servizio della comunità», ha detto il sindaco di Bova Marina, Andrea Zirilli, proclamando il il lutto cittadino.

«Oltre a ricoprire il ruolo di sindaco, il Prof. Zavettieri – ha ricordato – è stato per anni un punto di riferimento nel settore educativo, come Professore e Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo di Bova Marina, contribuendo significativamente alla crescita culturale della nostra comunità».

«In questo momento di grande dolore – ha concluso – esprimo a nome dell’Amministrazione e mio personale, le più sentite condoglianze alla sua famiglia, in particolare al figlio Dott. Pierapolo Zavettieri, Sindaco di Roghudi, al fratello On. Saverio Zavettieri, alla Capogruppo di minoranza, Dott.ssa Daniela Iiriti, e a tutta la nostra comunità».

Cordoglio è stato espresso anche dal sindaco Metropolitano Giuseppe Falcomatà, sottolineando come «al di là dell’impegno politico, Domenico Zavettieri ha rappresentato un punto di riferimento per il mondo scolastico, accompagnando intere generazioni in un percorso educativo e formativo largamente apprezzato da tutti. Dunque, è certamente un giorno triste per quanti hanno avuto il piacere di conoscere un galantuomo, un educatore ed un politico d’altri tempi».

«La sua lunga esperienza – ha rimarcato Falcomatà – si è distinta per correttezza e dedizione, sempre proiettata al bene collettivo e comune. Dal Municipio di Locorotondo, in Puglia, dove ha rivestito importanti incarichi pubblici nell’amministrazione comunale, fino alla sua Bova Marina, dove ha culminato il suo impegno politico da primo cittadino nel 2008, Domenico Zavettieri ha lasciato un’impronta indelebile destinata a rimanere per esempio impressa nel basso ionio reggino e non solo. Da insegnante di lettere e da uomo di indiscutibile cultura, ha saputo cogliere l’essenza di un popolo, raccontandola mirabilmente nei suoi scritti».

«Il suo ricordo resterà vivo nei cuori di ognuno di noi – ha concluso – perché ciò che ha fatto per il territorio va oltre il tempo e le circostanze». (rrc)

Annalisa Insardà, l’attrice con la Calabria nel cuore

di CATERINA RESTUCCIAMediterranea quanto la nostra terra, sorridente, simpatica, senza esitazione ha accettato l’invito di Radio Freccia Network a Rosarno e si è prestata generosamente per qualche ora negli studi radiofonici a conversare, raccontarsi e ridere dinanzi a telecamere e microfoni.

Annalisa Insardà è stata protagonista assoluta di un Podcast, in cui a farla da padrone sono state le parole e le battute divertenti, anche dissacranti, e anche e soprattutto importanti quando si è trattato di parlare di sociale e culturale.

Annalisa è attrice, sia su suolo teatrale che cinematografico, interprete, da tempo anche autrice e porta nei suoi spettacoli non solo i volti di chi le assegnano e si assegna, ma anche i messaggi di natura psicologica e sociale che hanno una missione fondamentale nella sua scelta professionale.

Vive a Roma e la sua terra d’origine, la Calabria, per intenderci bene, è sempre con sé, la porta in valigia, nella mente, nel suo muscolo cardiaco di entusiasmo dirompente.

E mentre i giovani tecnici operatori, Girolamo Falleti e Vincenzo Borgese, coglievano ogni angolazione sorridente di Annalisa, l’attrice – autrice non si è mai fermata nel rispondere agli interrogativi informali e incalzanti della giornalista conduttrice.

Ha ricordato la sua età giovanissima vissuta tra Bellantone, Laureana di Borrello e gli studi di recitazione a Palmi, per poi decollare verso le Accademie dell’alta Europa e fissare i suoi ruoli nell’Italia del grande teatro e del grande cinema.

«Mi hanno dato le parti da recitare, ma ho anche scelto le parti che ho sentito più mie», ci dice in una dichiarazione, per poi continuare: «Ho scelto spesso quelle parti in cui il personaggio ha un conflitto interiore forte, quelle in cui è determinante dirigere».

Affascinante come donna, sceglie e vira la rotta verso la lotta interna dell’essere umano, perché ci fa intendere, in qualche senso, che nulla è assoluto se non l’uomo e la donna nel loro più profondo interiore.

E si anticipa, presentando in questo viaggio del cuore del periodo di riposo natalizio, chiuso ormai da pochissimo, il suo nuovo spettacolo, quello che scrive lei stessa e che la ritrova interprete.

