CORIGLIANO ROSSANO – Domenica a giornata regionale del Ringraziamento di Coldiretti

Domenica 10 novembre, a Corigliano Rossano, alle 10.30, a Piazza Steri, si terrà la 74esima Giornata Regionale del Rigraziamento di Coldiretti Calabria.

La manifestazione, che ha per tema La speranza per il domani: verso un’agricoltura più sostenibile prevede, dopo il raduno dei trattori a Piazza Steri, alle 11 la Santa Messa nella Cattedrale di Maria Santissima Achiropita celebrata da Mons. Maurizio Aloise, durante la quale saranno offerti all’altare del Signore i frutti della terra e del lavoro dell’uomo.

Al termine la benedizione dei partecipanti e dei mezzi agricoli. Il tema della Giornata apre al Giubileo che è alle porte.

«Stiamo vivendo – ha detto il presidente di Coldiretti Calabria, Franco Aceto – un tempo importante di semina. Gli agricoltori offrono speranza e con questa giornata istituita nel 1951 lo vogliono testimoniare”. La semina – scrive Coldiretti – oggi può essere declinata in due modi: il primo è la salvaguardia del terreno, il secondo e il coinvolgimento delle giovani generazioni».

«I disastri recenti in Europa, in Italia e anche in Calabria – ha aggiunto – ci ricordano quanto sia importante porre fine al consumo di suolo, che ha ridotto la produzione alimentare e riduce la possibilità di assorbimento idrico. La cementificazione ha conosciuto, tra le conseguenze più rilevanti, l’aumento del rischio idrogeologico, che allarma sempre ed in questo contesto, c’è bisogno di salvaguardare l’ambiente, preservare gli ecosistemi e tutelare la biodiversità, come chiede l’art. 9 della Costituzione italiana». (rcs)

A San Giovanni in Fiore weekend dedicato al vino

Questo weekend a San Giovanni in Fiore si celebrerà, lungo l’isola pedonale di Via Roma, l’11esima edizione della Festa di San Martino, che al suo interno avrà “Vini in Fiore 2024”, evento dedicato ai sapori, ai profumi e alle tradizioni dell’autunno.

«Dopo le precedenti, riuscitissime iniziative autunnali legate all’enogastronomia locale e alla valorizzazione dei prodotti del territorio, dalle fragole alle patate sino ai funghi, l’isola pedonale, agorà della nostra città, tornerà a ospitare – ha spiegato la sindaca Rosaria Succurro – tutte le generazioni per questo nuovo, imperdibile appuntamento, che mette insieme la tradizionale Festa di San Martino, con gli stand a cura della Pro Loco cittadina, e la IV edizione di “Vini in Fiore”, iniziativa presente su “Wine Tourism” e proposta dalla nostra amministrazione come “Città del Vino”, associazione nazionale di cui il Comune fa parte».

«Per due giorni – ha continuato la sindaca – residenti, turisti e visitatori potranno immergersi in un’esperienza sensoriale straordinaria, tra degustazioni di vini eccellenti, selezionati per il concorso “Migliore novello d’Italia 2024”, i prelibati prodotti sangiovannesi e vari laboratori innovativi su vino e olio. Sarà un’occasione per conoscere e gustare il meglio dell’enogastronomia silana e per divertirsi con tutta la famiglia, grazie alle attività dedicate anche ai più piccoli. Come sempre, ci sarà tanta musica dal vivo. Inoltre, avremo momenti speciali come il IV concorso “Miglior novello aspirante sommelier”, un talk sul turismo enogastronomico e molto altro ancora».

«“Vini in Fiore” è ormai – ha evidenziato la sindaca – un appuntamento di primo piano in ambito nazionale. Proponiamo allora un altro fine settimana di grande richiamo, con l’intento di promuovere il territorio e di mostrare tutta la bellezza della città di Gioacchino da Fiore, in cui l’armonia e la collaborazione con le associazioni e le scuole, che ringrazio di cuore, sono una costante, una chiave del successo collettivo».

Castrolibero fa sentire forte la sua voce contro l’ipotesi di città unica

«Questo è uno sgarbo e un’offesa verso tutta la comunità di Castrolibero», ha detto il sindaco di Castrolibero, Orlandino Greco, nel corso della manifestazione “Castrolibero non si estinguerà. Un monito forte fatto alla vigilia dell’udienza al Tar Calabria, nella quale si è discusso dei ricorsi presentati per sospendere il processo di fusione tra i tre Comuni.

