CATANZARO – In scena “Il Terzo Reich”

Questa sera, al Teatro Comunale di Catanzaro, in scena lo spettacolo Il Terzo Reich di Romeo Castellucci, nell’ambito di Armonie d’Arte Festival.

Il Terzo Reich si basa sulla rappresentazione spettrale di tutti i nomi; una sequenza della totalità dei sostantivi del vocabolario italiano proiettati uno a uno. Lo spettatore è costretto a comprimere lo sguardo sul punto critico di fusione, poco prima della perdita dell’aggancio percettivo, nello sfarfallamento che sfugge alla netta distinzione dei singoli termini.

Il frenetico e liminale susseguirsi delle parole fa sì che alcune di esse rimangano impresse nella corteccia visiva di ciascun spettatore; altre – la maggioranza – andranno perse. Lo spettatore, subisce la parola umana sotto l’aspetto della quantità. Non il cosa, ma il quanto. L’affastellarsi frenetico delle nominazioni non lascia alcuno spazio alla scelta o al discernimento. Il nucleo del linguaggio ritorna al rumore bianco, che riporta al caos.

Il Terzo Reich è l’immagine di una comunicazione inculcata e obbligatoria, la cui violenza è pari alla pretesa di uguaglianza. Qui, il linguaggio-macchina esaurisce interi ambiti di realtà, là dove i nomi appaiono uguali nella loro serialità meccanica, come fossero i blocchi edilizi di una conoscenza che non lascia scampo.

L’installazione presenta audio a volumi elevati e immagini ad alta frequenza che sono sconsigliate a chi è affetto da epilessia, cardiopatia e a persone fotosensibili e ai minori di 12 anni.

Il teatro di Romeo Castellucci propone una drammaturgia che ribalta il primato della letteratura, facendo della sua opera una complessa forma d’arte; un teatro fatto di immagini straordinariamente ricche espresso in un linguaggio comprensibile come la musica, la scultura, la pittura o l’architettura. (rcz)

Chiara Giordano lancia “Armonie d’arte Spring-Portoni aperti a Catanzaro”

Si chiama Armonie d’Arte Spring-Portoni aperti a Catanzaro, il nuovo progetto lanciato da Armonie d’Arte, guidato da Chiara Giordano, una iniziativa del progetto collaterale Porti aperti di musica, danze e parole, che ha animato domenica scorsa il centro storico di Borgia.

«Si tratta – ha spiegato Chiara Giordano – di un progetto speciale del Festival, che vuole contribuire a ripristinare la dimensione del dialogo culturale tra le persone, un modo lieve ma fecondo di incontrarsi nel segno di una comunità in grado di riconoscersi nell’identità territoriale, anche dei propri spazi e, nello stesso tempo, di aprirsi alle istanze artistiche, intellettuali e sociali del tempo attuale globale».

«I “portoni”, quindi – ha aggiunto – sono quel luogo privato e pubblico insieme, chiuso nell’interno di dimore individuali ma anche aperto alla collettività della strada o della piazza o di quant’altro di comune. Armonie d’Arte Festival, sin da questo inverno, lavorerà invitando la comunità della città capoluogo, scelta appunto per la ricchezza di portoni di valore storico ed estetico, a collaborare per costruire insieme, attraverso le associazioni e quanti vorranno dare il proprio contributo, quest’occasione di rinnovata civiltà».

A Borgia, intanto, con Portoni aperti di musica, danza e parole, all’interno del portone storico di Palazzo Calogero,  si sono incontrati artisti, storici, intellettuali, esperti del territorio e persone amanti dell’arte e della cultura. Ha aperto il pomeriggio la talentuosa giovane flautista Maya Palermo con una musicalità di rara raffinatezza nonché già strumentalmente matura, per proseguire poi con gli interventi coreutici di Filippo Stabile e Janaina De Oliveira, che hanno appassionato tutti con una gestualità intensa, vivace ed elegante insieme.

