Il 3 maggio torna il congresso internazionale Scilla Cuore

Dal 3 al 6 maggio, a Scilla, torna il congresso internazionale Scilla Cuore giunto alla 13esima edizione. L’appuntamento è all’Auditorium Salone Parrocchiale “Maria SS. Immacolata” Chiesa Madre di Scilla.

«Scilla Cuore giunge alla sua 13esima dizione, anche quest’anno – ha dichiarato Vincenzo Montemurro, direttore scientifico del congresso e responsabile ambulatorio di Caerdiologia Presidio “Scillesi d’America” – Scilla – a fronte degli importanti consensi ottenuti negli anni precedenti, riteniamo opportuno approfondire le grandi tematiche cardiologiche nell’ottica di un confronto interattivo con gli esperti docenti di formazione».

«Il programma di Scilla Cuore – ha spiegato – prevede, come di consueto, la partecipazione di esperti di settore con la funzione di rendere vivace ed interattivo lo svolgimento delle singole sessioni. È noto che la base essenziale di ogni progresso scientifico è rappresentata dalla continua verifica del certo. Infatti ciò, costituisce l’obiettivo primario del progetto formativo “Scilla Cuore” che, intende realizzare attraverso l’autorevole e qualificato contributo culturale dei docenti di formazione».

La sessione di inizio dei lavori scientifici sarà aperta dal Focus in Cardiologia.

«L’obiettivo di questo focus – ha spiegato Montemurro – è aggiornare la classe medica, sia Medici di Medicina Generale che Specialisti, su innovazioni farmacologiche e diagnostiche che consentono un miglioramento della gestione e trattamento delle malattie cardiovascolari».

«Da un punto di vista farmacologico – ha detto ancora – sono sempre più numerose le evidenze scientifiche, comprese le linee guida internazionali, che mostrano come le terapie di associazione aumentano sia la compliance del paziente cardiopatico che l’efficacia su nuovi target terapeutici. Anche dal punto di vista diagnostico ci sono novità che nel giro di pochi anni cambieranno le modalità di gestione delle malattie  cardiovascolari e loro complicanze».

«Il management continuo e programmato delle malattie cardiovascolari – ha concluso – deve rappresentare un nuovo e moderno approccio metodologico finalizzato ad una valutazione oggettiva delle terapie che, dovranno essere sempre più personalizzate e orientate sulle caratteristiche del singolo paziente».

Il programma

Mercoledì 3 maggio il simposio su Attualità in tema di ecocardigrafia. Moderatori:  Alberto Balbarini (Pisa), Giuseppe Gullace (Lecco), Michele Iannopollo (Siderno). Intervengono Frank A. Benedetto (Reggio Calabria), Pio Caso (Napoli), Concetta Zito (Messina), Scipione Carerj (Messina). Dalle 16.15, il simposio su Aritmologia. Moderano Antonio Pangallo e Virgilio Pennisi (RC). Intervengono Antonio Curcio (CZ), Giovanni Bisignani (Castrovillari), Domenico Sergi (Roma). Nella seconda parte del simposio, moderano Alessandro Bina (Cagliari) e Calogero Dulcimascolo (Sciacca). Intervengono Luigi Sciarra (L’Aquila), Maurizio Lunati (Milano).

Alle 18 la lettura  Criticità e prospettive della medicina di precisione in cardiologia. Presenta: Anna Vittoria Mattioli (Modena), relaziona Francesco Arrigo (Messina). A seguire, lettura su Qual è il comportamento cautelare del medico per prevenire eventuale contenzioso giudiziario. Presenta Vincenzo Montemurro (Scilla), relaziona Giovanni Arcudi (Roma).