Al dramma moderno, che solo moderno non è, della differenza di genere, dei ruoli e delle definizioni tra maschile e femminile dedica un intero spettacolo già itinerante: Parole Femmine.

Annalisa, donna forte, segna gli accenti e li sfregia sul tema “femminile”, è decisa nel voler spiegare i perché del “femminile” nel suo testo Parole Femmine, accenna, rivela qualcosa, ma non svela del tutto, perché lo spettacolo è proprio questo, ossia curiosità e sorpresa. 

A Radio Freccia Network, dietro la direzione di Cecè Falleti, che la invita energicamente nel suo salotto rosarnese dalle frequenze libere e indipendenti, Annalisa si sente a casa e tra amici e a Rosarno tornerà per altre novità professionali e culturali lungo le tracce dei suoi spettacoli. (cr)

L’ADDIO /Giuseppe Chiaravalloti, ex presidente della Regione Calabria

Cordoglio, in Calabria, per la scomparsa di Giuseppe Chiaravalloti, ex presidente della Regione Calabria.

Nato a Satriano in provincia di Catanzaro nel 1934, Chiaravalloti aveva 90 anni ed era stato eletto alla guida di una giunta di centrodestra a trazione Fi alle elezioni regionali del 2000, governando la Calabria nella VII legislatura, fino al 2005.

Dal 2005 al 2012 è stato commissario e vicepresidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali. La Camera ardente sarà aperta alla casa funeraria Elysium. I funerali si svolgeranno domani alle 15 nella Basilica dell’Immacolata di Catanzaro.

«Con Giuseppe Chiaravalloti la Calabria perde un suo grande cittadino che per decenni ha dato lustro alla nostra Regione», ha detto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, esprimendo cordoglio assieme alla Giunta regionale.

«Se ne va un uomo delle istituzioni – ha aggiunto – un servitore dello Stato, una personalità di straordinaria e acuta cultura. Da magistrato e da presidente della Regione ha sempre messo al primo posto gli interessi della collettività, con spirito di servizio e senso di responsabilità. Uomo di centrodestra, Chiaravalloti è stato in grado di rappresentare unanimemente tutta la Calabria, portando a livello nazionale le istanze dei nostri territori. Sono orgoglioso e grato di averlo conosciuto, di essergli stato amico, di aver condiviso con lui una parte importante del mio percorso politico».

«La scomparsa di Peppino Chiaravalloti mi addolora profondamente prima di tutto sul piano intimo e personale», ha detto il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita.
«La sua figura ha attraversato tutta la mia storia e quella della mia famiglia – ha aggiunto – per via dei legami di sincera e solida amicizia che ci hanno sempre uniti senza mai venire meno. Il mio cordoglio si associa a quello della Città che ho l’onore di guidare e che perde con lui una figura prestigiosa e autorevole, dalla quale il Capoluogo ha ricevuto lustro in tutti quegli ambiti in cui Peppino Chiaravalloti ha avuto modo di esprimere la sua poliedrica personalità».
«Uomo colto e raffinato – ha proseguito – di singolare intelligenza e acume, egli ha lasciato un segno importante nella magistratura, ricoprendone le cariche più alte e nella politica, quando nel 2000 i calabresi lo vollero presidente della Regione. Ma lo ricordiamo anche tra i protagonisti attivi della vita sociale, quella che amava “pensare” la nostra Città, conservandone storia e tradizioni, riconoscendo il valore prezioso del suo essere comunità.
Come dimenticare, infine, l’ironia dell’uomo Chiaravalloti, le sue doti di intrattenitore, la sua capacità di rendere leggeri i momenti di convivialità, di pronunciare la battuta giusta al momento opportuno senza però mai rinunciare all’intelligenza della conversazione».
«Lo porterò con me, porterò con me il suo sorriso e come me – ha concluso – credo, tutti coloro che lo hanno conosciuto e che oggi si apprestano a onorarne la memoria».
«A nome della Città metropolitana di Reggio Calabria, esprimiamo sentimenti di cordoglio e vicinanza alla famiglia per la scomparsa di Giuseppe Chiaravalloti, già presidente della Regione Calabria ed ex magistrato», ha detto il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà.
«Uomo di grande e raffinata cultura giuridica – ha proseguito – nella sua lunga carriera fu Procuratore generale della Corte d’Appello di Catanzaro e Reggio Calabria. Il suo impegno sociale di calabrese lo spinse fino all’elezione a presidente della Regione nel 2000, per poi concludere la sua carriera come commissario e vicepresidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali. Ci stringiamo al dolore della sua famiglia, della figlia Caterina, Presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria, di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di tutti coloro che lo hanno incrociato nel corso della sua lunga esperienza di uomo delle istituzioni al servizio della comunità calabrese».
«Chiaravalloti per me non è stato soltanto un grande amico o il Presidente della Regione che mi ha voluto assessore per l’intera legislatura, né l’alto magistrato quale è stato, ma un uomo di alto spessore culturale e valore umano e morale, punto di riferimento per chi aveva a cuore le sorti della Calabria e lavorava in modo disinteressato per la sua affermazione ed il suo riscatto», ha ricordato Saverio Zavettieri, ex sindaco di Bova Marina.
«Ho conosciuto Chiaravalloti nel 1996 in occasione della presentazione di Nino Montera,  suo collega magistrato, quale capolista alla Camera del Partito Radicale e ne rimasi colpito se non folgorato per la chiarezza delle sue idee in materia di giustizia, la sua esposizione coraggiosa in un periodo di caccia alle streghe, e le sue analisi sui mali della giustizia e su come porvi rimedio. Lo rincontrai in occasione della sua candidatura a Presidente da indipendente alla Regione Calabria della Casa della Libertà e non ho avuto alcun dubbio nel sostenerlo convintamente in quell’impresa che per molti appariva destinata alla sconfitta», ha ricordato ancora, concludendo come Chiaravalloti «lascia un’impronta indelebile».

