LONGOBUCCO (CS) – Sabato si presenta il libro “La baia della Magna Graecia”

Sabato 5 agosto, a Longobucco, alle 18, nel Chiostro del Museo dell’artigianato e degli antichi mestieri, sarà presentato il libro La Baia della Magna Graecia di Domenico Mazza.

Intervengono il sindaco, Giovanni PirilloMatteo Lauria, direttore I&C. Coordina Eugenio Forciniti, responsabile editoriale de Il Pittulo Blog.

Lunedì 7 agosto, invece, alle 19, a Campana, a Piazza Santa Croce, la presentazione del volume avverrà nel corso del convegno Prospettive per una nuova visione di territorio. Ai saluti istituzionali del sindaco, Agostino Chiarello, seguiranno gli interventi di Pasquale Tridico, Docente di economia c/o Università Roma Tre e già Presidente nazionale Inps. Ancora, Walter Nocito, Docente di diritto regionale e degli enti locali c/o Unical. Quindi, Maria Pia Funaro, Vice Sindaco di Cosenza, Erminia Madeo, Redattrice I&C, Domenico Mazza, Co-fondatore del Comitato Magna Graecia e Autore del libro, Francesco Parrotta, componente del Comitato Magna Graecia. A mediare il dibattito sarà Luigi Chiarello, giornalista di Italia Oggi(rcs)

Saccomanno (Lega): Grazie a Salvini riaperto il tratto della Sila-Mare

Il commissario regionale della Lega, Giacomo Saccomanno, ha evidenziato come «ancora una volta  il ministro Salvini ha confermato la sua affidabilità e concretezza: il tratto della S.S. 177 di collegamento del Comune di Longobucco con i principali centri dello Jonio è stato riaperto».

«Dinnanzi ad opere che durano decenni – ha aggiunto – forse una delle poche volte, in appena tre mesi, si sono date risposte fondamentali per una comunità che era rimasta quasi isolata a seguito del crollo del ponte».

Ha comunicato, infatti, il ministro Salvini che in «Calabria, è stato riaperto oggi il tratto a monte della S.S. 177 dopo il crollo del viadotto a Longobucco del 3 maggio scorso, che aveva costretto Anas a chiudere la strada per le necessarie verifiche e la messa in sicurezza, con i conseguenti problemi di viabilità. La riapertura consente di ripristinare il collegamento con i principali centri dello Jonio: il Mit aveva dato il via libera all’utilizzo di 9 milioni di euro per i primi lavori di messa in sicurezza e, con quei fondi, Anas interverrà sullo stesso tratto per rendere più sicura l’infrastruttura. Era un intervento urgente e necessario che, grazie al lavoro di squadra, è stato realizzato in meno di tre mesi …».

«Poche volte è accaduto ciò – ha concluso – e, quindi, non si può che ringraziare il Ministro Salvini per l’attenzione prestata, ancora una volta, alla Calabria». (rcz)

 

Da Longobucco il Pd Calabria annuncia emendamento per completare la Sila-Mare

Da Longobucco il PD calabrese ha annunciato un emendamento per completare la Sila-Mare.

«Per la seconda volta – si legge in una nota – nell’arco di un mese il Pd insieme al gruppo regionale del partito ha fatto tappa a Longobucco, epicentro dell’isolamento dei comuni di montagna e simbolo di una Calabria che non può e non deve scomparire. Insieme a segretari ed amministratori del territorio il Pd ha reiterato con i fatti la solidarietà e l’impegno nei confronti di una comunità ferita e spaventata per l’isolamento in cui si ritrova per il crollo del ponte Sila-mare avvenuto 3 mesi fa».

«Alla presenza dell’onorevole Marco Simiani, capogruppo Pd nella commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera – prosegue la nota – abbiamo discusso della situazione emergenziale che interessa Longobucco e coinvolge i cittadini. L’occasione però è stata anche buona per rilanciare il tema della mobilità che interessa tutto il territorio calabrese focalizzando il dibattito sulla statale 106 e l’elettrificazione della linea ionica».

Il dibattito introdotto da Rosi Murrone del circolo locale ha registrato gli interventi della presidente del comitato civico longobucchese Maria Teresa Bisogno, del segretario Pd di Cariati Peppino Cufari, della capogruppo del Pd di Mirto Crosia Maria Teresa Aiello, del segretario cittadino di Corigliano Rossano Franco Madeo. Tutti gli interventi hanno evidenziato le difficolta che vive la fascia ionica cosentina soprattutto in relazione ai temi legati alla mobilità e al diritto alla salute. 

