Il presidente Occhiuto: Il Sud è luogo di opportunità

Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha evidenziato di come il Sud è luogo di opportunità, e di come può «essere hub dell’Europa sul Mediterraneo».

«Devo esprimere la mia riconoscenza a The European House Ambrosetti per aver contribuito a modificare il paradigma della discussione sul Mezzogiorno, che spesso è stato rappresentato nella comunità nazionale soltanto come un luogo di problemi. Oggi invece cominciamo a parlarne anche come luogo di opportunità e di investimenti nazionali e internazionali. Un luogo di opportunità non solo per le regioni del Sud ma per il Paese e per l’Europa», ha detto il Governatore nel corso del suo intervento al Forum Verso Sud: La strategia europea per una nuova stagione geopolitica, economica e socioculturale del Mediterraneo.

«Questo perché – ha detto ancora – il Sud Italia può davvero candidarsi ad essere l’hub dell’Europa sul Mediterraneo, in grado anche di interloquire con i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo. Quindi non solo un hub energetico, ma anche un luogo cruciale per il commercio internazionale».

«Io lo sto vivendo sotto i miei occhi – ha proseguito – perché la mia Regione ospita il primo porto d’Italia, quello di Gioia Tauro, che fa 3,5 milioni all’anno di movimentazione di container. Oggi ancora non produce ricchezza in Calabria perché è un porto di transhipment ma è un asset logistico straordinario in questo nuovo scenario internazionale. Credo che le Regioni del Sud se sanno interpretare l’attività di governo in chiave moderna, e non meramente rivendicativa, possono vivere le stesse condizioni di crescita che hanno avuto le Regioni del Nord nei decenni passati».

«La coesione si realizza non solo attraverso la spesa produttiva del governo nazionale e dell’efficacia delle risorse dell’Unione europea, ma anche con una visione in grado di creare sviluppo. Noi lo stiamo facendo», ha sottolineato ancora Occhiuto.

Il Governatore, poi, ha parlato dei fondi Ue, dicendo come «non credo che il presidente Emiliano abbia ragione quando dice che ci sia l’intenzione da parte del governo di dirottare verso altri lidi le risorse dell’Fsc».

«Le risorse destinate alle Regioni devono essere spese in quelle Regioni. Dobbiamo però dimostrare di essere una classe dirigente che abbia onestà intellettuale», ha detto ancora, ricordando come «sulla spesa ci sono dei problemi strutturali da affrontare, ma le risorse ci sono. Inoltre giudico come un fatto positivo che ci sia un unico ministro, Fitto, che si occupi di tutti gli strumenti di finanziamento e programmazione».

«Certo, anche io vorrei che questo lavoro di ricognizione dei programmi di spesa che sta facendo il ministro fosse rapportato ai dati attuali – ha concluso – e vorrei anche si passasse presto alla fase operativa dell’accordo con le singole Regioni.
Ma confido che a questa fase ci si arrivi da qui a qualche giorno». (rrm)

Verso Sud, parte da Gioia Tauro il roadshow territoriale di The European House – Ambrosetti

Parte da Gioia Tauro il roadshow territoriale di The European House – Ambrosetti che porterà alla seconda edizione che si terrà il 19 e 20 maggio 2023 a Sorrento.

L’evento è parte di una piattaforma pubblico privata nazionale e internazionale che unisce, in un unico Think Tank, le migliori Istituzioni, imprese e rappresentanti del mondo accademico e della ricerca, per costruire, valorizzare e comunicare una nuova visione una nuova visione mediterranea strategica per l’Italia e l’Europa.

Durante l’incontro di Sorrento è stato presentato un Libro Bianco in cui sono state individuate 8 aree di focalizzazione (Economia del Mare; Nuovi Corridoi Energetici e Green Transition; Investimenti Infrastrutturali; Settore Turistico; Specializzazioni Produttive; Centro di Competenze per le Università; Comunicazione; Governance) per rilanciare il Sud Italia come baricentro di una strategia di crescita e di cooperazione dell’intero bacino del Mediterraneo e dell’Europa.

