Aeroporto, il consigliere di Lamezia Guarascio: La Calabria non ha bisogno di rigurgiti municipalistici

Il consigliere comunale di Lamezia Terme e imprenditore, Eugenio Guarascio, ha evidenziato come «di tutto la Calabria ha bisogno tranne che di una nuova stagione di rigurgiti municipalistici o di guerre di pennacchi e effimeri simboli».

«Il sindaco di Catanzaro – ha evidenziato – farebbe bene a riflettere ragionare ed agire su come fare affermare nei fatti e non con proclami la sua città come autentico vero e riconosciuto capoluogo della regione, invece di soffermarsi su richieste fuori dal tempo e da ogni logica. Si risolve il problema di Catanzaro se cambia il nome dell’aeroporto? Si risolve il problema della Calabria se ci attardiamo con polemiche che nulla hanno a che fare con i drammatici problemi dei calabresi , dei cittadini, delle imprese, dei lavoratori?».

«Devo confessare come imprenditore che opera in tutta la Calabria e come consigliere comunale di Lamezia – ha concluso – tutta la mia profonda delusione per questa ennesima caduta di stile e di lungimiranza di settori così importanti del mondo istituzionale e politico». (rcz)

Il sindaco Mascaro: No al cambio di denominazione dell’Aeroporto di Lamezia

È un “no” la risposta del sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro, all’idea del sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, di richiedere la modifica del nome dell’Aeroporto di Lamezia Terme in Aeroporto Internazionale Lamezia Terme – Catanzaro per «motivi che sono astrusi e incomprensibili».

«Parimenti, suscita molta perplessità l’affermazione del medesimo Sindaco secondo la quale l’Aeroporto sarebbe “nei fatti l’Aeroporto del capoluogo», ha aggiunto Mascaro, rimarcando che «ben altri sono, invece, i problemi che l’area centrale della Calabria deve e dovrà affrontare evitando di ritornare su stucchevoli tematiche frutto del campanilismo più bieco».

«La detta incomprensibile richiesta – ha proseguito il primo cittadino – avrà ovviamente la più ferma opposizione da parte della Città di Lamezia Terme e del suo comprensorio che tenderà al contrario a porre l’attenzione sulle necessità di sviluppo dell’Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme ed al riguardo ci si augura che il Sindaco di Catanzaro sappia anche lui impegnarsi affinché si proceda ad esempio al più presto alla realizzazione della nuova Aerostazione che da tempo si attende e sulla quale nelle linee programmatiche sembra non  rinvenirsi una sola parola».

«Dispiace, oggettivamente – ha detto ancora – per questa caduta di bieco campanile proprio nel momento nel quale si era già programmato di sinergicamente operare per lo sviluppo dell’area centrale della Calabria, sinergia che ovviamente non potrà esservi in presenza di inaccettabile tendenza monopolizzante sul territorio lametino».

«Invito, pertanto, il sindaco di Catanzaro – ha concluso Mascaro – a rivedere le proprie posizioni ed a riconoscere che la denominazione di Aeroporto che da decenni costituisce la porta di ingresso della Calabria nel mondo e del mondo in Calabria resti immutata; ciò consentirà di poter più serenamente avviare positive occasioni di dialogo e di crescita che abbiano quale presupposto il reciproco rispetto dei territori e delle Comunità». (rcz)

 

Sacal: Incrementato il traffico di passeggeri negli aeroporti calabresi

Sono ripartiti gli aeroporti calabresi: nella settimana dall’8 al 16 agosto, infatti, gli aeroporti di Crotone, Lamezia Terme e Reggio Calabria hanno fatto totalizzare 101.993 passeggeri. Lo ha reso noto la Sacal, spiegando che «stesse percentuali di crescita anche per quanto riguarda i movimenti, voli in arrivo e partenza, sempre riguardo i tre scali in totale sono stati 692 rispetto ai 518 del 2021».

