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Centro Agape e Comunità Competente: Mancano in Calabria strutture socio-sanitarie per i minori

Centro Agape e Comunità Competente: Mancano in Calabria strutture socio-sanitarie per i minori

In Calabria mancano strutture socio-sanitarie per i minori con patologie. È questo l’allarme lanciato dal Centro Agape e da Comunità Competente, lanciando un appello al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, affinché si attivino le Unità Operative Complesse Ospedaliere Neuropsichiatria Infantile e Adolescenziale, che sia potenziata la Rete territoriale con l’assunzione di neuropsichiatri infantili.

E, ancora, «siano bandite le ore di specialistica ambulatoriale interna e attivati i Centri Residenziali e Semiresidenziali». Questo chiedono Mario Nasone e Rubens Curia a Occhiuto, soprattutto perché è stato pubblicato il Programma Operativo 2022-2025.

Nasone e Curia chiedono di fare presto perché adesso ci sono tutte le condizioni per attuare una Rete Integrata Ospedale/ Territorio della NPIA che dia risposte in Calabria ai bisogni di salute in questo settore, si impegnano a collaborare per la ricerca di soluzioni ma anche a intensificare l’azione di denuncia di sensibilizzazione di queste gravi inadempienze del nostro sistema sanitario regionale.

«Aspettiamo la tragedia? – si legge in una nota –. È stato questo l’ennesimo grido di allarme che il Procuratore della Repubblica c/o il Tribunale dei Minorenni Roberto Di Palma ed il Presidente Marcello D’Amico hanno lanciato nei giorni scorsi alle istituzioni competenti sulla mancanza di strutture socio sanitarie sul territorio regionale per minori con patologie neuro psichiatriche».

Solo nel distretto di competenza del Tribunale per i minorenni di Reggio  sono in questo momento sette i minori che avrebbero urgenza di questi servizi specializzati, minori definiti dal Procuratore vere e proprie “mine vaganti” suscettibili di gravi rischi per la incolumità per sé stessi e per i familiari. Anche Teresa Chiodo, Presidente del Tribunale per i minorenni di Catanzaro denuncia che sono anni che sollecita invano le istituzioni ad intervenire. Il Centro Comunitario Agape e la rete comunità Competente tramite i referenti Mario Nasone e Rubens Curia aggiungono la loro voce per segnalare «questa grave negazione di diritto alla salute di questi minori per i quali a causa dell’assenza in regione  di un reparto ospedaliero di neuropsichiatria infantile e di strutture specializzate rilevando che non  si può continuare a sopperire collocando questi minori in centri di altre regioni, scelte  che comportano rilevanti oneri economici e soprattutto lo sradicamento  dalla famiglia e dal territorio di residenza che si deve attrezzare per la loro  presa in carico».

«Per dare risposte – viene evidenziato – sono necessari unità operativa ospedaliera di NPIA per il ricovero in fase acuta e per la definizione diagnostica, le strutture territoriali residenziali e semiresidenziali per i disturbi neuropsichici gravi per il ricovero dopo la dimissione ospedaliera. Per il Centro Comunitario Agape e Comunità Competente, serve ricostruire l’intero sistema sui minori, dalle comunità alle famiglie, dai servizi per minori alle strutture in una regione dove abbiamo   comunità educative che funzionano con 5 educatori (uno a 10) h24 senza professionalità specifiche, con rette insufficienti e che si fanno carico di minori con disturbi anche gravi con il risultato che il settore sta implodendo su sé stesso». (rrc)