«Il valore di questa meraviglia rappresenta un patrimonio, non solo della Calabria, ma dell’intero Mediterraneo» ha dichiarato il presidente della Regione Mario Oliverio, inaugurando, così, al Complesso Monumentale del San Giovanni di Catanzaro, la mostra dedicata al Codice Romano Carratelli a cura di Emanuele Bertucci.
« Le 99 tavole – ha proseguito il presidente Oliverio – ricostruiscono con grande perfezione ciò che era la Calabria nel ‘500 ma senza gli strumenti tecnologici di cui si dispone oggi. Nelle strutture di difesa che sono dislocate lungo la costa e che sono rappresentate in queste tavole c’è la strategia di difesa dagli attacchi ottomani, c’è la difesa di un continente, dell’Europa. Una funzione insopprimibile e anche attuale della Calabria nella sua proiezione nel Mediterraneo
Il manoscritto cinquecentesco, «che in sé include tanto un capolavoro dell’arte, quanto un contenitore prezioso di informazioni geo-storico-politiche dell’epoca», infatti, è stato candidato, nel 2013, al patrimonio Unesco nel programma Memoria del Mondo per la salvaguardia del patrimonio documentale, e sottoposto a vincolo dal Ministero dei Beni Culturali nel 2014, ed è composto da novantanove disegni acquerellati e relative descrizioni in grafia cancelleresca dell’epoca descrive il sistema difensivo costiero della Calabria centro-meridionale, all’epoca definita Calabria Ultra, con rappresentazioni di torri, castelli e città fortificate.
«La nostra – ha aggiunto il presidente Oliverio – è tra le regioni più ricche di patrimonio culturale, storico e naturalistico, eppure siamo la parte d’Europa meno riconosciuta. Penso, ad esempio, al Parco della Sila che era in dirittura d’arrivo per essere riconosciuto come patrimonio dell’Unesco, ma è stato scavalcato in extremis da altre regioni del Nord. È opportuno, anche per quanto riguarda il “Codice Carratelli”, assumere un’iniziativa in campo nazionale per il riconoscimento del patrimonio culturale universale».
«Questo manoscritto ne ha i titoli – ha concluso il presidente Oliverio – perché costituisce uno strumento storico di valore inestimabile. E dobbiamo farne un attrattore, anche utilizzando le nuove tecnologie, che possano consentirci la realizzazione di un progetto lungo le nostre coste con una proiezione moderna ancora più efficace. Mettiamoci all’opera, perché il Codice Carratelli possa non solo essere immesso nel patrimonio storico dell’umanità, ma diventare uno strumento attivo di conoscenza della cultura della nostra regione. Il nostro dovere è questo».
All’inaugurazione sono intervenuti Domenico Romano Carratelli, bibliofilo, scopritore e proprietario del Codice, Ivan Cardamone, vicesindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro, Francesca Fatta, prof. ordinario di Disegno all’Università Mediterranea di Reggio, Francesco Cuteri, archeologo e docente all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, Margherita Corrado, archeologa e Senatrice della Repubblica, Marcello Sestito, architetto e professore presso all’UNiversità Mediterranea, Giuseppe Caridi, docente all’Università di Messina, Mario Caligiuri, ex Assessore Regionale alla Cultura e docente all’Università della Calabria e Fabio Lagonia, moderatore della tavola rotonda.
La mostra si potrà visitare fino al 4 agosto. (rcz)