Tutto pronto a Palmi per l’11esimo Festival del Diritto e della Letteratura

di BRUNELLA GIACOBBEL’attesa è alle stelle per il Festival Nazionale di Diritto e Letteratura di Palmi, che si terrà dal 18 al 20 aprile, con un programma ricco di eventi che promettono di esplorare la connessione tra musica, giustizia e cultura. 

Presentato di recente a Palmi, l’evento si annuncia come una kermesse dalla solida organizzazione, quest’anno alla sua XI edizione, con un super ospite speciale previsto per il 18 aprile: Claudio Baglioni

Mimma Sprizzi, vicepresidente della Fondazione Varia di Palmi, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa e la sua rilevanza per l’intera comunità e ha dichiarato in conferenza stampa: «Abbiamo costruito insieme all’amministrazione comunale tantissimi eventi. Un’estate straordinaria con numeri impressionanti e Palmi in questo momento è una delle città più attrattive della Calabria. Le parole d’ordine di questa edizione della Varia sono bellezza ed emozione e crediamo che la bellezza della città non possa che coniugarsi in maniera perfetta con l’emozione di questa bellissima macchina che tutti noi attendiamo di vedere scasare».

Il sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio, sempre in conferenza stampa,  ha evidenziato il carattere unico del Festival, capace di attrarre non solo l’interesse dei giovani studenti, ma anche di richiamare il turismo nella regione. La partecipazione degli studenti delle scuole superiori, non solo locali ma provenienti da tutto il paese, è un elemento fondamentale della fase introduttiva del Festival, denominata “On the Road”, che si svolgerà il 17 e 18 aprile presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

Il culmine dell’evento sarà rappresentato dall’incontro tra il celebre cantautore Claudio Baglioni e lo scrittore Michele Caccamo, previsto per la sera del 18 aprile al Teatro Manfroce di Palmi. Questo momento di confronto, intitolato Uomini persi. Note sparse sulla fragilità e giustizia sociale nelle canzoni di Claudio Baglioni, promette di offrire spunti di riflessione sulle tematiche dei diritti umani e dell’alienazione sociale presenti nei testi del cantautore cha ha di recente annunciato il ritiro dalle scene.

Sì perché, dopo sessant’anni di una carriera straordinaria, Claudio Baglioni ha deciso che è giunto il momento di dire addio alle scene. Il musicista romano ha annunciato la sua prossima uscita di scena il 20 gennaio, fissando il 2026 come l’anno del suo ritiro definitivo.

«Mi ricordo ciò che diceva mio padre – ha condiviso l’artista – dal ring si scende quando si è vincenti. Chiamo il mio giro d’onore, vorrei cantare e suonare per 1000 giorni ancora e concedermi quello che fanno gli sportivi».

Baglioni ha spiegato che terminerà la sua attività entro il 2026, realizzando una serie di progetti e mettendoli in atto, ma sottolineando che saranno tutti “ultimi giri”. Quello di Palmi sarà, dunque, un incontro imperdibile per i tanti fan calabresi che, da sempre, seguono il grande cantautore e musicista.

Il 19 aprile, al Teatro Manfroce, sarà la volta di un ensemble unico tra musica e norme giuridiche, con la partecipazione dello storico giurista Sabino Cassese e dei magistrati Gaspare Spedale e Claudio Paris.

La giornata culminerà con un processo simulato contro il personaggio di Bocca di Rosa, ispirato alla canzone di Fabrizio De André, con la partecipazione dell’attore Peppe Barra. Il 20 aprile, l’attenzione si sposterà nuovamente all’Università Mediterranea di Reggio Calabria per una sessione dedicata all’avvocatura, mentre a Palmi si terrà un cineforum organizzato dal Circolo del Cinema “C. Zavattini”.

Il Festival concluderà la sua undicesima edizione con un dibattito sulla Costituzione come spartito della sinfonia del vivere civile, che si terrà il 21 aprile presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palmi, con la partecipazione di illustri ospiti come la giornalista e scrittrice Donatella Stasio e il vicepresidente del Consiglio Nazionale Forense, Francesco Napoli.

