Le Scuole reggine abbracciano le vittime innocenti di mafia

È con il lancio, verso il cielo, dei palloncini colorati, che i ragazzi delle scuole reggine hanno espresso la loro vicinanza alle vittime innocenti di mafia. Un gesto che ha chiuso la manifestazione svoltasi a Piazza Castello di Reggio Calabria, organizzata dal Centro Comunitario Agape insieme a Pesce Rosso e Libera, per vivere un momento di memoria collettiva di persone che hanno pagato con la vita la violenza mafiosa.

Le prime a raccogliere l’appello sono state l’istituto comprensivo Galilei Galilei ed il convitto Campanella, i più vicini  anche geograficamente allo spazio di piazza castello dedicato ad alcune vittime calabresi attraverso dello opere in legno che sono state restaurate.A seguire  il De Amicis, lo Spanò Bolani, i Licei Vinci e Tommaso Campanella, il Panella Vallauri, il Carducci, Lazzarini, il Piria,il Fermi Boccioni.
Lucia Lipari, presidente di Agape, dopo avere ringraziato le forze dell’ordine presenti, ha ricordato che la giornata della memoria che vede la lettura dei nomi delle vittime innocenti di mafia è nata su input di quei  familiari che non accettavano che i loro congiunti fossero definiti in modo anonimo come “uomini della scorta” del magistrato ucciso, senza che avessero un nome ed un riconoscimento del loro sacrificio.
Mimmo Nasone di Libera ha chiesto ai ragazzi di continuare ad approfondire assieme ai loro insegnanti la conoscenza delle storie di chi ha perso la vita per mano mafiosa, un dovere da onorare per diventare uomini che rifiutano le logiche dell’omertà e della indifferenza. Stefania Caracciolo, vice prefetto, ha sottolineato che la grande partecipazione dei ragazzi a questo evento è un segno di speranza che le cose possono cambiare se le nuove generazioni si sentono protagonisti nella lotta contro questo male che soffoca la nostra terra scoraggiando anche gli imprenditori ha investire per creare lavoro.
Il momento più importante è stato quello della lettura dei nomi delle vittime calabresi da parte dei ragazzi delle scuole partecipanti e da Adriana Musella figlia dell’imprenditore caduto nella guerra che  mafia ha dichiarato a chi si oppone ai suoi disegni criminosi.
Un minuto di silenzio è stato dedicato alle vittime del naufragio di Cutro, anch’essi vittime di un sistema criminale che li sfrutta e che non garantisce accoglienza e integrazione. Quasi cinquecento i ragazzi che hanno partecipato portando una ventata di freschezza a questo momento di memoria che diventa impegno con la scuola che li aiuta a vivere con gli occhi aperti il loro cammino formativo educandoli alla cittadinanza ed alla responsabilità. (rrc)

Il Comitato del Centro Agape lancia una raccolta di aiuti umanitari per l’Ucraina

Il Comitato del Centro Comunitario Agape per il 23 febbraio, ha organizzato all’Auditorium Versace del Cedir di Reggio Calabria, un momento di incontro con la comunità ucraina reggina e di raccolta di beni di prima necessità per la popolazione ucraina colpita dalle guerra.

Il Comitato opera da un anno su iniziativa del centro Comunitario Agape ed è composto dalle parrocchie del Crocifisso,di sant’Agostino,della Chiesa degli Ottimati, dall’associazione Ulysses, dal Banco Alimentare, dalla coop Demetra, dai Medici del Mondo, dai Patronato della Cigl e della Cisl e dalla compagnia Teatrale Scena Nuda.

Con il rientro della maggior parte dei profughi accolti si è conclusa l’attività del comitato per le madri ed i bambini dell’Ucraina che ha permesso di dare accoglienza e sostegno a circa  trenta nuclei familiari. Restano però gravi le condizioni di vita di chi vive in Ucraina sotto i continui bombardamenti, senza luce e acqua per la maggior parte della giornata e che hanno bisogno di aiuti umanitari.

