A Falconara Albanese si sta svolgendo un importante scambio interculturale, nell’ambito di Mosaic our time, il progetto Erasmus Plus coordinato dalla AVAMS – Associazione Volontariato Arte Musica e Spettacolo che vede protagonisti 24 ragazzi provenenti da Portogallo, Romania, Belgio e Italia.
Fino al prossimo 5 luglio, i giovani studenti universitari che hanno aderito al Progetto europeo si alterneranno tra il centro storico e la Marina dell’unico paese arbëreshë del Tirreno cosentino, portando avanti una serie di attività volte allo scambio interculturale: ciascun gruppo partecipante scaverà nel passato del proprio Paese, riportando alla luce tradizioni, racconti folkloristici, usi e costumi ed esprimendo, in questo modo, l’immaginario collettivo relativo al territorio di appartenenza.
«Questo progetto è nato durante lo scambio giovanile sui diritti umani “Be, React, Fight”, tenutosi a Coimbra, in Portogallo, nel gennaio 2020 – ha raccontato Alessandro Frangella, presidente di AVAMS –. Il nostro gruppo italiano aveva lavorato sulla preparazione e presentazione di un laboratorio sui diritti dei giovani con background migratorio e si era sviluppata una discussione estremamente stimolante sulle radici culturali».
«Di lì a poco – ha proseguito – sarebbe scoppiata la pandemia, sconvolgendo, tra le altre cose, l’intero assetto degli scambi interculturali, ma obbligandoci, al contempo, a trovare nuovi modi e spazi per comunicare e proseguire nel confronto. Ci sono venuti in soccorso i social network, attraverso i quali la nostra piattaforma di relazioni è andata avanti fino a costruire questo progetto, che oggi finalmente prende vita qui a Falconara».
I laboratori che impegneranno i ragazzi in attività performative, sceniche, artistiche e culturali, con ampio ricorso alle tecnologie e ai contenuti digitali, serviranno, dunque, a condividere le culture e le abitudini tradizionali di ciascun Paese, ma coinvolgeranno anche la comunità locale, perché i giovani avranno modo di visitare sia Falconara che Torremezzo, confrontandosi direttamente con gli abitanti.
«Abbiamo scelto Falconara come luogo in cui sviluppare questo progetto – ha spiegato Gaetano Amendola, project manager di “Mosaic of our time” – perché oltre ad essere il territorio in cui da anni AVAMS opera, è il posto perfetto in cui svolgere attività inclusive e a sostegno di giovani a rischio discriminazione».
«Infatti – ha proseguito – vivere in un Comune situato all’interno di una nazione che ha diversa lingua, tradizioni, festività, musiche tradizionali e retaggio storico-culturale, rende gli abitanti di Falconara Albanese il giusto esempio di mantenimento di una forte identità culturale e anche un modello adatto per un discorso sull’integrazione sociale. I giovani hanno sempre avuto un ruolo fondamentare per la diffusione del pensiero critico e del dialogo interculturale e i cambiamenti sociali e geopolitici di questo momento storico, ci suggeriscono che occorre ripartire da loro, come pure dalle nostre radici culturali, per contrastare divisioni e diversità e riscoprire quella radice comune che ci vuole tutte tessere dello stesso mosaico».
«Non a caso – ha aggiunto Amendola – questo progetto è stato ispirato dal romanzo “Il mosaico del tempo grande” di Carmine Abate, ambientato proprio in un paese arbëreshë della Calabria, i cui personaggi sono immersi in una continua ricerca del proprio passato. Da qui prende vita l’idea di un progetto che possa dare spazio ai giovani per interrogarsi e (ri)scoprire le proprie origini: conoscere l’eredità culturale di ciascun territorio europeo è infatti essenziale per poter comprendere appieno i processi sociali del presente e costruire un futuro comunitario».
«Un plauso doveroso va ai giovani volontari dell’AVAMS – ha concluso il Project Manager – per aver messo il proprio tempo e la propria dedizione a sostegno di questo Progetto, che oggi consente a Falconara e Torremezzo di essere, a loro volta, un prezioso tassello europeo». (rcs)