Domani sera, a Reggio, alle 19, al Planetarium Pythagoras si celebra la quarta edizione del Dantedì, con una osservazione del cielo con gli occhi di Dante.
Attraverso la lettura e la rappresentazione al Planetario di alcuni tra i più significativi passi astronomici della Divina Commedia, si vuole avvicinare il pubblico alla conoscenza astronomica di un’epoca storica tra le più interessanti, per nulla oscura, il Medioevo. A guidare il pubblico in questo viaggio nell’“Astronomia di Dante al Planetario” sarà Giuseppe Ciancia, esperto del Planetario. L’evento organizzato dal Planetario è stato inserito dal Ministero della Cultura tra quelli previsti in occasione del Dantedì: https://cultura.gov.it/evento/lastronomia-di-dante-al-planetario. Seguirà l’osservazione del cielo al telescopio dal piazzale antistante il planetario a cura dello Staff del Planetarium Pythagoras Città Metropolitana di Reggio Calabria.
Dante “Uomo del suo tempo”, condivide i valori e il modo di pensare ma è, anche, l’uomo di scienza di questa epoca, un’epoca in cui il patrimonio della fisica aristotelica si mescola con la teologia, la filosofia, l’astrologia e l’alchimia.
L’evento, che sarà naturalmente ad ingresso gratuito, tende a evidenziare la genialità di Dante che non è solo uomo colto che si adagia sulle conoscenze di Aristotele e Tolomeo ma le fa proprie e le interiorizza. La Divina Commedia è l’esempio più lampante che non esistono barriere tra i diversi ambiti culturali. (rrc)
Domani pomeriggio, alle 17, è in programma, in diretta streaming sulla pagina Facebook del Comune di Corigliano-Rossano, su quella di Siamo Culture e sul relativo canale YouTube, l’evento Tu se’ lo mio maestro e ‘l mio autore”, organizzato dal Comune di Corigliano Rossano in collaborazione con l’Associazione Gli amici dell’Arte, in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.
La giornata è stata fortemente voluta dall’assessore alla Città della Cultura e della Solidarietà, Donatella Novellis, all’interno del progetto Siamo Culture – Ponte tra Oriente e Occidente, realizzato in collaborazione con Officine delle Idee.
L’incontro sarà coordinato da Anna Milieni e vedrà la partecipazione dell’assessore alla Città della Cultura e della Solidarietà Donatella Novellis, di Giuseppe De Rosis, Maria Rosaria Bianco con le interpretazioni di brani danteschi da parte di Franco Cirò, Giusy Liguori, Annazzurra Luchetta, Erminia Madeo e Anna Minnicelli.
«Celebrare Dante Alighieri è un dovere da parte di tutti noi – ha dichiarato l’assessore Novellis – Il Comune di Corigliano-Rossano partecipa con grande entusiasmo al Dantedì e lo fa con Gli Amici dell’Arte che da sempre hanno un’attenzione particolare alla parola dantesca». (rcs)
Giovedì 25 marzo, alle 18, è in programma il webinar dal titolo Il cielo con gli occhi di Dante al Planetario, promosso dal Planetarium Pythagoras di Reggio Calabria.
L’evento rientra nell’ambito della seconda edizione del Dantedì, iniziativa istituita dal Consiglio dei Ministri su proposta del ministro Dario Franceschini.
Attraverso la lettura e la simulazione al Planetario di alcuni tra i più significativi passi astronomici della Divina Commedia, si vuole avvicinare il pubblico alla conoscenza astronomica di un’epoca tra le più interessanti, per nulla oscura, il Medioevo.
Nel Medioevo ritroviamo ambienti favorevoli alla nascita di grandi scuole, intelletti illustri, Dante, tra questi, è il modello più eccelso, che trasmisero il sapere dell’età antica e lo arricchirono di nuove conoscenze, interrogando la natura con curiosità scientifica. Dante è “Uomo del suo tempo”, condivide i valori e il modo di pensare ma è, anche, l’uomo di scienza di questa epoca, un’epoca in cui il patrimonio della fisica aristotelica si mescola con la teologia, la filosofia, l’astrologia e l’alchimia.