«Una figura di grandissimo rilievo per la Calabria, un uomo colto, di legge, che ha guidato la nostra regione per cinque anni», ha ricordato il deputato Giuseppe Mangialavori.

«Il presidente Chiaravalloti – ha proseguito – ha attraversato anni da protagonista della scena politica calabrese e non solo. Oggi ricordiamo il suo impegno nell’amministrazione della cosa pubblica, ma anche la sua dedizione alla causa della giustizia che ha amministrato da magistrato per lunghi anni. Alla famiglia  giungano le mie sentite condoglianze».

«La notizia della scomparsa dell’ex presidente della Regione Calabria, Giuseppe Chiaravalloti, caro amico con cui ho condiviso tanti momenti anche dal punto di vista politico, mi addolora e mi rattrista oltremodo», ha detto Vincenzo Speziali membro del Bureau Politique dell’Internazionale Democristiana.

«Con commozione, assieme alla nostra comune amica Marilna Intrieri – ha concluso – rivolgo un pensiero alla figlia e cara amica Katya (oggi Presidente della Corte d’appello di Reggio Calabria) e al genero Aristide, poiché il nostro Peppino vivrà sempre nei nostri cuori». (rrm)

Addio al pittore Stellario Baccellieri, un mix di estro e maestria

di ROSARIO SPROVIERI – Stellario Baccellieri era ormai uno degli ultimì veri grandi artisti calabresi in giro per il mondo.È morto probabilmente felice, perché è morto a casa, nella sua città natale, agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria.

Artista poliedrico, pittore di grande fascino e di grande caratura, amato e osannato da intere generazioni di critici e di artisti più giovani, che avevano trovato in lui un esempio da imitare e da emulare.

Giugno 2020, Simona Casalini scriveva di lui su Repubblica queste cose: “Lui, personaggi come Federico Fellini, Audrey Hepburn e Liz Taylor, emiri ricchissimi, donne facili e chic, e aristocratici e scrittori e flâneur e paparazzi li ha conosciuti tutti, in quello che era un accogliente ritrovo della più varia umanità, il Caffè Greco negli anni ’70 ma anche nei locali più in voga, trenta, quarant’anni fa, che accoglievano il bel mondo. Non perdeva occasione per essere presente a Reggio, al Renzelli di Cosenza, al mitico “Giubbe rosse” di Firenze e al Caffè Elena di piazza Vittorio Veneto a Torino. Gli antichi e storici caffè erano la sua dimora preferita per gli incontri e le conversazioni con amici vecchi o appena arrivati.

