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Task force dell'Aeroporto dello Stretto: Convocare tavolo con tutti gli attori istituzionali

Task force dell’Aeroporto dello Stretto: Convocare tavolo con tutti gli attori istituzionali

Convocare i vertici di Sacal, della Regione, delle autorità territoriali reggine e messinesi, e dei sindaci dei Comuni a vocazione turistica. È la richiesta che la task force dell’aeroporto dello Stretto “Tito Minniti” al termine della riunione svoltasi a Palazzo Alvaro.

I componenti della task force hanno disposto la convocazione di un tavolo di confronto per discutere un unico punto all’ordine del giorno: la richiesta di gestione autonoma dell’aerostazione dello Stretto. Al confronto proposto saranno invitati tutti i parlamentari reggini e messinesi, il Governatore della Regione Calabria, i massimi rappresentanti delle amministrazioni comunali e metropolitane delle due città dirimpettaie di Reggio Calabria e Messina, i sindaci dei principali comuni a vocazione turistica del territorio, il vertice di Sacal ed ogni altro attore interessato allo sviluppo dello scalo che si rivolge ad un bacino di oltre 1,2 milioni di cittadini.

«Non c’è più tempo da perdere», ha commentato il sindaco facente funzioni Carmelo Versace. «Fra due mesi – ha aggiunto – verrà presentato il Piano aeroportuale nazionale e non possiamo immaginare che, in una visione miope del sistema calabrese, il “Tito Minniti” non venga inserito fra le infrastrutture strategiche del Paese».

«Per questo, è necessaria la massima convergenza da parte della politica e delle istituzioni su una questione che è di interesse collettivo per lo sviluppo dell’intera area metropolitana dello Stretto. In maniera laica, senza puntare indici o indicare responsabilità – ha aggiunto Versace – ognuno sarà chiamato a pronunciarsi su un tema che non può e non deve diventare una questione di partito. I conti poi si tireranno alla fine».

«Ci sono tutti gli strumenti e le possibilità per gestire autonomamente l’aeroporto di Reggio Calabria», ha aggiunto il presidente della task-force Salvatore Chindemi.

«Abbiamo rotto gli indugi – ha continuato – ed il tempo degli annunci, più o meno roboanti, è finito. La fase degli studi di fattibilità è finita. Proponiamo esattamente una forma di autonomia gestionale che consenta un concreto e reale rilancio di una struttura essenziale per il territorio. I nostri interlocutori, nel massimo rispetto delle posizioni, restano la Regione e Sacal, ma se il tavolo convocato non produrrà gli effetti sperati, sposteremo la discussione al Ministero dei Trasporti e ad Enac, l’ente decidente. Questa è una battaglia che va comunque fatta, al di là delle aspettative dei singoli, chiaramente nella speranza di un esito positivo. Ciò che è certo, è che rimarrà alla storia chi e come avrà deciso di ingaggiarla». (rrc)