Il capogruppo del Pd, in consiglio regionale, nativo di Longobucco,  nel corso del suo intervento ha rimarcato l’impegno del partito ad ogni livello manifestatosi attraverso la presentazione di mozioni, interpellanze e interrogazioni poste al governo anche tramite il question-time in Consiglio regionale e nei due rami del Parlamento al fine di sollecitare e ottenere risposte certe per come poi avvenuto con i 9 milioni di euro annunciati dal ministro Salvini. 

Il vicepresidente del consiglio regionale, Franco Iacucci, da parte sua si è soffermato sui rischi che correrebbe la Calabria se dovesse essere approvata l’ autonomia differenziata che determinerebbe la fine dell’unita del Paese e renderebbe sempre più difficile agganciare il Nord al Sud dell’Italia in termini di diritti essenziali, compresa l’istruzione ovviamente.

L’onorevole Simiani, con il suo intervento, ha rimarcato l’impegno complessivo del partito nazionale sulla vicenda del ponte Sila-mare affermando anche che è stato assunto come occasione simbolica per rendere tangibile il nuovo corso del Pd, partito solidale e attento ai territori e ai loro bisogni. A tal fine ha annunciato la presentazione di un emendamento, alla prima occasione utile, per ottenere l’importo necessario per completare i lavori dalle strada Longobucco mare. 

Simiani ha affermato che la Calabria è «una regione che ha una percentuale elevatissima di Comuni situati nelle aree interne, i cui cittadini non possono godere di quei diritti esercitati invece da chi, semplicemente, vive in aree urbane. La distanza, in questi casi, rappresenta la prima forma di disuguaglianza. Abbiamo il dovere di continuare a discutere di mobilità per creare le infrastrutture necessarie ad una ottimale qualità della vita».

«Nelle stagioni di governo del centrosinistra, nazionale e regionale – ha concluso – l’impegno del Pd non è mai mancato sul tema, a partire dall’elettrificazione della linea ionica, dall’alta velocita e anche con i tre miliardi stanziati per la statale ionica dei quali, incomprensibilmente, si vanta il ministro Salvini». (rcs)

LONGOBUCCO (CS) – Domani l’incontro pubblico del Pd su crollo viadotto, SS 106 e linea jonica

Domani pomeriggio, a Longobucco, alle 18, al Chiostro dell’ex Convento Francescano, il gruppo regionale PD, con la partecipazione di Marco Simiani (Capogruppo Commissione Trasporti Camera dei Deputati) e dei vertici regionali del partito, terrà un incontro dedicato all’analisi di tre emergenze di pressante attualità: il crollo del viadotto della Sila-Mare, la S.S. 106 e l’elettrificazione della linea ferroviaria ionica. 

All’incontro, che sarà aperto dal segretario locale del partito Cristian Berardi, parteciperanno anche Franco Madeo (segretario Pd Corigliano-Rossano), Peppe Cufari (segretario Pd Cariati), Maria Teresa Aiello (Capogruppo consiliare Pd Mirto Crosia) Franco Iacucci (vice presidente Consiglio regionale) e il presidente del gruppo consiliare Pd Mimmo Bevacqua.

«Abbiamo deciso di tornare  a Longobucco, dopo l’iniziativa del 3 luglio scorso – viene spiegato in una nota – per rafforzare la nostra vicinanza a una comunità profondamente provata a causa dell’isolamento che si protrae oramai da tre mesi e per affrontare nodi infrastrutturali essenziali sui quali è necessario tenere alta l’attenzione. Proprio a seguito della dettagliata interrogazione presentata in Commissione dai deputati Pd, il Ministero ha sbloccato 9 milioni di euro per la messa in sicurezza della Strada statale 177 Sila-Mare; è un primo importante passo e, da parte nostra, incalzeremo l’Anas per chiedere una decisa accelerazione dei lavori per l’apertura del primo lotto della strada fino al bivio ortiano. Cosi come chiederemo al governo regionale quali iniziative intende avviare per giungere al totale completamento dell’opera». 

