Premio speciale alla memoria a Nuccio Ordine dalla Biblioteca della Pro Loco di San Vincenzo La Costa

La Biblioteca pubblica operante all’interno della Pro Loco di San Vincenzo La Costa (Cosenza) ha conferito, in ambito della terza edizione del Premio letterario nazionale di Poesia, intitolato alla memoria del giovane professore Giuseppe Mirandola, un Premio speciale alla memoria di Nuccio Ordine.

 La decisione è stata presa dalla commissione scientifica della Biblioteca, composta da: Concetta Serpe (presidente), Assunta Greco e Angela Gioffrè, con l’approvazione della dirigenza della locale Pro Loco, con presidente Giovanni Terzo Pirri.

Il Premio a carattere nazionale, giunto alla terza edizione, ha trovato grande visibilità e partecipazione con la cerimonia svoltasi con il patrocinio della locale Amministrazione Comunale, nonché dell’Unpli nazionale e regionale, nella chiesa parrocchiale San Vincenzo Martire del comune di San Vincenzo La Costa.

L’edizione del Premio di quest’anno ha registrato un gran numero di partecipanti, così distribuiti per entrambe le categorie: 83 per la sezione maggiorenni e 77 per quella riservata ai minorenni, per un totale di 160 candidati. Per la categoria adulti sono giunti testi da quasi tutte le Regioni italiane, così distribuiti: 3 Lombardia, 2 Veneto, 2 Piemonte, 2 Liguria, 3 Toscana, 1 Marche, 2 Umbria, 1 Abruzzo, 2 Molise, 6 Lazio, 8 Campania, 10 Puglia, 2 Basilicata, 30 Calabria, 6 Sicilia, 2 Sardegna; mentre per la categoria minorenni i concorrenti appartengono tutti alla regione Calabria.

Un  Premio ben riuscito, il cui merito va  alla giuria che ha lavorato intensamente per una valutazione attenta e comparata culturalmente sui testi presentati dai 160 concorrenti per entrambe le categorie. Una giuria composta da: Concetta Bevilacqua, docente e critico d’arte (Presidente); Marisa Fallico, giornalista (Vice Presidente); Tiziana Aceto, giornalista; Stefania Di Biase, scrittrice; Antonietta Cozza, docente.

La manifestazione celebrativa, moderata da Deborah Rocco si è aperta con i saluti istituzionali di don Vittorio Serra, parroco della parrocchia San Vincenzo Martire; Gregorio Iannotta, sindaco di San Vincenzo La Costa; Giovanni Terzo Pirri, Presidente della Pro Loco di San Vincenzo La Costa; Francesco Fucile, sindaco di Bisignano; Pier Luigi Catanzaro, presidente del consiglio comunale di Montalto Uffugo; Mario D’Agostino, assessore alla cultura Comune di Lattarico; Concetta Serpe, direttrice della Biblioteca Pubblica Pro Loco di San Vincenzo La Costa, che ha spiegato brevemente le motivazioni del Premio letterario conferito alla memoria del prof Nuccio Ordine.

Terminati i saluti delle autorità di cui sopra, la conduttrice è entrata nella parte riguardante il conferimento del Premio alla memoria di Nuccio Ordine convocando la presidente e le componenti della Commissione scientifica della Biblioteca pubblica della Pro Loco, alla quale va il merito di aver preso la decisione di conferire il Premio alla memoria ad uno dei professori più stimato ed apprezzato dal mondo giovanile universitario dell’Ateneo di Arcavacata. 

Cosicché la presidente Concetta Serpe con Angela Gioffrè e Assunta Grego, componenti della commissione, hanno dato al numeroso pubblico intervenuto alla cerimonia tutte le informazioni sulla decisione presa e sulla carriera professionale del docente universitario scomparso prematuramente il 10 giugno 2023 nel rimpianto di tanti suoi allievi, amici, parenti e colleghi nazionali ed internazionali.

A ritirare il premio, consistente anzitutto in una pergamena, è intervenuta la compagna del prof. Ordine, Rosalia Broccolo, circondata dall’affetto e dalla stima delle componenti della commissione, alla quale è stato letto il contenuto della pergamena che sintetizza la vita e i meriti acquisiti sul campo fino all’ultimo giorno della sua vita risaltando il suo profondo spirito culturale e di conoscenza, come di credenza nell’uomo e della sua umanità. Un profilo che farà parte integrante di un servizio più ampio e dettagliato che verrà pubblicato nel periodico “Il Domenicale”,  per rendere onore ad una grande figura di studioso, docente universitario, che con il suo lavoro ha portato lustro a livello internazionale alla sua Università di appartenenza, quella nota anche come l’Università di Arcavacata, quale figlio di questa nostra terra calabra.

Il Premio ritirato dalla compagna del prof. Ordine, oltre alla pergamena è stato consegnato un bassorilievo a tecnica mista, un pezzo unico dorato realizzato dal maestro Giacomo Vercillo, che rappresenta “Calliope che incontra Apollo”. Per il resto e sull’andamento del concorso di poesia rinviamo il lettore alla illustrazione che verrà pubblicata, come sopra anticipato, nel Domenicale dell’8 dicembre 2024.  (fb)

A San Mango d’Aquino è nata la Biblioteca Comunale Nuccio Ordine

«L’intitolazione della Biblioteca a Nuccio Ordine vuole essere un riconoscimento a ciò che lui rappresenta al di là della sua figura di accademico e saggista, ovvero la passione per la cultura e per i giovani, l’idea che la cultura sia un veicolo di emancipazione civile e di crescita personale». È quanto ha dichiarato Antonio Chieffallo, direttore della Biblioteca Comunale di San Mango d’Aquino, oggi intitolata al compianto Nuccio Ordine.

Alla cerimonia di intitolazione della Biblioteca comunale, presenti il direttore Chieffallo,  i docenti universitari dell’Unical Chiara Cassiani e Gianluigi Greco, lo scrittore Mimmo Gangemi e l’avvocato Diego D’Amico del Centro Studi Nuccio Ordine, oltre ad altri autorevoli ospiti. A moderare la serata la responsabile delle relazioni esterne della Biblioteca Emanuela Stella. Presenti, anche, i familiari di Ordine, commossi dall’iniziativa: «Mio fratello ne sarebbe stato felicissimo – ha affermato la sorella Maria – per lui la biblioteca era una seconda casa. Da piccolo, non trovando libri in casa, frequentava i centri di lettura. Leggere era una sua passione».

«Oggi prende il via ufficialmente un percorso che ha mosso i primi passi tre anni fa.  Il fine è quello di dare alla Calabria una Casa della Cultura che ospiti, non solo la storia degli scrittori calabresi, ma anche quella dell’editoria e di coloro che hanno fatto promozione culturale nel nostro territorio», ha detto il direttore Chieffallo, raccontando, nel giorno del taglio del nastro, le tappe e l’avvio di un’esperienza profondamente legata al territorio, ma che cammina sulle gambe di una cultura accessibile e aperta, inseguendo la passione per lo studio e la conoscenza.

La Biblioteca, realizzata anche grazie al contributo ottenuto tramite l’avviso pubblico regionale rivolto a biblioteca e archivi pubblici Por Ferst 2014-2020 azione 683, conta su un patrimonio di libri, riviste e quotidiani di circa 32mila testi, molti dei quali legati alla Calabria o opera di scrittori calabresi.

«Oggi San Mango d’Aquino ha celebrato un momento storico. La partecipazione massiccia ha dimostrato – ha detto il sindaco di San Mango, Gianmarco Cimino –quanto sia sentita la necessità di spazi di cultura e bellezza per valorizzare la nostra terra e le sue voci più significative. Questo nuovo polo culturale è un luogo di ispirazione e crescita per tutti i calabresi. Un segno tangibile di come, insieme, si possa costruire un futuro più luminoso per la nostra Calabria».

«Le biblioteche sono luoghi di promozione di lettura e di diffusione della conoscenza, nonché centri di aggregazione sociale ed è giusto sostenerle», ha detto la dirigente del settore Cultura della Regione, Ersilia Amatruda anticipando che a breve verrà emanato un avviso relativo alle biblioteche e agli archivi privati.

Durante la serata sono stati attribuiti riconoscimenti per la donazione di fondi librari a Kita Tassone, Annamaria Persico, Maria Pina Iannuzzi ed ai fratelli Franco e Vincenzo Gigliotti(rcz)

A Cosenza ricordato il prof. Nuccio Ordine, il sindaco Caruso: Patrimonio di conoscenza un eccezionale lascito

«Da quando il prof. Nuccio Ordine, quasi un anno fa, ha lasciato la vita terrena non solo l’Università della Calabria, ma tutta la cultura italiana ed il mondo accademico hanno perduto uno dei suoi migliori docenti», ha detto il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, nel corso dell’iniziativa dal titolo Nuccio Ordine, una lezione con cui la Biblioteca “Stefano Rodotà” del Liceo Classico “Bernardino Telesio” ha voluto ricordare la figura del prof. Nuccio Ordine, ordinario di letteratura italiana all’Università della Calabria, a quasi un anno della scomparsa, avvenuta il 10 giugno dello scorso anno.

«A noi il compito di eternarne il ricordo, come oggi si sta facendo, consapevoli del grande patrimonio di conoscenza che ha contribuito a costruire e che rappresenta un eccezionale lascito per le nuove generazioni. Ed è per questo che individueremo un luogo importante della città che presto gli intitoleremo», ha aggiunto il primo cittadino, ricordando come Nuccio Ordine «è senza ombra di dubbio una delle figure più colte, nel senso più pieno del termine, che la Calabria e l’intero Paese abbiano potuto annoverare nella loro storia recente e noi siamo orgogliosi di questa sua appartenenza alla nostra terra».

Il sindaco di Cosenza ha, inoltre, tracciato un profilo del docente universitario e dello studioso cosentino, «una personalità – ha aggiunto Franz Caruso – profondamente strutturata, forte di un bagaglio accademico, fatto di studi e ricerche costanti, come di riconoscimenti tributati, a ragion veduta, dagli atenei di tutto il mondo e dalle istituzioni più diverse ed accreditate. Nuccio non era soltanto un accademico, ma era un uomo che sapeva vivere e che partecipava alle più diverse attività che lo occupavano con grande passione».

«Nel corso delle nostre non moltissime occasioni di incontro – abituato com’era a girare il mondo – faceva avvertire la presenza di una persona che non si metteva in cattedra, pur essendo il cattedratico che tutti abbiamo conosciuto – ha proseguito Caruso –. Stabiliva una grande empatia con le persone, perché sapeva trasmettere il suo sapere con grande naturalezza, quella propria del grande accademico».

Per Franz Caruso Nuccio Ordine «non era avulso dal contesto politico e non faceva mai mancare il suo apporto culturale alla politica». Quindi il Sindaco della città ha istituito un parallelismo tra Nuccio Ordine e Giacomo Matteotti, entrambi scomparsi il 10 giugno. Ordine il 2023, Matteotti il 1924.

«Noi quest’anno – ha detto Franz Caruso – celebriamo il centenario del barbaro assassinio di Matteotti e ricordiamo Nuccio Ordine ad un anno dalla scomparsa. Il parallelismo da me richiamato si sofferma sui messaggi che entrambi hanno trasmesso al mondo. Matteotti ha trasmesso i valori della difesa della libertà e della democrazia e Nuccio li ha trasmessi con la stessa forza e la stessa veemenza, perché era uno strenuo difensore della libertà e della democrazia. Non c’era occasione nella quale non esprimesse questi due valori».

Il cursus honorum di Nuccio Ordine è stato poi ricordato da Franz Caruso come un percorso «costruito ed alimentato sul campo e che ha fatto di lui uno dei massimi studiosi del Rinascimento e di Giordano Bruno, oltre che uno dei docenti più rappresentativi dell’Università della Calabria. La città di Cosenza gli è ancora oggi grata perché Nuccio volle, con pervicacia, che nel nostro centro storico, a Palazzo Caselli-Vaccaro, avesse sede il Centro studi Telesiani, Bruniani e Campanelliani del quale era Presidente».

«Un Centro che il prof. Ordine fece nascere – ha ricordato – con l’obiettivo di dar vita ad una Biblioteca in grado di offrire agli studiosi di tutto il mondo le opere di Bernardino Telesio, Giordano Bruno e Tommaso Campanella, sparse ovunque, nelle altre biblioteche, ed anche tutta l’opera critica sui tre pensatori, per farne un centro di eccellenza ed un vero e proprio polo filosofico. Un obiettivo che l’Amministrazione comunale si impegnerà a portare avanti nel solco da lui tracciato e con l’aiuto di chi è subentrato alla presidenza, il prof. Gianluigi Greco». (rcs)

Giuseppe Conte ricorda Nuccio Ordine

di MARIACHIARA MONACOA distanza di pochi mesi dalla sua dipartita, Diamante ha ricordato Nuccio Ordine, studioso, scrittore, intellettuale e docente universitario, attraverso le parole di chi lo conosceva, e attraverso chi gli era amico come l’ex premier Giuseppe Conte.

Proprio il presidente del Movimento 5 stelle, ha pensato d’istituire una borsa di studio e un premio nazionale dedicati alla memoria di quel professore dalle spalle larghe e dal cuore tenero, dall’aria burbera e dalla sensibilità tangibile.

«È un omaggio a Nuccio Ordine, un figlio di questa terra che ha illustrato l’Italia intera. Sono qui – ha sostenuto – come amico di Nuccio ma soprattutto per cercare di rilanciare il più possibile il significato di questo riconoscimento. È stato un grande uomo di sapere, ha espresso una fortissima coscienza civile ed è stato portatore di una profonda cultura politica».

«Questi aspetti si intrecciano nella sua battaglia più intensa contro l’attuale piega che i percorsi formativi ed educativi stanno prendendo a tutti i livelli – ha proseguito – e che caratterizzano ormai la conoscenza: contro la piega che riduce la cultura al mercimonio economico, contro la piega che porta a emarginare nel quadro della nostra vita culturale saperi che oggi sono giudicati inutili, invece la sua convinzione è che la conoscenza sia complessa, un fiume carsico che procede per successive accumulazioni, quindi le riflessioni degli uomini del passato sono attuali rispetto al profitto, al pragmatismo esasperato, la concezione di Ordine è stata autenticamente umanista, è stato un pensatore a tutto tondo, indagava i problemi e non si fermava mai».

Nell’universo dell’utilitarismo, dove un martello vale più di una sinfonia, un coltello più di una poesia, una chiave inglese più di un quadro, il padre dell’Utilità dell’inutile ha fornito strumenti ai suoi studenti e a chi lo incontrava anche solo di sfuggita, o gli era amico, per essere dei cavalieri coraggiosi e sfidare il mondo con il potere della parola.

«Ordine – ha poi spiegato Conte – puntava su uno sviluppo della società non schiacciata solo sulla crescita economica, ma sul benessere anche spirituale delle persone. In questa battaglia è stato un militante e un combattente indomito.  Ed è stato sempre profondamente professore dell’Università della Calabria e lo rivendicava con orgoglio, perché il suo lascito era formare migliaia di studenti calabresi per contribuire al loro riscatto e alla loro crescita. Poteva avere tutti gli onori e le comodità, ma voleva che i suoi studenti beneficiassero di quello che altre università avrebbero pagato».

Infine ha osservato: «Nuccio Ordine si considerava un ragazzo di Calabria che aveva avuto un pazzesco riscatto». L’evento  si è concluso con quello che l’ex premier ha definito «una sorpresa», facendo ascoltare alla platea un messaggio audio inviatogli da Ordine su uno dei suoi tanti viaggi in giro per il mondo, ma allo stesso tempo unico, dove racconta al suo amico ciò che accade in una realtà difficile come quella di Ciénega, in Colombia, luogo che ha dato il Natale a Gabriel García Márquez, e che lotta ogni giorno contro la povertà e la miseria, ma dove sottolinea Ordine: « I bambini sono sempre sorridenti, nonostante la situazione».

Poi la sua visita in una scuola del luogo, l’incontro con un professore illuminato che ogni giorno si fa 10 ore di viaggio per insegnare ai suoi studenti. L’emozione, lo stupore, la vita, l’America Latina come una seconda casa, quella che anche a distanza di chilometri Ordine portava sempre con sé.

Perché, come ci ha insegnato lui, non è importante la meta, ma è importante il viaggio verso l’Itaca che c’è in ognuno di noi. (mm)

Nuove voci nel Dizionario Biografico della Calabria Contemporaneo, c’è Nuccio Ordine

Il Dizionario Biografico della Calabria Contemporanea, l’ambizioso progetto dell’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea, a cura di Pantaleone Sergi, si è arricchito di altre voci.

Il Dizionario Biografico della Calabria Contemporanea, pubblicando la sua biografia, rende omaggio a Nuccio Ordine, professore di Letteratura italiana all’Università della Calabria, scomparso poche settimane fa nel cordoglio generale. E assieme alla sua propone le biografie di altri nove calabresi, personaggi noti e meno noti, che hanno onorato la regione.

Si tratta di: Pietro Compagna (Prospero Francesco Mazza); Pasquale La Cava (Rocco Liberti); Nicola Lojercio (Bruno Zappone); Pasquale Vincenzo Molinari (Antonio Furgiuele); Antonino Nava (Fabio Arichetta); Nuccio Ordine (Pantaleone Sergi); Francesco Protettì (Apollo Lumini); Beniamino Romeo (Mis); Demetrio Tripepi (Domenico Coppola e Leonilde Reda) e Ugo Vetere (Letterio Licordari). (rcs)

Addio a Nuccio Ordine, illustre studioso di fama internazionale

Cordoglio in Calabria per la scomparsa di Nuccio Ordine, professore ordinario di Letteratura Italiana all’Università della Calabria e studioso di fama internazionale.

Ordine era uno storico della letteratura, saggista e critico letterario italiano, oltre che uno dei massimo studiosi del Rinascimento e di Giordano Bruno.

L’Università della Calabria saluterà per l’ultima volta il professor Nuccio Ordine nella camera ardente allestita, su richiesta della famiglia, nello University club dell’ateneo.
La camera ardente sarà aperta al pubblico dalle ore 15 alle ore 24 di domenica 11 giugno. L’illustre studioso è improvvisamente scomparso all’età di 64 anni, a causa di un malore, lasciando sgomenta tutta la comunità accademica e il mondo umanistico.

L’amministrazione comunale di Rende ha espresso, attraverso le parole della vicesindaca Marta Petrusewicz, il proprio cordoglio per la scomparsa del professore Nuccio Ordine.

«L’ho conosciuto giovane studente all’Unical, vivace e curioso – ha ricordato – amico subito con noi docenti poco più grandi di lui. Collaborava con Piero Ardenti al Giornale di Calabria, ha fatto interviste a Franco Piperno. Gli hanno riconosciuto subito le grandi capacità i docenti di letteratura italiana di eccellenza, Giulio Ferroni, Dante Della Terza. I suoi studi su Giordano Bruno hanno varcato ben presto i confini nazionali, in Francia gli fu affidata l’edizione di opere di Bruno per la Pleiade, l’editore di massimo prestigio per questo tipo di studi. Era impegnato nel promuovere, a Cosenza e in Calabria, gli studi campanelliani e telesiani. Alla successiva “conquista dell’America”, partí da casa mia a New York, senza ancora conoscere una parola d’inglese. Poco dopo, faceva già le conferenze a NY e a Yale. Aveva sempre conservato l’entusiasmo di ragazzo».

«Il lavoro di ricerca, la sua abilità saggistica, hanno contraddistinto un percorso accademico che ha portato il nome del docente di letteratura italiana alla ribalta internazionale. La sua penna ha sempre tracciato segni di una cultura mai settoriale, ma aperta e solidale portandolo a ricevere nel 2012 la prestigiosa Legion d’Onore e numerosi altri riconoscimenti nel mondo. Un intellettuale tout court a queste latitudini, un modello di autentica filiazione per la sua Calabria, la sua Università. Compito di noi amministratori è quello di proseguire nel suo fare della cultura il faro dell’umanesimo. Che la terra gli sia lieve».

«Con Nuccio Ordine la Calabria perde un intellettuale e uno studioso riconosciuto in tutto il mondo. Per la nostra Regione è stato un pilastro di sapere e conoscenza, un punto di riferimento per generazioni cresciute grazie ai suoi insegnamenti», ha scritto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

«Viene improvvisamente a mancare un intellettuale calabrese (editorialista culturale del Corriere della Sera)  tra i più lucidi e conosciuti al mondo», ha detto il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso.

«L’Università di Arcavacata, dove insegnava Letteratura italiana, la Calabria e il mondo culturale internazionale  perdono un eccellente critico letterario e uno studioso  unanimemente apprezzato. Sia per lo sconfinato sapere accademico (tra i massimi esperti del Rinascimento e di Giordano Bruno) che per  i numerosi  e  brillanti successi saggistici, alcuni dei quali (“L’utilità dell’inutile”)  sono diventati bestseller tradotti in trentadue Paesi. A nome mio e del Consiglio regionale della Calabria, rivolgo alla sua famiglia le più sentite condoglianze».

«È una di quelle circostanze in cui viene naturale pensare che adesso siamo davvero tutti un po’ più soli, con la certezza che non si tratta di una frase fatta o buttata lì a caso. La scomparsa di Nuccio Ordine è realmente una perdita enorme», ha detto il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita.

«Lo è per la Calabria, per i calabresi e per tutti coloro che, al di là di ogni confine geografico – ha aggiunto – conoscono e hanno a cuore il valore della conoscenza e del sapere, della voglia di apprendere e di coltivare la passione come fiammella da tenere accesa per vivere. Nuccio Ordine è stato un collega prezioso, nella vita come nelle occasioni di lavoro in cui ci siamo trovati a fianco».

«Non posso che esprimere dunque – ha concluso – i miei più profondi e sinceri sentimenti di cordoglio e quelli dell’intera Città Capoluogo di Regione. E aggiungere l’invito, rivolto soprattutto ai giovani, a conservare la sua memoria leggendo l’enorme patrimonio che egli ci lascia in eredità».

«Oggi è triste la terra. Questo giugno non doveva finire così. Per la Calabria, l’ Italia e il nuovo umanesimo. Magari fra cent’anni sì, ma non ora. A che serviva sta ‘prescia’? – scrive Giusy Staropoli Calafati –. Eppure il destino è sempre bastardo e irregolare, non sai mai se ti affianca ogni giorno un Dio, o qualche altro cede il passo al diavolo. È tutta una improvvisata. Che ‘Ordine’ inutile ha voluto mettere la vita tra le sue cose ‘utilissime’, lasciando orientare la morte in questa direzione assurda che, tanto è diabolica la sua azione, non prova pietà».

«Una perdita, quella del professore Nuccio Ordine – ha continuato –che maggiormente grava il dolore generale del lutto. E ad accettarla si diventa folli. Che ci hai combinato, prof? Perché alle lusinghe di sorella morte non hai resistito? A te non sarebbe mancato certo il garbo dell’ affabulatore. Bastava convincerla, ordinarle di retrocedere… Traghettare lei con Caronte, e tu proseguire il viaggio sulla ‘Provvidenza’».

«Quante cose dovevamo imparare ancora da te, professore; quante parabole esemplari avevi ancora da trasferirci per rendere migliori la nostra vita e la nostra terra… Coltivando la meraviglia e l’incanto – ha detto ancora –. La Calabria ti piange, prof. Io pure. Sei stato e sarai il faro che, dal centro dei due mari, ci indicherà la rotta. Ogni riconoscenza sarà poco, sei stato tanto, a volte molto, ogni istante grandissimo.
Buon viaggio, prof».
«La Calabria democratica, quella che si riscatta attraverso la ricerca e l’elogio della Cultura, piange per la tragica scomparsa del Prof. Nuccio Ordine», scrive il medico e scrittore Santo Gioffrè.
«Anche la Casa editrice “Luigi Pellegrini” si unisce alle migliaia di persone che in queste ore esprimono dolore e sgomento per la perdita di uno degli intellettuali più originali e raffinati del nostro Paese, orgoglio della Calabria e della sua città natale, Diamante, che oggi, come noi, ne piange la scomparsa. Abbiamo sempre particolarmente apprezzato le straordinarie qualità scientifiche del professor Ordine, e la sua capacità di inserirsi nel dibattito culturale internazionale, attraverso riflessioni e analisi di grande originalità, di cui sono testimonianza le sue opere, tradotte e pubblicate in ogni parte del mondo. Oggi, però, crediamo sia doveroso ricordare questa straordinaria figura, che ci ha prematuramente lasciati, ma di cui conserveremo e sapremo custodire il ricordo», hanno scritto WalterMartaSara Pellegrini(rcs)

A Nuccio Ordine il Nobel Spagnolo

di PINO NANOLa notizia è di quelle che emozionano e che ti lasciano di stucco, soprattutto perché conosco Nuccio Ordine da almeno 40 anni, io appena arrivato alla Rai di Cosenza e lui incominciava a tenere le sue prime lezioni all’Università della Calabria. 

È un lancio dell’Ansa del 5 maggio scorso, la più importante Agenzia Giornalistica Italiana e oggi tra le più accreditate d’Europa. Arriva da Madrid, e riguarda la vita e la storia di un grande intellettuale calabrese.

La riprendo in maniera testuale: «Il professore, filosofo e scrittore Nuccio Ordine, considerato uno dei massimi esperti sulla figura di Giordano Bruno, così come più in generale sul pensiero e della letteratura del periodo rinascimentale, ha ottenuto in Spagna il Premio Principessa delle Asturie 2023 nella categoria Comunicazione e Discipline umanistiche. La giuria dei Premi Principessa delle Asturie, uno dei riconoscimenti più prestigiosi tra quelli consegnati annualmente in Spagna, ha scelto Nuccio Ordine come vincitore di quest’anno da una rosa di 45 candidati. Al professore e filosofo calabrese è stato riconosciuto il merito della «difesa delle discipline umanistiche» e «l’impegno per l’istruzione e i valori radicati nel pensiero europeo più universale». 

La cerimonia di consegna dei Premi Principessa delle Asturie, intitolati in onore dell’attuale erede al trono di Spagna Leonor, si terrà a ottobre prossimo, in presenza dei reali, nella città di Oviedo e sarà ripresa integralmente dalla prima rete televisiva spagnola. Per ognuna delle otto categorie di assegnazione, il premio è associato a una ricompensa di 50.000 euro.

Parliamo insomma di uno dei Premi “alla carriera” più prestigiosi del mondo, che dal 1981, anno in cui il Premio è nato, ha visto sulla ribalta spagnola il gotha dell’Accademia Internazionale, il fior fiore dei ricercatori e degli intellettuali che in ogni parte del mondo con il loro lavoro e il loro impegno hanno segnato la storia del mondo in tutte le discipline possibili. 

Il premio assegnato al prof. Nuccio Ordine, per la sezione Comunicazione ed Umanistica costituisce dunque un evento accademico di primissimo ordine, e non solo per la categoria dei premiati ma anche per la composizione della giuria. Nei fatti per la Spagna è una sorta di premio Nobel di casa spagnola. 

Prima di Nuccio Ordine questo solenne riconoscimento alla carriera era già toccato ad altri tre italiani, il grande musicista Ennio Morricone nel 2020, il maestro Riccardo Muti nel 2011, e l’attore Vittorio Gasmann nel 1997. Le decisioni dei giurati, uno per ogni premio, iniziano nel mese di maggio e continuano fino al mese di settembre, quando poi si definisce il premio per lo sport. Le riunioni dei giurati si tengono all’Hotel de la Riconquista, nel centro della capitale asturiana secondo una tradizione e un rito quasi sacro che si ripete uguale negli anni da 40 anni a questa parte. Il secondo giorno della riunione, il presidente della giuria rende pubblica la decisione. 

I premi si consegnano al Teatro Campoamor durante una cerimonia presieduta fino all’anno 2014 dal principe Felipe, e dal 2004 anche dalla principessa Letizia, ed in seguito presieduta da sua altezza reale doña Leonor di Borbone-Spagna, principessa delle Asturie. Nel 2006 la Fundación Príncipe de Asturias ha celebrato il XXV anniversario dei Premi con un intenso programma di attività alle quali hanno partecipato personalità ed istituzioni che erano state premiate durante quegli anni. Le sculture che vengono consegnate sono state create dal grande Joan Miró.

Nuccio Ordine è ormai così famoso che persino la famosa Enciclopedia Treccani gli dedica una pagina biografica completa. “Ordine, Nuccio. – Filosofo italiano (nato a Diamante 1958)”. Ma c’è un dettaglio che la Treccani non racconta, e cioè che il professore non ha mai lasciato la sua casa sul mare di Diamante, e che a Diamante lui continua ostinatamente a vivere e a rientrare dai mille viaggi che da anni lo vedono impegnato in tutto il mondo.

«Mi interessano i valori universali, la giustizia, la solidarietà, il bene comune. I valori solidi della cultura. Mi scaglio – racconta lo studioso – contro quelle che Tocqueville chiamava le “bellezze facili”, che non richiedono sforzi né perdite di tempo. Non è un caso che abbandoniamo il greco e il latino, lingue che ingenuamente pensiamo ormai inutili, come non è un caso che le grandi case editrici stiano chiudendo le collane dei classici. I miei saggi, ricchi di citazioni, nascono anche da uno sforzo di umiltà, dall’esigenza di ridare la parola ai grandi del passato».

Personaggio di grande fascino, di immensa cultura, di profonda umanità, Nuccio Ordine ha una caratteristica che gli viene ormai riconosciuta nelle Università di mezzo mondo: la semplicità, il suo modo di essere sempre ed eternamente ragazzo di provincia, con questa sua consapevolezza del radicamento alle origini e del valore dei sentimenti e della memoria, grande pedagogo e straordinario interprete e testimone del suo tempo.L’uomo dal sorriso facile, dalla battuta sempre pronta, dalla stretta di mano poderosa, uomini d’altri tempi, impastati di rispetto e di senso della famiglia e dello Stato. Professori come pochi, che considerano gli studenti “cosa sacra”.

Professore, a chi dedica oggi questo ennesimo Premio alla Carriera?

«Non potrei non dedicarlo al mio mondo, che è il mondo degli studenti, a cui io dò l’anima e tutto me stesso, perché li considero i miei figli, alla stregua dei miei libri e delle mie ricerche. Senza i miei studenti, non avrebbe senso la mia vita, e senza di loro, senza i loro stimoli, la loro voglia di capire e di apprendere, io non sarei mai cresciuto per come poi credo sia accaduto».

Che rapporto reale ha lei con i suoi studenti?

«Quello che potrei avere con i miei figli se li avessi, e con la famiglia che invece non ho mai costruito, ma con la vita che faccio e con gli obbiettivi che mi ero prefissato da giovane sapevo che sarei stato un pessimo padre, un pessimo marito e forse anche un pessimo capofamiglia. Sapevo che la mia casa sarebbe stata in giro per il mondo, che le mie ricerche mi avrebbero portato lontano dalla Calabria e poi mi avrebbero riportato a casa, ma nei lunghi viaggi di lavoro e di studio c’è poco spazio per tutto il resto».

Uno come lei avrebbe potuto rimanere a Yale, o a Parigi dove l’adorano, o a Berlino dove l’hanno inseguita per anni, e invece lei è tornato al Campus dove si era laureato?

«Lo avevo giurato a me stesso, appena laureato. Qualunque cosa mi avrebbero offerto fuori e lontano dalla Calabria l’avrei rifiutata a priori. Perché dovevo restituire alla mia terra e alla mia Università quello che i miei maestri del tempo mi avevano trasferito e donato. Sentivo di avere un dovere morale da adempiere con i calabresi, che era quello di ricambiare quello che io avevo avuto da questo Campus. Se non ci fosse stata l’Università della Calabria io probabilmente non mi sarei neanche laureato, non avrei potuto andare fuori a studiare, e invece sono stato fortunato, sono rimasto qui ad Arcavacata dove ho trovato professori che mi hanno preso per mano e mi hanno indicato la strada da percorrere. Questo mi ha legato al Campus calabrese più di ogni altra cosa al mondo. Ecco perché sono ancora qui, e qui resterò per sempre. Fino alla fine”.

Al giornalista Emiliano Morrone spiega la sua filosofia di vita in questo modo: «Nel mondo intero, l’istruzione, la scuola e l’università sono state piegate verso il mercato. Oggi i giovani sono spinti a credere che debbano studiare per imparare un mestiere e guadagnare tanti soldi, sempre di più con le nuove tecnologie. Noi non stiamo formando dei cittadini colti, al contrario delle università e delle scuole del passato. No, stiamo formando consumatori passivi, cioè consumatori abituati, anche a scuola, ad usare la tecnologia, quindi a diventarne sempre più schiavi. Con molta chiarezza, Foucault ci diceva che per essere sorvegliato dovevi stare in un carcere, dovevi stare in un ospedale psichiatrico. Oggi, invece, tu sei controllato 24 ore su 24 da strumenti tipo smartphone, Gps eccetera. Allora non vedi le sbarre della prigione; non vedi l’occhio del “Grande Fratello” che ti controlla; non vedi e quindi sei felice di usare uno strumento che in realtà è la tua prigione. Questo stiamo facendo nelle scuole e nelle università: abbiamo abbassato il livello culturale». 