Infine il 10 maggio si terrà un evento speciale presso la Pinacoteca “Leonida e Albertina Repaci” della Casa della Cultura di Palmi, dove altri incontri tra musica, giustizia e cultura porteranno nuove note di approfondimento. Un’occasione unica per riflettere su temi fondamentali attraverso l’arte e la musica.

Non mancate, noi di Calabria.Live non lo faremo. (bg)

PALMI (RC) – Successo di pubblico per la parodia de “I promessi sposi”

Un grande successo di pubblico. Sì è conclusa il 22 marzo al Cineteatro Sciarrone “I promessi sposi” , parodia scritta da Damiano Tripodi ed interpretata dalla compagnia Teatro instabile palmese e Compagnia dei mastroni.

Due serate sold out, il fondatore della Compagnia dei mastroni Antonio Gelardi soddisfatto dell’evento annuncia a sorpresa una terza serata dopo Pasqua, per accontentare chi è rimasto fuori e non ha potuto assistere allo spettacolo, ed aggiunge: «questo vuole essere un esempio di sinergia tra due compagnie con un ritrovato accordo ed un fine solidaristico perché l’intero incasso verrà trasformato in buoni pasto da distribuire ai cittadini bisognosi palmensi».

In più sottolinea: «ho voluto sul palcoscenico del Cineteatro l’associazione Chrisma odv che da anni si occupa di solidarietà chiedendo di esporre al presidente Giovanni Palermo il progetto “CostruiAmo insieme il suo Sorriso”».

Lo stesso Palermo ringrazia ribadendo il concetto della solidarietà, chiave di svolta per molte famiglie, ed aggiunge: «questo è un esempio da seguire in questo momento così difficile della nostra economia, ciò è suggerito da chi quotidianamente lavora e dedica la loro passione alla cultura, arte e spettacolo».

Due ore circa in un Cineteatro stracolmo dove tra battiti di mani e risate la serata è scivolata via, ed alla fine ci si accorge che è bello ritrovare un pò di felicità ma nello stesso tempo aver aiutato il prossimo.

PALMI (RC) – Lunedì arriva al teatro Manfroce “Un sogno ad Istanbul”

Lunedì 25 marzo, alle 21.15 nell’ambito della rassegna Synergia 48, organizzata dell’associazione culturale Nicola Antonio Manfroce, presieduta da Antonio Gargano, andrà in scena al teatro Manfroce di Palmi lo spettacolo “Un sogno ad Istanbul” con Maddalena Crippa, Maximilian Nisi, Mario Incudine e Adriano Giraldi.

“Un sogno a Istanbul” racconta di Max, ingegnere austriaco inviato a Sarajevo per un sopralluogo nell’inverno del 1997, e di Maša conosciuta lì. Una donna splendida e inaccessibile, vedova e divorziata, due figlie che vivono lontane da lei. Un’attrazione potente che però rimane tale, almeno in quel frangente. Max torna, infatti, in patria e riuscirà a ritrovarla solo dopo tre anni. Maša sarà malata ma il loro tempo finalmente sarà arrivato e il loro viaggio inizierà.

Ispirato dal best seller di Paolo Rumiz “La cotogna di Istanbul” – La gialla cotogna di Istanbul è, infatti, la canzone d’amore che Maša cantava. Alberto Bassetti trae un testo teatrale ardente di grande forza e suggestione. La regia è di Alessio Pizzech.

La tematica dell’amore emerge come fulcro centrale, superando le barriere dell’impossibilità e scontrandosi con le dure realtà della guerra, della malattia e della morte.