E sempre lui, il pittore Stellario Baccellieri, proprio del caffè Greco era uno dei simboli, l’artista dal pennello veloce e colorato che realizza i ritratti all’impronta, un po’ impressionisti, il Toulouse Lautrec de’ noantri, sì qualcuno lo ha ribattezzato anche così per via dei suoi pennelli e delle sue tele piazzate non nei bistrot ma dentro un caffè storico. Testimone degli ultimi scapestrati anni della Dolce Vita romana e da allora rimasto sempre se stesso anche se intorno ogni dettaglio, volto e sapore è vorticosamente cambiato”.

Negli ultimi anni aveva lasciato il Caffè Greco e si era “trasferito” al Babington Café di piazza di Spagna. La sua casa un piccolo scrigno d’arte, sempre affollata di ospiti illustri.

Una vita, insomma, segnata da incontri eccellenti, premi prestigiosi, riconoscimenti pubblici internazionali, tra Roma Reggio Calabria e le grandi capitali estere, i suoi dipinti erano una miscela esplosiva di colori e di macchie piene di vita e di energia. Un artista moderno, versatile, eccentrico, a suo modo una eccellenza tutta calabrese, perché dovunque gli capitasse di arrivare non faceva che raccontare la sua infanzia in Calabria e il periodo in cui, negli anni 80, gli era captato anche di insegnare nelle scuole medie di Caulonia.

Stellario Baccellieri trascorre la sua infanzia a Reggio Calabria, dove compie i primi studi d’arte e inizia a dipingere paesaggi e figure della sua terra. “Della Calabria – si legge in una delle sue tante biografie ufficiali – racconta i paesaggi pieni di luce, i cieli limpidi, i mari profondi, ma anche dei tanti personaggi che lottano con orgoglio e umiltà contro le avversità”.

Nel 1976 si trasferisce a Roma, dove nello storico Caffè Greco di via Condotti avviene il fatidico incontro con Giorgio De Chirico, attraverso un ritratto nato di getto che conquistò il maestro e da allora li legò con una profonda amicizia e sincera stima. Baccellieri diventa un assiduo frequentatore del Caffè Greco ed in breve tempo si guadagna le simpatie e l’ammirazione dei molti turisti e personaggi illustri protagonisti di quella “dolce vita” che anima i salotti dell’élite romana.

L’esperienza del Caffè Greco insegna all’artista che in questi luoghi magici è possibile collezionare un’infinità di emozioni e di stati d’animo da cogliere negli occhi dei frequentatori e sull’onda di questa intuizione parte per altre città. Intraprende un lungo viaggio che lo porterà a dipingere le emozioni e gli stati d’animo dei frequentatori del Caffè Florian a Venezia, del Caffè Pedrocchi a Padova, del Bar della Posta a Cortina, fino poi giungere a Capri dove, conquistato dal brulicare di visitatori e affascinato dalla luminosità del cielo, trovò un perfetto equilibrio tra le sue origini e i suoi trascorsi mondani. Amato e ricercato dai suoi tanti estimatori, nella sua invidiabile carriera ha ritratto Federico Fellini, Giulietta Masina, Valentina Cortese, Liz Taylor e Gina Lollobrigida, incontrando personalità del calibro di Sandro Pertini, i reali di Svezia, Carlo d’Inghilterra e Lady Diana. Storica la sua lunga e affettuosa amicizia con Silvana Pampanini.

Il saluto ufficiale della città di Reggio è del sindaco Giuseppe Falcomatà: «Con Stellario Baccellieri se ne va una delle parti più eclettiche e talentuose della città. È un giorno triste per Reggio Calabria; la nostra Reggio che, per sempre, rimarrà immortalata dal genio di uno dei suoi figli migliori. Oggi il cuore dei reggini piange, come tempera scivola sul bianco di una tela.

«Nelle sue opere – ricorda il sindaco – Baccellieri è riuscito a raccontare Reggio, l’area metropolitana, i suoi scorci più suggestivi, commoventi e incantevoli, gli usi, i costumi, le tradizioni che parlano dell’anima e dell’identità di un popolo. Mancherà a ognuno di noi che lo vedevamo sul Corso Garibaldi o sul Lungomare Falcomatà intento a narrare storie di una vita vissuta, respirandola a pieni polmoni. Le sue parole sapevano di Dolce vita, erano il tramite tra un futuro immaginifico ed un passato ricco di suggestioni, di giorni trascorsi fra i tavoli del Caffè Greco di Roma a disquisire d’arte, amore e poesia con Giorgio De Chirico, Renato Guttuso e gli artisti di un tempo ormai perduto».

