GALATRO (RC) – Le Terme alla prima giornata del Made in Italy di Replanet energy

L’amministratore delle Terme di Galatro, Domenico Lione, ha giocato un ruolo significativo durante la partecipazione alla Prima Giornata del Made in Italy celebrata a Cosenza presso Replanet Energy, un evento di rilievo in Calabria dedicato alla valorizzazione del patrimonio nazionale.

L’incontro ha offerto l’opportunità di approfondire il tema delle Terme sostenibili, un ambito cruciale in cui il relax termale si sposa con la responsabilità ambientale.

Durante la sua esposizione, l’amministratore Lione ha illustrato con precisione e passione l’impegno delle Terme di Galatro verso la sostenibilità ambientale. Ha discusso delle varie iniziative e pratiche adottate dalla struttura per ridurre l’impatto ambientale, dall’utilizzo di energie rinnovabili, all’adeguamento degli impianti, all’adozione di materiali eco-sostenibili nelle strutture.

La sua presentazione ha evidenziato l’importanza di un approccio olistico alla gestione delle Terme, dove il benessere dei visitatori si integra armoniosamente con la conservazione e il rispetto dell’ambiente circostante. Questo connubio tra benessere e sostenibilità ha suscitato grande interesse e ha contribuito a promuovere l’immagine delle Terme di Galatro come un esempio di eccellenza nel settore termale italiano.

Presente anche il sindaco di Galatro Sandro Sorbara e l’architetto Michele Politanò responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune.

Sia il sindaco Sorbara che l’architetto Politanò hanno illustrato il progetto realizzato proprio da Replanet Energy alle Terme di Galatro, con un contributo della Regione Calabria, che ha previsto interventi di ristrutturazione, adeguamento impiantistico ed efficientamento energetico verso un’economia a basse emissioni di carbonio dello stabilimento termale Fonti S. Elia. (rrc)

REGGIO CALABRIA – Il 4 maggio torna il Premio Guerrieri

Officina dell’Arte e Pietà del Pellicano pronti per la terza edizione del “Premio Guerrieri” in programma il 4 maggio al teatro “Francesco Cilea”. Anche quest’anno, Peppe Piromalli con la preziosa collaborazione dell’avvocato Nino Aloi, ha scelto di premiare due personaggi che si sono distinti e contribuiscono quotidianamente nel sociale, nell’ambito sanitario, associazionistico, nell’arte, nel teatro e si occupano di tutto e tutti (anziani, indifesi, ultimi e disagiati, bambini, giovani).

Per questa nuova edizione, il direttore artistico dell’Oda, ha scelto di omaggiare il professore Giovanni Corso di Bagnoli Irpino considerato uno dei migliori studiosi a livello internazionale nell’ambito della ricerca dei tumori ereditari dello stomaco e della mammella e Filomena Iemma, madre della sedicenne Elisa Claps scomparsa da Potenza il 17 settembre 1993 e il cui cadavere fu ritrovato il 17 marzo 2010 nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità.

«Filomena è una donna agguerrita, forte, presente. Non ha mai mollato le ricerche per ritrovare sua figlia e nonostante i silenzi, le omissioni, i depistaggi, è andata avanti per scoprire la verità – afferma Piromalli – Il premio Guerrieri è un riconoscimento al coraggio di una mamma che ha lottato per quella giustizia negata, è andata oltre la paura. Un’altra battaglia, la porta avanti ogni giorno il medico chirurgo Corso che, nonostante le lusinghe americane, svedesi, portoghesi, ha preferito rimanere e lavorare in Italia. Il dottor Corso è entrato a far parte dello staff della Breast Cancer Surgery dell’Istituto Europeo di Oncologia, dopo la formazione all’Università degli Studi di Siena ed un periodo di lavoro oltreoceano, negli Stati Uniti. Inoltre, è suo un progetto di ricerca triennale sul carcinoma al seno ereditario finanziato dal Ministero della Salute per 450mila euro: uno dei pochissimi selezionati su tutto il territorio nazionale. Di entrambi, non possiamo mettere in risalto lo spirito di sacrificio e la dedizione per la ricerca: Giovanni per la medicina e Filomena per la verità, per il suo impegno contro la violenza di genere e per la legge sulle persone scomparse».