«La conferma di questo trend positivo – si legge in una nota – arriva con l’ottima performance dell’ultimo weekend di agosto. Nei giorni 27 e 28 i tre scali hanno registrato 26.369 passeggeri e 176 voli. In particolare, nella settimana di ferragosto lo scalo S.Anna di Crotone ha fatto registrare un volume passeggeri pari a 5780 nettamente in ripresa rispetto al 2021, anno in cui registrava 4.805 unità. E solo nell’ultimo weekend 1.239 passeggeri in arrivo e partenza, mentre sono stati 1.417 lo scorso 2021».

L’aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria, ha rilevato un volume passeggeri in transito di 5701 unità, in ripresa rispetto al dato consolidato nell’analogo periodo 2021 con un volume di 5162 passeggeri. Mentre nei due giorni di fine agosto sono stati 1218 gli utenti che hanno scelto di volare dall’aeroporto dello Stretto a fronte dei 1.173 del 2021.

Nello scalo di Lamezia Terme, nella settimana dall’8 al 16 agosto, sono stati 90.512 i passeggeri rispetto ai 62.418 del 2021. Da segnalare che il 13 agosto sono stati gestiti, nel solo aeroporto di Lamezia Terme, 12.925 passeggeri e gli aeromobili movimentati sono stati 72. Nell’ultimo weekend del mese sono stati 23.912 i viaggiatori dello scalo lametino, in ripresa rispetto ai 19.607 dato che risale agli analoghi giorni del 2021.

Ad agosto, dunque, una serie di record beneauguranti per gli Aeroporti della Calabria che preannunciano ulteriori dati in crescita anche per il primo weekend di settembre, durante il quale sono previsti 24.670 passeggeri e 172 voli in arrivo e partenza.

Dati importanti, e non semplici numeri, che creano le basi per una strategia di destagionalizzazione del traffico aereo e che proiettano la Calabria nel panorama delle destinazioni più richieste dalla stagione 2022. (rcz)

 

 

Ita Airways rafforza la sua offerta su Reggio e Lamezia Terme

Ita Airways, a partire dall’inverno, rafforza la propria presenza sugli scali di Reggio Calabria e Lamezia Terme, con nuovi voli da e per Milano e Roma. Lo ha reso noto la Sacal.

Una iniziativa, che conferma come la Calabria sia, ancora una volta, «un’area strategica sia per Ita Airways che per l’Italia rappresentando un grande potenziale turistico e culturale. I voli anche per la prossima stagione confermano la forte partnership con Sacal, ma soprattutto lo stretto legame con il territorio calabrese».

«È questo un risultato che rafforza complessivamente la rete aeroportuale calabrese – si legge in una nota di Sacal – ed è prodotto dalla precisa intuizione che la Regione Calabria ha avuto nell’istituire un sistema in grado di produrre valore per l’intera Calabria. Gli aeroporti di Lamezia Terme e Reggio Calabria, infatti, con il raddoppio dei voli sui principali hub di Milano Linate e Roma Fiumicino, potranno garantire collegamenti con le maggiori destinazioni europee. In particolare i nuovi voli garantiranno di volare su Roma Fiumicino da Reggio Calabria alle 6.30 e rientro dallo scalo romano, nella stessa giornata, alle 21.30».

«La Conferenza dei Servizi per gli oneri di servizio pubblico – continua la nota – sarà indetta dalla Regione Calabria con una copertura finanziaria di 15 milioni di euro per i prossimi due anni e consentirà le rotte da e per l’aeroporto dello Stretto. Inoltre, a questa attività aeronautica – sottolinea Sacal – si affiancherà a breve l’intervento di adeguamento strutturale dell’aerostazione passeggeri del Tito Minniti di Reggio Calabria e il superamento delle criticità di carattere operativo aeronautico che sarà ottenuto solo con l’importante intervento dell’Ente Nazionale Aviazione Civile (Enac)». (rrm) 

La Cgil calabrese indica le criticità da risolvere per rilanciare l’aeroporto di Lamezia Terme

L’obiettivo è uno solo, ovvero il rilancio dell’Aeroporto di Lamezia Terme. Ma, per arrivarci, è fondamentale mobilitarsi su una serie di criticità, che sono state esposte dalla Filt Cgil e dalla Cgil Area Vasta Catanzaro, CrotoneVibo Valentia nel corso di una conferenza stampa a Lamezia, che ha visto la partecipazione di Angelo Sposato, segretario generale Cgil Calabria.