Bellissimo ricordo, ma non poteva essere altrimenti. «La vita di Stellario – conclude Giuseppe Falcomatà – è stata un sonetto recitato a bassa voce, letteratura che incanta così come la bellezza e la gentilezza dei suoi quadri. L’amministrazione metropolitana, stringendosi a quanti hanno voluto bene ad un uomo che ha fatto grandi Reggio e la sua gente, saprà ben tributare chi, più d’ogni altro, è stato un grande maestro».

Ma in queste ore si rincorrono da ogni parte del mondo ricordi e giudizi entusiastici su un artista che non solo aveva insegnato la magia dei colori accesi delle sue tele, veri capolavori, ma aveva soprattutto insegnato a chi gli era capitato di conoscere il senso più autentico dell’amicizia e della famiglia meridionale, lui grande uomo del Sud. Non sarà facile per noi critici d’arte dimenticare il suo gusto per il bello, e il suo stile pittorico, che oggi diventa di fatto una grande “scuola”. Addio Maestro. (rsp)

IL RICORDO DELL’EURODEPUTATA GIUSI PRINCI
«Ccontinuerà a vivere attraverso la sua arte»

«Un pittore di grande talento, che ha saputo ben rappresentare la sua terra con la sua arte, conosciuta e apprezzata in Italia e nel mondo: con la scomparsa di Stellario Baccellieri, la Calabria perde una delle sue migliori espressioni, una vera eccellenza del territorio». Lo afferma in una nota Giusi Princi, europarlamentare FI-PPE, esprimendo profondo cordoglio per la morte del pittore calabrese Stellario Baccellieri.

«Ho appreso con grande tristezza – prosegue la Princi – della scomparsa di Stellario Baccellieri, un talentuoso pittore reggino che si è distinto in Italia e all’estero per la sua capacità di rappresentare emozioni e stati d’animo. Nella sua lunga carriera, da Reggio Calabria allo storico Caffè Greco di Roma, ha ritratto personaggi illustri e personalità internazionali ma non ha mai dimenticato la sua terra, sapientemente raccontata attraverso le sue opere in cui sono presenti scorci di Reggio. Sono vicina alla famiglia per la scomparsa di un grande artista di cui Reggio e la Calabria possono certamente essere orgogliose. Il maestro Stellario Baccellieri – conclude l’eurodeputata – continuerà a vivere attraverso la sua arte, raccontando alle presenti e future generazioni la storia, le tradizioni e le bellezze del territorio».

L’ADDIO / Guido Laganà, intellettuale e amministratore al servizio dei calabresi

Cordoglio, a Reggio e nel mondo della politica, per la scomparsa di Guido Laganà, ex consigliere ed assessore regionale.

Politico di lungo corso, democristiano, per oltre un ventennio consigliere regionale e più volte assessore, Laganà aveva 92 anni e lo scorso mese di marzo era stato colpito da un ictus.

Negli anni ’70 e ’80 Laganà è stato un esponente di primo piano della Democrazia cristiana. Eletto più volte consigliere regionale, è stato assessore all’Agricoltura ed al Turismo nelle Giunte guidate da Bruno Dominijanni, dal 1980 al 1985, e Rosario Olivo, dal 1987 al 1992.

È stato, anche, uno studioso di Diritto e di Filosofia, fondando numerose associazioni e centri studi. I funerali si svolgeranno domenica, alle 15.30, nella Cattedrale di Locri.

Laganà è stato «un politico di lungo corso» che «ha saputo ben interpretare le esigenze del territorio calabrese nella sua lunga esperienza politica», ha ricordato Giuseppe Falcomatà, esprimendo il proprio cordoglio.

«Soprattutto – ha proseguito il sindaco metropolitano – si è impegnato a fondo per i suoi territori, Locri e la Locride, sia nel suo impegno in giunta e sia in quello da consigliere regionale, durato oltre venti anni».

«Indimenticabili – ha proseguito – rimarranno la sua opera ed il suo lavoro di animatore al centro studi “Don Milani” di Reggio, così come alcune leggi regionali che portano il suo nome e che hanno radicalmente innovativo e fatto crescere la Calabria come la norma sull’imprenditorialità delle nuove generazioni, il “Paese albergo” o la legge sulle cooperative giovanili».

«Guido Laganà è stato a lungo – ha aggiunto – un punto di riferimento per l’intero mondo politico calabrese e reggino. Un uomo d’altri tempi, intellettuale di spessore, amministratore attento e lungimirante, capace di interpretare, anche in momenti difficili della storia della nostra terra, una visione di sviluppo della quale tante generazioni di calabresi hanno colto ed ancora coglieranno i frutti».