«La narrazione – si legge nella sinossi dello spettacolo – si articola su diverse tappe, dall’incontro alla separazione fino al ricongiungimento, evidenziando il costante rinnovarsi e riaffermarsi del legame amoroso. La messa in scena di Alessio Pizzech, arricchita dalla presenza di quattro attori e di un cantastorie, regala al pubblico un’esperienza coinvolgente e emozionante. La musica di Mario Incudine accompagna la narrazione con note dolci e struggenti, conferendo ulteriore profondità alle dinamiche emotive dei personaggi. Maša e Max, rappresentanti di mondi culturali e geografici differenti, incarnano un amore che trascende le divisioni e le avversità, sostenuto dalla forza dei loro sentimenti reciproci».

«L’ambientazione nei Balcani, in un’Europa segnata dai conflitti e dalla complessità storica – continua – conferisce alla storia un forte impatto simbolico e universale. Maddalena Crippa e Maximilian Nisi, nei ruoli principali, offrono interpretazioni vibranti e coinvolgenti, dando vita a un duo artistico di grande intensità e profondità emotiva. Lo spettacolo, acclamato dal pubblico e dalla critica, si distingue per la sua capacità di trasmettere un messaggio universale sull’amore e sulla resilienza umana, invitando gli spettatori a riflettere sulle sfide e sulle gioie dell’esistenza umana». (rrc)

PALMI (RC) – Plastic free e Seconda chance raccolgono rifiuti con i detenuti

Sabato 23 marzo, alle ore 9 dalla Quiete-Angolo verde per poi spostarsi alla vicina spiaggia, Plastic free e Seconda chance tornano a collaborare in un nuovo appuntamento dedicato all’ambiente e all’inclusione sociale.

Le due associazioni di volontariato realizzeranno una giornata di sensibilizzazione e pulizia ambientale, organizzata in collaborazione, che coinvolgerà i volontari di Plastic free insieme ai detenuti degli istituti penitenziari di Palmi, Locri e Laureana di Borrello. L’evento è patrocinato dal Comune di Palmi.

«Siamo felici di replicare anche quest’anno questo evento speciale, che ci ha insegnato a guardare oltre i pregiudizi e a lavorare insieme per costruire un futuro diverso e migliore. Sarà un’ulteriore occasione per fare squadra e condividere buone pratiche per il bene del Pianeta e della nostra società», affermano i referenti Plastic free organizzatori dell’evento: Serena Pensabene, Ludovica Monteleone, Maria Cristina Altomonte e Alberto Fio.

La partecipazione è aperta ad adulti e bambini. Per partecipare è necessario iscriversi gratuitamente al sito di Plastic free cliccando “Partecipa” a questo link: https://www.plasticfreeonlus.it/eventi/6656/23-mar-palmi

Si consiglia di portare con sè dei guanti da lavoro e una borraccia con l’acqua. Tutto il resto dell’occorrente sarà fornito da Plastic free e dal Comune di Palmi, che si ringrazia per la collaborazione. (rrc)

PALMI (RC) – Applausi a scena aperta per Remo Girone al Teatro Manfroce

Standing ovation per Remo Girone che sul palcoscenico del teatro Manfroce di Palmi ha vestito i panni di Simon Wiesenthal. Scomparso nel 2005, sopravvissuto ai lager, Simon Wiesenthal aveva dedicato il resto della sua esistenza a dare la caccia ai responsabili dei crimini del regime nazista, consegnandone alla giustizia oltre mille.

“Il Cacciatore di Nazisti” è appunto il titolo dell’opera teatrale scritta e diretta da Giorgio Gallione e ispirata alla sua storia. L’intenso monologo interpretato da Remo Girone, noto per il ruolo di Tano Cariddi nella celebre serie televisiva La piovra, è stato proposto nell’ambito della rassegna Synergia 48, organizzata dell’associazione culturale Nicola Antonio Manfroce, presieduta da Antonio Gargano, e finanziata con l’avviso pubblico Promozione eventi culturali 2022 della Regione Calabria.