Dal documento è emerso in maniera evidente come il Sud presenti enormi potenzialità per lo sviluppo di alcune aree strategiche in quanto «serbatoio» di rinnovabili del Paese funzionali alla transizione energetica, tanto più nell’attuale contesto geo-politico internazionale. I porti del Sud Italia vantano numerosi primati nella movimentazione di passeggeri e nel crocierismo, sia a livello nazionale che internazionale, insieme ad un ecosistema di poli industriali e imprese di grandi dimensioni leader nel Paese e nel Mondo con specializzazioni industriali rilevanti e punte di eccellenza nell’high-tech. Tutto questo patrimonio potrà essere rafforzato dall’iniezione di investimenti infrastrutturali programmati, a partire dal PNRR che prevede un grande impulso per il Sud nei prossimi anni: la programmazione 2021-2027 mette infatti a disposizione del Sud Italia oltre 200 miliardi di euro di investimenti pubblici.

La tappa di Gioia Tauro è la prima di una serie di appuntamenti finalizzati ad organizzare dei tavoli di lavoro strategici per coinvolgere attivamente i territori e i relativi interlocutori, in modo da raccogliere e sviluppare proposte e soluzioni per proseguire il percorso programmatico avviato con il Libro Bianco.

Nel corso dell’incontro è stata delineata una fotografia dello sviluppo socio-economico della Calabria, evidenziandone punti di forza e fragilità, in modo da definire la direzione da prendere per la crescita della regione a partire dal ruolo strategico del porto di Gioia Tauro, come leva di sviluppo non solo della regione ma dell’intero Paese che potrà offrire anche nuove opportunità al settore energetico nazionale.

Nel Mediterraneo, il Sud Italia costituisce il settimo sistema portuale per traffico merci e, in questo contesto, il porto di Gioia Tauro è oggi punto di riferimento nel transhipment (il trasbordo, ovvero l’operazione di trasferire il carico merci da un mezzo di trasporto ad un altro) in Italia e nel Mediterraneo, diventando in questi anni il 1° porto italiano, 6° porto nel Mediterraneo Allargato e 8° porto in Europa. Il 40% della merce sbarcata in Italia da Paesi extra UE passa infatti per Gioia Tauro, infrastruttura che presenta caratteristiche competitive uniche: Dimensioni del porto canale (lunghezza 3,4 km, larghezza 250 mt. e profondità fino a 18 mt.), il più grande d’Europa; Dimensioni dei piazzali (più di 200 ettari in concessione), il più grande d’Italia; Connettività (fornitura di servizi in loco tramite 2.000 GB di cablaggio); Unico porto italiano a poter ospitare 4 giga navi contemporaneamente; Unico porto italiano a poter ospitare treni di lunghezza superiore a 750 metri.

Gli investimenti infrastrutturali hanno reso già oggi il porto di Gioia Tauro primo in Italia per indice di connettività nel 2022 grazie ad una crescita del +101% rispetto al 2006 superando anche il porto di Genova nel 2020. Questo risultato è stato possibile anche attraverso un costante processo di efficientamento dei collegamenti ferroviari, grazie ad esempio alla realizzazione del primo «fast corridor» del Mezzogiorno, nuovo collegamento tra Gioia Tauro e l’interporto di Bologna, e all’accordo per la creazione di un nuovo hub ferroviario a Gioia Tauro tra la regione Calabria e Rete Ferroviaria Italiana.

«L’ambizione dell’iniziativa Verso Sud – ha commentato Valerio De Molli, managing Partner e CEO, The European House – Ambrosetti – è quella di cambiare il paradigma di sviluppo strategico del Sud: non una macro-area in conflitto con il Nord e «fanalino di coda» d’Europa, ma baricentro delle strategie di crescita, competitività e di cooperazione del Mediterraneo. Oggi siamo in Calabria, una regione che presenta alcuni punti di debolezza ma anche diverse potenzialità. Durante questo primo tavolo di lavoro tematico abbiamo presentato un modello per valutare gli impatti strutturali del Pnrr patti strutturali sul PIL della Calabria. Secondo le nostre stime, l’impatto strutturale del Pnrr potrà abilitare un aumento duraturo del tasso di crescita medio del Pil della Calabria, con il differenziale di Pil che potrebbe arrivare al +11,5% nel 2032».