«Il premio Guerrieri infonde il messaggio che ognuno può contribuire alla crescita e al benessere comune, ognuno nel suo piccolo può fare la differenza e dimostrare che non c’è bisogno di gesti eclatanti nella quotidianità – aggiunge l’avvocato Aloi – Se lo si vuole, ciascuno di noi può essere quella goccia nell’Oceano necessaria a cambiare il mondo».

Dopo la premiazione, condotta dalla giornalista Eva Giumbo, sempre al teatro “Cilea” andrà in scena alle ore 20,45 la divertente commedia “Un piano perfetto” con gli attori Alessandro Sparacino che ne firma anche la regia, Peppe Piromalli, Angelo Abela, Evelina Fidone, Donata Minardo e Magda Foti. (rrc)

REGGIO CALABRIA – La testimonianza: «Per una ecografia al Gom ci vuole dicembre»

di CARLO RANIERI – Come molti anziani devo controllare la prostata e per farlo serve un’ecografia transrettale. Unico posto a Reggio dove la fanno in convenzione è il reparto urologia del Gom.

Munito di prenotazione il 19 aprile (cioè ieri) mi collego con il sistema di prenotazione online Cup regionale. Prima data utile lunedì 23/12/2024 a Palmi. Altro appuntamento accettato, dopo sette giorni in urologia del Gom di Rc per martedì 31 dicembre 2024.

Forse nessuno intuisce che per persone anziane, ammalati (esenti per patologia), dare prenotazioni distanti decine di km crea molti problemi e in ogni caso sempre dopo otto mesi.

Serve implementare da subito il sistema e dare la precedenza per esami e visite a malati esenti per patologia da fare in città. Un esame celere può salvare una vita ed evitare costosi interventi, in maggioranza fatti fuori regione, come i dati sulla mobilità oncologica calabrese del 2022 dimostrano: il 58% dei malati oncologici fa gli interventi fuori regione (ma a chi interessa)?

Nel 2022 dei pazienti oncologici necessari di ricovero: il 42,9% in mobilità a grande distanza, il 9,1% mobilita in regioni vicine e solo il 48% viene ricoverato nella Regione Calabria.

Sentiti ringraziamenti alla Sanità pubblica reggina del Grande Ospedale Metropolitano.
A voi lettori le considerazioni. (cr)

REGGIO CALABRIA – Il consigliere comunale Neri: «Bilancio senza coraggio»

di ARMANDO NERI – È un bilancio senza coraggio. Che benefici percepiranno i cittadini e le imprese da questo bilancio? Nessuno. Siamo usciti dal piano di riequilibrio, ma non se n’è accorto nessuno.

In questo bilancio non si allenta la pressione fiscale, non si adottano agevolazioni per gli imprenditori, non si apre alcuna sanatoria per aiutare le persone a mettersi in regola coi tributi, non si aiutano le famiglie con le mense, non si premiano i cittadini che pagano le tasse.

Eppure stavolta – considerata l’uscita dal piano di riequilibrio – si poteva fare, la Città lo avrebbe meritato. È un bilancio senza visione, che mantiene i parcheggi a 2€, le tasse alle stelle, senza investimenti sul futuro della Città, Si naviga a vista, su tutto.

Siamo dinanzi ad una maggioranza che ormai è solo impegnata a mantenere i propri privilegi politici, disinteressandosi del tutto alle sorti di chi vive quotidianamente la Città. (an)

[Armando Neri è consigliere comunale a Reggio Calabria]

REGGIO CALABRIA – Domani il Circolo Reggiosud presenta il libro di Rocco Bellantone

Il Circolo Reggiosud presenta domani, sabato 20 aprile alle ore 18, il libro di Rocco Bellantone dal titolo Il centravanti e La Mecca: calcio, Islam e petroldollari.

I discussi Mondiali in Qatar, l’acquisto di Manchester City e Psg da parte degli sceicchi del Golfo, la tratta dei talenti africani, l’oscurantismo dei Talebani, le proteste in Iran: storie, curiosità e aspetti poco noti del calcio contemporaneo e del suo forte legame con la politica nel mondo islamico. Un saggio a cura di Rocco Bellantone, con il contributo di Marco Cochi, Beniamino Franceschini, Stefano Piazza, Marco Spiridigliozzi e Davide Vannucci. Prefazione di Roberto Tottoli, rettore dell’Università L’Orientale di Napoli

Prima di darsi alla politica Erdogan è stato per anni uno spietato attaccante nelle serie minori turche, guadagnandosi in campo il soprannome di «Imam Beckenbauer». Una delle passioni segrete del leader di Al Qaeda Osama Bin Laden era il tifo per la squadra londinese dell’Arsenal. Saddam Hussein sognava di vedere la nazionale irachena ai Mondiali di Messico ’86. Per riuscire nell’impresa assoldò quattro allenatori brasiliani, passati poi alla storia come i «Califfi di Baghdad». Questi e altri aspetti poco noti del calcio contemporaneo e del suo forte legame con la politica nel mondo islamico sono racchiusi ne Il centravanti e La Mecca. Calcio, Islam e petroldollari.

