di GIUSY STAROPOLI CALAFATI – Mentre in Calabria la sanità continua a lottare contro falle, debolezze e fallimenti, nella Locride, terra di frontiera e resistenza, accadono cose straordinarie. Qui, dove le difficoltà sembrano insormontabili, uomini coraggiosi e determinati riescono a compiere miracoli.
È in questo contesto che prende vita una delle notizie più belle e significative di questo 2025 ancora agli inizi: la nascita del nuovo polo oncologico presso l’Ospedale di Locri, un progetto sognato, voluto e realizzato grazie alla visione e ai sacrifici del dottor Giovanni Condemi, insieme all’Associazione Angela Serra.
Giovanni non era solo un medico, era un uomo che aveva trasformato il suo lavoro in una missione. Dedicava ogni istante della sua esistenza ai malati oncologici, mettendo a disposizione dell’ospedale di Locri non solo la sua competenza, ma anche il suo tempo, la sua energia e il suo cuore. Diceva spesso che “un medico non ha mai tempo per sé, la sua vita è per i pazienti”.
La sua ostinazione nel voler creare un polo oncologico a Locri era una sfida quasi impossibile: le difficoltà strutturali di una terra complessa come la Calabria, la precarietà dell’ospedale, i mille ostacoli burocratici e istituzionali. Ma Giovanni non si è mai arreso, nemmeno di fronte agli scetticismi o alle resistenze.
Per lui, ogni passo avanti, ogni battaglia vinta, era un atto d’amore verso i suoi pazienti e la sua terra. La Calabria, ripeteva, mi ha sempre tolto qualcosa di mio, mi ha sempre chiesto il doppio di quello che mi ha dato, ma non riesco a immaginare altrove la mia vita. E non che che il nuovo polo oncologico di Locri, è quel doppio di cui il dottore Condemi parlava?
Purtroppo, la vita non gli ha concesso il privilegio di vedere realizzato il suo sogno. Giovanni se n’è andato troppo presto, all’improvviso, in un ospedale lontano dalla sua Locride. Ironia della sorte, il luogo che più di ogni altro rappresentava la sua missione, la sua dedizione, è diventato il teatro del suo addio. Giovanni ha lasciato questo mondo senza sapere quale sarebbe stato il destino del progetto a cui aveva donato tutto se stesso.
Oggi, a distanza di anni, il suo sacrificio non è stato vano. Il nuovo polo oncologico di Locri è una realtà. È una speranza concreta per la Locride, un simbolo di lotta e rinascita per tutta la Calabria. È l’eredità lasciata da un uomo che ha scelto di restare, anche quando avrebbe potuto costruire una carriera altrove.
«Che scemo – mi disse una volta – avevo la possibilità di andare in Inghilterra, ma sono rimasto qui. Quelli come me nascono per restare».
E proprio qui, nella terra che ha scelto di amare e servire, Giovanni Condemi continuerà a vivere, attraverso l’opera che porta il suo segno. Ora spetta alla Locride compiere un ultimo, doveroso gesto di riconoscenza: intitolare questo polo oncologico al suo ideatore, al medico e uomo per bene che ne ha reso possibile la nascita.
Intitolare il polo oncologico a Giovanni Condemi non è solo un atto di giustizia, ma di grazia.
A lui, che ha donato tutto per la sua terra, l’omaggio eterno di essere ricordato come un medico che ha fatto la differenza. Giovanni, ovunque tu sia, il tuo sogno diventato realtà. Ne siamo orgogliosi.