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Matteo Salvini e Nino Minicuci

Salvini ricompatta la destra reggina e spinge il candidato sindaco Minicuci

Con le spalle allo Stretto, tutti stretti intorno a Matteo Salvini, per dare certezza del sostegno al candidato “unico”, Nino Minicuci, aspirante sindaco della Lega, con l’appoggio della coalizione di centro-destra formata da Forza Italia e Fratelli d’Italia. Una serata che ricompatta la destra confusa e lacerata, a Reggio, dopo settimane di tirammolla sulla scelta del candidato.

Ad accogliere Salvini tutto lo stato maggiore della destra calabrese, capitanata dalla presidente Jole Santelli  e scortata dalla coordinatrice di Fratelli d’Italia Wanda Ferro. Poi ci sono praticamente tutti: l’on. Ciccio Cannizzaro, le deputata Maria Tripodi e Giusy Versace, l’uomo di Salvini in Calabria, Cristian Invernizzi, già commissario della Lega per il territorio regionale, e poi consiglieri regionali, aspiranti consiglieri comunali, una ressa incredibile di giornalisti, telecamere, telefonini, microfoni.

Introduce la serata la giornalista Giancarla Rondinelli, ma non ci sarà contraddittorio con la stampa. Giusto qualche frase strappata all’ingresso del Lido, a nessun giornalista è stato permesso di fare domande. Più che un incontro con la stampa per presentare il candidato “unico” si è trattata di una affollata convention del tributo obbligato. Salvini, reduce di una mattinata a Crotone e un pomeriggio a Catanzaro Lido, ha fatto un discorso pacato, da sovrano appena giubilato, che ha vinto l’opposizione interna e si sente regista di una apparentemente facile vittoria. Lo sarebbe stata sicuramente due mesi fa, se non ci fosse stato il tentennamento continuo di tutto il centro destra sulla scelta del/della candidato/candidata: oggi sembra ugualmente facile viste le evidenti defaillances di Falcomatà. Facile attaccare il sindaco uscente (anche dopo su la7 durante il programma In Onda), sulla spazzatura che, indegnamente “sporca” l’immagine (e no solo quella) della città o sull’acqua: il candidato Minicuci fa un discorso che affascina e conquista l’uditorio, parlando di imposte inique e perdite d’acqua, e finalmente parla di cassonetti “intelligenti per controllare chi scarica i rifiuti ma non paga la relativa tassa, immaginando un sistema di riciclaggio diverso per valorizzare i rifiuti. Poi, Minicuci, punta sull’orgoglio della Calabria: parla dei 50mila calabresi che vivono a Genova, e confessa il suo amore per Reggio e per tutta la Calabria: «guardate che i più innamorati di Reggio sono le persone che stanno fuori, quando siamo qui ci rode l’invidia – come diceva un poeta reggino (Giunta). Quando ci troviamo fuori facciamo le associazioni dei calabresi: io ne ho fondata una ad Ascoli Piceno e a Genova quella dei calabresi della Liguria, dove abbiamo fatto cose bellissime, come un corso per aiutare i ragazzi a partecipare ai concorsi pubblici, che io regalerò ai giovani di Reggio».

Salvini a Reggio Calabria

Salvini mantiene un profilo basso, accoglie i consigli di non apparire il nuovo Anassila agli occhi dei reggini, e ascolta come un ragazzo preparato a sostenere un esame e non vuole strafare. Gioca anche lui sui sentimenti d’orgoglio calabrese, poco ci manca che si metta a ballare la tarantella per professare la sua gioia di stare in riva allo Stretto, ma sa bene che non sarà una passeggiata. Gli inguaribili ottimisti parlano di vittoria al primo turno, Salvini, invece, ci va cauto, sarebbe bello – dice – ma non dà niente per scontato. E ha capito che il centro-destra da vittoria certa a tavolino stava per restare fuori dello stadio. Lo hanno capito soprattutto le varie anime della destra reggina che hanno, per incanto, capito che solo uniti possono vincere, senza stravincere.

Salvini ha confessato che quando ha preso in mano la Lega non immaginava che sarebbe arrivato in Calabria: ringrazia i calabresi che sono intorno a lui, che rappresentano la realizzazione d’un sogno «perché non bisogna porsi limiti nella vita»: spiega di essere arrivato in ritardo perché è andato a vedere la muraglia di spazzatura di Ciccarello. «Non chiedo a Nino i miracoli – dice – ma chiedo di restituire ai reggini l’onore e la normalità quotidiana: strade pulite e acqua che esce dai rubinetti, per cominciare». Rilancia la palla agli elettori del centro-destra: il destino di Reggio è in mano a voi, io metto una piccolissima matt0nella in  quella casa che dovete costruire voi». Applausi, e selfie a volontà per chiudere la serata reggina. Lo slogan di chiusura è: lavoro, sicurezza e bellezza. Domani è un altro giorno, la campagna elettorale è appena iniziata. (s)