«Basti guardare anche allo scempio che si è fatto con Corigliano-Rossano – ha evidenziato –. Io, finché avrò fiato, lotterò con tutto me stesso contro questa fusione: altro che orticello Castrolibero». «Castrolibero è la Terra dell’antica Pandosia – ha ricordato – quella dove alberga una cultura così importante che non credo i consiglieri in regione possano capire, loro non sapevano neanche dove fosse Castrolibero prima di questo scempio costituzionale».

«La fusione doveva essere la condivisione di un percorso, la condivisione di servizi e di un progetto in piena sinergia – ha detto ancora – Castrolibero non si estinguerà. Castrolibero non pagherà i debiti di altri Comuni».

«Quello che stiamo vivendo in questi mesi, guidato da taluni consiglieri regionali – ha spiegato – ha dell’assurdo oserei dire dell’inconcepibile per ogni sana mente umana. Alzarsi la mattina e decidere che un territorio così sano come Castrolibero, con conti in regola e una comunità in forte crescita, debba per forza di cose e per un’imposizione calata dall’alto, accontentare le brama di potere di alcuni personaggi».

«Non abbiamo bisogno di una fusione fittizia – ha spiegato – perché Castrolibero è un Comune sano e con servizi che funzionano e che rappresentano in pieno i bisogni dei cittadini. Questa è una legge dittatoriale che non rispetta la volontà popolare, non tiene conto dei dogmi democratici che caratterizzano il nostro Paese», ha rimarcato  Angelo Gangi, presidente del Consiglio comunale aprendo la manifestazione.

COSENZA – Domani l’assemblea cittadina per dire no alla fusione

Domani pomeriggio, alle 17, al Royal Hotel di Cosenza, si terrà un’assemblea cittadina per dire No alla Città Unica, organizzata dal Comitato di Cosenza No alla Fusione.

Interverranno Battista Sangineto, Nadia Gambilongo, Sergio Nucci, Franco Salatino, Francesco Intrieri e Paolo Veltri. I lavori saranno moderati dal giornalista Filippo Veltri.

«In questi giorni, nell’area urbana – si legge – il tema della fusione dei comuni è diventato finalmente centrale. La scorsa settimana si è tenuta la prima riunione di coordinamento a Cosenza di tutti coloro che hanno deciso di fare fronte comune per dire no ad una fusione dei comuni condotta in maniera antidemocratica. Domani sarà importante mettere in evidenza che la fusione dei comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero non nasce da un percorso condiviso e maturato tra i cittadini dell’area urbana, non è espressione dalla volontà e delle decisioni delle comunità interessate, ma è il frutto di una scelta scellerata calata dall’alto con una decisione assunta dalla Regione Calabria del tutto incostituzionale che ha esautorato dalla possibilità di scegliere le amministrazioni comunali».

«Da tutto questo i cittadini e i comuni si sono dovuti difendere con la carta bollata – viene ricordato dal Comitato – presentando ricorsi al Tar (a breve si saprà come si determinerà rispetto al referendum). La legge regionale 15/2006 ha esautorato i comuni dal potere, garantito dalla costituzione, di decidere sul proprio territorio e sulla comunità d’appartenenza; di fatto, cancellando la possibilità di partecipare attivamente ai processi decisionali di unione tra gli stessi, di avviare una programmazione partecipata e di individuare i tempi e i modi per arrivare alla realizzazione di una comunità variegata, ma condivisa tra i comuni interessati, che sono con molta evidenza non soltanto Cosenza, Castrolibero e Rende. Esistono e sono potenzialmente interessati al processo di unione anche le realtà della cintura a Sud di Cosenza e l’area collinare, ad esempio Mendicino, nonché il Comune di Montalto. È necessario, pertanto, allargare la consultazione e la partecipazione con tempi necessariamente più lunghi e democratici. Si è preferito, invece, avviare un tentativo di fusione a freddo ai limiti dell’alchimia amministrativa, su cui i comuni e i comitati dei cittadini hanno presentato ben quattro ricorsi». 