Le performance si sono alternate tra i momenti di parole e quindi all’intrigante approfondimento di Salvatore Guerrieri, giornalista, scrittore ed esperto del territorio dell’istmo, le riflessioni sociali sul valore della “terra” in Calabria ieri ed oggi da parte del giovane storico Salvatore Bullotta e, ancora le simpatiche note degli appassionati ed esperti delle tipicità gastronomiche della Calabria, ovvero il professore Stefano Alcaro e l’avvocato Francesco Bianco, che hanno lanciato l’idea di un network strutturato di tipicità locali.

È intervenuto anche Armando Vitale che ha parlato di storia e contemporaneità per un futuro sostenibile di questa regione. Non è mancato il saluto del sindaco Elisa Sacco, puntuale nel sottolineare il valore della cultura per ogni tipo di sviluppo territoriale e, infine, Danilo Gatto, esperto di musica popolare, e i polistrumentisti Andrea e Alessio Bressi, che hanno chiuso la serata in un clima musicale sorridente e festoso. (rcz)

 

Armonie d’Arte: martedì 17 agosto a Catanzaro il balletto Mbira

Martedì 17 agosto Armonie d’Arte propone al Parco della Biodiversità lo spettacolo “Mbira” con la coreografia e la regia di Roberto Castello che rimanda ai temi delle rotte africane, tra ritmi empatici e virtuosismi, interattivi con il pubblico a cui portare un mondo colorato e fecondo da scoprire e condividere per il suo reale profondo valore

Sempre attento e vigile sui tempi che corrono, ironico, polemico e politico, Roberto Castello, da decenni artista di punta della danza contemporanea italiana, sempre grintoso e battagliero, con Mbira procede nel suo cammino impegnato e deciso sul terreno dei temi sociali, delle battaglie civili, delle lotte per muovere le coscienze contro l’ingiustizia, additando volenterosamente ciò che va storto.
Stavolta il suo focus è sull’Africa e sull’arroganza bianca post-coloniale, che ignora o sottovaluta le culture diverse dalla propria.
L’assunto è sostenuto da Roberto Castello nel ruolo di voce narrante, quella di un intellettuale occidentale che ha a cuore la redenzione dai peccati storici che gli Europei di oggi hanno ereditato e di cui, volenti o nolenti, sono comunque responsabili.
L’Africa depredata, corrotta dal denaro dei conquistatori, è la protagonista del testo che Castello ha scritto con Renato Sarti e con la collaborazione di Andrea Cosentino.
L’Africa è rappresentata dal musicista Zam Mustapha Dembélé, dai suoi strumenti tradizionali: kora, tamani, balafon e dalla sua voce, accompagnati dalle percussioni di Marco Zanotti. La danza, attraverso i corpi di Ilenia Romano e Giselda Ranieri, trova la via per un autentico incontro di culture.

Armonie d’Arte da Scolacium parla del territorio di Borgia, “Borgo espanso”

Crescono le iniziative intorno al Festival Armonie d’Arte Festival in corso al Parco Scolacium di Roccelletta di Borgia, in provincia di Catanzaro. Il Festival creato vent’anni fa da Chiara Giordano amplia le sue azioni e interazioni e lancia la sezione speciale “Borgia Borgo Espanso” dedicata al territorio e, in particolare, a quello borgese in cui ricade il Parco Nazionale Archeologico di Scolacium.

«Si tratta – afferma il sindaco del comune di Borgia, Elisabeth Sacco – di un progetto che rafforza il rapporto, ormai consolidato da 20 anni, fra il comune di Borgia e la Fondazione Armonie d’Arte. Il Festival ci ha consentito di far conoscere a livello internazionale il nostro territorio e da domani, martedì 18 agosto, partiranno una serie di iniziative che animeranno per 10 giorni il centro storico del nostro borgo».

«”Borgia Borgo Espanso” – evidenzia il direttore artistico di Armonie d’Arte Festival Chiara Giordanovanta la preziosa collaborazione con il Maestro Michelangelo Pistoletto e la Fondazione Città dell’Arte. Il titolo che abbiamo scelto ha un forte valore simbolico, il senso di un abbraccio potente. Nel concetto di “espanso” vogliamo alimentare l’idea della territorialità al fianco dell’internazionalizzazione, con la possibilità di far vivere un luogo rappresentativo di tanti altri della Calabria (con il suo centro storico, le sue tradizioni, le sue specificità gastronomiche ed alcune interessanti e qualificate realtà artistiche) ma anche di connettersi con il mondo contemporaneo».