Per Enzo ScaleseNino Costantino, rispettivamente segretari generali di Cgil Area Vasta e Filt Cgil Calabria, bisogna «ragionare su questioni nevralgiche per il futuro a partire dalla presunte e paventate difficoltà economiche di Sacal, oltre che il fondamentale ammodernamento dell’aeroporto di Lamezia Terme».

Sul tavolo, quindi, la mancanza di “dialogo” con Sacal soprattutto in merito alla risoluzione delle problematiche relative al futuro occupazionale dei tanti lavoratori, specialmente quelli stagionali. Una criticità emersa in tutta la propria consistenza soprattutto nelle ultime settimane: dopo l’annuncio, da parte della Regione, di una ricapitalizzazione di 10 milioni di euro e poi con l’accordo sindacale siglato per gli stagionali, la situazione resta ancora molto nebulosa.

I rappresentanti del sindacato di Landini in Calabria chiedono, anche certezze sui lavori relativi alla realizzazione della nuova aerostazione dopo il riavvio dell’iter azzerato dalla perdita del cofinanziamento europeo per l’impossibilità di copertura da parte della Sacal nell’ammontare dell’investimento richiesto, poiché l’aeroporto di Lamezia Terme «non può non essere centrale nel sistema dei trasporti regionali verso il resto di Italia e l’estero. Non abbiamo contezza di quale sia l’attuale fase di progettazione del collegamento tra aeroporto e stazione ferroviaria, che spetta attualmente alla parte burocratica della Regione.»

«Nel rilancio del progetto da finanziare e che riguarda la realizzazione dell’aerostazione – è emerso nel corso della conferenza stampa – devono essere coinvolti ancora di più le amministrazioni comunali e i sindaci, anche in maniera simbolica, per rafforzare la “forza pubblica” di Sacal e degli scali aeroportuali calabresi, a partire da quello internazionale di Lamezia Terme».

La Cgil chiede investimenti e maggiore attenzione anche per gli scali di Crotone e Reggio Calabria, sebbene la struttura di Lamezia «non può che essere pensato in maniera centrale», e risulti la più attiva e operosa: «non si può prescindere da un adeguato e moderno collegamento con il porto di Gioia Tauro (il settore cargo è l’unico in crescita per lo scalo lametino».

«In un momento così difficile, il tema della logistica è fondamentale per la ripresa – ha affermato segretario regionale di Cgil Calabria, Angelo Sposato – soprattutto per il valore che rappresenta quello che possiamo definire la porta d’ingresso della CalabriaIn un momento così complicato anche il management dovrebbe essere così complicato per una situazione che non può non partire dal dare risposte rispetto alla missione che deve avere l’aeroporto, facendolo diventare davvero internazionale, e quindi nella gestione».

«Non si può dare a rilento – ha aggiunto – perché si teme il ritorno della pandemia ad ottobre: se si vuole dare l’idea della ripresa, la gestione deve ripartire subito con l’operatività, comprese le assunzioni. Con questa giunta regionale non c’è alcun margine di confronto. Erano già minimi con la compianta Jole Santelli, ma con l’attuale facente funzioni la situazione è peggiorata».

La pandemia ha avuto conseguenze negative su tutti gli aeroporti del mondo,  ma quello di Lamezia fa registrare i numeri più alti di ripresa: parliamo del 75% a luglio, a cui si aggiungono l’85-90% di agosto.

«Presto sarà superato anche il 100% rispetto ai mesi di pandemia – ha spiegato Costantino –. Per questo chiediamo che il lavoro non sia mercificato, che non ci siano turni massacranti e che si rispettino gli utenti e i passeggeri affinché possano avere un aeroporto civile. Difendiamo le giuste ragioni dei lavoratori che devono comunque essere impiegati secondo i limiti del contratto, bisogna mettere gli stagionali nelle condizioni di poter lavorare e passare quelli part-time a full-time».

