A Corigliano Rossano la prima Festa delle Clementine

Da venerdì a domenica 15 dicembre, al Castello Ducale di Corigliano Rossano, si terrà la prima edizione della Festa delle Clementine, evento che celebra uno dei prodotti d’eccellenza del territorio calabrese.

Organizzata dal Comune di Corigliano – Rossano in collaborazione con Arsac e le organizzazioni di Produttori, si propone di valorizzare la clementina Igp di Calabria, la manifestazione vuole promuovere la conoscenza delle sue caratteristiche uniche e del territorio di produzione. Tre giorni ricchi di appuntamenti che spaziano dai seminari dedicati al mondo agroalimentare e alla sana alimentazione, alle degustazioni guidate, fino agli showcooking e agli incontri con esperti del settore.

All’evento parteciperanno numerose aziende agricole locali, che avranno la possibilità di presentare i propri prodotti e incontrare il pubblico. Tra le OP sponsor dell’evento operanti in ambito agricolo: Agricor, Apoa Bruzia, Carpe Naturam, Coab, Ortocal e Pomez.

Tra gli ospiti della manifestazione, Gioacchino Bonsignore caporedattore della rubrica culinaria “Gusto” del TG5 (Mediaset) che, domenica 15 dicembre, parteciperà al press tour in programma per quella giornata.

Una serie di eventi che si succederanno nei tre giorni previsti con declinazioni che vanno dal food al drink, fino alla musica e alla moda. Si tratta di una nuova formula che mira all’esperienzialità in grado di valorizzare le identità territoriali. Tutte le giornate sono state costruite per coinvolgere i giovani ed i meno giovani, unendo gli elementi della tradizione con quelli dei trendsetter più importanti, come lo showcooking del 13 e del 14 dicembre di Maccaroni Chef Academy, che sanno coniugare nella loro cucina il passato con le tendenze più innovative.

L’esperienza di sabato sarà accompagnata anche dalla musica dal vivo con il Trio Italico.  Importante sarà il momento dello storytelling, dove i produttori stessi, racconteranno il loro lavoro quotidiano per la coltivazione di uno dei prodotti simbolo della Sibaritide.

Da segnalare, poi, l’evento di sabato 14, dal titolo “Clementine: tra gusto e identità”. Interverranno Flavio Stasi, sindaco di Corigliano-Rossano, l’assessore regionale Gianluca Gallo, il Commissario straordinario Arsac, Fulvia Michela Caligiuri, Antonio Di Leo, Direttore Centro Sperimentale Arsac Mirto; inoltre, la progettista del progetto Comunicazione -Consorzio Clementine IGP di Calabria Vitina Marcantonio, il Presidente Associazione Anticaporalato No CAP, Ivan Sagnet e l’Agroter founder Roberto Della Casa. Modera il giornalista Francesco Mannarino, della Gazzetta del Sud.

«Questi giorni sono l’inizio di una nuova roadmap per promuovere uno di quei prodotti che vengono considerati l’oro della Calabria – ha dichiarato l’assessore al Turismo, Costantino Argentino – e che nel territorio della Sibaritide trovano una zona d’elezione. L’amministrazione, così, continua il suo lavoro ed il suo impegno per la promozione del martketing territoriale e verso la destagionalizzazione, facendo conoscere il fondamentale lavoro dei produttori ed unendolo alle tendenze più contemporanee come quello del turismo green, che riscuote sempre più successo soprattutto verso i viaggiatori provenienti dai vari paesi in Europa e non solo».

«Questa festa per le clementine è solo il primo di vari eventi che saranno organizzati a favore delle eccellenze dell’agricoltura del nostro territorio – ha detto il sindaco Stasi – che rappresentano una voce importante nel paniere nostro economico. La coltivazione delle clementine rappresenta una delle principali fonti di reddito per l’economia agricola locale».