Il libro inchiesta svela il rapporto tra calcio e mondo islamico: dall’oscurantismo dei Talebani agli attentati jihadisti, dalla tratta dei talenti africani agli stadi vietati alle donne in Iran, dall’acquisto di Manchester City e Paris Saint-Germain da parte degli sceicchi del Golfo ai discussi Mondiali in Qatar.

In teoria, ma solo in teoria, il calcio è uno sport ateo. «La verità, però, è ben altra – scrive Rocco Bellantone nell’introduzione. I credi religiosi, infatti, si sono ormai posizionati da tempo in pianta stabile sui terreni di gioco. E se fino a qualche anno fa si trattava per lo più di un affare tutto cristiano, con il proverbiale segno della croce ad accompagnare puntualmente il fischio d’inizio di ogni partita, oggi anche i calciatori musulmani non fanno più mistero della loro fede. E l’aumento della loro esposizione mediatica sta andando di pari passo con la crescita del peso – politico e soprattutto economico – di sceicchi e businessman del Golfo Persico e dell’Asia sul calcio internazionale. La Premier League, la lega più ricca e spettacolare del pianeta, non poteva che fare da apripista a questa tendenza. Negli ultimi anni calciatori del calibro di Mohamed Salah, stella del Liverpool, Sadio Mané, passato dai Reds ai tedeschi del Bayern Monaco, e Paul Pogba, tornato alla Juventus dopo un’esperienza poco esaltante al Manchester United, hanno trascinato nel rettangolo verde la loro fede in Allah. Il resto lo hanno fatto i loro profili social, seguiti in tutto il mondo da decine di milioni di follower».

Edito da Paesi Edizioni, Il centravanti e La Mecca. Calcio, Islam e petroldollari di Rocco Bellantone è disponibile in libreria e negli store online, anche in versione ebook. (rrc)

REGGIO CALABRIA – Atene e Reggio si incontrano al liceo classico “Tommaso Campanella”

Una mattina all’insegna dell’interculturalità quella svoltasi presso il liceo classico “Tommaso Campanella” di Reggio Calabria. Grazie alla mediazione del Centro di Lingua e Cultura Ellenica “Ellinomatheia” due classi (1^D e 3^A) hanno incontrato 18 alunni e due docenti, Foteini Sitara e Symeon Nikitas, dell’ΕΡΑΣΜΕΙΟΣ ΕΛΛΗΝΟΓΕΡΜΑΝΙΚΗ ΣΧΟΛΗ.

L’iniziativa, ampiamente sostenuta dalla dirigente Carmen Lucisano, ha rappresentato il momento conclusivo di un percorso avviato online nei mesi precedenti. Attraverso incontri virtuali i ragazzi hanno lavorato su temi di interesse comune quali la colonizzazione greca in Occidente e la permanenza in Italia di tradizioni di chiara matrice ellenica.

Queste le parole della dirigente «Indagare le comuni radici equivale a costruire dei ponti, a rafforzare il dialogo tra i popoli».

Al centro dell’incontro uno scambio di esperienze didattiche presentate dagli studenti di entrambe le scuole in lingua inglese. Gli studenti greci sono poi stati accompagnati dai rispettivi docenti e dai ragazzi del Liceo, che hanno svolto il ruolo di ciceroni, presso il Museo Archeologico Nazionale della Magna Grecia.

L’esperienza, profondamente ricca sotto il profilo umano e culturale, ha evidenziato che la Lingua e la Cultura Greca continuano ad avere un ruolo universale e salvifico e a essere portanti in un percorso di formazione culturale. (rrc)

REGGIO CALABRIA – Escursione di “Gente in Aspromonte” alla Fortezza di Calanna

L’associazione escursionistica “Gente in Aspromonte” propone, per domenica 21 aprile, un itinerario che riguarda la Fortezza di Calanna.