Numerose le attività che investiranno tutto il territorio borgese, dalle spiagge al centro storico.

Il 20 agosto, alle ore 18.30, nella sede del palazzo comunale di Borgia si terrà l’incontro-dibattito “La Bandiera del Mondo1+1=3 con la proiezione di un video messaggio speciale e intervista del Maestro Michelangelo Pistoletto. Interverranno Fortunato D’Amico, curatore della Fondazione Città dell’Arte che ha concesso anche il patrocinio all’evento, l’artista Angelo Savarese e il project manager Francesco Saverio Teruzzi

Il 21 agosto, alle ore 18, ci sarà l’installazione dell’opera del Maestro Pistoletto La Bandiera del Mondo sulla spiaggia di Roccelletta di Borgia (località ex villaggio comunale), con la collaborazione della Fondazione Michelangelo Pistoletto-Città dell’Arte. Sulla spiaggia dove sono approdati gli ateniesi, fondando Skylletion, ed oggi arrivano uomini disperati altresì in cerca di nuovi destini, La Bandiera del Mondo rappresenterà un messaggio alto e nobile, non solo artistico ma anche etico, simbolico e fortemente mediatico.

Dal 22 al 28 agosto, dalle ore 17.00, attività laboratoriali nel centro storico di Borgia: teatro a cura di Anna Macrì, scultura e pittura curati da Peppe Rocca, laboratori di banda-tradizione mediterranea tenuti dalla Banda del comune di Borgia.

Il 24 agosto, alle ore 18.30, nel centro storico di Borgia, in Piazza Ortona, di fronte al Duomo: aperitivo “Armonie”, luci d’artista e performance artistica.

Inoltre, dal 18 agosto, i visitatori potranno gustare il “Gelato Armonie” realizzato dagli artigiani del gelato borgesi. (rcz)

“ARMONIE” A SCOLACIUM IN MONDOVISIONE
VALORIZZA LUOGHI E TALENTI DI CALABRIA

di SANTO STRATI – Non è la prima volta che la Calabria va in mondovisione: è capitato per la cucina calabrese o per la mistica di Paravati, Natuzza Evolo, ma questa volta è diverso. Grazie all’intuizione e alla coraggiosa sfida ormai ventennale di Chiara Giordano e al suo Festival Armonie d’Arte, la Calabria ha trasmesso – in tutti i sensi – la vitalità della sua cultura, la competenza dei suoi animatori, la capacità e il talento di chi sa bene che è difficile emergere da una terra non sempre generosa con i suoi figli. E il mondo ha scoperto il nostro meraviglioso Parco Scolacium che non ha nulla da invidiare all’Arena di Verona e dovrà diventare un attrattore culturale a 360 gradi, allargando sempre più la platea degli appassionati – quest’anno mortificati dal distanziamento obbligato post-covid.

L’occasione della preview trasmessa in mondovisione va oltre i limiti di un pur importante festival di spettacolo perché traccia un percorso significativo sul piano della reputazione della Calabria: c’è un bisogno estremo di dare smalto a questa terra facendo conoscere le sue qualità, i suoi angoli di paradiso, e, perché no?, i suoi talenti. Prendete, per esempio l’attore catanzarese Francesco Colella, intenso interprete del bellissimo film di Mimmo Calopresti Aspromonte La terra degli ultimi, impegnato con lo straordinario pianista persiano Ramin Bahrami sul palco dello Scolacium per lo spettacolo Occidente da oriente – Nuove e antiche rotte lungo terre e mari di mezzo. Un titolo che è già tutto un programma e che solo la Giordano poteva inventarsi nel suo ideale progetto di internazionalizzazione di Armonie d’Arte. Colella è un attore di grandi capacità e dallo Scolacium ha mostrato come questa terra sappia solo produrre frutti fecondi, talenti in grado di primeggiare e conquistare le platee di tutto il mondo.