La giornata di giovedì sarà dedicata allo scompenso cardiaco, alla dislipidemia e cuore e all’innovazione e telemedicina. Il penultimo giorno, venerdì 5 maggio, si parlerà di ipertensione, cardiopatia ischemica con letture dedicate alla Sindrome di Brugada: davvero una condizione a rischio di morte improvvisa? e Displipidemie e Terapie di associazione: Necessità sempre più stringente per il raggiungimento del target terapeutico. E ancora, si parlerà di cardio-oncologia e, in particolare, degli aggiornamenti in cardiologia pediatrica, degli aggiornamenti in immonogenetica, all’emodinamica strutturale.

Sabato 6 maggio, alle 10.35, la tavola rotonda È giunto il momento di dire basta alla sigaretta a combustione?, mentre alle 11 la lettura La fabbrica degli organoidi nella medicina di precisione.

Previsto, poi, un simposio congiunto Esc-Hf – Scuole cuore sullo scompenso cardiaco.

Chiude questa edizione la conferenza Luigi Lilio: Chi era costui? di Vincenzo Montemurro.

«Luigi Lilio di Cirò – ha detto Montemurro – è l’autore della riforma del calendario Giuliano nel XVI secolo, su incarico di Papa Gregorio XIII. Oggi contiamo il tempo della Pasqua con i calcoli fatti da Lilio che era un medico e astronomo nato a Cirò nel 1510. Questa riforma del tempo nota come calendario Gregoriano (papà Gregorio XIII se l’è intestata lui ) ma è stata fatta da Lilio con i mezzi del tempo e prima di Galileo e Keplero! A questo calabrese eccellente bisogna restituire l’onore della ricordanza e farlo uscire dal mondo dell’oblio». (rrc)

 

SCILLA (RC) – Il 1° aprile s’inaugura la mostra “Tra le terre, il Mar”

Sabato 1° aprile, al Castello Ruffo di Scilla, alle 11, s’inaugura la mostra Tra le terre, il Mar, curata dai prof. Remo MaliceMarcello Francolini.

L’esposizione è la prima tappa del nuovo sodalizio siglato con un protocollo d’intesa tra il  Comune di Scilla e l’Accademia  di Belle Arti di Reggio Calabria, fortemente voluto dal Direttore, Professor Piero Sacchetti e dal Commissario Straordinario del Comune di Scilla, dottoressa Antonia Maria Grazia Surace, per sviluppare modelli atti a diversificare in maniera plurima l’offerta culturale e, in questo modo, far dischiudere nuovi orizzonti dell’industria culturale.

La mostra si pone come una mostra-esperimento, in cui le opere non sono semplicemente esposte, ma interamente integrate in un ambiente. Ogni porzione di mostra è presentata come una “situazione”, capace di estendere l’opera stessa e lo spettatore in una continua e ulteriore suggestione concettuale.

La suggestione della mostra è improntata al mondo tutt’attorno al Mediterraneo, miglior attore non protagonista di molte delle immagini affiorate dagli inconsci di questi artisti docenti che nel tempo hanno alimentato la Collezione, attraverso i diversi linguaggi incrociatisi nei destini di questi territori. E così che i vari Bonfiglio, Brachitta, Bruno, D’Ambrosi, Di Raco, Di Rosa, Gadaleta, Maiorino, Malice F., Malice L., Monaco, Monteleone, Rossetti, Trapasso non saranno semplicemente chiamati in causa come attori muti di una storia passata, ma come partecipanti ad una ridefinizione attiva del presente. In tale modo, sottolineano i curatori, si lavora in una direzione glocal, attenta a valorizzare un prodotto locale secondo strategie di visione globale. Un modo per raccontare attraverso l’opera, l’artista e l’intero suo mondo di riferimento, come a dire tutto quel mondo di quel mare tra le terre. (rrc)

La cittadinanza onoraria di Scilla al tenore Michael Fabiano

Al tenore Michael Fabiano, nato negli Stati Uniti ma scillese di origini, che è l’interprete principale dell’Adriana Lecouvreur in programma domani sera al teatro Cilea di Reggio viene conferita oggi a Scilla la cittadinanza onoraria. Il tenore sarà accolto dal commissario del Comune Antonia Maria Grazia Surace, dal prefetto di Reggio Massimo Mariani, dal direttore del Conservatorio Francesco Romano e dal dr Eduardo Lamberti Castronuovo in rappresentanza del Miur in seno al Conservatorio di Reggio. L’evento, in programma alle 18, prevede anche un concerto per fiati dall’Ensemble di sassofoni di Angelo Papazzo, VIncenzo Martorello, Martina Marafioti e Ruggiero Capalbo. (rrc)

