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Palazzo San Giorgio

REGGIO – I Lions a confronto su “Sviluppo della leadership in primo piano”

I soci del 6 Lions Club della Zona 1 si sono riuniti nel Salone dei Lampadari del Comune di Reggio per discutere dell’importanza della Leadership nelle Associazioni.

L’argomento, oggi di vitale importanza e di grande attualità in tutte le organizzazioni, nelle professioni, nel sociale, considerate le innumerevoli possibilità di ricevere informazioni, soprattutto dal web, è stato discusso da oltre 50 soci alla presenza del responsabile Distrettuale della Global Leadership Team, Rodolfo Trotta.

Durante il contraddittorio sono intervenuti i Presidenti della Zona 1 del Distretto 108Ya. Roberto Romanzo, Presidente del Lions Club “Villa San Giovanni Fata Morgana”, ha messo in evidenza che si diventa leader quando si raggiungono i risultati, l’armonia,
un nutrito numero di Soci, si realizzano i “service” programmati, per i quali è importante la comunicazione, oggi singola, da affidare in un prossimo futuro ad una gestione esterna. Ketty Marino, Presidente del Club lions “Castello Aragonese” dichiara la necessità di migliorare i rapporti umani ed i legami tra Soci, il rispetto tra persone, prima di essere Soci Lions. Si può fare di più prendendo i pregi e non i difetti degli altri.

Enzo Insardà, Presidente incoming del L.C. Villa S. Giovanni Fata Morgana si è così espresso: «Leader si nasce, si può migliorare la leadership seguendo dei giusti maestri come punti di riferimento della propria vita, si deve avere la capacità dell’ascolto e si deve essere preparati in un ”campo minato” che è quello della “gestione dei conflitti”!».

Paola Lemma, Presidente incoming, del L.C. “Castello Aragonese, ha parlato di «umiltà, coerenza, sensibilità, capacità di ascoltare e sentirsi gratificati nel ‘dare senza aspettarsi di ricevere qualcosa in cambio e’ il vero significato di essere lions. Rivolgere un sorriso, una parola di conforto, un’attenzione a chi ha bisogno è espressione massima del “weserve”».

Il club è composto da tanti soci con esperienze di vita diverse, con caratteri diversi, che svolgono professioni diverse ma lo spirito che deve animare l ‘azione è la collaborazione, la condivisione dimenticare la parola io e pensare sempre come noi gruppo, noi con gli altri.

Sebino Bellini, nel complimentarsi con il presidente di zona per la grande presenza di soci, faceva notare che un vero leader deve essere rispettato nel ruolo non per lo stesso ma per il suo comportamento etico e la disponibilità all’ascolto. L’armonia e la gioia della condivisione non devono mai venir meno all’interno del club.

Il Presidente incoming del L.C.”Reghion” Daniele Politi, ha evidenziato come «il ruolo che mi accingo a ricoprire è carico di significato e cercherò di svolgerlo al meglio con il supporto degli amici che mi hanno preceduto e di tutti i soci del Club Rhegion. Il leader è il consegnatario della fiducia del proprio gruppo e non può esercitare la propria funzione se non ha con sé dei soci che lo sostengono e lo aiutano nel raggiungimento degli obiettivi».

«Non si tratta di un compito semplice – ha aggiunto – perché presuppone una conoscenza profonda delle persone che lo affiancano e delle loro singole peculiarità e motivazioni. Occorre sempre guardare avanti con il giusto ottimismo e nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi, in continuità con la storia di servizio del nostro Club».

«Ho sempre pensato che la funzione della leadership coincida perfettamente con quella del Presidente», ha detto Wanda Albanese De Leo, Presidente del L.C. Reggio Calabria Host, sottolineando come «è proprio questa carica che rende il club, compatto, coeso e operativamente attivo lionisticamente. Aggregare cercando di evitare conflitti di qualsiasi genere. E per aggregazione intendo anche il coinvolgimento di ogni singolo socio attraverso le sue peculiarità professionali. Faccio mio un pensiero di Indira Gandhi: Una volta la leadership significava sapersi imporre, oggi è possedere le qualità necessarie per meritare la stima degli altri.
Forse sarò un ‘ utopista, ma essere lions significa operare per gli altri mettendoci il cuore, anima e cervello».

Aldo De Caridi, Presidente Incoming L. C. Reggio Calabria Host ha ricordato che: «iI Lions è la più grande associazione del mondo che ha lo scopo di offrire collaborazione non ai propri soci, ma alla comunità. Servire è stato il suo motto e lo è tuttora. Non dobbiamo dimenticarlo».

«Il nostro club Reggio Calabria Host – ha proseguito – è nato nel 1957 e, oltre ad essere uno dei più antichi del meridione e d’Italia, è anche uno dei più prestigiosi sia per la sua storia, sia per il grande contributo che ha dato alla città di Reggio Calabria ed al Paese , sia per le persone che ne hanno fatto parte. Sono Stato eletto Presidente per l’anno 2024-2025 e quindi nei prossimi giorni assumerò questo compito che intendo onorare con impegno e umiltà. Perché è solo se ci approcciamo con questo spirito che possiamo servire.

«La leadership non è potere, è servizio – ha aggiunto –. È servizio alla comunità in cui viviamo, con un riguardo particolare ai più deboli e ai meno fortunati di noi. La nostra associazione, secondo me, deve diventare luogo e occasione di incontro, di dialogo, di elaborazione di progetti sociali, centro di interessi umani e di scelte comunitarie. Per fare questo dobbiamo bandire e liberarci dall’egoismo, dalla vanità, dall’agnosticismo e da tanto altro. Dobbiamo essere presenti in tutti i campi della vita sociale a cominciare dalla famiglia, dalla scuola, dal lavoro, dalla cultura, dall’economia, ecc. Dobbiamo, inoltre; essere promotori di valori umani e questo soprattutto con il nostro esempio e con la parola (il verbo). Dobbiamo servire. Grazie».

