Quella di reclutare i medici cubani, per il presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, è stata una soluzione «per evitare la chiusura degli ospedali», e non come «alternativa ai concorsi che, anzi, stiamo facendo, anche più di prima, però alcuni ospedali hanno carenza di medici».
Il Governatore, infatti, ha informato il Consiglio regionale in una seduta che il presidente Filippo Mancuso ha definito «particolare», dicendosi d’accordo sulla convocazione di una che parli complessivamente della sanità», oltre che «un dovere e perché ho grande rispetto del Consiglio che lei magistralmente presiede».
«Auspico anche io, che ci sia nelle prossime settimane l’occasione per un dibattito più generale sui temi della sanità, del Governo della Sanità» ha detto Occhiuto, prima di iniziare a riferire all’Aula del tema della seduta, spiegando che «l’accordo è frutto di mesi di trattative con una società di stato del Governo Cubano che ha già offerto medici alla sanità italiana all’epoca della gestione della fase più acuta dell’emergenza Covid e in alcune Regioni senza che ci fosse un protocollo di inserimento».
«L’iniziativa – ha evidenziato – non in alcun modo alternativa alle attività di reclutamento che stiamo facendo. Da quando mi sono insediato ho dato mandato di svolgerle quanto più possibile attraverso procedure di selezione a tempo indeterminato. A volte, la scelta di fare procedure di selezione a tempo determinato si fa perché una proceduta del genere ha tempi di realizzazione molto più brevi per affrontare l’emergenza rispetto a quella di tempo indeterminato, per cui basta che si dimetta un componente di una commissione».
Occhiuto, nel suo intervento, ha riferito di aver detto ai Commissari delle Asp di fare le procedure a tempo indeterminato «perché se c’è nel Paese questa difficoltà a reclutare medici, c’è ancor di più in Calabria perché il nostro sistema sanitario non è attrattivo e c’è ancor di più se si fanno concorsi a tempo determinato».
«Nella prossima settimana – ha detto Occhiuto – incontreremo di nuovo l’Ordine dei medici e i sindacati, in quanto «è stato preparato un altro pacchetto complessivo di azioni per reclutare medici nei nostri ospedali. Vorrei segnalare che questo Consiglio regionale ha approvato, prima che si avviasse questa misura che riguarda i medici cubani, una legge che ci doveva dare la possibilità di mettere negli ospedali medici non specializzati».
Una legge che.è stata impugnata dal Governo e che «ci avrebbe dato la possibilità di mettere medici non specializzati ma, in una fase di emergenza e in Calabria c’è una fase strutturale di emergenza nei nostri ospedali, sarebbe stato meglio un medico non specializzato piuttosto che un reparto chiuso perché non c’è il medico».
Per Occhiuto il tema del reclutamento dei medici «è un tema che sta investendo tutto il paese, perché è mancata una programmazione delle necessità del sistema sanitario e perché c’è stata una distorsione nel mercato del lavoro dei medici negli ultimi anni a causa del Covid. Quando servivano più medici sono nate queste cooperative di medici e c’è stato un aumento della domanda che vedeva un’offerta incapace di realizzarla. Queste Cooperative, poi, sono rimaste anche dopo. E oggi sta succedendo che tantissimi medici si dimettono dal pubblico e vanno a lavorare lì. Pensate: un giovane anestesista passa, con questa scelta, da 2.300 al mese a 2.300 euro li guadagna in due giorni».
«Quello che sta succedendo in Calabria – ha spiegato – ha avuto una ribalta nazionale perché la nostra Regione sta diventando apripista rispetto a quello che probabilmente anche nelle altre Regioni nel corso degli anni. Per questo ci sono queste polemiche così violente. Si stanno toccando interessi straordinari. Fate il conto di quanto costa reclutare medici a prezzi di 1.000-1.800 euro al giorno: un medico può costare 50mila euro al mese rispetto ai 6.700 euro di spesa per un medico assunto dal pubblico. È facile fare il conto: con le cooperative si sottraggono 43mila euro alla cura dei cittadini».
«È una distorsione – dice ancora Occhiuto – che mette in ginocchio i sistemi sanitari regionali. Vorrei scoprire se ci sono medici che fanno i procacciatori di affari per società interinali e cooperative. La nostra iniziativa può toccare il fatturato di queste cooperative private nell’ordine di centinaia di milioni di euro. Per questo c’è questa violenza nel contrastare iniziativa che non è sostitutiva del reclutamento dei medici».
Nella replica, Occhiuto ha ricordato come gli Ordini dei Medici «hanno avuto un atteggiamento ignobile soprattutto l’Ordine dei medici di Cosenza dove c’è un presidente che, in vent’anni, non ha mai attaccato nessun commissario con toni così violenti. La verità è che stiamo toccando interessi milionari».
Infine, il commissario ha ricordato che tutti i nostri concorsi sono aperti agli specializzandi. Ma hanno difficoltà ad andare a Locri e Polistena, mentre sono disponibili ad andare al Mater Domini, al Gom, nelle città. L’associazione degli specializzandi mi ha chiesto di realizzare una manifestazione interesse, io ho accolto la proposta ma chiedo che manifestino interesse non solo per gli Hub ma anche per gli ospedali che sono più in difficoltà».
Occhiuto ha evidenziato come «stiamo facendo di tutto per evitare la chiusura degli ospedali» e che «non starò con le mani in mano, mentre gli ospedali chiudono, non mi interessano le polemiche quando leggo che si muore nei nostri ospedali». (rrc)