Sono queste opportunità, per le quali la Calabria non dirà mai abbastanza grazie a Chiara Giordano, che permettono di valorizzare non solo luoghi e ambienti, ma soprattutto persone. E può servire, certamente, un viaggio di settemila anni di cultura letteraria e musicale tra la Mesopotamia e la Magna Grecia per segnare le tracce di una comunione tra Oriente e Occidente, attraverso le note di musicisti e poeti vissuti in luoghi e in secoli diversi fra loro. Superando ogni confine tra spazio e tempo, per conquistare, nello splendore dei resti di Roccelletta di Borgia, una ribalta internazionale, mondiale. Per attrarre sguardi, fin qui distratti, su una terra che fatica a trattenere i talenti che alleva, ma deve e può vantarsene in una sorta di rivalsa dei “dimenticati”.

La Calabria, nella disgrazia delle sue infinite storie di emigrazione, ha la fortuna di avere distribuito in ogni parte della terra i suoi figli migliori, testimonial di cultura, di scienza, conferma costante della capacità che i calabresi non solo posseggono ma sanno far valere, mostrando competenza e talento. È piena di talenti questa terra e la sua reputazione dovrà venire ricostruita proprio attraverso di loro.

Armonie d’Arte compie quest’anno venti anni: è frutto di una grande visione e di competenze culturali non comuni. Chiara Giordano ha saputo costruire, pur con difficoltà, ma con un parterre di personaggi di grandissimo valore artistico (José Carreras, Riccardo Muti, Lindsay Kemp, Zubin Mehta, Lorin Mazel solo per citarne qualcuno), un appuntamento che travalica i confini calabresi e si proietta in un panorama di respiro internazionale. in questo contesto che la Calabria deve giocare la sua carta millenaria di tradizione  e culturale che le deriva dalla Magna Grecia. È in questo ambito che va progettato e disegnato uno scenario in grado di portare questa terra a livelli internazionali, con comitive di appassionati in grado di apprezzare non solo la qualità dell’offerta culturale, ma il paesaggio, il mare, la montagna, la sua tradizione eno-gastronomica ed eleggere la Calabria a luogo dello spirito.

Non  è utopia, è buon senso: basta che ci siano un paio di teste pensanti che affianchino l’ottimo lavoro di chi, come la Giordano, consuma risorse ed energie nella convinzione di fare il minimo per la “sua” Calabria, per valorizzare e dare il giusto riconoscimento a quanti credono nelle tantissime possibilità del territorio. Serviranno, certo, altre serate in mondovisione, servirà migliorar el’offerta di accoglienza e la logistica nei trasporti che, ahimè, sono una rovina, ma è una sfida che merita di essere portata a termine. La partita è aperta e i giocatori possono essere tantissimi: i calabresi perbene, che confidano nella legalità e sono convinti che solo la cultura libererà finalmente la loro terra da malaffare, mafia e sottosviluppo. Occorre però crederci. (s)

Ad Armonie d’Arte l’omaggio ad Handke con “Canto, alla Durata”

Dopo il successo di “Pagliacci”, in scena domani sera, a Borgia, alle 21.30, al Parco Archeologico di Scolacium, Canto, alla Durata con Patrizia Laquidara.

Lo spettacolo, che rientra nell’ambito della sezione La Nostra Bellezza, è un omaggio di Armonie d’Arte Festival al poeta autriaco Peter Handke, ed è scritto e diretto da Alberto Micelotta.

«Sono molto fiero dell’adesione di Patrizia – ha detto il regista Alberto Micelotta – che ci incanta con ogni suo disco. Come non ricordare la sua Lividi e Fiori che le valse il premio della critica a Sanremo o Mielato o la più recente Acciaio nelle quali, oltre alla voce meravigliosa, domina vera e propria poesia».

In scena anche due musicisti, esperti improvvisatori, come Alessandra Rombolà al flauto e Ingar Zach alle percussioni, il giovane e fantasioso danzatore e coreografo Filippo Stabile con la collega Elena Mandolita, e Nicola Bremer.

