«Il G7 del Commercio in Calabria rappresenta una grande vetrina e un’occasione straordinaria per rafforzare relazioni importanti con i Paesi più sviluppati del mondo». È quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, in una intervista a Il Mattino, sottolineando come «noi vogliamo essere pronti a cogliere queste nuove sfide, e vogliamo farci apprezzare e conoscere sempre di più nello scacchiere internazionale».
«La Calabria, attraverso la sua infrastruttura principale che è il porto di Gioia Tauro – ha ricordato – gode di una posizione estremamente strategica rispetto ai principali corridoi delle rotte intercontinentali che attraversano il Mediterraneo lungo l’asse Suez-Gibilterra. Gioia Tauro è collegato logisticamente con oltre 60 porti nel Mediterraneo e 120 nel mondo. È evidente che nei prossimi anni quest’area così vitale in termini di scambi sarà determinante nella crescita delle economie di tutto il bacino».
«Nella visita al porto di Gioia Tauro, ad esempio – ha spiegato – i ministri del G7 e gli altri ospiti internazionali sono rimasti estremamente colpiti dalla maestosità di questa infrastruttura e dalle sue enormi potenzialità. Da parte nostra stiamo accelerando sull’intermodalità ferroviaria portuale, sulla infrastrutturazione stradale e nel potenziamento del sistema aeroportuale. Crediamo di avere le carte in regola per diventare una regione centrale nell’ambito delle dinamiche di crescita di tutta l’area del Mediterraneo».
«Rispetto agli ultimi vent’anni – ha proseguito – c’è un’attenzione nuova della comunità internazionale e del governo nei confronti di quelle regioni che si affacciano sul Mediterraneo, e quindi del Mezzogiorno. Aver scelto il Sud e la Calabria come sede di questo G7 testimonia la lungimiranza dell’esecutivo Meloni e del ministro Antonio Tajani che ringrazio per aver voluto mettere in vetrina le enormi potenzialità di questi territori».
«Gli ultimi dati sull’export in Italia – ha detto ancora nell’intervista – confermano d’altro canto una tendenza assai in crescita di regioni come la Campania e la Calabria. È evidente che siamo entrati in una congiuntura storica nuova nella quale il Sud può affermarsi sempre più come la porta dell’Europa sul Mediterraneo».
«Credo che ci troviamo in un momento nel quale il Sud, sarò anche un visionario – ha aggiunto – può vivere quello che hanno vissuto le regioni del Nord qualche decennio fa, quando si sono avvantaggiate dal fatto di essere prossime al motore di sviluppo dell’economia europea, che era il manifatturiero tedesco. Quindi è giusto investire nella qualità infrastrutturale di queste regioni e nel potenziamento delle politiche di scambi e cooperazione internazionale».
E, in merito al fatto che il porto di Gioia Tauro ha registrato una crescita enorme in questi primi sei mesi del 2024, più 13,7 per cento e se serve una maggiore sinergia con gli scali di Napoli e Salerno, in quanto tutti e tre insieme sono i veri hub strategici, Occhiuto ha risposto: «ben venga una maggiore sinergia con gli altri hub commerciali del Mediterraneo. Più siamo coordinati e maggiore sarà il nostro peso e la nostra attrattività a livello internazionale».
«Spesso, soprattutto in passato, si è parlato solo dei problemi del Mezzogiorno – ha evidenziato – tralasciando le opportunità, e questo errore lo hanno fatto soprattutto le classi dirigenti. Sono contento che negli ultimi anni il clima stia cambiando in meglio».
Per il governatore, infatti, «da soli non si va da nessuna parte. Sono convinto che fare sistema sia sempre la strada giusta. La mia visione è quella di una contaminazione e una collaborazione sempre crescente tra le regioni del Sud e del Mediterraneo».
«Sia per le politiche di sviluppo che sui temi più complessi da affrontare – ha detto – come i cambiamenti climatici, bisogna sforzarsi di trovare risposte unitarie. Innanzitutto si tratta di rinnovare e aumentare, attraverso intese che coinvolgono un amplissimo numero di Paesi, un nuovo sistema di politiche e di scambi in modo da adattarli alle nuove realtà nell’area del Mediterraneo».
«Il fatto che la Calabria presieda la Commissione intermediterranea – che raggruppa 38 regioni di 8 Paesi, tra cui Albania, Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Marocco e Spagna – dimostra un rinnovato prestigio del Mezzogiorno e un rilancio complessivo delle economie di queste regioni», ha sottolineato Occhiuto, ricordando che « uno dei miei obiettivi primari per il mio nuovo mandato da presidente è quello di continuare a fare pressione per la creazione di una macroregione mediterranea».
«Lo scopo – ha ribadito – è proprio quello di favorire lo sviluppo del dialogo euromediterraneo e la cooperazione territoriale sui temi dei trasporti, della politica marittima integrata, della coesione economica e sociale, dell’acqua e dell’energia. Credo, inoltre, che una macroregione integrata possa sostenere politiche unitarie e difendere l’intero bacino del Mediterraneo dagli effetti dei cambiamenti climatici e favorire la transizione verde incrementando gli scambi di beni e servizi ambientali».
«Ci sono problemi comuni – ha concluso – che meriterebbero di essere affrontati con una specifica strategia a vantaggio non solo delle regioni del Mediterraneo ma anche dell’Europa nel suo complesso. Avere una macroregione migliorerà la cooperazione, l’efficienza e il nostro peso specifico, per portare avanti obiettivi condivisi di sviluppo sostenibile e stabilità regionale». (rrm)