«Ogni anno, le clementine IGP generano un indotto significativo – ha concluso – sostenendo non solo gli agricoltori, ma anche l’industria della trasformazione e del commercio. Attraverso questo eventi, che sono il simbolo di una programmazione attenta e puntuale, noi rafforziamo la nostra vicinanza a tutto il settore agro-alimentare della nostra terra». (rcs)

CASSANO ALLO IONIO (CS) – Si consegnano i lavori di ristrutturazione del bene confiscato “Villa Forastefano”

Domani mattina, a Cassano allo Ionio, alle 10, saranno consegnati i lavori ristrutturazione della cosiddetta “Villa Forastefano”, bene confiscato all’omonima cosca Forastefano, che diventerà un centro “Dopo di noi” per persone con ospiti disabilità.

La Villa, infatti, con decreto dell’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati alla criminalità organizzata, è stato assegnato al Comune di Cassano allo Ionio, che la trasformerà in un edificio residenziale da destinare a persone con mobilità ridotta.

L’importo dell’intervento ammonta a circa 470mila euro (precisamente 468.880,78). Il progetto per la ristrutturazione per l’adeguamento e la trasformazione della struttura abitativa esistente era stato redatto e approvato a marzo dello scorso anno.

Gli interventi renderanno la villa confiscata agibile ed idonea all’uso come struttura per il “Dopo di noi” che permetterà alla struttura di poter accogliere fino a sei posti letto oltre quello di emergenza e avere a propria disposizione locali da adibire a spazi collettivi oltre agli spazi per il personale e per i servizi necessari al funzionamento della struttura stessa.

Per garantire l’accesso al primo piano degli ospiti con disabilità sarà installato un impianto di sollevamento esterno a sud del fabbricato, adottando questa scelta, inoltre, si dovrebbe ottenere un minore impatto sull’estetica dei prospetti principali e sull’economia dei lavori. Prevista anche la sistemazione di tutta l’area verde circostante.

Il Comune di Cassano All’Ionio, infatti, è il soggetto attuatore dell’intervento in tutte le fasi: dalla progettazione, realizzazione e alla successiva gestione. La riqualificazione dell’ex villa Forastefano rientra nell’ambito della realizzazione degli obiettivi previsti dal Pnrr Investimento 2 – Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie, Componente 3 – Interventi speciali per la coesione territoriale, Missione 5 – Inclusione e coesione.

«Come amministrazione comunale all’atto – aveva commentato il sindaco Giovanni Papasso – siamo soddisfatti perché con la realizzazione del “Dopo di noi” interverremo sul settore dell’accoglienza dei “ragazzi speciali” portatori di handicap rimasti soli dopo la scomparsa dei loro genitori».

«Questa realizzazione – ha sottolineato – rappresenta l’ennesimo passaggio della politica dei fatti concreti nella politica dei servizi sociali oltre ad essere una testimonianza forte, decisa e coraggiosa». (rcs)

COSENZA – Si presenta il libro “Provincia Ribelle”

Domani pomeriggio, a Cosenza, alle 17.30, al Museo dei Brettii e degli Enotri, si terrà la presentazione del libro Provincia Ribelle di Antonio Buttiglione.

L’evento rientra nell’ambito della rassegna LibrinComune dell’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Franz Caruso e ideata dalla consigliera delegata del sindaco alla Cultura, Antonietta Cozza.

La presentazione del libro sarà preceduta dai saluti del sindaco Franz Caruso, presente l’autore Antonio Buttiglione. Previste le relazioni di Chiara Mauro, del Centro studi Risorgimentali “Domenico Mauro” di San Demetrio Corone, di Marta Petrusewicz, docente della “City University of New York” e dell’Università della Calabria e di Vittorio Cappelli dell’Università della Calabria. I lavori saranno moderati da Antonietta Cozza, delegata del sindaco alla Cultura.

Il libro -“Provincia ribelle – Radicali, movimenti popolari e beni comuni nell’Italia meridionale dell’Ottocento, è edito dalla società editrice “Il Mulino”. (rcs)

SAN MARCO ARGENTANO (CS) – Si presenta il libro “Il Vangelo nella Contemporaneità”

Lunedì 9 dicembre, a San Marco Argentano, alle 17, nel Piccolo Teatro Urbano II, sarà presentato il libro “Il Vangelo nella contemporaneità – Dottrina Sociale della Chiesa dalla Rerum novarum di Leone XIII alla Fratelli tutti di papa Francesco di don Sergio Ponzo, edito da Progetto 2000.