L’idea-guida è il testo del poema di Handke Canto, alla Durata, da cui è mutuato il titolo e il senso dello spettacolo che, utilizzando i vari linguaggi artistici, dalla danza, alla musica, al canto, alla stessa poesia, percorre i luoghi del sentimento della durata, di ciò che permane, che aspira all’eternità e alla trascendenza, a dispetto del sentimento dell’emotività, transeunte e caduco. Uno spettacolo affascinante che invita alla riflessione sul valore della durata, di ciò che permane nel continuo e ineluttabile cambiamento della vita, in un luogo come Scolacium, in cui “il tempo passa e rimane”, in cui il passare del tempo ha lasciato tracce indelebili.

L’evento performativo è composto da quadri che gettano luce, anche quando oscurano un particolare, sui suoni, sui sapori, sulle immagini, sugli odori, sulle consistenze tattili e sulle idee che caratterizzano il mantenere, il perdurare del concetto sentimentale, del senso di umanità. Seduto sulla “poltrona” della Durata, un attore – con testi originali – guida gli spettatori, rappresentati da una coppia di danzatori, attraverso la percezione immobile dell’eternità dinamica, oltre il tempo, oltre una geografia definita. (rcz)

 

La magnifica emozione dei “Pagliacci” al Parco Scolacium, la lirica di Armonie d’Arte

Armonie d’Arte, l’ormai più che matura e straordinaria rassegna estiva di Roccelletta di Borgia (CZ), ha regalato una nuova magnifica emozione con una suggestiva quanto efficace edizione de “I Pagliacci”: l’opera di Ruggero Leoncavallo nell’edizione ideata e prodotta da Chiara Giordano ha incantato il pubblico – numerosissimo – del Parco Scolacium, una location unica che rende ancor di più eccezionale ogni evento.

Rosanna Potenza
Rosanna Potenza ne “I Pagliacci” andato in scena al Parco Scolacium per la rassegna Armonie d’Arte

Tanti gli elementi che determinano il successo di un’opera: il fascino della lirica, la sfida di allestimenti creativi, lo sforzo di nuove produzioni complesse, e sullo sfondo, in questo caso, una storia di amore e morte, di gelosia e tradimento, di realtà e finzione che si intrecciano fino a confondersi in un finale tragico e beffardo. Temi universali, quanto mai attuali riletti magistralmente nel concept della direttrice artistica Chiara Giordano che ha proposto al pubblico un’opera non convenzionale, a-storica, pur con alcuni rimandi nell’abbigliamento all’epoca in cui è ambientata la vicenda, con una contaminazione di linguaggi che è stata ed è la cifra stilistica che caratterizza le produzioni originali di Armonie d’Arte Festival.

L’incipit dell’opera ha visto gli spettatori venire accolti all’ingresso del parco archeologico da presenze danzanti e in maschera e poi scortati dalla banda Gran Concerto bandistico Verdi Città di Crotone, fino alla platea, con una marcetta funebre col tema del notissimo tema di “Ridi pagliaccio”, come segno delle usanze popolari nelle terre calabresi in cui è ambientata la storia. In scena i ballerini duttilissimi della Compagnia di Danza di Filippo Stabile, fantasioso coreografo, il coro delle voci bianche Kiwanis, diretto da Alexandra Rudakova, il coro Opera in Puglia di Lecce diretto da Vincenza Baviglio e l’orchestra in residenza diretta da un eccellente Leonardo Quadrini.

I Pagliacci al Parco Scolacium

La voce calda e la notevole presenza scenica di Alberto Mastromarino nei panni di Tonio introduce lo spettatore nella storia di “Pagliacci”, mentre i ballerini con trucco scenico di grande impatto di Marco Manfredini che ha scelto le tonalità basiche del bianco, del nero e del rosso, costituiscono essi stessi una sorta di scenografia restituendo alla storia l’essenzialità del dramma della gelosia e il suo rimando semantico a quel dualismo fra Amore e Morte, costante fonte di ispirazione artistica, ma tragicamente “incarnato” nella cronaca e nell’attualità. Di grande intensità le interpretazioni dei protagonisti, con Rossana Potenza che ha dato anima e sensualità al personaggio di Nedda. Vestita di rosso, ha inscenato la violenza della passione e il tormento che ne deriva. Straordinario nei panni di Canio, Piero Giuliacci ha commosso il pubblico raccontando il dolore e l’ineluttabile crudeltà del suo personaggio. Nel finale, sull’omicidio di Nedda, i ballerini si svestono e, mentre lentamente si avvicinano alla scena madre, sul loro corpo compaiono segni sanguinanti, come le ferite a morte di Nedda e Silvio; e mentre Tonio dice beffardamente “La Commedia è finita”, i danzatori cadono uno sull’altro come un quadro da tragedia greca, segno che il Bene è stato sconfitto. Un finale di grande impatto emotivo, mentre il pubblico applaude lungamente tutto il cast.