Questo motore di crescita potrà certamente essere volano di attrazione di ulteriori investimenti privati nazionali e multinazionali nella regione che possano incentivare lo sviluppo del tessuto produttivo in sinergia con lo sviluppo della Zona Economica Speciale (ZES) della Calabria, i quali darebbero accesso alle imprese insediate al loro interno ad importanti incentivi (crediti e riduzioni d’imposta, possibilità di istituire zone franche doganali, semplificazioni amministrative, accesso alle infrastrutture e ai servizi esistenti, rafforzamento della logistica e dei trasporti, ecc.).

Tutti questi aspetti avranno un impatto positivo sulla regione caratterizzata però oggi da alcuni punti di fragilità, tra cui un Pil pro capite inferiore del 42% rispetto alla media italiana ed un sistema infrastrutturale di trasporto, digitale e sociale meno sviluppato della media dell’Italia. La Calabria si posiziona infatti come ultima regione italiana per investimenti pro capite, penultima per intensità degli investimenti in ricerca e terzultima nei livelli di occupazione, in peggioramento già prima del Covid (0,1 p.p. tra 2010 e 2019).

Al tempo stesso però esistono delle potenzialità e punti di forza rilevanti su cui fare leva per un rilancio della regione. Ad esempio, la Calabria è terza per crescita della spesa in Ricerca e Sviluppo sul PIL e registra una crescita degli investimenti superiore alla media italiana. La regione è al secondo posto in Italia per tasso di imprenditorialità giovanile (superiore alla media italiana) e il turismo contribuisce al 13% del Valore Aggiunto regionale, il secondo valore più alto nel Sud Italia, in quanto la Calabria può vantare un patrimonio naturalistico, ambientale e culturale unico nel Paese e in Europa accogliendo nei suoi territori il 30% della biodiversità complessiva europea.

Inoltre, la Calabria è al quinto posto in Italia e al secondo posto nel Sud per quota di consumi energetici coperti da energia da fonti rinnovabili ed è la prima regione italiana per quota di superficie agricola utilizzata per colture biologiche, con il settore dei prodotti Dop e Igp che in Calabria vale 46 milioni di euro.

Questi fattori rappresentano un trampolino per il rilancio della regione e per questo il tavolo di lavoro tematico di oggi è stato una preziosa occasione per sviluppare proposte/idee/progettualità/soluzioni per la crescita della Calabria e dell’intero Sud Italia in preparazione del nuovo Libro Bianco che racconterà un nuovo Sud Italia anche nella prossima edizione del Forum “Verso Sud” che si terrà il 19 e 20 maggio 2023 a Sorrento.

«Ringrazio Valerio De Molli e The European House – Ambrosetti per questa tappa di ‘Verso Sud’ – ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto – e per l’attenzione che stanno rivolgendo alla Calabria. Sono presidente di Regione da poco più di un anno e mi sono dato una regola: parlare poco dei problemi, lavorare sodo per risolverli, e raccontare al Paese e non solo le straordinarie opportunità del nostro territorio. Una di queste opportunità è rappresentata dal porto di Gioia Tauro, una infrastruttura che ogni anno movimenta 3milioni e 600mila container, numeri eccezionali, ma che al momento non produce ricchezza per la Regione».

«La mia sfida – ha continuato – è quella di sviluppare sempre più questa grande opera, attraendo nuovi investitori, per sviluppare il retroporto con attività che possano creare lavoro e crescita per la Calabria. Un progetto chiave, che ha incontrato negli ultimi giorni anche il sostegno del premier Giorgia Meloni, è quello del rigassificatore».

«Dobbiamo agire in modo strutturale – ha ribadito – per garantire al nostro Paese un’indipendenza energetica divenuta non più rinviabile anche in relazione ai recenti stravolgimenti geopolitici. Il rigassificatore andrebbe in questa direzione e ci permetterebbe, allo stesso tempo, di attivare una piastra del freddo e di costruire nella zona del retroporto un grande distretto agroindustriale per potrebbe congelare prodotti per buona parte d’Europa. Questi gli obiettivi che mi auguro di raggiungere, per dare alla Calabria opportunità, prospettive e futuro». (rrc)

Agostinelli a “Verso Sud” fa il punto della situazione dei Porti calabresi

Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli, ha partecipato a Verso Sud, forum internazionale del Mediterraneo organizzato The European House Ambrosetti all’interno del porto di Gioia Tauro, facendo il punto sui porti calabresi.

