L’OPINIONE / Salvatore Berlingò: Premesse e proposte per la fusione tra Mediterranea e Dante Alighieri

di SALVATORE BERLINGÒ – Non essendo più ormai da tempo Rettore dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri” ed essendo informato delle sue vicende solo da quanto pubblicato sugli organi si stampa, ho ritenuto, alla fine, di uscire dal riserbo finora impostomi per esprimere la mia opinione al riguardo.

Le spoglie dei migranti che ormai ininterrottamente da qualche settimana affiorano tra le onde che lambiscono le coste calabresi rendono evidente la realtà di una situazione che si perpetua da oltre un decennio e che ha sepolto in quella tomba, il Mediterraneo – che gli arabi chiamano Mar Bianco di Mezzo – decine di migliaia di persone. 

Sono vittime che, pur sempre, rappresentano una parte minoritaria rispetto a chi ha perso la vita o la speranza di una vita dignitosa nel deserto, fra l’Africa sub-sahariana e i Paesi che si affacciano su quel mare, nelle carceri della Libia, nei campi di concentramento in Tunisia, in Grecia, in Marocco e in Turchia o nelle impervie rotte terrestri della via dei Balcani.

I dati, aggiornati al 1° gennaio 2022, parlano di circa 6 milioni di stranieri presenti in Italia, 88.000 in più rispetto al 2021. La globalizzazione, la pandemia e i conflitti tuttora aperti (non solo in Ucraina) hanno prodotto oltre 100 milioni di profughi nel mondo, senza contare la drammatica situazione di Afghanistan e Siria. Solo in Africa subsahariana i conflitti in corso hanno causato 11,6 milioni di nuovi sfollati, la cifra più alta mai registrata in quelle regioni. In particolare, quanto all’Italia, si registra che il nostro Paese è stato meta di 105.000 sbarchi nel 2022 – senza contare gli oltre 171.000 ucraini che hanno ricevuto «protezione temporanea» di cui 61.000 minori –, cifre in netta ascesa rispetto al biennio precedente.

Si continuerà a versare in questa situazione fino a quando ci si illuderà di poter gestire tale imponente ed inarrestabile fenomeno migratorio con il semplice controllo delle frontiere esterne, con i meri respingimenti e le riammissioni nei Paesi di origine, con la creazione di impossibili o inutili ed inefficaci infrastrutture di protezione. 

Occorre, per contro, por mano e mettere in pratica iniziative che, nel rispetto dei principi della accoglienza e della ospitalità, sanciti dalle convenzioni internazionali, dalla Carta dei diritti fondamentali e dalla CEDU, per un verso, siano capaci di coinvolgere gli stessi migranti e richiedenti asilo e, per altro verso, siano idonee a formare le opinioni pubbliche, in particolare quelle delle giovani generazioni, perché non cedano alle strumentalizzazioni e alle infondate paure circa le dinamiche di mobilità transnazionali e transcontinentali dei popoli di ogni Paese, da sempre verificatesi ciclicamente nel corso della storia. 

Si tratta, dunque, di operare, anzi tutto, a livello culturale, ossia al livello che pertiene, in primo luogo, alle istituzioni di alta cultura. Per altro, proprio nella Città di Reggio Calabria, la cui area metropolitana risulta baricentrica nel contesto del bacino mediterraneo, hanno sede due istituti universitari (l’Unida e l’Università ‘Mediterranea’) i cui rispettivi identikit formativi si presentano mutuamente complementari per il perseguimento delle suddette finalità.

Sulla base di quanto premesso si suggerisce, in primo luogo, di procedere alla deliberazione di una proposta nei termini ed ai sensi dell’art. 3.3 della legge Gelmini, di federazione tra l’Unida e l’Università ‘Mediterranea’ avente ad oggetto un progetto di federazione con gli obiettivi di

  • implementare i corsi di laurea con l’istituzione di (ulteriori) insegnamenti in lingua inglese e in lingua araba;
  • implementare l’insegnamento di lingua italiana agli studenti stranieri per rendere possibile il loro accesso agli insegnamenti (ancora) impartiti in lingua italiana;
  • incrementare in modo esponenziale le borse di studio per gli studenti stranieri;

Redigere rapporti dettagliati sui paesi di origine di chi emigra e di chi chiede asilo, sui trend dello sviluppo demografico nei paesi in via di sviluppo ed in particolare nell’Africa sub-sahariana, sulla crescita o meglio sulla decrescita demografica nel nostro Paese, sui trend di invecchiamento delle nostre popolazioni, nonché sulle percentuali di cittadini di Paesi terzi suddivisi per regioni e anche fra aree urbane e aree agricole; 

Predisporre un programma di educazione delle giovani generazioni anche con la attivazione di nuovi Corsi di laurea e post-laurea, che integri e rafforzi le politiche di accoglienza e di ospitalità;

Promuovere una gestione ragionata dei flussi regolari in riferimento al mondo del lavoro, ricordando che l’incidenza degli stranieri è pari all’11,2% sul totale degli occupati, al 16% sul totale delle persone in cerca di lavoro e al 9,3% sugli inattivi.

