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Pasquale Amato e Domenico Gattuso, Coordinatori del Movimento per l'Aeroporto dello Stretto, Strategico e Internazionale

L’OPINIONE/ Pasquale Amato: Liberare Reggio dalla gestione “distratta” della Sacal

di PASQUALE AMATO – Corre voce che il Presidente Roberto Occhiuto si stia adoperando per l’acquisto da parte di Fincalabra, finanziaria della Regione, delle quote del privato. Ciò significherebbe che la Sacal tornerebbe a maggioranza pubblica, interrompendo la procedura di revoca della concessione avviata dall’Enac.

Ma permarrebbe il nodo fondamentale della politica svolta sinora dalla Sacal nei confronti degli altri due Aeroporti. Nonostante fosse a maggioranza pubblica, la Sacal ha continuato ad agire come se fosse ancora il gestore di Lamezia, destinando tutte le attenzioni e risorse a quel solo Aeroporto e sotterrando giorno dopo giorno Reggio e Crotone.
È arrivata, addirittura, a togliere a Reggio voli che da anni erano punti fermi come i voli quotidiani mattina-sera con Roma e Milano; non ha fatto arrivare altre compagnie e rotte; ha esternalizzato servizi licenziando chi lavorava nello scalo reggino; ha svuotato e reso un deserto l’Aerostazione; ha favorito e finanziato tariffe agevolate su Lamezia e ha consentito su Reggio tariffe da voli internazionali per voli nazionali; ha agevolato orari assurdi per dare il colpo di grazia all’Aeroporto reggino.
Ha, insomma, portato avanti una strategia demolitrice col chiaro risultato di spingere l’utenza messinese ad andare verso Catania e una parte dell’utenza di Reggio Metropolitana a orientarsi verso Lamezia.
Il Presidente Occhiuto dovrà, quindi, affrontare e sciogliere questo nodo realizzando ciò che egli stesso ha dichiarato: l’accordo con la Regione Sicilia con il coinvolgimento delle due Città Metropolitane e le energie private dello Stretto per liberare Reggio dalla morsa mortifera della Sacal.
È il cammino che dal 2016 il Movimento per l’Aeroporto dello Stretto, Strategico e Internazionale, ha indicato accompagnandolo con un progetto dettagliato e di ampio respiro (redatto da un gruppo di esperti coordinato dal prof. Domenico Gattuso) offerto gratuitamente (con i tempi che corrono vero punto debole che abbiamo noi stessi riconosciuto): una nuova società pubblica a partecipazione privata che gestisca l’Aeroporto dello Stretto e gli faccia recuperare il suo ruolo fondamentale di nodo aeroportuale della vasta area interregionale tra Scilla e Cariddi.
Se, viceversa, l’intervento sarà solo quello di ripristinare il controllo pubblico azionario della società, si sarà risolto il problema tutto interno del rapporto tra le due parti, ma resterà aperto il groviglio di una gestione Sacal che continuerà l’opera di killeraggio contro gli altri scali. E Reggio e Crotone continueranno a sprofondare sino alla chiusura.
Il Presidente Occhiuto pare intenzionato a cambiare strada. L’augurio sincero è di proseguire nella direzione di una visione che tenga conto della pluralità di un territorio complesso, rispettandone le peculiarità. E l’area dello Stretto è una peculiarità che è figlia della geografia e di una storia plurimillenaria che non si può cancellare. La Sardegna ha meno abitanti della Calabria. Eppure ha tre Aeroporti con voli nazionali e internazionali, trattati alla pari. (rrc)
In copertina, Amato e Gattuso