Agostinelli ha evidenziato «l’andamento positivo dei traffici dello scalo di Gioia Tauro, registrati sia dal terminal contenitori Mtc, il più grande terminal d’Europa che, da gennaio ad ottobre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, è cresciuto del 10,2%, sia dal terminal autovetture Autormar spa, che sta vivendo un momento importante di crescita. Dopo aver superato una fase di crisi, dettata dalla congiuntura del settore automotive, oggi sta vivendo un momento di spiccata crescita, con un aumento dei traffici del 218,81% da gennaio ad ottobre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e che vedrà, anche, l’arrivo di un importante carico di auto elettriche, dalla Cina a Gioia Tauro sin dalle prossime settimane». 

«Ma il porto di Gioia Tauro è anche retroporto, – ha aggiunto Agostinelli – il più grande d’Italia che deve essere sviluppato. A tale proposito, nei prossimi giorni, sottoscriveremo un protocollo d’intesa con il commissario straordinario della Zes Calabria, Giosi Romano, per definire e implementare le procedure di snellimento burocratico. Oggi noi ci troviamo nei locali del gateway ferroviario, che abbiamo realizzato e collaudo in tre anni, da cui partono centinaia di convogli. Tutto questo serve affinché Gioia Tauro non sia più il porto di transhipment ma diventi anche di destinazione. In questa prospettiva va, altresì, menzionato il progetto di urbanizzazione dell’area Ex Enel, finanziato con fondi del PNRR per il valore di 10 milioni di euro, che noi completeremo prima del 2026 per offrire le condizioni infrastrutturali necessarie a nuovi investimenti industriali».  

Da presidente dell’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio, il presidente Agostinelli ha naturalmente presentato la progettualità dell’Ente anche a favore di tutti i porti di propria competenza.

«Verso Sud – ha detto – vuol dire anche verso i porti di Crotone, Corigliano Calabro, Vibo Valentia Marina e Taureana di Palmi, verso i quali abbiamo grande responsabilità, che manifestiamo attraverso la pianificazione del loro sviluppo. In particolare, – ha spiegato – stiamo riempendo di progettualità lo scalo di Crotone, per assicurare un suo ampio sviluppo crocieristico, turistico e da diporto».

«Poi – ha aggiunto – c’è il porto di Corigliano Calabro, assente dai collegamenti ferroviari e stradali, sul quale abbiamo ricevuto una manifestazione d’interesse di un colosso multinazionale che vuole costruire pale eoliche in questo nostro scalo portuale e con il quale sottoscriveremo un protocollo d’intesa per poi sottoporlo al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. Per Vibo Valentia Marina stiamo rivolgendo molta attenzione per garantire la tutela dell’intera area portuale, proprio perché lo scalo vibonese ha una promiscuità di funzioni, dalla turistica alla commerciale e alla vivace industriale, che riceverà il nostro forte impegno».

«E infine, ma non per ultimo, – ha concluso – c’è il porto di Taureana di Palmi per il quale entro la fine dell’anno saranno aggiudicati i lavori di completamento della banchina di riva del valore di 4,5 milioni di euro». (rrc) 

Torna Verso Sud il Festival del Cinema Mediterraneo di Catonateatro

Prende il via, il 24 luglio, la 13esima edizione di Verso Sud, il Festival del cinema mediterraneo di Catonateatro, e con la direzione artistica di Luciano Pensabene.

In queste opere il Sud, ancora protagonista, ci parla con lo sguardo di registi e autori che riflettono sul presente con una narrazione tesa ad indagare i segni che le crisi di questi anni ci hanno lasciato, sia quelli privati che sociali. Lo fa affidandosi alla forza di adolescenti che si ribellano alla vita che gli è stata imposta e a un passato misterioso che riemerge portando in superficie scomode verità (Una Femmina di Francesco Costabile, L’afide e la formica di Mario Vitale, L’Arminuta di Giuseppe Bonito).

Chiara, Alì, Ciro, Mohammed, Sofia, Fatima sono i nomi di giovani protagonisti in cerca di riscatto, cresciuti troppo in fretta in comunità difficili, con una società che dimostra poca attenzione verso i loro sogni e i loro bisogni (Il bambino nascosto di Roberto Andò, A Chiara di Jonas Carpignano).