 

Una volta redatto tale progetto in modo condiviso, occorrerà procedere, sempre in sede dei rispettivi organi di governo, alla deliberazione di approvazione del progetto da sottoporre, ai fini dell’approvazione e della determinazione delle correlate misure finanziarie, all’esame del Ministero, che si esprimerà entro tre mesi, previa valutazione dell’Anvur e dei rispettivi comitati regionali di coordinamento, anche ai fini ai fini della richiesta della statizzazione dell’Ateneo per stranieri “Dante Alighieri”.  (sb)

[Salvatore Berlingò è già Rettore dell’Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria, Emerito dell’Università degli Studi di Messina]

Versace e Brunetti rispondono a Lamberti: Affermazioni gravi e offensive

I sindaci f.f. del Comune di Reggio e della Città Metropolitana, Paolo BrunettiCarmelo Versace non ci stanno, e rispondono alle dichiarazioni rilasciate da Eduardo Lamberti Castronuovo, definendole «gravi e offensive».

Per Brunetti, Castronuovo «probabilmente non conosce bene i contorni della vicenda. Nè sul tema della Reggina, che faticosamente stiamo cercando di tirare fuori dal pantano, né sull’aspetto legato alla Dante Alghieri. Due questioni che risultano nettamente distinte e separate e che in alcun modo possono essere accostate, se non strumentalmente».

«Sulla prima questione – ha spiegato Brunetti – quella del salvataggio della Reggina, Lamberti nei giorni scorsi ha tentato la sua solita incursione, interloquendo con la cordata di giovani imprenditori reggini, che meritoriamente hanno provato a mettere insieme l’interesse del mondo produttivo del nostro territorio, arrivando a proporre, e questo è veramente incredibile, una fusione della Reggina con il Locri, al fine di bypassare la richiesta economica della Figc per l’accesso alla categoria, salvo poi riproporre l’idea di far rimanere la città senza calcio per un anno. In questo senso il dottore Lamberti dimostra di non conoscere, ne a livello tecnico, ancor meno a livello storico e sentimentale, le prerogative dalla squadra amaranto ed i meccanismi legati al diritto sportivo. Le sue proposta sono state immediatamente rispedite al mittente dagli stessi imprenditori che hanno avuto l’onere di ascoltarle. Bocciate, come è giusto che fossero».

«Sul tema della Dante Alighieri invece – ha proseguito Brunetti – Lamberti parla di svendita da parte nostra. Da lungo tempo l’Università si trova in una condizione di netta difficoltà economica, dovuta a continue perdite strutturali, che pregiudica persino il pagamento degli stipendi dei propri dipendenti. Peraltro nell’ipotesi di una condizione di illegittimità, tutta ancora da chiarire, dovuta alla presenza, probabilmente impropria, di alcuni rappresentanti dell’Associazione Dante Alighieri in seno al Consiglio d’Amministrazione dell’Università, con interessi cristallizzati nel tempo che peraltro Lamberti conosce molto bene».

«Quella della “svendita”, introdotta da Lamberti – ha sottolineato – è un’espressione indegna che risulta evidentemente strumentale, oltre che assolutamente offensiva. Pur essendo notorio l’interesse di gruppi privati, che già molti mesi fa avevano avanzato proposta di acquisto di quote dell’Università, ben prima che la reggina manifestasse la sua crisi, le istituzioni territoriali hanno sempre perorato l’ipotesi di federazione con l’Università Mediterranea».

«Oggi tenta di costruire un teorema – ha detto ancora – per il quale la questione possa essere in qualche modo legata alle manifestazioni di interesse per l’iscrizione della squadra della città al campionato di serie D. Niente di più falso. La manifestazione d’interesse era aperta a tutti e chiunque avrebbe potuto partecipare. Le proposte pervenute sono tutte rispettabili e saranno valutate per come meritano. Se ne fossero arrivate delle altre, anzi le auspicavamo, le avremmo anch’esse valutate. Sulla Dante Alighieri invece abbiamo espresso il nostro pensiero, con una lettera ufficiale, che contiene una serie di considerazioni, che ovviamente Lamberti omette».