Rivive con Simon Wiesenthal, la storia dei tanti civili sterminati nei lager nazisti. Tra questi 6 milioni di ebrei. La sua attività di ricerca ha rappresentato un antidoto al negazionismo e all’oblio e anche un contributo essenziale all’affermazione della giustizia. «Se vuoi curare la malaria devi vivere in mezzo alla zanzare, dunque sarei stato molto più utile in Europa dove ho scelto di restare», diceva. Così “il nuovo Don Chisciotte” o “il James Bond ebreo”, come fu definito, iniziò la sua caccia che fu anche una raccolta di testimonianza perché ricordare era ed è doveroso e necessario.

Nello spettacolo di Giorgio Gallione, interpretato dal magistrale Remo Girone, il racconto avviene a ritroso, pur restando costantemente ancorato alla realtà di una storia che non è completamente finita. La scena è il suo ufficio, che non è solo la stanza e un archivio del Centro di documentazione ebraica da lui fondato ma è anche lo scrigno del dolore e dell’ingiustizia. Lì Simon Wiesenthal/Remo Girone muove i suoi passi nella storia, avvalendosi di libri che legge e di storie che rievoca. Attraverso il celebre e universale diario di Anna Frank, attraverso il diario di Masha Rolnikaite spinta dal dovere urgente di raccontare, attraverso le lettere trovate e custodite e le testimonianze raccolte e documentate, incede il passo nella storia di Simon Wiesenthal/Remo Girone.

Un passo che si imbatte in Karl Silberbauer il sottoufficiale della Gestapo responsabile dell’arresto di Anna Frank, in Franz Stangl comandante dei campi di Treblinka e Sobibor estradato dal Brasile, e in Adolf Eichmann l’uomo che pianificò “la soluzione finale”. Estradato dall’Argentina fu imputato in uno dei processi più importanti del secolo conclusosi con la sua condanna a morte per “crimini contro l’umanità”.

«Quali tempi sono questi, quando discorrere d’alberi è quasi un delitto/perché su troppe stragi comporta silenzio!», questi sono solo alcuni versi della poesia “A coloro che verranno”. Il drammaturgo tedesco, fondatore del teatro epico, Bertolt Brecht la scrisse nel 1939 per lasciare alle generazioni future il testimone del monito degli orrori del nazismo. Un’azione necessaria anche per Simon Wiesenthal/Remo Girone che, attraverso questi versi durante lo spettacolo, propone un viaggio intenso ed emozionante chiamando il pubblico alla responsabilità della memoria. «Non si può affidare tutto ai libri, è necessario diventare testimonianza vivente. È il racconto orale a tenere viva la memoria», dice. Dunque lo spettacolo diventa un vero e proprio atto di affidamento al pubblico affinché non dimentichi e non consenta ad altri di dimenticare.

«La memoria è fondamentale. Ricordo – racconta Remo Girone – che a scuola la storia si fermava agli inizi della Seconda Guerra mondiale, non arrivava alla Shoah. Invece i giovani devono recarsi ad Auschwitz e devono conoscere l’orrore che è stato perpetrato. Dalla storia si deve imparare anche se non tutti imparano. Ogni spettacolo per me è un tributo a questo dovere di memoria ma è anche un tunnel oscuro e buio dentro il quale devo necessariamente avventurarmi. La figura di Simone Wiesenthal è stata per me una scoperta. Non solo il rigore e l’austerità della ricerca ma anche l’ironia e lo spirito di una persona che conosceva l’Italia e che amava il prosciutto e il vino. A Stradella mi capitò di conoscere il figlio di un deportato che era stato in baracca con lui e con il quale era rimasto in contatto. Un incontro che mi permise di conoscere anche questi aspetti di Simon Wiesenthal e che mi ha dato l’onore di essere iscritto all’Associazione nazionale dei deportati Italiani nei campi», racconta ancora Remo Girone che poi si sofferma sul suo rapporto con la Calabria.