«Dopo la prima assoluta a Scolacium – ha commentato la direttrice artistica Chiara Giordano – “Pagliacci”, produzione originale di Armonie d’Arte, andrà in scena nel Teatro romano di Benevento. Una bellissima sfida per un festival che non solo produce, ma da quest’anno distribuisce, esportando un lavoro originale in un altro luogo della grande Cultura qual è l’area archeologica di Benevento, all’interno di un cartellone che gode della direzione artistica di Vittorio Sgarbi che, in questo caso, ha anche sposato il progetto e la regia di questa messa in scena curata da me e dallo scenografo e light designer Sebastiano Romano». (rs)

il video di Armonie d’Arte:

 

BORGIA (CZ) – In scena “Pagliacci”

Questa sera, a Borgia, alle 22.00, al Parco Scolacium, in prima assoluta, in scena lo spettacolo Pagliacci di Ruggero Leoncavallo.

Lo spettacolo, una produzione di Armonie d’Arte, è una messa in scena itinerante, visionaria, che se da una parte resta fedele al testo musicale, dall’altra sperimenta soluzioni narrative in grado di modernizzare e universalizzare il messaggio di Leoncavallo.

Lo spettacolo, infatti, andrà in scena nel giorno del centenario della morte di Ruggero Leoncavallo, con una forte componente simbolica ed evocativa, e con un allestimento ad hoc. 

Sul palco Rosanna PotenzaPiero GiuliacciAlberto MastromarinoSilvano Paolillo, e Carlo Provenzano che saranno accompagnati dal Coro Lirico Siciliano diretto da Francesco Costa, dal corpo di ballo Create Danza.

La rappresentazione dell’opera, ambientata a Montalto Uffugo, che racconta una storia di amore, gelosia, e morte, tema purtroppo ancora molto attuale, è l’occasione per il Festival di Chiara Giordano per intrecciare feconde collaborazioni con le realtà culturali e artistiche di altre regioni, in questo caso la Campania. Dopo il debutto a Scolacium, sullo sfondo dell’imponente chiesa abbaziale normanna, due giorni dopo, l’11 agosto prossimo, “Pagliacci” sarà replicata nel teatro romano di Benevento, nell’ambito di in cartellone. (rcz)

BORGIA (CZ) – Armonie d’Arte, in scena “Polifemo e gli altri”

Questa sera, a Borgia, alle 21.30, al Parco Archeologico Scolacium, in scena Polifemo e gli altri di Franco Corapi.

Lo spettacolo rientra nell’ambito della sezione La nostra bellezza dell’Armonie d’Arte Festival di Chiara Giordano.

Lo spettacolo, una produzione straordinaria della Compagnia del Teatro di MU, è con Andrea Benefico, Massimiliano Rogato, Pasquale Rogato e con la regia di Salvatore Emilio Corea.