Costantino ha sottolineato, ancora, la difficoltà di alimentare un confronto produttivo con la Sacal: «L’azienda in questa fase ha dimostrato di non intraprendere sani rapporti con i sindacati, ma anche con i lavoratori che in blocco hanno respinto richieste ritenute non congrue, volendo derogare contratti nazionali anche sui piani ferie. Il prossimo 21 luglio proporremo le nostre questioni concrete. Se verranno accettate continueremo a fare accordi, altrimenti continueremo a non firmare nulla».

«Lo sviluppo della Calabria parte da questo aeroporto – ha spiegato Scalese – dal progetto di sviluppo futuro del sistema aeroportuale regionale che parte dall’aerostazione di Lamezia Terme. L’ammodernamento è uno dei punti su cui spingiamo con forza perché i finanziamenti sono fondamentali per rendere più consono alle nuove esigenze una struttura ormai obsoleta. Questa è una potenzialità non solo dell’area centrale della Calabria ma per tutta la Regione e il Mediterraneo». (rcz)

NON SPESI E PERDUTI I FONDI UE DI LAMEZIA
PER COLLEGARE AEROPORTO E CATANZARO

La Commissione Europea dice di no al collegamento multimodale fra l’Aeroporto di Lamezia Terme e Catanzaro Lido. Una bocciatura che ‘brucia’ per la Calabria, che vede sfumare una importantissima opera che, tramite i fondi Por e dal costo di 135 milioni di euro, avrebbe «migliorato la mobilità regionale, nonché per garantire la qualità, l’interconnessione e la funzionalità del sistema dei trasporti in Calabria».

A rendere noto questo triste esito, da parte della Commissione Europea, l’europarlamentare del Movimento 5 StelleLaura Ferrara, a seguito della risposta scritta a una sua interrogazione, in cui chiedeva «alla Commissione europea se fosse a conoscenza di un cronoprogramma dettagliato sui tempi necessari al completamento dell’opera, e l’ammontare della spesa relativa al progetto, già certificato».

«La risposta giunta qualche giorno fa evidenzia ancora una volta l’assoluta incapacità di spesa e di programmazione da parte della Regione Calabria» ha detto la Ferrara, che nei mesi scorsi aveva ribadito che «la Calabria non può permettersi di perdere anche il progetto multimodale fra l’Aeroporto di Lamezia Terme e Catanzaro Lido», sottolineando la necessità di portare a compimento tale opera, in quanto, altrimenti, sarebbe «un’opportunità sottratta alla nostra terra, a causa, ancora una volta, di una classe politica regionale assolutamente incapace» conclude la parlamentare europea».

Nella sua risposta la Commissaria alla Coesione, Elisa Ferreira, ha scritto: «il progetto di collegamento multimodale Aeroporto – Stazione di Lamezia Terme Centrale – Germaneto – Catanzaro Lido è stato ritirato dal programma operativo regionale Calabria 2014-2020 del Fondo europeo di sviluppo regionale – Fondo sociale europeo. Fino ad allora non era stata certificata alcuna spesa alla Commissione».

«Il ritiro dell’importantissimo progetto da parte della Regione Calabria è avvenuto in occasione della riprogrammazione delle risorse non spese nel quadro dell’Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus Plus. Risorse di cui, purtroppo, la nostra Regione abbonda considerati i ritardi su tantissimi progetti e fra questi proprio il collegamento multimodale Lamezia Terme – Catanzaro Lido, fermo all’anno zero. I calabresi dovranno rinunciare ancora per molto ad un intervento strategico volto ad una migliore funzionalità del principale scalo aeroportuale calabrese. Un progetto a cavallo di due programmazioni e cioè la 7/13 e la 14/20 e che quindi si sarebbe dovuto completare già da tempo. Il ritiro di questo progetto non può assolutamente passare in sordina e né essere banalizzato come fatto dall’autorità di gestione che ha comunicato che “gli investimenti per il progetto saranno coperti dai fondi nazionali (Fondo Sociale di Coesione 2014-2020 e 2021-2027)”. Tradotto bisognerà attendere, semmai il progetto verrà concretamente avviato, almeno un’altra decina di anni».