«Inoltre – prosegue la nota – non esiste un progetto condiviso che fotografi l’esistente e prefiguri un’area urbana allargata con un piano urbanistico, del verde, del traffico, dei trasporti degni di questo nome. Non è dato sapere – e rimane un mistero – cosa si farà dopo la fusione e come lo si realizzerà. Progetti di cementificazione e di impermeabilizzazione del suolo incombono, mentre i cambiamenti climatici ci dicono chiaramente che dobbiamo cambiare direzione. Si dice, per la verità senza cognizione di causa, che la fusione porterà vantaggi economici ai comuni, ma le cifre non sono attendibili, non ci sono studi socioeconomici che le avvalorino, gran parte dei docenti dell’Unical sono sbigottiti di fronte a un disegno di fusione senza studi e proiezioni, e le dichiarazioni del rettore lasciano il tempo che trovano».

«L’area Sud di Cosenza e il suo prezioso centro storico da tempo sono dimenticati e in degrado – conclude la nota – bisognerebbe riportare Cosenza al centro di un progetto; invece, viene ignorata la sua storia e la fusione renderebbe il suo ruolo ancor più marginale rispetto allo sviluppo dell’area Nord. Non esiste un progetto condiviso sui servizi sociosanitari. Mentre l’Ospedale dell’Annunziata attende di essere potenziato con risorse e personale, nel frattempo si avviano altri studi di fattibilità. È necessario fare comunità con una progettazione partecipata dal basso, di questo si discuterà nell’assemblea cittadina aperta a tutte». (rcs)

Al Museo Archeologico di Sibari il festival “Che non sia solo il 25 novembre”

Dal 9 al 23 novembre al Museo Archeologico Nazionale di Sibari si terrà Che non sia solo il 25 novembre, il festival culturale organizzato da Io Calabria Magazine in collaborazione con i Parchi Archeologici di Crotone e di Sibari e dedicato al contrasto della violenza di genere.

Una manifestazione che segue il filone avviato già nel 2023 in cui, in collaborazione col Centro Antiviolenza Fabiana, è stato lanciato #nonRompeteci, una serie di azioni concrete (conferenze, laboratori tematici, un’asta di beneficenza i cui proventi sono stati utilizzati per finanziare un mensile che affronta il tema da vari punti di vista, e tanto altro) per contrastare la violenza di genere stimolando giovani e meno giovani per educarli alla cultura del rispetto, raccontare loro le donne del passato e la condizione contemporanea, attraverso un impegno civico necessario, un sistema di relazioni da costruire fin da piccoli, con una comunicazione sana che dia gli strumenti giusti a decodificare la violenza e le sue strategie.

Che non sia solo il 25 novembre sarà un mese per dibattere, riflettere, ridere, imparare a riconoscere tutti quei meccanismi apparentemente innocui che creano terreno fertile per la violenza di genere.

«L’uguaglianza femminile non è fatta dei temi delle rivendicazioni, ma è ancorata nella intera visione del mondo», scriveva Alice Ceresa.

La terza edizione sarà supportata e avrà luogo in una location nuova ed apparentemente insolita: il Museo archeologico nazionale della Sibaritide. In verità lo stereotipo di genere ha origini antichissime ed influenza ancora oggi il nostro modo di abitare e concepire la società odierna, quali ruoli uomini e donne siano ancora tenuti “naturalmente” a rispettare. Valori, usi e costumi che hanno origine dall’Antica Grecia e che determinano ancora vari aspetti politici, sanitari, culturali e relazionali.

Importanti ospiti abiteranno gli spazi del museo e daranno voce al festival il 9-16-23 novembre 2024. Un festival rivolto a grandi e piccoli, con linguaggi chiari e confronti costruttivi.

Inoltre a corredo degli incontri – che si terranno sempre dalle 18 alle 20, presso il Museo archeologico nazionale della Sibaritide – sarà sempre attivo un laboratorio rivolto ai bambini 6-10 anni, tratto dal libro “Il tuo corpo è tuo” di Lucía Serrano. Il laboratorio, tramite disegni, letture e giochi, sarà un mezzo per parlare di sessualità ai bambini e poter così trattare il tema del consenso, dei limiti e della prevenzione di abusi e contatti indesiderati.

