Il consigliere comunale e metropolitano, Antonino Minicuci, ha sottolineato l’importanza di promuovere in modo concreto la cultura ebraica, fortemente radicata e connessa alla storia calabrese, e ha proposto l’istituzione di una «giornata della memoria e della ricerca da celebrarsi il 31 ottobre. La stessa data nella quale, nel 1541, gli ebrei furono scacciati dall’Italia meridionale».
«Da uno studio effettuato da Unical – ha spiegato – è emerso che il 40% di tutta la popolazione calabrese ha origini ebraiche. Una percentuale ancora superiore la fa registrare Reggio Calabria, in quanto primo approdo per chi proveniva da Israele. Oltre al gesto, puramente di facciata, di conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, il sindaco Metropolitano Giuseppe Falcomatà non si è attivato in questi anni per promuovere davvero la cultura ebraica. L’Associazione “Charta delle Judeche di Reggio Calabria prevedeva, sin dalla sua creazione ‘attività culturali incentrate al recupero e alla valorizzazione delle testimonianze documentali, archeologiche, culturali, topologiche ebraiche al fine di contribuire ad innescare processi utili alla promozione umana, sociale ed economica’, ma nulla o quasi di concreto è stato fatto».
Minicuci, nel programma elettorale da candidato sindaco di Reggio Calabria, aveva inserito una sinergia con Israele, il paese con più start-up procapite al mondo (una ogni 1.800 cittadini), di cui 350 attive nella cybertechnology. L’intenzione proposta era quella di creare una sede distaccata dell’Università di Enna ‘Kore’, ateneo che sta realizzando una collaborazione con Israele in tema di medicina innovativa.
«Reggio Calabria – ha proseguito – sarebbe stata così l’unica sede del Sud Italia, Sicilia esclusa. Una sinergia di questo tipo avrebbe dato un impulso fondamentale al nostro sistema universitario. L’invito al sindaco Falcomatà è quello di creare un ponte culturale con i nostri fratelli ebrei. Le potenzialità di una sinergia di questo tipo, pensando ad esempio alle ripercussioni turistiche legate alla Sinagoga di San Pasquale, o al primo testo della bibbia stampato a Reggio Calabria, sono immense e da incentivare con una serie di azioni concrete».
«La prima di queste – ha concluso – è l’istituzione di una giornata della memoria e della ricerca da celebrarsi il 31 ottobre. La stessa data nella quale, nel 1541, gli ebrei furono scacciati dall’Italia meridionale. Noi invece diciamo agli ebrei in tutto il mondo a venire nella loro terra, in Calabria, dove saranno accolti da ‘fratelli maggiori’, cosi come ci ha insegnato Papa Giovanni Paolo II». (rrc)