«Quanto alla elettrificazione della linea ferroviaria ionica e alla 106, pare che, sistematicamente – continua la nota – ogni lavoro o fornitura relativi a queste infrastrutture registri ritardi e nessuno vigili sui contratti di programma stipulati. Si aggiunga che nel Def, il Governo ha inserito la miseria di 36 milioni per le opere pubbliche in Calabria. Dal calcolo di queste briciole è esclusa la 106, i cui lotti rimanenti rischiano, peraltro, di restare sulla carta anche a causa della pomposa macchina mediatica avviata per il ponte sullo Stretto; al quale, evidentemente, i calabresi dovranno giungere a dorso di mulo».

«La salvaguardia e implementazione dei diritti fondamentali dei cittadini – conclude la nota – non meritano i fumi e le aleatorie promesse della propaganda. Noi parleremo di numeri, di dati, di fatti, di realtà». (rcs)

 

IL CROLLO DEL PONTE DI LONGOBUCCO È
L’ESEMPIO DI QUANTO POCO CONTI IL SUD

di GIUSEPPE TERRANOVA – Lo scorso 3 maggio crollò, nello stupore generale, il ponte di Longobucco, creando enormi disagi e nei fatti l’isolamento del comune della presila ionica in Calabria.  A quasi due mesi da quel crollo si sono succedute visite sul luogo di esponenti istituzionali e continui annunci di pronto intervento da parte anche di organi nazionali preposti.

Ad oggi, le travi di quella strada crollata sono riverse nel letto del fiume di una terra piegata e debole che vive nella sfiducia imperante e nell’abbandono diffuso. Eppure le proteste e le richieste sono incessanti e forti, soprattutto da parte del sindaco di Longobucco che vive sulla propria pelle le tensioni dei suoi cittadini con ansie e paure e il peso dell’anima di un intero territorio che si sente emarginato.

C’è da chiedersi perché tutto questo e, soprattutto, perché i calabresi e i meridionali sono considerati come figli di un Dio minore?

Perché di questo si tratta. Anche a Genova il 14 agosto del 2018 crollò il ponte Morandi che creò sgomento e dolore nel Paese per le decine di morti e, un mese dopo, il Parlamento nazionale approvò con  urgenza il decreto Genova, meglio conosciuto “Decreto Ponte Morandi”.

Non ci furono annunci e passerelle. Nel decreto approvato dal Parlamento furono scritte norme chiare e precise, in particolare: Il provvedimento, innanzitutto, delineava la figura del commissario straordinario per Genova, specificando che rimaneva in carica per 12 mesi rinnovabili per non più di un triennio.

Nel decreto, poi, si mise nero su bianco che le spese per la ricostruzione del nuovo ponte sarebbero state  a carico di Autostrade. Venivano comunque stanziati 30 milioni l’anno fino al 2029 in caso la società non dovesse rispettare l’impegno o dovesse ritardare i pagamenti.

Altre misure, poi, istituivano  la zona franca a Genova, a sostegno delle imprese che hanno avuto difficoltà economiche a causa del crollo del ponte. Specifiche norme riguardavano invece la zona portuale e retroportuale. Sono stati previsti aiuti e sostegni, anche sul fronte della tassazione, ai cittadini del capoluogo ligure, e in particolare a sostegno di chi ha perso la casa o ha dovuto abbandonarla.

Furono stabilite Risorse anche per il trasporto locale (poco più di 40 milioni totali) e per gli autotrasportatori che hanno subito forti disagi in conseguenza del crollo del ponte e delle difficoltà notevoli sulla viabilità.

Infatti 21 mesi dopo il crollo, il Ponte era stato ricostruito e aperto normalmente al traffico.  Questo avvenimento, che segue tanti altri episodi dimostra la diversa sensibilità istituzionale e politica esistente verso il Nord e il Sud. Si potrebbero riportare svariati momenti per supportare la tesi che il mezzogiorno è puntualmente emarginato nelle scelte nazionali. Eppure al Sud risiede e vive quasi il 40% della popolazione nazionale.

È stato giusto e opportuno ripristinare il ponte a Genova con immediatezza, così come è stato giusto stabilire misure eccezionali e urgenti di sostegno economico e finanziario ai genovesi. Perché Genova collega l’Italia al cuore dell’Europa e soprattutto perché quel ponte ha tolto la vita a molti innocenti. Sarebbe  anche giusto e opportuno un simile intervento a Longobucco e per i longobucchesi per dare una speranza di vita al territorio e trasmettere fiducia al meridione e ai meridionali.