L’evento tende a evidenziare la genialità di Dante che non è solo Uomo colto che si adagia sulle conoscenze di Aristotele e Tolomeo ma le fa proprie e le interiorizza.
La Divina Commedia è l’esempio più lampante che non ci sono barriere tra i diversi ambiti culturali.
er partecipare è necessario prenotarsi via mail al seguente indirizzo di posta elettronica: planetario.rc@virgilio.it, entro le ore 12.00 del 25 Marzo 2021. (rrc)
Anche il Polo Museale della Calabria, come tantissimi altri luoghi culturali, hanno festeggiato il Dantedì, la Giornata dedicata al Sommo Poeta Dante Alighieri, con tante iniziative culturali.
Il Polo, guidato dalla dott.ssa Antonella Cucciniello, ha voluto esplorare ed evidenziare, con i siti culturali della Calabria, le simbologie, le similitudini e i richiami esistenti con l’universo dantesco.
Chiesa di San Francesco d’Assisi di Gerace
Dante, immaginando tra i beati, gli spiriti sapienti che risplendono nel IV cielo o cielo del Sole, ricorda la figura di San Francesco d’Assisi nel XI Canto del Paradiso.
Definito il serafico in ardore, ossia ardente di carità come un serafino, e con mirabili versi ne descrive l’amore mistico con Madonna povertà, la sposa che Francesco prima di morire affiderà ai suoi discepoli.
«…privata del primo marito
millecent’anni e più disperata e scura
a costui si stette senza invito…»
(vv. 64-66)
«La loro concordia e i lor lieti sembianti
amore e maraviglia e dolce sguardo facieno esser cagion di pensier santi»
(vv. 76-78)
Quando a colui ch’a tanto ben sortillo pacque di trarlo suso a la mercede
ch’el meritò nel suo farsi pusillo
a’ frati suoi, sì com’a giuste rede
raccomandò la donna sua più cara
e comandò che l’amassero a fede;
e del suo grembo l’anima preclara
mover si volle, tornando al suo regno,
e al suo corpo non volle altra bara.
(vv. 109-117)
La luce spirituale con cui il sommo poeta rappresenta Francesco rifulge come quella del sole che sorge nell’equinozio di primavera e con lo stesso splendore brillano i colori dei mosaici che adornano gli altari della Chiesa di Gerace a lui intitolata e dedicata al suo ordine religioso. Tra i riquadri dell’altare maggiore che riproducono immagini realistiche della città, uno in particolare rappresenta con delicati dettagli una scena di vita quotidiana dei frati che abitavano il convento francescano.
Il Museo e Parco Archeologico Nazionale di Sibari di Cassano allo Ionio (CS)
diretto da Adele Bonofiglio, all’interno del Museo è custodito un peso ornamentale decorato con motivo a labirinto, datato IX-VIII sec. a.C.
Il reperto collega il mito del Labirinto con Arianna il cui filo della tessitura riporta Teseo alla luce e quindi all’attività femminile della tessitura. Anche nella Divina Commedia il lettore si smarrisce in una “selva oscura” e si ritrova compiendo un viaggio individuale e collettivo entro il dedalo di un labirinto: il labirinto della coscienza e del significato in cui tutto ciò che è detto rimanda ad un Altrove. Nella Divina Commedia c’è un Labirinto tracciato dall’Inferno – Purgatorio – Paradiso. È quello descritto da Ulisse.
«Nell’Inferno Dante colloca il Minotauro nel VII Cerchio dove sono puniti i violenti e lo introduce all’inizio del Canto XII. Spesso accostato al peccato della lussuria, il Minotauro è un ostacolo da superare per percorrere una nuova strada, più giusta e corretta. Il Labirinto rappresenta quindi nella sua accezione mistica, un processo di iniziazione, un rituale personale di ascesi».