Due grandi attori di scuola napoletana sono tra i protagonisti di Verso Sud 13, Silvio Orlando e Toni Servillo. Il primo ne Il bambino nascosto, dove interpreta un maestro di pianoforte, colto e solitario, che si trova a nascondere un bambino ribelle in fuga da un destino segnato. Toni Servillo sarà protagonista di Qui rido io, il film con cui Mario Martone descrive la parabola artistica e umana del grande Eduardo Scarpetta.

E, insieme, li ritroveremo nell’intenso Ariaferma di Leonardo Di Costanzo (premio David di Donatello come miglior attore protagonista a Silvio Orlando), in un rapporto carico di tensione tra un camorrista e il suo carceriere, ruoli diversi ma consapevolezza che “si è tutti sulla stessa barca”.

Il viaggio nei Sud del mondo ci riporta in Medio Oriente. Due le opere ambientate in Iran: I figli del sole di Majid Majidi, i cui bambini protagonisti ricordano quelli di tante opere del neorealismo italiano e Un eroe di Asghar Farhadi, premiato a Cannes, la storia di una odissea moderna in cui il protagonista cerca di salvare a tutti i costi la sua reputazione, vessato da eventi e circostanze che lo sovrastano. Da Israele ci arriva invece una storia carica di umanità e tenerezza, Noi due di Nir Bergman, un racconto intimo tra un padre e un figlio autistico, un road movie con suggestioni da Il Monello di Chaplin.

La chiusura è affidata a Freaks Out di Gabriele Mainetti, impresa produttiva sorprendente e coraggiosa, sostenuta tra l’altro dalla Calabria Film Commission diretta da Pino Citrigno (così come Una Femmina e L’Afide e la Formica). Un affresco storico con un grande cast ed effetti speciali mai visti per un film italiano, in parte ambientato nella splendida Sila. 

Tanta Calabria dunque in questa tredicesima edizione, ben quattro i film in cartellone, grazie a registi di talento, attori che si confermano (Max Mazzotta, Alessio Praticò, Annamaria De Luca) e giovani rivelazioni come Lina Siciliano, Cristina Parku e Swamy Rotolo che vince come miglior attrice all’ultima edizione dei David per l’intenso ruolo in A Chiara di Jonas Carpignano. Dopo i film e gli autori premiati nelle scorse edizioni (Marcello Fonte, lo stesso Praticò, i registi Fabio Mollo, Mimmo Calopresti e lo scorso anno Alessandro Grande) Verso Sud continua a promuovere la nostra Regione e la grande crescita che sta avendo in questi ultimi anni il settore degli audiovisivi. 

E, come ogni anno, non può mancare il caro ricordo di Nicola Petrolino, storico direttore del Festival, con il Premio dedicato alla sua memoria che quest’anno andrà alla bravissima Donatella Finocchiaro, protagonista del film Nonostante la nebbia di Goran Paskaljevic. Attrice “verso sud” da sempre, nonostante una carriera apolide in giro per teatri e set, la Finocchiaro, originaria di Catania, ha vinto da poco il prestigioso Premio Duse come miglior attrice italiana, un Premio che nel corso degli anni è stato assegnato alle più grandi interpreti della scena italiana, da Lydia Alfonsi a Mariangela Melato, Pamela Villoresi, Alida Valli, Anna Bonaiuto per citarne solo alcune. 

Donatella Finocchiaro il giorno dopo la consegna del Premio Petrolino, ideato dal Maestro orafo Michele Affidato, sarà protagonista anche di Catonateatro, che apre i battenti proprio sabato 30 Luglio con l’omaggio a Verga nel centenario dalla morte. Sarà infatti La Lupa, tratta dalla novella inserita in Vita dei Campi, la raccolta pubblicata nel 1880, spettacolo prodotto dallo Stabile di Catania, ad inaugurare la trentasettesima edizione della storica kermesse in riva allo Stretto. (aer)

 

LE CHIACCHIERE AL SUD E I SOLDI AL NORD
L’ITALIA RISCOPRE IL NODO MEZZOGIORNO

di GIOVANNI MOLLICA – Un marziano di passaggio sulla Terra, assistendo al Forum di Sorrento sul futuro del Sud, si sarebbe convinto che il Governo Draghi sta preparando per il Mezzogiorno un radioso avvenire.

