AEROPORTO REGGIO-MESSINA: NON CI SONO
ALTRE VIE PER LO SCALO DELLO STRETTO

di SANTO STRATI – Basterebbero soltanto i numeri di questi ultimi dieci anni a decretare l’agonia irreversibile dell’Aeroporto dello Stretto, il sogno mancato di un’Area strategica che nella ideale conurbazione con Messina poteva esprimere un grande progetto di sviluppo e rilancio del territorio. Da 600mila passeggeri a 200mila (arrotondando) in dieci anni significa non solo il fallimento di un’intrapresa commerciale, ma soprattutto l’incapacità di visione e di pianificazione di una classe politica distratta e assente.

Adesso, come già capitato altre tante volte negli ultimi anni, si svegliano tutti, nuove Cassandre che prefigurano la sciagura di una chiusura (a questo punto davvero inevitabile) e gridano all’abbandono, alle strategie inesistenti, all’indifferenza e s’impegnano, con lodevole – ridicolo – accanimento a indicare responsbailità dall’una e dall’altra parte politica.

La verità, ahimè, è che, in rtealtà, questo dell’Aeroporto di Reggio è semplicemnte un nuovo pretesto politico per accertuare, in maniera aspra, forse cruenta, la lotta politica tra una sinistra al comando (pur con troppi interrogativi) e una destra incapace di esprimere risorse umane e progetti in grado di convincere gli elettori.

È la scusa per attaccare a testa bassa il “nemico” (il fair play inesistente ci impedisce di parlare di “avversario”) caricandolo di responsabilità, che, a nostro modesto avviso, andrebbero equamente divise tra due entità politiche che, al giorno d’oggi, risultano davvero antistoriche: destra e sinistra. C’è ancora chi è convinto di poter muovere i pezzi sulla scacchiera politica solamente sventolando ideali (superati) di presunto riformismo e concrete dimostrazioni di ottuso conservatorismo. La lotta politica, in tal modo, diventa battibecco di vago sapore provinciale, con ritorni campanilistici che, decisamente, appaiono stupidamente datati.

Il problema quindi, è aggirare le chiacchiere e le accuse che in questo momento crescono in quantità industriale, e individuare possibili soluzioni alla crisi dello scalo.

Partiamo da un errore di fondo: è vero che la “vivacità” di un aeroporto si misura anche dalla quantità di rotte gestite, ma non occorre strapparsi le vesti perché le gare indette da Sacal (con il contributo di 13 milioni della Regione per contribuire e compensare la continuità territoriale) per collegare Torino, Venezia e Bologna. A Reggio non serve, adesso, raggiungere (non sappiamo con quale quantità di traffico) le tre città del Nord che pur sono affollate di calabresi e reggini, ma avrebbe molto più senso ampliare l’offerta dei voli da e per Roma e Milano. Già questo rimetterebbe in moto lo scalo se venisse coinvolta l’Area dello Stretto, ovvero se l’Aeroporto diventasse finalmente di Reggio e Messina. La città dirimpettaia ha sì l’Aeroporto di Catania a un’ora di macchina, ma con un collegamento diretto via aliscafo dimezzerebbe i tempi volando da Reggio.

Sappiamo già che in molti grideranno al sacrilegio: ci hanno provato e l’esperimento è naufragato. Forse sarebbe opportuno chiedersi il perché del fallimento di un progetto che trova sicuramente ampia disponibilità dei siciliani a scegliere lo scalo reggino per la propria mobilità aerea. Sempre che vi fossero le condizioni ideali per l’utilizzo. In altri termini, se, per ipotesi, i voli per Roma e Milano diventassero tre o quattro per ciascuna destinazione non ci sarebbero scuse per non viaggiare da Reggio. Roma e Milano sono due hub internazionali e con un’intelligente griglia di orari di volo diventerebbero per i reggini e per i messinesi una soluzione ideale per qualunque destinazione. Invece, continuiamo ad avere orari poco attrattivi e di scarsa funzionalità per i passeggeri dello Stretto.

Quando subentrò la Sacal, nel 2017, dopo il fallimento della precedente società di gestione aeroportuale (Sogas), lo scalo reggino contava su poco più di 380 mila passeggeri, divenuti – dopo la forzata inoperatività per pandemia – appena 159mila. Spiegazione facile della débacle: se non ci sono orari utili e i prezzi continuano a restare alle stelle (600 euro solo andata un Milano-Reggio non si può accettare!) come fa a crescere o a mantenersi un qualsiasi livello di traffico?