«A questa terra ospitale e accoglienza mi lega la profonda amicizia avuta con Pino Sposato, che oggi non c’è più, e con i suoi fratelli di Crotone. Inoltre io sono nato in Africa, in Eritrea. Nel luogo in cui sono cresciuto c’è un solo negozio alimentare che era gestito da un calabrese che si chiamava Romeo. Io ero davvero molto amico del figlio Augusto che ricordo con tanto affetto», così conclude Remo Girone. (rrc)

PALMI (RC) – “Uno, nessuno e centomila” con Lo Verso fa sold out

“Uno, nessuno e centomila” a Palmi con Enrico Lo Verso fa sold out. Un attore, Enrico Lo Verso. I suoi personaggi, Vitangelo Moscarda, Dida, Anna Rosa, Quantorzo e Firbo, Marco di Dio e sua moglie Diamante. Un palcoscenico quello del teatro Manfroce di Palmi che per la serata ha segnato un altro sold out.

Dopo il successo strepitoso del concerto dell’Orchestra Tzigana di Budapest, la grande prosa nella rassegna Synergia 48 organizzata dell’associazione Nicola Antonio Manfroce, ha proposto al pubblico il romanzo “Uno, Nessuno e Centomila” del premio nobel per la Letteratura siciliano Luigi Pirandello nell’adattamento di Alessandra Pizzi.

Uno spettacolo che dal 2016 ha riportato l’attore palermitano Enrico Lo Verso al teatro, collezionando oltre seicento repliche. Questa la prima tappa nel reggino, dopo Cosenza e Catanzaro negli anni scorsi.

La produzione Ergo Sum è stata proposta nell’ambito della rassegna Synergia 48, organizzata dell’associazione culturale Nicola Antonio Manfroce, presieduta da Antonio Gargano, e finanziata con l’avviso pubblico Promozione Eventi Culturali 2022 della Regione Calabria.

In una scenografia essenziale interroga sé stesso e il pubblico il protagonista, figlio di un banchiere, Vitangelo Moscarda. Egli si aggira nei meandri della propria mente con l’urgenza di decodificare lo sguardo che gli altri posano su di lui, come se la sua vita fosse tale nella misura in cui potesse vederla scorrere attraverso lo sguardo altrui, in un incessante “vedersi vivere”. Mai solo sulla scena, pur interpretando un monologo, il magistrale Enrico Lo Verso, è capace di far vivere attorno a sé tutti gli altri personaggi. Dunque sembra solo ma non lo è. Sembra l’interprete di un solo personaggio ma niente è come sembra e lui è l’archetipo del figlio del caos.

«Quest’opera è nata per il teatro. Il ragazzo che l’ha scritta, Luigi Pirandello – ha sottolineato con ironia Enrico Lo Verso – ha sbagliato a classificarla come romanzo perchè parla della vita e delle maschere che inesorabilmente indossiamo per passarci dentro. Dunque è da sempre un’opera destinata al teatro perché è il teatro che racconta la vita. Noi tutti siamo irriducibilmente molteplicità. Vitangelo Moscarda condensa proprio la tensione costante verso la conoscenza di sé stesso che in fondo è l’unica verità profonda del nostro essere. In un flusso continuo ci evolviamo, specchiandoci nello sguardo degli altri. Siamo esseri fluttuanti di cui solo un siciliano, avvezzo a macinare e a ragionare per arrivare all’essenza, a frantumare a qualunque costo, avrebbe potuto scrivere. Una dimensione nella quale io mi riconosco».

Così l’attore Enrico Lo Verso che si è detto anche legato alla Calabria da un rapporto profondo. «Una terra nella quale mi sento a casa come in Sicilia. Non è possibile distinguere. Siamo fatti allo stesso modo», ha detto ancora l’attore palermitano che al termine dello spettacolo dal palco e in platea ha voluto soffermarsi a parlare con il pubblico.

