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La sfida del secolo: Appeso a un filo sullo Stretto di Messina

La sfida del secolo: Appeso a un filo sullo Stretto di Messina

di PINO NANOPer Jaan Roose, il funambolo oggi forse più famoso del mondo, finalmente il gran giorno è arrivato. Questa mattina questo ragazzone di origine estone tenterà infatti l’impresa forse più folle che si potesse immaginare di realizzare. L’atleta straniero proverà ad attraversare lo Stretto di Messina camminando su un filo d’acciaio, più esattamente una fettuccia larga non più di due centimetri, sospesa ad un’altezza di 200 metri sul livello del mare. Roba da sballo. 

Un’impresa storica in tutti i sensi, che in queste ore ha già portato sullo stretto di Messina le più importanti reti televisive straniere. Uno spettacolo che sarà possibile godersi tutto in diretta sul Canale 20 di Mediaset e in live streaming sui siti di Tgcom24 e Sportmediaset.it. 

«Sembra che io abbia una sorta di volontà primitiva di fare qualcosa di molto bello. Sarebbe fantastico riuscire a fare qualcosa del genere a livello mondiale Sono preparato a tutto – dichiara alle agenzie di stampa l’atleta della Red Bull –. Sto lavorando duramente da tanto tempo per realizzare questo progetto, ma so anche che su sole e vento non posso avere il controllo. Bisognerà sperare che le condizioni siano ottimali e io cercherò di idratarmi a dovere e proteggermi dal gran caldo».

Sembra quasi la sfida del secolo. Il progetto Messina Crossing – leggiamo sul sito ufficiale della Red Bull – «prevede una camminata in slackline di 3,5 km sullo Stretto di Messina in Italia, una sfida più che altro logistica. L’obiettivo principale di Jaan Roose è quello di completare la camminata, mettendo in mostra non solo le sue capacità ma anche l’abilità tecnica e fisica dell’intero team. Roose ha deciso: partirà da Santa Trada (Villa San Giovanni), da un punto del pilone alto 265 metri – misura superiore al più alto grattacielo italiano – e cercherà di arrivare a Torre Faro (Messina) ad un’altezza di 230 metri». 

«Il sogno di Jaan Roose sarà quello infrangere il record mondiale di slackline, superando di quasi un chilometro il precedente primato, che era di 2,7 km circa, “ma che rappresenterà una sfida senza precedenti – sottolinea il team organizzativo dell’impresa – con una distanza di attraversamento simbolicamente superiore a ben 30 campi da calcio».

Il giovane funambolo è carico di entusiasmo e questo è il messaggio che affida ufficiale al suo team: «Stiamo dimostrando che non si tratta di riunire un gruppo di persone per fare qualcosa di stupido. Stiamo dimostrando che molte persone sono pronte a spingersi oltre per dare vita a questa idea, per fare qualcosa di straordinario e per la prima volta. Sono le persone che fanno parte di questa impresa ad avere la mentalità per fare cose del genere».

Dietro un’impresa come questa ci sono mesi e mesi di preparazione atletica e di prove da sforzo e di equilibrio al limite di ogni immaginazione possibile. Per lui  – autodefinitosi “performer atletico” – la pratica sportiva è da un lato «una forma d’arte e non può prescindere dalla dimensione spettacolare; dall’altro lato, è un qualcosa di profondamente intimo, perché tutte le sfide che raccoglie sono anzitutto contro sé stesso, contro i propri limiti e le proprie paure».

Nato e cresciuto nel villaggio di Matsuri, in Estonia, il suo interesse nei confronti di questa particolare disciplina sportiva – si legge di Jaan Roose sul sito ufficiale della Red Bull – «si è acceso quando si è classificato secondo nel concorso video King of Slackline nel 2010. Poi nel 2018, mentre lavorava al Dubai Circus, durante l’epoca del doppio salto mortale, all’improvviso decise di mollare il suo lavoro di sempre e dedicarsi alla conquista degli spazi infiniti del pianeta». 

Alle spalle Jaan Roose ha anche una esperienza importante come stuntman nel cinema, famosissima la sua apparizione in Assassin’s Creed e Wonder Woman 1984, ma forse ancora di più la partecipazione al tour mondiale di Madonna. 

La notizia di oggi ci riporta a tantissime altre imprese del passato, e a tantissimi altri  “uomini volanti” come lui, Charles Blondin, Maria Spelterini ( la prima donna ad attraversare le cascate del Niagara), Riccardo Giuliano, Arturo Strohschneider, Ivo Aprigliano, Con Colleano, Robert Cadman, Philippe Petit, F.Molodzoff, Adili Wuxiuer, funamboli che in epoca moderna hanno teso funi d’acciaio in scenari spettacolari come le cascate del Niagara, la Cattedrale di Notre-Dame a Parigi o le torri gemelle del World Trade Center.

Ora finalmente anche il mitico stretto di Messina. Qualcuno questa mattina a Scilla sorriderà e penserà che se la traversata di oggi andrà bene alla fine si potrebbe ingaggiare questo supereroe del cavo d’acciaio a controllare dall’alto il passaggio dei pesce spada che in questo periodo dell’anno passano da qui per vivere la loro stagione d’amore. Leggende che si aggiungono a leggende. (pn)