L’antico toponimo di Calanna, dal greco Kale-amuna (bel riparo), disvela da subito l’origine strategico militare del sito. Oggi il moderno centro di Calanna si distingue per la particolare suggestione legata alla natura del terreno, che lo fa avvicinare all’antica regione turca della Cappadocia.

Infatti, il territorio è caratterizzato dalla presenza di pietre arenarie, chiamate “tafoni“, plasmate per millenni dagli agenti atmosferici, un calcare conchiglifero corroso dall’azione eolica modellato proprio come è accaduto nell’antica zona dell’Asia minore.

Ma Calanna fu soprattutto al centro di forti interessi militari; ne è testimonianza il castello di età normanna edificato su un preesistente nucleo bizantino. Nel 1283 al termine della guerra del vespro, il borgo cade in mano aragonese, salvo poi ritornare nel 1302, con la pace di Caltabellotta, agli angioini. In epoca moderna viene elevato a Baronia con tutti i casali e assegnato a Fulcone Ruffo, conte di Sinopoli.

Si costeggia per un breve tratto il torrente di Gallico, e dopo averlo attraversato, si inizia il sentiero, in salita, che dopo circa 50 m. ci porta sul crinale della collina.

Si prosegue poi su terreno pianeggiante per altri 30 m. circa. Proseguiamo su strada asfaltata fino alla contrada Rosaniti di Calanna, attraversandola e subito dopo si riprende il sentiero che porta alla fontana Rinizzi, da qui si prosegue, per circa 20 m. fino a giungere alla contrada Bruca.

Si continua da qui su strada asfaltata fino alla contrada Ronzo dove troviamo i resti di una Necropoli Protostorica risalente al X- IX secolo a C. (Possibile visita al museo).

Si riprende il cammino in discesa, sempre su strada asfaltata, e si arriva a Calanna, si attraverserà il centro abitato fino ad arrivare alla piazza Belvedere, sita sotto al Castello Normanno.

Inoltre dalla piazza si può ammirare un bellissimo panorama che va dalla costa siciliana a quella calabra. Si riprende il cammino in salita, e si giunge al castello dove si possono visitare i ruderi e le vecchie mura.
Sosta per il pranzo alla piazzetta Belvedere.

Finito il pranzo si riprende la strada del ritorno, la prima parte su strada asfaltata e poi su sentiero sterrato. Dopo circa 1 h e 10 m. si giunge alle auto. (rrc)

ROSARNO (RC) – Le realtà sociali preoccupate per «un’altra stagione di sfruttamento»

Realtà sociali preoccupate per «un’altra stagione di sfruttamento» a Rosarno. A sottoscrivere un documento di preoccupazione sono Cric – Centro Regionale d’Intervento per la Cooperazione, Medici per i Diritti Umani (Medu), Recosol – Rete delle comunità solidali, Nuvola Rossa Aps, Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali – Università della Calabria e Arci Samarcanda Reggio Calabria.

«Le proteste degli agricoltori delle ultime settimane hanno agitato anche il territorio della Piana di Gioia Tauro e della città metropolitana di Reggio Calabria, dove le comunità, le aziende e i lavoratori della terra hanno sofferto, nel corso degli anni, gli effetti di politiche ingiuste e di interventi inefficaci e inefficienti, che sprecano risorse, alimentano divisioni e tensioni, ma senza rispondere ai bisogni in modo sostenibile. Per questo oggi le riforme per la transizione ecologica appaiono a molti insostenibili – scrivono nella nota – Al contempo, nei giorni scorsi, a Rosarno è stato inaugurato il Villaggio della Solidarietà (16 unità abitative per 96 persone), dove sono stati trasferiti 24 braccianti stranieri dal campo container, ridotto a baraccopoli, di contrada Testa dell’Acqua. Tuttavia, restano ancora inutilizzati i 36 alloggi in contrada Serricella, come anche il borgo Solidale di Taurianova, mentre si discute della costruzione di una nuova struttura, con un investimento di 12 milioni di euro. A oltre dieci anni dalla rivolta di Rosarno, l’ingente spesa sostenuta dalle istituzioni per rispondere ai bisogni abitativi dei lavoratori stagionali costretti a vivere in insediamenti informali non ha prodotto soluzioni sostenibili ed ha anzi alimentato situazioni di degrado, ghettizzazione e divisione a livello sociale. Tra il 2011 e il 2019 i campi container (due) e le tendopoli (tre) installati hanno avuto sempre la stessa parabola: prima si mette in piedi e istituzionalizza un campo, poi, esauriti i fondi necessari per la gestione e la manutenzione, si procede allo sgombero e alla spesa per una nuova struttura destinata, a sua volta, a tramutarsi in un nuovo insediamento informale col passare del tempo. L’ultima tendopoli ministeriale, allestita a San Ferdinando nel 2019, si è convertita come in passato in una baraccopoli dove oggi circa 400 lavoratori stranieri vivono senza elettricità e acqua corrente, in condizioni di marginalità spaziale e sociale».