Presente allo spettacolo anche la regista Alessandra Pizzi. «Quando scrivo gli adattamenti per il teatro, vedo già lo spettacolo in scena. È stato così anche questa volta. Questo spettacolo è stato scritto oltre otto anni fa per Enrico Lo Verso e se lui, che io neppure sapevo che all’epoca non recitasse più in teatro, non avesse alla fine accettato di interpretarlo, sarebbe rimasto nel cassetto. La sicilianità è una peculiarità essenziale. Non si tratta solo di inflessione linguistica ma di approccio al pensiero di Pirandello che solo un altro siciliano avrebbe potuto praticare. Siamo davvero molto soddisfatti di questi otto anni di tournée nei teatri e sono particolarmente contenta di essere venuta qui a Palmi. Non mi è più possibile seguire lo spettacolo come all’inizio ma tenevo a essere qui dove, per il secondo anno consecutivo, è stato proposto un mio progetto. La scorsa stagione fu la volta dell’Omaggio a Enrico Caruso di Danilo Rea e Barbara Bovoli. Dunque tenevo a salutare e ringraziare il dottore Antonio Gargano e questo meraviglioso pubblico», ha concluso la regista Alessandra Pizzi. (rrc)

PALMI (RC) – Arriva Enrico Lo Verso al Teatro Manfroce con “Uno, nessuno e centomila”

Sabato 9 marzo, alle ore 21:15 al Teatro Manfroce di Palmi, Enrico Lo Verso sarà protagonista del classico pirandelliano “Uno, nessuno e centomila”.

Per la regia di Alessandra Pizzi, lo spettacolo rientra nell’ambito della rassegna Synergia 48 promossa dall’associazione Amici della musica.

Enrico Lo Verso torna cosi in teatro con una rappresentazione che coniuga classicità con attualità, leggerezza con sarcasmo. Insignito del premio Franco Enriquez (2017) e del Premio Delia Cajelli per il teatro (2018), lo spettacolo, da oltre 6 anni in tournèe, non smette di riscuotere successo, di inanellare sold out (e a Palmi non è da meno) e di entusiasmare il pubblico. La critica lo ha definito una seduta di psicanalisi, in cui un istrionico Enrico Lo Verso, uno e solo ma in realtà tutti, attraversa i meandri della conoscenza e mette in discussione tutta la propria vita.

«Il pretesto – si legge nella nota di regia – è un’osservazione banale che viene dall’esterno. I dubbi di un’esistenza si dipanano intorno a un particolare fisico. Le cento maschere della quotidianità lasciano il posto alla ricerca del sé autentico, vero, profondo. L’ironia della scrittura rende la situazione paradossale, grottesca, accentua gli equivoci. La vita si apre come in un gioco di scatole cinesi. Nel fondo è l’essenza: abbandonare i centomila per cercare l’uno, a volte, può significare fare i conti con il nessuno. Ma forse è un prezzo che conviene pagare, pur di assaporare la vita. Nell’atto unico, sale sul palco la forza dirompente dell’Io che cerca lo specchio, non per trovare sicurezze nella proiezione della propria immagine, ma per “romperlo” e dimostrare al mondo che non c’è forma oltre la verità».

«Il Vitangelo Moscarda di Lo Verso – conclude la nota di regia – è un eroe contemporaneo, l’uomo “senza tempo”. In lui si condensano la voglia di arrivare in fondo ed assaporare la vita, quella autentica, oltre le imposizioni sociali dei ruoli. La paura di essere soli, fuori dal grido sociale della massa. Ed infine, il piacere unico, impagabile della scoperta del proprio “uno”: autentico, vero, necessario». (rrc)

Grande successo a Palmi per la Vukotic
Nel cast l’attrice reggina Vicky Catalano

Grande successo, al Teatro Manfroce di Palmi, per Milena Vukotic con Così è (Se vi pare), la celebre opera pirandelliana tratta dalla novella La signora Frola e il signor Ponza, suo genero, diretta da Geppy Gleijeses che, dopo la tappa reggina, andrà in scena domenica 25 al Teatro Rendano di Cosenza.