Appare evidente che, nonostante le promesse e le premesse del presidente reggino Arturo De Felice, prima, di De Metrio poi, e di Franchini di qualche mese fa, la Sacal non mostra di avere alcun interesse a mantenere in vita gli scali di Crotone e di Reggio. Sono una zavorra fastidiosa per i piani di sviluppo che riguardano Lamezia ed è difficile non pensare che, evidentemente, per la Sacal ogni passeggero in più negli altri due scali probabilmente è un passeggero sottratto a Lamezia. Solo una totale mancanza di visione potrebbe giustificare un ragionamento del genere, perché – a nostro avviso – l’errore che Sacal (e la Regione Calabria) continuano a fare è non guardare alla necessità di fare rete. Facile affermare che per un territorio di un milione e 800mila abitanti tre aeroporti sono troppi, ma significa non ammettere e rifiutarsi di capire lo sviluppo possibile dei voli dell’area dell’alto Jonio né tanto meno il potenziale di traffico dell’area dello Stretto, ove ci fossero soddisfacenti condizioni di mobilità aerea.

Ad agosto del 2019 il Presidente Sacal De Felice fu a Reggio con il deputato Francesco Cannizzaro per annunciare l’utilizzo dei 25 milioni che lo stesso Cannizzaro abilmente aveva fatto mettere a favore dello scalo reggino nella finanziaria. Annunci in pompa magna, slides, orgoglio e niente pregiudizi: sono passati cinque anni e di quei 25 milioni (ai quali se ne sono aggiunti altri tre dai fondi di coesione) non è stato speso un centesimo. E sulle discutibili destinazioni di spesa (quattro milioni solo per rifare il pavimento, probabilmente col linoleum oro 750k) non c’è stata alcuna disputa, visto che i bandi in parte devono ancora partire e gli appalti non sono stati assegnati.

Un imprenditore reggino, già assessore della Giunta Falcomatà (padre), Pino Falduto, un inguaribile innamorato della sua Reggio, ha proposto con un modesto incremento di spesa di evitare gli adeguamenti e fare una nuova aerostazione, mettendo a profitto la rete ferroviaria (c’è una stazione lato mare mai entrata in funzione e potrebbe essere una metropolitana di superficie stazione-aeroporto) e i pontili utilizzati poco e male per il collegamento con Messina.

Al “povero” Falduto mal gliene colse: lo hanno deriso, insultato e sbeffeggiato: ma qualcuno di quelli che ora si strappa le vetsi per lo scalo morente ha mai dato un’occhiata al progetto gratuito messo a disposizione della collettività per rifare completamente l’aeroporto? Vi rispondiamo con certezza: escludendo qualche animoso sostenitore delle ragioni di Reggio (come Massimo Ripepi, di Fratelli d’Italia) non ci risulta che sia stata affrontata la questione in termini tecnici.

Ora è il momento di mostrare i muscoli, senza mettere la polvere sotto il tappeto: ci sono le condizioni del rilancio dello scalo? Si può fare a meno della Sacal? Reggio e Messina possono costituire col placet dell’Enav una società di gestione autonoma per l’Aeroporto dello Stretto? Sono queste le domande alle quali i reggini (e i messinesi) esigono risposte precise e puntuali, con un piano strategico serio e con una visione di futuro finalmente realizzabile. (s)

Sacal annuncia nuove tratte per Lamezia e Crotone. E Reggio?

La Sacal annuncia nuove tratte per gli aeroporti di Lamezia Terme e Crotone, ma non dà notizie dello scalo di Reggio che rischia sempre più l’isolamento e un immeritato declassamento. Nonostante gli annunci e il dichiarato impegno del Presidente Roberto Occhiuto, la Sacal continua a ignorare le potenzialità dello scalo dello Stretto.

Si attendono entro il 24 aprile le conferme dei voli per Bologna, Torino e Venezia previa l’incentivazione di 13 milioni a favore delle compagnie aeree che accetteranno di volare a Reggio, ma sarà difficile tornare ai numeri di passeggeri di una decina di anni fa.