SCILLA (RC) – La mostra “Mediterraneum. Per la pace e l’unione dei popoli”

Si intitola Mediterraneum. Per la pace e l’unione dei popoli la mostra collettiva di artisti italiani e stranieri che s’inaugura oggi, alle 16, al Castello Ruffo di Scilla e visitabile fino al 6 novembre.

L’esposizione è curata da Italia ArteMuseo MiitAssociazione Culturale Galleria Folco in collaborazione con l’Università degli Studi ‘Mediterranea’ di Reggio Calabria, l’Associazione Be-Art, la Città di Scilla, il Scilla Jazz Festival, Michele Di Leo e la Biennale d’Arte della Murgia.

Si tratta, dunque, di un progetto espositivo itinerante presieduto da Michele Di Leo, attualmente titolare della cattedra  di Discipline pittoriche presso il Liceo Artistico Statale De Nittis di Bari e Direttore Artistico della Biennale d’Arte della Murgia, in collaborazione con Museo MIIT e Italia Arte di Guido Folco, che prevede varie tappe presso alcune importanti città e sedi istituzionali italiane ed estere affacciate sul Mediterraneo, da sempre luogo di incontro e di scambio tra culture, tradizioni, economie, storie e prevede il coinvolgimento di artisti di molte nazionalità differenti.

Tra gli artisti selezionati, si potrà contare su una nutrita presenza di autori turchi, francesi, italiani e alcuni provenienti da altri Paesi (tra cui Egitto e Spagna).

La mostra, infatti, presenta una selezione di una ventina di autori turchi e francesi, alcuni artisti provenienti da Grecia ed Egitto e una nutrita scelta di artisti italiani provenienti da diverse regioni. Sarà possibile ammirare, ad esempio, le opere di Federica Bertino, ottima fotografa e pittrice che conduce una ricerca tra astrazione e figurazione, di Daniela Bianchi, che fa del segno e del colore la sua principale cifra stilistica, di Valentino Camiletti, iperrealista e attento esecutore di una pittura tra il reale e la metafisica. Altri autori presenti saranno Naty Lorella Chiapparini, esperta pittrice che fa del dinamismo del segno e del colore la propria peculiarità, Gianfranco Coccia, presente con una sperimentazione grafica monocroma, tra pittura e stampa digitale, Gessica Toffanin, ottima interprete di un figurativo libero e simbolico, Michele Di leo, protagonista di una installazione in fiber art e materiali naturali come legno, stoffe e filati dedicata alla pace.

Laura Fasano, artista lombarda con influenze internazionali presente con un lavoro figurativo-astratto, Mattia Fassi, maestro vetraio e pittore classico dal sapore ottocentesco, Guido Forlani, autore emiliano dai dipinti-metafora della nostra società malata e dell’utopia della speranza, Enrico Frusciante, fotografo di Latina che presenta una installazione fotografica incentrata sul tema del tempo e dello spazio e poi ancora Giuliana Maddalena Fusari, maestro dell’acquerello e dell’arte su carta. Completeranno il percorso di artisti italiani Vito Matera con una pittoscultura in legno e oli, Barbara Pecorari con le sue ‘Sardines’, simbolo della contemporaneità e di una pittura realizzata con materiali brillanti e cangianti, Mauro Proci ed Andrea Zanchi, con lavori realizzati in tecnica mista, olio, gesso, sovrastrutture materiche, Marilena Visini e il suo dipinto dedicato alla donna, Maria Elena Ritorto con uno dei suoi lavori vibranti di energia poetica, spirituale e musicale.