L’ingresso alle conferenze e la partecipazione ai laboratori saranno interamente gratuiti.

«La violenza di genere affonda le proprie radici in una vera e propria cultura della sopraffazione, combatterne e reprimerne le manifestazioni è un atto necessario – ha rimarcato il direttore Filippo Demma – ma non sufficiente: un problema culturale va affrontato con gli strumenti della Cultura. È una guerra e i Parchi archeologici di Crotone e Sibari – la principale istituzione culturale del territorio – fanno la loro  parte in questa battaglia l’hanno fatta per tutto il 2024 con il progetto “#nonRompeteci”, che ha visto laboratori riservati alle scuole sul ruolo della donna nell’antichità e la sua figura nella cultura classica, ma anche incontri aperti a tutti sui temi dell’abuso, dell’elaborazione e della reazione alla molestia, della medicina di genere».

«Continueranno a farla – ha concluso – ospitando un intenso mese di incontri e azioni concrete e collaborando attivamente con Io Calabria alla loro progettazione e realizzazione».

Il Festival si aprirà il 9 novembre, alle 18, con L’inizio della storia delle discriminazioni attraverso la voce del mito, a cura di Gianluca Sapio, Archeologo, giornalista, scrittore e Paola Sammarro, Giornalista e imprenditrice. Titolare del centro sanitario multidisciplinare Io Calabria e Direttrice della testata giornalistica Io Calabria Magazine.

Il 6 novembre, alle 18, La performance della mascolinità: e tu che uomo sei? con Lorenzo Gasparrini, filosofo femminista, formatore e autore di molti libri dedicati ai femminismi e alle nuove maschilità, pubblicati con vari editori, come Tlon, Eris, Effequ. Dialogano con Gasparrini Filippo Demma, direttore dei Parco archeologici di Crotone e Sibari e, ad interim, Direttore Regionale Musei Calabria, e Giovanna Vingelli, Ricercatrice di sociologia, insegna “Differenze e disuguaglianze di genere” al Dipartimento di Scienze politiche e sociali, Unical

 Il 23 novembre, sempre alle 18, la presentazione del libro Corpi invisibili (edizioni Becco Giallo) di Antonia Caruso, Michela Rossi (Illustratore), Chiara Melchionna (Illustratore). Dialoga con l’autrice Gemma-Anaïs Principe, archivista presso la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Calabria, storica e critica d’arte. Si occupa di tutela e valorizzazione culturale.

A corredo degli incontri Laboratorio gratuito per bambini “Il tuo corpo è tuo” a cura della dottoressa Valeria Aloe. Psicologa clinica e del benessere. Insegnante di Yoga Kundalini e pratiche mente/corpo.

Rivolto ai bambini dai 6-10 anni max 10 persone dalle ore 18 alle ore 19, il 9 e il 16 novembre (su prenotazione) insegna ai bimbi a riconoscere e rispettare le parti del proprio corpo, i confini personali e l’importanza di stabilire e rispettare i propri spazi e quelli degli altri.

Tramite la lettura condivisa del libro “Il tuo corpo è tuo” di Lucía Serrano e la pratica dello yoga, il

laboratorio ha l’obiettivo di fornire strumenti per riconoscere situazioni inappropriate e come reagire. Promuove l’idea che ogni bambino ha il diritto di decidere cosa è giusto per il proprio corpo e l’incoraggia a parlare con adulti di fiducia se si sentono a disagio o minacciati. (rcs)

SAN NICOLA ARCELLA (CS) – Successo per il libro “Questione Meridionale” di Saccomanno

È stato un successo di pubblico la presentazione del libro Questione Meridionale: forse è la volta buona? di Giacomo Saccomanno, avvenuta nei giorni scorsi a Palazzo dei Principi Lanza di San Nicola Arcella.

A condurre la serata la giornalista Nicoletta Toselli. A porgere i saluti istituzionali il consigliere comunale, delegato dal sindaco, Daniele dell’Osso, che ha ringraziato l’autore dell’opera per averla voluta presentare a San Nicola Arcella e per aver consentito, così, una informazione diretta e oggettiva. Una serata condotta eccellentemente dalla Toselli, che ha consentito un approfondimento molto interessante sia sul Ponte dello Stretto che, maggiormente, sulle collegate ed indispensabili infrastrutture.