È un cane che si morde la coda: mancano i passeggeri ma perché c’è una scarsa offerta volativa che è modesta perché mancano i passeggeri. Si continua a trascurare il potenziale costituito dalla vicina Messina e del suo circondario che avrebbe grossi vantaggi a scegliere Reggio al posto di Catania (super affollato) e non si fa crescere l’offerta di voli da Reggio, a esclusivo vantaggio dello scalo lametino. L’esigenza di fare rete tra i tre aeroporti calabresi rimane solo un annuncio senza seguito e la Città Metropolitana patisce la quasi assenza di uno scalo che, negli anni passati, macinava passeggeri e utili significativi.

Peraltro l’Enac dovrebbe a breve eliminare gran parte degli ostacoli all’operatività del volo e l’aeroporto reggino potrebbe così uscire dalla categoria C che richiede una specifica preparazione dei piloti per l’atterraggio. In buona sostanza, per non investire quattrini (pochi, per la verità) per incentivare a proprie spese l’aggiornamento dei piloti di RyanAir (per esempio), la Regione penalizza sempre di più lo scalo dello Stretto. Si tratta di spendere in formazione sui piloti destinati a Reggio e RyanAir non ci pensa proprio: perché non provvedere la Regione incentivando finanziariamento la necessaria preparazione all’atterraggio per scali “difficili” come quello reggino?

Intanto, una nota della Sacal annuncia con soddisfazione l’aumento delle frequenze e le nuove tratte della compagnia Ryanair sugli aeroporti calabresi di Crotone e Lamezia Terme per la stagione estiva 2023.

L’incremento delle frequenze riguarda le rotte da Lamezia per Bergamo, Bologna, Malta, Torino, Verona e Vienna; dall’aeroporto Sant’Anna di Crotone aumentano le frequenze per Bologna e Bergamo e viene inserita la nuova tratta per Treviso. In totale saranno 220 i voli settimanali e 19 le rotte servite con un importante investimento economico della compagnia irlandese.

Si prospetta, dunque, una promettente stagione estiva per gli aeroporti calabresi di Crotone e Lamezia Terme grazie alle nuove rotte e frequenze operate da Ryanair che si vanno ad aggiungere ai collegamenti già esistenti sui due scali, con una crescita pari al 21%, rispetto allo stesso periodo del 2019, e un investimento economico di 100milioni di dollari (1 aeromobile basato).

Nel dettaglio, l’aeroporto Sant’Anna vedrà i collegamenti per Bologna da 3 a 5 frequenze, Bergamo passerà a 7 frequenze con un ulteriore incremento nel mese di agosto e il nuovo volo per Treviso servito con 5 frequenze, tutte su base settimanale.

A Lamezia, invece, i collegamenti che saranno incrementati dalla compagnia irlandese includono Bergamo che passerà a 19 frequenze settimanali, Bologna 13, Malta da 2 a 5 frequenze, Vienna e Karlsruhe con tre collegamenti settimanali in luogo dei due operati nella summer 2022. A tali incrementi si aggiungerà anche il nuovo volo per Venezia Marco Polo che sarà operato su base giornaliera.

«L’impegno costante di SACAL – ha commentato l’Amministratore Unico della Società Aeroportuale Calabrese, Marco Franchini – rappresenterà un sicuro incremento dei dati di traffico con conseguente impatto economico e occupazionale che sarà generato dall’incremento di operatività del sistema aeroportuale, basato su principi di specializzazione e caratterizzazione. Il potenziamento dell’offerta di trasporto aereo è il risultato di una specifica attività dell’assessorato al Turismo della Regione – conclude Franchini – tesa a cambiare radicalmente la percezione dell’offerta di un territorio che si candida come la nuova destinazione esperenziale del mercato europeo e intercontinentale». (rrc)

Lo Papa (Fisascat Cisl): Dopo protesta il sì della Sacal a nuovo bando

La Sacal ha detto sì a un nuovo bando per i lavoratori dell’area duty free dell’aeroporto. Lo ha reso noto Fortunato Lo Papa, segretario generale della Fisascat Cisl Calabria, a seguito dell’incontro avvenuto negli uffici direzionali della Sacal con l’Amministratore Unico Marco Franchini.

Il sindacalista, infatti, aveva annunciato una protesta con i lavoratori dell’attuale area duty free dell’aeroporto in merito all’avviso per l’assegnazione delle nuove concessioni commerciali. Il bando, scaduto oggi, prevede che le attività debbano avere un fatturato annuo di almeno un milione e mezzo di euro e la presenza in un altro scalo internazionale, non vi sono inoltre clausole di salvaguardia sociale. Termini che in soldoni decretano la chiusura delle attività attualmente nell’area e il possibile licenziamento dei lavoratori.