 Il Comitato, inoltre, ha lanciato un appello alla città di Reggio Calabria, che ha già dimostrato sensibilità verso questa emergenza umanitaria  affinché possa ancora una volta compiere un gesto concreto di solidarietà donando  coperte, farmaci e cibo/scatolame a lunga scadenza. Settimanalmente prosegue infatti l’invio degli aiuti dei connazionali presenti sul territorio reggino in Ucraina con un pullman che parte dal centro di raccolta del Cedir.

Quanto raccolto potrà essere consegnato lo stesso 23 febbraio presso i locali dell’auditorium Versace, ai responsabili o fatto pervenire alle associazioni aderenti il Comitato. Nel corso dell’iniziativa la rete di associazioni, riunite nel Comitato, farà un bilancio dell’attività svolta e consegnerà ad una delegazione di ucraine il frutto della raccolta avviata. La guerra che ha colpito il popolo ucraino ha causato un’infinità di morti, rappresenta una delle tragedie degli ultimi tempi, per cui si teme un inasprirsi del conflitto.

Le truppe che spingono ai confini incutono paura e allertano le città di frontiera su possibili invasioni, è questo il racconto di numerosi testimoni e dei parenti di tanti ucraini residenti in Italia.Il Comitato invita a supportare per quanto possibile la raccolta di coperte, farmaci e cibo/scatolame, necessari per poter sostenere gli aiuti e gli interventi per questa emergenza. (rrc)

 

Successo per il Forum Famiglie ferite ed educazione dei figli del Centro Agape e Associazioni familiari

Nei giorni scorsi, a Reggio, nella sala conferenze della Chiesa del crocifisso, si è svolto il Forum Famiglie ferite ed educazione dei figli – Sfide per la Chiesa e le Associazioni promosso dal Forum Provinciale delle Associazione Familiari, dal Centro Comunitario Agape e dalla Parrocchia.

Nel suo saluto, don Marco Scordo ha ricordato l’impegno della parrocchia che ospita da anni il Consultorio Diocesano richiamando la necessità di pensare a nuove strategie pastorali che aiutino le famiglie ad aggregarsi, a socializzare, arricchendo la partecipazione alla messa domenicale con  altri momenti d’incontro conviviali

Giuliano Quattrone, direttore della testata NeM-nessuno escluso Mai,  ha moderato l’incontro che ha registrato i diversi interventi con i quali ci si è interrogati in particolare su come possono essere accompagnati giovani, coppie e famiglie verso un percorso di una vera e propria Educazione all’amore che porti loro ad incarnare la cultura dell’amore scardinando la cultura dell’io. Su come intervenire sulle coppie in crisi per contrastare il dilagante fenomeno delle separazioni, dei divorzi e delle conflittualità che vedono soprattutto i figli vittime di questi fallimenti.

Per Leonardo Trione, consulente e mediatore familiare, uno dei massimi esperti nazionali  nel campo autore di diverse pubblicazioni, le famiglie che fanno fatica si sentono sole e senza punti di riferimento, bisogna pertanto cercare di intercettarle, ascoltarle e accompagnarle. Mancano infatti o sono sporadici i supporti alla genitorialità e se la coppia è fragile si giunge presto alla separazione.

Nell’esperienza della comunità dell’alleanza della sua Diocesi si cercato di fare rete con le parrocchie e le associazioni e con tutte gli enti e le agenzie che si occupano di promuovere la famiglia attraverso iniziative di evangelizzazione e di formazione. La Chiesa in tutte le sue articolazioni ha un ruolo importante per ascoltare, accompagnare e sostenere le diverse fragilità e gli operatori pastorali che si occupano della preparazione al matrimonio devono avere una formazione mirata che li aiuti a leggere i cambiamenti della famiglia e acquisire strumenti idonei per intervenire. 

Diversi gli interventi dei soggetti locali, la famiglia Riso del Forum delle associazioni familiari ha posto l’accento sulla grave crisi che vive la famiglia nel nostro territorio con una incidenza delle separazioni che colpisce il 50% delle coppie e di quanto lavoro bisogna fare per cercare di contrastare il fenomeno almeno per  alleviare le conseguenze sulla vita dei figli, attività che il Forum tenta di fare attraverso le varie associazioni aderenti.