«In questa risposta, così come in quelle precedenti – ha detto Ferrara – in cui si certifica il fallimento di altri progetti, si manifesta tutta l’incapacità delle amministrazioni regionali succedutesi negli anni. Giunte e maggioranze che zoppicano nella realizzazione delle opere utili allo sviluppo del territorio inserite nelle programmazioni comunitarie, ma efficientissime e rapidissime nella contrattualizzazione e nelle assunzioni di natura politica, ancora oggi, nonostante l’Assemblea regionale sia formalmente sciolta. Non bastano più i moti d’indignazione, di fronte ai quali i nostri amministratori regionali rimangono, evidentemente, inermi continuando a ripetere sempre gli stessi errori».

«Chi oggi guida la nostra Regione – ha concluso – deve prendersi le responsabilità di questo fallimento, e chi si propone di amministrarla domani, deve garantire e promuovere un necessario cambiamento rispetto al passato».

A ‘provare’ a rimediare, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Domenica Catalfamo che, dopo aver «stigmatizzato i forti ritardi con cui procede l’intervento di elettrificazione della tratta ferroviaria Lamezia Terme-Catanzaro» a nome della Regione, ha chiesto di rivedere il cronoprogramma. Stessa richiesta è stata fatta dall’Agenzia per la Coesione.

 

Un appello, quello dell’eurodeputata, che fa riflettere, sopratutto se, quando quest’opera fu presentata nel 2018, l’allora presidente della Regione, Mario Oliverio, aveva dichiarato che Lamezia Terme «e i suoi cittadini non meritano di pagare altri ritardi», e che la città è considerata «il punto centrale, il nodo della nostra visione di sviluppo regionale». Dichiarazioni, quelle di Oliverio, che oggi sanno di grottesco, sopratutto se, allo stato attuale e paradossalmente, Lamezia Terme, oggi – e il suo aeroporto – è molto più considerata rispetto ad altre città considerate strategiche, come Crotone e Reggio Calabria che, invece, sono lasciate in balia di sè stesse, così come sono nella stessa situazione i piccoli borghi o qualsiasi altra città e gli stessi capoluoghi di Provincia. Non c’è chi merita o non merita, c’è che la Calabria non merita i ritardi di cui è ripetutamente vittima, perché è questo uno dei tanti problemi che affliggono la nostra terra. I ritardi. Ritardi su infrastrutture, su sanità, su qualsiasi cosa, perdendo treni importantissimi che sarebbero una boccata d’ossigeno per una terra che ha bisogno di rinascere.

L’esperienza di questa ennesima bocciatura, da parte della Commissione Europea, dovrebbe essere un monito e un input, per la futura Giunta regionale, che è necessario non solo un cambio di passo, ma anche di visione, per il futuro di una terra che ha tanto da offrire e su cui si può e si deve investire. (rrm)

Fit Cisl Calabria: Rilancio degli aeroporti calabresi priorità istituzionale

La Fit Cisl Calabria ha ribadito l’importanza del rilancio del comparto aereo calabrese, chiedendo alla Regione Calabria, all’assessore regionale ai Trasporti e ai sindaci di Lamezia, Reggio e Crotone di affrontare il tema in modo coordinato.

«Riteniamo – è stato evidenziato – sia necessario e urgente Lavorare Insieme per semplificare e accelerare le procedure per attuare il piano di investimenti sui tre scali che vanno ammodernati resi attrattivi ed ecosostenibili».

«La pandemia Covid 19 – ha rilevato La Fit Cisl Calabria – ha prodotto, nei tre aeroporti calabresi, una crisi senza precedenti in questo ultimo anno che viene evidenziata dai Dati di Traffico relativi al mese di Dicembre 2020. L’Aeroporto di Lamezia Terme registra un – 77,1 % sul traffico passeggeri con la perdita di circa 2 milioni di passeggeri rispetto al 2019. L’Aeroporto di Reggio Calabria registra un – 71,2 % con la perdita di circa 250 mila passeggeri rispetto al 2019. L’Aeroporto di Crotone registra un – 55,6 % con la perdita di 115 mila passeggeri rispetto al 2019. La Sacal Spa, gestore unico dei tre aeroporti, e la Sacal Gh hanno fatto ricorso alla Cigs per circa 300 lavoratori che scadrà tra qualche mese. All’incertezza per il futuro occupazionale e reddituale di questi lavoratori si aggiungono i circa 80 lavoratori stagionali che vivono una condizione di maggiore incertezza».