«Abbiamo raggiunto un primo obiettivo ma rimaniamo attenti a quanto accadrà per tutelare i lavoratori e ad assicurarci che non venga calpestata la loro dignità e professionalità», ha detto Lo Papa, aggiungendo che «dalla Sacal abbiamo avuto rassicurazioni in merito alla presentazione entro la prossima settimana di un bando per ampliare il numero di attività commerciali dell’area esterna».

«Un avviso che, a differenza dell’altro, si presterà anche alla partecipazione delle aziende calabresi e locali attualmente inserite nello spazio duty free. Inoltre, verranno inserite clausole di salvaguardia sociale. Non ci fermeremo qui – ha avvertito il segretario – parteciperemo ad altri incontri con Sacal e Confindustria al fine di monitorare quanto verrà fatto e allo stesso tempo intessere relazioni sindacali a tutela dei lavoratori dello scalo». (rcz)

Bando Sacal, Lo Papa (Fisascat Cisl): Mancano clausole di salvaguardia del personale

Fortunato Lo Papa, segretario generale della Fisascat Cisl Calabria, ha denunciato come il bando della Sacal per l’affidamento di spazi per la vendita di prodotti duty free all’Aeroporto di Lamezia, sia privo di clausole di salvaguardia del personale.

«Ancora una volta la Sacal affida un servizio in gestione senza prevedere le clausole sociali. Un modo di procedere inqualificabile, specie per una società a partecipazione pubblica», ha detto il cislino, annunciando per giovedì 2 marzo un’autoconvocazione, con una delegazione di lavoratori.

All’appello, poi, mancano «altre misure che possano tutelare i livelli occupazionali – ha spiegato il segretario Generale – e questo comporta il concreto rischio di perdita del posto di lavoro per il personale che attualmente è impiegato nello scalo con la conseguente dispersione delle professionalità acquisite in un momento storico così delicato».

«Parliamo di famiglie monoreddito, di lavoratori impiegati nello scalo anche da venti anni – ha proseguito – e che ora rischiano di dovere andare a casa con scarse probabilità di trovare un nuovo spazio nell’attuale scenario occupazionale. Quella che si sta portando avanti insomma rischia di essere una vera e propria macelleria sociale».

Ma non solo. Nel bando viene richiesto come prerequisito per i partecipanti un «fatturato annuo medio riferito agli ultimi tre esercizi finanziari 2020-2021-2022 pari ad almeno € 1.500.000,00».

Una cifra importante che difficilmente le aziende calabresi riescono a coprire e che le vedrà quindi escluse.

«Vogliamo sapere – ha concluso – perché siano stati posti dei requisiti che si sa essere difficili da possedere per le nostre imprese e perché nel bando manchino le clausole  di salvaguardia per gli attuali lavoratori. Fino ad ora il confronto è stato evitato e giunta l’ora che la Sacal capisca che le organizzazioni sindacali non possono essere ignorate e la dignità dei lavoratori calpestata!». (rcz) 

Aeroporti, Franchini: Nuovo collegamento Crotone-Roma potrebbe essere realtà da maggio

«Il collegamento aereo Crotone-Roma Fiumicino potrebbe essere realtà a partire da maggio». È quanto ha annunciato Marco Franchini, amministratore unico Sacal, a seguito dell’incontro avuto con i vertici di Enac, per chiedere una procedura accelerata per un nuovo bando per Crotone, che interessi la tratta di collegamento con Roma Fiumicino.

Un incontro avvenuto in quanto il bando internazionale degli oneri di servizio pubblico sull’aeroporto “Pitagora” di Crotone, che prevedeva un collegamento giornaliero con Roma, è «andato deserto».

«Con nostro grande stupore, le tre compagnie aeree – Ita, Volotea e Dat – che nelle scorse settimane avevano manifestato interesse per la procedura – chiedendo informazioni approfondite e sostanziose documentazioni -, hanno infine deciso di non partecipare al bando», ha spiegato Franchini.

«Ero stato io stesso, la scorsa settimana – ha informato – ad informare il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, della probabilissima conclusione positiva del bando, avendo avuto in tal senso anche rassicurazioni dai vertici delle compagnie interessate. Purtroppo, invece, all’interesse pressante non è conseguita un’azione concreta da parte di questi vettori».

Il nuovo bando per Crotone «questa volta – ha spiegato Franchini – per renderlo più appetibile, inseriremo nuovi incentivi per convincere le compagnie a partecipare e ad investire, dunque, nello scalo ‘Pitagora’. La nuova procedura partirà nelle prossime settimane».