«Alla famiglia, agli amici ed a quanti hanno avuto il piacere e l’onore di conoscere Guido Laganà – ha concluso il sindaco metropolitano – giungano le più sentite condoglianze da parte dell’amministrazione della Città Metropolitana e di tutta l’assemblea di Palazzo Alvaro».

L’ADDIO / Pino Iacino, primo sindaco socialista di Cosenza

Cordoglio, a Cosenza, per la scomparsa di Pino Iacino, primo sindaco socialista della città, dal 19875 al 1980, già consigliere e assessore regionale.

«Una notizia che non avrei mai voluto apprendere e che addolora e riempie di tristezza la città di Cosenza, l’intera comunità e tutti i socialisti calabresi», ha commentato Franz Caruso, sindaco di Cosenza.

«L’affetto che ci legava e che mi ha sempre dimostrato, oltre che la comune militanza socialista, rendono la sua scomparsa ancora più dolorosa – ha aggiunto – perché lascia un vuoto incolmabile. Uomo perbene, di grandi virtù, politico appassionato ed intellettualmente onesto, Pino Iacino è stato un socialista di alto spessore e profilo, che in tutta la sua esistenza non ha mai tradito i suoi ideali, profondamente radicati nei principi cardine della tradizione politica riformista. La sua stagione politico-amministrativa alla guida della città viene ricordata come esempio di buona amministrazione e come un momento particolarmente significativo in quanto a governare Cosenza fu, per la prima volta, una giunta, a trazione socialista, composta da Psi, Pci e Psdi. In questo doloroso momento esprimo, unitamente a tutta l’Amministrazione comunale, il mio più profondo cordoglio e i sensi della mia più affettuosa vicinanza ai familiari».

«Con la scomparsa di Pino Iacino i socialisti calabresi e la città di Cosenza perdono una persona generosa, piena di umanità, un uomo delle istituzioni, un politico serio, capace e dotato di una grande intelligenza politica», ha detto detto il segretario del PSI, Enzo Maraio, e il presidente del consiglio nazionale del Psi, Gigi Incarnato.

«Da primo  sindaco socialista della città di Cosenza – hanno ricordato – ha svolto la sua amministrazione con il solo obiettivo di lavorare per il bene comune. Ha rappresentato una stagione riformista che tutti ricordano e che oggi può essere presa ad esempio di buona amministrazione».

Il Partito Democratico della Provincia di Cosenza ricorda, con commozione, Pino Iacino,
«indimenticabile sindaco socialista di Cosenza Uomo colto e politico di vaglia – si legge in una nota – ha segnato una stagione di progresso e avanzamento della nostra città, che ha guidato a capo della prima giunta rossa con visione progressista e pragmatismo operoso».

«Ha continuato la sua opera da consigliere e assessore regionale e, poi – conclude la nota – non ha fatto mai mancare la sua voce autorevole e ascoltata dalla sinistra calabrese. Perdiamo un compagno e un politico illuminato, certi che il suo esempio sarà una guida per tutta la comunità democratica». (rcs)

Fulvio Scarpino eletto vice coordinatore dei Presidenti Corecom d’Italia

Prestigioso incarico per Fulvio Scarpino, presidente del Corecom Calabria, che è stato eletto vice coordinatore dei presidenti Corecom d’Italia.

Con l’elezione di Scarpino il Corecom Calabria ottiene un’importante conferma del suo valore e del suo impegno nel settore delle comunicazioni. Un riconoscimento che premia non solo l’operato personale di Scarpino, ma anche l’azione coesa e lungimirante di un team qualificato: il vicepresidente Mario Mazza, il segretario Pasquale Petrolo, e il direttore, dott. Maurizio Priolo. Insieme, hanno saputo dare vita a una realtà istituzionale che, partendo dalla Calabria, è oggi protagonista di progetti strategici a livello nazionale.

Negli ultimi anni, il Corecom Calabria si è distinto per iniziative di alto impatto sociale ed educativo, molte delle quali rivolte ai giovani e incentrate sul tema della responsabilità mediatica. La partecipazione di centinaia di studenti ai progetti del Corecom testimonia una dedizione profonda e concreta, che mira a costruire una nuova generazione di cittadini consapevoli nell’era digitale. Tra i progetti più significativi, la “Giornata sulla Povertà Educativa” ha posto l’accento sulle disuguaglianze nell’accesso all’istruzione, mentre il concorso “Gonfia la Rete” ha coinvolto studenti da tutta Italia, sensibilizzandoli sull’uso sicuro e responsabile dei media digitali, un tema di rilevante attualità.