«Si concentra solo su un passaggio finale che, “solo a corollario di una consolidata attività di tale natura”, cito testualmente la lettera, introduce l’ipotesi “di ingresso nella compagine sociale di un solido soggetto economico del mondo universitario privato che – badate bene – inietti risorse nuove e che garantirebbe non solo il mantenimento dei corsi già esistenti – ha aggiunto – ma anche la nascita di altri che ne assicurino lo sbiluppo, non mutandone – altro passaggio fondamentale – nè la sede nè la natura».

«Come può quindi Lamberti affermare che vogliamo svendere l’Università ad un privato – si è chiesto Brunetti – che, secondo la sua fantasiosa ipotesi, se la porterebbe via lontano da Reggio. Mi sembra veramente assurdo e credo fermamente che il Dottor Lamberti, in presenza di un briciolo di onesta intellettuale, nel rileggere le sue parole, non potrà che convenire che si tratta di una boutade spinta da una ricostruzione errata o più probabilmente dalla sua volontà di rientrare dalla finestra in una vicenda dove la porta principale gli era già stata abbondantemente chiusa in faccia. E non certo da no».

Versace, invece, parla di «accuse mosse da velleità personali e politiche».

«Quando si affretta, sbagliando, ad analizzare situazioni che, invece, dovrebbe conoscere alla perfezione – ha detto – è bene che metta da parte le proprie aspirazioni politiche e personali, non fosse altro per evitare di disorientare i cittadini e rischiare di alimentare un insensato clima di ostilità nei confronti dell’Ente». È quanto afferma il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, nel rispedire al mittente «le volgari accuse dell’imprenditore reggino rispetto alla lettera firmata, insieme al Comune, nell’esclusivo interesse dell’Università “Dante Alighieri”, degli studenti e dei lavoratori di una delle realtà accademiche migliori dell’intero Mezzogiorno».

«Chi, se non Lamberti – ha proseguito – professore a contratto proprio alla “Dante Alighieri”, avrebbe dovuto svolgere un ruolo di monitoraggio e salvaguardia dell’ateneo? Possibile che, in tutti questi anni, non si sia reso conto del baratro in cui stava vertiginosamente precipitando l’università? Ed anche non se ne fosse accorto, perché strumentalizzare in questa maniera così violenta e spropositata un’iniziativa, quella mia e del sindaco della città, Paolo Brunetti, che punta ovviamente, ed è fin troppo chiaro, alla federazione con l’Universita “Mediterranea”, in assenza della quale bisognerebbe valutare anche la possibilità di un’apertura nei confronti dei privati per evitare la chiusura definitiva della “Dante Alighieri”, con un carico pesantissimo per il tessuto sociale, economico e culturale cittadino».
«La vicenda della Reggina e della “Dante Alighieri” sono completamente slegate – ha continuato Versace – e solo chi è in malafede o interessato può disegnare congetture che possano far penare ad altro. Nel caso del club amaranto, dispiace che il signor Lamberti non abbia formulato alcuna proposta di acquisizione del titolo nel momento più delicato della principale compagine calcistica di Reggio. Anzi, la sua bella intenzione, soltanto annunciata e mai concretizzata, ha solo contribuito a destabilizzare e far naufragare l’interesse di una corposa cordata di imprenditori reggini a partecipare alla manifestazione d’interesse formulata dal Comune».
«Le parole sono pietre – ha concluso Versace – e chi è abituato ad abusarne, spesso in beata solitudine, rischia di procurare danni incalcolabili all’intera comunità». (rrc)

Eduardo Lamberti Castronuovo: Il Comune sta cercando di svendere l’Università per Stranieri “Dante Alighieri”

«Stanno vendendo una cosa che non è loro, stanno provando a svendere l’Università per Stranieri Dante Alighieri». È quanto ha denunciato Eduardo Lamberti Castronuovo, intervistato da Peppe Caridi, direttore di Strettoweb.

«È un episodio gravissimo che testimonia in che condizioni ci siamo ridotti in questa città», ha detto ancora Lamberti Castronuovo, che da tempo insegna alla Dante Alighieri «gratuitamente, per amore per la mia città e anche per passione personale», ha specificato l’imprenditore, ricordando che l’UniStraDa è «un punto di riferimento molto importante per la nostra città, guardate che i ragazzi che vengono da fuori sono la principale risorsa culturale e civica di Reggio perchè aiutano i nostri giovani ad aprirsi al confronto, a creare interscambi. Aprono la nostra città al resto del mondo. La Dante Alighieri è una delle nostre risorse più preziose, non possiamo permetterci di perderla anzi dobbiamo valorizzarla al meglio».