Perché Longobucco nei fatti, come tanti borghi montani calabresi, è il cuore vero della Calabria che per storia e collocazione geografica è l’unica terra che collega l’Italia al mediterraneo, nuovo baricentro delle relazioni tra sud e nord del mondo. Ma per Longobucco ad oggi così non è.

Perché probabilmente il Nord vive nella consapevolezza che il mezzogiorno sia il ventre molle dell’Italia e che sia destinato a confermarsi solo come area di consumo per le grandi industrie del Veneto, del Piemonte e della Lombardia.

Eppure i fatti dicono che la criticità economica e sociale del Sud ha contribuito in larga misura all’assegnazione da parte dell’Europa di 230 Miliardi  che e’ la quota più grande di tutti gli stati membri. Nessuno ha avuto i soldi del Pnrr che ha avuto l’Italia  per il semplice fatto che nessuno in Europa ha territori sofferenti come la Calabria e il resto del mezzogiorno.

Ora è anche il caso di chiedersi come, quando e dove quei soldi vengono spesi. E soprattutto porsi l’interrogativo, e anche la speranza, se nel 2027 la Calabria e il mezzogiorno saranno usciti dalla sofferenza e quindi avremo territori maggiormente progrediti?

Ad esempio dei 1.857 nuovi asili nido e 333 scuole materne previsti nel Pnrr in Italia, quanti saranno costruito nel mezzogiorno e in Calabria?

Perché costruire asili nido significa progettare il futuro. E poi ancora, il Pnrr prevede la costruzione di nuovi ospedali. Per gli ospedali di comunità, in termini di finanziamento, è previsto 1 miliardo di euro dal Pnrr con l’obiettivo di costituire almeno 400 ospedali di comunità sull’intero territorio nazionale.

Viene spontaneo chiedersi: realisticamente quanti ne verranno costruiti  nel Mezzogiorno e in Calabria,  dove è enormemente maggiore il bisogno di sanità e anche dove e’ sensibilmente minore la media di attesa di vita?

Anche perché la Calabria è la terra dove da 13 anni si è in attesa di tre grandi ospedali in territori importanti e nevralgici, come Sibari, Vibo Valentia e piana di Gioia Tauro, ma tranne qualche muro, per il resto non vi è traccia e notizia.

In questo scenario ha un ruolo e una funzione lo Stato centrale? Oppure prevale la stessa visione e funzione che da un quindicennio ha instaurato il commissariamento della Sanità che in questa terra ha significato sopratutto aumento del debito, nomine clientelari, ispessimento della corruzione nella sanità, Asp che stabilmente non approvano bilanci, e soprattutto assenza di risposta ai cittadini, che sempre più in fuga oggi finanziano nei fatti altri sistemi sanitari regionali come in Veneto, Lombardia, Liguria, Toscana ed. Emilia Romagna.

Inoltre negli assi assi strategici, il Pnrr pone l’attenzione anche sulle strade e sulle autostrade. La missione “Infrastrutture per la Mobilità sostenibile” nel particolare stanzia 25,4 miliardi per completare, entro il 2026, un “sistema infrastrutturale moderno, digitalizzato e sostenibile”, e interessa principalmente gli investimenti in ambito ferroviario e, in secondo luogo, la sicurezza stradale. A tal proposito, sono due le componenti fondamentali: la prima riguarda “il trasferimento della titolarità delle opere d’arte (ponti, viadotti e cavalcavia) relative alle strade di secondo livello ai titolari delle strade di primo livello (autostrade e strade extraurbane principali)”, mentre la seconda prevede, grazie a 1,45 miliardi di euro, l’attuazione delle Linee guida previste dal decreto ministeriale 578 del 2020 “per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti esistenti”.

Inoltre, è direttamente collegato al Pnrr il Piano Nazionale Complementare (Pnc) che riguarda il miglioramento della sicurezza, della mobilità e dell’accessibilità di circa 2 mila chilometri di strade provinciali e comunali.

Il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili ha approvato i relativi piani d’intervento, che prevedono un investimento di 300 milioni di euro finanziato dal Pnc. A questi si aggiungono ulteriori 450 milioni per la sicurezza di 12.000 tra ponti, viadotti e tunnel della rete viaria principale, 6.500 dei quali saranno dotati di sistemi di monitoraggio dinamico per il controllo da remoto.

Quanti di questi interventi realisticamente saranno realizzati nel Mezzogiorno e in Calabria?