Insieme all’autore e all’editore Demetrio Guzzardi, parteciperanno il sindaco di San Marco Argentano, Virginia Mariotti, il magistrato Biagio Politano e il vescovo di San Marco Argentano-Scalea mons. Stefano Rega, che ha anche firmato la nota introduttiva del volume.

La Dottrina Sociale della Chiesa cattolica è un corpus in continua evoluzione, costituita dalle encicliche e da vari discorsi pontifici sui grandi temi della società quali la politica, la giustizia, la pace, la questione operaia, i diritti fondamentali dell’uomo e della donna e da qualche anno le problematiche ambientali. Il primo documento ufficialmente è stata l’enciclica Rerum novarum, promulgata il 15 maggio 1891 da papa Leone XIII; l’ultimo la Fratelli tutti di papa Bergoglio, che porta la data del 3 ottobre 2020. (rcs)

A Cosenza Elio Guido presenta “Kalòn”: la prima collezione maschile che celebra la Calabria tra tradizione e modernità

Lo stilista calabrese Elio Guido ha presentato la sua prima collezione maschile, “Kalòn”.

l giovane creativo ha scelto di celebrare la sua terra con un prêt-à-porter che intreccia radici culturali e modernità, presentato attraverso uno shooting fotografico immerso nei luoghi iconici della sua città natale, Cosenza, tra il fascino del centro storico, il Museo dei Brettii e degli Enotri, l’eleganza senza tempo dello storico Caffè Renzelli, la suggestiva Chiesa di San Domenico, la statua del filosofo Bernardino Telesio e la scenografica piazza XV Marzo, dominata dal teatro Alfonso Rendano.

Il nome della collezione, “Kalòn”, deriva dal greco antico e rappresenta l’unione di bellezza, verità ed etica. Questo ideale si traduce in capi che rendono omaggio al patrimonio culturale e artigianale calabrese, reinterpretandolo con uno spirito contemporaneo. «Non voglio raccontare una Calabria nostalgica, ma celebrare la sua essenza attraverso l’artigianalità», ha dichiarato lo stilista.

Cuore pulsante della collezione è l’omaggio alla nonna dello stilista, custode delle tecniche tradizionali di uncinetto e ricamo. “Kalòn” reinterpreta questi antichi saperi artigianali con uno sguardo moderno, trasportandoli in un guardaroba maschile contemporaneo.

La collezione si articola in due filoni principali: il primo omaggia il lavoro manuale dell’uncinetto, introdotto nella vita di Elio dalla sua amata nonna. Le 13 camicie della collezione – realizzate interamente a mano in puro cotone bianco – sono vere opere d’arte tessile, i cui disegni e mappature sono stati curati dallo stesso Elio Guido e trasposti in ricami unici dalla nonna dello stilista. Ogni particolare, dalla texture alla lavorazione, evoca i ricordi d’infanzia di Guido e la sua passione per il lavoro manuale, simbolo di dedizione e bellezza senza tempo. Tra i dettagli più affascinanti spicca una camicia che riprende il rosone della Chiesa di San Domenico, dimostrando il legame profondo con la storia e l’architettura locali.

«Questa collezione – racconta Guido – è un tributo alla mia terra e alla mia famiglia. I ricami all’uncinetto della nonna sono il fulcro della mia ispirazione: una maestria che ho voluto portare nel mondo della moda maschile, sfidando le convenzioni e dando vita a creazioni che celebrano l’artigianato calabrese».

L’altro filone della collezione esplora l’artigianato tessile calabrese: seta, cotone San Gallo, lana bouclé e pelle si combinano per creare capi che evocano il paesaggio e le tradizioni della Regione. Il bianco domina le camicie, simbolo di purezza e grafismo, mentre le cromie dei blu petrolio e verdi richiamano il mare di Tropea e i boschi della Sila. I richiami ai lanifici calabresi, con tessuti intrecciati a mano, e ai simboli popolari come il peperoncino, aggiungono un tocco di autenticità e scaramanzia.