Per la famiglia Marino di Agape è importante per tutte le coppie l’associazionismo familiare come opportunità di condivisione di percorsi di crescita e di mutuo aiuto.

Don Mimmo Cartella, assistente dell’ufficio pastorale della famiglia, «è importante valorizzare i corsi di preparazione al matrimonio che non possono essere puri adempimenti senza registrare per le coppie una continuità nella partecipazione alla vita della Chiesa ed ha confermato l’attenzione con la quale il Vescovo segue il progetto pastorale per la promozione ed il sostegno della famiglia».

Don Nino Iachino, citando le esperienze delle comunità e dei servizi per le donne in difficoltà, le parrocchie devono essere più vicine a queste opere-segno nate nella chiesa locale.

Piergiuseppe Marcelli, presidente del Consultorio Diocesano, ha raccontato il servizio che da decenni svolge di ascolto e di accompagnamento delle coppi, attività che s’intende rilanciare mettendola a disposizione di tutta la rete ecclesiale e civile.               

Giusi Nuri, Presidente della Coop Soleinsieme, che attraverso il lavoro segue diverse donne che provengono da situazioni di sofferenza e di fragilità, è importante che chiesa, associazioni facciano rete coinvolgendo anche gli Enti pubblici e per questi motivi si sta cercando di promuovere un protocollo di collaborazione tra diversi soggetti con la finalità di accompagnare le madri sole con figli minori

Concludendo i lavori, Mario Nasone, presidente di Agape, ha affermato che «di fronte alla gravità di queste sfide serve alzare l’asticella degli impegni da parte di tutta la comunità ecclesiale ma anche di quella civile, attivando delle vere e proprie antenne in tutto il territorio di soggetti in grado di intercettare i disagi delle famiglie ferite e per questo servirebbero investimenti soprattutto in formazione e in servizi di ascolto e di accompagnamento». (rrc)

Al via bando per Servizio Civile del Centro Agape e MoVi

Al via il bando per il servizio civile del Centro Comunitario Agape, Coop. Sole Insieme e l’Associazione Arte Insieme, destinato a 12 ragazzi di età compresi tra i 18 e i 29 anni.

All’interno dei progetti promossi dal Mo.V.I. (Movimento di volontariato Italiano) in diverse regioni, è stato approvato il progetto Reggio Solidale, che avrà come destinatari donne vittime di violenza, famiglie in difficoltà, minori e persone con disabilità. Il progetto è inserito nel bando e pubblicato sul sito del Dipartimento Politiche Giovanili e Servizio Civile Universale politichegiovanili.gov.it.

Sono molti i giovani che desiderano avere delle opportunità per impegnarsi in attività di solidarietà e di cittadinanza attiva e mettersi in gioco in esperienze in grado di farli crescere come soggetti attivi e protagonisti della loro vita. Il servizio civile è una sorta di palestra dove i giovani per dodici mesi, a contatto con realtà di sofferenza e disagio possono allenarsi alla vita sperimentando i valori della solidarietà e della partecipazione attiva.

Per il mondo giovanile segnato dagli effetti del covid è questa una delle poche opportunità per uscire dall’isolamento che hanno vissuto e sperimentare una dimensione sociale contribuendo inoltre a promuovere inclusione, uguaglianza, migliorando il tenore di vita dei soggetti più svantaggiati in modo che nessuno venga lasciato indietro. il progetto di servizio civile Reggio Solidale vuole dare delle risposte ad alcune  situazioni di fragilità  purtroppo in aumento con la pandemia e la crisi economica, in particolare di persone con disabilità e di donne che si ritrovano a vivere la loro esperienza di madri in solitudine, senza un compagno accanto, perché ragazze madri o vittime di violenza o perché reduci da separazioni conflittuali particolarmente difficili da affrontare quando non si dispone di una autonomia economica e di una rete di sostegno.  