L’avv. Saccomanno ha voluto ricordare le ragioni del suo impegno politico e sociale, precisando che ha cercato di dare un contributo diretto alla propria terra, specialmente dopo aver perso al tempo l’unico nipote, Giacomo Francesco, per malasanità. Un momento di commozione quando ha dovuto ricordare gli accadimenti e la dolorosissima perdita di un bambino di 24 mesi, che si sarebbe potuto salvare se la Calabria avesse avuto un reparto di cardiochirurgia pediatrico.

Poi, l’autore del libro si è soffermato sulla questione meridionale, ricordando le vicende storiche e, infine, la fallimentare politica assistenziale, che ha solo portato, poi, ad investimenti calati dall’alto e che sono serviti solo per sprecare risorse. È emerso dalla discussione il pesante individualismo delle persone che vivono in Calabria e una mediocrità della classe politica che non è riuscita a costruire una regione moderna ed all’altezza della sua storia, dei suoi beni culturali, della sua gastronomia, delle sue coste e delle bellezze che tutti ci invidiano.

Un’arretratezza decennale che ha collocato la Calabria agli ultimi posti di ogni classifica nazionale ed europea e che ha fatto scappare le migliori intelligenze, pur dinnanzi ad uno sforzo importante ed a un impegno costante dell’attuale presidente della Giunta Regionale, Roberto Occhiuto. A dire dell’autore, il decadimento secolare non può essere superato in pochi anni e senza, tra l’altro, di strumenti di pianificazione e sviluppo a breve e lunga scadenza. Ma, non tutto è perso! Saccomanno, con la radicazione della sua conoscenza e con una lunga esperienza, ha fornito una speranza: le infrastrutture sono il primo elemento per far crescere una comunità ed un territorio.

Ed oggi la Calabria, grazie al Ministro Salvini, ha la possibilità di cambiare pelle, se le tante opere in essere ed in programma saranno condivise, partecipate e gestite direttamente dai territori. Non è più il tempo di assistenzialismo e di interventi calati dall’alto e, poi, abbandonate, in quanto non necessarie. Saccomanno a questo punto ha snocciolato e fatto vedere quante opere sono indirizzate verso la regione e quante risorse sono e saranno impegnate. Tutto ciò grazie al ponte, attrattore di crescita e modernità, ma, principalmente, per la caparbietà di un ministro che messo in campo, tra Calabria e Sicilia, oltre 80 miliardi.

Il ponte, quindi, un attrattore di opere rilevanti come: l’alta velocità, il completamento dell’autostrada, l’elettrificazione della rete ferroviaria jonica, la SS 106, le trasversali, ecc., che sono quasi tutte cantierate e che dovranno essere completate, naturalmente, entro il 2032, data prevista per l’inaugurazione del ponte sullo Stretto. Opera questa straordinaria, che tutto il mondo ci invidia, e che sarà la calamita per turismo, investimenti e sviluppo economico. Tutto ciò, però se i calabresi prenderanno seriamente coscienza di quello che è stato messo in campo e riusciranno, almeno per una volta, a lavorare assieme, senza individualismi e con la gestione di un processo di alta valenza economica, sociale e di rilevante sviluppo. (rcs)

 

COSENZA – La Cgil presenta la manifestazione “Salviamo il servizio sanitario pubblico”

Domani mattina, a Cosenza, alle 10.30, nella sede della Cgil Calabria, sarà presentata la manifestazione Salviamo il servizio sanitario pubblico, in programma per sabato 9 novembre.

La Cgil Cosenza, con diverse altre associazioni e realtà del territorio ha aderito all’evento promosso dal Comitato per la Sanità Pubblica, perché tante sono le ragioni da portare in piazza e per le quali chiedere, ancora una volta, ascolto.

Dal diritto alla salute equo e universalistico, al  rilancio della medicina del territorio, alla riorganizzazione della rete ospedaliera e delle strutture sanitarie territoriali, all’abbattimento delle interminabili liste d’attesa,  al contrasto alla privatizzazione selvaggia dei servizi sanitari.