Museo Archeologico Nazionale di Crotone
Nel canto XIX del Purgatorio Dante sogna una “femmina balba”, cioè una donna balbuziente, storpia che pian piano diventa sempre più bella e accattivante e si rivela al Sommo Poeta come Sirena. Subito dopo ne appare un’altra, dall’aspetto virtuoso che la contrasta, finché interviene Virgilio a squarciare le vesti della prima, facendone apparire il ventre putrido e puzzolente.
Svegliatosi spaventato, a Dante il Vate spiega che la prima delle due donne rappresenta la cupidigia dei beni materiali, la seconda simboleggia la temperanza. Significato del sogno è che l’uomo deve contrastare la cupidigia attraverso la temperanza: controllando cioè i propri istinti e desideri materiali, egli può frenare l’avidità e ogni brama smodata.
Sulle monete della città greca di Terina è raffigurata una donna alata, da alcuni studiosi interpretata come immagine della sirena Ligea. Terina fu fondata dall’achea Kroton, dove gli unguentari in bronzo erano particolarmente diffusi: essi forniscono la migliore rappresentazione di questo ambiguo essere mostruoso!
Nei versi 19-29 del XIX Canto del Purgatorio, Dante scriveva così
“Io son”, cantava, “io son dolce serena,
che’ marinari in mezzo mar dismago; tanto son. di piacere a sentir piena!
Io volsi Ulisse del suo cammin vago
al canto mio; e qual meco s’ausa, rado sen parte; sì tutto l’appago!”
Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia
All’interno del Museo Archeologico Nazionale di Vibo Valentia sono custoditi alcuni reperti che rappresentano delle sirene, figure mitologiche dal corpo metà uccello e metà donna. Le Sirene compaiono nel XII libro dell’Odissea, nel quale si racconta di Ulisse che, dopo aver lasciato la maga Circe, riprende il suo viaggio.
Giunto presso un gruppo di scogli a sud della penisola di Sorrento, al largo delle Isole Sirenuse, incontra le Sirene che, con il loro canto, cercano di trattenere i naviganti. Le sirene sono note per il loro canto ammaliatore, affascinante ma molto pericoloso per i naviganti, che promette di svelare tutto ciò che accade o è accaduto sulla terra.
Il loro canto dunque si mostra come una promessa: se Ulisse si fermerà presso di loro, se ne andrà sapendo più cose; ma cedere alla tentazione della conoscenza porta a rompere i legami famigliari e a morire. Ulisse però, grazie ai consigli di Circe, riesce ad oltrepassare il pericolo. Ulisse e Dante.
L’Ulisse dantesco è simile a quello classico, dotato di insaziabile curiosità e abilità di linguaggio e compare nel XXVI canto dell’Inferno, sottoforma di fiamma. Egli racconta le peripezie del suo viaggio di ritorno da Troia e come, spinto dalla sete di conoscenza, cerca di convincere i suoi compagni a proseguire il viaggio pronunciando la famosissima frase: “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”. Sete di conoscenza che lo porterà alla rovina.
Musei e Parco Archeologico Nazionale di Locri (Reggio Calabria)
In sintonia con il museo di Vibo Valentia che per il Dantedì ha proposto un collegamento tra mondo antico e mondo ricordando Ulisse, il canto ammaliatore delle Sirene e il suo incontro nel XXVI Canto dell’ Inferno con Dante, il museo di Locri, con l’intento di creare un fil rouge – soprattutto in un momento così difficile per la nostra società – tra i musei calabresi e il loro ricco e sfaccettato patrimonio, ha voluto testimoniare la presenza di manufatti raffiguranti le Sirene esposti lungo il suo percorso espositivo.
Una produzione degli artigiani locresi che lavoravano ed abitavano nel quartiere di Centocamere, oggi visitabile nell’area del parco archeologico di Locri: balsamari in terracotta di diverse dimensioni, conformati a sirena caratterizzata da una lunga capigliatura a trecce e orecchini discoidali con funzione di ex voto dedicati a Persefone regina degli Inferi, agli specchi in bronzo il cui manico riproduce le fattezze di questa suggestiva figura che con il suo canto irretiva gli uomini. Produzioni che tra VI e V secolo a.C. costituiscono una delle espressioni più caratteristiche dell’artigianato locrese.
