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Si presenta il libro "Haiti un grande amore"

COSENZA – Si presenta il libro “Haiti un grande amore”

Domani pomeriggio, a Cosenza, alle 18.30, nella Sala Telesio dell’Hotel Royal, si presenta il libro Haiti un grande amore. Diari dei miei cinque viaggi (2012-2018) di suor Gabriella Arcangeli.

Da anni suor Gabriella va ad Haiti e sostiene alcune realtà nate dalla “Rete Radiè Resch”, nei suoi viaggi ha sempre incontrato suor Luisa Dell’Orto (anch’ella piccola sorella) missionaria italiana ad Haiti dal 2002, responsabile di Kay Chal (la casa di Carlo) nel sobborgo di Port au Prince, uccisa lo scorso 25 giugno 2022 vittima di un’aggressione.
Come in tutti gli incontri il coordinamento è dell’editore cosentino Demetrio Guzzardi; durante la manifestazione la giovane allieva dell’Accademia musicale calabrese “F.S. Salfi” di Cosenza, Elenì Pisani, eseguirà alcuni brani con l’arpa. I proventi del libro saranno devoluti per sostenere una scuola in un villaggio rurale ad Haiti.
Gabriella Arcangeli, nei primi anni 70 del Novecento, si imbatte con la figura di Charles de Foucauld; la spiritualità di questo innamorato della vita di Gesù a Nazareth, la conquista. Gabriella, come quasi tutti i giovani dell’epoca, ha un desiderio dentro il cuore, cambiare il mondo. Ma da dove partire? Cosa fare? In quegli anni alcuni ragazzi pensavano che per cambiare il mondo occorreva eliminare quelli che avevano il potere e questa visione della vita porterà lutti e sangue. C’è invece chi intuisce che ci può essere un’altra strada: iniziare a cambiare sé stessi, per poi mettersi al servizio degli altri, in particolare di chi sta più indietro.
Gabriella si mette in cammino sulla stessa strada di questo appassionato cercatore di Dio e, dopo un percorso nelle fraternità in Francia e il noviziato sui Pirenei, il 4 aprile 1974, nell’oasi di Béni-Abbès (Algeria), nel deserto del Sahara, dove de Foucauld ha vissuto, fa i primi voti come piccola sorella.
Papa Francesco, a conclusione dell’enciclica Fratelli tutti, ricorda il carisma di fra’ Charles: «Egli andò orientando il suo ideale di una dedizione totale a Dio verso un’identificazione con gli ultimi… Voleva essere, in definitiva, il fratello universale. Ma solo identificandosi con gli ultimi arrivò ad essere il fratello di tutti» (287).
Gabriella individua nella Calabria, lontana oltre mille chilometri dalla sua Verona, il luogo dove vivere la radicalità del Vangelo, con chi il Signore le mette davanti. Nel 1982 mons. Giuseppe Agostino, vescovo di Crotone, la invia a Verzino (KR), un paese della pre-Sila. Poi accoglie l’invito ad andare a Foligno (PG), dove vive in fraternità per 9 anni e celebra i voti perpetui nell’abbazia di Sassovivo. Nel 1993 riparte per la Calabria e viene mandata a Perticaro (KR), dove rimane fino al 1997. Gli eventi poi la portano a Bonifati (CS), sul Tirreno. La sua diventa una presenza, sia in paese che nelle scuole dove insegna; ma chi è abituata a conoscere situazioni, luoghi e persone significative, non si ferma mai e Gabriella si coinvolge nelle attività e nello spirito della Rete Radié Resch, dove scopre la realtà di Haiti. Non solo vuole aiutare chi ha perso tutto nel terremoto del 2010, ma desidera vedere de visu quel luogo, quel popolo, quelle situazioni.
Nelle schede vengono presentate alcune delle realtà incontrate da suor Gabriella. Ci sono delle persone che cambiano il corso della storia, perché prendono sul serio i carismi che ricevono: per Haiti una di queste è Dadoue Elane Printemps, infermiera e laica consacrata nell’Istituto secolare domenicano, la donna conosce la dura condizione delle contadine haitiane, che debbono sgobbare per guadagnare qualche spicciolo e sfamare i propri figli, molte volte avuti da uomini violenti, che poi li abbandonano. Per Dadoue il primo problema per le donne haitiane è l’istruzione, se le bambine del suo paese non frequenteranno le scuole, niente cambierà. Dadoue, a 56 anni, il 24 aprile 2010, viene uccisa, ma il seme che ha piantato porta già buoni frutti. Suor Gabriella Arcangeli ha avuto modo di conoscerla in Italia, ma vuole andare a vedere (vieni e vedi è il metodo del Vangelo) le realizzazioni continuate nel nome di Dadoue.
Ad Haiti c’è un altro straordinario personaggio, frère Francklin Armand, anche lui innamorato del carisma di de Foucauld, tanto che dà inizio nell’isola caraibica a una nuova Fraternità di piccoli fratelli e sorelle dell’Incarnazione, una delle 20 comunità nate da questa spiritualità, composte da più di 13.000 membri. La sua comunità nasce per condividere la vita dei contadini, ma da contadini; darà inizio, tra l’altro, a un progetto unico: realizzare laghi collinari, ne sono stati già scavati 218 (i primi 15 addirittura a mano).
Questa straordinaria storia haitiana mi ha ricordato la vicenda di un prete del Sud, don Carlo De Cardona, che sulla scia della Rerum novarum costruì all’inizio del Novecento un importante movimento popolare in Calabria, progettò e realizzò le prime centrali idroelettriche, per riscattare dal feudalesimo i contadini che erano ancora sotto le grinfie dei padroni. De Cardona, come frère Armand, amava dire che «il cristianesimo non solo salva l’anima dell’uomo, ma gli fa riacquistare il dominio sulle cose, sulle forze della natura, sugli animali, su tutto». (rcs)