L’amministratore unico, infine, ha ribadito l’impegno della Sala nel rilancio dei tre aeroporti calabresi.

«In pochi mesi abbiamo condotto in porto importanti operazioni – ha ricordato – attivando nuove tratte, e portando in Regione cospicue risorse – anche grazie al Cis ‘Volare’, sottoscritto con il Ministero per il Sud – che ci permetteranno nei prossimi anni di ammodernare in modo decisivo i nostri scali. Ma il lavoro che stiamo facendo, in costante dialogo con i vertici di Enac, è davvero complesso, e sconta le scorie negative di decenni di immobilismo». (rcz)

 

Unindustria Calabria incontra Franchini (Sacal): Al via il tavolo di confronto per rilancio degli aeroporti

Al via il tavolo di confronto, tra Unindustria CalabriaSacal, per il piano di rilancio degli aeroporti calabresi. Il Piano, che com’è noto prevede investimenti per 215 milioni di euro, promette di cambiare in maniera sostanziale il volto e quindi la funzionalità e l’appeal degli aeroporti calabresi. Una circostanza, questa, che si concretizza in una serie di opportunità da cogliere e valorizzare per l’intero sistema produttivo locale.

All’incontro, oltre ad Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, e a Marco Franchini, amministratore unico Sacal, hanno preso parte e sono intervenuti Natale Mazzuca, past president Unndustria Calabria e componente del Consiglio Generale di Confindustria; Giovan Battista Perciaccante, presidente Ance Calabria; Fortunato Amarelli, presidente Confindustria Cosenza; Domenico Vecchio, presidente Confindustria Reggio Calabria; Daniele Diano, presidente Comitato Piccola Industria Unindustria Calabria; Umberto Barreca, presidente Gruppo Giovani Imprenditori Unindustria Calabria;  i direttori Dario Lamanna, Unindustria Calabria e Confindustria Catanzaro;  Luigi Leone, Ance Calabria; Rosario Branda, Confindustria Cosenza; Anselmo Pungitore, Confindustria Vibo Valentia; e Daniela Ruperti, Confindustria Crotone. 

«L’approccio allo sviluppo del Piano che Marco Franchini dimostra di avere, è assolutamente da sostenere – ha detto Ferrara –. Abbiamo apprezzato il forte senso di responsabilità con cui sta gestendo l’importante compito a cui è chiamato e il suo modo schietto di affrontare con pragmatismo le questioni. Non possiamo perdere tempo su temi che attengono allo sviluppo dell’intera regione e su questi Unindustria Calabria è pronta a fare la sua parte».

«Siamo lieti che con Franchini  – ha proseguito – ci siamo trovati allineati sull’esigenza di condividere scelte e decisioni strategiche affinché le ingenti risorse da destinare alla riqualificazione degli aeroporti calabresi e alla loro capacità di connettere la nostra regione con il resto del Paese e del Mondo, assieme al coinvolgimento diretto del sistema produttivo locale nella realizzazione del Piano riescano a produrre molteplici effetti positivi sull’intero tessuto sociale calabresi. Siamo quindi felici di essere parte di integrante di un progetto di sviluppo strategico di tale portata: Sacal può contare su Unindustria Calabria». (rcz)

 

OCCHIUTO FIRMA UN CIS DA 215,5 MILIONI
VUOL RIFARE L’INTERA RETE AEROPORTI

di SANTO STRATI – Cosa si può fare per gli aeroporti calabresi con la vagonata di milioni (215,5) ottenuti dal Presidente Roberto Occhiuto dall’uscente ministra per il Sud e la Coesione Teritoriale Mara Carfagna? Tanto, tantissimo, a cominciare col mettere a rete (nel senso pieno dell’operatività, non solo a parole) i tre scali calabresi che viaggiano ognuno per conto suo. Anzi mentre Lamezia gongola e vede crescere ogni giorno di più il traffico aereo, gli altri due, Crotone e Reggio languono e soffrono, quasi certi della fine prossima. Tanto pessimismo non è adeguato, vista la cifra messa a disposizione dal Contratto interistituzionale di Sviluppo (“un colpaccio di Occhiuto” secondo qualcuno) che non poche opportunità per rivoluzionare il trasporto aereo in Calabria.

