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Il maestro orafo Gerardo Sacco cittadino onorario di Castrovillari

Il maestro Gerardo Sacco diventa una tesi di laurea dell’Unical

di PINO NANOAncora una tesi di laurea dedicata al grande artista calabrese Gerardo Sacco, il grande orafo crotonese il cui nome è ormai simbolo iconico di bellezza e di preziosità in tutto il mondo. 

Università della Calabria, Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche, Corso di Laurea in Scienze Turistiche, Violanda Nirello, matricola 79070, si laurea con una tesi finale sulla “Storia raccontata dai gioielli” del grande orafo crotonese Gerardo Sacco”. Relatrice della tesi di laurea la professoressa Maria Intrieri.

«È la quarta tesi di laurea che mi viene dedicata all’Università della Calabria- dice commosso Gerardo Sacco – e francamente non mi aspettavo tutto questo onore ancora in vita. Immaginavo sì, che dopo la mia morte qualcuno forse si sarebbe occupato del mio lavoro anche nelle università, ma non avevo messo in conto che tutto questo sarebbe accaduto oggi mentre la mia vita continua invece a scorrere per le vie del mondo».

Per la neo dottoressa Violanda Nirello, «La Magna Grecia non fu solo un insieme di colonie all’interno di un’area geografica ben delimitata, essa fu molto di più, fu un’intera civiltà caratterizzata in quei territori dal fiorire della scienza, della filosofia, della poesia, dell’arte. Le tradizioni di quel tempo vivono tuttora nelle terre che videro la Magna Grecia nascere e fiorire; vivono nei resti dei templi, nelle strade antiche, nei musei, nei miti tramandati e anche nei gioielli dell’arte orafa del maestro Gerardo Sacco». 

Quasi scontato il riferimento alla città natale di Gerardo Sacco: «Crotone da sempre terra fertile per filosofi, scienziati, artisti continua ancora oggi a diffondere la propria cultura nel mondo attraverso i propri figli, che ne onorano le antiche origini greche. È ciò che accade anche attraverso l’arte orafa del maestro Gerardo Sacco, nato e cresciuto nella città moderna erede dell’antica colonia achea, cui si deve la creazione originale di gioielli ispirati ai miti, alle tradizioni, alla storia, all’arte dell’antica città magnogreca». 

La tesi di laurea discussa all’Università della Calabria (“La dedico a mio Padre, Nirello Antonio Giovanni, uomo onesto, intelligente e umile, grazie per avermi fornito gli strumenti per essere forte e libera”) spiega bene che “I miti, le leggende, il legame dell’antica Crotone col santuario di Delfi sono stati, infatti, fonte di ispirazione per l’artista crotoniate: l’antica moneta di Crotone col tripode delfico compare su orecchini, bracciali, collane, mentre la figura forte e importante di Phayllos viene richiamata su ciondoli, portachiavi, gemelli. I gioielli di Gerardo Sacco, tuttavia, raccontano la storia dell’antica Kroton, che affonda le proprie radici nella cultura magnogreca, non solo nel recupero delle antiche credenze e tradizioni, ma anche nella riproposizione delle tecniche antiche utilizzate nella realizzazione di gioielli e oggetti preziosi».

Violanda Nirello dà l’idea in questo suo elaborato finale di aver analizzato a fondo l’arte di Gerardo Sacco, dai suoi primi gioielli alle sue ultime sculture, perché sono tali le sue creazioni più belle, e ce ne dà un quadro di insieme che è affascinante e anche completo sotto il profilo della ricostruzione storica del suo lavoro: «È affascinante scoprire come dietro la realizzazione di ogni gioiello vi sia la narrazione di antichi miti, il ricordo di antichi eroi e di un tempo che fu. La creazione è frutto di un’ispirazione e quest’ultima spinge chi vede o riceve un gioiello del maestro crotoniate alla ricerca delle origini delle storie tramandate. Attraverso i gioielli del brand Sacco si diffonde cultura poiché anche solo inconsapevolmente chi li indossa sta portando a spasso il passato».