I volontari collaboreranno ad alcune delle attività promosse dalle associazioni coinvolte all’interno dei diversi centri operativi svolgeranno attività di ascolto, sostegno morale e materiale. Per gli interessati i riferimenti, Reggio Solidale 2023 segr.agape@gmail.com tel.0965/894706.

Codice Sede 153426 (Centro Comunitario Agape 8 posti)

Codice Sede 153485(Cooperativa Sole insieme due posti)

Codice Sede 209936 (Art insieme due posti)

codice progetto: PTCSU0007922014048NMTX. (rrc)

Centro Agape e Comunità Competente: Mancano in Calabria strutture socio-sanitarie per i minori

In Calabria mancano strutture socio-sanitarie per i minori con patologie. È questo l’allarme lanciato dal Centro Agape e da Comunità Competente, lanciando un appello al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, affinché si attivino le Unità Operative Complesse Ospedaliere Neuropsichiatria Infantile e Adolescenziale, che sia potenziata la Rete territoriale con l’assunzione di neuropsichiatri infantili.

E, ancora, «siano bandite le ore di specialistica ambulatoriale interna e attivati i Centri Residenziali e Semiresidenziali». Questo chiedono Mario Nasone e Rubens Curia a Occhiuto, soprattutto perché è stato pubblicato il Programma Operativo 2022-2025.

Nasone e Curia chiedono di fare presto perché adesso ci sono tutte le condizioni per attuare una Rete Integrata Ospedale/ Territorio della NPIA che dia risposte in Calabria ai bisogni di salute in questo settore, si impegnano a collaborare per la ricerca di soluzioni ma anche a intensificare l’azione di denuncia di sensibilizzazione di queste gravi inadempienze del nostro sistema sanitario regionale.

«Aspettiamo la tragedia? – si legge in una nota –. È stato questo l’ennesimo grido di allarme che il Procuratore della Repubblica c/o il Tribunale dei Minorenni Roberto Di Palma ed il Presidente Marcello D’Amico hanno lanciato nei giorni scorsi alle istituzioni competenti sulla mancanza di strutture socio sanitarie sul territorio regionale per minori con patologie neuro psichiatriche».

Solo nel distretto di competenza del Tribunale per i minorenni di Reggio  sono in questo momento sette i minori che avrebbero urgenza di questi servizi specializzati, minori definiti dal Procuratore vere e proprie “mine vaganti” suscettibili di gravi rischi per la incolumità per sé stessi e per i familiari. Anche Teresa Chiodo, Presidente del Tribunale per i minorenni di Catanzaro denuncia che sono anni che sollecita invano le istituzioni ad intervenire. Il Centro Comunitario Agape e la rete comunità Competente tramite i referenti Mario Nasone e Rubens Curia aggiungono la loro voce per segnalare «questa grave negazione di diritto alla salute di questi minori per i quali a causa dell’assenza in regione  di un reparto ospedaliero di neuropsichiatria infantile e di strutture specializzate rilevando che non  si può continuare a sopperire collocando questi minori in centri di altre regioni, scelte  che comportano rilevanti oneri economici e soprattutto lo sradicamento  dalla famiglia e dal territorio di residenza che si deve attrezzare per la loro  presa in carico».

«Per dare risposte – viene evidenziato – sono necessari unità operativa ospedaliera di NPIA per il ricovero in fase acuta e per la definizione diagnostica, le strutture territoriali residenziali e semiresidenziali per i disturbi neuropsichici gravi per il ricovero dopo la dimissione ospedaliera. Per il Centro Comunitario Agape e Comunità Competente, serve ricostruire l’intero sistema sui minori, dalle comunità alle famiglie, dai servizi per minori alle strutture in una regione dove abbiamo   comunità educative che funzionano con 5 educatori (uno a 10) h24 senza professionalità specifiche, con rette insufficienti e che si fanno carico di minori con disturbi anche gravi con il risultato che il settore sta implodendo su sé stesso». (rrc)

Al via il Censimento dei servizi a favore della famiglia e dei minori del Centro Agape

Il centro Comunitario Agape e l’Assessorato al Welfare del Comune di Reggio Calabria avviano un Censimento dei Servizi a favore della famiglia e dei minori.