Sui canali social del museo di Locri è stato divulgato il ricordo di Dante con il collegamento al mondo greco attraverso il manufatto scelto.
Museo Archeologico Lametino di Lamezia Terme
Il Museo archeologico Lametino ha spostato in rete tutte le iniziative organizzate per il primo Dantedì, diviso in due giornate.
Sulla pagina Facebookdel museo l’appuntamento si è tenuto martedì 24 marzo il pre-evento Aspettando il #Dantedì, durante il quale Laura Montuoro, socio della Società Dante Alighieri – Comitato locale Soverato, citando alcune terzine del XV Canto del “Paradiso”, ha invitato i followers a partecipare attivamente alle celebrazioni.
Per l’appuntamento nazionale fissato dal MiBACT per le ore 12.00 di mercoledì 25, il Museo ha, invece, organizzato l’iniziativa #IoleggoDante, ma in calabrese.
Si è svolta, anche, una lettura in streaming a cura di Domenico Benedetto D’Agostino, curatore del Progetto PoesiaInCostruzione, di alcune terzine del XXVI Canto dell’Inferno tratte da ‘U Mpiernu, ‘U Prigatoriu, ‘U Paravisu di Salvatore Scervini (Acri 1847-1925).
Si è trattato della trasposizione in calabrese dell’opera dantesca, seconda traduzione integrale in Italia e prima nel Meridione, considerata una delle versioni più riuscite per completezza, qualità letteraria, lingua e stile. Hanno completato il programma numerosi post con approfondimenti e curiosità, tra cui: un’esposizione inedita sulla nostra bacheca virtuale di un’edizione unica al mondo della Divina Commedia (ed. Manzani, Firenze 1595), messa a disposizione da Giovanna Adamo, presidente dell’Associazione artistico-culturale “Arte & Antichità Passato Prossimo” di Lamezia Terme; un omaggio da parte dell’illustratrice lametina Felicia Villella; la partecipazione al flash mob della “Società Dante Alighieri” con l’intervento di Samuele Anastasio, speaker di Radio Soveria, che aprendo la finestra della sua casa ha declamato le due terzine del canto dantesco in cui Paolo e Francesca dimostrano che l’amore vince tutto. L’iniziativa è stata curata della dottoressa Rosanna Calabrese, funzionario archeologo del Polo museale della Calabria.
Museo Archeologico di Metauros di Gioia Tauro (Reggio Calabria)
All’interno del Museo Archeologico Nazionale di Mètauros sono custoditi moltissimi reperti provenienti dai corredi tombali della necropoli ritrovata in contrada Due Pompe – fase magnogreca della città –
I corredi tombali esposti a Mètauros rappresentano le suggestioni legate alla cultura dell’oltretomba e agli usi della deposizione che attraverso il corredo dava forma all’immateriale legame tra la vita terrena del deposto e la sua vita nell’aldilà.
Collegamento culturale diviene Caronte e la sua figura di traghettatore delle anime nel loro percorso di vita ultraterrena attraverso la presentazione di due litografie di Gustave Dorè, Divina Commedia illustrata dell’Ottocento (Gustave Dorè, Divina Commedia Illustrata 1861) che rappresentano l’incontro di Dante e Virgilio nell’oltretomba con Caronte; correlazione con le collezioni esposte nel Museo – i corredi funebri – legati alla cultura della deposizione e dell’oltretomba.
Di particolar pregio, l’iniziativa #ioleggoDante un tag sul fumetto di Mètauros realizzato da Federico Manzone (nato nell’ambito dell’iniziativa Fumetti nei Musei 2020) che è stato reso visibile on-line per la giornata del 25 marzo su issuu.com/coconinopress.
Lo storyboard realizzato dal fumettista ha ripreso le figure mitologiche e legate all’oltretomba in virtù delle collezioni che denotano il museo come “museo delle necropoli”.