C’è da chiedersi con immediatezza: in questa enorme disponibilità monetaria, Longobucco, il suo ponte, il suo popolo e la voglia di vivere il futuro troveranno spazio e risposte?

Si può accettare che con tutti questi soldi a disposizione, lo Stato centrale non riesce a trovare la parte necessaria per Longobucco?

In buona sostanza i soldi, e non gli slogan e gli annunci, verranno spesi per superare i ritardi che il Mezzogiorno paga in termini sostanziali rispetto al Nord e che oggi rappresentano questa enorme area territoriale come la più debole e povera dell’occidente?

Il crollo del Ponte di Longobucco è lo schermo più vasto e limpido dove si possono leggere le tante storture e le infinite contraddizioni della storica contrapposizione Nord e Sud che e’ la vera debolezza italiana.

E c’è da riflettere compiutamente sul perché queste aree meridionali del Paese puntualmente consegnano larghi consensi elettorali al sistema governativo Nordcentrico.

E poi in aggiunta vi è da chiedersi se le classi dirigenti nazionali, non solo quelle relative all’articolazione politica, abbiano la  consapevolezza  reale che il mezzogiorno è fondamentale e necessario all’ Italia sia per fattori interni economici e demografici, sia per fattori esterni, dovuti all’unicità della nostra collocazione territoriale che ci  consegna la funzione  impareggiabile di snodo tra est e ovest, o meglio dire tra Sud e Nord del mondo?

Rispetto a tale consapevolezza e realtà dei fatti, vi è’ la visione e la volontà di assumere una scelta di investire sul mezzogiorno in termini di infrastrutture materiali e immateriali per sanare i divari che fino ad oggi hanno reso debole e poco competitiva l’Italia nel contesto globale?

Ecco perché Longobucco è assolutamente importante come non mai. Ed ecco perché Longobucco e i tanti Longobucco sparsi nel mezzogiorno parlano all’Italia.

Su questo aspetto ritengo vi siano le condizioni reali per segnare nettamente una linea di rottura e vera discontinuità rispetto al passato. Ed ecco perché ritengo che Longobucco mai come adesso interessi l’Italia. (gt)

La consigliera Straface: Longobucco avrà la sua prima classe

La consigliera regionale Pasqualina Straface ha annunciato come «dopo giornate frenetiche passate in costante contatto con la comunità di Longobucco e con i vertici regionali possiamo finalmente rassicurare le famiglie e la popolazione tutta sulla sventata chiusura della prima classe dell’Ipsia».

«Voglio ringraziare – ha commentato – il presidente Occhiuto e l’assessore Princi che hanno preso a cuore la problematica sin da subito e si sono spesi tantissimo. Ringrazio inoltre il Sindaco di Longobucco Pirillo e l’assessore Greco, insieme alle famiglie e ai cittadini longobucchesi, perché hanno tenuto duro in un momento davvero difficile per la loro comunità. Ringrazio infine i vertici dell’Ufficio Scolastico Regionale che hanno accolto l’istanza di un intero territorio».

«Sarebbe stato ingiusto – ha continuato – lasciare 12 ragazzi di cui alcuni con disabilità senza la possibilità di poter studiare caricandoli di trasferte quotidiane rese ancora più pesanti dalle problematiche di viabilità ormai note a tutti. Questo aspetto ho cercato di sottolineare in ogni telefonata e incontro messo in piedi per cercare di risolvere il problema, e devo dirmi davvero soddisfatta della conclusione positiva della vicenda».

«Ascoltare i territori e dare risposte concrete è il vero senso dell’agire politico-amministrativo – ha concluso – e su queste basi cerco di portare avanti il mio lavoro quotidianamente». (rcs)

Lunedì il Pd Calabria a Longobucco per chiedere soluzioni per uscire dall’isolamento

Chiedere soluzioni urgenti per far uscire dall’isolamento Longobucco. È questo l’obiettivo della manifestazione del Pd Calabria in programma lunedì 3 luglio a Longobucco.

Alla manifestazione prenderà parte il capogruppo del Pd a palazzo Campanella Mimmo Bevacqua, i consiglieri regionali Ernesto Alecci, Antonio Billari, Amalia Bruni, Francesco Iacucci e Raffale Mammoliti, oltre ai dirigenti dem e agli amministratori locali.

A concludere i lavori sarà il senatore e segretario regionale del partito Nicola Irto.

