di FRANCO BARTUCCI – Passata la tempesta dell’emendamento che prevedeva la proroga di due anni del mandato rettorale fino al 31 dicembre 2027, e poi ritirato dai senatori di forza Italia che lo avevano presentato; come anche il frangente rapido, durato il tempo di una fumata di sigaretta, delle dimissioni del pro rettore Patrizia Piro, con delega al Centro Residenziale, subito sostituita nelle stesse funzioni e mandato, per un periodo appena di sette mesi, dal prof. Francesco Raniolo, Ordinario di Scienze Politiche, presidente del Cams (Centro Arti Musica e Spettacolo), nonché responsabile scientifico del corso Impact Calabria, parte integrante della “Scuola di Politiche”, ideata dall’Arel, Agenzia di Ricerche e legislazione fondata da Nino Andreatta, primo Rettore dell’Università della Calabria, del quale è ricorso il 18° anniversario della sua scomparsa (26 marzo 2007), che dal 2020 è pure operante presso il dipartimento di Scienze Politiche e Sociali della stessa università in collaborazione con la Svimez; dopo tutto ciò è ritornato, per modo di dire, la quiete nell’attesa di eleggere il nono rettore dell’Università della Calabria.
Ad inaugurarla venne l’on. Enrico Letta, attuale presidente dell’Arel, con il rettore Leone insediatosi da poche settimane.
Quanto descritto sopra sono fatti di cronaca noti all’interno, come all’esterno dell’università, dove i media sono già all’opera nell’ indicazione di possibili candidati (Greco o Piro al momento?), come anche nella descrizione addirittura delle date possibili di svolgimento delle operazioni di voto, che dovrebbero avvenire tra settembre e ottobre. Tutto questo mette in luce una non conoscenza delle norme e delle leggi che regolamentano tale materia in ambito universitario ed è bene attenersi a questi quanto approfondirli per una buona e corretta informazione.
Da considerare che la materia, legata al rinnovo degli organi di governo dell’Università, è regolamentata dallo Statuto ed in particolare dal comma 4 dell’art. 7, che così recita: «Nel sesto mese antecedente la scadenza del mandato del Rettore, dei direttori di Dipartimento e delle Scuole di Specializzazione e delle altre strutture… le elezioni sono indette dal decano dei professori di prima fascia rispettivamente dell’Università, del Dipartimento, della Scuola di Specializzazione, del Corso di Studi o della struttura interessata. Il Decano provvede alla costituzione del seggio elettorale e alla designazione del suo Presidente, nella persona di un professore di prima fascia».
Ciò significa di fatto, che dal prossimo 1° maggio 2025 inizia il “semestre bianco” in cui il rettore entrerà in un periodo di “vacatio” e sarà il Decano a calendarizzare tempi assembleari di dibattiti per il confronto fra i candidati e contestualmente stabilirà le date in cui dovranno svolgersi le elezioni in piena libertà e rispetto delle regole democratiche e di buona gestione, in serenità e perfetta convivenza sociale e culturale, tenendo in alta considerazione che l’Università della Calabria ha delle caratteristiche uniche da rispettare in campo nazionale. La sua caratteristica è quella di essere un Campus universitario e come tale si deve proiettare nei confronti della società.
Per il 1° maggio mancano poco più di 30 giorni e non si vede ancora l’emanazione del decreto rettorale di fissazione del semestre bianco con la nomina del Decano, che dovrebbe essere, in base a voci correnti, il prof. Francesco Altimari, Ordinario di lingua e letteratura albanese dal 1992. Membro onorario dell’Accademia delle Scienze d’Albania dal 2006 e dell’Accademia delle Scienze e delle Arti del Cossovo dal 2008. Presidente della Fondazione Universitaria “Francesco Solano” istituita nel 2009 dall’Università della Calabria per promuovere la lingua e la cultura albanese in Italia.
In questo frangente il clima in ambito universitario non è dei migliori circa l’andamento del tempo per la predisposizione del lavoro del Decano per il semestre bianco, anche perché in base a delle delibere approvate dal Senato Accademico lo scorso anno, utilizzando probabilmente la legge sull’autonomia universitaria art.7 legge 9 maggio 1989, n°168, è stato predisposto un atto amministrativo di proroga di un anno del mandato dei direttori di dipartimento in scadenza nel 2024, sovvenendo alla legge Gelmini del 30 dicembre 2010 n.240, che fissava la durata dei mandati in tre anni, facendo coincidere praticamente l’ elezione dei nuovi direttori di dipartimento con l’elezione dei loro rappresentanti in Senato Accademico, di fatto coincidente anche con le votazioni per l’elezione del nuovo rettore che dovrà rimanere in carica nel periodo 2025/2031.
Tutto questo rientra nella normalità e regolarità comportamentale o sopravvenendo invece a quanto prevede il semestre bianco e quindi il periodo di “vacatio” che dovrebbe avere inizio il prossimo 1° maggio 2025?
Lascio ai giuristi, come il prof. Francesco Raniolo, e ai tanti altri presenti nella stessa università, fare le giuste considerazioni e valutazioni in merito, sempre che quanto scritto in questo articolo corrisponda al pensiero del rettore o alla fantasia dell’autore del servizio, firmato come già sopra riportato con la sigla (euf). Se così è potrebbe essere materia di studio e considerazione nell’ambito della prossima edizione della “Scuola delle Politiche”, in programma nel prossimo mese di aprile.
C’è da chiedersi a questo punto, in base al deliberato del Senato Accademico di cui all’interno dell’articolo del “Corriere della Calabria” che fine e che ruolo avrà la figura del Decano prevista dallo Statuto? Un semplice scribacchino? Se così sarà chiunque verrà eletto, su ricorso legale, temo che potrebbe trovarsi in una posizione di illegalità; come di fronte potrebbero essere molto pesanti i giudizi di un’opinione pubblica attenta alla buona immagine dell’Università degli Studi della Calabria.
A rafforzare la gravità del momento, dopo avere incassato la nota di apprezzamento per il lavoro svolto durante il periodo del suo mandato (5 anni e tre mesi), sono giunte le dimissioni del Prorettore Patrizia Piro con delega al Centro Residenziale che ha dichiarato, partendo dal fatto che alcuni giornali l’hanno indicata come possibile candidata: «Io non credo nelle candidature personalistiche, ma in quelle a supporto di un progetto culturale ampio e penso che in questo particolare momento non sussistono le condizioni necessarie per potere assumere fin da ora un impegno definitivo. Sento la responsabilità di fornire un contributo volto a individuare la figura di un rettore che consenta all’Ateneo di poter progredire in una crescita corale e armoniosa, con il coinvolgimento e la realizzazione di tutte le sue componenti».
«Ritengo – ha aggiunto – che tale figura debba avere un retroterra culturale e di intensa esperienza tale da garantire la piena valorizzazione di tutti i talenti e di tutte le competenze presenti nell’Ateneo consentendo lo sviluppo sinergico di tutte le aree del sapere riconoscendo loro pari dignità».
«Auspico che i decani dei Dipartimenti – ha concluso – favoriscano la conclusione delle elezioni in tempi brevi, perché solo a valle delle stesse si potranno creare le condizioni di stabilità politico-accademica per il concretizzarsi delle candidature a rettore. Questo è il momento della riflessione: se ci sarà un’assunzione di responsabilità condivisa, sarò pronta a dare la mia disponibilità o a valutarne insieme un’altra». (fb)