Lamberti, in merito alla situazione difficile che sta vivendo l’Ateneo, punta il dito contro i sindaci f.f. Paolo Brunetti e Carmelo Versace: «Sono proprio loro, che non hanno messo i quattrini che avrebbero dovuto mettere e adesso forse si capisce perché. Quell’Università è l’emblema di questa città».

«Ho grande disprezzo per questi due gaglioffi, ripeto, che si sono permessi di fare dell’Università uno strumento cieco d’occhiuta rapina, quella lettera non è nata ieri, era già in fieri, il progetto era già fatto. Con quel sorrisetto sornione del giovinotto Brunetti… lui sapeva, quindi mentiva sapendo di mentire», ha detto ancora Lamberti, ricordando che «abbiamo già due o tre volte l’acquisto dell’Università per Stranieri da parte di privati».

«Non ho nulla contro di loro, fanno il loro mestiere, ma un’istituzione, due sindaci, che si mettano proni per favorire questo processo, è qualcosa di delinquenziale e delittuoso. L’Università non è loro, loro sono i rappresentanti – per altro pro tempore – di una carica pubblica. Chi gli dà il mandato, il permesso, per fare una cosa del genere? Io non credo che siano stati loro due autonomamente, quelli sono sindaci facenti finzioni, ripeto finzioni. Chi ha scritto davvero quella lettera? Non è farina del loro sacco… E Falcomatà che c’è dietro le loro spalle, che fa? Cosa ne pensa? Nicchia? È d’accordo? Loro continuano a citarlo sempre, evidentemente è lui che comanda ancora».

«Il rischio più grande – ha proseguito Lamberti Castronuovo – è che i sindaci svendano l’Università per Stranieri ai privati che poi se la portino via, altrove, scippando per l’ennesima volta la città. Università private e telematiche come Unicusano sono aziende che comprano e vendono, il rischio più serio è quello. Ma guardate, anche grazie al vostro lavoro giornalistico, tutto questo non succederà. L’Università non si può toccare. So che anche altre istituzioni hanno la volontà di bloccare questa iniziativa assurda».

«Non credo, quindi, che i sindaci troveranno sponde nella loro azione – ha detto ancora –. Insieme al Rettore Giuseppe Zimbalatti e alla stessa Giusi Princi, useremo la legge Gelmini che consente di affiancare l’Università lasciando la sua autonomia ma coinvolgendola nella Mediterranea per blindarla in un percorso di fusione con il nostro ateneo cittadino, cercando di portare tanta più gente possibile, perchè ripeto i giovani degli altri Paesi sono la più grande risorsa per Reggio Calabria». (rrc)

L’OPINIONE / Francesco Costantino: L’Università per Stranieri Dante Alighieri e il progetto Federativo con la Mediterranea

di FRANCESCO COSTANTINOLe cronache di questi giorni ci informano che il CdA dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri” ha ritenuto di poter superare l’attuale crisi gestionale attraverso lo strumento della Federazione tra Atenei contemplato dalla legge 30/12/2010, n. 240, meglio nota come Legge Gelmini, con particolare riferimento all’art. 3 della stessa legge.

Nella situazione data, a molti è sembrato che questa potesse essere la soluzione migliore e pertanto tutti si sono premurati a manifestare piena soddisfazione per lo sbocco prefigurato.

In molti casi, forse, per liberarsi dal dovere di rendere conto di eventuali gradate inadempienze che quella crisi avevano contribuito a determinare.

Una lettura attenta  della norma suggerirebbe di frenare gli entusiasmi perché il meccanismo della federazione tra atenei è ancora poco collaudato e, soprattutto, richiede passaggi formali importanti tra i quali quello, non reso noto ma spero esistente, della predisposizione di un progetto contenente,  in  forma  analitica,  le motivazioni, gli obiettivi, le compatibilità finanziarie e logistiche, le proposte di riallocazione dell’organico e delle strutture  in  coerenza  con  gli obiettivi di cui al comma 1 dell’articolo 3 della legge prima menzionata che richiede venga accertato preliminarmente il miglioramento  della qualità,  efficienza ed efficacia dell’attività didattica, di ricerca e gestionale.

La conoscenza del progetto predisposto, dunque, consentirebbe un giudizio maggiormente ragionato.

Non ho alcun interesse ad alimentare polemiche riproponendo gli accadimenti che nel corso dell’anno 2017 hanno generato le pressoché contestuali dimissioni del Presidente del C.d.A. dott. Pino Bova e del Rettore prof. Salvatore Berlingò, pur avendoli vissuti dall’interno del C.d.A. e ben conoscendoli, né ad assegnare responsabilità ad alcuno. 