Il Presidente del LC RC Città del Mediterraneo, Corrado Savasta, nel tracciare una ricostruzione storica della nozione di leadership dall’antichità ad oggi, ha sottolineato le criticità che tale concetto incontra alle nostre latitudini a causa dell’influenza quasi bimillenaria del poter temporale della Chiesa in antitesi alla laicità del concetto. Lo stesso ha altresì affrontato i rapporti tra norma e potere, evidenziando la difficile relazione intercorrente tra soggezione alla norma, e potere esercitato di chi è chiamato ad imporne l’altrui rispetto. Infine, Savasta ha preconizzato un’organizzazione del mondo del service, nella quale la figura del club sarà sempre meno centrale, e la leadership assumerà una valenza sempre meno generalista e sempre più tecnica e specialistica.

Assente il 1° Vice Governatore del Distretto 108Ya, Pino Naim, per impegni istituzionali, precedentemente assunti è felice di esprimere la sua gioia per l’organizzazione di eventi sulla “Leadership” nel Distretto indispensabili per migliorare e rafforzare le conoscenze dei Soci e, soprattutto, per avvicinare i giovani alla nostra Associazione Lionistica, per conoscerne le motivazioni e gli obiettivi che si
prefigge che è quello di servire i bisognosi, di dare un forte contributo sociale di offrire alle Istituzioni quel servizio che spesso esse non riescono a fornire sul territorio.

Il Past Governatore, Franco Scarpino, sempre  attento ed accanto ai Soci, apprezzando l’enorme lavoro che svolgono nel Distretto porge il più affettuoso augurio e saluto di buon lavoro, rammaricato della sua forzata assenza dovuta alla partecipazione al Congresso Distrettuale Leo.

Anche Rita Franco, GMT, e Gianfranco Ucci, GST del Distretto 108Ya, hanno voluto porgere il loro saluto e rappresentare la loro vicinanza ai Soci presenti, ringraziando per l’impegno costante a favore della Famiglia Lionistica che nel mondo si avvia a raggiungere il numero di 1.500.000 persone al aervizio della gente.

«Leadership significa mobilitare l’impegno e le azioni degli altri a favore del conseguimento degli obiettivi comuni», ha detto Rodolfo Trotta, GLT del Distretto 108Ya.

«Quindi – ha aggiunto – il leader deve innanzi tutto essere capace di motivare gli altri per rendere massimo il loro impegno e le loro capacità di azione per creare le condizioni affinché gli obiettivi che ci si è prefissi potranno essere raggiunti per soddisfare i bisogni di quanti hanno bisogno di aiuto e di supporto. Tra le tante peculiarità che il Leader deve avere sicuramente ci deve essere la capacità di ascoltare e contemporaneamente di coinvolgere gli altri; deve avere equilibrio nel saper valutare l’impegno degli altri, pazienza e prudenza nello stesso tempo; essere sempre pronto a gratificare ciascuno per il suo personale impegno nel portare avanti con dedizione le azioni a lui affidate».

Alla fine della riunione chiude la seduta Mimmo Praticò, Presidente Zona 1 Distretto 108Ya, con un suo pensiero sull’argomento della giornata: «Lo sviluppo della Leadership nell’Associazione Lionistica, a mio avviso, significa avere “dentro” quello Spirito di servizio che porta ad accettare tutti i Soci di un Club con le loro “luci ed ombre».

«Le “luci” sono rappresentate dalle tante persone piacevoli – ha proseguito – persone perbene, donne e uomini uniti da “interessi e scopi” comuni che appartengono all’Associazione sposando il senso del “We Serve”, del “Noi Possiamo” ed incarnando in “toto” iPrincipi fondamentali del Lionismo ed il Codice dell’Etica Lionistica. È bello essere Lions quando “il gruppo” è pronto a rispondere ai bisogni umanitari finalizzati alle necessità sociali, quando si partecipa con la gioia e l’orgoglio di dare, quando si sta bene insieme e si lavora seguendo tutti lo stesso obiettivo».

«Si diventa Leader Lionistico non solo perché si può possedere una dote innata, ma – ha detto ancora – anche, quando c’è “Nobiltà d’Animo”, quando si è pronti ad aiutare l’altro, quando si comprende il pensiero, le opinioni, le sensazioni, le emozioni, le speranze degli altri,  quando riesci ad accettare il tuo Prossimo con un sorriso. Per essere un Leader si deve essere pronti a mettere per primo le mani “nel fango sociale”, avere dentro “il sacro fuoco” del donare senza chiedere nulla in cambio. Insomma dobbiamo presentarci al Mondo con il biglietto da visita che indica che “dove c’è bisogno c’è sempre un Lions”».

«Solo se si “nasce Lions” si può diventare un Leader Lionisticon – ha concluso –. Se non ci sono questi “requisiti” vuol significare che fai parte di un “altro Lions”, che mira a ricevere, a portare avanti l’arroganza, la supponenza, la pretesa di comandare per fini propri. Concludo sostenendo che si diventa Leader se si ha già una alta base del rispetto dei Valori umani e con i comportamenti, le azioni, con gli atteggiamenti di chi è pronto ad “aprire le braccia” per accogliere il Prossimo. Madre Teresa di Calcutta sosteneva che “non tutti possono fare grandi cose, ma tutti possiamo fare piccole cose con grande Amore». (rrc)