Il problema, bisogna dire, è soprattutto politico e di manca di visione strategica: fino ad oggi lo scalo lametino (nonostante l’inadeguatezza dell’aerostazione e la scarsità dei servizi ai passeggeri) è stato al centor di qualsiasi piano di sviluppo dei voli da e per la Calabria. Crotone declassato ad aeroporto “estivo” quando serve per soddisfare la richiesta di charter che servono i villaggi turistici dell’Alto Jonio e Reggio, una “cenerentola” del trasporto aereodi tutto il Mezzogiorno. Nonostante le grandi opportunità di traffico che potrebbero arrivare dalla dirimpettaia Messina e malgrado i felici trascorsi di tanti anni fa, quando c’era soddisfazione piena per i viaggiatori (con orari comodi da e per Roma e Milano), occupazione garantita per il personale di terra, ormai di alta specializzazione per la competenza acquisita negli anni e un futuro nell’aviazione civile prevedibilmente roseo. Poi venne l’aeroporto “internazionale” di Lamezia terme, uno scalo strategico vista la sua centralità nella regione, ma la miopia di diversi governanti che si sono succeduti al governo regionale ha indirizzato ogni sforzo, ogni iniziativa, ogni invetsimento per Lamezia, destinando a fine certa soprattutto Reggio. L’Aeroporto dello Stretto è diventato una sorta di gallinaio, deserto per mancanza di traffico e di voli. E, per fortuna, sono stati corretti gli orari impossibili che rendevano inutile l’utilizzo dell’aereo per spostarsi da Reggio.

E dire che nell’agosto 2019 l’allora presidente Sacal Arturo De Felice e il deputato reggino Francesco Cannizzaro  (formidabile di un emendamento in Finanziaria da 25 milioni per l’aeroporto) avevano presentato un piano “strategico” che avrebbe rilanciato lo scalo e reso più moderno e funzionale. A parte i discutibili nove progetti presentati su cui ci sono autorevolissimi pareri in forte dissenso, qualcuno sa che fine ha fatto quel finanziamento? Tranquilli, è ancora in piedi, non è stato revocato, anzi ha trovato qualche altro milione aggiuntivo, peccato che dopo tre anni – sottolineiamo tre anni – ancora non sono nemmeno stati fatti i bandi di gara.

E questo lascia giustamente perplessi chi immagina che per utilizzare i fondi messi a disposizione dalla Carfagna ( ma secondo il PD reggino si tratta di stanziamenti vecchi solamente accantonati e rimessi a nuovo) ci si troverà di nuovo impelagati in pastoie burocratiche e lungaggini che avranno solo il risultato di vedere chiudere per sempre lo scalo di Reggio.

Il Presidente Occhiuto, affiancato dall’amministratore della Sacal Mario Franchini, ha mostrato soddisfazione un grande ottimismo: «Abbiamo sempre detto che gli aeroporti sono un asset strategico per lo sviluppo della Calabria e oggi dimostriamo il nostro impegno con la firma del Cis che investe 215 milioni per rifare l’intera rete aeroportuale, in una regione che si candida di essere meta del turismo del Mezzogiorno. A queste risorse vanno aggiunti altri 40 milioni che utilizzeremo per rendere più attrattivo venire in Calabria, attraverso incentivi alle compagnie aeree. Sono poi in atto le gare per gli oneri di servizio di Reggio e Crotone, per altri 28 milioni già stanziati. Un grande investimento, dunque, per gli scali aeroportuali e per la Calabria». Benissimo, purché si faccia in fretta. Chi vuole può scaricarsi e leggere l’intero piano. 

CIS Aeroporti Calabria: il PD reggino non crede al progetto di Occhiuto-Franchini

L’ambizioso progetto per il rilancio degli scali calabresi, nell’ottica di dare vigore e slancio all’asset cultura e turismo, non trova tutti convinti, soprattutto sul futuro dell’Aeroporto dello Stretto che sembrava destinato all’abbandono ma che dovrebbe trovare nuove risorse per la ripresa dei voli.

Il Partito Democratico di Reggio Calabria, in una nota, stigmatizza l’operazione CIS: «Non bastassero  – si legge – le ingiurie nei confronti dei reggini, adesso il presidente  Occhiuto e il deputato Cannizzaro, passano direttamente alle prese in giro, annunciando corposi finanziamenti per gli aeroporti calabresi, incluso il “Tito Minniti” di Reggio Calabria. Tutto falso. I Cis “Volare”, appena firmati dalla Ministra per il Sud, Mara Carfagna, peraltro esponente di spicco del Terzo polo, che nei mesi scorsi ha lasciato Forza Italia proprio in polemica per la scelta di quel partito di far cadere il suo governo, non sono altro che una riprogrammazione delle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020, già comprese nei Piani Sviluppo e Coesione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e della Regione Calabria».