Gli atti e i verbali del C.d.A. di quel periodo ricostruiscono, per chi ne avesse interesse, la portata e i contenuti di quelle vicende e, soprattutto, lasciano intravedere le conseguenze che ne sono poi derivate.

Una cosa però è per me certa e mi piacerebbe che tutti ne tenessero conto: l’università è nata e ha avuto ragione di esistere, nel rispetto della volontà dell’On.le Giuseppe Reale, solo agganciando la propria esistenza  a quella del  Comitato locale della Società Dante Alighieri.

Aver determinato la perdita dell’affiliazione con il Comitato Centrale della stessa Società, a prescindere dalle motivazioni che l’anno determinata, ha avuto come conseguenza la perdita della ragione fondamentale per cui era nata la stessa Università,  la cui mission naturale  prevedeva il collegamento con i comitati sparsi in tutto il mondo per la diffusione e la tutela della lingua italiana e quindi processi attivi di internalizzazione.

Nessun artificio, quand’anche consentito dal diritto civile ed amministrativo, avrebbe dovuto consentire la sostituzione del Comitato locale con un surrogato perché questa sostituzione, era evidente, avrebbe rappresentato un tradimento della mission tracciata dal benemerito fondatore.

Lo spartiacque per le sorti dell’ateneo reggino è stato quello.

A tal fine ripropongo il solo Art. 3  dello Statuto che ha regolato e indirizzato nel tempo le attività dell’Ateneo. 

Finalità 

  1. L’Università ha lo scopo di diffondere, con le proprie attività di insegnamento e di ricerca, la conoscenza della lingua, della letteratura, dell’arte, della cultura e delle istituzioni politiche, sociali, giuridiche ed economiche dell’Italia in tutte le loro forme di espressione. A tal fine aggiorna costantemente la propria azione alle mutevoli condizioni socioeconomiche del Paese ed alle sue esigenze di internazionalizzazione. 
  2. In modo particolare, l’Università, cooperando anche con i Comitati italiani ed esteri della Società “Dante Alighieri” e con le altre istituzioni culturali italiane operanti all’estero, si propone di:
  1. promuovere ed agevolare scambi e confronti culturali con le civiltà che nel mondo traggono origine ed alimento dal bacino del Mediterraneo, rivolgendo una peculiare attenzione alle problematiche suscitate dagli insediamenti sul territorio italiano degli immigrati provenienti in ispecie dai Balcani, dall’Oriente e dall’Africa; 
  2. tenere vive, con specifiche iniziative, le tradizioni linguistiche e la memoria storica del Paese d’origine presso le comunità e le varie generazioni degli Italiani emigrati all’estero;
  3.  tutelare e valorizzare le istanze socio-culturali delle minoranze linguistiche albanesi, grecaniche e occitane insediate sul territorio calabrese, anche mediante la loro riscoperta e diffusione presso gli oriundi, altrove trasferiti, che ad esse appartengono; d) favorire, con opportune collaborazioni nazionali e internazionali, la costituzione di poli formativi e scientifici o di centri di eccellenza nel quadro di una sempre maggiore integrazione dell’Europa con i Paesi delle rive meridionali e orientali del Mediterraneo.

Dunque, rispettare la volontà del Suo fondatore, fa diventare fattore imprescindibile delle finalità dell’Ateneo reggino il mantenimento della cooperazione con i Comitati italiani ed esteri della Società “Dante Alighieri”.

Oggi però è il tempo dell’agire ed è bene che ognuno metta da parte il proprio egoismo e i propri convincimenti e che si riacquisti finalmente il senso del crescere insieme.

È un altro il tempo della ricerca delle responsabilità.

L’Università per Stranieri Dante Alighieri è un’agenzia formativa di primaria importanza sia per la crescita culturale del territorio,  sia per garantire occupazione a chi all’interno di essa opera da anni,  sia per mantenere il legame che da sempre l’ha collegata con i paesi della sponda occidentale del mediterraneo, dei balcani e del sudamerica ed  ha bisogno delle Istituzioni così come le Istituzioni hanno bisogno di essa.

Si parla da qualche tempo di una Università del Mediterraneo. Può essere questa la strada alternativa alla federazione tra Atenei?

Nessuno si tiri indietro allora altrimenti nessuno potrà  credersi del tutto assolto. Saremo tutti lo stesso coinvolti. (fc)

[Francesco Costantino è già componente del Direttivo del Comitato Locale della Società Dante Alighieri e già componente del comitato ordinatore dell’Università]

Consiglio d’amministrazione dell’UniStraDa, Versace: Aperta interlocuzione con la Mediterranea

Il Consiglio d’amministrazione dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria ha deliberato, all’unanimità, il percorso previsto dalla legge Gelmini.