L’obiettivo dell’iniziativa, oltre ad esprimere vicinanza ai cittadini che stanno vivendo un momento particolarmente difficile, è quello di richiamare l’attenzione delle Istituzioni, del governo regionale e di quello nazionale rispetto alla situazione venutasi a verificare dopo il crollo della nevralgica infrastruttura.

«La manifestazione di lunedì si inquadra in un percorso stabilito dal gruppo consiliare regionale che toccherà più Comunità calabresi ed in particolare i piccoli centri ricchi di storia ricchezza e bellezze culturali e spesso abbandonati da una politica miope a livello nazionale e regionale. Iniziamo da  Longobucco perché non possiamo permettere che tale comunità subisca ulteriori penalizzazioni e ingiustizie – spiega il capogruppo Bevacqua – senza interventi straordinari per ripristinare la viabilità, l’intero territorio si troverebbe a rivivere l’incubo dell’isolamento con conseguenze inevitabili sulla qualità della vita dei cittadini e sull’economia del comprensorio».

«Il rischio spopolamento per le aree interne della nostra Regione – ha evidenziato – è sempre drammatico e il governo di centrodestra,  sembra sordo a ogni richiesta proveniente dai territori montani. Come Pd abbiamo messo in atto tutte le azioni possibili derivanti dall’essere forza di minoranza al governo nazionale e regionale e proseguiremo lungo la strada intrapresa».

Il senatore Nicola Irto ha garantito la vicinanza alla popolazione da parte del Pd ad ogni livello. «Il nostro è il partito dei diritti e dell’uguaglianza sociale – le parole di Irto – e sarà portavoce delle istanze e delle necessità dei cittadini di Longobucco e della Calabria completamente dimenticate dal centrodestra». (rcs)

La presidente Succurro in visita all’area del crollo di Longobucco: Bisogna ripartire in fretta

«Il presidente Roberto Occhiuto ha ragione. Come lui, credo che si debba ripartire in fretta per levare Longobucco dall’isolamento provocato dal recente crollo di parte di un viadotto della Statale 177, che poteva finire in tragedia». È quanto ha dichiarato Rosaria Succurro, presidente della Provincia di Cosenza, in visita all’area di Longobucco interessata dal riferito cedimento strutturale per valutare di persona la situazione, insieme al sindaco Giovanni Pirillo.

«Eravamo intervenuti mesi fa – ha ricordato Succurro – sull’altra strada per Macrocioli, in accordo con l’amministrazione comunale di Longobucco. Ora proprio la Provinciale, alternativa alla Statale 177 Sila-Mare, è l’unica via percorribile in attesa che si faccia chiarezza sul crollo avvenuto e che venga ricostruito il collegamento interrotto. Nel municipio di Longobucco, abbiamo parlato di altri argomenti principali come scuola e lavoro; in particolare dei lavoratori della Legge 15, in favore dei quali è stato aperto un Tavolo regionale per garantire un loro futuro lavorativo più decoroso”.

«Ho detto poi che le scuole sono ancora più importanti che altrove, nelle zone montane distanti dai centri cittadini, così tracciando la linea dell’amministrazione provinciale. Infine – ha concluso la presidente Succurro – abbiamo discusso del palazzo dello sport che a breve inaugureremo proprio nel territorio di Longobucco».

Il sindaco Pirillo, inoltre, ha reso noto che sono stati effettuati i sopralluoghi tecnici dalla dirigenza di Anas sulla strada Sila-Mare.

«I punti maggiormente attenzionati – ha spiegato – sono stati rispettivamente a monte e a valle dell’infrastruttura. A valle si interverrà, com’è ben noto, per ripristinare il viadotto crollato (al vaglio dei tecnici il tipo di intervento da effettuare); a monte invece saranno effettuati ulteriori lavori di messa in sicurezza».

«Parte, dunque – ha annunciato – un protocollo d’intesa tra Anas e la ditta, già presente sul posto per provvedere ai primi lavori.
I tecnici presenti: Matteo Castiglioni, capo della direzione operativa di Anas, Francesco Caporaso, responsabile struttura territoriale Calabria e Domenico Renda, responsabile Anas Calabria, più volte sollecitati affinché i tempi tecnici di verifiche ed interventi potranno consentirci di tornare presto a transitare su questa strada, unico sbocco per la nostra comunità e la Valle del Trionto».
Presente anche il sindaco di Mirto Crosia, Antonio Russo.
«Anas, inoltre – ha concluso – si impegna a redigere nel più breve tempo possibile un documento ufficiale contenente la stima degli interventi messi a programma. Intanto si attende anche il compimento delle indagini da parte della Procura di Castrovillari con consecutivo dissequestro del tratto interessato». (rcs)