Saranno presenti associazioni, partiti e componenti del comitato organizzativo. (rcs)

All’Unical si presenta il master di I livello in “Wealth Management & Family Office”

Il 7 novembre, all’Unical, alle 11, nell’Aula Consolidata 13C, sarà presentato il master di I livello in “Wealth Management & Family Office”, realizzato in collaborazione con Mediolanum Private Banking.

Intervengono Ugo Lombardi, Network Regional Manager di Banca Mediolanum, Antonio Gusmini, Head of Human Resources di Mediolanum, e il Professor Fabio Piluso, direttore del Master e Professore Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari.

«Questo Master – ha spiegato Piluso – è pensato per rispondere a un mercato in continua evoluzione, dotando i partecipanti di competenze tecniche e strumenti operativi per una gestione patrimoniale strategica e lungimirante».

Il percorso formativo è progettato per soddisfare le esigenze emergenti del settore finanziario, offrendo a laureati e professionisti competenze avanzate nella gestione patrimoniale e nella pianificazione finanziaria a lungo termine.

Il Master rappresenta una proposta formativa pionieristica, unica nel suo genere in Calabria, focalizzata su strategie innovative e personalizzate per il wealth management e il family office, ambiti sempre più rilevanti nel contesto finanziario internazionale. La collaborazione tra il mondo accademico e bancario intende preparare figure professionali capaci di affrontare le sfide odierne, come la protezione del patrimonio, la consulenza patrimoniale avanzata e l’adozione delle tecnologie FinTech.

La collaborazione con Mediolanum Private Banking offre ai partecipanti opportunità esclusive, tra cui il Progetto Next, un programma di carriera accelerata con stage e tirocini presso Banca Mediolanum e altre aziende partner. (rcs)

ACRI (CS) – Il 9 novembre la mostra antologica “La variabile del tempo” di Massimo Sirelli

Il 9 novembre, ad Acri, al Museo d’Arte Contemporanea, sarà inaugurata la mostra antologica La variabile del tempo di Massimo Sirelli e a cura di Antonella Bongarzone.

La mostra, visitabile fino al 7 marzo, è stata possibile grazie al finanziamento che l’Associazione Oesum Led Icima ha ottenuto a mezzo dell’Avviso Pubblico TOCC (azione B2 transizione ecologica organismi culturali e creativi del Ministero della Cultura) della Direzione Generale Creatività Contemporanea.

L’esposizione, composta da 30 opere, festeggia i 30 anni di carriera dell’artista, ripercorrendo le tematiche nevralgiche nella produzione dell’artista calabrese che a mezzo di nuove iconografie elabora nuovi modi di definire il valore dell’opera d’arte e di restituirla come linguaggio.

L’approccio di Massimo Sirelli alle arti visive avviene in adolescenza tramite i graffiti, la street art ed il writing, che lo aiutano a filtrare la realtà. Primo artista calabrese, nella Calabria degli anni ‘90 lontana dalle atmosfere delle grandi metropoli italiane e europee, ad usare il linguaggio metropolitano come ambiente di ricerca e sperimentazione.

«Era l’estate del 1995, avevo 13 anni e da pochi giorni erano terminati gli esami di terza media. Un giorno presi delle bombolette dal magazzino degli attrezzi e realizzai il primo murales in strada. Non ho mai più smesso di cercare nuovi stimoli creativi».

Il percorso espositivo ripercorre gli assi tematici della sua produzione artistica. Massimo Sirelli appropriandosi di elementi prelevati dalla cultura di massa in modo dissacratorio e ironico, nonché di critica verso la nuova società dei consumi, riesce nelle sue opere, che esasperano volutamente i toni, a stravolgere le icone popolari. Scopo della sua arte è cercare un canale comunicativo diretto con un pubblico il più possibile allargato ed eterogeneo, instillando dubbi, stimolando riflessioni e suggerendo un diverso modo di osservare il reale.

L’antologica presenta una panoramica completa dei concetti e delle sperimentazioni che, nel corso degli anni, Sirelli ha sviluppato tra la pop e l’urban art: un percorso artistico che prende avvio negli anni Novanta del Novecento, ma che continua tutt’oggi. (rcs)

COSENZA – Riqualificata la storica fontana di Piazza Spirito Santo

È stata riconsegnata, ai cittadini di Cosenza, la storica fontana di Piazza Spirito Santo, completamente riqualificata e rimessa in funzione. La piazza, inoltre, è stata abbellita con nuovi decori urbani ed una nuova illuminazione.