Tra gli artisti stranieri, Ali Reza Sadvandi che presenta una delle sue pitture giocate sulla dicotomia luce-ombra, positivo-negativo, ricche di simbologia e interiorità espressiva, la tedesca Christel Sobke con la sua arte digitale e la messicana Josefina Temin con una scultura in legno e carta. 

Molto interessanti anche i lavori del gruppo di artisti turchi e francesi che presentano lavori realizzati in vari materiali e alcune stampe su forex dall’impianto pittorico sia figurativo, sia astratto. (rrc)

L’OPINIONE / Rubens Curia e Francesco Costantino: Vicenda della Casa della Salute di Scilla è un esempio di malasanità

di RUBENS CURIAFRANCESCO COSTANTINO – Tutto ha inizio con l’Accordo del 2009 tra il Ministro della Salute, il Ministro dell’Economia e Finanze e la Regione Calabria per l’adozione di un Piano di Rientro mirato al raggiungimento dell’equilibrio economico e finanziario della sanità calabrese, cui ha fatto seguito l’adozione del DPGR n. 18/2010 – che approvava le nuove reti assistenziali della sanità calabrese ed il correlato DPGR 106/2011 con il quale fu disposta la dismissione di ben 18 presidi ospedalieri, tra cui l’ospedale Scillesi d’America, che doveva avvenire entro il 30 marzo 2012.

Contestualmente si stabiliva che entro il 30 giugno 2012 doveva essere completata la verifica della possibilità di trasformare il vecchio ospedale in Centro di assistenza primaria territoriale (Capt). 

Il successivo 20 dicembre 2012 con il DPGR n. 195 si prendeva atto di una delibera dell’ASP di Reggio Calabria che approvava lo studio di fattibilità della riconversione funzionale dell’ormai ex ospedale in “Casa della Salute”. I fondi necessari per la riconversione venivano individuati all’interno della programmazione regionale comunitaria 2007/2013 che dava spazio al PISR “Rete Regionale Case della salute”. 

Fu necessario attendere fino al mese di febbraio 2016 per poter sottoscrivere apposita Convenzione tra la Regione Calabria e l’Asp di Reggio Calabria regolante il finanziamento delle Case della Salute calabresi, tra cui quella di Scilla. 

L’art. 7 della citata Convenzione prevedeva una realizzazione per fasi successive di cui la prima, riguardante la progettazione preliminare, doveva comprendere anche le indagini e verifiche sismiche necessarie e la valutazione dei relativi costi di adeguamento ove si fossero resi necessari. 

La fase seguente riguardante la progettazione definitiva, esecutiva e realizzativa, poteva essere avviata solo a condizione che gli eventuali costi di adeguamento sismico non risultassero superiori al 15% dell’importo complessivo dei lavori di riconversione. 

Il contributo reso disponibile dalla Regione risultava fissato in € 8.270.000 con una scadenza per il completamento dei lavori fino al collaudo che la Convenzione fissava al 31 dicembre 2018. 

Alla luce di questa lunga premessa e dei fatti recenti che hanno determinato la chiusura improvvisa, ma non inaspettata, di ogni attività all’interno dei corpi di fabbrica di più recente costruzione dell’ex ospedale di Scilla è fondamentale che l’Azienda Sanitaria , visti i tempi biblici trascorsi (oltre 12 anni!!!), fornisca alla comunità di Scilla ed al suo circondario precise notizie in merito: Quali siano le vere ragioni che hanno impedito di concludere le verifiche di vulnerabilità sismica entro i termini fissati dalla Convenzione del 2016, ricordiamo che per la Casa della Salute di Siderno le verifiche sismiche sono state eseguite da molto tempo; Tenuto conto degli aumenti di costo certi, collegati ai ritardi nell’utilizzazione del finanziamento disponibile, quale maggior importo si rende necessario per effettuare i lavori previsti dallo studio di fattibilità del 2012 o di quello eventualmente aggiornato?