«Insomma – prosegue la nota – soldi semplicemente riciclati, che in realtà già c’erano, finanziamenti già destinati che hanno soltanto cambiato nome e origine per non essere, probabilmente, definitivamente persi, in mancanza di un serio e preciso programma di investimento visto l’assoluto immobilismo di questi anni. In particolare, gli interventi per l’aeroporto di Reggio – ristrutturazione e messa in sicurezza – ben 27, 5 milioni, non sono altro che quanto già previsto e finanziato dal Psc Mims. Praticamente, i famosi 25 milioni e poco più per anni sbandierati ai quattro venti, nel 2018, dal deputato Francesco Cannizzaro per lavori che sarebbero dovuti partire tra il 2019 ed il 2020. Quattro anni dopo siamo ancora qui a riproporre la stessa minestra riscaldata, specchietto per le allodole per i calabresi, con buona pace dei precedenti amministratori di Sacal, dei quali si ricorderà solo qualche vuota conferenza stampa più somigliante ad un incontro di partito che ad una reale attività di comunicazione istituzionale. L’altra fetta rientra infine negli investimenti, si badi bene per ora soltanto annunciati, da parte di Sacal».

«Occhiuto e Cannizzaro, dunque, si improvvisano nel ruolo del Gatto e della Volpe, tentando di ammaliare i reggini, ma si confermano esclusivamente giocatori di flipper, abili a maneggiare palle da far rimbalzare su e giù per la Calabria intera. La verità assoluta, stando ai dati, è che ancora una volta la Regione e Sacal hanno deciso di investire pesantemente sull’aeroporto di Lamezia, relegando lo scalo reggino, definitivamente, in un pietoso stato di subalternità. Quella odierna, nei fatti, è un’ennesima occasione persa per il territorio di Reggio Calabria che deve purtroppo assistere ad una sperequazione inaudita fra i contributi concessi a Lamezia, a Crotone ed al “Tito Minniti”. Si sarebbe potuto riequilibrare il rapporto fra i tre scali, ma si è volutamente confermata la strada di ampliare distanze ormai incolmabili».

«Di fronte a tanta desolazione, invece, Occhiuto e Cannizzaro si guardano bene dal commentare la sospensione dei voli sancita dalla compagnia aerea Blu Air che, di fatto, spezza la possibilità di raggiungere agevolmente Milano e Torino dall’aeroporto dello Stretto, relegato ad un’insopportabile condizione di isolamento. Mentre la Regione afferma di investire sull’aeroporto, agitando un pallottoliere con cifre a sei zeri, l’aeroporto dello Stretto langue con sempre meno voli e meno compagnie aeree. Gli esponenti di Forza Italia, dunque, hanno davvero poco da festeggiare di fronte ad un provvedimento che può essere ascritto ad altri e che, irrimediabilmente, modifica il tanto decantato “Emendamento Cannizzaro” in “Emendamento Carfagna”». (rrc)

Aeroporto di Reggio: 31 mln per infrastrutture e collegamenti

Importanti novità sono emerse per l’Aeroporto di Reggio Calabria: 13 mln saranno stanziati subito, mentre poi altri 31 saranno destinati a infrastrutture e collegamenti. È quanto è emerso dal tavolo di lavoro convocato dalla Regione Calabria relativo agli oneri di servizio finalizzati a sostenere nuovi collegamenti verso destinazioni non servite. 

Il tavolo, convocato dalla Regione Calabria, si inquadra nell’ambito dell’Accordo per l’Istituzione dell’Area Integrata dello Stretto stipulato fra le Regioni Calabria e Sicilia e le Città Metropolitane.

Il tavolo ha visto la partecipazione dell’Amministratore Unico della Sacal, Marco Franchini, che ha ospitato la riunione e del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, Mario Mega. 

La Regione Calabria e le Città Metropolitane erano rappresentate, oltre che dai propri delegati tecnici, anche dai vertici delle Amministrazioni: il vicepresidente della Giunta regionale Giusi Princi, i sindaci metropolitani di Reggio Calabria e Messina, Carmelo Versace e Federico Basile, il sindaco e l’assessore comunale ai trasporti di Reggio Calabria, Paolo Brunetti e Domenico Battaglia.

