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L'OPINIONE / Salvatore Berlingò: Ministro Valditara, tenga conto della Dante Alighieri di Reggio

L’OPINIONE / Salvatore Berlingò: Ministro Valditara, tenga conto della Dante Alighieri di Reggio

di SALVATORE BERLINGÒNon si è ancora spenta l’eco della spettacolare Adunanza presso l’Arena dello Stretto degli ottocento studenti arrivati a Reggio da ogni parte d’Italia per celebrare l’11 aprile scorso la Giornata del Mare e della cultura marinara.

La rilevanza dell’evento è stata vieppiù accentuata dalla presenza del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha assunto un particolare significato alla luce di ciò che in altra sede lo stesso Ministro aveva avuto modo di osservare, al netto della dibattuta questione sul prefissato e sempre più basso numero di stranieri in ciascuna classe scolastica, a proposito del reale e concreto problema degli allievi stranieri di prima generazione, che presentano una deficienza formativa in italiano pari al 22%, equivalente ad un anno di scuola in meno rispetto agli studenti italiani, ed un tasso di dispersione scolastica del 30% a fronte del 9% degli italiani. 

Relativamente a questa problematica il Ministero avrebbe già per tempo avviato uno studio di fattibilità, al fine di creare un sistema di accoglienza e di integrazione più efficace, con classi più inclusive e con il ricorso al potenziamento della conoscenza e dello studio dell’italiano ad opera di specializzati mediatori culturali.

Una qualche sorpresa suscita il fatto che il Ministro, pur non avendo trascurato di sottolineare l’intento di aver voluto celebrare la suddetta Giornata “proprio qui in Calabria, a Reggio, per lanciare un ulteriore segnale di grande attenzione a questa terra meravigliosa”, tuttavia non ha fatto cenno, o perché tenutone all’oscuro o per non essere di stretta competenza del suo Ministero, alla circostanza che, segnatamente a Reggio Calabria – dove, non a caso si concentra il maggior numero di minori stranieri nati in Italia e presenti in Calabria – esiste una, anzi l’unica in tutto il Meridione e le Isole, Università per Stranieri, e cioè uno degli strumenti principali in ordine allo scopo di formare il personale indispensabile per una migliore integrazione in Italia degli studenti stranieri insieme con le loro famiglie. 

Di fatti, nel Dipartimento di Scienze della Società e della Formazione d’Area mediterranea dell’Università “Dante Alighieri” di Reggio, è attivo uno specifico Corso di Laurea di primo livello in “Mediatori per la Intercultura e la coesione sociale in Europa” e non può essere pretermesso che la specifica attrattività di questo Corso di laurea deriva dal suo essere incardinato in un Ateneo “per stranieri”. 

É del tutto evidente, inoltre, che la platea dei candidati alle Classi di Laurea Magistrale, ossia di secondo livello – presenti tanto presso la “Dante” quanto presso la “Mediterranea” – si restringerebbe di molto, ove la specificità dell’Università e della Classe di laurea di primo livello di cui prima si è detto perdesse il rilievo finora goduto, contraendosi di conseguenza il numero degli studenti stranieri, attratti a Reggio da quella specificità.

Questa forza attrattiva rischierebbe di svanire o di attenuarsi grandemente se venisse meno la coesistenza delle due Università, l’Università per stranieri e l’Università “Mediterranea”, ciascuna con la propria autonoma identità, eventualmente implementata da una federazione (e non fusione!) dei due Atenei, che li arricchirebbe completandoli reciprocamente e consentirebbe loro, in linea con quanto già intravisto dalla legge Gelmini, di realizzare in comune progetti utili allo sviluppo della Città Metropolitana e del suo contesto. 

Al proposito è superfluo aggiungere che sarebbe opportuno riflettere anche su quali conseguenze negative deriverebbero non solo per il sistema universitario, bensì pure per l’intero territorio della Città metropolitana, dalla deprecabile evenienza del venir meno del polo di attrazione come prima delineato, con una riduzione della presenza di stranieri a Reggio di Calabria. Un profilo, quest’ultimo, dal carattere non più solo accademico, ma peculiarmente politico e tale da coinvolgere, altresì, la responsabilità di tutti coloro cui compete operare per e nell’esclusivo interesse delle comunità che fanno capo a quell’area territoriale.(sb)

[Salvatore Berlingò è Emerito dell’Università degli studi di Messina e docente a contratto e già Rettore dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria]