;
Addio a Nuccio Ordine, cattedratico e studioso di fama internazionale

Addio a Nuccio Ordine, illustre studioso di fama internazionale

Cordoglio in Calabria per la scomparsa di Nuccio Ordine, professore ordinario di Letteratura Italiana all’Università della Calabria e studioso di fama internazionale.

Ordine era uno storico della letteratura, saggista e critico letterario italiano, oltre che uno dei massimo studiosi del Rinascimento e di Giordano Bruno.

L’Università della Calabria saluterà per l’ultima volta il professor Nuccio Ordine nella camera ardente allestita, su richiesta della famiglia, nello University club dell’ateneo.
La camera ardente sarà aperta al pubblico dalle ore 15 alle ore 24 di domenica 11 giugno. L’illustre studioso è improvvisamente scomparso all’età di 64 anni, a causa di un malore, lasciando sgomenta tutta la comunità accademica e il mondo umanistico.

L’amministrazione comunale di Rende ha espresso, attraverso le parole della vicesindaca Marta Petrusewicz, il proprio cordoglio per la scomparsa del professore Nuccio Ordine.

«L’ho conosciuto giovane studente all’Unical, vivace e curioso – ha ricordato – amico subito con noi docenti poco più grandi di lui. Collaborava con Piero Ardenti al Giornale di Calabria, ha fatto interviste a Franco Piperno. Gli hanno riconosciuto subito le grandi capacità i docenti di letteratura italiana di eccellenza, Giulio Ferroni, Dante Della Terza. I suoi studi su Giordano Bruno hanno varcato ben presto i confini nazionali, in Francia gli fu affidata l’edizione di opere di Bruno per la Pleiade, l’editore di massimo prestigio per questo tipo di studi. Era impegnato nel promuovere, a Cosenza e in Calabria, gli studi campanelliani e telesiani. Alla successiva “conquista dell’America”, partí da casa mia a New York, senza ancora conoscere una parola d’inglese. Poco dopo, faceva già le conferenze a NY e a Yale. Aveva sempre conservato l’entusiasmo di ragazzo».

«Il lavoro di ricerca, la sua abilità saggistica, hanno contraddistinto un percorso accademico che ha portato il nome del docente di letteratura italiana alla ribalta internazionale. La sua penna ha sempre tracciato segni di una cultura mai settoriale, ma aperta e solidale portandolo a ricevere nel 2012 la prestigiosa Legion d’Onore e numerosi altri riconoscimenti nel mondo. Un intellettuale tout court a queste latitudini, un modello di autentica filiazione per la sua Calabria, la sua Università. Compito di noi amministratori è quello di proseguire nel suo fare della cultura il faro dell’umanesimo. Che la terra gli sia lieve».

«Con Nuccio Ordine la Calabria perde un intellettuale e uno studioso riconosciuto in tutto il mondo. Per la nostra Regione è stato un pilastro di sapere e conoscenza, un punto di riferimento per generazioni cresciute grazie ai suoi insegnamenti», ha scritto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

«Viene improvvisamente a mancare un intellettuale calabrese (editorialista culturale del Corriere della Sera)  tra i più lucidi e conosciuti al mondo», ha detto il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso.

«L’Università di Arcavacata, dove insegnava Letteratura italiana, la Calabria e il mondo culturale internazionale  perdono un eccellente critico letterario e uno studioso  unanimemente apprezzato. Sia per lo sconfinato sapere accademico (tra i massimi esperti del Rinascimento e di Giordano Bruno) che per  i numerosi  e  brillanti successi saggistici, alcuni dei quali (“L’utilità dell’inutile”)  sono diventati bestseller tradotti in trentadue Paesi. A nome mio e del Consiglio regionale della Calabria, rivolgo alla sua famiglia le più sentite condoglianze».

«È una di quelle circostanze in cui viene naturale pensare che adesso siamo davvero tutti un po’ più soli, con la certezza che non si tratta di una frase fatta o buttata lì a caso. La scomparsa di Nuccio Ordine è realmente una perdita enorme», ha detto il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita.

«Lo è per la Calabria, per i calabresi e per tutti coloro che, al di là di ogni confine geografico – ha aggiunto – conoscono e hanno a cuore il valore della conoscenza e del sapere, della voglia di apprendere e di coltivare la passione come fiammella da tenere accesa per vivere. Nuccio Ordine è stato un collega prezioso, nella vita come nelle occasioni di lavoro in cui ci siamo trovati a fianco».

«Non posso che esprimere dunque – ha concluso – i miei più profondi e sinceri sentimenti di cordoglio e quelli dell’intera Città Capoluogo di Regione. E aggiungere l’invito, rivolto soprattutto ai giovani, a conservare la sua memoria leggendo l’enorme patrimonio che egli ci lascia in eredità».

«Oggi è triste la terra. Questo giugno non doveva finire così. Per la Calabria, l’ Italia e il nuovo umanesimo. Magari fra cent’anni sì, ma non ora. A che serviva sta ‘prescia’? – scrive Giusy Staropoli Calafati –. Eppure il destino è sempre bastardo e irregolare, non sai mai se ti affianca ogni giorno un Dio, o qualche altro cede il passo al diavolo. È tutta una improvvisata. Che ‘Ordine’ inutile ha voluto mettere la vita tra le sue cose ‘utilissime’, lasciando orientare la morte in questa direzione assurda che, tanto è diabolica la sua azione, non prova pietà».

«Una perdita, quella del professore Nuccio Ordine – ha continuato –che maggiormente grava il dolore generale del lutto. E ad accettarla si diventa folli. Che ci hai combinato, prof? Perché alle lusinghe di sorella morte non hai resistito? A te non sarebbe mancato certo il garbo dell’ affabulatore. Bastava convincerla, ordinarle di retrocedere… Traghettare lei con Caronte, e tu proseguire il viaggio sulla ‘Provvidenza’».

«Quante cose dovevamo imparare ancora da te, professore; quante parabole esemplari avevi ancora da trasferirci per rendere migliori la nostra vita e la nostra terra… Coltivando la meraviglia e l’incanto – ha detto ancora –. La Calabria ti piange, prof. Io pure. Sei stato e sarai il faro che, dal centro dei due mari, ci indicherà la rotta. Ogni riconoscenza sarà poco, sei stato tanto, a volte molto, ogni istante grandissimo.
Buon viaggio, prof».
«La Calabria democratica, quella che si riscatta attraverso la ricerca e l’elogio della Cultura, piange per la tragica scomparsa del Prof. Nuccio Ordine», scrive il medico e scrittore Santo Gioffrè.
«Anche la Casa editrice “Luigi Pellegrini” si unisce alle migliaia di persone che in queste ore esprimono dolore e sgomento per la perdita di uno degli intellettuali più originali e raffinati del nostro Paese, orgoglio della Calabria e della sua città natale, Diamante, che oggi, come noi, ne piange la scomparsa. Abbiamo sempre particolarmente apprezzato le straordinarie qualità scientifiche del professor Ordine, e la sua capacità di inserirsi nel dibattito culturale internazionale, attraverso riflessioni e analisi di grande originalità, di cui sono testimonianza le sue opere, tradotte e pubblicate in ogni parte del mondo. Oggi, però, crediamo sia doveroso ricordare questa straordinaria figura, che ci ha prematuramente lasciati, ma di cui conserveremo e sapremo custodire il ricordo», hanno scritto WalterMartaSara Pellegrini(rcs)