«Non è possibile – continua la Fit Cisl – accettare il degrado dell’aerostazione dell’ aeroporto internazionale di Lamezia terme. Lo stesso dicasi per Reggio Calabria e per Crotone. È fondamentale utilizzare i finanziamenti già disponibili per gli interventi programmati, e accelerare per ammodernare e migliorare la sicurezza dei tre scali per essere pronti alla progressiva ripresa delle attività volative del post pandemia».

«La Sacal spa – conclude la Fit Cisl Calabria – va opportunamente monitorata e supportata dalle istituzioni, Regione e Comuni, per concordare un piano industriale che sia adeguatamente finanziato e abbia visione di un sistema aeroportuale calabrese funzionale allo sviluppo oltre che dell’aeroporto internazionale di Lamezia Terme anche degli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone per valorizzare le rispettive vocazioni territoriali con una opportuna e necessaria attività volativa che sicuramente potrà produrre benessere economico sociale e occupazionale». (rcz)

In copertina, l’aeroporto di Crotone

Lavoratori aeroporto licenziati, Lo Papa (Fisascat Cisl): Li assuma direttamente la Sacal per rimediare

In merito alla vicenda dei 12 lavoratori addetti nel bar ristorante dell’aeroporto internazionale di Lamezia Terme, a cui non è stato rinnovato il contratto di somministrazione da parte di Gerico all’agenzia interinale E work, Fortunato Lo Papa, segretario generale della Fisascat Cisl Calabria, ha annunciato che si valuterà sit-in permanenti nell’area antistante la stazione.

Lo Papa, infatti, aveva chiesto un incontro al presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì e al presidente della Sacal, Giulio De Metrio, ma senza ottenere risposta: «Non siamo più disposti ad aspettare neanche un minuto, di fronte a lavoratori buttati in mezzo ad una strada dopo essere stati dietro quel bancone per venti anni, riuscendo a superare diverse tempeste e cambi di appalto. Un silenzio così assordante non è ammissibile né dignitoso».

«La società aeroportuale Sacal a partecipazione pubblica– ha rimarcato il sindacalista – ha sbagliato non inserendo nel bando di affidamento del servizio le clausole sociali».

Già all’epoca dell’affidamento dell’appalto alla Gerico, non solo i lavoratori non erano stati assunti direttamente come previsto dalla legge, ma tre di loro erano stati tagliati fuori nel cambio gestione e non sono state mai più richiamate al lavoro.

«La Sacal ha delle responsabilità, ha sbagliato ma può rimediare assumendo direttamente i lavoratori – ha proposto il segretario generale Lo Papa –. Padri e madri di famiglia che hanno in media più di cinquanta anni e che rischiano fortemente di essere tagliati fuori dal circuito del lavoro».

«Questa volta la Sacal non può continuare a tenere la testa sotto la sabbia – ha detto ancora Lo Papa – e non può non rivolgere attenzione a lavoratori che per venti anni hanno offerto un servizio pubblico essenziale senza mai risparmiarsi».

«La responsabilità di questa macelleria sociale – ha concluso Lo Papa – è solo della società aeroportuale. A costo di passare il Natale in tenda in aeroporto la Fisascat Cisl non mollerà la presa». (rcz)

Fisascat Cisl chiede di intervenire per salvare l’indotto occupazionale dell’Aeroporto di Lamezia

Fortunato Lo Papa, segretario generale della Fisascat Cisl ha dichiarato che «quello che avevamo temuto si è verificato: i dodici lavoratori in servizio nel bar ristorante dell’aeroporto di Lamezia Terme sono stati licenziati».

Il segretario generale, infatti, già a febbraio 2019 si era opposto al fatto che i dipendenti, che per oltre venti anni erano stati dietro il bancone dell’esercizio commerciale, il cui appalto era stato vinto dalla Gerico, venissero assunti tramite agenzia interinale E-Work.