Una iniziativa realizzata per «fronteggiare le povertà educative e il disagio minorile e familiare nel nostro territorio che sono in continuo aumento  diventa fondamentale avere conoscenza di tutte le risorse pubbliche e private che a vario titolo si occupano di queste problematiche».

« Un capitale sociale prezioso – viene spiegato in una nota – che va condiviso e se possibile messo in rete per migliorare e potenziare le risposte da dare ai cittadini che si rivolgono alle diverse organizzazioni che chiedono informazioni e aiuto. Oggi manca una mappatura aggiornata di questi servizi  che non dà contezza di una rete di risorse importanti  già esistenti sul territorio anche se non sufficienti a rispondere alle domande dei cittadini interessati. Per colmare questa lacuna l’assessorato al Welfare ed il centro Comunitario Agape hanno concordato di avviare un lavoro di raccolta dati attraverso una scheda di rilevazione per ogni servizio attivo in città  a favore dei minori e delle famiglie contenente le informazioni essenziali sulle attività svolte dai diversi organismi».

«Le schede saranno inserite in una guida ai servizi che sarà pubblicata e messa a disposizione di tutti gli operatori – viene spiegato – che a vario titolo sono impegnati su questo versante. Il censimento sarà anche l’occasione per aprire una riflessione sulle politiche sociali che riguardano famiglia e minori, su come valorizzare l’esistente e soprattutto sulle scelte da fare per migliorare l’offerta dei servizi all’interno del piano di zona sul Welfare approvato dal Comune di Reggio».

«In una lettera congiunta inviata a tutti i soggetti interessati – continua la nota – l’assessore al Welfare Demetrio Delfino ed il presidente del centro Comunitario Agape Mario Nasone auspicano una larga partecipazione all’iniziativa».

Il servizio sarà curato gratuitamente dal centro Agape con il quale ci si potrà  mettere in contatto per ricevere informazioni e la scheda da compilare inviando email a segr.agape@gmail.com o telefonando a 0965/894706. (rrc)

Il Vescovo Fortunato Morrone ha incontrato i volontari del Servizio Civile di Agape

Il vescovo di Reggio Calabria-Bova, Fortunato Morrone, ha incontrato i volontari del Servizio Civile di Agape.

L’incontro, svoltosi nella sede del Centro, è stato molto emozionante, organizzato con l’obiettivo di fare conoscere al presule l’esperienza del progetto Reggio Solidale, un percorso  che vede dieci volontari coinvolti all’interno dei centri di accoglienza Casa Reghellin per donne in difficoltà, casa don Italo per ammalati di Aids, la Cooperativa Soleinsieme di donne in difficoltà, Arteinsieme per giovani con disabilità nonché all’interno del centro di ascolto per madri sole e nel servizio  affidi e assienza legale della Marianella Garcia.

Un progetto inserito nel programma promosso dal Mo.V.I. – Movimento Italiano del volontariato che coinvolge 59 associazioni in 12 Regioni, 24 Provincie e 36 città italiane, nonché in Senegal in percorsi di educazione alla cittadinanza attiva ed alla solidarietà. Hanno contribuito all’arricchimento di queste esperienze altre due volontarie che prestano servizio alla Piccola Opera Papa Giovanni, anche questa esperienza molto forte e coinvolgente.

L’incontro si è svolto c/o la sede del Centro che è stata anche la casa di Don Italo Calabrò il quale è stato negli anni settanta uno dei promotori del servizio civile all’interno della Caritas Italiana. Una scelta che è stata definita esemplare perché dava e dà ai giovani la possibilità di incontrare il mondo della fragilità e della sofferenza e di riscoprire i valori della fraternità e dell’accoglienza

La volontaria Chiara ha illustrato il progetto che ha come obiettivo soprattutto quello di favorire l’accoglienza ed il reinserimento sociale di persone in condizione di disagio e di donne vittime di violenza attivando percorsi di autonomia. A seguire gli altri volontari, Maria Teresa, Abigail, Alice, Francesca, Eleonora, Danilo, Andrea, Ilaria, Federica, si sono poi alternati nel racconto al vescovo delle esperienze forti e significative che stanno vivendo all’interno dei vari servizi che hanno permesso loro di toccare con mano storie di sofferenza ma anche di riscatto di donne che hanno deciso di riprendere in mano la propria vita e quella dei figli per costruirsi un futuro diverso.