Se la percentuale del 15% che blocca la possibilità di procedere all’adeguamento sismico anziché alla demolizione sia stata correlata all’originario finanziamento o a quello certamente maggiore che si renderà necessario; Quali procedure accelerate verranno adottate nel caso che le valutazioni tecnico-economico effettuate determineranno la scelta di demolizione e ricostruzione delle parti inadeguate del nosocomio? 

Queste risposte sono un atto dovuto come risarcimento ai lunghi silenzi e alla perdita del diritto, in questi anni, da parte dei cittadini di non aver usufruito di una vera Casa della Salute. Abbiamo fiducia nella Commissaria dottoressa Di Furia da cui attendiamo precise risposte.. 

Riteniamo che gli interventi di adeguamento e miglioramento sismico programmati con il Dca n. 9/2022, a valere sulle risorse del Pnrr, riguardino poche strutture, visto il risultato della Casa della Salute di Scilla: solo 6, di cui 4 DEA di 2° Livello, 1 Dea di 1° livello e 1 Ospedale di Base. 

Troppo poco per stare tranquilli. In gioco, a noi sembra, non sia solo la sicurezza delle strutture sanitarie, ma, soprattutto dei pazienti. In grave sofferenza, ormai da molti anni, è il concetto stesso di tutela della salute sancito da una norma di grande civiltà quale la 833/78 e da intendersi come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività.

Le governance aziendali, ordinarie e/o commissariali che siano, hanno puntato a garantire l’equilibrio finanziario delle aziende che non a rispondere delle prestazioni sanitarie negate ai cittadini calabresi. 

È tempo che anche ai calabresi siano garantiti i Livelli Essenziali di Assistenza. (rc e fc)

SCILLA – S’inaugura la mostra “Mirabilia”

Oggi, al Castello Ruffo di Scilla, s’inaugura la mostra Mirabilia, patrocinata dal Comune di Scilla e organizzata dallo Studio 2a, fondato da Anna ArbitrioAntonio Labozzetta.

L’esposizione, che porta il nome di Mirabilia, ovvero cose meravigliose, è composta dalle opere di Cilione Chiara, Curcio Davide, Falcomatà Maria Chiara, Granata Giorgio, La Rosa Rosanna, Bruno Salvatore Latella, Leonardi Sara Maria, Marelli Laura Mariana, Marrapodi Silvana, Meli Giusy, Nava Olga, Panetta Angela, Pellicanò Davide, Pirrottina Mariana, Rampino Agostino, Romano Nino, Romeo Valentina, Rotundo Giada, Sacchetti Aldo, Sposato Giovanna, Toma Giulia, Trevisan Cristina, Zambelletti Pina.

«Le opere degli artisti e dei creativi – si legge in una nota – sorprenderanno e meraviglieranno, per dare vita a un’esposizione che stupisca tutti i fruitori, al limite della realtà, del reale, sovrumana, e al confine col possibile. La mostra sarà visitabile gratuitamente da venerdì 2 settembre a domenica 4 settembre, dalle ore 9:00 alle ore 20:00, vernissage alle ore 18:00». (rrc)

 

SCILLA (RC) – Al Castello Ruffo la mostra d’arte contemporanea “Mirabilia”

Il 2 settembre, al Castello Ruffo di Scilla, alle 17.30, s’inaugura la mostra contemporanea Mirabilia organizzata dal collettivo “Studio 2a” e curata da Anna Arbitrio e Antonia Labozzetta e visitabile fino a domenica 4 settembre.

Il nome e tema di questo evento sarà Mirabilia, ovvero “cose meravigliose”. Termine che deriva dal latino mirabilis derivato di mirari, cioè sorprendersi, meravigliarsi. Le opere degli artisti e dei creativi  sorprenderanno e meraviglieranno, per dare vita a un’esposizione che stupisca tutti i fruitori, al limite della realtà, del reale, sovrumana, e al confine col possibile. (rrc)

 

SCILLA (RC) – In scena “Didone”

Domani sera, a Piazza San Rocco a Scilla, in scena lo spettacolo teatrale Didone di Roberto Lerici e la regia di Carlo Emilio Lerici.