In continuità con questa missione educativa, il Corecom Calabria ha dato vita al “Corecom Academy in Tour”, un progetto innovativo pensato per portare formazione e dialogo direttamente nelle scuole e nei centri giovanili di tutta la Calabria. Con un approccio coinvolgente e interattivo, l’Academy si propone di formare i giovani a un uso consapevole degli strumenti digitali, attraverso workshop, seminari e attività pratiche che promuovono valori di rispetto e attenzione ai contenuti. Questa iniziativa risponde alla visione di una comunicazione pubblica che non sia solo informazione, ma anche responsabilità sociale e tutela dei diritti, offrendo ai giovani calabresi un’occasione di crescita e confronto con esperti del settore.

Il Corecom Calabria, sotto la guida dell’Avv. Scarpino, ospiterà inoltre il “ConciliaWeb Day” e gli “Stati Generali dell’Informazione e della Comunicazione” nei prossimi 2 e 3 dicembre presso il Consiglio regionale della Calabria. Questi eventi rappresentano un’occasione di confronto tra istituzioni e operatori dell’informazione e sono parte di un programma più ampio di sensibilizzazione, che mira a definire una linea comune per affrontare le sfide della comunicazione digitale e a consolidare la protezione degli utenti.

Questa nuova nomina conferma il ruolo di primo piano del Corecom Calabria come promotore di una comunicazione inclusiva e di qualità, che tutela i diritti degli utenti e orienta la propria azione verso l’innovazione. Un risultato prestigioso che suggella un percorso collettivo, quello dell’Avv. Scarpino e della squadra, e che testimonia la capacità del Corecom Calabria di porsi come esempio e punto di riferimento nel panorama nazionale delle comunicazioni. (rrc)

L’ADDIO / Ferdinando Serratore, sindaco di Jacurso

Cordoglio in Calabria per l’improvvisa scomparsa del sindaco di Jacurso, Ferndinando Serratore, conosciuto anche come Nando.

«Con la tristezza nel cuore e sconvolti da questo brusco risveglio, comunichiamo che il nostro amato sindaco, dott. Ferdinando Serratore, ci ha lasciati poco prima dell’alba», si legge in una nota del Comune.

«Nando, il sindaco di tutti – continua – si é sempre contraddistinto per la sua signorilità, il suo delicato garbo, l’infinità generosità, l’essersi speso per i suoi concittadini fino alle ore precedenti questo momento di estremo dolore per l’intera comunità».

«Sempre pronto ad intervenire a qualsiasi ora del giorno e della notte – continua la nota – non solo nella veste di primo cittadino, ma prima di tutto come uomo che ha messo sempre gli altri prima di se stesso. Sicuramente lui sarebbe stato molto più bravo di noi con le parole e per questo ci scusiamo: ma il saper usare le parole giuste al momento giusto sarà solo una piccola goccia rispetto all’oceano di valori e principi che ci ha trasmesso».

«Dopo tutto, é una regola che vale in tutto l’universo, chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso – conclude la nota –. Ciao Nando, con tutto il nostro amore».

Cordoglio dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ricordando Serratore come un «amministratore appassionato e generoso, sempre attento ai problemi dei suoi concittadini».

«Alla famiglia e alla comunità di Jacurso – ha concluso – giunga la vicinanza della Giunta regionale».

«La Città Capoluogo è vicina a Jacurso, che perde la sua guida in un momento, peraltro, di grande difficoltà dopo i danni provocati dal maltempo», ha scritto il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita.

«L’Anci Calabria esprime profondo cordoglio per l’improvvisa scomparsa del sindaco del Comune di Jacurso, Ferdinando Serratore, rappresentante istituzionale di grande valore e di rara umanità, sempre vicino ai propri concittadini, anche nell’emergenza provocata dal maltempo dei giorni scorsi», ha detto la presidente dell’Anci Calabria, Rosaria Succurro.

«Condoglianze ai familiari, agli amministratori e alla comunità di Jacurso, cui noi sindaci calabresi restiamo vicini, in questo momento di dolore collettivo». (rcz)

Il reggino Aldo Maria Morace eletto presidente dell’Edizione Nazionale di Pirandello

Prestigioso incarico per il reggino Aldo Maria Morace, eletto – all’unanimità – presidente della Commissione Nazionale per l’Edizione dell’Opera Omnia di Luigi Pirandello.