Inoltre grazie alla collaborazione dell’architetto e scenografo Lorenzo Pio Massimo Martino è stato pubblicato il video L’incontro infernale tra il Sommo e il traghettatore delle anime perdute (Commedia narrata a cura di Lorenzo PioMassimo Martino).
Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium di Roccelletta di Borgia (Catanzaro)
Il Museo e parco archeologico nazionale di Scolacium ha celebrato Dante Alighieri nella giornata a lui dedicata con un contributo sui suoi canali social basato sul pensiero trinitario di Gioacchino da Fiore nella Divina Commedia, con radici lontane in Cassiodoro, nativo di Scolacium.
La Commedia ha uno schema triadico, secondo le tre età del padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Anche Cassiodoro trova nei Salmi la dottrina della Trinità. Troviamo dunque una linea di pensiero che attraversa i secoli e supera le distanze spaziali. (rrm)
Anche il Comune di Reggio Calabria festeggia il Dantedì, la giornata dedicata al Sommo Poeta Dante Alighieri, e lo fa con un video realizzato da alcuni artisti e professionisti reggini.
Una iniziativa che è stata approvata e sposata da Irene Calabrò, assessore alla Valorizzazione del Patrimonio Storico e Culturale del Comune di Reggio Calabria, che ha ribadito che «l’emergenza non ha frenato la voglia di stare vicini, di stare insieme e testimoniare ancora quanta bellezza abbiamo da condividere pur rimanendo, ciascuno, a casa propria. Ed è così che è nata l’idea di realizzare un video».
Nel video, infatti, realizzato da Antonio Melasi con il coordinamento editoriale di Giorgio Gatto Costantino, sono presentati i tre volumi – Inferno, Purgatorio e Paradiso – e vengono letti alcuni brani con accompagnamento musicale: la lettura è a cura di Cecilia Puccinelli, che ha letto tre terzine per ogni libro, mentre l’accompagnamento musicale è a cura dei Maestri Fulvio Cama (violino) e Pino Puntorieri (pianoforte).
Anche il Planetario Pythagoras di Reggio Calabria celebra il Dantedì, la giornata che celebra il Sommo poeta Dante Alighieri su proposta del ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini.
Il Planetario, per questa giornata, ha realizzato un video in cui viene presentato Dante Alighieri.
«I passi astronomici – si legge in una nota – utilizzati da Dante per individuare, nello spazio e nel tempo, le diverse situazioni del Viaggio sono moltissimi. In questo video ne presentiamo solo tre. Quando questa emergenza sarà finita riprodurremo tutta l’astronomia della Divina Commedia al planetario. Oggi “accontentiamoci” di un planetario virtuale». (rrc)
Il Planetarium Pythagoras di Reggio Calabria aderisce al primo #Dantedì#IoleggoDante è un’iniziativa del GovernoOggi 25 Marzo, data individuata come inizio del viaggio ultraterreno della Divina Commedia, per iniziativa del Governo, su proposta del Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, si celebra, per la prima volta, Dante Alighieri, simbolo della cultura italiana e fondatore della nostra lingua: un modo per unire ancora di più il Paese in questa difficile circostanza.Anche se in modo digitale, le scuole e le istituzioni culturali sono invitati a postare dei lavori sul Poema del Sommo Poeta.Come Planetarium Pythagoras Città Metropolitana di Reggio Calabria, consapevoli del ruolo che siamo chiamati a svolgere, abbiamo aderito all’invito del Ministro.Il video che abbiamo realizzato presenta il Poeta astronomo. I passi astronomici utilizzati da Dante per individuare, nello spazio e nel tempo, le diverse situazioni del Viaggio sono moltissimi. In questo video ne presentiamo solo tre.Quando questa emergenza sarà finita riprodurremo tutta l’astronomia della Divina Commedia al planetario.Oggi “accontentiamoci” di un planetario virtuale.#Dantedì e #IoleggoDante sono gli hashtag ufficiali proposti dal MIUR per identificare le iniziative.