Sul palco, assieme a Vukotic, Pino Micol, Gianluca Ferrato, la reggina Vicky Catalano, Luchino Giordana, Marco Prosperini, Maria Rosaria Carli, Giorgia Contedica, Antonio Sarasso, Dacia Dacunto, Walter Cerrotta, Giulia Paoletti.

Grande successo a Palmi per la Vukotic: Nel cast la reggina Vicky Catalano

Per la reggina Catalano, «è un onore per me far parte del cast di Così è (se vi pare) diretto da Geppi Gleijeses, uno dei massimi esperti nella direzione di teatro e attore di altissimo profilo riconosciuto da tutti in Italia e fuori».

«A parte la grandezza del testo, il più bello di Pirandello se vogliamo – ha aggiunto – lavorare insieme a grandi interpreti del panorama italiano come Milena Vukotic, Pino Micol e Gianluca Ferrato è un’esperienza che mi arricchisce non solo professionalmente ma anche umanamente. Recitando accanto a loro ci siamo regalati momenti indimenticabili che mi fanno giornalmente ricordare perché amo questo mestiere – ha sottolineato – e perché non smettere mai di sognare».

«Sono stati mesi di tournée molto impegnativi – ha spiegato – dove abbiamo registrato sold out in tutti i teatri, da Nord fino al Sud Italia, da Sanremo fino a Barletta passando per Torino, Verbania, Alessandria, Figline Valdarno e ancora Bagnacavallo, Bitonto, Sarno, Follonica, Roma, Firenze, Bologna e tanti altri, registrando un successo dietro l’altro».

«Il teatro rappresenta la continuità della storia e mette al centro la nostra cultura e il nostro stile italiano – ha concluso – vedere i teatri pieni dimostra come c’è ancora fame di bello e di cultura e questo per noi artisti rappresenta una luce nel buio».

La tappa palmese rientra nell’ambito della rassegna Synergia 48 organizzato dall’Associazione Culturale “Nicola Antonio Manfroce”, presieduta da Antonio Gargano.

Scritto nel 1917, si tratta, assieme a Sei personaggi, della più bella commedia di Pirandello, che presenta il vano tentativo di far luce, in una città di provincia, sull’identità della moglie del nuovo segretario di Prefettura: si tratta della figlia della Signora Frola, come questa sostiene con assoluta certezza? Oppure quella donna è morta tra le macerie di un terremoto e la moglie del segretario è tutt’altra persona (com’egli sostiene)? Così è, se vi pare… ognuno di noi ha la sua verità!

L’idea dell’allestimento nasce da una strepitosa intuizione di Giovanni Macchia, il più rilevante critico di Pirandello: il cannocchiale rovesciato.

«Le cose più vicine, vissute, torturanti, furono viste con il binocolo rovesciato: da quella distanza che ne permettesse la meditazione assorta o l’ironia o addirittura il grottesco».

Geppy Gleijeses ha chiesto, a uno dei più importanti video artist del mondo, di creare, in un contenitore vuoto, degli ologrammi assolutamente tridimensionali, donnine e piccoli uomini alti 50 centimetri, che altro non sono che i personaggi della commedia, i quali inutilmente si affannano per scoprire una verità che non esiste.

All’ingresso della Signora Frola, quegli esserini li rivedremo in dimensioni normali. Piccoli uomini che riprendono le loro reali fattezze di fronte alla grandezza del dolore e dell’amore di una madre.

«È lo straordinario Pirandello tra le mani del grande regista Geppy Gleijeses – ha detto Vukotic – a fare grande questo spettacolo che già nel titolo racchiude tutta la sua complessità. Questa, tra le opere pirandelliane, è forse la più intrigante e misteriosa».