Ogni volontario ha raccontato la sua esperienza facendo capire come il volontario è fondamentale nell’aiuto e cura delle persone più fragili che chiedono soprattutto amicizia e compagnia ma tutti hanno sottolineato come sono state le persone definite fragili ad accogliere loro diventando maestri di vita. 

Dopo avere ascoltato tutte le esperienze   il vescovo Morrone ha concluso con una provocazione. «Cosa ne farete di questa esperienza? Ha quindi augurato loro che le relazioni che hanno vissuto continuino a fare parte della loro vita, per portarsele dentro per sempre – ha detto il vescovo Morrone –. Che possano incidere nelle loro scelte future per dare Speranza lì dove saranno chiamati a vivere. Le occasioni ci fanno Amanti, per diventare persone che Amano la vita. Aggiungendo che tutto questo ci viene dal Vangelo, dalla Rivelazione, un velo che si apre e si mostra un volto, il volto di Dio che Amante della vita e questa vita la promuove continuamente. Ha quindi augurato loro di essere contagiosi, della contagiosità bella che ama la vita, quella che ti viene dopo aver incontrato delle persone».

I giovani hanno ringraziato per la visita il vescovo perché sono usciti da questo confronto arricchiti e pronti a testimoniare le belle esperienze che questo progetto che ha anche offerto loro la possibilità di contribuire a   ridare voce e dignità a chi fa più fatica. All’incontro erano presenti Don Antonino Iaccino, assistente spirituale dell’Agape, Nella Restuccia responsabile della casa Reghellin, Alessandro Cartisano associazione Abaki e presidente regionale MOVI, Alfonso Canale membro della Caritas, Giusy Nuri presidente della sartoria Soleinsieme, Nuccio Vadalà, membro di Arteinsieme, Giuliano Quattrone, redattore del giornale online Nem (nessuno escluso mai), Lucia Lipari avvocati Marianella Garcia, Mario Nasone presidente di Agape ha espresso l’auspicio che si parli di più da parte delle agenzie educative e dei mezzi di informazione del servizio civile, una delle poche opportunità che si danno oggi ai giovani per fare esperienze formative importanti anche per il loro futuro lavorativo e sociale. (rrc)

 

L’appello del Centro Agape: Istituire la Giornata nazionale dell’affido familiare

Istituire la Giornata nazionale dell’Affido. È l’appello che il Centro Comunitario Agape, impegnato da oltre 40 anni nella promozione di questa forma di accoglienza, ha rivolto ai parlamentari calabresi, affinché si attivino per istituire questa giornata.

Di questo, se ne parlerà anche nel convegno Verso la Giornata Nazionale dell’Affido, promosso dal Tavolo nazionale Affido, che raggruppa le Associazioni che in Italia si occupano di affidamento, e a cui parteciperà la Ministra per la Famiglia, la Garante Nazionale per l’Infanzia, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, il Coordinamento degli assessorati regionali alle politiche sociali e l’ordine Nazionale dei giornalisti.

Sarà anche l’occasione per lanciare la proposta di istituire la Giornata Nazionale dell’Affido il 4 maggio di ogni anno.Una giornata per ricordare che il 4 maggio 1983 il Parlamento Italiano votava la legge 184 la quale stabiliva che “Il minore ha diritto di essere educato nell’ambito della propria famiglia”, ma quando Il minore “è temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo, può essere affidato ad un altra famiglia, […] in grado di assicurargli il mantenimento, l’educazione, l’istruzione”; la risposta a quel suo bisogno è un’altra famiglia che lo accolga.