Lo spettacolo, liberamente tratto dall’Eneide di Virgilio, rientra nell’ambito degli eventi organizzati in occasione dei 50 anni dal ritrovamento dei Bronzi di Riace ed è una produzione del Teatro Belli di Antonio Salines.

In scena Francesca BiancoEleonora Tosto. Alla chitarra Matteo Bottini(rrc)

 

Su Scilla interviene il Presidente dei Geologi

Giulio Iovine, presidente dell’Ordine dei geologi della Calabria, ha espresso il proprio parere sul maltempo che ha flagellato Scilla nei giorni scorsi.

Almeno 5 eventi analoghi– dice Iovine – si sono ripetuti negli ultimi dieci anni, nella stessa area. Nelle ultime 2 settimane, nella zona di Scilla si erano già registrati un paio di eventi di pioggia: il primo, più rilevante, tra 31.07 e 01.08 (cumulando meno di 20 mm in 2 giorni); il secondo tra 07.08 e 10.08 (2.6 mm in 4 giorni). L’evento del 12-08 si è sviluppato tra le 6 e le 9 del mattino, facendo registrare ai pluviometri tra 40 e oltre 80 mm di pioggia (dati CF-ArpaCal, in corso di validazione): si tratta di quantitativi sicuramente rilevanti, in appena 3 ore. Ma niente di epocale, soprattutto per quella zona.  

Tali precipitazioni temporalesche si sono verificate in un’area, come la Costa Viola, orograficamente accidentata e incisa da corsi d’acqua a carattere torrentizio, i cui bacini idrografici sono generalmente di modesta estensione e caratterizzati da pendenze mediamente elevate. Nell’area, le zone urbanizzate, come pure le principali infrastrutture di trasporto, sono ubicate lungo la costa, alla base dei ripidi versanti, dove sfociano i torrenti. Un osservatore attento non potrà non accorgersi che, spesso, le zone che un tempo erano di pertinenza dei corsi d’acqua sono oggi occupate da aree edificate e strade, e gli impluvi sono a volte scomparsi – “tombati”, cioè costretti a scorrere in tubazioni sotterrate, spesso prive di manutenzione e di dimensioni inadeguate alle portate dei temporali più intensi. In alcuni casi, la memoria del percorso degli antichi corsi d’acqua è ancora conservata nella popolazione, o nella toponomastica. Il territorio, invece, se lo ricorda bene, e se ne riappropria in occasione dei temporali più violenti – come è appunto accaduto a Scilla. 

Gli eventi di pioggia estremi appaiono sempre più frequenti, probabilmente in conseguenza di cambiamenti climatici che il genere umano sta contribuendo ad amplificare con emissioni sconsiderate di gas serra. Questi temporali si abbattono su un territorio generalmente trascurato (alcune aree interne sono state abbandonate negli ultimi decenni), e sfregiato dagli incendi (praticamente tutti appiccati dai sapiens). Estese porzioni di territorio sono state trasformate, e rese meno permeabili: a parità di pioggia, oggi una maggiore quantità tende a ruscellare in superficie invece di infiltrarsi nel sottosuolo. In un simile contesto, quando le acque piovane giungono a terra con estrema violenza, tendono a innescare processi erosivi lungo i versanti, e scorrono verso valle sempre più impetuose, trascinando con sé detriti e oggetti vari. Talvolta, lungo il percorso, i flussi incontrano ostacoli o rallentamenti temporanei (es. accumuli di detrito, rifiuti), che poi collassano. In condizioni particolari, le aliquote di acqua che riescono a infiltrarsi nel terreno innescano anche frane “superficiali”, che possono fluidificarsi e propagarsi a grandi distanze dai siti di origine. Nel complesso, questi eventi temporaleschi originano “flussi iperconcentrati” (ricchi in frazione solida) e frane da “colata detritica”, capaci di spostarsi molto rapidamente (fino a decine di metri al secondo). L’impatto di tali flussi – in zone spesso distanti da quelle in cui si sono originati – è devastante, e produce gran parte dei danni e delle vittime che si registrano in occasione di questi eventi.