A marzo 2020, con l’arrivo della pandemia e la chiusura agli esterni dell’aeroporto, i lavoratori sono stati messi in cassa integrazione senza neanche sapere se e come sarebbero ritornati a indossare la divisa. Ora, la comunicazione di disdetta da parte della Gerico all’agenzia di somministrazione E- Work che consentirà loro di ottenere solo sei mesi di assegno di disponibilità, e poi procederà al licenziamento.

«Non è possibile – ha dichiarato Lo Papa – rimanere inermi di fronte a quello che sta accadendo nello scalo aeroportuale. Ben vengano i 5 milioni di euro stanziati dalla Regione per i sub concessionari di attività interne allo scalo, ma non basta. Non servono soldi a pioggia, ma concertazione e una visione costruttiva».

«Una richiesta di incontro è stata già inviata al presidente della Sacal Giulio De Metrio e al presidente f.f. Nino Spirlì, al fine di convocare un tavolo tecnico ed istituzionale. Ma bisogna pensare anche alla messa in moto di meccanismi economici e risorse che permettano di tamponare l’emorragia economica, e ai titolari di non licenziare, ad esempio pensando a corsi di formazione, riqualificazione, aggiornamento».

«Suona strano – ha aggiunto – che a due mesi dalle elezioni regionali dalle casse della Regione sia uscita una cifra così importante e che non si sia discusso, almeno da quanto si apprende dalla stampa, del futuro dei lavoratori legati alle subconcessioni e che non siano state coinvolte le sigle sindacali di categoria».

«Non possiamo permetterci – ha concluso – altri spot elettorali, abbiamo bisogno di misure e contro misure concrete». (rcz)

L’aeroporto di Lamezia Terme si dota di una delle piste più lunghe del Sud Italia: è lunga 3 mila metri

L’Aeroporto di Lamezia Terme, con l’inaugurazione dell’ultimo tratto della taxiway Sierra, si è dotato di una delle piste più lunghe del Sud Italia, con oltre 3.000 metri di sviluppo complessivo.

Il nuovo raccordo – la cui implementazione è stata concordata con l’Enac – è in grado di consentire collegamenti intercontinentali per aeromobili di grandi dimensioni (Icao Classe E), in grado di operare al massimo carico consentito e senza la necessità di eventuali scali tecnici, e ha una superficie pavimentata di circa 45.000 metri quadri ed è dotato di tutti i necessari impianti segnaletici per guidare con sicurezza gli aeromobili dalla pista al piazzale di sosta e viceversa. Dispone, inoltre, di una holding bay per l’attesa al decollo, unica nel panorama del Sud Italia, che può ospitare, contemporaneamente, un B747 e un B767.I lavori sono stati realizzati sotto la supervisione degli ingegneri e tecnici di Sacal e l’Alta Sorveglianza di Enac.

Lo ha reso noto la Sacal, la società che gestisce gli aeroporti calabresi guidata da Giulio De Metrio, spiegando, in una nota, che «la nuova infrastruttura si inserisce, pertanto, in un’aerea di manovra che garantisce i massimi standard di sicurezza e una capacità operativa in grado di soddisfare le esigenze di traffico dello scalo per gli anni a venire, minimizzando, al contempo, i tempi di rullaggio e conseguentemente i costi operativi delle compagnie aeree che operano sullo scalo di Lamezia Terme».

Un’azione che è stata fatta nonostante il sistema aeroportuale calabrese abbia registrato un calo del fatturato di oltre il 75% rispetto al 2019 e che la Sacal stima possa perdurare anche nel 2021 con «rovinose ricadute anche sull’economia, sull’occupazione e sulla mobilità stessa del territorio» perché, come ha spiegato il presidente De Metrio, «è nella consapevolezza che gli aeroporti sono una risorsa strategica per le comunità dei territori, perché in grado di generare crescita e forza lavoro, che continuiamo ad investire risorse per migliorarne l’accessibilità, la sicurezza e la modernizzazione. Le infrastrutture aeroportuali sono un fattore determinante per la crescita dell’economia». (rrm)