«Inauguriamo le celebrazioni dedicate al Sommo Poeta esponendo, sulla nostra bacheca virtuale, un’edizione unica al mondo della Divina Commedia» ha scritto su Facebook il Museo Archeologico Lametino, in occasione del Dantedì, la giornata che celebra Dante Alighieri.
«Si tratta – prosegue il Museo – dell’edizione realizzata In Firenze per Domenico Manzani nel MDXCV (1595), messa a nostra disposizione per questa eccezionale occasione da Giovanna Adamo, presidente dell’Associazione artistico-culturale Arte&Antichità Passato Prossimo di Lamezia, che ringraziamo».
«Ecco alcune curiosità – prosegue il Museo – la copertina in cartapecora venne rifatta nel ‘700; la gatta raffigurata nello stemma è il simbolo della casa editrice; la raffigurazione della gatta che gira la leva della macchina, detta frullone, e che serve a preparare la crusca dal grano, è un riferimento alla famosa Accademia della Crusca». (rcs)
Anche il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, guidato da Carmelo Malacrino, celebra il Dantedì, la Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, istituita su proposta del ministro del Mibact, Dario Franceschini, per i 700 anni dalle morte del Sommo poeta.
Il Museo, infatti, nella giornata di domani, mercoledì 25 marzo, sui suoi social, saranno pubblicati post dal contenuto testuale e audiovisivo con la partecipazione dell’Ufficio Didattica e del Personale del Museo, insieme ai collaboratori per il progetto di valorizzazione del patrimonio culturale calabrese e museale, come il Centro Internazionale Scrittori della Calabria, presieduto dalla poetessa, intellettuale e giornalista Loreley Rosita Borruto.
La professoressa Paola Radici Colace, docente di Filologia Classica all’Università degli Studi di Messina, presidente emerito del CIS, ha preparato un contributo clip suDante e la Calabria, che sarà pubblicato sulla pagina Facebook del MArRC e sul sito web istituzionale.
«Alla Calabria – ha dichiarato nella clip la prof.ssa Radici Colace – ha riservato un posto in Paradiso, e questa è una bella notizia». (rrc)
Anche a Vibo Valentia, il Sistema Bibliotecario Vibonese celebrerà il Sommo poeta Dante Alighieri con il Dantedì, una giornata-evento in programma per domani, mercoledì 25 marzo e istituito dal Mibact.
L’evento sarà l’occasione per riscoprire Dante attraverso il suo capolavoro, la Divina Commedia, e «coinvolgerà singoli, ma anche scuole, musei, parchi archeologici, biblioteche, archivi e luoghi della cultura in una corale celebrazione del Sommo Poeta».
Per l’occasione, il Sistema Bibliotecario Vibonese, in collaborazione con la Scuola di Teatro Fughe Organizzate, propone la lettura di tre Canti dell’Inferno.
«L’invito che il Sistema Bibliotecario Vibonese rivolge alla sua Scuola di Teatro – ha dichiarato Francesco Malorzo, direttore artistico di Fughe Organizzate – in occasione del “Dantedì” ci lusinga molto e ci emoziona perché celebrare Dante non è celebrare un poeta, è celebrare “il Poeta”».
«Allo stesso tempo – ha proseguito il direttore artistico Malorzo – è un invito che raccogliamo con molta umiltà sapendo che altri e meglio di noi hanno raccontato, sia pure in altri contesti, le vicende del “divin” poeta. Nessun viaggio, seppure immaginifico, è descritto con tale potenza e solennità. Anche nelle stanze della Scuola di Teatro, a Palazzo Santa Chiara, i suoi versi riecheggiano durante le lezioni, declamati con timore reverenziale e brama di gustare e comprendere ogni verso, ogni rima, ogni parola. Dante è per gli amanti della parola una sorta di miraggio, una sfida immane, un’avventura unica. Potevamo noi di “Fughe organizzate” essere insensibili ad una simile sirena?».