Sila Mare, Tavernise (M5S): Dal Governo solo propaganda e nessun provvedimento

Il consigliere regionale del M5S, Davide Tavernise, ha criticato aspramente ciò che emerso dall’incontro al Mit tra il ministro Matteo Salvini e i sindaci di Longobucco e Mirto Crosia, incentrato sul ponte crollato. Per il consigliere regionale, infatti, «quella che si è consumata nelle stanze del ministro Salvini è la presa in giro di una classe politica che nulla ha mai dato e che oggi si affretta solo a investire 15 miliardi per tre chilometri di ponte sullo Stretto».

Tavernise, infatti, ha denunciato come non ci sia stato «nessun decreto Longobucco. Nessun provvedimento tempestivo e concreto dal governo che riporti una comunità ferita, per il crollo di una strada aperta appena 10 anni prima, e che chiede a viva voce di non essere abbandonata dallo Stato».

«Oltre le pacche sulle spalle dei sindaci – ha continuato –, dal ministro Salvini nessun provvedimento e poche parole che sanno di evanescenza, pesando sul futuro dei longobucchesi. Per Salvini la priorità è l’inchiesta della procura. Finché la Sila Mare sarà sottoposta a sequestro dunque non accadrà nulla. La dignità di un territorio viene così rimessa ai tempi della giustizia. Accade in Calabria quello che non è accaduto in Liguria. Nessuna risposta ai bisogni del territorio come accaduto con Genova, dunque, ai tempi del ponte Morandi e che ha visto il governo, tra le altre cose, supportare economicamente la popolazione colpita. Nessun supporto concreto oggi ai longobucchesi oltre un’ambulanza messa a disposizione dalla regione per soli 10 giorni».

«Nessuna risposta neanche dalla regione sulla strada che dal bivio del “Manco” conduce al ponte di Cropalati – ha proseguito – la cui consegna dei lavori sarebbe attesa per luglio. Viene da chiedersi ancora: dal bivio di Ortiano fino a Longobucco Anas riaprirà la strada dopo il 23 maggio oppure no? Anas che interventi di messa in sicurezza ha effettuato e ancor di più sarebbe utile capire perché è stato chiuso anche quel tratto di strada dopo soli pochi giorni dal crollo del viadotto giustificandosi con la pioggia?».

«Le affermazioni di Salvini lasciano, così – ha concluso – solo presagire mal di pancia ancora più grandi». (rrc)

Vertice al Mit sul crollo del ponte di Longobucco

L’Anas manderà un proprio delegato direttamente da Roma alla Calabria per velocizzare gli approfondimenti e le misure da adottare in conseguenza del crollo del  ponte di Longobucco, e per migliorare la viabilità nel tratto Sila-mare. È quanto è emerso dall’incontro, svoltosi al Mit, tra il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, il deputato Domenico Furgiuele e i sindaci di Longobucco e Mirto Crosia, rispettivamente Giovanni PirilloTonino Russo e il commissario regionale della Lega, Giacomo Saccomanno.

A fare il punto della situazione, a seguito dell’evento catastrofico, in collegamento video anche Aldo Isi, amministratore delegato e Direttore generale di Anas, oltre ai tecnici del Mit.
Dall’incontro, è emerso come il Dicastero interessato è già pronto a finanziare la ricostruzione del tratto oggetto del crollo, in primis, e completare anche l’opera fino alla Statale 106; che la Procura di Castrovillari farà chiarezza sulle responsabilità sulla vicenda, che sul luogo dei fatti giungerà un delegato di Anas inviato da Roma. Un primo sopralluogo tecnico è già previsto per lunedì 22 maggio da parte del capo della direzione operativa di Anas, Matteo Castiglioni, per quantificare l’impegno di spesa.
Una importante notizia, infine, riguarda la riqualificazione e messa in sicurezza della Statale 531, che va da Cropalati a Mirto Crosia, tratto importante anche per la comunità di Longobucco, oltre che per la viabilità interna di tutta la Valle del Trionto.
Il sindaco Pirillo ha definito «proficuo» l’incontro con Salvini. «Continuerò, pertanto, con la mia squadra, a tenere alta l’attenzione sulla nostra viabilità». (rrm)