Presidente del Centro Internazionale di Studi Telesiani, Bruniani e Campanelliani, le sue opere sono tradotte oggi in 24 lingue (33 paesi), tra cui cinese, giapponese e russo. Ma nonostante questo Nuccio Ordine è uno di quegli intellettuali italiani che non si è mai montato la testa, che ha incontrato e conosciuto gli scrittori e i filosofi più famosi del mondo, con cui ha condiviso ricerche e metodi di analisi, e a cui ha insegnato che in fondo allo stivale italiano c’è un paese bellissimo che si chiama Diamante, e un mare sublime che è il Tirreno e che la sua terra di origine, che si chiama Calabria, è così bella e affascinante che non ha nulla da invidiare a nessun altro paese al mondo.

«La cultura ci insegna che la Verità non si possiede ma si cerca. Coloro che pensano di possedere la verità diventano ignoranti, violenti, intolleranti. Cercare la verità significa essere umili e misurare non quel poco che sappiamo ma quell’immenso sapere che ci sfugge e che non potremo mai abbracciare per intero».

Accademico di altissimo profilo internazionale, Nuccio Ordine è Visiting professor nei più importanti atenei statunitensi ed europei, dal 2001 professore ordinario di Teoria della letteratura presso l’Università della Calabria e dal 2005 di Letteratura italiana nel medesimo ateneo, è tra i massimi studiosi del Rinascimento e di Giordano Bruno, cui ha dedicato tra gli altri i saggi, tradotti in varie lingue, La cabala dell’asino: asinità e conoscenza in Giordano Bruno (1987), La soglia dell’ombra: letteratura, filosofia e pittura in Giordano Bruno (2003) e Contro il Vangelo armato: Giordano Bruno, Ronsard e la religione (2007). Tra i temi centrali dei suoi studi occorre citare quelli sul dialogo e la novella cinquecenteschi (Teoria e situazione del dialogo nel Cinquecento, 1987; Teoria del riso e teoria della novella nel Cinquecento, 1996) e quelli sulle relazioni tra i saperi del Rinascimento (Le rendez-vous des savoir. Littérature, philosophie et diplomatie à la Renaissance, 1999). 

Insignito in Francia dei titoli di cavaliere (2009) e di commendatore (2014) dell’Ordre des palmes académiques, oltreché della Légion d’honneur (2012), Nuccio Ordine è inoltre membro d’onore dell’Istituto di filosofia dell’Accademia russa delle scienze (2010), curatore di prestigiose collane editoriali nazionali ed estere e collaboratore del Corriere della sera. Tra i suoi lavori più recenti vanno citato i saggi L’utilité de l’inutile: manifeste ( 2013) in cui ribadisce la necessarietà di quei saperi il cui valore essenziale è totalmente scevro da finalità utilitaristiche, Tre corone per un re. L’impresa di Enrico III e i suoi misteri (2015), serrata indagine sulla politica attuata dal sovrano francese per porre fine ai fanatismi e alle guerre di religione, Classici per la vita. Una piccola biblioteca ideale (2016), illuminante invito alla lettura dei testi fondamentali della letteratura mondiale, Gli uomini non sono isole. I classici ci aiutano a vivere (2018), un inno ai classici e a ciò che nella società viene considerato ingiustamente inutile perché non produce profitto, e George Steiner. L’ospite scomodo (2022), testimonianza dell’amicizia personale e intellettuale con il critico.

In bocca al lupo allora, professore…

«Ma non ci davano del tu una volta».

Sì, ma allora eravamo ancora tutti e due molto giovani, e lei non era ancora una stella della cultura internazionale.

«Ti prego, riportiamo tutto a quando ci siamo lasciati. È più bella così la vita, non credi?». (pn)

 

DIPIGNANO – Lectio magistralis del prof. Nuccio Ordine

“Nessun uomo è un’isola, intero in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte dell’oceano”.

Questa frase di John Donne, autore inglese vissuto tra ‘500 e ‘600, è stata il filo conduttore della lectio magistralis che il prof. Nuccio Ordine ha tenuto mercoledì 12 aprile nell’aula magna dell’Istituto comprensivo Carolei Dipignano “Rendano Valentini”, nell’ambito delle iniziative che la scuola sta mettendo in atto per offrire a studenti e insegnanti occasioni di formazione e approfondimento.

Dopo i saluti del dirigente scolastico Domenico De Luca e l’introduzione della docente Teresa Sicoli, gli studenti della scuola secondaria di primo grado e i docenti dei vari ordini di scuola hanno letto, ragionato e svolto attività didattiche sul volume “Gli uomini non sono isole. I classici aiutano a vivere”, presentando i lavori realizzati sul tema con il coordinamento delle docenti Angela Salvia e Emilia Garofalo.

Nuccio Ordine, originario di Diamante, sulla costa tirrenica cosentina, è professore ordinario di Letteratura italiana presso l’Università della Calabria e, oltre a collaborare con numerose università straniere, è membro di prestigiosi istituti culturali italiani ed esteri. Nel suo intervento il professore ha posto l’accento sull’importanza dei classici come strumento per invitare gli uomini a “vivere per gli altri”, inseriti in un tutto di cui ciascuno è parte integrante. Ordine ha presentato un viaggio tra autori fondamentali per il pensiero e per la letteratura mondiale, da Aristotele a Francesco Bacone, da Giordano Bruno a Jorge Luis Borges, passando per Cicerone, Hemingway, Saint-Exupéry, Gramsci, Hesse e tanti altri, i cui passi più significativi raccolti nel volume hanno offerto lo spunto per rimarcare l’importanza della Lettura, della Letteratura, del Bello nella vita di ogni uomo, soprattutto in un contesto come quello scolastico. La Scuola, infatti, e all’interno di essa i docenti, può svolgere un ruolo fondamentale, come ben esprime la lettera ricca di gratitudine scritta dal premio Nobel Albert Camus a Louis Germain, il suo insegnante che gli permise di proseguire gli studi.