Continua la nota: «Chi vive negli insediamenti informali incontra ostacoli nell’esercizio di diritti fondamentali come l’iscrizione anagrafica, indispensabile per l’accesso al Servizio Sanitario Nazionale e il rinnovo dei documenti di soggiorno, oltre a ledere il benessere psicofisico e gli equilibri di convivenza con la comunità locale. Il modello alloggiativo di tipo emergenziale promosso in questi anni, oltre a risultare dispendioso e inefficace, mina anche le opportunità di rigenerazione urbana e sociale e la sostenibilità del sistema agroalimentare locale. Le aziende agricole locali, alla ricerca di strategie di risposta alla crisi e alle nuove richieste di consumatori critici, evidenziano la necessità di manodopera regolare, stabile, formata e tutelata nei propri diritti, ma le attuali politiche non rispondono a queste esigenze. Tuttavia, nella Piana di Gioia Tauro, non mancano esperienze di accoglienza e inserimento abitativo a bassa soglia e di tipo diffuso nei centri urbani, in grado di garantire ai lavoratori condizioni dignitose a costi contenuti. Nella località di Drosi, una frazione del Comune di Rizziconi, nel corso di oltre dieci anni, grazie all’azione di intermediazione e garanzia della Caritas locale, è stato possibile dare vita ad un’esperienza di abitare diffuso che ha permesso l’inserimento abitativo in autonomia di più di 200 lavoratori, con evidente beneficio per un territorio ormai spopolato. L’ostello Dambe so (casa della dignità), aperto a San Ferdinando dal progetto Mediterranean Hope della Federazione Chiese Evangeliche In Italia, accoglie oggi 40 lavoratori, sostenendosi attraverso donazioni di chiese protestanti e il contributo economico dei lavoratori che vi risiedono in modo stagionale o stabile e la devoluzione, daparte della cooperativa Mani e Terra, di una quota sociale derivante dalle vendite di arance a gruppi di consumo critico in Italia e in Germania».

«Questa forma innovativa di responsabilità sociale d’impresa – conclude il comunicato congiunto – sorretta da filiere alternative, può essere amplificata attraverso il coinvolgimento di più aziende del comparto, ma anche della grande distribuzione organizzata, responsabile in ultima istanza degli squilibri all’interno della filiera. Un meccanismo di contrattazione sociale di filiera che solleciti il pagamento di un centesimo su ogni chilo di agrumi, in aggiunta al prezzo sorgente corrisposto in modo giusto e trasparente ai produttori, può rappresentare un’importante leva con cui finanziare il miglioramento delle condizioni di tutti i lavoratori della Piana, sostenendo anche l’inclusione abitativa, i trasporti, la formazione, a beneficio dell’intera popolazione locale. L’impegno in questa direzione, anche da parte delle istituzioni, rappresenterebbe un segnale di svolta importante per produttori, lavoratori e per il territorio tutto, andando oltre approcci particolaristici o separatisti, inutilmente dispendiosi e del tutto inefficaci sul lungo termine. La transizione ecologica in agricoltura deve essere giusta, deve cioè garantire il reddito e le condizioni di lavoro degli attori della filiera, condizioni di benessere per la comunità locale, un cibo di qualità per tutti. Pertanto, insieme al rafforzamento delle azioni di educazione antirazzista, formazione e informazione, dei servizi legali e sanitari, anche supportati dalla mediazione culturale, chiediamo con forza un impegno collettivo per una trasformazione dei rapporti produttivi e commerciali orientata alla giustizia sociale». (rrc)

REGGIO CALABRIA – Alla Pinacoteca civica presentato il bando Onore al merito

Di fronte ad una sala gremita si è parlato dell’importanza dell’orientamento scolastico in occasione della presentazione del suddetto bando giunto alla sua VI° edizione che prevede l’erogazione di borse di studio a studenti meritevoli, per intraprendere percorsi per la preparazione ai concorsi militari.