Il Centro Agape, infatti, ha auspicato che «questo principio, che una legge ha riconosciuto, possa avere un momento, ufficiale e stabile, non “celebrativo” ma di riconoscimento del valore dell’accoglienza svolto da migliaia di famiglie italiane, faccia da complemento ad una azione continua di promozione e di attuazione dei principi contenuti nella legge 184/83 e nelle successive modifiche che l’hanno completata. Crescere in famiglia è un diritto che ha quasi 40 anni, ma che deve ancora crescere, e diventare reale e esigibile».

«Anche in Calabria – conclude la nota – dove questo diritto è negato e dove sono un migliaio i bambini calabresi che vivono fuori della famiglia, con linee guida sull’affido approvate dalla regione che da oltre 15 anni attendono di essere applicate». (rrc)

Centro Agape: a Reggio nato il Comitato per i Bambini e le mamme dell’Ucraina

È stato costituito, su iniziativa del Centro Comunitario Agape, referente la vicepresidente Lucia Lipari, un comitato per i bambini e le mamme dell’Ucraina.

Il Comitato è composto dalle parrocchie del Crocefisso e di sant’Agostino, rette da don Marco Scordo e da Padre Gabriele Bentoglio, dall’Associazione Ulysses di Marisa Cagliostro, dal Banco Alimentare di Giuseppe Bognoni, dalla Coop Demetra con Cristina Ciccone, dai Medici del Mondo con Alberto Politi, dai Patronato della Cigl con Mimma Pacifici e della Cisl con Federica Sgrò e con la compagnia Teatrale Scena Nuda di Teresa Timpano, ed è la risposta che alcune parrocchie, associazioni e privati di Reggio si sono attrezzate a dare  aprendo una sorta di piccolo corridoio umanitario con l’Ucraina e con la vicina Polonia.

Grazie a questa alleanza sono state già accolte presso famiglie o in alloggi messi a disposizione dalla generosità di privati  otto  nuclei familiari per un totale di venti donne e dieci  bambini sfuggiti alla guerra.In sinergia con la Caritas Diocesana s’intende estendere l’accoglienza ad altrettanti  madri con bambini che con grande difficoltà stanno cercando di arrivare nella nostra città con la mediazione in alcuni casi di loro connazionali che vivono da tempo a Reggio. Il metodo scelto è quello dell’accoglienza diffusa che farà leva su progetti familiari personalizzati che prevedono: l’individuazione di un volontario-tutor quale punto di riferimento della famiglie accolta sia per le necessità quotidiane che per il raccordo con enti ed istituzioni; il reperimento di alloggi dove ospitare i minori con le loro mamme prevedendo la copertura delle spese delle utenze, di eventuali lavori di adattamento, di acquisti di quanto necessario; la programmazione di attività di sostentamento (vitto, vestiario, medicine per i minori, ecc.), inserimento scolastico, cure sanitarie e sostegno psicologico, accesso ad attività sportive; l’assistenza legale ed il raccordo con i Servizi sociali Comunali, Questura, Asp e il Tribunale dei Minori; corsi di alfabetizzazione per i minori e le mamme e collaborazione con mediatori linguistici e culturali.

Il Comitato intende impegnarsi a fondo per collaborare con le istituzioni pubbliche competenti, ed in primis con il Comune, ricordando che tale Ente è quello deputato istituzionalmente alla presa in carico dei profughi ed auspicando che l’Assessorato ai servizi sociali istituisca al più presto una unità di crisi in grado di coordinare le diverse iniziative che si stanno sviluppando sul territorio.

Nel frattempo, presso la sede dell’associazione Agape sarà attiva mattina e pomeriggio una segreteria del Comitato alla quale ci si potrà rivolgere (via mail all’indirizzo segr.agape@gmail.com o al n. di telefono 0965894706, 3880561653) per offrire la propria disponibilità per le necessità di accoglienza sopra indicate ( disponibilità di alloggi, , disponibilità all’accoglienza di una madre con bambini, volontariato per affiancamento/inserimento dei bambini,  ecc.), donazione di viveri, pannolini, alimenti per bambini, medicine che potrà essere fatta c/o la Chiesa del Crocefisso (tel.0965/891266- 3880559227). Nella  sede di Agape in via P. Pellicano 21/h.

