Legambiente Calabria ha espresso grande soddisfazione per l’indagine Waste Water, di cui si costituirà parte civile.
L’operazione è stata condotta dai finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro insieme ai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Catanzaro e dal personale della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia, coordinati dal Procura della Repubblica di Lamezia Terme.
«Vogliamo rivolgere un plauso particolare – ha dichiarato la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta – al Procuratore della Repubblica, Salvatore Curcio e al sostituto Procuratore, Marica Brucci, nonché a tutte le forze dell’Ordine coinvolte che con il loro operato hanno permesso di far luce sull’azione criminale di alcuni spregiudicati imprenditori che sversavano rifiuti pericolosi in mare, inquinando le acque del golfo di Lamezia Terme».
Nei mesi scorsi, Legambiente Calabria, attraverso l’avv. Giovanni Arena del Cea.g., braccio giuridico dell’associazione ambientalista, aveva presentato, unitamente ad un gruppo di cittadini del territorio, una particolareggiata denuncia sullo stato in cui versava il mare antistante la costa lametina. In particolare, era stata segnalata la presenza di una vasta e anomala fascia verdastra che, proveniente dalla zona industriale, si propagava lungo tutto il litorale.
«L’Associazione ambientalista – ha concluso Anna Parretta – continuerà la sua battaglia per la salvaguardia dell’ambiente e si costituirà parte civile per chiedere la condanna di questi inquinatori seriali che, per il loro illecito profitto, distruggono il territorio e la sua economia e pregiudicano gravemente la salute delle persone».
«L’inchiesta Waste water – ha dichiarato il deputato del Movimento 5 Stelle, Giuseppe d’Ippolito – che ha fatto luce su una pesante vicenda di inquinamento nel golfo lametino di Sant’Eufemia, conferma che la Calabria è il punto di approdo, la discarica finale, del traffico illecito di rifiuti provenienti da fuori regione».