«Così – ha proseguito il direttore artistico Malorzo – i nostri coach Valerio Villa e Davide Fasano, assieme a Giorgia Ballanti in rappresentanza degli allievi, hanno accettato l’impresa di narrare di Paolo e Francesca, di Ulisse e del conte Ugolino, inebriandosi di suggestioni e versi, con l’intento di raggiungere chi ascolta e avvilupparlo in un turbine di emozioni. Speriamo di essere riusciti nell’impresa di mettere qualcosa di noi in tanta narrazione, utili nel creare una comune emozione viaggiando con le parole oltre i recinti dei limiti fisici che in questi giorni ci stringono, viaggiando sui versi di Dante come se avessimo le ali, infiniti e alti, fuggiaschi senza una meta, finalmente liberi». (rvv)
Il programma
ore 10.30, Davide Fasano recita il Canto V dell’Inferno;
ore 16.30, Giorgia Ballanti recita il Canto XXVI dell’Inferno;
ore 19.30, Valerio Villa recita il Canto XXXIII dell’Inferno
Il 25 marzo è la giornata del sommo poeta Dante Alighieri. Ed è proprio per questo che il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministero dei Beni Culturalieper il Turismo, ha approvato la direttiva che istituisce il Dantedì.
Il Polo Museale della Calabria, in occasione di questa giornata, ha ribadito come «molte sedi della Cultura statali, afferenti al Polo Museale della Calabria, guidato dalla dott.ssa Antonella Cucciniello, hanno richiami, similitudini con il mondo dantesco», tra cui il
Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia
al cui interno sono custoditi alcuni reperti che rappresentano delle sirene, figure mitologiche dal corpo metà uccello e metà donna. Le Sirene compaiono nel XII libro dell’Odissea, nel quale si racconta di Ulisse che dopo aver lasciato la maga Circe riprende il suo viaggio.
Giunto presso un gruppo di scogli a sud della penisola di Sorrento, al largo delle Isole Sirenuse, incontra le Sirene che, con il loro canto, cercano di trattenere i naviganti. Le sirene sono note per il loro canto ammaliatore, affascinante ma molto pericoloso per i naviganti, che promette di svelare tutto ciò che accade o è accaduto sulla terra. Il loro canto dunque si mostra come una promessa: se Ulisse si fermerà presso di loro, se ne andrà sapendo più cose; ma cedere alla tentazione della conoscenza porta a rompere i legami famigliari e a morire.
Ulisse però, grazie ai consigli di Circe, riesce ad oltrepassare il pericolo. Ulisse e Dante. L’Ulisse dantesco è simile a quello classico, dotato di insaziabile curiosità e abilità di linguaggio e compare nel XXVI canto dell’Inferno, sottoforma di fiamma. Egli racconta le peripezie del suo viaggio di ritorno da Troia e come, spinto dalla sete di conoscenza, cerca di convincere i suoi compagni a proseguire il viaggio pronunciando la famosissima frase: «Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza». Sete di conoscenza che lo porterà alla rovina.
Musei e Parco Archeologico Nazionale di Locri (Reggio Calabria)
Per il Dantedì, il Museo vuole testimoniare la presenza di manufatti raffiguranti le Sirene, esposti lungo il suo percorso espositivo. Si tratta di una produzione degli artigiani locresi che lavoravano ed abitavano nel quartiere di Centocamere, oggi visitabile nell’area del Parco
Archeologico di Locri: balsamari in terracotta di diverse dimensioni, conformati a sirena caratterizzata da una lunga capigliatura a trecce e orecchini discoidali con funzione di ex voto dedicati a Persefone regina degli Inferi, agli specchi in bronzo il cui manico riproduce le fattezze di questa suggestiva figura che con il suo canto irretiva gli uomini.
Produzioni che tra VI e V secolo a.C. costituiscono una delle espressioni più caratteristiche dell’artigianato locrese.
Museo Archeologico Lametino di Lamezia Terme
ha organizzato, per l’occasione, due giorni del Dantedì: si parte il 24 marzo con il pre-evento Aspettando il Dantedì, nel corso del quale Laura Montuoro, socio della Società Dante Alighieri . Comitato Locale di Soverato, citando alcune terzine del XV Canto del “Paradiso”, inviterà i followers a partecipare attivamente alle celebrazioni.