Tra i pezzi più innovativi, spiccano i completi in denim spalmati con foglie dorate, che coniugano stile urban e richiami all’epoca greca della Calabria. Ogni elemento, dai tessuti ai dettagli sartoriali, racconta una Calabria vibrante e complessa, capace di ispirare e stupire.

Oltre all’omaggio alla Calabria, un altro elemento guida della collezione è l’esplorazione della memoria, ispirata al romanzo “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust. La memoria è il motore della creatività di Elio Guido, proprio come nei ricordi involontari di Proust. Attraverso la moda, il giovane stilista intende ricreare quel viaggio emotivo in cui passato e presente si intrecciano, generando un futuro che è la somma di ogni esperienza vissuta. Questo concetto si traduce in una collezione che dà forma a emozioni e ricordi: le camicie all’uncinetto evocano l’infanzia dello stilista, i foderami in seta riproducono paesaggi olfattivi e visivi, come i campi di origano e lavanda della Calabria, mentre i colori raccontano le sfumature della terra e del mare.

Come nelle pagine di Proust, anche in “Kalòn” il tempo si svela come una dimensione fluida, in cui passato, presente e futuro si intrecciano senza soluzione di continuità. Non c’è una distinzione netta tra ciò che è stato e ciò che sarà: ogni capo è un dialogo tra tradizione e innovazione, tra radici e visione creativa.

“Kalòn” è una collezione pensata per l’uomo, ma Elio Guido abbraccia una visione inclusiva: i capi, dalle camicie ai pantaloni destrutturati, sono volutamente privi di etichette di genere, offrendo libertà d’espressione e versatilità. Ogni creazione è concepita per adattarsi a momenti casual e formali, rispecchiando la quotidianità e il lusso con naturalezza.

Con “Kalòn”, Elio Guido dimostra che la bellezza è un valore universale, capace di trascendere i confini geografici e culturali. Come il protagonista proustiano che ritrova il senso della vita nella memoria del passato, Guido invita chi indossa i suoi capi a celebrare la propria storia personale attraverso la moda.

“Kalòn” non è solo una collezione; è un manifesto culturale, un invito a riscoprire l’autenticità e il fascino di una Regione che non smette mai di sorprendere. (rcs)

A Saracena fa tappa la Festa di Perciavutt

Domani, a Saracena, si terrà la 23esima edizione della festa di Perciavutt, organizzata dalla Pro Loco Sarucha, diretta da Elisa Montisarchio, per celebrare la degustazione del primo vino dell’annnata.

«Si tratta di una tradizione molto forte e molto importante – ha spiegato Elisa Montisarchio – a cui abbiamo sempre tenuto parecchio, cercando di creare spazi di incontro tra adulti e bambini, perché le generazioni devono stare a contatto durante questi eventi di trasmissione della tradizione».

Quest’anno il format presenta delle novità, con l’arrivo della fantasia scatenata della Compagnia Teatrale BA17 che ha assunto la direzione artistica dei contenuti culturali del format. Una direzione artistica fortemente voluta dalla presidente Elisa Montisarchio, insieme all’esperto di comunicazione Francesco Russo, per dare nuove simmetrie e nuovi spunti alla festa tradizionale.

«Era necessario ritrovare un nuovo slancio per i contenuti della festa perché le sfide sono sempre più ardue e sviluppare eventi sul territorio ci mette in una condizione di dover interagire con nuove creatività. La tradizione, per restare tale, ha bisogno di relazionarsi con il contemporaneo», ha sottolineato Francesco Russo.

L’elemento di punta è la grande novità che trasforma la festa in una maschera, rinnovando la tradizione della commedia dell’arte che ha sempre fatto parlare il popolo. L’evento Perciavutt diventa il personaggio “Perciavuòt”, ideato in sinergia tra il direttore artistico e regista Angelica Artemisia Pedatella e la costumista Silvana Esposito, interpretato poi dall’attore e performer Massimo Rotundo.