«Non è una vittoria, ma un primo passo fondamentale per raggiungere l’obiettivo che avevamo indicato e che ci porta a credere nella federazione con l’Università “Mediterranea”», ha dichiarato il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace.

«Adesso – ha spiegato Versace – si apre un’interlocuzione con l’ateneo reggino nella consapevolezza che, attraverso le sensibilità dei dure Rettori, Giuseppe Zimbalatti e Antonino Zumbo, si farà il possibile per salvare un’azienda culturale unica nel contesto calabrese».

«Negli anni – ha continuato il sindaco metropolitano facente funzioni – si è purtroppo accumulata una massiccia mole debitoria, anche a causa della pandemia, che ha seriamente messo in pericolo l’esistenza della “Dante Alighieri”. Ognuno, arrivati a questo punto, deve fare la propria parte e, proprio per questo, spero che in questa fase così delicata anche la Regione possa assumere un ruolo essenziale quale interlocutore autorevole per ripianare il deficit e contribuire al rilancio dell’Università per stranieri».
«Il mio pensiero – ha proseguito – non può che andare ai lavoratori della “Alighieri”, ai docenti ed agli amministrativi che vivono con ansia l’evolversi di una situazione che, con tenacia, stiamo provando a rimettere sui binari giusti. Ed un messaggio deve necessariamente andare anche agli studenti ed alle studentesse che rappresentano il cuore pulsante di questa splendida realtà accademica. Dobbiamo essere ottimisti e guardare con maggiore fiducia al futuro. L’Università per stranieri va salvata perché è un patrimonio della città e della Calabria intera. Nulla può o deve essere lasciato al caso».
Al termine del Cda odierno anche il sindaco facente funzioni del Comune, Paolo Brunetti, si è detto «particolarmente ottimista».
«Si apre una fase – ha affermato – che vedrà un confronto stretto e serrato con l’Università “Mediterranea”. Da lì in poi si dovrà seguire una procedura precisa perché si concretizzi la realizzazione di una Federazione».
«Siamo tutti consapevoli – ha concluso Brunetti – che se perde l’Università “Dante Alighieri” perde l’intero Paese perché la realtà reggina è fra le poche, in Italia, a rappresentare un faro ed un punto di riferimento nella promozione della conoscenza e della diffusione della lingua, della cultura e della civiltà italiana attraverso una didattica ed un lavoro di ricerca radicati nel dialogo interculturale e nella cooperazione internazionale». (rrc)

Medici cubani, L’OPINIONE / Pasquale Amato: Perché la formazione a Rende quando c’è l’Università per Stranieri a Reggio?

di PASQUALE AMATO – I primi 50 medici cubani giunti in Calabria – pur essendo destinati alle strutture sanitarie reggine, che sono le più sguarnite di personale – sono arrivati a Lamezia e non a Reggio, sono stati portati alla Cittadella di Germaneto per essere ricevuti dal Presidente (li avrebbe potuti ricevere a Reggio).

Ora  vengono portati a Reggio per le procedure di accesso presso l’Ufficio Emigrazione. Tuttavia saranno trasferiti a Rende per il corso di formazione linguistica che faranno all’Unical.

Eppure a Reggio esiste – con personale docente qualificato che da decenni insegna la lingua italiana a stranieri – l’Università per Stranieri “Dante Alighieri”, unica nel Sud e Isole e una delle tre d’Italia assieme a Perugia e Siena. Si faccia avanti chi si fa venire il prurito quando si parla e si scrive di “Regione Straniera”. E per favore nessuno dica che siamo “campanilisti” quelli che non ci stiamo a subire soprusi e schiaffi continui.

E per cortesia, nessun politico reggino, nel caso decida di denunciare questo ennesimo smacco, apra il suo intervento con la frase “sia chiaro che non parlo per campanilismo”, gettandosi così ancora una volta la classica “zappa sui piedi”. (pa)

La solidarietà di Reggio al Rettore Antonino Zumbo

Il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace, ha espresso la sua solidarietà a Antonino Zumbo, Rettore dell’Università per gli Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio a cui hanno incendiato l’auto.

Quella di Versace è «una condanna ferma all’ennesimo vile ed ignobile gesto che colpisce le istituzioni e gli uomini per bene di questa città».