Duole constatare che a Scilla, il 12 agosto 2022, è accaduto ciò che, da tempo, sappiamo bene che può succedere in simili zone. Grazie all’avanzamento delle conoscenze multidisciplinari, in settori come la geologia applicata, la geomorfologia, l’idrogeologia/idrologia e l’idraulica, è noto infatti con buona precisione “dove” possono accadere questi tipi di eventi, e siamo in grado di stimare anche “quando” possono accadere (o meglio, con che probabilità si possono verificare). Combinando approcci di modellistica ad adeguati strumenti di monitoraggio (anche in remoto, es. satelliti e RADAR meteo), sappiamo perfino riconoscere l’approssimarsi di condizioni meteo critiche, individuare le celle convettive fin dal loro originarsi (es. a mare), studiarne il percorso, e prevedere dove potranno colpire nel giro di poche ore. Esempi di studi di questo tipo sono ben noti nella letteratura scientifica, e andrebbero semplicemente “utilizzati” per la mitigazione del rischio geo-idrologico (in tal senso, un esempio virtuoso è rappresentato dal Progetto RAMSES, finanziato da RFI SpA con la partecipazione di CNR-IRPI e Centro Funzionale ARPACAL). 

Ovviamente, ciò presuppone il rispetto degli strumenti di pianificazione, elaborati ai sensi della L.183/89 e norme collegate. Ma questi strumenti necessitano di aggiornamenti e approfondimenti, e con l’accentramento delle Autorità di Bacino in Autorità Distrettuali le difficoltà per i professionisti calabresi sono aumentate. Questo Ordine ha istituito uno specifico Gruppo di Lavoro su tali problematiche, e ha già segnalato tali esigenze di razionalizzazione, offrendo disponibilità di collaborazione e supporto tecnico. Auspichiamo che i problemi analiticamente segnalati vengano rapidamente risolti. 

Ma limitarsi a parlare, oggi, di prevenzione e di mitigazione del rischio geo-idrologico suona inappropriato. Sono necessari diffusi interventi di protezione, a partire dalle zone maggiormente esposte, col rischio di produrre ulteriori scempi ambientali (per la gioia di chi fa affari con la cementificazione). Ma serve anche un deciso cambio di rotta, una presa di coscienza generale da parte della popolazione, di chi fa informazione, e degli Amministratori e politici, locali e nazionali. Come in tante altre parti d’Italia, la meraviglia e lo sconforto dureranno solo qualche ora (al più, qualche giorno, nei casi in cui si contano vittime). Poi ci dimenticheremo di tutto, anche perché così conviene a molti, e saremo punto e a capo, pronti per il prossimo disastro. Negli ultimi anni, abbiamo anche trovato un comodo “capro” cui addossare tutte le colpe: il cambiamento climatico. Vero è che gli eventi estremi si stanno verificando con maggior frequenza, ma non possiamo certo limitarci a subire passivamente. E invece, continuiamo imperterriti a utilizzare malamente il territorio, insofferenti verso vincoli e prescrizioni. E qualcuno pensa, perfino, di eliminare i fastidiosi adempimenti in materia urbanistica. (rrc)

SCILLA (RC) – Grande successo per lo Scilla Jazz Festival

Si è chiusa con successo la sesta edizione dello Scilla Jazz Festival, con la direzione artistica di Francesco Barillà.

A concludere la rassegna, due straordinari momenti musicali che si sono avvicendati sul palco la sera dell’11 agosto e hanno conquistato un pubblico che non ha lasciato Piazza San Rocco, gremita fino al termine delle esibizioni ben oltre la mezzanotte.