«È stato un attimo, davvero un lampo, pensare che Perciavutt’ era una maschera – ha spiegato l’ideatrice e direttore artistico Angelica Artemisia Pedatella –. Dare ad un paese la sua maschera identitaria significava dare una voce alla tradizione, qualcosa di concreto. Faccio teatro e per me la concretezza è l’anima dell’arte».

Un lavoro di grandissimo pregio, quello realizzato dalla costumista Silvana Esposito: «Ideare Perciavuòt, questo sommelier un po’ brillo con abiti contadini di tradizione e con uno spirito allegro che ricalca quello di questo territorio è stata una sfida affascinante. La ricerca dei materiali, il lavoro sartoriale di alta qualità e la possibilità di lasciare in mostra una mia creazione mi ha entusiasmata e devo dire che conclude in modo davvero gratificante questo 2024».

«Realizzare una maschera sullo stile della commedia dell’arte, dalla punta del cappello in giù – ha concluso – mi ha dato modo di affrontare storicamente qualcosa che credo potrà continuare. Ogni paese dovrebbe avere la sua maschera, la sua voce».

L’idea, subito accolta dalla Pro Loco Sarucha, ha entusiasmato tutti. «Adesso i bambini di Saracena a Carnevale avranno la loro maschera – chiosa soddisfatta l’assessore all’agricoltura e alle politiche giovanili, Angela Lucia Pugliese –. Ci ha reso molto felici accogliere questa idea innovativa e ci piace accogliere altri artisti che apportano a Saracena il valore che merita».

La maschera di “Perciavuòt” girerà per le vie del paese fin dal mattino e rallegrerà la festa che sarà caratterizzata dalla tradizionale Cerimonia dell’assaggio del primo vino – curata dai maestri sommelier guidati da Piero Bruni – e dalle degustazioni delle specialità locali. Nel pomeriggio, dalle ore 15.30, sarà aperto a tutti lo stage di tarantella tradizionale calabrese della bassa Calabria, condotto dai maestri Francesco Nicastro e da Angelica Artemisia Pedatella, con la partecipazione delle principali associazioni e scuole di danza di Saracena. Seguiranno le esibizioni di danza e la tradizionale “Facimu Rota” insieme al gruppo “Nóstos. Teatro Danza del Sud” con la voce lirica del soprano Giuliana Tenuta, il tamburello tradizionale di Andrea Fazio e l’organetto di Pasquale Bonaddio, che accompagneranno la Sagra del Moscato e le degustazioni delle eccellenze tipiche del territorio quali olio, fichi e vino.

A concludere la festa ci saranno i Taranta Sound che accoglieranno l’arrivo della notte attorno ad un grande falò dove si degusterà il vino cotto aromatizzato con le spezie delle colline circostanti e… allora sarà davvero la festa del primo assaggio con i sapori e i profumi di una giornata indimenticabile.

«Questa festa è particolarmente sentita e quindi per noi della Pro Loco Sarucha trovare nuove sinergie per renderla ancora più intesa è una necessità che viviamo fino in fondo. La scelta di una direzione artistica che curi i contenuti con una unitarietà e porti nuovi stimoli ad un paese ricco già di bellezza e di talenti è un modo per crescere ulteriormente. Volere bene al proprio paese significa studiare insieme le strategie di dialogo con il mondo. È molto importante aver potuto coinvolgere le generazioni… e non finisce qui. Durante la festa sveleremo la sorpresa che abbiamo riservato ai più piccoli, perché il loro attaccamento al paese possa diventare una missione per noi adulti», ha concluso il presidente Elisa Montisarchio.

Tutto questo naturalmente a Saracena, dove la gioia dello stare insieme si unisce alle lavorazioni dei prodotti enogastronomici e alla musica popolare che accompagna le giornate dei lavoratori. Perciavutt non è solo sbirciare nella botte per assaporare il vino novello… è guardare nell’occhiello del passato e ritrovare il calore della vita di un tempo che continua a disegnare il futuro. (rcs)

Venerdì al via il Cerisano Borgo swing winter

Prende il via venerdì 6 dicembre, a Cerisano, il Cerisano Borgo Swing Winter, promosso dall’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Luicio Di Gioia.