«Auspico – ha aggiunto il sindaco facente funzioni – che i responsabili del barbaro atto incendiario possano essere prontamente individuati e che sull’episodio venga fatta piena luce. Giunga, infine, la mia più totale vicinanza e quella dell’Ente che rappresento al professor Zumbo, alla sua famiglia ed a tutta la comunità accademica dell’università “Alighieri”».

Anche il Rettore dell’Università Mediterranea, Giuseppe Zimbone, ha espresso la sua solidarietà e dell’Ateneo al Rettore Zumbo. (rrc)

REGGIO – L’UniDa presenta la sua offerta formativa

L’Università per Stranieri “Dante Alighieri” ha presentato la sua offerta formativa per l’a.a. 2022-2023, le cui iscrizioni sono già aperte.

Un’offerta che, oltre ai corsi di laurea in servizio sociale, finalizzati alle professioni di assistente sociale e mediatore interculturale, prevederà anche quest’anno un corso di laurea in lingue e traduzione per la comunicazione internazionale, che si collega alla storica vocazione interculturale e plurilingue dell’Ateneo, sede, tra l’altro, di un’importante Scuola di italiano per stranieri.

Da alcuni anni l’offerta formativa dell’Università “Dante Alighieri” si è inoltre ampliata grazie all’attivazione del corso di laurea prevalentemente telematico in Scienze e tecniche psicologiche. Oltre a offrire corsi di laurea, l’Università è sede di un Dottorato di ricerca interdisciplinare e di una ricca offerta formativa post lauream (master e corsi di alta formazione).
Alla conferenza, hanno partecipato il Magnifico Rettore, Antonino Zumbo, il direttore del Dipartimento, Simona Totaforti e una rappresentanza dei docenti dell’Ateneo.
E proprio la prof.ssa Totaforti ha sottolineato come «l’offerta formativa scaturisce dal continuo confronto con i portatori di interesse, le realtà professionali di riferimento (Ordine AA.SS.), mercato del lavoro in continua evoluzione, perché gli studenti possano cogliere le opportunità»
«La didattica – ha spiegato ancora – coniuga una dimensione molto vivibile (rapporti ravvicinati di ogni singolo studente con i docenti) a un’elevata qualità; questo consente di coltivare anche le doti umane e personali degli studenti, oltre a quelle strettamente accademiche e formative».
«Particolare attenzione – ha concluso – è stata dedicata alle borse di studio, diritto allo studio, tutor didattici, servizi a sostegno della parità e dell’inclusione, per consentire a tutti l’accesso a una formazione di qualità, specialmente in un territorio tradizionalmente caratterizzato da situazioni di fragilità socio-economica».
La prof.ssa Uberta Ganucci Cancellieri, coordinatrice del Corso in Scienze e Tecniche Psicologiche, ha spiegato che «il corso di Laurea triennale in “Mediatori per l’Intercultura e la Coesione sociale in Europa” (L-39 MICSE) è organizzato in due percorsi curriculari: “Servizio sociale” e “Mediatore ed esperto plurilingue”».
«Il Corso – ha aggiunto – è progettato in chiave interdisciplinare e con una didattica innovativa per la comprensione dei fatti sociali attraverso un approccio risolutivo per i problemi più critici dello Stato sociale e si completa con attività pratiche formative attraverso tirocini e laboratori qualificanti in accordo con associazioni, enti no profit e istituzioni del territorio».
«Gli sbocchi occupazionali per il “mediatore interculturale” – ha proseguito – riguardano sia il settore pubblico che quello privato, tra cui si annoverano i centri di prima accoglienza, le scuole di ogni ordine e grado, il settore sanitario o il settore giudiziario, le imprese del terzo settore e le cooperative sociali».
Il Corso di laurea magistrale in Politiche per l’innovazione e l’inclusione sociale è stato spiegato dalla prof.ssa Adriana Mabel Porta: «La formazione garantita dal Corso di laurea è interdisciplinare: il professionista che lavora nelle politiche e nei servizi sociali ha infatti bisogno di conoscenze nell’ambito della sociologia, del diritto, dell’economia, dell’inglese e dell’italiano usato dalle istituzioni per rivolgersi ai cittadini (si studia, dunque, anche l’“italiano istituzionale”)».«Per garantire una formazione basata non solo su conoscenze, ma anche su competenze di tipo pratico – ha spiegato – il Corso di laurea è costantemente in contatto con l’Ordine degli assistenti sociali della Calabria e con i principali Enti del territorio (come la Città Metropolitana) e di anno in anno recepisce i loro suggerimenti per adeguare la propria offerta formativa alle mutevoli dinamiche del mondo del lavoro che caratterizzano il territorio».

