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L'INTERVENTO / Giuseppe Falduto: Reggio ultima nella qualità della vita, 23 mln a rischio

IL RICORDO / Giuseppe Falduto: Porto Bolaro compie 16 anni

di GIUSEPPE FALDUTO – Oggi Porto Bolaro festeggia 16 anni di attività, un traguardo che racchiude sogni, sacrifici e tanto lavoro. Un’avventura iniziata con coraggio, affrontando sfide che sembravano insormontabili, ma che con determinazione e spirito di squadra siamo riusciti a superare.

18 Febbraio 2009 – L’Ultima Fatica
Ricordo bene quella notte prima dell’inaugurazione. Sembrava che il destino volesse metterci alla prova fino all’ultimo. La strada d’accesso per chi arrivava da Reggio Calabria doveva ancora essere aperta. Lo svincolo di San Leo non era completato, e il tempo stringeva. Il giorno dopo, 19 febbraio, Porto Bolaro avrebbe aperto le porte al pubblico. Non potevamo permetterci ritardi.
Pioveva a dirotto, l’acqua scendeva a catenelle, ma nessuno degli operai si tirò indietro. La Real Cementi dei Signori Crucitti ci garantì tutto il supporto necessario, gli operai loro e nostri, ci hanno detto che sarebbero rimasti con noi fino alla fine, ho cercato di ringraziare con un gesto economico, mi hanno detto che lo hanno fatto con il cuore non per i soldi , mentre centinaia di uomini lavoravano senza sosta. Mio padre era lì, come sempre, con il suo impermeabile inzuppato e gli stivali affondati nel terreno bagnato. Io, mio fratello Nino e i miei cugini Pepe e Nino, ci guardammo negli occhi: dovevamo farcela.
Senza esitare, corremmo a comprare mantelli di plastica gialla e stivali di gomma per tutti gli operai. Si lavorava sotto la pioggia battente, tra il rumore delle betoniere e delle pompe che versavano l’ultimo calcestruzzo.
Fino alle 10 di sera si continuò senza sosta. Eravamo fradici, stanchi, con le mani intorpidite dal freddo, ma quando vedemmo la strada finalmente aperta, la fatica lasciò spazio all’emozione: ce l’avevamo fatta.
Porto Bolaro era pronto.
19 Febbraio 2009 – L’Emozione dell’Apertura
La mattina successiva, con poche ore di sonno sulle spalle, arrivai a Porto Bolaro. Il cantiere si era trasformato. Dove poche ore prima c’erano operai e ruspe al lavoro, ora c’era un centro commerciale pronto, luminoso, scintillante, vivo. Gli ultimi operai ripulivano i marciapiedi, mentre i commercianti alzavano le saracinesche per la prima volta.
L’odore del cemento appena asciugato si mescolava a quello del caffè del primo bar che accoglieva i clienti.
E poi arrivò il momento più emozionante: le porte si aprirono al pubblico.
La gente affluiva a centinaia. Mamme con i passeggini, ragazzi curiosi davanti alle vetrine, famiglie intere che passeggiavano nei corridoi appena inaugurati. Sembrava che Porto Bolaro fosse sempre stato lì, come se facesse parte della città da sempre. E in mezzo alla folla c’era lui, mio padre.
Non più con gli stivali da lavoro e il cappotto bagnato della sera prima. Si era cambiato, aveva indossato il suo bel cappello, e accanto a lui c’era mia madre.
Guardava tutto con uno sguardo fiero, orgoglioso. Non parlava, ma i suoi occhi dicevano tutto. Io mi fermai un attimo. Respirai quell’aria nuova, quell’energia. Era fatta. Era nato qualcosa di grande.
19 Febbraio 2024 – Il Destino ha Voluto Così
Oggi, 19 febbraio 2024, il destino ha voluto che fosse anche il giorno in cui abbiamo salutato per sempre mio padre. Quindici anni fa era qui con noi, fino all’ultimo, a lavorare senza risparmiarsi per vedere realizzato questo sogno. Oggi trova il suo riposo proprio nel giorno in cui Porto Bolaro compie 16 anni.
Non posso non pensare che sia un segno. Nulla si perde davvero. Quello che costruiamo con sacrificio rimane. Così come rimane il valore di chi ci ha guidato e ha lasciato un segno indelebile nel nostro percorso. Porto Bolaro è ancora qui. E continua ad essere un punto di riferimento per la città, un luogo che negli anni è cambiato, si è evoluto, ma che ha mantenuto sempre lo stesso spirito.
Grazie. A chi ci ha creduto fin dal primo giorno. A chi lavora qui ogni giorno con impegno e dedizione. A chi continua a sceglierci.
Un grazie speciale al compianto Mario Boffa con la sua bellissima famiglia Teresina, Piero e Luca con i piccolini, agli altri soci, Alberto Bruno, al Geometra Guatteo, a l’ingegnere Bruno Tropeano a Marco De Stefani, a Stefano Anichini di Carrefour, a Nicola Conti di Media World.
Erano con noi sin dall’inizio, hanno creduto e investito in questo progetto, rendendo Porto Bolaro una realtà solida e di successo.
E grazie a te, papà.
Oggi più che mai, questa è anche la tua giornata. (gf)
[Giuseppe Falduto è imprenditore]