«Siamo giunti anche quest’anno alla conclusione del nostro viaggio musicale e artistico – ha detto Barillà – grazie al sostegno dell’Amministrazione comunale di Scilla nella veste del sindaco Ciccone e dell’assessora Gattuso. Grazie a loro oggi lo Scilla Jazz Festival è diventato una realtà continuativa della città e un punto di riferimento culturale.  Speriamo di continuare a lavorare negli anni a venire per portare i più importanti nomi del mondo del jazz qui da noi, ma l’aspirazione dello SJF è anche quella di fungere da volano di sviluppo per il territorio e da riflettore per le tante eccellenze che provengono da questi luoghi».

«Proprio per questo – ha concluso – stasera abbiamo scelto di portare sul palco Nicola Sergio, partito da Galatro dopo aver studiato a Reggio e oggi artista di fama internazionale.  Ma spazio alla Calabria anche nel concerto di apertura con il giovane talento del trio Correale, Freno, Morabito e il loro promettente progetto che stasera avrà il generoso pubblico dello SJF da conquistare».

L’ultimo appuntamento con lo SJF entra nel vivo con la presentazione in anteprima del nuovo album di Nicola Sergio, dal titolo “Flamants Roses”, i cui brani sono stati ascoltati per primi proprio dagli spettatori della rassegna scillese. Un album costruito intorno a una metafora: l’immagine dei fenicotteri rosa in cui l’artista identifica tutti coloro che si battono per i propri sogni.

Il pianoforte di Nicola Sergio e il flauto del coreano Ujin Ko ammaliano gli spettatori trasportandoli in un viaggio che procede dalla Costa degli dèi sino all’antica Rhegion e raccontato magistralmente da Sergio, il quale ha introdotto i brani di volta in volta con affascinanti descrizioni: «Nella Grecia Antica la musica era qualcosa di diverso rispetto ad oggi – spiega il musicista – perché non aveva lo stesso modo di fruizione ed era legata al teatro o alla poesia. Questa sera proporremo dei brani che mi sono stati commissionati dall’associazione reggina Archigramma. Tempo fa sono stati scoperti dei papiri greci risalenti al V secolo a.C. che con grande perizia sono stati decodificati dall’università di Oxford e l’associazione di Reggio, innamorata della propria terra, mi ha chiesto di riarrangiarne i brani. Mi sono ritrovato a ricostruire la musica da piccoli frammenti e sono nati pezzi come “Nemesys”, “Invocation to a muse” e “Tarantella dell’Antica Grecia” che ascolterete stasera».

I due musicisti hanno eseguito, poi, pezzi provenienti dallo straordinario humus culturale reggino come “Pur dolente son io” del grande compositore Francesco Cilea, passando a una sofisticata reinterpretazione di “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini e arrivando al brano “Scilla”, scritto da Sergio e a cui sono legate una serie di fortunate coincidenze raccontate dall’artista e capaci di generare un vortice di emozioni che dal palco ha coinvolto tutti i presenti.

A sorpresa, poi, sul palco sale per salutare il pubblico dello SJF la grande concertista francese Dona Sévène, un’inattesa presenza che ha portato un’altra grande suggestione in musica.

Durante la serata, spazio anche per i giovani talenti del nostro territorio grazie al concerto di apertura affidato al trio di Roberto Correale, Antonio Freno e Marco Morabito che dopo aver completato gli studi ora stanno muovendo i loro primi passi sulla scena musicale con il progetto “A Simple Day”, un album che vuole descrivere un processo di crescita, in cui si scopre qualcosa di nuovo e l’alternarsi di momenti di tensione e distensione.

Una conclusione in grande stile per una manifestazione che si è ancora una volta distinta per aver osato e proposto valore nel panorama artistico-culturale della regione.

Una riuscita commistione tra arte e musica alla quale il pubblico ha risposto con una partecipazione sentita ed entusiasta, sancendo una continuità con il passato del festival e stabilendo una fiduciosa curiosità per la prossima edizione che non sarà disattesa.
Appuntamento al prossimo anno, quindi, con la VI edizione dello “Scilla Jazz Festival”. (rrc)