«Questi lavori – ha detto il sindaco Franz Caruso – sono il frutto di una sinergia importante instaurata con il Comitato Piazza Spirito Santo e con tanti amici innamorati di Cosenza e che vogliono sostenere la mia amministrazione per rendere la nostra città sempre più bella ed accogliente. E’ il caso di  Giannino Dodaro e di Gianni Ziccarelli. Quest’ultimo sta anche recuperando tante panchine rotte che stiamo posizionando in città in una gestione dell’Ente da buon padre di famiglia, che non sperpera le risorse, ma che anzi le mette a frutto e le ammortizza».
«È questa una cosa bellissima e di grande valore – ha aggiunto – perché  mette insieme  le passioni ed  i sentimenti del cittadino con la freddezza delle Istituzioni che, però, sono rappresentate dagli uomini e quando gli uomini delle istituzioni  ci mettono lo stesso sentimento dei cittadini si  verifica quanto sta accadendo stasera nella storica Piazza dello Spirito Santo. Una piazza che era abbandonata al degrado, che ha subito anche furti di opere importanti, l’aggressione di incivili e che veniva occupata per il parcheggio delle automobili. Oggi, invece, grazie a queste sinergie e collaborazioni questo importante luogo è stato restituito alla sua naturale funzione di unione e di condivisione dei suoi residenti, restituendolo alla sua antica bellezza anche con la messa in funzione della fontana».
Franz Caruso ha, quindi, informato i presenti del programma di recupero di tutte le fontane della città, attraverso il quale si sta già lavorando alle Fontane di Piazza Loreto, abbandonate da decenni, a quelle di via Arabia e della scalinata dei due Leoni, per fare solo pochi esempi. Il primo Cittadino si è, poi, soffermato sul prestigio del Centro Storico, ricordando che è destinatario del più grande investimento di sempre pari a circa 123 milioni di euro, che va addirittura ben oltre i finanziamenti della sindacatura del compianto Giacomo Mancini, con 24 cantieri aperti tra Cis e Agenda Urbana, molte opere già inaugurate, altre che si stanno ultimando. Tutte, comunque, saranno chiuse entro il 31 dicembre 2025.  F
ranz Caruso, rispondendo, poi, ad alcune domande dei cittadini sull’ex hotel Jolly, per il quale ha annunciato  una conferenza stampa nella prossima settimana, ha affermato:  «Se avessi potuto avrei realizzato il Museo di Telesio, di Parrasio, di Serra o di tanti altri nostri illustri conterranei, non certo quello di Alarico. Ma il finanziamento lo ha chiesto la passata amministrazione ed è stato concesso sul Museo di Alarico che, quindi, deve essere realizzato pena la perdita dello stesso finanziamento».
«Ma non solo – ha aggiunto –. Sono state già spese risorse cospicue per abbattere il Jolly e se perdessimo il finanziamento il Comune dovrebbe restituire quelle cifre che, peraltro, non ha. Quindi, cosa dovrei fare? Penalizzare ulteriormente i miei concittadini che già pagano un dissesto finanziario ed un debito pubblico degli anni passati a lacrime e sangue? No, non si può fare. Amministrare è una cosa seria e deve  tutelare innanzitutto la comunità. Per cui stiamo cercando di salvare il salvabile nel rispetto della cosa pubblica e della città che non può subire altri disagi ed ulteriori difficoltà. Peraltro, senza risorse pubbliche, come potrei recuperare quella parte  della città che è la porta d’ingresso al Centro Storico, oggetto di degrado su cui interveniamo continuamente?».
Detto ciò, il sindaco Franz Caruso, rivolgendosi nuovamente ai cittadini presenti ha invitato tutti all’unità ed alla condivisione, perché « insieme – ha detto – faremo grandi cose per Cosenza. Tanto abbiamo realizzato fino ad oggi, in soli 3 anni, tanto altro faremo iniziando ad offrire della nostra città e del nostro Centro storico anche una immagine di sicurezza e di bellezza. Nonostante piccole situazioni di disagio la nostra città è, infatti, sicura oltre che accogliente».
La serata è, quindi, proseguita all’insegna della convivialità e della buona musica.