Tutti gli eventi sono finanziati nell’ambito del progetto Pnrr “2024 – Anno delle radici Italiane” promosso dal Maeci e sostenuto dal Mic e sono organizzati in collaborazione con la Proloco di Cerisano.

«Questo periodo dell’anno – ha detto il primo cittadino – è speciale, non solo per la bellezza dei festoni e delle luci, ma soprattutto per l’atmosfera di condivisione e di calore che si respira tra noi».

«Gli eventi natalizi di Cerisano sono un mix perfetto di tradizione e innovazione – ha spiegato –. Abbiamo curato con attenzione ogni dettaglio per garantire che ogni famiglia possa vivere un Natale indimenticabile. Dalle luminarie che illuminano le strade del nostro borgo, alle attività ricreative per i bambini, fino alle degustazioni di dolci tipici, ogni evento è pensato per coinvolgere e far felici tutti».

«Il Natale è un momento di magia, e anche Cerisano vuole rendere questi giorni pieni di festa e condivisione. Le nostra piazze si trasformeranno, come sempre, in luoghi accoglienti dove godere di spettacoli di musica e danza. Siamo orgogliosi di offrire un calendario di eventi che catturerà l’essenza dello spirito natalizio», ha assicurato il primo cittadino insieme alla squadra di governo.
Si parte venerdì 6 dicembre con “Accendiamo il Natale in Gospel”, ore 18:00 – Piazza Zupi. Elisa Brown & Come Shine Gospel Choir, a seguire degustazione gratuita: Cuddruriaddri & Wine.  Evento, quest’ultimo, sostenuto dalla Regione Calabria a valere sulla L 13 annualità 2024 e promossa da Calabria Straordinaria.
Appuntamento poi al 7 dicembre, con il Laboratorio delle Radici, artigianato artistico, ore 16:00, Casa della Cultura.
E ancora, venerdì 13 dicembre con la “Sagra del Turdiddru e Concerto” spettacolo MagiComico ore 18.30, nella Via San Lorenzo, a seguire Ricci di Mare Live e degustazione gratuita di Lagane e Ceci & Wine, oltre che la “gara del Turdiddru più buono”.
Sabato 14 dicembre altro Laboratorio delle Radici con la “Cuoca Calabrese”, Mani in Pasta-Dolci Tipici di Cerisano”, 15.30, Casa della Cultura.
Venerdì 20 dicembre Laboratorio di Teatro ”Storie di Burattini” a cura di Graziella Cous Cous, 16.30, alla Casa della Cultura e Zampogne in giro per il Borgo. Domenica 22 dicembre, “Strinari Rock” ore 17:30, a seguire Concerto e Food.
Per animare le vacanze dei nostri piccoli, é prevista una sezione cinema e una dolce merenda, da giorno 26 a giorno 30 dicembre, alle ore 16:30 presso la Casa delle Cultura. E, poi, domenica 29, “Festa degli Antichi Sapori: Cena di Comunità”.
Lunedì 6 gennaio, “Aspettiamo la Befana”, alle 18.30, a Piazza Zupi, con la consegna dolcetti ai bambini e la Conferenza Stampa di Nuovo anno, prevista alle 17.30 alla Casa della Cultura. (rcs)

COSENZA – Venerdì la presentazione del libro “Sistemi urbani”

Venerdì, a Cosenza, alle 17.30, al Museo dei Brettii e degli Enotri, sarà presentato il libro Sistemi urbani e tipi architettonici nell’area dello Stretto di Giuseppina De Marco ed edito da Laruffa.

L’evento rientra nell’ambito della collaudata iniziativa dell’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Franz Caruso, “LibrinComune”, coordinata dalla consigliera delegata del Sindaco alla Cultura, Antonietta Cozza.