Lo stesso Libro Bianco redatto con grande cura dallo Studio Ambrosetti spiega che gli imprevedibili eventi degli ultimi anni – dalla pandemia alla guerra in Ucraina, dalla crisi energetica a quella del grano – hanno ulteriormente accresciuto la valenza “mediterranea” dell’Italia, rendendo strategiche (anche per l’Europa) le estreme regioni meridionali. Dal punto di vista mercantile come da quello militare.

Senza limitarsi a quelle che sono “convenienze” per Italia e Ue, il documento ammette che «…cambiare il paradigma di sviluppo strategico del Sud: non una macro-area in perenne conflitto con il Nord e “fanalino di coda” d’Europa, ma baricentro delle strategie di crescita, competitività e cooperazione del Mediterraneo…» è un obbligo dettato dalle gravi difficoltà economiche e sociali nelle quali versano quelle popolazioni.

Ma se al Forum, invece di un marziano appena arrivato, avesse partecipato una persona che conosce la Questione meridionale, probabilmente le sue reazioni sarebbero state diverse.

Per prima cosa si sarebbe chiesta perché il documento che serviva di base al Forum “Verso Sud” era stato commissionato ad Ambrosetti e non a Svimez o a Università come Federico II che al prestigioso Istituto milanese non hanno nulla da invidiare e si occupano di Sud da decenni. Inoltre, al di là di queste volgarità da bottegai – ma della serie “chiacchiere a Sud e soldi a Nord” -, questa persona sarebbe rimasta basita ascoltando il Ministro dell’Economia dire che «… dagli anni ’80 non sono stati fatti sostanziali progressi: il Pil pro capite al Sud è il 55% di quello del Nord…».

Un’affermazione di una gravità incredibile per chi è “del mestiere” da quasi 30 anni – Franco è stato Consigliere economico presso la Commissione europea, direttore del Servizio Studi della Banca d’Italia, Ragioniere generale dello Stato, direttore generale della Banca d’Italia e Ministro da più di un anno -, perché bolla di infamia i governi di quasi mezzo secolo che nulla hanno fatto per cambiare concretamente una vergogna europea.

C’è stato bisogno della Sars e della tragedia ucraina per rendersi conto dello spopolamento delle Regioni meridionali, del loro tasso di disoccupazione, delle diseguaglianze, della mancata applicazione dei Lep, delle carenze infrastrutturali, sanitarie e formative che affliggono da decenni milioni di cittadini italiani di serie B?

Certo, un marziano non è tenuto a sapere che il 40% del PNRR che Draghi, Franco e Carfagna rivendicano trionfalmente come strumento decisivo per il rilancio del Meridione è, in realtà, ampiamente sovrastimato e che è la metà di quanto l’Ue aveva destinato alla parte più derelitta d’Italia col Next Generation Plan EU.

Veniamo ai fatti. Siamo onorati che il Libro Bianco (pag. 25) auspichi la costituzione di un prestigioso “Advisory Board” per studiare i provvedimenti da adottare ma, insieme a questa “splendida” notizia, desidereremmo sapere quando saranno completati l’AV/AC SA-RC-PA/CT e la BA-TA/LE, il Ponte sullo Stretto, la 106 Jonica, i nodi logistici interportuali e, infine, quando saranno affrontate seriamente le bombe sociali derivanti dalle crisi in atto e imminenti a sud di Eboli, descritte con la solita documentata acutezza da Ercole Incalza. A tutt’oggi, Forum compreso, ci sono solo chiacchiere. (gm)

“Forum Verso il Sud”, Il Premier Draghi: Il Sud non era e non è destinato a rimanere indietro

«Il Sud non era – e non è – destinato a rimanere indietro». È quanto ha dichiarato il Premier Mario Draghi, nel suo intervento al Forum Verso Il Sud, organizzato dal ministro per il Sud Mara Carfagna e The European House – Ambrosetti, in corso a Sorrento.

«Prenderne atto – ha proseguito – non vuol dire cedere “all’inconsistente miraggio di un diverso corso della nostra storia”, per citare il meridionalista Manlio Rossi-Doria. Vuol dire individuare come questo corso possa essere corretto, nell’interesse di tutti».

