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Il presidente Occhiuto: Gli ospedali di Trebisacce, Cariati e Praia saranno riaperti

«Gli Ospedali di Trebisacce, Cariati e Praia a Mare saranno definitivamente riaperti. Furono erroneamente chiusi». È quanto ha annunciato il presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, nel corso del programma Piazza Pulita su La7 condotto da Corrado Formigli.

Nel corso del programma, è stato mandato un servizio in cui, accanto alla Calabria Straordinaria andata in scena a Milano con la suggestiva pista di pattinaggio, si vede il disastro della sanità. Nello specifico, si vede la Casa della Salute di Mesoraca: 5 milioni e mezzo di euro stanziati e già appaltati. Due operai che lavorano in una struttura di quattro piani, da 3 anni, che non è completa anzi, è praticamente ferma alle fondamenta. Pietro Ferrazza, del Comitato Ospedale di Mesoraca, fa vedere alle telecamere di Piazza Pulita strumenti fermi o uno studio odontoiatrico fermo per mancanza di materiale, fermo da novembre.

Poi, c’è una sola ambulanza che copre un bacino di utenza tra dai 30 ai 50 mila pazienti, con 89.213 km fatti in soli 15 mesi. E se qualcuno si sente male, deve andare a Crotone. Le telecamere, poi, passano al Pronto Soccorso dell’Annunziata di Cosenza, dove «si entra come se nulla fosse. Le porte non sono allarmate».

I pazienti attendono, per giorni, prima di essere visitati. Stesso destino per i familiari, tra rassegnazione e rabbia in attesa di sapere dei familiari.

«Ma secondo te, un’azienda come l’Ospedale di Cosenza, come fa ad accollarsi tutta la Provincia se hanno chiuso tutti i presidi ospedalieri che erano in periferia? Un ospedale che porta 300 posti letto, più o meno, adesso sono ridotti a 150. Con due medici e due infermieri, che fai?», chiede una dipendente alle telecamere.

L’ex consigliere regionale, Graziano Di Natale, nel servizio ha denunciato come «arrivano i soldi per i servizi sanitari e non li spendiamo (251 milioni), ma la cosa che fa accapponare la pelle è che tra l’acquisto di una risonanza magnetica e il suo collaudo passano 9 anni».

«Di questa somma, 170 milioni – ha denunciato ancora Di Natale – non è stata ancora trasferita alle Asp e alle Aziende Ospedaliere. Significa che non abbiamo speso i soldi che il Governo che ci ha dato».

Le telecamere, poi, si sono spostate sui medici cubani, chiamati a dare una mano alla disastrata sanità calabrese. E proprio uno di loro dice «mai avremmo pensato che uno dei Paesi più sviluppati del mondo, potesse avere un problema come questo con la sanità pubblica. È la prima volta che prestiamo servizio come medici in Europa».

E alcuni di loro presteranno servizio all’Ospedale di Polistena, dove c’è la più grave carenza di medici. E proprio il Primario, ha raccontato via telefono (ha avuto un malore) che ha cinque medici ammalati, di cui una è stata ricoverata a Reggio Calabria perché a Polistena non c’è l’emodinamica.

Franco Moschella, primario del PS di Polistena, racconta ai microfoni che l’Ospedale funziona, ma che c’è una grave carenza di personale: «io dovrei avere un organico di 15 medici. In questo momento ne ho otto».

Insomma, una regione devastata a livello sanitario, con 18 ospedali che devono essere riaperti. Tra questi, l’Ospedale di Praia a Mare. Lì è tutto ancora imballato.

E, intanto, la Calabria è in sofferenza di posti letto: sono 8,6 contro i 14 ogni 100 mila abitanti come stabilito dalla legge.

«Mi assumo tutte le responsabilità – ha commentato Occhiuto in trasmissione – di quello che ho fatto e eventualmente di quello che non sono riuscito a fare in questo anno di commissariamento sotto la mia gestione. Il servizio che avete mandato in onda descrive un disastro che si è prodotto in 12 anni precedenti di commissariamento, nel quale il Governo ha gestito la sanità della Calabria. E ha mandato commissari, il più delle volte senza capacità di organizzare il sistema sanitario. C’è una sentenza della Corte Costituzionale che dice che a nulla serve il commissariamento della sanità se, poi, il Governo non mette nella condizione i commissari di avere i poteri per risollevare questo sistema».

«In 12 anni di commissariamento, i commissari – ha spiegato – dovevano fare due cose migliorare la qualità delle prestazioni e fare la ricognizione del debito. Non sono riusciti a farlo. Io in un anno soltanto ho riconciliato i conti, ho dimostrato che abbiamo un avanzo di amministrazione, sto facendo l’accertamento, con la Guardia del Finanza, e ho dimostrato che non c’è nemmeno questo debito mostruoso, perché è in linea con la maggior parte del Centro Sud. Non è una buona notizia, perché significa che il motore della sanità è spento».

«In un anno abbiamo assunto 1400 persone a tempo indeterminato – ha ricordato – altre 700 a tempo determinato».

Formigli, poi, parla di un fatto: La Calabria, oggi, è la serie C d’Italia dal punto di vista sanitario. Fatto confermato dal Governatore: «dal punto di vista sanitario è anche peggio della serie C, nonostante o medici straordinari».

Tornando alla questione degli ospedali chiusi (18 da Scopelliti), Occhiuto ha parlato dell’errore di non sostituire gli spedali con presidi di assistenza sanitaria.

Grande soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Trebisacce, Alex Aurelio: «Siamo consapevoli che attraverso la visione, la determinazione e l’azione quotidiana dimostrata dal Presidente nella sua difficile e coraggiosa funzione di Commissario alla sanità, il riconoscimento e la fruizione dei diritti fondamentali delle popolazioni, su tutti quello alla salute, potranno essere presto garantiti su tutto il territorio calabrese, frenando lo spreco di risorse pubbliche, arginando l’emigrazione sanitaria e diventando, anzi, regione attrattiva di buona sanità per medici e pazienti». (rrm)