Una storia divertente e ricca di riferimenti culturali, ispirata alla tradizione omerica. In altre parole, una parodia della saga di Ulisse. (rcz)

Ad Armonie d’Arte entusiasma Shine, opera rock tra la Luna e i Pink Floyd

Uno spettacolo entusiasmante, ancora più suggestivo nell’incanto del Parco Scolacium, sede naturale del Festival Armonie d’Arte diretto da Chiara Giordano. Nel 50° dell’allunaggio, Shine, il viaggio nel mondo della luna dei Pink Floyd ha saputo centrare pienamente l’essenza della musica della celebre band, tra i protagonisti assoluti della storia del rock mondiale. Appassionato della loro musica, il geniale e visionario coreografo Micha Van Hoecke ha realizzato una vera e propria opera rock, nata dal fortunato incontro artistico con i Pink Floyd Legend e con il loro direttore musicale Fabio Castaldi. In scena, assieme ai ballerini della Compagnia di danza di Daniele Cipriani, il ballerino francese Denys Ganio, già étoile del Balletto di Marsiglia ed interprete dal famoso Pink Floyd Ballet di Roland Petit, balletto cult che debuttò nel 1973, in piena epoca pop, con la band inglese che suonava dal vivo.

Shine al Parco Sclacium

In “Shine” Ganio, vestito di nero, è Syd Barrett, fra i fondatori dei Pink Floyd, che si riflette nel suo doppio, un ballerino giovane vestito di bianco, con cui duetterà in scena, interpretando la dualità, la separazione, la conflittualità dell’interiorità umana. Lo spettacolo si apre con lo straordinario brano “Shine on you crazy diamond”, dedicato proprio a Barrett, e prosegue con i brani più affascinanti degli album più amati in assoluto della band inglese, dal mitico “The Wall”, a “The division bell”, fino all’immenso “The great gig in the sky” tratto “The dark side of the moon”.

Proprio la luna, ferma sullo sfondo, è la metafora che sorregge l’intera impalcatura dell’ispirazione e delle coreografie di Van Hoecke. La luna che nasconde un lato oscuro, assimilabile alla follia umana, l’altro pianeta misterioso, con tutto il suo carico di poetica suggestione, che sconfina nel senso di straniamento, quello stesso straniamento che la musica dei Pink Floyd, così potente e immaginifica, riesce a produrre nell’ascoltatore. Il bianco e il nero, la luce e il buio, l’uomo e la sua anima, sono stati raccontati con grande intensità da un perfetto binomio di musica e danza che il pubblico ha apprezzato e applaudito calorosamente.

«Dopo il grande successo di “Shine” con la sua poetica follia – ha commentato la direttrice artistica di Armonie d’Arte Chiara Giordano – cambiamo completamente registro. Il prossimo 9 agosto a Scolacium è di scena la grande musica lirica, con “I Pagliacci”. Una produzione del festival, con un allestimento site specific e un cast eccezionale, nei 100 anni dalla morte di Ruggero Leoncavallo. Una messa in scena itinerante, visionaria, che se da una parte resta fedele al testo musicale, dall’altra sperimenta soluzioni narrative in grado di universalizzare il messaggio di Leoncavallo. Un’altra bella sfida che Armonie d’Arte è pronta a vincere». (mp)

IL CARTELLONE

Coreografia e regia: Micha van Hoecke
Direzione musicale: Fabio Castaldi,
Maître de ballet: Stefania Di Cosmo,
Assistenti al coreografo: Miki Matusse e Stefania Di Cosmo
Solisti e corpo di ballo: Compagnia Daniele Cipriani

Musiche dal Vivo: Pink Floyd Legend
Fabio Castaldi – basso, voce,
Alessandro Errichetti – chitarra, voce
Simone Temporali – tastiere, voce
Emanuele Esposito – batteria
Paolo Angioi – chitarra acustica, elettrica e 12 corde, basso, voce
con
Michele Leiss – sassofono,
Martina Pelosi, Sonia Russino, Giorgia Zaccagni – cori

Compagnia Daniele Cipriani
guest Denys Ganio
solisti e corpo di ballo Alessandro Burini, Andrea Caleffi,
Benedetta Comandini, Umberto Desantis, Susana Elviretti, Maria Vittoria Frascarelli, Mattia Ignomiriello, Ilaria Grisanti,
Marco Lo Presti, Francesco Moro, Davide Pietroniro, Lara Rocco,
Madoka Sasaki, Mattia Tortora

costumi Anna Biagiotti
luci Alessandro Caso
audio Maurizio Capitini
laser show Riccardo Berti
sarta Elena De Angelis
service Event Project
attrezzista Raffaele Berazzi
tour manager Giulia Pasquini