«Il Mezzogiorno – ha detto ancora – ha tutto il potenziale per convergere rapidamente verso il Centro-Nord. Per farlo, serve prima di tutto la giusta collaborazione tra investimenti pubblici e privati. Serve rafforzare la capacità amministrativa, a partire dalla giustizia, formare le competenze necessarie. E serve puntare sui talenti troppo spesso lasciati ai margini, a partire dai giovani e dalle donne».

Il Forum Verso Sud è una due giorni che vede la partecipazione di 17 delegazioni di Paesi del Mediterraneo, organizzata con l’obiettivo di «presentare e discutere di un Mezzogiorno che ‘ha le capacità, le risorse e l’energia per crescere quanto e più del resto del Paese», aveva spiegato lo scorso 20 aprile la ministra Carfagna, presentando l’importante due giorni che vede la partecipazione del Premier Draghi e del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

 

Tre gli obiettivi primari: «Il primo è molto pratico – ha spiegato in una intervista a Huffington Post –: Presentare agli investitori internazionali non un vago progetto, non il solito libro dei sogni, ma la realtà che stiamo già costruendo con i fondi e i progetti del PNRR. Il secondo è politico: evidenziare il cambio di passo di questo governo, che vede il Mezzogiorno non come ‘un problema’ ma come la possibile risposta ai problemi di crescita del Paese. Il terzo è il più ambizioso: il conflitto ucraino e tutto ciò che ne consegue, a cominciare dalla crisi del gas e dei combustibili, impone all’Italia di qualificarsi come hub dell’Europa nel Mediterraneo. Il nostro Sud può cambiare il suo destino: non più periferia dell’Unione ma punta avanzata degli interessi del Continente. Dobbiamo attrezzarci a svolgere questo ruolo».

«Bisogna accendere al Sud un secondo motore per sostenere lo sviluppo nazionale, e questo è il momento giusto, soprattutto per fronteggiare la crisi energetica: è a Sud che la produzione di solare, eolico e geotermico garantisce la resa maggiore. È a Sud la collocazione naturale dei nuovi rigassificatori per l’importazione di gas liquido. È il Sud che può attrarre nuovi investimenti industriali in un’epoca in cui, inevitabilmente, si ridurranno le catene globali del valore e si dovranno riportare in Europa produzioni che nei decenni scorsi abbiamo lasciato in Cina e in Asia con eccessiva fiducia ed entusiasmo», ha spiegato, invece, in una intervista a Il Messaggero(rrm)

In copertina, foto dalla pagina FB di The European House-Ambrosetti

 

Torna il Festival cinematrografico “Verso Sud” di Catonateatro

Dal 24 luglio, torna la rassegna cinematografica Verso Sud di Catonateatro, giunta alla 12esima edizione, che è pronta ad offrire ai suoi spettatori il meglio della produzione cinematografica ambientata a Sud in questi due anni tanto complicati, con la direzione artistica di Luciano Pensabene della Polis Cultura.

Per quanto riguarda la cinematografia internazionale, quest’anno tocca al Medio Oriente, una regione che affronta da sempre questioni spinose, tra queste quella decisiva della libertà delle donne e del coraggio delle loro scelte, tematiche presenti nei tre film selezionati: Un divano a Tunisi, Dio è donna e si chiama Petrunya e Crescendo, che chiude la rassegna, un inno alla pace tra israeliani e palestinesi auspicato attraverso il linguaggio alto della Musica. Il Sud del nostro paese è ben rappresentato da 7 opere che ancora una volta ci fanno capire quanto il Cinema italiano sia vivo e di grande qualità, con storie pervase di umanità e coraggio, raccontate con un linguaggio forte e spesso innovativo.

Ritorna in molti di questi film la figura femminile come protagonista: storie di adolescenti e di donne in cerca di riscatto, costrette a lottare in contesti di degrado urbano e morale (Nevia, Picciridda, Semina il vento, Le sorelle Macaluso); ma anche storie di padri e di figli alla ricerca di un rapporto perduto da recuperare (Tutto il mio folle amore, Padrenostro, Regina). Stimoli visivi e narrazioni che ci giungono come sempre da Sicilia, Calabria, Puglia, Campania ma anche dai Balcani, Palestina e Israele, Tunisia e che ci aiutano a ridisegnare una geografia dell’anima e un paesaggio umano in grado di farci riflettere sui tempi che stiamo vivendo”.