L’incontro con l’autrice, Storico dell’arte e dell’architettura e da oltre dieci anni docente di Elementi di Architettura e Urbanistica presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, sarà aperto dai saluti del Sindaco Franz Caruso. Prevista la presenza della delegata del Sindaco alla Cultura Antonietta Cozza, della direttrice del Museo dei Brettii e degli Enotri, Marilena Cerzoso e della direttrice della Biblioteca “Stefano Rodotà” del Liceo “Telesio” di Cosenza, Antonella Giacoia.

Ad introdurre la presentazione e a moderarla, la giornalista del Circolo Artieparole, Pia Tucci. Con l’autrice Giuseppina De Marco dialogherà Alessandro Tosi dell’Università di Pisa. Tosi è il direttore scientifico del Museo della Grafica di Pisa e Vice Presidente del Sistema Museale di Ateneo.

«Questo libro – sottolinea l’autrice Giuseppina De Marco – è il risultato dell’esperienza di un decennio di insegnamento presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e si pone diversi obiettivi: fornire agli studenti l’acquisizione di un metodo di ricerca per l’analisi critica delle architetture e degli spazi urbani; stimolare un atteggiamento consapevole nei confronti di ogni forma d’arte; suscitare un interesse profondo e un comportamento responsabile verso il patrimonio artistico del territorio, inteso sia come lettura dei rapporti tra urbs e civitas che come riconoscimento dei diversi linguaggi architettonici».

«Il volume – prosegue De Marco – è strutturato in due parti. La prima, contiene saggi di inquadramento didattico e metodologico; una disamina sulla formazione degli architetti nelle Accademie prima dell’istituzione delle Facoltà di Architettura; un percorso tra i miti e le catastrofi che hanno caratterizzato l’area dello Stretto; una lettura delle città scomparse, mediante l’analisi di numerose iconografie d’arte; un excursus sulla cultura progettuale dopo il sisma del 1908».

«La seconda parte del volume presenta, invece – ha spiegato – i risultati delle ricerche degli allievi del corso di Elementi di Architettura e Urbanistica, per far conoscere alla collettività la storia e il messaggio racchiuso nelle opere architettoniche e negli spazi urbani che quotidianamente abitiamo. L’insegnamento e la ricerca in Accademia nel settore della conoscenza e valorizzazione dei Beni Culturali rivestono un ruolo importante, poiché consentono ai giovani di acquisire un metodo di ricerca scientifico, mirato a cogliere il significato delle opere in contesti e territori diversi, attraverso la ricerca sul campo e l’analisi delle fonti documentarie, contribuendo così alla rinascita delle città, che hanno dimenticato i valori estetici e etici dell’abitare. La dimensione storica dell’Area dello Stretto viene qui in parte ricostruita dagli allievi dell’Accademia, ora più consapevoli delle loro origini. Perché progresso significa volgere lo sguardo al passato per disegnare il nostro futuro, valorizzando le risorse e le vocazioni del territorio».

Alla presentazione del libro farà seguito l’inaugurazione della mostra “Geviert, InQuadrature dall’area dello Stretto” a cura dell’Associazione Meràki, con alcune illustrazioni del volume. (rcs)

COSENZA – La mostra fotografica diffusa “Gli invisibili”

Venerdì, a Cosenza, alle 11, al Palazzo di Giustizia, sarà inaugurata la mostra fotografica diffusa “Gli Invisibili. Ammazzati dalla mafia e dall’indifferenza”, a cura di Lavinia Caminiti.

L’evento è stata promossa dall’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) di Catanzaro in collaborazione con la Fondazione Trame Ets di Lamezia.

L’iniziativa parte simultaneamente da Cosenza e Catanzaro e si concluderà a Lamezia Terme, valorizzando l’unità del territorio e degli uffici nonostante le distanze geografiche. Protagonisti saranno i Palazzi di Giustizia delle Città, intesi non solo come luoghi di esercizio della giurisdizione, ma come veri e propri centri culturali per una rinnovata coscienza collettiva.