Inoltre, a breve sarà operativo  uno sportello di ascolto e consulenza per le donne ucraine a cura della Coop Demetra, dal Centro Diocesano  Migrantes, dai Patronato della Cgil e della Cisl con l’utilizzo di mediatori linguistici e legali.

L’attività del Comitato si svolgerà nel pieno rispetto della privacy delle donne e dei minori accolti, nel contempo sarà anche promossa nei prossimi giorni una raccolta fondi per le spese non coperte da donazioni,  a favore dei minori, totalmente trasparente, attraverso il rendiconto periodico delle persone assistite, degli aiuti ricevuti e di quelli erogati.Portavoce del  coordinamento del Comitato sarà svolto da Lucia Lipari, Agape (tel. 3204203914)  e Marisa Cagliostro, Ulysses (tel. 3471713889). (rrc)

Centro Comunitario Apage: Attivare i Centri affido in tutta la regione

Attivare almeno cinque centri  affido distribuiti in tutta la regione. È quanto hanno chiesto Mario Nasone, presidente del Centro Comunitario Agape e Lucia Lipari, vicepresidente del Centro, all’assessore regionale alle Politiche Sociali, Tilde Minasi, nel corso di un incontro.

Si tratta, infatti, di servizi fondamentali per sensibilizzare, reperire e sostenere l’esperienza dell’affido, un servizio delicato e complesso che garantisce  nuove opportunità ai minori che hanno diritto a vivere in una  famiglia ma che ha bisogno di una progettualità adeguata.

L’emergenza profughi della ucraina ha fatto ancora un volta emergere la grande generosità delle famiglie calabresi che in tantissime  hanno risposto all’appello di Agape di accogliere temporaneamente minori provenienti dall’Ucraina. Disponibilità che saranno comunicate dall’associazione alle prefetture che hanno la responsabilità di intervenire sui minori stranieri non accompagnati  che stanno arrivando in Calabria.

Un dato, quello delle  famiglie disponibili all’affido, importante che deve, però, spingere regione e enti  locali a valorizzare maggiormente questo enorme capitale sociale di cui dispone la calabria  che può essere speso a favore di tutti i minori, anche di quelli calabresi in difficoltà che hanno bisogno di avere famiglie e adulti che li accompagnino nella loro crescita.

Nel corso dell’incontro, Nasone e Lipari hanno chiesto che la regione applichi le linee guida regionali sull’affidamento familiare «che, a distanza di quindici anni, non hanno ancora avuto seguito lasciando la nostra regione anche in questo settore agli ultimi posti in Italia – si legge in una nota –. Con il risultato che nonostante le disponibilità delle famiglie questo importante strumento di tutela del minore non decolla perché manca una programmazione regionale e in particolare non sono stati fatti  investimenti adeguati con  assunzioni di assistenti sociali e psicologi negli Enti Locali».

L’assessore ha ribadito la sua attenzione verso l’affido, che da amministrazione locale ha favorito e il suo impegno a dare seguito alle linee guida migliorandone il testo. In particolare ha sottolineato la necessità di garantire che i progetti di affido in calabria rispettino i tempi previsti dalla legge, due anni eccezionalmente prorogati e che non diventino in modo surrettizio scorciatoie per l’adozione che deve avere altre modalità.

Per questo nella riorganizzazione dell’assessorato designerà dei funzionari dedicati a questo settore e si impegnerà a finanziare l’avvio di almeno cinque centri per l’affido che possano, con il coinvolgimento dei Comuni, dei Tribunali per i minorenni e del terzo settore, dare una risposta omogenea in tutto il territorio regionale.

Durante l’incontro, la vicepresidente di Agape Lucia Lipari, anche a nome di diverse Associazioni, ha ricordato anche l’urgenza di varare una legge regionale sul contrasto alla violenza di genere, offrendo all’assessore la disponibilità a dare un contributo per l elaborazione di un testo che possa segnare un cambio di marcia anche in questo settore. (rrc)