Per l’appuntamento nazionale, fissato dal MiBACT per le ore 12.00 di mercoledì 25, il Museo ha, invece, organizzato l’iniziativa #IoleggoDante, ma in calabrese. Per questo secondo appuntamento, infatti, è in programma una lettura in streaming a cura di Domenico Benedetto D’Agostino, curatore del progetto PoesiaInCostruzione, di alcune terzine del XXVI Canto dell’Inferno tratte da ‘U Mpiernu, ‘U Prigatoriu, ‘U Paravisu di Salvatore Scervini (Acri 1847-1925).
Si tratta della trasposizione in calabrese dell’opera dantesca, seconda traduzione integrale in Italia e prima nel Meridione, considerata una delle versioni più riuscite per completezza, qualità letteraria, lingua e stile.
Completeranno il programma numerosi post con approfondimenti e curiosità, tra cui: un’esposizione inedita sulla nostra bacheca virtuale di un’edizione unica al mondo della Divina Commedia (ed. Manzani, Firenze 1595), messa a disposizione da Giovanna Adamo, presidente dell’Associazione artistico-culturale “Arte & Antichità Passato Prossimo” di Lamezia Terme; un omaggio da parte dell’illustratrice lametina Felicia Villella; la partecipazione al flash mob della “Società Dante Alighieri” previsto per le ore 18.00 del 25 marzo con l’intervento di Samuele Anastasio, speaker di Radio Soveria, che aprendo la finestra della sua casa declamerà, come richiesto, le due terzine del canto dantesco in cui Paolo e Francesca dimostrano che l’amore vince tutto.
L’iniziativa è a cura di Rosanna Calabrese, funzionario archeologo del Polo Museale della Calabria.
Museo Archeologico di Metauros di Gioia Tauro (Reggio Calabria)
Anche in questo Museo custodisce moltissimi reperti provenienti dai corredi tombali della necropoli ritrovata in contrada Due Pompe – fase magnogreca della città –
I corredi tombali esposti a Mètauros rappresentano le suggestioni legate alla cultura dell’oltretomba e agli usi della deposizione che attraverso il corredo dava forma all’immateriale legame tra la vita terrena del deposto e la sua vita nell’aldilà.
Collegamento culturale diviene Caronte e la sua figura di traghettatore delle anime nel loro percorso di vita ultraterrena attraverso la presentazione di due litografie di Gustave Dorè, Divina Commedia illustrata dell’Ottocento (Gustave Dorè, Divina Commedia Illustrata 1861) che rappresentano l’incontro di Dante e Virgilio nell’oltretomba con Caronte; correlazione con le collezioni esposte nel Museo – i corredi funebri – legati alla cultura della deposizione e dell’oltretomba.
Inoltre grazie alla collaborazione dell’architetto e scenografo Lorenzo Pio Massimo Martino, sarà pubblicato il video L’incontro infernale tra il Sommo e il traghettatore delle anime perdute, una commedia narrata a cura di Lorenzo Pio Massimo Martino.
Seguirà nel pomeriggio per #ioleggoDante, un tag sul fumetto di Mètauros realizzato da Federico Manzone (nato nell’ambito dell’iniziativa Fumetti nei Musei 2020) reso visibile on-line per la giornata del 25 marzo su issuu.com/coconinopress.
Lo storyboard realizzato dal nostro fumettista riprende le figure mitologiche e legate all’oltretomba in virtù delle collezioni che denotano il museo come “museo delle necropoli”.
Museo e Parco Archeologico di Scolacium di Roccelletta di Borgia
nella giornata a lui dedicata con un contributo sui suoi canali social basato sul pensiero trinitario di Gioacchino da Fiore nella Divina Commedia, con radici lontane in Cassiodoro, nativo di Scolacium. La Commedia ha uno schema triadico, secondo le tre età del padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Anche Cassiodoro trova nei Salmi la dottrina della Trinità. Troviamo dunque una linea di pensiero che attraversa i secoli e supera le distanze spaziali. (rrm)
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