L’esposizione, visitabile fino a febbraio 2025, racconta le storie delle vittime della mafia spesso dimenticate, e dei luoghi in cui si consumarono quelle tragedie, con l’obiettivo di mantenere viva la memoria collettiva e sensibilizzare il pubblico sui temi della legalità e della giustizia.

La mostra è patrocinata dall’ANM e si inserisce nel quadro delle attività della Fondazione Trame ETS, che da oltre un decennio organizza il primo festival in Italia dedicato ai libri sulle mafie. Attraverso immagini che confrontano il passato e il presente, l’esposizione costruisce un itinerario riflessivo, evidenziando come alcune delle più dolorose tragedie italiane siano cadute nell’oblio o siano sconosciute alle nuove generazioni.

Le fotografie raccontano storie di vite spezzate, mostrando come la mafia abbia inciso profondamente non solo sulla vita delle vittime dirette, ma anche sul tessuto sociale e culturale del Paese. Questo racconto per immagini si pone come strumento di educazione civile, rivolgendosi soprattutto ai giovani, per aiutarli a distinguere tra legalità e illegalità e per sviluppare una coscienza critica contro la cultura mafiosa, sia manifesta che implicita.

Un’intera sezione della mostra allestita a Catanzaro, intitolata “Le Rose Spezzate”, è dedicata ai 28 magistrati assassinati dalla mafia, tra cui figure emblematiche come Rocco Chinnici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L’obiettivo è umanizzare la figura del magistrato, spesso percepito solo attraverso il suo ruolo istituzionale, e ricordare che, dietro l’uniforme della giustizia, si celano persone, affetti e vite private. Le immagini proposte invitano a riflettere sul valore della loro opera e sull’impatto delle loro perdite, non solo a livello istituzionale, ma anche umano.

La mostra “Gli Invisibili” non vuole essere solo un tributo alle vittime della mafia, ma anche un appello a guardare al passato con coraggio per costruire un presente e un futuro fondati sulla giustizia e sulla memoria, lanciando un messaggio «a sostegno dell’impegno di legalità dei vari operatori presenti nel nostro territorio – come sottolineato dal presidente della giunta Anm di Catanzaro, Giovanni Strangis che pubblicamente vogliamo incoraggiare».

Segnando la nuova sinergia nata con l’Associazione Nazionale Magistrati, il progetto segue il nuovo filone inaugurato da Trame in occasione della tredicesima edizione del Festival dei libri sulle mafie sulla valorizzazione dell’arte come strumento per veicolare messaggi e valori. Il via è stato dato lo scorso giugno con il taglio del nastro della mostra “Visioni Civiche – L’arte restituita. Dalle opere confiscate alle mafie al bene comune”. (rcs)

RENDE (CS) – Domani l’open day del Crea

Domani, a Rende, alle 9.45, nella Sala Candiano del Crea, si terrà l’Open day, organizzato dai Centri di ricerca Crea: Foreste e Legno (Crea-FL), Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura (Crea-Ofa) e Politiche e Bioeconomia (Crea-PB)in sinergia con le attività formative dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI) della Regione Calabria e delle delegazioni provinciali.

L’evento è l’occasione per far conoscere le iniziative di ricerca dei tre Centri realizzate in collaborazione con UICI finalizzate a rispondere ai bisogni sociali ed economici del territorio: il progetto “Social Urban Change” per attività didattiche, formative ed infor-
mative, la realizzazione della prima tartufaia accessibile per un’esperienza emozionale (CREA FL); l’ideazione, la realizzazione e divulgazione dell’etichetta accessibile degli oli per favorire acquisti inclusivi (CREA OFA); la Carta degli oli accessibile e le esperienze di informazione e inclusione sociale nell’ambito del progetto Oleario (CREA PB), attività del comitato d’assaggio nazionale delle castagne (CREA FL-OFA-PB).

Dopo i saluti istituzionali da parte dei direttori dei tre Centri Crea, avranno inizio i tour guidati alla scoperta dell’analisi sensoriale dei Tartufi di Calabria; dell’Olio extravergine d’oliva calabrese; dell’analisi sensoriale delle Castagne di Calabria. (rcs)