La nomina è avvenuta nel corso della scorsa seduta, avvenuta il 12 ottobre, a seguito della scomparsa di Angelo Raffaele Pupino, studioso del romanzo tra ‘800 e ‘900 e presidente della Commissione per l’Edizione nazionale dell’opera omnia di Luigi Pirandello.

Le Edizioni Nazionali curano la pubblicazione di tutte le opere, edite e inedite, di un autore di grande importanza in edizione critica, cioè filologicamente rigorosa, chiarendone attraverso ogni possibile documentazione storia e formazione. Il Ministero della Cultura, che le finanzia, nomina una Commissione scientifica, composta dai maggiori studiosi di ogni autore, che ne indirizza lo sviluppo sia sotto il profilo scientifico che sotto quello operativo, fissando i criteri dell’edizione e applicandoli alla preparazione dei volumi. E per decenni i testi dell’autore verranno letti e stampati in questa forma, che li consegna alla storia italiana.

La Commissione Nazionale dell’Opera Omnia di Pirandello è stata istituita nel novembre 2016 ha prodotto sino ad oggi, per l’editore Mondadori, sedici volumi Oscar e dieci volumi di edizione critiche, nonché una edizione digitale, di libera consultazione (www.pirandellonazionale.it), che si colloca in Europa tra le più innovative e frequentate nel panorama digitale.

Guidata da Morace, la Commissione Nazionale è stata ricevuta (un fatto prima mai avvenuto) nel novembre dello scorso anno dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al quale è stata donata, nel corso del lungo e cordiale incontro, tutta la produzione cartacea e digitale dell’opera pirandelliana che sino a quel momento era stata prodotta dai curatori dell’Edizione Nazionale.

E il Presidente, lettore appassionato di Pirandello, ha avuto parole di calda lode per la vastità, il rigore e la celerità del lavoro compiuto, ringraziando «a nome della Repubblica».

Aldo Maria Morace, uno dei massimi italianisti viventi, è stato docente ordinario di letteratura italiana (molto amato dagli studenti) presso l’Università di Sassari dal 2000 al 2020 ed ha ricoperto nell’ateneo le cariche di Preside della Facoltà di Lettere, di Prorettore e di Direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche e sociali. È già presidente delle Edizioni Nazionali di Capuana, De Roberto e Deledda, alla quale ha dedicato importanti studi; ed è stato ed è Presidente della Sezione narrativa del Premio Deledda.

Studioso di grande prestigio, ha pubblicato oltre 150 saggi e una quarantina di volumi – fra monografie e curatele – su autori, testi e tematiche che vanno da Dante alla contemporaneità. Per l’Edizione Nazionale ha curato I Vecchi e i Giovani: una edizione che è stata decisiva nell’assegnazione del Premio Pirandello (2023) e che lo ha consacrato, per i suoi molti saggi pirandelliani, tra i maggiori studiosi di uno dei tre autori più studiati nel mondo (gli altri due sono Dante e Shakespeare).

Reggino purosangue (e fiero di esserlo), meridionalista militante, cittadino onorario di San Luca, Morace ha dedicato buona parte delle sue forze alla valorizzazione della letteratura e della cultura calabrese (La Morgana della scrittura. Studi di letteratura calabrese Rubbettino, 2016). Sono numerosissimi i saggi critici che ha scritto con questo fine; e si è speso senza risparmio nell’attività della Fondazione Corrado Alvaro, della quale è da oltre un ventennio il Presidente e che ha condotto al riconoscimento nazionale e all’istituzione di un Parco letterario intitolato ad Alvaro. Dell’autore calabrese è il massimo studioso nel mondo: con un po’ di civetteria afferma di non sapere quanti studi ha scritto su Alvaro.

Fra gli ultimi volumi, tralasciando i saggi sparsi che continua a pubblicare su riviste nazionali e internazionali: una poderosa monografia su Alvaro nel labirinto (2016); un’altra su Alvaro e la Grande Guerra (2018); e due importanti edizioni da lui curate: Vent’anni, pubblicata da Bompiani (2016); e Gente in Aspromonte, da Garzanti (2021). Sta progettando l’Edizione Nazionale dell’Opera Omnia di Corrado Alvaro.