L’evento è stato arricchito dall’inserimento di reading letterari della docente Maria Dora Palermo e di incursioni musicali curate dai maestri Antonio Ruffo, Fabrizio Marzullo e Paolo Luciani.

Un incontro “rivoluzionario” per i messaggi contenuti nel testo ed un momento di riflessione e di alta formazione per studenti e insegnanti. (rcs)

Al prof. Nuccio Ordine il premio “Fair Saturday Awards Ad Honorem Laureate 2022”

Prestigioso riconoscimento per il prof. Nuccio Ordine che, al Museo Guggenheim di Bilbao, in Spagna, è stato insignito del prestigioso Fair Saturday Awards Ad Honorem Laureate 2022.

Il premio è stato concesso a Ordine «per il suo straordinario percorso accademico e per la sua capacità di stimolare, attraverso la letteratura e la filosofia, il pensiero critico, la riflessione e il cambiamento in migliaia di lettori in tutto il mondo». 

Tra i vincitori delle passate edizioni, la West-Eastern Divan Orchestra diretta da Daniel Barenboim, la Yehudi Menuin Fundation e Karim Wasfi (direttore dell’Iraqi National Symphony Orchestra). 

Professore ordinario di letteratura italiana nell’Università della Calabria e firma del «Corriere della Sera» e di «El País», Ordine ha ricevuto 6 dottorati honoris causa in America Latina e in Europa, la Legion d’onore in Francia ed è Membro d’onore dell’Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze e dell’Académie royale de Belgique. Nel 2018 il Presidente della Repubblica gli ha conferito l’onorificenza di Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. Il suo bestseller «L’utilità dell’inutile» è stato tradotto in 24 lingue, 33 Paesi. 

Nel suo discorso di ringraziamento, pronunciato nella prima parte in euskera (la lingua basca) e poi in spagnolo, il prof. Ordine ha ricordato l’importanza delle lingue, anche quelle minoritarie, perché la morte di una lingua equivale alla chiusura di una finestra che permette di osservare e capire la realtà in cui viviamo. Il premiato ha anche difeso il ruolo fondamentale delle scuole e delle università nel formare cittadini colti e capaci di abbracciare la solidarietà umana, criticando aspramente la deriva mercantile dell’educazione in Italia e nel mondo.

«Il neoliberismo – ha detto Ordine – sta corrompendo l’istruzione facendo credere ai giovani che devono studiare per ottenere un diploma da spendere nel mercato del lavoro per guadagnare tanti soldi. La funzione principale dell’istruzione, al contrario, è far capire ai nostri scolari che si studia per diventare migliori, per trasformarsi in donne e uomini in grado di analizzare il presente con senso critico».

Quest’estate il numero 143 della rivista «Turia», una delle più prestigiose voci del mondo culturale e letteraraio spagnolo, ha dedicato la copertina, con una lunga intervista, a Nuccio Ordine e alla poetessa portoghese Ana Luísa Amaral. 

L’editore Acantilado di Barcellona ha pubblicato in maggio la traduzione spagnola di Tre corone per un re (Bompiani) e, per il prossimo 5 ottobre, ha annunciato l’uscita in libreria del saggio Gli uomini non sono isole (La nave di Teseo), dedicato al tema della solidarietà umana. 

 La Nave di Teseo ha pubblicato in aprile il recente saggio del prof. Ordine dedicato a George Steiner. L’ospite scomodo(rrm)

Il prof. Nuccio Ordine premiato dal Museo Liceo Egipcio De Leòn

Riconoscimento internazionale per il prof. Nuccio Ordine, che è tra i premiati dal Museo Liceo Egipcio de Leòn (Spagna) per la categoria Umanesimo e Rinascimento.

Il Museo, diretto da Raúl López e Beatriz Cañas, ogni anno assegna dei premi «a quelle istituzioni, gruppi o persone che “con il loro lavoro, i loro risultati e la loro proiezione contribuiscono allo sviluppo delle loro discipline e campi di azione». Insieme a Ordine, infatti, saranno premiati – come riferisce El Paìs – «con eventi indipendenti organizzati dal museo sia nel suo centro nel Palazzo Gaviria, a León, sia nel luogo di residenza o sede delle persone e delle istituzioni premiate» anche il Teatro Pavòn Kamikaze, il linguista Noam Chomsky, lo scrittore Adam Zagajewski, la ballerina Marianela Núñez, e la Norman Foster Foundation, in Architecture.

«Il resto delle categorie – continua El Paìs – sono completate dai seguenti vincitori: Sergio Boixo, in Scientific Work; il Bard Graduate Center, in Education; Salima Ikram, in EgittologiaTrevor R. Bryce, in Storia; la Croce Rossa provinciale di León, nel lavoro sociale o ambientale; la Fundació Per Amor ‘Art, in Patrocinio; Edward Gardner, in Music, e la Factum Foundation per la Promozione e diffusione della cultura».

Nuccio Ordine, docente ordinario di Letteratura italiana dell’Università della Calabria e presidente del Centro internazionale di Studi telesiani bruniani e campanelliani, è stato premiato in quanto «è uno dei più grandi conoscitori del Rinascimento e del pensiero di Giordano Bruno».

«Sono molto onorato di questo premio – ha dichiarato Ordine – negli ultimi dieci anni la Spagna è diventata per me una nuova Patria, con nuovi lettori, nuovi amici, nuovi compagni. In un momento difficile, come quello in cui viviamo, sono orgoglioso di ricevere riconoscimenti da un museo: musei, biblioteche, librerie, cinema, teatri, scuole e università, laboratori di ricerca – le cui vite sono sempre più minacciate – costituiscono invece una risorsa straordinaria per rendere l’umanità più umana. Sono il pane dello spirito, di cui abbiamo più bisogno». (rrm)