«Tra le iniziative attivate ogni anno in collaborazione con gli Enti del territorio si segnalano, in particolare – ha concluso – le giornate formative di preparazione all’esame di Stato, organizzate dall’Ordine degli Assistenti sociali della Calabria. Partecipando a tali giornate, gli studenti possono approfondire le tematiche su cui verte l’Esame di Stato e vengono messi nelle condizioni ottimali per affrontarlo».

Previsto, inoltre, il corso di laurea magistrale in Lingue e traduzione per la comunicazione internazionale, che «forma  figure professionali altamente qualificate nel campo della traduzione e dell’interpretazione per interagire nel mondo globale. Il Corso, completamente rinnovato per rispondere in modo adeguato alle esigenze del mercato, prepara a due profili professionali: “Traduttore tecnico-specialistico, editoriale, audiovisivo e multimediale”, e “Interprete di trattativa e di comunità”».

Il prof. Salvatore Loprevite:, invece, ha presentato la formazione Lauream e Dottorato:

«Sul fronte della formazione professionale post-laurea – ha spiegato – la programmazione di Ateneo per il 2022/2023 prevede l’attivazione di due master di 1° livello e di otto master di 2° livello, erogati in collaborazione con il Centro di ricerca MEDAlics e con l’Associazione Mediterranea. I master coprono un ampio spettro di tematiche relative a Pubblica Amministrazione (management, strategie e organizzazione, governance, appalti e contratti pubblici), ICT e Moda e Design».

«La formazione post-laurea – ha concluso – si completa con il Dottorato di ricerca in “Global Studies for an Inclusive and Integrated Society”, di durata triennale, con il quale l’Università Dante Alighieri s’inserisce efficacemente nei più avanzati percorsi internazionali di ricerca e alta formazione. Il Corso, giunto alla sua sesta edizione, prevede ben dieci posti disponibili per l’Anno Accademico 2022/2023, sulla base dell’apposito bando appena pubblicato e con scadenza di presentazione delle domande di ammissione fissata al 30 agosto 2022».

Il prof. Salvatore Loprevite, ordinario di Economia aziendale e Coordinatore del Corso, ha evidenziato l’ampia apertura del Dottorato, che registra nel Collegio dei docenti la presenza di professori di varie Università italiane e straniere e che ha accolto nelle precedenti edizioni dottorandi provenienti da tutta Italia e dall’estero. Molto significativi anche i risultati scientifici ottenuti dai dottorandi, che hanno attivato collaborazioni con importanti Atenei e centri di ricerca di numerosi Paesi stranieri e hanno prodotto pubblicazioni su riviste ad alto impatto, fino ad arrivare alla presentazione di propri paper nella prestigiosa Università di Oxford. (rrc)

REGGIO – L’iniziativa dell’UniDa a favore degli studenti ucraini

È una bella iniziativa, quella dell’Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria, che ha disposto per gli studenti ucraini che  giungano nella nostra Città la gratuità della frequenza dei Corsi suddetti, l’iscrizione  gratuita ai Corsi di laurea, accompagnata da erogazione di borse di studio, queste in  numero di successiva determinazione. 

«L’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria – si legge in una nota – esprimendo esecrazione per la guerra che vede l’invasione russa dell’Ucraina, in violazione della  pacifica convivenza di tutti i popoli dell’Europa orientale, manifesta solidarietà e  vicinanza dell’intera comunità accademica alla martoriata Nazione Ucraina.  L’Ateneo, ben consapevole della sua peculiare mission quale Università per Stranieri,  che ha visto negli anni, tra i frequentanti i Corsi di lingua e cultura italiana, centinaia  di studenti ucraini, unitamente a colleghi di tanti Paesi slavi, vivendo tutti la loro esperienza formativa in pacifica armonia», «si dice pienamente  disponibile a garantire ai laureati di questa prestigiosa Università, oggi dolorosamente  profughi, la frequenza gratuita dei Master, dei Corsi di perfezionamento e dell’offerta  formativa del post-laurea in qualsiasi forma attivata». (rrc)

 

Mercoledì firma protocollo d’intesa tra UniDa e L’Inail per promuovere la sicurezza e salute nei luoghi di lavoro

Importante protocollo d’intesa, in materia di promozione della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, sarà firmato mercoledì 15 dicembre all’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria, tra il Rettore, Antonino Zumbo e la dott.ssa Caterina Crupi, direttore generale dell’Inail Calabria.

Le due Istituzioni si impegneranno a perseguire obiettivi di collaborazione scientifica, di consulenza e di formazione su specifiche tematiche di comune interesse che saranno ulteriormente individuate, a beneficio della comunità e del territorio tutto. (rrc)