«Il pubblico è stato davvero caloroso e accogliente come il popolo di questa terra bellissima. Avete un mare meraviglioso che oggi abbiamo visto oggi da Sant’Elia. La Calabria è terra di grande generosità dove spero di tornare ancora», ha commentato l’attrice Milena Vukotic, vincitrice di un Nastro d’argento e tre volte candidata al David di Donatello.  (rrc)

PALMI (RC) – Al Teatro Manfroce il “Così è se vi pare” di Geppy Gleijeses

Martedì 20 febbraio, alle ore 21:15, al Teatro Manfroce di Palmi andrà in scena il classico pirandelliamo “Così è se vi pare” diretto da Geppy Gleijeses. In scena Milena Vukotic, Pino Micol e Gianluca Ferrato daranno vita alla celebre opera pirandelliana, tra le più belle commedie del drammaturgo e scrittore siciliano, premio Nobel per la Letteratura nel 1934.

Un grande evento nell’ambito della rassegna Synergia 48, organizzata dell’associazione culturale Nicola Antonio Manfroce, presieduta da Antonio Gargano e finanziata con l’avviso pubblico Promozione eventi culturali 2022 della Regione Calabria.

Tutto ruota attorno al vano tentativo di fare luce, in una città di provincia, sull’identità della moglie del nuovo segretario della Prefettura. È la figlia della Signora Frola, come questa sostiene con assoluta certezza? Oppure quella donna è morta tra le macerie di un terremoto e la moglie del segretario è tutt’altra persona (com’egli sostiene)?

Ecco ognuno ha la sua verità. L’allestimento dello spettacolo è inedito e originale, nato dall’idea di Giovanni Macchia, il più autorevole critico di Pirandello. Esso consiste in un cannocchiale rovesciato attraverso il quale le cose più vicine si guardano come fossero lontane. In questa affannosa ricerca di una verità che non esiste sono impegnati i personaggi pirandelliani che in questo originale allestimento sono anche rappresentati da ologrammi tridimensionali, piccole donne e piccoli uomini, alti 50 centimetri che all’ingresso della signora Frola, interpretata dalla magistrale Milena Vukotic, riprendono le loro reali fattezze. Tutto si ridimensiona di fronte alla grandezza del dolore e dell’amore di una madre. (rrc)

PALMI (RC) – Domani in scena “Il Lago dei Cigni”

Domani sera, al Teatro Manfroce di Palmi, alle 21.15, in scena Il Lago dei Cigni del Russian Classical Ballet.

L’evento rientra nell’ambito della rassegna Synergia 48, organizzata dall’Associazione culturale Nicola Antonio Manfroce di Palmi, presieduta da Antonio Gargano, e finanziata con l’avviso pubblico Promozione Eventi Culturali 2022 della Regione Calabria.

Balletto in due atti, con le straordinarie musiche di Ciaikovskij, l’intramontabile coreografia di Marius Petipa e i costumi di Evgeniya Bespalova, il Lago dei Cigni è il classico ottocentesco per antonomasia che da oltre un secolo emoziona il pubblico di tutto il mondo.

Una storia d’amore, tradimento e trionfo del bene sul male incarnati dalla purezza del cigno bianco e dalla tenebrosità del cigno scuro. 

La straordinaria interpretazione del Russian Classical Ballet esalta la poesia romantica insita nella storia, offrendo al pubblico una produzione con sontuose scenografie, raffinati costumi e un cast guidato da stelle dello scenario internazionale del balletto. Lo spettacolo sarà scandito dalle letture di Marco Mittica, attore di teatro della Scuola di Recitazione della Calabria. 

«Purtroppo per gravi problemi familiari, Pamela Villoresi ha comunicato la sua impossibilità a presenziare. Siamo, pertanto, stati costretti ad annullare lo spettacolo previsto per domenica 21 gennaio “La Musica dell’anima. Ritratto di Eleonora Duse tra le note della sua epoca”. Ci dispiace molto per questo momento difficile e confidiamo di potere presto programmare nuovamente lo spettacolo», ha detto Antonio Gargano, presidente dell’associazione Amici della Musica, Nicola Antonio Manfroce aps di Palmi. (rrc)