Calabria che ritorna anche in questa dodicesima edizione del Premio, che verrà assegnato al film Regina del catanzarese Alessandro Grande, anch’esso cofinanziato dalla Calabria Film Commission e magnificamente ambientato in Sila. Il 16 Agosto, presso l’Arena Alberto Neri di Catona, verrà proiettato il film vincitore durante la serata di premiazione che prevede anche una presentazione delle opere del Maestro orafo Michele Affidato, che consegnerà di sua mano il Premio alla presenza del regista.

In apertura, sarà anche proiettato il cortometraggio Bismillah dello stesso Grande, opera vincitrice del prestigioso David di Donatello nel 2018 quale miglior film breve. Nell’anno della scomparsa del grande mattatore romano, ci piace ricordare che il Premio Verso Sud è andato anche a Gigi Proietti, in una delle prime edizioni del Festival.

In seguito premiati anche Carlo Buccirosso, Ficarra e Picone e i giovani talenti calabresi che negli ultimi anni hanno avuto l’attenzione della stampa nazionale per la loro bravura: Fabio Mollo, Daniela Marra, Alessio Praticò, Marcello Fonte e Paolo Tripodi(rrc)

REGGIO: “VERSO SUD” IL CINEMA A CATONA TEATRO

La rassegna cinematografica “Verso Sud” a cura di Nicola Petrolino,  che fa parte del cartellone estivo di Catona Teatro, ha aperto i battenti già dal 15 luglio, col film “Ammore e Malavita” di Antonio e Marco Manetti, vincitore di 5 David di Donatello. Gli altri appuntamenti sono il 18 luglio “La tenerezza” di Gianni Amelio, il 21 luglio “La parrucchiera” di Stefano Incerti, il 24 luglio “A casa tutti bene” di Gabriele Muccino, il 30 luglio “L’intrusa” di Leonardo Costanzo, il 2 agosto “Puoi baciare lo sposo”di Alessandro Genovesi, il 13 agosto “Raccontare il Sud – New Generation” (video racconti di giovani filmaker e registi, a ingresso libero) e il 16 agosto “A Ciambra” di Jonas Carpignano.

Ha scritto nel programma il curatore Petrolino: «Il rapporto tra i film e le canzoni attraversa tutta la storia del cinema italiano, fino a costituire, talvolta, l’essenza stessa del racconto cinematografico. Fin dalla metà del secolo scorso si è affermato un filone legato alla tradizione melodrammatica, attraverso l’uso di cantanti lirici, che si trasformavano in attori, spesso un po’ goffi ma popolarissimi. Nello stesso tempo si affermava la commedia borghese, più o meno sofisticata, in cui cominciavano a cimentarsi, come cantanti, gli stessi divi. Anche nei “musicarelli” degli anni ‘60 come nel successivo cinema d’autore, l’uso ‘testuale’ della canzone ha messo definitivamente in chiaro quanto importante sia la musica come elemento costitutivo della narrazione filmica.
È la musica il filo conduttore che lega molte delle storie in programma nella nona edizione del Festival del Cinema Mediterraneo “Verso Sud” che si svolge ogni estate a Catonateatro, con lo scopo di esplorare territori fisici e mentali del nostro meridione, di far sognare, sorridere e riflettere, soffermandosi anche su importanti questioni sociali e ambientali. Da Ammore e malavita, che apre la rassegna, vera e propria commedia musicale dove le canzoni costruiscono una macchina perfetta che prende origine proprio dalla tradizione tutta napoletana della sceneggiata, ai film La parrucchiera, A casa tutti bene, Chi m’ha visto, Tano da morire; opere in cui i brani musicali, pur esplorando generi e stili differenti, sono tutti funzionali alla trama e anzi, raggiungono la perfezione proprio quando si sostituiscono all’azione, raccontando non solo gli stati d’animo e i sentimenti dei personaggi, ma anche i risvolti narrativi.
Un ideale itinerario musicale verso Sud per riscoprire il fascino e la storia delle regioni del Mezzogiorno d’Italia attraverso il medium cinematografico che conferma in questo modo la sua centralità nel ridisegnare, rafforzare e ricostruire le identità dei luoghi e di incidere nell’immaginario collettivo». (rrc)