L’evento organizzato dalla dott.ssa Marilisa Panuccio e patrocinato dal Comune di Reggio Calabria insieme a numerose autorità del mondo giudiziario e dell’istruzione. Sono intervenuti il dott. Luciano Gerardis già presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria, dott. Carrà Giuseppe direttore della casa circondariale di Reggio Calabria, alla dott.ssa Anna Briante, assessore all’Istruzione, pari opportunità e Università, la dott.ssa Anna Maria Cama, dirigente scolastico dell’Istituto BocconiFermi e il presidente del Club Rotary Reggio Calabria Nord dott. Mimmo Chindemi.

Ad intervenire ed esprimere soddisfazione il consigliere comunale avv Mario Cardia: «Motivo di orgoglio la presenza di tanti giovani qui in Pinacoteca, il mio grazie va alla dott.ssa Marilisa Panuccio da anni impegnata a valorizzare e soprattutto “formare” i nostri ragazzi e alla sua splendida squadra che la supporta. Credo che sia doveroso per chi fa politica sostenere iniziative meritevoli come questa che mirano a formare i giovani ed a inserirli nel mondo del lavoro. La dott ssa Panuccio merita tutto il sostegno delle Istituzioni e da parte mia troverà sempre il massimo supporto», così Mario Cardia.

Durante l’evento sono stati premiati i ragazzi reggini vincitori delle borse di studio, che sono già idonei ai concorsi e fra pochi mesi indosseranno la divisa. Il concorso “Onore al merito”, quest’anno alla sua sesta edizione, è promosso da Assorienta – Associazione Orientatori Italiani, impegnata da anni nel settore dell’orientamento ed al lavoro presso le scuole secondarie di secondo grado.

L’iniziativa è organizzata in collaborazione con Nissolino Corsi, scuola leader in Italia per la preparazione ai concorsi nelle Forze Armate e nelle Forze di Polizia. (rrc)

REGGIO CALABRIA – OK al bilancio di previsione, Democratici progressisti soddisfatti per le stabilizzazioni

«È una promessa che oggi possiamo dire di essere riusciti a mantenere: una stabilizzazione che i lavoratori del Comune aspettavano da anni». Così in una nota il gruppo di maggioranza dei Democratici progressisti dopo l’approvazione del bilancio di previsione 2024/2026 in consiglio comunale.

«In questo che è il primo bilancio dopo l’uscita dal Piano di rientro, l’amministrazione Falcomatà ha mostrato coi fatti di mantenere fede alle proprie linee guida. In questa fase i beneficiari delle novità saranno i più fragili, grazie alla pubblicazione dell’avviso pubblico per contributi economici straordinari sulla Tari per il 2024. Un primo tassello di un puzzle che col tempo si arricchirà di ulteriori fondi per tutto il welfare cittadino».

A proposito della stabilizzazione di oltre 100 lavoratori comunali: «Sin dalla creazione di questo gruppo in consiglio quella delle stabilizzazioni è stata una battaglia di dignità che abbiamo portato avanti con coraggio e mai mollato – hanno spiegato i Dp – fino ad ottenere i preziosi risultati odierni. Un lavoro frutto della nostra costante attenzione i temi del lavoro, del precariato e della tutela delle fasce più deboli della cittadinanza».

«Un obiettivo – hanno puntualizzato i Dp – che ha richiesto una decisa azione politica volta a trovare una soluzione immediata per aumentare le ore di lavoro di queste madri e padri di famiglia, precari ora stabilizzati. In questo momento in cui tanti lavoratori e lavoratrici si trovano per scelte scellerate senza occupazione, l’impiego di queste figure a 36 ore settimanali li equipara in tutto, anche dal punto di vista retributivo, ai dipendenti comunale. Un ringraziamento va a chi ha sostenuto la nostra lotta, al sindaco Giuseppe Falcomatà, agli altri consiglieri di maggioranza, ai dirigenti, agli assessori Gangemi e Battaglia, a tutti coloro che hanno manifestato attenzione e sensibilità ai temi del lavoro e della tutela dei lavoratori». (rrc)