Ha salutato i partecipanti la Vicepresidente della Regione Calabria, Giusi Princi, che preliminarmente ha sottolineato l’importanza della condivisione delle scelte con tutti gli enti coinvolti, motivo per il quale la Regione ha anticipato in questo tavolo tutte le valutazioni che poi saranno oggetto delle determinazioni della conferenza dei servizi che a breve sarà convocata dal Presidente Occhiuto, su delega già ricevuta dal Ministro Giovannini. 

La vicepresidente ha confermato l’impegno della Regione a stanziare 13 milioni di euro per finanziare gli oneri di servizio dall’aeroporto di Reggio Calabria, che si aggiungono ai 3 milioni di fondi statali; la Giunta regionale ha infatti deliberato il 7 settembre lo stanziamento.

Il sindaco metropolitano di Messina, Basile, ha assicurato il sostegno concreto del proprio Ente a tutte le politiche destinate a potenziare le sinergie fra le due sponde dello Stretto, intendendo con la propria presenza dare diretta testimonianza di tale forte volontà.

Il dott. Franchini ha illustrato gli importanti interventi che grazie ai finanziamenti statali e regionali si stanno attuando citando, oltre alle risorse messe a disposizione per gli oneri di servizio e ai 25 milioni euro dell’emendamento a firma dell’on.le Cannizzaro, fondamentali per uno strategico sviluppo infrastrutturale, i 6 milioni di Euro, sempre da parte della Regione, destinati a rendere stabili i collegamenti mattino/sera con Roma e Milano.

I rappresentanti tecnici e politici degli Enti, alla luce delle assicurazioni del dott. Franchini e della relazione tecnica della Regione, che ha evidenziato i dati sulle esigenze di mobilità con particolare riferimento agli spostamenti per motivi sanitari e di studio, hanno convenuto sull’opportunità di assicurare i collegamenti verso Torino, Venezia e Bologna, approfondendo ulteriori aspetti di dettaglio.

I sindaci Versace e Brunetti hanno chiesto un potenziamento dell’intermodalità presso l’aeroporto e si avviata una discussione tecnica in merito, con l’impegno ad ospitare gli stalli del car sharing nell’area aeroportuale. 

Il delegato tecnico ha illustrato lo stato di avanzamento del progetto di integrazione tariffaria in corso di condivisione fra Ministero delle Infrastrutture, Regione Calabria e aziende di trasporto delle due città metropolitane.

Il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, Mario Mega, ha prospettato le criticità e le soluzioni per assicurare il trasporto collettivo integrato, analizzando i collegamenti ferroviari e su gomma.

Inoltre, ha fortemente ribadito la necessità di estendere l’orario dei collegamenti marittimi.

La Vicepresidente ha, inoltre confermato la volontà di portare a termine l’istituzione dell’ente di governo dell’Area Integrata dello Stretto per una governance unitaria del trasporto nello Stretto, impegnandosi ad avviare le interlocuzioni col nuovo governo regionale siciliano. 

Fin da subito, la Regione Calabria farà la sua parte per assicurare una integrazione tariffaria dei servizi di trasporto pubblico locale, oltre a convocare apposita riunione incentrata sui collegamenti ferroviari e con autobus di competenza regionale. (rrc)

Per l’8 settembre Regione convoca tavolo per l’Aeroporto di Reggio Calabria

È per l’8 settembre che la Regione Calabria ha convocato la conferenza dei servizi sul potenziamento e la piena funzionalità dell’Aeroporto di Reggio Calabria.

Al tavolo, istituito nell’ambito dell’Accordo interregionale sull’area dello Stretto, saranno presenti, oltre alla Regione, i rappresentanti delle Città Metropolitane di Reggio Calabria e di Messina, della società di gestione aeroportuale calabrese, Sacal, e dell’Autorità portuale dello Stretto. La riunione, che si terrà presso i locali dell’Aeroporto dello Stretto, sarà incentrata, tra l’altro, sulle determinazioni relative alle nuove rotte sui cui destinare le risorse pubbliche disponibili (16 milioni di euro, di cui 13 messi a disposizione dalla Regione), alle frequenze e agli orari, con particolare riferimento al coordinamento con i servizi marittimi, nonché sulle valutazioni per l’intermodalità presso l’aeroporto e gli altri nodi trasporto. (rrc)