«Ciò che avviene attraverso i gioielli del maestro Sacco – ha aggiunto – è qualcosa di eccezionale, perché non solo il gioiello creato va ad impreziosire la figura di chi lo indossa, ma attraverso questo ornamento prezioso viene raccontata la storia di una civiltà del passato. Non si tratta soltanto della creazione di qualcosa di prezioso e bello, ma della diffusione nel mondo della cultura che li ha ispirati e che in essi trova nuova linfa rinviando, nello stesso tempo, a quei territori che di tale cultura sono stati produttori».

Davanti alla sua commissione di esame, Violanda Nirello spiega in maniera inappuntabile e lucidissima che I gioielli firmati Gerardo Sacco «raccontano la magia, la mitologia, ed il fascino del Mar Mediterraneo, con le sue storie e le sue leggende, un ponte tra passato e presente, che ha tra i protagonisti l’amore dell’uomo per la donna e i valori tramandati di padre in figlio». 

Anelli, orecchini e collane acquistano un valore simbolico, scaramantico. Incarnano la forza ed il coraggio di eroi del passato come Ulisse, che hanno sfidato il mare per arrivare ai loro obiettivi. Quello che è stato si fonde con quello che è adesso, rendendo i gioielli classici ed innovativi allo stesso tempo, adatti in qualunque occasione e capaci di regalare un tocco misterioso ed affascinante al proprio look non appena indossati.

La tesi devo dire è scritta benissimo, scorre come un fiume in piena, ricca di ricostruzioni storiche, di riferimenti classici, di citazioni legate alla Magna Grecia, di analisi e di letture colte, per dei “Gioielli” che raccontano di un Mediterraneo che incanta. 

«Contaminazioni forti, pure e indomabili rendono i Gerardo Sacco Gioielli esemplari e di rara eleganza dalla forza emotiva straordinaria. I gioielli di Gerardo Sacco raccontano una storia. Una storia fatta di magia, credenze, miti e sogni antichi, che dal 1963 affonda le proprie radici nella cultura magno-greca e nella tradizione contadina mediterranea, recuperando metodologie e processi di lavorazione appartenuti al passato».

Ma dentro la tesi di laurea della neo dottoressa non c’è soltanto il racconto di Gerardo Sacco e della sua “bellezza artistica”, c’è anche la storia di una azienda, quella creata dall’orafo crotonese, che oggi è un brand assolutamente internazionale.

«Una delle prime aziende italiane a realizzare linee di monili in argento, mantenendo inalterate quelle che sono le caratteristiche del pezzo unico, ovvero mai perfettamente uguale a un altro perché realizzato tramite tecniche artigianali prive di qualsiasi automatizzazione. Gioielli fatti a mano, dallo stile eclettico e multiforme, interamente pensati, disegnati e realizzati nel laboratorio-bottega del Maestro orafo a Crotone . Così come avvenuto ai Crotoniati del VI sec. a.C., di divenire famosi nel resto del mondo per le loro doti, oggi la storia si ripete attraverso Gerardo Sacco, perché la sua arte è conosciuta in tutto il mondo». 

Il mix di tradizione arte e innovazione – spiega la neodottoressa calabrese – fanno sì che il brand tutto calabrese funzioni e che gli vengano riconosciuti meriti importanti tanto che la storia contenuta nelle sue creazioni viene raccontata anche dalle riviste più importanti del mondo.

Nella tesi di Violanda Nirello non manca naturalmente un’intervista al grande artista crotonese, e alla domanda: «Quando è nata in lei la passione per la Magna Grecia?», il maestro Sacco risponde con la sua eterna e disarmante semplicità.

«A questa domanda è molto semplice rispondere: è nata con me! Quando vivi nella Magna Grecia qualsiasi cosa ti parla di questa civiltà. Ricordo quando da bambino per la prima volta mi recai in pellegrinaggio al promontorio Lacinio dov’è situato il tempio dedicato ad Era e guardando quell’unica colonna superstite feci una riflessione: quanta bellezza e magnificenza… Sono proprio fortunato ad essere discendente di questa cultura; in quel momento non sapevo ancora che quello che ammiravo sarebbe stato al centro della mia vita artistica e professionale». (pn)